Nuovi film de Le Cronache di Narnia: Greta Gerwig porta una ventata di freschezza alla saga fantasy

Il progetto dei nuovi film de Le Cronache di Narnia con Greta Gerwig alla regia si sta delineando sempre più chiaramente. Da quando Netflix ha siglato l’accordo nel 2018 per portare sullo schermo questa saga fantasy di successo, l’entusiasmo dei fan è stato palpabile. La regista, nota per la sua capacità di raccontare storie di donne complesse, ha dimostrato il suo talento con film come Lady Bird e Piccole Donne, creando personaggi femminili ben definiti e coinvolgenti.

La scelta di affidarle la regia dei nuovi film su Narnia è stata accolta con grande favore, poiché si spera che il suo stile unico possa portare nuova vita alle avventure di Lucy, Edmund, Susan e Peter. Con oltre 100 milioni di copie vendute, le storie di C.S. Lewis sono considerate un classico del genere fantasy, e l’approccio sensibile e innovativo di Gerwig potrebbe portare una ventata di freschezza a questa saga amata da molti.

Ora, con i rumors che indicano un inizio delle riprese verso agosto 2024, sembra che gli appassionati dovranno attendere fino al 2025 o addirittura al 2026 per poter vedere i risultati di questo lavoro. Ma è chiaro che l’attesa varrà la pena: con Gerwig alla regia e il sostegno di Netflix, i nuovi film su Narnia promettono di essere un’esperienza cinematografica straordinaria, unisce l’emozione delle avventure fantasy con la profondità dei personaggi che la regista sa così bene creare e sviluppare.

Nonostante non siano ancora stati rivelati dettagli sul cast o sulla trama dei film, la sola idea di unire il talento di Greta Gerwig alla magia di Narnia è sufficiente a far sognare i fan della saga. Con il suo impegno e la sua dedizione nel creare film che colpiscono il cuore degli spettatori, non c’è dubbio che i nuovi adattamenti di Le Cronache di Narnia saranno capaci di trasportarci in un mondo incantato e affascinante.

Biancaneve: il remake live action Disney arriva nel 2025

Il casting del film ha suscitato grande interesse e controversie. La protagonista sarà Rachel Zegler, una giovane attrice di origini polacco-colombiane, già nota per la sua straordinaria interpretazione di Maria nel film di Steven Spielberg, West Side Story. Zegler si è detta onorata e felice di interpretare Biancaneve, sottolineando l’amore che ha sempre nutrito per il personaggio fin da bambina. Tuttavia, la scelta di un’attrice non bianca per interpretare il celebre personaggio ha sollevato alcune polemiche. La Zegler ha risposto alle critiche, sottolineando che siamo nel 2023 e che il casting dovrebbe essere basato sul talento e sulla capacità di interpretare un personaggio, indipendentemente dall’etnia.

L’antagonista di Biancaneve sarà interpretato da Gal Gadot, la celebre attrice di Wonder Woman. Gadot, entusiasta di dare vita a una delle cattive più iconiche della storia del cinema, ha promesso di conferire alla Regina Cattiva una nuova profondità e sfumatura.

Il film, inizialmente previsto per il prossimo anno, è stato posticipato alla primavera del 2025. In concomitanza con questo annuncio, la Disney ha diffuso la prima foto ufficiale in cui spiccano i Sette Nani, accanto alla protagonista Rachel Zegler, al posto delle creature magiche che erano state precedentemente annunciate in modo generico.

Il remake di Biancaneve, diretto da Marc Webb e scritto da Greta Gerwig ed Erin Cressida Wilson, promette di catturare l’attenzione del pubblico e trasportarlo nella magia e nella bellezza della storia. Recenti dettagli sulla trama, rivelati da insider come Daniel Richtman, hanno generato polemiche tra i fan: il personaggio di Jonathan, interpretato da Andrew Burnap, formerà una squadra di “banditi” insieme a Biancaneve, che avrà ancora i suoi piccoli alleati. Secondo le voci, la protagonista sarà più indipendente e guiderà una ribellione contro la strega cattiva, introducendo nuovi elementi nella storia della mela avvelenata.

Sul fronte della qualità del film, ci sono opinioni contrastanti: se da un lato alcuni insider riportano che i test-screening sono stati positivi e che il film è “grandioso”, altri sostengono che la produzione stia avendo difficoltà e che ci siano dubbi sul suo successo al botteghino, nonostante gli ingenti investimenti della Disney. La decisione di posticipare l’uscita potrebbe essere stata presa per evitare un potenziale fallimento e garantire il successo di futuri remake e sequel. Nonostante le incertezze, la Disney si impegna a realizzare un film di alta qualità, fedele alle radici dell’originale animato e curato in ogni dettaglio per soddisfare le aspettative del pubblico.

