Gabriella Orefice: una Pioniera del Cosplay Italiano

Il mondo del cosplay è un universo ricco di creatività, passione e dedizione, e tra i suoi protagonisti spicca Gabriella Orefice, meglio conosciuta come Mogu Cosplay. Gabriella ha trasformato la sua passione per il cosplay in un viaggio straordinario fatto di collaborazioni, organizzazione di eventi e un impegno incessante nel far crescere e valorizzare la community.  Gabriella si è laureata in Architettura a Napoli e ha conseguito un master in Interior Design lavorando con grandi eventi e convention come exhibition designer. Nel tempo libero cuce i suoi costumi e crea accessori da sola usando diversi materiali, dai più semplici ai più complessi.

La carriera di Gabriella come cosplayer ha avuto un inizio umile ma fulminante. Il suo primo cosplay fu al Comicon 2006 il personaggio di Moguri da Final Fantasy, saga che ha fatto nascere in lei il suo carattere da “nerd” fin da bambina.  Dopo il suo debutto ha dimostrato le sue capacità istrioniche riuscendo, grazie alle sue abilità recitative e creative, a vestire i panni di molti personaggi che vanno dal mondo dei videogiochi a quello dei manga, per arrivare alle anime. Da Lamù a Kate Scott, Midna e Lulu, ma non solo, Ashoka Tano, Ariel, Cassandra e Asuka.

Attraverso anni di duro lavoro e dedizione, è passata dal essere una partecipante ad essere giurata e poi organizzatrice di uno degli eventi più prestigiosi del panorama cosplay italiano: la Comicon Cosplay Challenge PRO, conferendo al Comicon Napoli un ruolo di rilievo nel mondo del cosplay, dove lo staff del kc group aiuta ovviamente a far si che l’organizzazione richiesta sia sempre al top, ciò che rende la Comicon Cosplay Challenge PRO così speciale è l’attenzione ai dettagli e l’impegno per creare un’esperienza indimenticabile sia per i cosplayer che per il pubblico. Il teatro che ospita l’evento diventa un palcoscenico magico, dove ogni partecipante è trattato con rispetto e viene incoraggiato a brillare come vero protagonista. Con una giuria internazionale e un attento prejudging, Gabriella si assicura che la gara sia un momento di vera celebrazione del talento e della creatività dei cosplayer.

Ma l’importanza di Gabriella Orefice va ben oltre l’organizzazione dell’evento. Come madrina della Comicon Cosplay Challenge PRO, Gabriella svolge un ruolo fondamentale nel sostenere e ispirare i cosplayer partecipanti. La sua presenza e il suo sostegno aiutano a creare un ambiente positivo e inclusivo, dove ogni cosplayer si sente valorizzato e incoraggiato a dare il meglio di sé sul palco.

Inoltre, va notato che Mogu Cosplay ha portato la sua esperienza e il suo talento sul palco internazionale. Vincitrice di numerosi premi (best female costume, best actress, best group, best costume game, best couple, …), è spesso special guest presso le maggiori convention nazionali ed internazionali, TNT Mexico, CosplayBall a Madrid, FiCom a Barcellona ed HoldfényCon a Budapest. È stata anche la rappresentante italiana dell’ European Cosplay Gathering 2012 a Parigi durante il Japan Expo aggiudicandosi il terzo posto. Nel 2011 ha vinto il primo premio con Otaku Cosplay House, un’organizzazione giapponese, per una world photo competition. Il suo successo più è stato in Giappone per il World Cosplay Summit 2014 come rappresentante italiana, aggiudicandosi il secondo posto per una speciale performance con Kaleido Star. È stata inoltre la rappresentante italiana all’European Cosplay Gathering 2016. È comparsa in molti giornali e riviste internazionali con foto e interviste: Cosmode, Cosplay Gen, Cosplay Magazine, Game Republic.

Secondo Gabriella il cosplay è creatività: uno stimolo artistico costante che parte dalla ricerca di materiali e delle stoffe all’idea per la performance interpretativa sul palco fino allo studio delle pose per i set fotografici. Alla base di tutto questo c’è passione e divertimento: due ingredienti fondamentali che spingono la giovane creativa a indossare i “panni” dei suoi per personaggi preferiti. Proprio mossa da questo spirito positivo e entusiasta ha iniziato a intraprendere la carriera da cosplayer: per la soddisfazione di veder nascere qualcosa dalla proprie mani e, indossandola, interpretare un ruolo che le si addice. Grazie al Cosplay, Gabriella si è confrontata sui più grandi palchi nazionali e internazionali scoprendo amicizie uniche e fattive che le hanno condizionato positivamente la vita. Per Gabriella, il cosplay, dunque non è solo un hobby, ma una passione che ha plasmato la sua vita e il suo lavoro. Nonostante i numerosi impegni professionali, il suo obiettivo rimane chiaro: condividere la gioia e la sana competizione che il cosplay porta con sé. Come madrina di gare e figura di riferimento per molti cosplayer, Gabriella si impegna a far crescere la voglia di partecipare e a far scoprire a tutti la magia di interpretare un personaggio sul palco.

