Perfect Blue di Yoshikazu Takeuchi

Perfect Blue è un romanzo che illustra in modo crudo e pungente la dura realtà dietro le quinte del mondo delle pop star giapponesi. Scritto da Yoshikazu Takeuchi, l’autore ci porta nel mondo affascinante ma anche disturbante di Mima Kirigoe, una giovane cantante pop che cerca di sfondare nel mondo dello spettacolo.  Mima si presenta al pubblico come un’artista innocente e pura, ma la sua casa discografica decide che è arrivato il momento per lei di abbandonare quell’immagine per abbracciare una più sexy e provocante. Il cambiamento radicale proposto mette in discussione la sua integrità e la sua identità, mettendola di fronte alla dura realtà del business della musica pop. Ma tra i suoi fan c’è qualcuno che rifiuta categoricamente questo cambiamento, un individuo ossessionato dalla purezza e dall’innocenza della vecchia immagine di Mima. Questo fan decide di agire in maniera radicale per proteggere ciò che per lui è sacro, portando la storia verso una svolta inquietante e inaspettata.

Yoshikazu Takeuchi, con la sua vasta esperienza nel mondo della cultura pop giapponese, ci regala un’opera sorprendente e coinvolgente. Attraverso le pagine di Perfect Blue, ci addentriamo in un mondo oscuro e complesso, dove l’apparenza e la realtà si intrecciano in modo intricato e coinvolgente.

Questo romanzo è un vero e proprio capolavoro che ci spinge a riflettere sulla natura della fama, dell’identità e della devozione dei fan. Magistralmente adattato dal maestro dell’animazione Satoshi Kon, Perfect Blue è un racconto che ci lascia senza fiato e ci spinge a interrogarci sulle fragilità e sulle contraddizioni del mondo dello spettacolo.

Amore impossibile per le popstar sudcoreane: il caso di Karina e le pressioni dei fan

Le popstar sudcoreane sono idolizzati, venerati e considerati un investimento dai loro fan. Ma avere una relazione può essere visto come un tradimento e scatenare reazioni furiose.

Il caso di Karina, cantante del gruppo Aespa, è emblematico. La sua relazione con l’attore Lee Jae-wook ha scatenato la rabbia dei fan, che l’hanno accusata di tradimento e le hanno chiesto di scusarsi.

Le scuse di Karina su Instagram non hanno placato gli animi. In Corea del Sud, le popstar sono spesso legate da contratti che vietano loro di avere relazioni per un certo numero di anni.

Le pressioni sono soprattutto sulle donne, che devono mantenere un’immagine innocente e verginale. Le relazioni sono viste come una distrazione dalla carriera e una minaccia per il loro successo.

Ma le cose stanno cambiando. Un numero crescente di fan chiede più libertà per le popstar e sostiene che non dovrebbero scusarsi per avere una vita privata.

#Kpop #idol #fan #relazione #Corea del Sud #Karina #Aespa #LeeJaeWook #pressioni #libertà #cambiamento

Puchiko: How to idol

Puchiko, una talentuosa e italianissima cantante J-pop, ha finalmente rilasciato il suo primo album di brani originali intitolato “How to idol“. Annalisa, è una leggenda del mondo otaku con una stroardinaria passione per il cosplay e la musica giapponese. Collaboratrice della mitica Anaco (l’Associazione Nazionale Cosplay),  per organizzare gare e eventi a tema, ha mosso i suoi primi timidi passi nel cosplay  durante il liceo. Il suo primo cosplay è stato Puchiko di Digi Charat, da cui ha preso il suo nickname. Come cosplayer, Puchiko ha vinto premi in contest a fiere e non vede il cosplay come una competizione, ma come un modo per condividere la propria creatività.

【Puchiko】How to idol - Album Highlights

Il suo concept album “How to idol”  è un vero e proprio viaggio attraverso il percorso di Puchiko come idol, raccontato attraverso 6 tracce musicali molto diverse tra loro. Ogni brano riflette un aspetto diverso dell’esperienza di Puchiko all’interno delle Honey Hime e della sua crescita come artista. Il disco presenta anche interessanti collaborazioni, come quella con Haru di Allmight Studio che ha realizzato la main track dell’album e si è occupato del mix dei brani. Oto Mayumi ha contribuito con la revisione del giapponese e alcune delle lyrics, mentre Amuzani ha collaborato al processo creativo e ha scritto la musica di uno dei brani.