Barbie, quando le bambole prendono vita

Vivere a Barbie Land significa essere perfetti in un luogo perfetto. A meno che tu non stia attraversando una crisi esistenziale… Oppure tu sia un Ken. Barbie ha senza dubbio fatto la storia dell’infanzia e delle sue trasformazioni nel corso degli ultimi decenni. Barbie è diventata un mito, una leggenda, un’icona.

Dalla regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (“Piccole donne”, “Lady Bird”) arriva “Barbie” che ha curato la sceneggiatura del film, basato sulle mitiche bambole di Mattel, insieme al marito, il candidato all’Oscar Noah Baumbach (“Storia di un matrimonio”, “Il calamaro e la balena”) creando una storia buffa e per molti versi kubrickiana.

 

Barbie | Teaser Trailer 2

Il film è ambientato in un mondo immaginario alquanto stravagante e sopra le righe popolato solo da Barbie e Ken (con in mezzo Allan e Midge), così come nella realtà abbiamo diverse bambole per diverse situazioni! In questo assurdo luogo, ovviamente tutto rosa, la protagonista è una stereotipica Barbie interpretata da Margot Robbie (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Tonya”) , che oltre ad essere perfetta nell’apparenza, dimostra di essere una delle attrici più talentuose degli ultimi tempi. Le amiche di Barbie sono tutte uguali ma con la propria distintiva identità; poi c’è Ken, interpretato da un Ryan Gosling (“La La Land”, “Half Nelson”). irresistibilmente stupido, che vorrebbe tanto conquistare il cuore di Barbie, ma lei preferisce passare le serate con le sue amiche. Ken si lamenta, ma tra di loro è tutto un “ogni notte è la notte delle ragazze”.

Le Barbie hanno posizioni di potere e responsabilità, mentre Ken è un tipo da “spiaggia”, come lui stesso ama definirsi. Nel frattempo, Helen Mirren ci racconta in una voce fuori campo la società in cui vivono questi personaggi, mentre la perfezione di Barbie viene messa alla prova da una rivoluzione inaspettata: un piede piatto che mette in discussione il suo paradigma di bellezza. Barbie decide quindi di intraprendere un viaggio lungo la costa della California, per scoprire il mondo reale e trovare se stessa. Il divertimento e la sorpresa aumentano man mano che la storia si sviluppa, in un mix di realtà e fantasia. Non solo, il film affronta anche temi profondi e toccanti, facendo emergere tutta l’umanità di questa bambola che diventa donna.

Insieme all’iconica coppia, nel cast anche America Ferrera (“End of Watch – Tolleranza zero”, i film “Dragon Trainer”), Kate McKinnon (“Bombshell – La voce dello scandalo”, “Yesterday”), Michael Cera (“Scott Pilgrim vs. the World”, “Juno”), Ariana Greenblatt (“Avengers: Infinity War”, “65 – Fuga dalla Terra”), Issa Rae (“The Photograph – Gli scatti di mia madre”, “Insecure”), Rhea Perlman (“Nei miei sogni”, “Matilda 6 Mitica”) e Will Ferrell (i film “Anchorman”, “Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno”). Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (“Piccole donne”), Emma Mackey (“Emily”, la serie TV “Sex Education”), Hari Nef (“Assassination Nation”, “Transparent”), Alexandra Shipp (i film “X-Men” ), Kingsley Ben-Adir (“Quella notte a Miami”, “Peaky Blinders”), Simu Liu (“Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli”), Ncuti Gatwa (“Sex Education”), Scott Evans (la serie TV “Grace e Frankie”), Jamie Demetriou (“Crudelia”), Connor Swindells (“Sex Education”, “Emma.”), Sharon Rooney (“Dumbo”, “Jerk”), Nicola Coughlan (“Bridgerton”, “Derry Girls” ), Ritu Arya (“The Umbrella Academy”),  e il premio Oscar® Helen Mirren (“The Queen – La Regina”).

La sceneggiatura e la regia sono impeccabili, regalando al pubblico momenti di risate e nostalgia. Perfino la Mattel, la casa produttrice di Barbie, fa la sua comparsa nel film, con un Consiglio di Amministrazione composto interamente da uomini, guidato da un Will Ferrell.  I produttori del film sono il candidato all’Oscar®, David Heyman (“Storia di un matrimonio”, “Gravity”), Margot Robbie, Tom Ackerley e Robbie Brenner, mentre Michael Sharp, Josey McNamara, Ynon Kreiz, Courtenay Valenti, Toby Emmerich e Cate Adams sono i produttori esecutivi.

