Lorenzo_cosplay: quando il Play diventa emozione

Oggi facciamo conoscenza con Lorenzo, un giovanissimo e talentuoso cosplayer milanese che ha già realizzato numerose “opere d’arte” in costume davvero apprezzabili. Il suo primo cosplay,  nonché la sua prima fiera, fu a Lucca Comics & Games del 2018. Il suo semplice, eppure efficace nick sui social, “lorenzo_cosplay“, esprime tutta la sua spontaneità e trasparenza:

“… lo cambiai 2/3 volte circa in passato, ma è semplicemente “lorenzo_cosplay”perchè è il mio vero nome e volevo un qualcosa di immediato ma che facesse comunque capire il mio intento di essere me stesso”.

La sua passione per questo fantastico movimento creativo è nata in maniera graduale, indice della sua passione:

“… devo ammetterlo, sono partito con il piede sbagliato diciamo, ed ho fatto molti errori in questo ambito. Però con il tempo ho scoperto un mio modo di fare le cose e da allora, anche se tra alti e bassi, mi sono sempre divertito e come Levi: non ho rimpianti“.

Da quel Lucca Comics, ormai Lorenzo è una “presenza fissa” negli eventi del Nord Italia: pur avendo saltato, per motivi lavorativi lo scorso Torino Xmas Comics, dopo aver apprezzato moltissimo il Milano Comics sta cominciando ad amare anche la manifestazione di Belgioioso, soprattutto per la splendida location seconda a Games Week di Milano:

“… quest’ anno è stata la fiera in cui ho avuto più soddisfazioni e per cui mi ero impegnato, replicherò la cosa l’anno prossimo”.

Non avendo (ancora!) specifiche abilità di making, Lorenzo commissiona quasi tutti i componenti dei suoi costumi: la sua vena artistica si esprime, principalmente proprio sulla parola “Play”, ovvero interpretare i personaggi:

“… tuttavia è proprio questo uno dei motivi, assieme al mio amore per i personaggi e sul momento del perchè mi piaccia così tanto, in un certo senso interpretarli,perchè credo sia il mio unico modo per dare il mio tocco” .

La sua creatività interpretativa si profila soprattutto con i personaggi di Attack on Titan, Lorenzo ha realizzato ogni versione di Levi Ackerman (letteralmente, compresa anche qualche official art/fan art) ma anche Izuku Midoriya di My Hero Academia  (gamma suit hero) e  Yūichirō Hyakuya, il protagonista principale del manga Seraph of the End(realizzando i vari outfit tratta dal manga, che anime, che re del sale e demone).

“… la mia armatura della quarta stagione di Levi è di certo quella che mi ha dato più soddisfazioni, ma quello a cui sono più legato è il cappotto Wings of Counterattack blue, semplicemente perchè adoro tutti quegli accessori presenti e micro dettagli”.

Lorenzo vuole condividere con i lettori un aneddoto riguardante proprio Attack of Titan:

“…  il giorno in cui usciì l’ultimo capitolo di Attack of Titan, andò in onda la mia puntata di “Guess my Age”su tv 8. E cosa feci in tale puntata? il saluto con inchino di attack on titan… Non sono religioso, ma ancora oggi mi piace pensare sia stato una specie di karma…”.

Alla domanda in cui chiediamo a Lorenzo quali modelli gli hanno fornito ispirazione, apprendiamo:

“… penso sia tutta una questione di esperienza, investimento e sacrificio(comeo ogni cosa che si vuole raggiungere nella vita del resto no?) e comunque si, a molti cosplayers che hanno fatto levi in passato, così come a dei semplici artisti. Spesso mi mettevo di notte su reddit o instagram a guardare fan art nel subreddit di aot guardando i vari cosplayers/arts selezionando ciò che mi piaceva e avrei voluto per me, o adattare, più o meno (cosa che continuo a fare)”.

Ultimamente si parla molto degli original, anche Lorenzo vuole condividere la sua impressione, sempre dal punto di vista interpretativo:

“… secondo me l’original è a libera interpretazione, se creato da zero. invece se di base ha un certo personaggio, penso debba tenere conto di qualche dettaglio dello stesso ovviamente, insomma dovrebbe essere qualcosa che anche il personaggio stesso , in quella situazione farebbe”.

Secondo Lorenzo, il Cosplay, negli ultimi anni, si è evoluto in un modo sempre più social: la ricerca di una maggiore integrazione è di per su una cosa estremamente positiva. Le piattaforme sociali e lo streaming online sono riusciti semplicemente a diffondere il Cosplay alle nuove generazioni “passando il testimone” e l’apprezzamento verso questo movimento. Ciò ha dato la possibilità a tanti creativi, realizzatori di outfit/parrucche/lenti/prop di affacciarsi su un nuovo mercato nascente per promuovere, a pagamento, le proprie abilità

“… se avete un sogno, non dico che riuscirete a realizzarlo sicuramente, sarebbero solo false speranze, ma almeno provateci e non avrete alcun rimorso”.

