Archivi tag: Gal Gadot

Wonder Woman torna protagonista nel DCU: James Gunn conferma aggiornamenti promettenti

C’è un nuovo fermento nell’universo cinematografico della DC. E questa volta, al centro della scena, ritorna una delle eroine più amate di sempre: Wonder Woman. Sì, proprio lei, la principessa amazzone che ha ispirato generazioni di lettori e spettatori con il suo laccio della verità e il suo indomabile senso di giustizia. Negli ultimi giorni, il nome di Diana Prince è tornato a riecheggiare con forza grazie a una serie di dichiarazioni e aggiornamenti che ci fanno intuire un futuro molto promettente per il personaggio nel neonato DCU guidato da James Gunn e Peter Safran.

Tutto è iniziato con David Zaslav, il CEO di Warner Bros. Discovery, che durante una conference call con gli investitori ha rivelato un dettaglio strategico non da poco: Wonder Woman sarà uno dei quattro pilastri del nuovo universo cinematografico DC, insieme ai già confermati Superman, Batman e Supergirl. Un’affermazione che ha mandato in visibilio i fan e ha immediatamente acceso i riflettori sul destino dell’eroina nell’ambizioso piano decennale tracciato dai nuovi architetti del DCU. Una Trinità che si trasforma in una Quaternità, insomma, dove Diana, con la sua potenza, grazia e carisma, continua a rappresentare un punto fermo imprescindibile per l’intero immaginario supereroistico.

E come spesso accade nel mondo geek, quando si accende una scintilla, subito arriva un’altra notizia a gettare benzina sul fuoco della speculazione. James Gunn, regista e co-direttore creativo di DC Studios, ha risposto su Threads a un fan impaziente che chiedeva novità su Wonder Woman. La sua risposta, criptica ma carica di promesse, ha fatto sobbalzare i cuori dei più appassionati: “Non posso ancora rivelare nulla pubblicamente, ma sì. Ci sono stati aggiornamenti incoraggianti.” E con una frase così, basta poco per far esplodere il web in un turbine di teorie e speranze.

Cosa vuol dire “aggiornamenti incoraggianti”? Che sia stata finalmente scelta la nuova interprete di Diana Prince, pronta a raccogliere l’eredità lasciata da Gal Gadot, indimenticabile volto della Wonder Woman del vecchio DCEU? Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma tutto lascia pensare che qualcosa di grosso stia bollendo in pentola. Anche perché, al momento, nella line-up annunciata del DCU non figura un film stand-alone dedicato all’amazzone. Ma sappiamo bene che in questo universo narrativo nulla è mai scolpito nella pietra, e che nuovi annunci possono arrivare da un giorno all’altro, spiazzando e deliziando i fan.

E se c’è un personaggio che merita assolutamente di tornare al centro dell’azione, quella è proprio Wonder Woman. Creata nel 1941 dallo psicologo William Moulton Marston e disegnata da Harry G. Peters, Diana di Themyscira non è solo un’eroina iconica: è un simbolo di forza femminile, di giustizia e compassione. È stata la prima supereroina della DC Comics, al fianco di giganti come Superman e Batman, ed è da sempre considerata una colonna portante dell’universo narrativo DC. In patria è conosciuta anche con il titolo di Principessa di Themyscira, mentre nel mondo degli uomini assume spesso l’identità civile di Diana Prince. Curiosamente, nelle prime edizioni italiane era chiamata “Stella”. Un nome che, sebbene poetico, non rendeva certo giustizia alla sua vera essenza.

La sua popolarità ha superato da tempo i confini della carta stampata. Negli anni ‘70 fu interpretata da Lynda Carter in una serie televisiva diventata cult, e nel 2017 è tornata prepotentemente alla ribalta grazie alla versione cinematografica di Patty Jenkins, con Gal Gadot nei panni dell’amazzone. Quel film non solo ha incassato cifre stellari al botteghino, ma ha anche riportato in auge il personaggio, celebrandone l’indipendenza e l’eroismo con una nuova generazione di fan. Tanto che IGN l’ha inserita al quinto posto nella sua classifica dei migliori supereroi dei fumetti, e la rivista Empire l’ha nominata tra i venti personaggi più grandi di sempre nel mondo del fumetto.

Insomma, Wonder Woman è un patrimonio culturale. E pensare a un DCU che la escluda dai riflettori è semplicemente impensabile. David Zaslav l’ha detto chiaramente: Superman, Batman, Wonder Woman e Supergirl sono i “grandi asset” su cui Warner vuole costruire valore globale. Non solo film e serie tv, ma merchandising, contenuti animati, videogiochi. Un vero e proprio impero mediatico, dove ogni personaggio rappresenta un’icona capace di parlare a pubblici diversi in tutto il mondo.