Il team creativo che ha lavorato dietro la macchina da presa con Greta Gerwig è composto dal direttore della fotografia candidato all’Oscar, Rodrigo Prieto (“The Irishman”, “Silence”, “I segreti di Brokeback Mountain”), la scenografa sei volte nominata all’Oscar, Sarah Greenwood (“La bella e la bestia”, “Anna Karenina”), il montatore Nick Houy (“Piccole donne”, “Lady Bird”), la costumista premio Oscar, Jacqueline Durran (“Piccole donne”, “Anna Karenina”), il supervisore agli effetti visivi Glen Pratt (“Paddington 2”, “La bella e la bestia”), il supervisore musicale George Drakoulias (“Rumore Bianco”, “Storia di un matrimonio”) e il compositore premio Oscar®, Alexandre Desplat (“La forma dell’acqua”, “Grand Budapest Hotel”).

L’ironia femminista permea ogni momento del film, rendendolo vivace e mai superficiale. Barbie continua a farci divertire e a farci riflettere, ma bisogna chiarire che non risolverà tutti i problemi delledonne, dopotutto è una pellicola voluta dalla stessa Mattel, con un budget di 150 milioni di dollari, e quindi è innegabile che ci siano delle critiche sul ruolo di questa casa produttrice nel contesto femminista.Quel che resta è una Barbie rappresentata donna audace e coraggiosa, pronta a conquistare il mondo. E noi non possiamo fare altro che esserne ammiratori.

Curiosità sul film

Le telecamere di Barbie si sono accese il 21 marzo 2022 presso i Warner Bros. Studios Leavesden nell’Hertfordshire, in Inghilterra a quasi due anni dalla data in cui, all’inizio della pandemia, Greta Gerwig e Noah Baumbach si sono chiusi nel loro appartamento di New York per realizzare la sceneggiatura che la Gerwig avrebbe poi firmato per la regia.

Durante lo sviluppo, Greta Gerwig ha consultato il regista Peter Weir per il suo lavoro su “The Truman Show” riguardo all’illuminazione e alla creazione di quell’atmosfera autenticamente artificiale che ricercava per Barbie Land.

Il pubblico non vedrà la luce naturale del sole fino all’arrivo di Barbie e Ken a Los Angeles.  La totalità delle scene di Barbie Land è stata girata sui teatri di posa dei Warner Bros. Studios Leavesden.

La vista all’esterno della sala riunioni della Mattel era un panorama scenografico dipinto a mano, lungo più di 250 piedi che include un riferimento alla Warner Bros: un occhio attento noterà il logo aziendale.  Anche Los Angeles è stata dipinta; un cenno alla Città di Smeraldo de “Il Mago di Oz”.

L’orizzonte di Los Angeles che appare nel film include l’edificio della General Motors; nel film, Ken guida un Hummer, e la decappottabile di Barbie è ispirata a un classico della Chevrolet.

La Casa della Barbie di Kate McKinnon ha dei buchi nascosti sul set, progettati per consentire all’interprete di nascondere una delle sue gambe durante le riprese, con l’aggiunta di una gamba finta che va contro il muro per dare l’impressione di essere in spaccata.

Le scenografie dei set di Barbie Land non presentano colori solidi bianchi o neri.

Mentre il cast e la troupe giravano le scene “soleggiate” della spiaggia di Barbie Land sul teatro N dei Warner Bros. Studios Leavesden, una bufera di neve stava congelando tutti coloro che si trovavano all’esterno.

Nella sequenza della festa da ballo di Barbie, la coreografa Jennifer White ha deliberatamente inserito elementi di danza specifici tratti da “Gold Diggers” di Busby Berkeley, uno dei film preferiti della regista Greta Gerwig.

Per i Ken sono stati realizzati oltre 30 hobby horses, tutti fatti a mano, e il reparto artistico ha dato loro caratteristiche individuali.

L’ambulanza di Barbie che soccorre Ken dopo la sua disavventura sulla tavola da surf, era una copia a grandezza naturale di un’ambulanza giocattolo, frutto di un ulteriore sforzo congiunto tra i reparti, che si apre automaticamente in un ambulatorio medico: un effetto speciale completamente realizzato sul set.

L’auto di Barbie è stata guidata da un trasmettitore telecomandato con un membro del team SFX seduto su un sedile appositamente costruito, utilizzando la tecnologia VR dei droni, che ha permesso alla Barbie di Margot Robbie di “guidare” a mani libere sul set.

Il veicolo di Barbie è elettrico, così come l’Hummer di Ken, che è stato uno dei primi esemplari elettrici della linea di produzione.