How to idol” è disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming digitale, ma è anche possibile acquistarne una copia fisica che include contenuti esclusivi come i testi dei brani e la traduzione in inglese. “How to idol” è un’opera che mostra il talento e la versatilità di Puchiko come artista, e rappresenta un importante passo avanti nella sua carriera musicale. Non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserverà il futuro per questa promettente idol J-pop italiana.

“Idol” di Yoasobi (Opening di Oshi no Ko) è la star del Karaoke

Il karaoke è una delle attività più popolari e divertenti in Giappone, dove milioni di persone si dilettano a cantare le loro canzoni preferite, sia in pubblico che in privato. Tra le varie categorie di canzoni, quella dedicata agli anime, ai tokusatsu e ai video giochi è una delle più apprezzate, in quanto offre una vasta gamma di brani tratti dalle opere più famose e amate dai fan. Ma quali sono state le canzoni più cantate in questa categoria nel 2023? EXING, un’importante azienda giapponese di karaoke, ha pubblicato la classifica annuale delle canzoni cantate nei suoi servizi di karaoke online commerciali, JOYSOUND e UGA, dal 1 gennaio al 15 novembre di quest’anno. Questi servizi includono più di 350.000 canzoni distribuite sul mercato.

YOASOBI「アイドル」 Official Music Video

La canzone che ha conquistato il primo posto nella categoria anime/tokusatsu/video giochi del 2023 è “Idol” di Yoasobi, un duo musicale formato da Ayase e ikura, che ha debuttato nel 2019 con il singolo “Yoru ni Kakeru”. “Idol” è stata utilizzata come sigla iniziale della serie anime Oshi no Ko, trasmessa in primavera, che racconta la storia di due idol e del loro produttore, che si ritrovano reincarnati in un mondo parallelo. La canzone ha riscosso un grande successo, tanto da classificarsi al secondo posto nella classifica generale di EXING, dietro solo a “Kaiju no Hanauta” di Vaundy, un cantautore emergente che ha vinto il premio Rookie of the Year ai Japan Record Awards. “Idol” ha inoltre raggiunto il primo posto sia nella classifica delle canzoni pubblicate nel 2023 che nella classifica delle canzoni interpretate da artisti nativi di internet, ovvero artisti che hanno iniziato la loro carriera su piattaforme online come YouTube o Nico Nico Douga.

La classifica di EXING per la categoria anime/tokusatsu/video giochi del 2023 include anche altre canzoni famose, come “Zankoku na tenshi no these” di Yoko Takahashi, la storica sigla iniziale di Neon Genesis Evangelion, che si è piazzata al secondo posto, e “Shinjidai” di Ado, la sigla iniziale di One Piece Red, il nuovo arco narrativo del celebre manga di Eiichiro Oda, che si è classificata al terzo posto. Al quarto posto troviamo un’altra canzone di Ado, “Watashi wa saikyo”, che fa parte della colonna sonora di One Piece Red. Al quinto posto c’è “KICKBACK” di Kenshi Yonezu, la sigla iniziale di Chainsaw Man, l’adattamento anime del manga di Tatsuki Fujimoto, che ha debuttato in ottobre. Al sesto posto c’è “Mixed Nuts” degli official HIGE DANdism, la sigla iniziale della prima stagione di SPY x FAMILY, l’adattamento anime del manga di Tatsuya Endo, che ha debuttato in aprile. Al settimo posto c’è “Himawari no Yakusoku” di Motohiro Hata, la canzone principale di Stand By Me Doraemon, il film in computer grafica del 2014 basato sul popolare personaggio di Fujiko F. Fujio. Al ottavo posto c’è “Zanko Sanka” di Aimer, la sigla iniziale di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Entertainment District Arc, il secondo arco narrativo dell’adattamento anime del manga di Koyoharu Gotouge, che ha debuttato in dicembre. Al nono posto c’è “Niji” di Misaki Suda, la canzone principale di Stand By Me Doraemon 2, il sequel del film del 2014, uscito nel 2020. Al decimo posto c’è “Sekai ga Owaru made wa…” dei WANDS, la sigla iniziale di Slam Dunk, l’adattamento anime del manga di Takehiko Inoue, che ha debuttato nel 1993.