Ma a questo punto la domanda è una sola: chi sarà la nuova Wonder Woman del DCU? Chi avrà il carisma, la forza e la regalità necessarie per portare avanti il testimone lasciato da Gal Gadot? I casting, se non ancora conclusi, sono certamente in fase avanzata, e l’attesa si fa sempre più elettrizzante. Nel frattempo, il DCU si prepara al debutto del suo nuovo Superman, previsto per il 9 luglio 2025, e della Supergirl interpretata da Milly Alcock, che vedremo in azione il 26 giugno 2026. Le basi per una nuova era cinematografica ci sono tutte, e il futuro non è mai stato così pieno di potenziale.

Con voci sempre più insistenti su un possibile crossover tra Superman e Batman, le possibilità di rivedere Wonder Woman al cinema in un ruolo da protagonista o co-protagonista si fanno sempre più concrete. In fondo, Diana non è solo un’eroina: è un’icona senza tempo. E l’universo DC ha ancora bisogno della sua luce.

E voi cosa ne pensate? Chi vedreste bene nei panni della nuova Principessa di Themyscira? Fatecelo sapere nei commenti e condividete l’articolo con altri fan della DC Universe! L’Amazzone sta per tornare… e il mondo è pronto ad accoglierla.

Lynda Carter: La Leggenda di Wonder Woman e il Riconoscimento del Paley Honors nel 2025

Nel 1975, Lynda Carter fece il suo debutto televisivo nel ruolo di Diana Prince nella serie Wonder Woman, diventando la prima persona a interpretare il personaggio in live-action. La sua versione dell’eroina della DC Comics è rapidamente diventata un’icona mondiale, e la serie ha continuato a catturare il cuore degli spettatori per tre stagioni. Ma l’impatto di Wonder Woman non si è fermato lì. Ha ispirato decenni di merchandise, cosplay e, soprattutto, ha motivato generazioni di bambine a credere che anche loro potessero essere le eroine della loro storia. A cinquant’anni di distanza, il Paley Center for Media ha deciso di rendere omaggio a Lynda Carter durante il Paley Honors Spring Gala del 2025, che si terrà il 19 maggio a New York. Un riconoscimento che celebra il suo contributo indelebile alla cultura popolare.

Wonder Woman è molto più di una semplice serie televisiva: è una pietra miliare della storia della televisione. La sua creazione risale agli anni ’40 grazie a William Moulton Marston, ma è stata la trasposizione sul piccolo schermo da parte della CBS, nel 1975, a renderla famosa. La serie raccontava le avventure di Diana Prince, una delle più celebri eroine dei fumetti, e si distingue per la sua audace interpretazione di un personaggio femminile forte, coraggioso e capace di affrontare le più grandi sfide. Lynda Carter, con la sua interpretazione indimenticabile, ha dato vita a un’eroina che incarnava sia la grazia che la forza. Con un carisma che l’ha resa inconfondibile, Carter ha reso Wonder Woman un simbolo di speranza, giustizia e femminilità.

La serie si è distinta per la sua struttura narrativa, suddivisa in due cicli. Il primo, trasmesso dal 1975 al 1977, è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, dove Diana Prince combatte contro le forze naziste, al fianco del maggiore Steve Trevor, interpretato da Lyle Waggoner. Diana, vestita con il suo iconico costume, è un faro di giustizia, rispondendo con determinazione alle ingiustizie del mondo. Con il secondo ciclo, The New Adventures of Wonder Woman (1977-1979), la serie ha compiuto un salto temporale negli anni ’70, quando Diana Prince torna in azione come agente segreto sotto il nome di Diana Prince. Con una nuova ambientazione moderna, la serie affronta minacce contemporanee, come il terrorismo e la criminalità organizzata, introducendo personaggi come Steve Trevor Jr. e il simpatico robottino IRAC, un’intelligenza artificiale che ha aggiunto un tocco di freschezza e umorismo alla trama.

Wonder Woman ha portato sul piccolo schermo una figura femminile forte e capace, un personaggio che non solo combatteva per la giustizia, ma rappresentava anche una vera e propria rivoluzione culturale. La serie ha segnato un punto di svolta nella rappresentazione delle donne nei media, offrendo un modello di eroe positivo che sfidava gli stereotipi di genere dell’epoca. Ogni episodio era una miscela di azione, dramma e umorismo, e la forza di Diana Prince non risiedeva solo nella sua potenza fisica, ma anche nella sua capacità di mantenere la grazia e l’umanità in ogni situazione.

La sigla della serie, con il suo caratteristico ritmo funky e l’animazione a fumetti che si trasforma in immagini dal vivo, è diventata un’icona a sé stante. Le musiche, che si sono evolute nel corso delle stagioni, hanno accompagnato i cambiamenti nel tono della serie, adattandosi perfettamente all’atmosfera degli anni ’70.

Nonostante Wonder Woman sia terminata nel 1979, il suo impatto culturale non è mai svanito. La serie ha continuato a ispirare e a lasciare il segno, non solo nei cuori dei fan, ma anche nei media successivi. Lynda Carter è rimasta per molti l’immagine definitiva di Wonder Woman, un’interpretazione che ha resistito alla prova del tempo. Nonostante altri attori abbiano interpretato Wonder Woman, come Gal Gadot nel DCEU, la versione di Lynda Carter rimane la più iconica, un punto di riferimento per tutte le generazioni che sono cresciute con la sua figura.