Lorenzo cerca di tener fuori il Cosplay dalla sua vita privata il più possibile anche se ammette che questa arte sia qualcosa che ama fare, in cui ritrova se stesso e con cui esprimere una parte di se:

“…se desideri voler bene ad una persona, lo fai per ciò che è e che dimostra, non per un suo modo di apparire, per giunta ogni volta ogni chissà quanto come è il cosplay… Ed è ciò che vorrei per me, tutto qui”.

Ma come esprime Lorenzo, oltre al Cosplay, la sua creatività?

“… purtroppo ormai è da un po’ che passo le giornate tra lavoro e palestra.  Però ovviamente si cerca di trarre il possibile da ogni cosa”.

Il nostro eccellente player trova stressante a volte di imbattersi in persone che lo criticavano per il modo in cui fai Cosplay ma Lorenzo non si è mai arreso:

“… nonostante facessi sempre “le solite cose”, sono indubbiamente migliorato, l’unica cosa che ho sempre voluto, sin da piccolo era questo: cercare di motivare le persone e far capire che chiunque, a patto di come detto sopra investire su se stessi e sacrificarsi, può raggiungere la sua forma migliore … tuttavia non nego che è stata proprio una specie di “presa in giro”nei miei confronti, a far scaturire tutto questo, da anni ormai”.

Infine Lorenzo vuole condividere un consiglio con coloro che abbiano voglia di provare a diventare Cosplayer:

“… sappiate che questo hobby è costoso, richiede un sacrificio non da poco e una forte convinzione in ciò che si fa. Io stesso più e più volte sono in un certo senso caduto, ma c’è sempre qualcosa che si può fare per rialzarsi. E poi beh,nel caso in cui ci sia qualcuno più bravo di voi di cui siete invidiosi(come lo ero io coff coff), a volte la cosa migliore da fare è semplicemente “se non puoi batterli , unisciti a loro”. spero che chiunque abbia letto tutto questo possa essere in un qualche modo motivato”.

Per approfondire il talento di Lorenzo vi invitiamo a visitare il suo Profilo Instragram Lorenzo_cosplay.

Giada Bessi: modella, autrice e cosplayer

Oggi facciamo conoscenza di una cara amica, Giada Bessi, cosplayer professionista, autrice e modella. 25 Anni, Giada definirsi una persona eclettica, ovvero, come lei stessa ci ha dichiarato in una chiacchierata online “Non sono specializzata in niente ma allo stesso tempo lo sono in tutto“. Ironicamente, se fosse una classe di Dungeons&Dragons Giada sarebbe il bardo perchè è in grado di fare tutto ma non è detto che sappia farlo bene. Ha iniziato a fare cosplay da marzo del 2013, scrittrice dal 2014 in quanto ha pubblicato tre romanzi fantasy (tra i quali ricordiamo “Shan-rà. Il canto della spada”), modella per hobby, esperta assistente alle vendite presso GameStop e gamer da tutta la vita. Attualmente Giada non utilizza un nickname ma ha deciso di utilizzare il suo vero nome su tutti i suoi social, facebook, instagram, twitch, twitter… Originariamente utilizzava il nick Megutan che era lo stesso nome con cui giocava online sulle varie piattaforme: quando ha notato che la riconoscevano più con il sua nome ha abbandonato l’idea del nickname.

La passione di base da cui è scaturita tutta la creatività di Giada era quella dei videogames, tramandata dai suoi genitori. In sostanza Giada è stata “educata” a pane, Armored Core, Resident Evil e Final Fantasy. Era inevitabile il suo coinvolgimento nel mondo cosplay prima o poi. Difatti suo fratello più piccolo, Halexjan, ha fatto cosplay per la prima volta alla tenera età di 7 anni in coppia con lei. Per suo fratello, Giada ha realizzato il cosplay di Teemo da League of Legends e di Rufy da One Piece; come le stessa ci ha dichiarato: “Siamo una famiglia di nerd“.