Ecco la classifica dei primi 10 brani:

  1. “Idol” di YOASOBI (sigla iniziale di Oshi no Ko)
  2. “Zankoku na tenshi no these” di Yoko Takahashi (sigla iniziale di Neon Genesis Evangelion)
  3. “Shinjidai” di Ado (sigla iniziale di One Piece Red)
  4. “Watashi wa saikyo” di Ado (canzone presente in One Piece Red)
  5. “KICKBACK” di Kenshi Yonezu (sigla iniziale di Chainsaw Man)
  6. “Mixed Nuts” degli official HIGE DANdism (sigla iniziale della prima stagione di SPY x FAMILY)
  7. “Himawari no Yakusoku” di Motohiro Hata (canzone principale di Stand By Me Doraemon)
  8. “Zanko Sanka” di Aimer (sigla iniziale di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba Entertainment District Arc)
  9. “Niji” di Misaki Suda (canzone principale di Stand By Me Doraemon 2)
  10. “Sekai ga Owaru made wa…” dei WANDS (sigla iniziale di Slam Dunk)

La Corea dalla A alla Z. Il dizionario della pop culture Koreana

Immergetevi nel fascino della cultura coreana con il libro “La Corea dalla A alla Z”, realizzato in collaborazione con la rinomata giornalista Marianna Baroli. Questo straordinario dizionario offre una panoramica avvincente e dettagliata della cultura coreana, presentando varie sfaccettature attraverso parole-chiave ordinate in modo alfabetico.

Marianna Baroli, la prima giornalista italiana a intervistare idol coreani, porta la sua esperienza unica a questo progetto, offrendo un viaggio culturale ricco di oltre 100 interviste ad artisti K-Pop. Questo libro non pretende di insegnare, ma si propone come un prezioso compagno per gli appassionati del K-mondo offrendo non solo parole ma storie ed emozioni che rendono viva la cultura coreana.

Cos’è possibile trovare in questo travolgente alfabeto affascinante?

Dalle canzoni di artisti coreani a personaggi affascinanti, curiosità pop e non, il libro è una guida completa, una finestra aperta sulla Corea del Sud. Un’occasione di arricchimento e ispirazione, per tutti coloro che desiderano vivere la Corea del Sud attraverso una lente unica e coinvolgente.

Per maggiori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale della casa editrice www.nuovacultura.it.

“Belli da morire. Il lato oscuro del K-Pop” di Giulia Pompili: dietro le quinte delle star sudcoreane

Negli ultimi anni, nomi come Lee Hye-ryeon, Choi Jin-ri e Park Yong-ha hanno fatto scalpore nel mondo dello spettacolo sudcoreano. Questi giovani idol, le stelle del pop del paese, hanno tragicamente perso la vita, non a causa di eccessi o abusi di sostanze, come spesso accade nella cultura occidentale delle rockstar, ma a causa della depressione. Il libro “Belli da morire. Il lato oscuro del K-Pop” di Giulia Pompili getta luce sul dietro le quinte del brillante mondo delle boy e girl band sudcoreane, rivelando un lato oscuro del Paese che cerca di proiettare un’immagine moderna e progressista all’estero. Tuttavia, la realtà è segnata da tradizioni culturali marziali e da sette religiose che influenzano profondamente la società.

L’inchiesta di Giulia Pompili svela il delicato equilibrio che gli idol devono mantenere come figure pubbliche, costantemente sotto il rigido scrutinio dei media e dei social media. Spesso si trovano involontariamente coinvolti in scandali o controversie diplomatiche internazionali, mettendo in luce la precarietà degli equilibri politici nel continente asiatico.

Il K-Pop, apparentemente intrattenimento superficiale, nasconde un business spietato e un’attenzione maniacale nella costruzione e nella gestione degli idol. Inoltre, è utilizzato come strumento politico e diplomatico, rappresentando addirittura un quarto del PIL sudcoreano. La quarta generazione del K-Pop sta forse contribuendo a sgretolare alcune delle rigidità imposte dalle agenzie di intrattenimento, promuovendo i diritti civili, la parità di genere e la liberazione sessuale. Questa nuova fase è cruciale per comprendere l’evoluzione della società coreana.

Giulia Pompili guida il lettore attraverso un viaggio coinvolgente nel mondo del K-Pop, offrendo un’analisi chiara e diretta di un settore che per molti resta ancora enigmatico. Tuttavia, sebbene il libro fornisca una panoramica interessante per i neofiti dell’argomento, potrebbe deludere chi già possiede una conoscenza approfondita del K-Pop. Il mondo delle star, si sa, è complesso e non tutto ciò che luccica è oro. Tuttavia, ciò che si nasconde dietro il mondo degli idol è particolarmente inquietante. Il libro mette in luce le pressioni immense che gli idol affrontano sulla loro vita privata e il loro aspetto fisico, portando molti di loro a gravi problemi di salute mentale, compreso il suicidio.