Nel corso degli anni, Lynda Carter ha continuato la sua carriera lontano dai riflettori, dedicandosi alla filantropia e attivismo. Ha lavorato con diverse organizzazioni come il Smithsonian American Women’s History Museum e la City of Hope, e ha sostenuto diritti civili come quelli delle donne e della comunità LGBTQ+. La sua advocacy per i diritti civili e per la lotta contro il cancro al seno ha ulteriormente consolidato il suo status di icona di empowerment.

Nel 2020, Carter ha fatto un cameo in Wonder Woman 1984, interpretando l’antica guerriera amazzone Asteria. Tuttavia, con il reboot dell’universo DC a cura di James Gunn, è improbabile che torni a vestire i panni di Asteria. Nonostante ciò, per milioni di fan, Lynda Carter rimarrà sempre la Wonder Woman per eccellenza, la vera incarnazione dell’eroina che ha cambiato il volto della televisione e della cultura popolare.

“Biancaneve”: un remake che non brilla abbastanza

Il 2025 segna il ritorno di una delle fiabe più amate di sempre con il remake live-action di “Biancaneve”, diretto da Marc Webb e prodotto dalla Walt Disney Pictures. Questo nuovo adattamento si presenta come una rivisitazione moderna della celebre storia, un’operazione ormai consueta per la Disney, che continua a trasformare i suoi classici animati in produzioni dal vivo. Ma il film riesce davvero a mantenere l’incanto dell’originale?

Come prevedibile, il lungometraggio trae ispirazione sia dalla fiaba dei fratelli Grimm che dal film animato del 1937, ma si discosta in diversi punti dall’originale. Il dibattito sui social, scatenato da alcune modifiche alla trama e alla rappresentazione dei personaggi, ha spesso assunto toni eccessivi. La paura di una modernizzazione forzata si è rivelata in parte ingiustificata: la pellicola mantiene l’essenza della fiaba, arricchendola con un sottotesto più contemporaneo.

Tuttavia, il film non è esente da problemi. Se da un lato cerca di adattarsi alle sensibilità moderne, dall’altro rischia di perdere parte della magia che ha reso il classico così iconico. La storia rimane un racconto di formazione, ma la sua struttura appare meno fluida rispetto alla versione animata, con un ritmo che alterna momenti riusciti ad altri più diluiti.

Il cast: punti di forza e debolezze

Rachel Zegler veste i panni di Biancaneve, un ruolo impegnativo per un’attrice già nota per “West Side Story”. La sua interpretazione è solida, sia vocalmente che emotivamente, e dona al personaggio una nuova dimensione di indipendenza e coraggio. Tuttavia, la sceneggiatura non le offre abbastanza spazio per brillare: la sua Biancaneve è più intraprendente, ma al tempo stesso meno carismatica rispetto alla versione animata.

Gal Gadot, nei panni della Regina Cattiva, rappresenta un’ulteriore grande attrattiva del film. Elegante e affascinante, la sua interpretazione però non riesce a raggiungere la malvagità inquietante che ha reso la strega del 1937 un’icona del male. La sua performance, pur visivamente accattivante, manca della giusta intensità emotiva.

Un altro personaggio inedito è Jonathan, interpretato da Andrew Burnap, un ladro ribelle che sostituisce la figura del Principe Azzurro. Sebbene il suo inserimento sia interessante sulla carta, nella pratica non riesce a dare un vero valore aggiunto alla narrazione. Il suo rapporto con Biancaneve è appena accennato, e il personaggio finisce per risultare poco incisivo.

Narrazione e colonna sonora: luci e ombre

Dal punto di vista narrativo, il film cerca di aggiornare Biancaneve per un pubblico moderno. La protagonista non è più un’eroina passiva, ma una giovane determinata a riconquistare il suo regno. Questa scelta, sebbene valida nelle intenzioni, non sempre trova il giusto equilibrio tra rispetto per l’originale e innovazione. Alcuni momenti sembrano forzati, e il ritmo della pellicola ne risente.

Un altro punto debole è la colonna sonora, affidata a Benj Pasek e Justin Paul. Nonostante i due compositori abbiano già dimostrato il loro talento in musical di successo, le nuove canzoni non riescono a imprimersi nella memoria dello spettatore. Anche i brani classici, seppur riproposti, non evocano lo stesso impatto emotivo dell’originale.

Effetti visivi e direzione artistica

Dal punto di vista visivo, “Biancaneve” alterna sequenze straordinarie a momenti meno riusciti. Gli scenari digitali non sempre appaiono rifiniti, e la CGI utilizzata per gli animali e i Sette Nani, pur curata nei dettagli, non sempre si integra perfettamente con l’ambiente circostante. Alcune scelte artistiche ricordano il live-action di “La Bella e la Bestia”, con un’estetica lussuosa ma poco organica.

La regia di Marc Webb, pur solida, non offre particolari guizzi creativi. Il suo approccio risulta piuttosto convenzionale e privo di quella freschezza che avrebbe potuto dare nuova vita alla storia.