La cassetta delle lettere con i fenicotteri all’esterno della Casa dei Sogni di Barbie funge anche da stazione di ricarica elettrica per l’auto di Barbie.

Per l’arrivo di Barbie e Ken a Los Angeles, la regista Greta Gerwig ha usato come riferimento il film “Un uomo da marciapiede” per mostrare come voleva che apparissero, in particolare la sequenza in cui Jon Voight cammina per New York, chiaramente fuori luogo.

Le Case dei Sogni delle Barbie erano alte più di 25 piedi.  Margot Robbie ha eseguito personalmente tutte le sue acrobazie, compreso il salto dalla cima della casa.

Il cast e la troupe di “Barbie” vantano nel complesso cinquanta nomination agli Oscar®, e un totale di otto vittorie.

Il personaggio di Will Ferrell è semplicemente chiamato CEO di Mattel, il suo nome non viene mai rivelato. Allo stesso modo, alcuni dipendenti dell’azienda, tra cui il personaggio di Jamie Demetriou, sono chiamati Mattel Executive #1, #2 ecc.  Ironia della sorte, solo lo stagista Mattel interpretato da Connor Swindell ha un nome, Aaron Dinkins.

Ispirandosi al film “Mean Girls”, ogni mercoledì la troupe è stata invitata ad indossare qualcosa di rosa.  Tutti hanno seguito questa iniziativa seriamente.

Quando Barbie assiste ad una seduta della Corte Suprema di Barbie Land, Margot Robbie indossa un abito vintage di Chanel che in passato è stato indossato dalla modella e attrice Claudia Schiffer.

In “Barbie”, la Barbie di Margot Robbie non porta mai anelli alle dita, in riferimento al fatto che la classica bambola giocattolo ha le dita collegate tra loro, impedendo quindi di indossare gioielli.

Il direttore della fotografia Rodrigo Prieto ha coniato il termine TechnoBarbie con Greta Gerwig per descrivere lo stile della fotografia e dell’illuminazione utilizzato per Barbie Land.

I Ken malgrado le loro differenze hanno una cosa in comune, oltre all’adorazione per le Barbie: la ceretta.  Come la regista Greta Gerwig ha spiegato loro in numerose occasioni, i Ken non sono mammiferi, ma bambole.

 

 

 

Piccole Donne di Greta Gerwig

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (candidata a 2 Oscar nel 2018 con Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basato sia sul romanzo classico di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March.  Secondo la Gerwig, la tanto amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale.

Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate rispettivamente da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole Donne - Trailer ufficiale | Dal 9 gennaio al cinema

New York, 1868. Josephine “Jo” March è una giovane insegnante che vive in una pensione e tenta di farsi strada come scrittrice, riuscendo tuttavia solamente a pubblicare brevi racconti presso un editore locale, il signor Dashwood. Jo ha molto talento, ma le sue opere hanno scarso successo a causa del suo essere donna, motivo per cui Jo, pur di guadagnare qualcosa, si è oramai rassegnata a scrivere solo ciò che la gente vuole leggere; un coinquilino di Jo, il professor Friedrich Bhaer, tenta di farle capire che, per quanto talentuosa, non sarà mai una vera scrittrice finché non imparerà a scrivere con il cuore, ma Jo fraintende la critica e inizia a perdere fiducia in se stessa. Quello stesso giorno, Jo riceve un telegramma dalla sorella Meg che la prega di tornare a casa perché le condizioni di Beth, loro sorella minore, si sono aggravate. Mentre torna a casa, Jo ricorda la propria vita prima di trasferirsi a New York.

Concord, Massachusetts, 1861. Jo, Meg, Beth ed Amy March sono quattro sorelle adolescenti molto diverse tra loro. Meg, la maggiore, è la più assennata, ancorché piuttosto vanitosa; Jo è una ribelle con la passione della scrittura; Beth, la terzogenita, è dolce, timida e appassionata di pianoforte; Amy, la minore, è viziata, esuberante e molto dotata per il disegno. Le sorelle vivono assieme alla loro madre Marmee mentre il padre è cappellano volontario nell’esercito unionista; la guerra si fa sentire molto anche sulla vita della famiglia, in perenne mancanza di denaro, ciononostante le sorelle, spronate dalla madre, fanno ciò che possono per aiutare i poveri della comunità. Jo, per aiutare la famiglia, lavora come dama di compagnia per la scorbutica e benestante zia March, che mal sopporta i modi da maschiaccio della nipote e la esorta perennemente a trovarsi un buon partito.