Bunny Day: la festa delle Conigliette giapponesi!

Che dire, il mese di agosto è pregno di singolari festività otaku giapponesi “sexy”, il primo agosto è il “Waifu Day“, il due è il “Pantsu Day” e il 21 agosto si celebra l’altrettanto divertente “Bunny Day“! La data della Festività “Banī no Hi”, in realtà non è esattamente “fissata” nel calendario: alcuni otaku festeggiano le “Conigliette” di anime e manga il 2 agosto altri il 23. Secondo Pixiv Encyclopediaun artista di nome Marison ha annunciato il primo Bunny Day nell’agosto 2008. Il 19 agosto 2008, lo stesso Marison ha pubblicato un’illustrazione che promuoveva la festività, proclamando appuntoo il 21 o il 23 agosto come “Bunny Day” e “Bunny- san’s Day” ha invitato altri utenti creativia a pubblicare le proprie illustrazioni originali di personaggi “conigliettati” per festeggiare questa occasione!

Questa festività molto nerd si festeggia proprio il 21 agosto per un motivo “fonetico” legato alla data, in effetti molto simile al più famoso “May the Fourh be with you” con cui tutti gli appassionati al mondo festeggiano il 4 maggio lo “Star Wars Day”: nella pronuncia giapponese la data “Ba(8)Ni(2)I (1)” suonerebbe simile, appunto, alla parola Bunny.

 

Questa figura sexy nasce in America con le mitiche “Conigliette di Playboy” le bellissime cameriere che lavorano nei leggendari Playboy Club, dal 1960 e il 1991. Divenute vere icone modiali queste modelle venivano scelte per la loro bellezza, il loro fascino e per il loro appeal sessuale, non è chiaro se in Giappone siano state le vere “muse” che hanno ispirato l’estetico della Bunny di tanti anime e manga. Le “Bunny suit” (バニースーツ), fecero la loro comparsa nella terra del Sol Levante a metà degli anni ’60, indossato dalle cameriere di alcuni locali mentre il primo vero Playboy Club asiatico venne inaugurato a Tokyo soltanto nel 1976. Qualunque sia la sua orgine, il costume da coniglietta viene indossato, ancora oggi, da personaggi “reali” sia televisivi e da idol che in numerosi manga e anime, tra i quali citiamo le “interpretazioni” di  Ranma, Bulma di Dragon Ball, Haruhi Suzumiya o la protagonista dei cortometraggi Daicon III e Daicon IV. In giappone, questo fenomeno estetico è simile al nekomimi, il costume da gatto.

Intervista a Nantu delle Erisu

Le Erisu sono una band dalle diverse ispirazioni, si va dalle idol giapponesi che cantano con vocine squillanti ed allegre alla musica rock progressiva degli anni ’70, dall’immaginario oscuro di Black Sabbath e Alice Cooper alla musica delle Babymetal unita al canto lirico come nei K-ble Jungle. Insomma, una moltitudine di influenze che su diversi livelli si congiungono per creare suono e aspetto delle Erisu. Ne parliamo con una delle componenti della band in questa intervista a Nantu delle Erisu, la componente sudamericana.

Com’è cantare in tante lingue diverse? Chi scrive i testi delle canzoni?

Anche da bilingue che sono posso dire e che è  piuttosto complicato … io ho sempre ascoltato musica in altre lingue e amo il fatto che uno può lasciarsi trasportare dall’atmosfera delle canzoni anche senza capire effettivamente di cosa stiamo parlando ma cantando in più lingue vi è sempre la responsabilità nei confronti di chi parla quell’idioma, devi essere rigorosa nelle forme verbali e nelle pronunce per non dare l’impressione di essere parodistici o improvvisati.

I nostri testi trattano la relazione tra umano e divino. Ognuna di noi in qualche modo si è interrogata su questo argomento ed i testi non sono altro che la trasposizione dei nostri pensieri più profondi. Puoi interpretare Erisu a diversi livelli, come gruppo colmo di energia live e con una grande voglia di “fare casino”, ma chi è attento ai dettagli riesce a cogliere anche le tematiche forse meno evidenti, i simboli, le connessioni storiche, la ricerca delle nostre origini di esseri umani, il femminino sacro.