“Biancaneve” non è il peggior remake live-action Disney, ma nemmeno uno dei più memorabili. Nonostante un cast talentuoso e buone intenzioni, la pellicola fatica a trovare un’identità propria. La sua modernizzazione è apprezzabile in alcuni aspetti, ma risulta inefficace in altri, mentre il comparto musicale e visivo non raggiunge le vette sperate.

Se da un lato i puristi del classico potrebbero storcere il naso, dall’altro anche il nuovo pubblico potrebbe non rimanere del tutto conquistato. Il film rimane un adattamento discreto, che tenta di bilanciare nostalgia e innovazione, ma senza quella scintilla di magia che ha reso l’originale un capolavoro immortale.

Anteprima italiana da fiaba per Biancaneve

Il 20 marzo 2025, Milano ha ospitato l’anteprima italiana del tanto atteso film Disney Biancaneve, una rivisitazione in chiave live-action della celebre fiaba del 1937. Da oggi, il film è finalmente disponibile nelle sale italiane, pronto a incantare il pubblico con la sua magia senza tempo e un cast vocale d’eccezione.

L’anteprima, che ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport, è stata un’occasione speciale per scoprire le voci italiane dei protagonisti e ascoltare le canzoni che accompagnano questa nuova versione. Ad aprire la serata, le straordinarie interpretazioni musicali di Serena Rossi, che dà voce alla malvagia Regina Cattiva, ed Eleonora Segaluscio, che interpreta Biancaneve. Le due artiste hanno incantato il pubblico con le canzoni più iconiche del film, creando un’atmosfera magica che ha preparato il terreno per la proiezione del film.

Oltre a Rossi e Segaluscio, hanno preso parte all’evento anche altri membri del cast vocale italiano, tra cui Alessandro Campaiola (Jonathan), Daniele Grammaldo (Mammolo canzoni), Enrico Di Troia (Dotto dialoghi), Marco Manca (Dotto canzoni e Direzione musicale), Francesco De Francesco (Pisolo), e Antonino Saccone (Specchio Magico). A completare il team artistico, il direttore del doppiaggio Marco Mete, la direzione musicale di Virginia Brancucci e Marco Manca, e i testi delle canzoni italiane curati da Lorena Brancucci e PERTITAS.

La proiezione del film ha visto anche la partecipazione di un pubblico variegato, con presenze illustri come Javier Zanetti, Ambra Angiolini, Francesca Barra, Claudio Santamaria, e molti altri. L’atmosfera dell’evento è stata arricchita da un set tematico che evocava la magia della fiaba: tra mele rosse e specchi incantati, gli ospiti hanno potuto immergersi nel mondo di Biancaneve, un classico che continua a far sognare nuove generazioni di spettatori.

Un Film che Ripercorre una Fiaba Senza Tempo

Il nuovo Biancaneve vede Rachel Zegler nel ruolo della protagonista e Gal Gadot nei panni della perfida Regina Cattiva. Diretto da Marc Webb, noto per il suo lavoro in The Amazing Spider-Man, il film è scritto da Erin Cressida Wilson e prodotto da Marc Platt e Jared LeBoff. La storia, che ha incantato il pubblico fin dalla sua prima uscita nel 1937, viene ora riproposta con una nuova veste, arricchita da una scenografia mozzafiato e una colonna sonora che promette di diventare altrettanto iconica.

Il cast vocale italiano, che vede la partecipazione di voci come quelle di Chiara Gioncardi (Regina Cattiva dialoghi) e Gabriele Patriarca (Cucciolo), ha dato vita ai celebri personaggi della fiaba, dai sette nani ai protagonisti della storia, in un’esperienza cinematografica che unisce tradizione e innovazione. La versione italiana è stata curata nei minimi dettagli, con un doppiaggio che rispetta l’essenza del film originale, ma che al contempo conferisce un’anima tutta italiana alla produzione.

Un’Avventura Magica tra Canzoni e Emozioni

Biancaneve non è solo una storia di magia e avventure, ma anche una celebrazione dell’amicizia, del coraggio e della bellezza interiore. Le canzoni, che sono una parte fondamentale del film, sono interpretate con passione da Serena Rossi ed Eleonora Segaluscio, regalando al pubblico un’emozionante esperienza musicale. Le melodie, frutto della direzione musicale di Marco Manca e Virginia Brancucci, accompagnano i momenti salienti della pellicola, dal triste incontro con la mela avvelenata alla trionfante risoluzione finale.

Il film si avvale anche di una supervisione artistica Disney curata da Lavinia Fenu, che ha lavorato affinché la versione italiana non solo fosse fedele all’originale, ma riuscisse a catturare l’essenza delle emozioni universali che Biancaneve trasmette. La produzione si distingue per la cura dei dettagli, sia nelle scene di dialogo che in quelle musicali, dove l’obiettivo è far rivivere ai fan di lunga data e ai nuovi spettatori l’incanto della fiaba.