Un giorno, le sorelle stringono amicizia con il giovane Theodore Laurence, detto Laurie, nipote del loro anziano e ricchissimo vicino di casa. Laurie si avvicina in particolare a Jo (infatti Jo chiamava Theodore Teddy) e anche il signor Laurence finirà per affezionarsi alla famiglia March; Meg, da parte sua, finirà per innamorarsi, ricambiata, di John Brooke, precettore di Laurie. Una sera, Meg e Jo vanno a teatro con Laurie e John senza invitare Amy e quest’ultima, indispettita, brucia per ripicca la bozza di un romanzo a cui Jo stava lavorando. il giorno dopo, Amy, pentita, tenta di scusarsi con Jo, ma cade in un fiume ghiacciato, rischiando la vita. Jo e Laurie riescono a salvarla e Jo, realizzando di aver quasi perso la sorellina, la perdona.

All’arrivo dell’inverno, Marmee è costretta a partire per stare accanto al marito, rimasto ferito in guerra; Jo, in un gesto di grande altruismo e maturità, vende i propri capelli per far avere alla madre i soldi per il viaggio. Beth contrae la scarlattina ed Amy, unica tra le sorelle a non aver mai avuto la malattia, viene ospitata da zia March per tenerla al sicuro. Beth guarisce grazie alle cure di Marmee, rientrata dietro preghiera di Jo e Meg, ma la malattia ha debilitato gravemente il fisico della ragazza. La famiglia è finalmente riunita a Natale quando il signor March, congedato a causa delle ferite, viene rimandato a casa.

In primavera, Meg e John si sposano, con grande gioia della famiglia tranne che della zia March, che mal vede il matrimonio della nipote con un insegnante squattrinato. L’anziana donna annuncia la propria intenzione di partire per l’Europa e propone ad Amy di accompagnarla, offerta che la ragazza accetta con gioia. Nel frattempo, Laurie, da sempre innamorato di Jo, si dichiara, ma Jo lo respinge: non sente infatti di essere tagliata per il matrimonio e non ricambia i sentimenti dell’amico. Laurie, affranto, non può far altro che accettare il rifiuto. Dopo quel giorno, le sorelle prendono ognuna la propria strada: Meg rimane a vivere con John, Amy parte con la zia March e Jo si trasferisce a New York per tentare la carriera di scrittrice.

Di nuovo nel 1868, Jo riabbraccia Meg, Beth e Marmee e inizia a considerare la propria vita fino a quel momento, realizzando infine di non aver mai concluso nulla e pentendosi di aver respinto Laurie. Quest’ultimo, in Francia, rivede casualmente Amy, divenuta pittrice e in procinto di sposarsi con un loro amico, Fred. Amy, però, al pari delle sorelle ha ormai perduto ogni illusione che aveva da bambina e intende sposare Fred solo per assicurare un futuro a se stessa e alla propria famiglia. Laurie s’innamora sinceramente di lei, ma Amy lo respinge, rivelandogli di averlo sempre amato ma di non voler essere la sua seconda scelta; alla fine, però, tutto si sistema e i due convolano a nozze.

Beth, in seguito ad una crisi, muore, gettando la famiglia nel dolore. Amy e Laurie rientrano dalla Francia per prendere parte alle esequie e Jo rimane sconvolta alla scoperta che i due sono ora sposati: Jo è ormai rassegnata alla solitudine, ma ha una sorpresa quando a casa si presenta Frederich, venuto a salutarla prima di partire per la California, dove ha ottenuto un impiego. Friedrich è in realtà innamorato di lei e Jo, spronata da Meg e Amy, decide di non farsi scappare anche questa occasione e si dichiara a lui.

Tempo dopo, Jo e Friedrich si sono sposati e si sono trasferiti nella vecchia casa di zia March, nel frattempo deceduta. L’anziana signora, che in realtà apprezzava lo spirito indipendente della nipote, le ha infatti lasciato la villa e Jo, con l’aiuto del marito e delle sorelle, la trasforma in un collegio per tutti i bambini della comunità, potendo così continuare a insegnare e a coltivare il sogno di essere una scrittrice. Ispirata da tutto ciò che ha vissuto, Jo scrive un romanzo ispirato alle vicende della sua famiglia e lo intitola “Piccole Donne”, il soprannome coniato affettuosamente dal padre per lei e le sue sorelle; Dashwood, scettico, inizialmente rifiuta di pubblicarlo, ma si ricrede quando le sue nipotine, che hanno letto per caso il manoscritto, si dicono entusiaste. Il film si chiude con Jo che stringe al petto la prima copia del libro, felice di essere riuscita a realizzare tutti i suoi sogni.

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