La cantante Nantu delle Erisu
Nantu sul palco in una delle date europee del tour

Hai origini sudamericane, a quanti anni sei venuta in Italia?

Prima di arrivare in Italia ho vissuto in molti altri Paesi, per questo motivo non sono particolarmente legata a nessuna delle tradizioni dei Paesi in cui ho vissuto, o forse sono per questo più attenta a come le persone organizzano la loro rete sociale e relazionale e come questo cambia da luogo a luogo, pronta ad adattarmi ogni volta se serve. Su Nibiru era più facile, ero una dea e non dovevo tenere conto delle opinioni degli altri (ride).

Che rapporto avete con i musicisti che registrano le basi dei vostri pezzi?

I nostri musicisti sono molto più che dei semplici collaboratori, sono degli attivatori, direi una vera e propria famiglia. Hanno condiviso con noi la loro lunga esperienza in campo musicale e stare a contatto ci permette di imparare tante cose e di crescere sempre di più. Erisu è una unità intergenerazionale, chi ha esperienza sta dietro le quinte e ci aiuta e ci spinge, ci sono molti musicisti della scena punk rock italiana anni ’90 dietro al progetto Erisu, ci hanno dato le chiavi e ora tocca a noi procedere.

Suoni o suoneresti qualche strumento?

Ho sempre amato la musica e ho un buon orecchio quindi mi piace sperimentare nuovi strumenti.  la mia indole distruttiva mi ha portato ad avvicinarmi alla batteria, uno strumento che mi ha sempre affascinata. Vedremo di registrare qualcosa in futuro insieme agli altri membri.

Ci puoi raccontare un aneddoto divertente dai vostri concerti o dalla sala registrazione?

Durante le registrazioni di Principia Discordia eravamo a Carpi presso gli studi SDS e all’ora di pranzo decidemmo di andare a mangiare una pizza con i produttori e i tecnici. Arrivati al ristorante ci accorgemmo che Aruru non era su nessuna delle macchine ed era sparita, tornammo indietro e la trovammo addormentata sul divano del salotto del proprietario dello studio, accovacciata addosso al cane Google, un cane di 50 kg con cui aveva fatto amicizia.

Alcool e gusto di gelato preferiti?

Nella mitologia Erisiana Nantu è raffigurata con una bevanda in mano…. La birra era comune tra i sumeri visto che la hanno inventata loro, per indole direi che la tequila non deve mai mancare, io e le colleghe sperimentiamo anche nuovi alcolici dei luoghi che frequentiamo. Il gelato invece è quella cosa di cui non puoi decidere un gusto definitivo.

Esperienze musicali precedenti? Progetti futuri?

Fin da quando ero piccola sono riuscita in qualche modo ad essere circondata dalla musica. Ho sempre saputo di essere nata per il palco, è la mia confort zone, finalmente in Erisu ho trovato la definizione della mia linea artistica e personale e spero di affinarla e completarla sempre più in questo bellissimo progetto.

Link per approfondire l’intervista a Nantu delle Erisu

Intervista a Nenlu delle Erisu – Nanoda
Intervista ad Aruru delle Erisu – Cultura Coreana (cultura-coreana.it)
Intervista a Ninlil delle Erisu – ProjectNerd.it
Canale YouTube delle Erisu
Profilo Instagram

Articoli sulle idol – CorriereNerd.it

Valeria “Nakiri” Traversaro: il coraggio di esprimere ed interpretare la propria arte

Valeria Traversaro, in arte Valeria Nakiri, è una cosplayer ventiquattrenne di origini liguri che vive in Piemonte da qualche anno. La sua passione per gli Anime e manga è iniziata all’età di 14 anni guardando quelli che venivano trasmessi su Rai Gulp e leggendo le opere che riusciva a trovare nelle piccole edicole vicino casa.

Il suo hobby per il cosplay invece è nato qualche anno dopo. A causa della sua bassa autostima e dalle numerose critiche non costruttive decise di lasciar perdere quasi subito. Riprende seriamente a fare cosplay all’età di 20 anni con molte meno paure rispetto al passato e con tanta voglia di esprimere ed interpretare questa meravigliosa arte. Decise quindi di iniziare la sua “carriera” da cosplayer partendo dal suo personaggio preferito Erina Nakiri da cui si è ispirata per il suo nome d’arte.