Biancaneve Live-Action: I Nuovi Funko Pop! Dedicati al Film Disney in Arrivo

Il 20 marzo 2025 arriverà nei cinema italiani Biancaneve, il remake live-action del celebre classico Disney Biancaneve e i sette nani del 1937, ispirato all’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Questo nuovo adattamento cinematografico, che promette di portare una ventata di freschezza a una delle storie più amate della tradizione Disney, è già in grado di scatenare un entusiasta fermento tra i fan. In vista dell’uscita del film, non poteva mancare il merchandising dedicato, con una delle linee più attese: i Funko Pop! dedicati ai protagonisti.

Sul sito ufficiale Funko Europe, infatti, sono già disponibili i nuovi Funko Pop! delle due figure principali del film: Biancaneve e la Regina Cattiva. Per i collezionisti e gli appassionati della Disney, questi nuovi pupazzi rappresentano un’occasione imperdibile di aggiungere un tocco di magia alla propria collezione. Entrambi i personaggi sono proposti in due varianti coloratissime e molto dettagliate, che catturano l’essenza dei nuovi personaggi interpretati da Rachel Zegler e Gal Gadot.

Il Funko Pop! di Biancaneve si presenta in due versioni distintive. La prima, nella versione classica, riprende l’iconico abito rosso, blu e giallo che ha reso famosa la principessa Disney nel cartone animato del 1937. La seconda versione, invece, è caratterizzata da un abito a quadri che conferisce al personaggio un aspetto più moderno e fresco, pur mantenendo quel fascino senza tempo che la fiaba di Biancaneve sa evocare. Ogni dettaglio del vestito è curato nei minimi particolari, per rendere giustizia alla figura di Biancaneve, che nel remake live-action è interpretata dalla giovane Rachel Zegler.

La Regina Cattiva, interpretata da Gal Gadot, non è da meno in quanto a fascino e stile. Anche per lei sono disponibili due versioni del Funko Pop! La prima mostra la strega con il suo abito blu e nero, simbolo della sua malvagità e potere, mentre la seconda variante la ritrae con un potente scettro, in un abito blu e viola che enfatizza ulteriormente il suo ruolo di antagonista minacciosa. L’eleganza e il pericolo della Regina Cattiva sono riprodotti con una maestria che farà sicuramente colpo sui fan della Disney.

Attualmente, sul sito Funko Europe sono disponibili quattro varianti, due dedicate a Biancaneve e due alla Regina Cattiva, tutte acquistabili al prezzo di 16 euro ciascuna. Questi Funko Pop! non sono soltanto dei giocattoli da collezione, ma rappresentano anche un modo per celebrare l’atteso ritorno di Biancaneve sul grande schermo, con un design che piacerà tanto agli appassionati della Disney quanto ai fan dei Funko Pop!.

Il videomapping per Assassinio sul Nilo

In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Assassinio sul Nilo, la Piramide di Caio Cestio a Roma ha fatto da sfondo a uno spettacolare show di video mapping in 8K con effetti 3D. Le atmosfere dell’antico Egitto e del Nilo, oltre alle immagini dell’S.S. Karnak e di alcuni dei protagonisti del film tra cui Kenneth Branagh nei panni dell’iconico detective Hercule Poirot e Gal Gadot nel ruolo di Linnet Ridgeway, sono state ricreate sulla superficie inclinata in marmo di oltre 360mq del monumento.

La Piramide Cestia, l’unica antica presente in Europa, venne costruita in soli 330 giorni tra il 18 e il 12 a.C. per ospitare le spoglie di Caio Cestio Epulone, politico romano, membro dell’importante collegio degli epuloni, i sacerdoti che curavano i banchetti in onore degli dei.La Piramide è un esempio della moda orientale, una “egittomania”, che si diffonde a Roma dopo la conquista dell’Egitto da parte di Ottaviano Augusto nel 31 a.C. Innalzata sulla via Ostiense, la Piramide, alta 36,40 m con una base quadrata di 29,50 m di lato, è rivestita di marmo di Luni (marmo Carrara). La camera sepolcrale, affrescata con figure di ninfe e Vittorie alate, fu murata al momento della sepoltura, secondo l’usanza egiziana. L’altissima qualità delle pitture testimonia l’importanza del personaggio, vicino alla famiglia imperiale.
Tra il 272 e il 279 d.C. la Piramide fu inglobata nelle mura fatte costruire dall’imperatore Aureliano. Al Medioevo risale probabilmente la prima violazione della tomba, attraverso un cunicolo scavato su un lato, ancora oggi visibile all’interno. La Piramide oggi è gestita dalla Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma.