Abbiamo chiesto a Giada qual è stata esattamente la prima volta che ha deciso di creare un Cosplay: se escludiamo il “concetto” di carnevale (che per lei è sempre stato, comunque, un ottimo alibi per vestire i panni di qualcuno che non fosse lei ) la prima volta ufficiale è stato per il Festival Cartoomics di Milano. In quel periodo Giada giocava molto al Pump it up (per i meno esperti il PIU è un videogioco arcade basato sul ballo consiste nel premere le frecce in sincrono con la musica, a ritmo e a difficoltà e velocità diverse). Giada giocava a questo gioco per puro divertimento fino a che non ha avuto l’idea di partecipare dei veri e propri tornei ed essendo una persona a cui la competività scorre nel sangue non poteva che partecipare. Tramite quei tornei Giada ottenne il biglietto d’entrata alla Cartoomics e così si è chiesta “Perchè non approfittare dell’occasione e preparare un cosplay?”. Proveniente da una famiglia “skillata”, sapeva già molto bene cosa fosse un cosplay e chi fossero i cosplayer visto che proprio suo zio è un cosplayer da molto tempo. Così si è tirata su le maniche e ha iniziato un percorso di training con suo padre su come lavorare vari materiali per la realizzazione dei costumi. Per quell’occasione Giada ha realizzato un cosplay di Bayonetta (nonché il suo personaggio videoludico preferito) in breve tempo. Da quell’evento milanese, la sua passione è letteralmente esplosa. A parte la sua stessa famiglia, Giada non ha mai preso ispirazione da nessuna “personalità” nel mondo cosplay: si ispirava più che altro ai personaggi stessi che desiderava interpretare: “Si diventa bravi sicuramente migliorando la propria capacità nel crafting e nel trucco. Un buon make up è fondamentale nel cosplay“.

Dal 2013 ad oggi Giada ha realizzato o comprato i seguenti costumi:
– Bayonetta (skin base di Bayonetta 1, skin base di Bayonetta 2, Bayonetta maid e Bayonetta in abito elegante)
– Widowmaker da Overwatch
– Yennefer of Vengerberg da The witcher 3
– Li Ming wizard da Diablo III
– Semiramide da Fate Apocrypha
– Miss Fortune da League of Legends
– Katarina kitty cat da League of Legends
– Officer Caitlyn da League of Legends
– Nurse Akali da League of Legends
– Boa Hancock (skin base, abito da sposa, Impel Down e la versione del film 3d2y)
– Lara Croft da Tomb Raider Underworld nella versione in muta da sub
– Sailor Mars da Sailor Moon
– Morrigan da Darkstalkers
– Wonder Woman versione del film
– Yuna Gunner da Final Fantasy X2

Tra questi cosplay, lo abbiamo già accennato, quello a cui Giada si sente più legata è sicuramente Bayonetta: bella, misteriosa, sfacciata, ribelle… un po’ come lei. Infatti, come lei stessa tiene a precisare: “Mi rivedo in lei sotto vari punti di vista, inoltre capita spessissimo che mi dicano di somigliarle molto anche fisicamente e questo non può che farmi piacere. Mi sono tatuata in suo onore sul costato la scritta “Let’s dance, boys!” citazione di Bayonetta e anche soundtrack del gioco stesso“.  Inoltre la stessa creativa ci dice che quando viveva con la sua famiglia realizzavo ogni particolare del costume da se dedicando la maggior parte del suo tempo alla realizzazione dei propri costumi. Per qualche anno ha anche realizzato armi e armature per terzi su commissione, si divertiva realizzare oggetti diversi dal nulla con materiali semplicissimi. 6 anni fa però la sua famiglia si è trasferita in Spagna e ha dovuto cambiare casa: la sua nuova abitazione è molto più piccola della villetta in cui sono cresciuta, non ha balconi o garage dove poter lavorare ai costumi e quindi ha cominciato a sua volta a comprarli; sempre citando le sue stesse parole: “Secondo il mio parere chi compra un costume resta pur sempre un cosplayer, chi invece se lo realizza da se è un cosplayer ma anche un cosmaker“.

Cambiando discorso abbiamo chiacchierato un po’ sul concetto di Costumi “Original”, ovvero non ispirati a personaggi particolari ma frutto della creatività degli stessi cosplayer. Giada non si è mai approcciata a questo “genere” ma, da vera Nerd che adoriamo, essendosi avvicinata molto negli ultimi tempi a Dungeon&Dragons ci ha dichiarato questo: “Trovo che il cosplay e D&D si avvicinino molto per quanto riguarda l’interpretazione del personaggio e la realizzazione nel dettaglio dello stesso, sicuramente in futuro realizzerò il cosplay del mio personaggio di D&D. Per il resto se altre ragazze o ragazzi si sentono a loro agio con versioni più osé e vogliono portare questi costumi in fiera nessuno glielo vieta, chi non approva la loro scelta può guardare e passare oltre“.