Successivamente iniziò a portare in fiera molti altri cosplay dalle opere più disparate tra anime, manga e videogiochi tra cui: Monika dalla famosissima visual novel Doki doki literature club, Chocola da Nekopara, Yumeko Jabami di Kakegurui, Utaha Kasumigaoka di Saekano, Raiden Shogun di Genshin impact ed infine Futaba Sakura del videogioco Persona 5 Royal. Valeria si è affezionata molto a Erina Nakiri perché la vede come un personaggio da ammirare, elegante, bella e sicura di sé e al tempo stesso si rivede molto in Futaba Sakura perché la trova simile a lei, nerd, timida, introversa e sempre attaccata al computer.

Tutti i cosplay che ha portato sono stati comprati su vari siti internet, siccome lei non avendo molta manualità ed esperienze non riuscirebbe a crearseli. Proprio per questo motivo ammira i cosplay creati a mano soprattutto gli original perché crede che dietro a quei costumi ci sia un lavoro veramente grande. Lei pensa che questa tipologia di cosplay non vada a snaturare i personaggi, ma anzi, ne arricchisce il valore ed esprime la creatività, la bravura e appunto l’originalità. In futuro a Valeria piacerebbe provare anche questo tipo di cosplay perché molto incuriosita.

Secondo Valeria per diventare dei bravi cosplayer ci vuole molta pazienza e dedizione, dalla scelta dell’abito, all’acconciatura della parrucca, alla resa del make-up e dalle interpretazioni, sono tutte cose fondamentali e che richiedono tempo e difficoltà differenti in base alla scelta del personaggio. Lei stessa all’inizio era impacciata e non sapeva da dove iniziare, ma con l’aiuto di video tutorial e guardando foto da altri cosplayer ha piano piano trovato un suo stile e migliorato sempre di più il suo modo di portare cosplay. Ha ancora molto da imparare, ma non si arrende perché le piace davvero tanto quello che fa e ci mette il massimo dell’impegno per portare sempre più contenuti di qualità alle persone che la supportano.

Da quando ha iniziato a portare cosplay Valeria ha partecipato a molte fiere del fumetto tra cui: Lucca comics il suo preferito e primissimo evento, Spezia Comics, Cartoomics di Milano, Genova comics, Festival del fumetto di Novegro, Romics, Mondovì comics, Torino comics e a Chiavari in cosplay. Grazie a questi eventi lei si sente libera di essere qualcuno di diverso per un giorno, non c’è un modo giusto o sbagliato di fare cosplay l’importante è divertirsi e fregarsene dei giudizi troppo negativi degli altri.

Il cosplay non è sempre stato visto di buon occhio fino a qualche anno fa veniva percepito come qualcosa di insolito, strano e spesso associato a contenuti per adulti. Fortunatamente con l’aiuto dei social quest’idea è andata man mano a scemare e il cosplay ha iniziato a esplodere e far sì che le persone con questo hobby possano esprimere liberamente la loro arte. Purtroppo questa notorietà ha portato a creare competizione e invidia sia tra alcuni cosplayer sia da parte di gente esterna a questa passione, portando le persone ad essere molto più aggressive e moleste nei confronti di questo mondo generando delle vere e proprie “guerre”.

Al giorno d’oggi il settore del cosplay offre anche possibilità lavorative anche se in Italia molte meno rispetto al resto del mondo. L’obiettivo di Valeria è quello di trasformare la sua passione in un vero e proprio lavoro cercando di farsi conoscere attraverso i social e alle piattaforme di streaming.

Tra una fiera e l’altra Valeria streamma su Twitch in veste di Vtuber. In questo ambito è conosciuta come Yuna-nyan. Per chi non lo sapesse il Vtuber è uno streamer virtuale che utilizza un avatar animato in 2D o 3D più comunemente in stile anime portando intrattenimento come gameplay, chiacchere e addirittura balli e canzoni.

Per approfondire il talento di Valeria vi invitiamo a visitare i suoi profili Instagram e Twitch.

SIW: il Wrestling parla italiano!