 
Assassinio sul Nilo è ora al cinema distribuito da The Walt Disney Company Italia. Basato sull’amato romanzo del 1937 dell’acclamata autrice Agatha Christie, Assassinio sul Nilo è un audace mystery-thriller diretto e interpretato dal cinque volte candidato all’Academy Award Kenneth Branagh, che torna nei panni dell’iconico detective Hercule Poirot, insieme a Tom Bateman, la quattro volte candidata all’Oscar® Annette Bening, Russell Brand, Ali Fazal, Dawn French, Gal Gadot, Armie Hammer, Rose Leslie, Emma Mackey, Sophie Okonedo, Jennifer Saunders e Letitia Wright. La sceneggiatura di Assassinio sul Nilo, che riunisce il team di filmmaker dietro al successo globale del 2017 Assassinio sull’Orient Express, è basata sul romanzo di Agatha Christie ed è firmata da Michael Green. Il film è prodotto da Ridley Scott, Kenneth Branagh, p.g.a., Judy Hofflund, p.g.a. e Kevin J. Walsh, mentre Mark Gordon, Simon Kinberg, Matthew Jenkins, James Prichard e Matthew Prichard sono i produttori esecutivi. 

Assassinio sul Nilo

Assassinio sul Nilo, il nuovo film diretto da Kenneth Branagh e basato sul celebre romanzo del 1937 di Agatha Christie, distribuito da The Walt Disney Company Italia è stato Girato con cinepresa 65mm Panavision alla fine del 2019, proprio per trasportare il pubblico negli anni ‘30, ricreando molti dei luoghi che hanno ispirato l’affascinante thriller di Agatha Christie.

La vacanza in Egitto dell’investigatore belga Hercule Poirot a bordo di un elegante battello a vapore si trasforma in una terrificante ricerca di un assassino quando l’idilliaca luna di miele di una coppia perfetta viene tragicamente interrotta. Ambientata in uno scenario epico, caratterizzato da ampi panorami desertici e dalle maestose piramidi di Giza, questa drammatica storia di un amore finito male presenta un gruppo cosmopolita di viaggiatori dal look impeccabile, con colpi di scena che lasceranno il pubblico con il fiato sospeso fino alla scioccante rivelazione finale.

Assassinio sul Nilo è un audace mystery-thriller sul caos emotivo e sulle fatali conseguenze scatenate dall’amore ossessivo. Kenneth Branagh torna nei panni dell’iconico detective Hercule Poirot, insieme a Tom Bateman, alla quattro volte candidata all’Oscar Annette Bening, Russell Brand, Ali Fazal, Dawn French, Gal Gadot, Armie Hammer, Rose Leslie, Emma Mackey, Sophie Okonedo, Jennifer Saunders e Letitia Wright.

 

La sceneggiatura di Assassinio sul Nilo, basata sul romanzo di Agatha Christie, è firmata da Michael Green. Il film è prodotto da Kenneth Branagh, p.g.a., Judy Hofflund, p.g.a., Ridley Scott, Mark Gordon, Simon Kinberg e Kevin J. Walsh, mentre Matthew Jenkins, James Prichard e Matthew Prichard sono i produttori esecutivi.

Con il ritorno del pubblico al cinema, Disney si è impegnata a distribuire Assassinio sul Nilo in esclusiva nelle sale cinematografiche. Il presidente della produzione di 20th Century Studios Steve Asbell afferma:

La visione ampia ed elegante di Ken per questa storia classica merita di essere vista sul più grande schermo possibile. Siamo così orgogliosi di questo film, del nostro brillante cast e del lavoro stellare che è stato fatto per portare Assassinio sul Nilo sullo schermo. Sappiamo che il pubblico non vede l’ora di vivere la prossima avventura di Hercule Poirot e siamo entusiasti di continuare a lavorare con Ken mentre presta la sua magistrale visione narrativa al nuovo film di questo celebre franchise”.

James Prichard, presidente e CEO di Agatha Christie Ltd., sostiene:

Più di 100 anni dopo la pubblicazione del primo romanzo di Agatha Christie, i suoi gialli rimangono immensamente popolari e continuano a essere nuovamente scoperti da persone di tutto il mondo. Sono entusiasta che Disney e i nostri partner credano in questo franchise, che ha contribuito a far conoscere a milioni di nuovi fan i classici di Agatha Christie. Siamo onorati di collaborare con Disney, Ken e tutti coloro che si dedicano a preservare la lunga eredità di questi titoli per le generazioni future”.

Wonder Woman 1984: luci e ombre

Dalla regista Patty Jenkins e con protagonista Gal Gadot nel ruolo che dà il titolo al film, “Wonder Woman 1984” fa un balzo in avanti fino agli anni ’80, dove l’ultima avventura di Wonder Woman la vede cavalcare fulmini nel cielo, indossare ali dorate e inseguire un suo sogno mentre è alla caccia di due nuovi e formidabili nemici: Max Lord e Cheetah. “Wonder Woman 1984” è ispirato al personaggio creato da William Moulton Marston e pubblicato nei fumetti dalla DC Entertainment. In questo lungometraggio, il destino del mondo è nuovamente in pericolo, e solo l’intervento di Wonder Woman riuscirà a salvarlo. Questo nuovo capitolo della storia di Wonder Woman, vede Diana Prince vivere tranquillamente in mezzo ai mortali nei vibranti e scintillanti anni ‘80—un’epoca di eccessi spinta dal bisogno di possedere tutto. Nonostante sia ancora in possesso di tutti i suoi poteri, mantiene un basso profilo, occupandosi di antichi manufatti e agendo come supereroina solo in incognito. Ma adesso, Diana dovrà uscire allo scoperto e fare appello alla sua saggezza, alla sua forza e al suo coraggio per salvare il genere umano da un mondo in pericolo di vita.