Giada ci ha raccontato che tanti anni fa ha riflettuto tantissimo sul fatto di trasformare in un vero e proprio lavoro le commissioni che svolgeva, ma il suo cammino l’ha portata a fare altro sempre collegato al mondo videoludico sotto certi versi. Come lei stessa ci ha detto: “Non nego che molte mie amiche lavorino come sarte nel mondo cosplay e siano persone realizzate“. Dopotutto il motto che la ispira è “Se vuoi puoi“: nella vita, come Giada stessa ha tenuto a precisare, si deve cercare di svolgere un lavoro che non ci pesi, o meglio che ci piaccia e ci faccia divertire; altrimenti si vivrà il lavoro con il doppio della pesantezza. La sua esperienza lavorativa nel mondo cosplay al momento è come modella in cosplay nelle varie fiere o come ospite, per il resto Giada fa cosplay per il puro gusto di interpretare qualcun’altro quindi conciliare hobby e lavoro è sempre divertente.

La nostra splendida creativa, al momento collabora per GameStop e le è capitato di fondere lavoro e cosplay per certi eventi della mia azienda. Sui social non nega di essersi un po’ allontanata dall’ambiente, ha iniziato a dare la priorità alla mia vita privata e al modeling. Ma capita ancora di avere giornate in cui Giada si sente particolarmente ispirata e di realizzare qualche make up pazzo da postare poi sui social. La nostra amica, che ricordiamo, ho partecipato a Guess my Age ad ottobre 2019 ed ha  lavorato in Mediaset come figurante, pensa che sia corretto trarre guadagno lavorando come cosplayer dopotutto: “Personalmente credo che oggigiorno si possa monetizzare con qualunque cosa, non è sbagliato“.

Per quanto riguarda le “mitiche Fiere del Fumetto”, abbiamo chiesto a Giada di raccontarci qualche aneddoto: “Nelle fiere del fumetto accadono molte cose, pensando a questa domanda le prime cose che mi passano per la mente non sono propriamente positive purtroppo.A partire da chi ti fa le fotografie di nascosto al seno o sotto la gonna. Ma accadono anche cose belle, tra cui incontrare le persone che ti seguono dal vivo. Mi emoziono sempre quando incontro a lavoro o nelle fiere le persone che mi supportano e poter scattare foto con loro. Mi fanno sentire amata e felice”

Negli ultimi 3 anni Giada non ha frequentato Fiere del fumetto al di fuori degli eventi in cui lavoravo, si sta dedicando ad altro.  Dal prossimo settembre Giada ha deciso di raggiungere la famiglia a Almeria, in Spagna per cominciare un nuovo percorso di vita: sicuramente la sua volontà è quella di prenderà parte a qualche convention iberica se non altro per pura curiosità. Se le sarà possibile costruirà qualcosa di nuovo anche per sua fratello, così da fare ancora una volta cosplay insieme. Non vi preoccupate, in concomitanza con la partenza verso la Spagna, Giada inizierà anche a streammare su Twitch a tempo pieno per condividere con il pubblico i miei giochi e serie tv preferiti.

A proposito di Social Network: quando Giada ha mosso i suoi primi passi in questo coloratissimo mondo nerd, sette anni fa, i social erano ottimi strumenti per mantenersi in contatto con i vari cosplayer, ma, come lei stessa ci ha confidato: “… ad oggi per molti cosplayer i social sono un ossessione“. Ancor adesso, la nostra splendida amica pensa che i social possono comunque rappresentare uno strategico trampolino di lancio, anche senza presentarti agli eventi fisicamente dopotutto: “Postando la fotografia giusta si può diventare virali“.

Purtroppo anche ad una creatura stupenda come Giada è capitato, nella sua “permanenza” nel mondo cosplay, di imbattersi in persone che l’hanno criticata per il modo in cui fa Cosplay, sopratutto nei primi anni, le veniva, come lei stessa ci ha confidato, criticato tutto. L’importante, per Giada, è non farsi abbattere e migliorarsi per se stessi e non per gli altri: “Se prima mi sentivo ferita o attaccata ora le provocazioni non mi causano nessuna reazione, la mia crescita in qualunque ambito deve dipendere da me. Migliorarsi per essere accettati da terzi è sbagliato“.

Infine ringraziando Giada per questa opportunità, nel salutarci, le abbiamo chiesto un messaggio per tutti i cosplayer italiani che la seguono:Non lasciatevi abbattere dalle critiche degli altri, miglioratevi per il puro gusto di farlo. Il consiglio banalotto che do sempre è di scegliere per cominciare un personaggio simile esteticamente per facilitare il lavoro. Se invece si commissiona il costume ad altri avete un via libera in piena regola. Puntate a divertirvi e a crescere per voi“.

Per connettersi a Giada Bessi vi invitiamo a visitare i suoi profili:

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