, ovvero “” è l’asd regina di questo straordinario sport/spettacolo nel nostro paese. La Scuola Italiana di Wrestling nasce nel gennaio 2017 da un gruppo di atleti capitanati da Alessio “Alex Flash” Fiaschi e Marco “Tempesta” Cini, entrambi con esperienza decennale nel settore. Trasmettere e promuovere questo sport-spettacolo agli appassionati e non della disciplina è lo scopo comune dei fondatori, tutt’oggi attivi sul suolo italiano. Gli ideatori della Scuola Italiana Wrestling A.S.D., ad oggi Superior Italian Wrestling (identificata con l’acronimo di SIW), vantano esperienze altamente professionalizzanti in questo sport/spettacolo, con atleti che sono o sono stati dei veri e propri maestri della disciplina, sia sul suolo nazionale che internazionale.

Oggi, sotto la guida di persone giovani e qualificate, ognuna nel loro settore, la SIW continua ad espandersi cercando di costruire un prodotto audiovisivo al top della qualità, visibile e fruibile da tutti attraverso i più moderni strumenti online. Parallelamente la SIW continua a realizzare eventi live visivamente e qualitativamente professionali, per portare in scena quello che a detta di molte figure del settore è uno dei prodotti europei di maggior qualità.

Uno dei due obiettivi principali dell’associazione è organizzare giornate di allenamento aperte a tutti gli atleti italiani e internazionali, indipendentemente dall’associazione di cui fanno parte, che promuovono la disciplina del Pro Wrestling Italiano. Gli stage formativi sono tenuti sia da atleti di prestigio a livello nazionale sia da atleti che vantano lustro a livello mondiale. La SIW A.S.D. persegue lo scopo di affermarsi come scuola numero uno per professionalità, serietà ed insegnamento del Pro Wrestling Italiano. 

Parallelamente alla diffusione della disciplina attraverso le scuole, il secondo obiettivo è mostrare i risultati del lavoro degli atleti e formatori in veri e propri eventi sportivi. Grazie alle attrezzature SIW, che permettono di raggiungere livelli di performance molto alti, gli atleti possono esibirsi al meglio delle loro potenzialità, garantendo uno spettacolo di alta qualità. In questo modo, la diffusione della disciplina trova la sua massima espressione, coinvolgendo un ampio quantitativo di pubblico tra appassionati e curiosi che sono parte integrante degli eventi.

TUESDAY NIGHT SYSTEM

Nel luglio 2020, in piena pandemia da Covid-19, Alessio “Alex Flash” Fiaschi fonda il Centro Invictus a Cascina, in provincia di Pisa: un centro di allenamento professionale, una struttura all’avanguardia che non esiste in nessuna altra realtà di pro-wrestling italiana, e tra le pochissime nell’intera Europa. All’interno della sua nuova casa, la SIW può realizzare un’impresa mai tentata da nessuna promotion del wrestling italiano prima di allora: creare uno show settimanale di wrestling, con una storia che prosegue fluida in ogni puntata e che appassiona tutti, settimana dopo settimana.

“Tuesday Night System” vede la luce con la sua prima puntata a Marzo 2021: filmato con quattro telecamere in contemporanea in alta qualità, è un progetto assimilabile, per storytelling, ad una serie TV classicamente intesa. Il prodotto è un racconto continuo di atleti e performer che si intersecano tra loro per motivazioni “reali” riconducibili alla quotidianità dell’ utente finale, creando così connessioni ed empatia con ogni singolo atleta. Come in ogni altro tipo di racconto audiovisivo, viene messa in scena l’ eterna lotta tra il bene ed il male, tra i buoni e i cattivi. La puntata settimanale viene distribuita inizialmente sulla piattaforma Twitch, per poi approdare su Youtube nel 2022 ed essere resa esclusiva per la piattaforma Youtube da Novembre 2022. Su Twitch permangono comunque tutti gli show paralleli della SIW, a partire da Occhio del Coach, lo show dedicato agli allievi, a vari incontri interattivi di domande e risposte con vari membri del roster. Tutto il pubblico ha così la possibilità di gustarsi il wrestling italiano di qualità, in uno show settimanale, con storyline e superstars che, settimana dopo settimana, spingono l’asticella e il limite sempre più in alto. Dal Main Show Colossal 2021 il Centro Invictus apre le sue porte anche al pubblico Live, realizzando il sogno della SIW di tornare ad esibirsi davanti a un pubblico presente, oltre che davanti alle migliaia di appassionati online.

Per approfondire le attività e gli show di SIW vi invitiamo a visitare innanzitutto il loro Sito ufficiale oppure i canali ufficiali su YoutubeInstagramFacebook.

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