Wonder Woman 1984 è il Cazu Marzu
Wonder Woman 1984 è un episodio di Black Mirror
Wonder Woman 1984 è un fumetto DC del 1984 su grande schermo
Wonder Woman 1984 è una storia d’amore che sfida la logica e le apparenze
Prima di vedere Wonder Woman 1984, leggendo alcune critiche, non capivo come la regista Patty Jenkins ( che ha diretto anche il primo capitolo del 2017 ) potesse aver realizzato quello che per molte persone, alcuni cari amici che stimo inclusi, viene considerato un flop clamoroso.

Adesso che ho visto il film capisco cosa intendono, e non posso certo darli torto.

In ambito supereroistico, nel corso degli ultimi 43 anni ( ricordo che, in epoca moderna, il primo film su grande schermo in assoluto di un supereroe è il Superman di Richard Donner del 1978 ) siamo stati abituati a vedere di tutto : pellicole leggere, pellicole intense, pellicole comiche, pellicole psichedeliche, pellicole tragiche, pellicole irrealistiche, pellicole realistiche, fino all’ultimo ventennio dove è nato un termine legato a questo mondo : cinecomic.
In questi venti anni i cinecomic hanno influenzato l‘industria cinematografica, divenendo un enorme business, un filone vero e proprio, un appuntamento fisso che ogni anno prevede l’uscita di più titoli, abituando il grande pubblico ad un livello qualitativo sempre più alto.
Ma … non dobbiamo dimenticarci che tutto nasce dai fumetti di supereroi e i fumetti di supereroi sono metafore del mondo moderno, in sintesi, alla stregua dei racconti mitologici, attraverso personaggi fantastici hanno lo scopo di parlare di significati più profondi e basilari legati all’esistenza umana : come l’amore, la morte, l’amicizia, la perdita, il distacco, la vita, la verità e molto altro.

Wonder Woman 1984 fa questo.

Come un semplice fumetto anni 80 se ne frega del realismo , se ne frega della procedura per poter “parlare col Presidente degli Stati Uniti”, se ne frega della fisica, se ne frega dell’epoca nella quale viviamo e se ne frega pure del genere di cui fa parte, diventando oggi quello che in origine queste storie erano, ovvero un opera patinata, stereotipata e kitsch con gente che porta le mutande sopra ad una calzamaglia con il solo scopo di mandare un messaggio .
Certo, siamo lontani anni luce dal realismo al quale siamo stati abituati negli ultimi anni, gli anni ‘80 in questo episodio sono estremizzati, così come il look e i dialoghi dei personaggi, ci sono evidenti riferimenti ad opere passate e un continuo e voluto richiamo a quell’eccesso che un tempo faceva parte di quell’epoca, e il tutto viene sottolineato anche nella regia e negli effetti speciali, ma ciò è voluto e la cosa è evidenziata in quei momenti nei quali il film diventa “ vero “, come l’introduzione, le scene nella casa di Diana, il finale e soprattutto il “ momento della verità “, dove, sulle note di un altro celebre eroe DC, Diana si rivolge ad ognuno di noi.
So benissimo di essere impopolare, capisco benissimo chi ha criticato il film e le motivazioni, ma se pur contro tendenza, personalmente ho adorato questo film e mi ha ricordato il perché leggo fumetti da quando ero bambino.
Nel film sono protagonisti anche Chris Pine nel ruolo di Steve Trevor, Kristen Wiig in quello di Cheetah, Pedro Pascal è Max Lord, Robin Wright è Antiope e Connie Nielsen come Hippolyta. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Gal Gadot e Stephen Jones hanno prodotto il film. Rebecca Steel Roven Oakley, Richard Suckle, Marianne Jenkins, Geoff Johns, Walter Hamada, Chantal Nong Vo e Wesley Coller sono i produttori esecutivi. Jenkins ha diretto da una sceneggiatura scritta da lei stessa assieme a Geoff Johns & Dave Callaham, da un soggetto di Jenkins & Johns, basato sui personaggi della DC. Wonder Woman è stata ideata da William Moulton Marston. Accanto alla regista, dietro le quinte, troviamo diversi membri della troupe del primo “Wonder Woman”, tra cui il direttore della fotografia Matthew Jensen, la scenografa candidata all’Oscar® Aline Bonetto (“Amélie”) e la costumista premio Oscar® Lindy Hemming (“Topsy-Turvy”). Il montatore candidato all’Oscar Richard Pearson (“United 93”) ha curato il montaggio del film. Le musiche sono del compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Dunkirk”, “The Lion King”).

Due Wonder Woman a confronto

Quasi un mese è passato dall’uscita di  Wonder Woman, il nuovo cinecomic DC Film interpretato da Gal Gadot nel cast vedremo Chris Pine, Connie Nielsen, Robin Wright, David Thewlis, Danny Huston, Elena Anaya, Ewen Bremner e Saïd Taghmaoui. Il film racconta di Diana, principessa delle Amazzoni, addestrata per diventare una guerriera invincibile. Cresciuta in una paradisiaca isola protetta, quando un pilota americano, in seguito a un incidente, approda sulle sue rive e annuncia un grandissimo conflitto che infuria nel mondo esterno, Diana lascia la sua casa, convinta di poter fermare la minaccia. Combattendo insieme all’uomo in una guerra che potrebbe mettere fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi straordinari poteri andando incontro al suo vero destino.

Ora che lo abbiamo visto un po’ tutti e tutti si sono fatti un’idea ben precisa di questa pellicola e del futuro dell’universo cinematografico dedicato ai personaggi Dc Comics ci viene da domandarci come l’abbia presa l’unica, la vera, l’originale Wonder Woman, quella Lynda Carter che ci ha fatto sussultare da piccoli davanti alla tv. 

Il Telefilm di fine anni ’70, è in realtà costituito da due serie distinte: La prima, Wonder Woman, si basa sui fumetti della Golden Age, è ambientata nel 1942 durante la seconda guerra mondiale, è stata prodotta dalla ABC e trasmessa tra il 1975 e il 1977, costituendo la prima stagione. La seconda The New Adventures of Wonder Woman, è ambientata all’epoca della trasmissione, prodotta dalla CBS e trasmessa tra il 1977 e il 1979, costituendo la seconda e la terza stagione.

Lynda Carter, impegnata oggi in una altra serie ambientata nell’universo di Superman e Batman – è la presidentessa USA in Super Girl, bella carriera! – ha accompagnato la sua giovane erede durante la premiere americana del film, elogiando Gal Gadot in questo tweet.

Wonder Woman promosso a pieni voti!

Uscito in queste settimane nelle sale Italiane, il film racconta le origini della super eroina più amata della DC Comics Wonder Woman. Il tutto si svolge come un lungo Flashback; che inizia con l’infanzia e l’adolescenza di Diana passata sull’isola di Themyshira; un’isola popolata dalle Amazzoni, una tribù di donne guerriere guidate dalla saggezza della Regina Ippolita, per secoli nascosta al mondo esterno grazie all’intervento di Zeus, padre degli Dei dell’Olimpo; finché un giorno un aeroplano da guerra, pilotato dal capitano Steve Trevor, non precipita vicino all’isola. Tratto in salvo dalla stessa Diana, il capitano informa la Regina delle Amazzoni che nel mondo degli uomini sta infuriando una grande guerra, la Prima Guerra Mondiale,  e che lui deve ritornare nella sua patria perché reca con sé importanti informazioni che aiuterebbero a salvare migliaia di vite. Nonostante il divieto di sua madre Ippolita, Diana libera il capitano Trevor per riportarlo nel mondo esterno e per aiutarlo.

Arrivati a Londra informano l’Alto Comando che i Tedeschi stanno preparando una nuova arma in grado di portare morte e devastazione su larga scala. Dopo aver approntato un piano di battaglia, il capitano Trevor, Diana e un pugno di coraggiosi, partono per distruggere la nuova arma e sconfiggere definitivamente il nemico con non poche difficoltà.

Il film è abbastanza fedele sia alla storia che alle origini di Wonder Woman senza togliere nulla al personaggio originale, anzi, è riuscito a rendere il personaggio molto più moderno e dinamico rispetto ad altri personaggi di altri cinecomics usciti in questi ultimi anni. La trama ha, talvolta, dei punti morti, ma dopo aver visto il film si capisce che questi servono per far capire meglio l’evoluzione dei personaggi, rendendo il film completo al 100%. Infatti, nonostante gli accenni  a Batman vs Superman e a JLA (film di prossima uscita) è un film che si può vedere a senza per forza collegarlo ad altri cinecomics. Sia Gal Gadot che Chris Pine, sono riusciti a rendere i rispettivi personaggi di Wonder Woman e del Capitano Steve Trevor in maniera magistrale e dinamica senza lasciar dubbi sulla scelta giusta dei ruoli. I nostalgici della omonima serie televisiva interpretata da Lynda Carter, non potranno notare la similitudine dell’incontro tra il Capitano e Diana sull’Isola delle Amazzoni, e di come Wonder Woman viene presentata a tutti con il nome di Diana Prince. Per le riprese esterne dell’Isola di Themyscira è stata scelta la costa Amalfitana e altri lughi del Sud Italia come Palinuro e Sassi di Matera. Non rivelerò altro per non farvi indesiderati Spoiler, ma come sempre posso darvi la mia personale opinione: per gli amanti dei comics e per gli amanti dei film sia di guerra che di azione il film  merita un 10/10, trama ed effetti speciali sono molto ben fatti e si vede che la Warner ha voluto credere in questo film. Almeno una volta dovreste andare a vederlo sul grande schermo, ne i soldi del biglietto, ve lo assicuro.

by Talparius