In conclusione, Gabriella Orefice è molto più di una semplice cosplayer: è una pioniera, un’organizzatrice, una mentore e un’ispirazione per tutti coloro che amano il mondo del cosplay in Italia e oltre. Il suo lavoro e la sua dedizione hanno contribuito in modo significativo a rendere il cosplay non solo un hobby, ma una vera e propria forma d’arte da celebrare e valorizzare. Il suo ruolo di madrina nella Comicon Cosplay Challenge PRO aggiunge un tocco di calore e supporto che rende l’evento ancora più speciale e significativo per la community cosplay.

Per scoprire l’immensa creatività di Gabriella e il suo impareggiabile talento vi invitiamo a visitare la sua Pagina Facebook, il suo profilo Etsy e il suo canale Instagram.

Spaceball il gruppo cosplay! I bambini lo adorano

Amante della saga di Guerre Stellari, Claudio avrebbe voluto entrare nel mondo cosplay con il suo personaggio preferito, Darth Vader. Guardandosi in giro, si rese però conto che sarebbe stato solo uno dei tanti, e pensava che già nella vita reale si è “uno dei tanti”, voleva essere originale, allora decise di cambiare rotta con l’altro suo personaggio preferito, Lord Casco di Balle Spaziali, uno dei più mitici film di Mel Brooks, personaggio che, oltretutto, si adattava meglio alla sua personalità timida ma scanzonata. Armato di qualche attrezzo, polistirolo vetroresina e stoffa, nel 2017 comincia a creare il costume di Casco Nero.

Dopo una prima apparizione solitaria al Torino Comics nel 2019, con un discreto successo (in realtà non riesce a fare tre passi senza che lo fermino per una foto), anche Stefanie, già nota collezionista e cosplayer nel mondo Star Trek e fondatrice del gruppo Star Trek Torino, di cui fa parte anche Claudio, decide di aggregarsi; pochi euro per un vestito da sposa usato, tanta pazienza con ago e filo, e la Principessa Vespa era pronta. Nasce così il gruppo Spaceballs con i primi due personaggi. I due vengono a sapere che al Movieland organizzano due giornate dedicate a Star Wars, e i due, con un po’ di scetticismo, decidono di provare ad iscriversi portando la loro versione di Star Wars, o meglio, la parodia per eccellenza della saga.

Iscrizione accettata e…. un successone, è il Settembre del 2019. Non si aspettavano questo successo, i costumi erano giudicati perfetti, nonostante il fai da te, e tutti trovavano l’idea estremamente divertente e originale. Curiosamente il personaggio di Lord Casco, veniva riconosciuto anche da molti bambini, nonostante il film non fosse priprio recente e non proprio indicato ad un pubblico così giovane. Si sparge la voce e arriva Francesco, già cosplayer Umbrella, anche lui con minima spesa si unisce al gruppo e diventa “il guardiamarina Stronzo”. Forse l’elemento con più autoironia del gruppo, non tutti impersonerebbero un personaggio con quel nome.

Seguono a ruota Rosa Maria, con Yogurt, Teresa con Pizza Margherita, Alma con Doroy, e Michele con Stella Solitaria. Lo zoccolo duro del gruppo era pronto, tra l’altro, tutti facenti parte del gruppo Star Trek Torino.

Nel 2020 si ripresentano al Movieland, questa vota con il gruppo al completo e non più con lo scetticismo del precedente evento, ma con la certezza di trovare veri apprezzamenti.

Non sono serviti molti soldi per dare vita ai costumi, solo passione, pazienza e tempo, tutto ben ben ripagato dalriscontro avuto dal pubblico. Voglia di divertirsi, ironia e, soprattutto, autoironia, sono gli elementi fondametali del gruppo, se non sai prenderti in giro, difficilmente riuscirai a far parte del gruppo. Non ci sono rivaità o “prime donne”, si sta insieme e ci si diverte, questo è alla base di tutto, non c’è “il mio è meglio del tuo”, come purtropo e sempre più spesso accade nel mondo del cosplay; e se non sei perfetto …. “ma chi se ne frega, cerca di creare il tuo personaggio al meglio e divertiti”.

Poi c’è Claudio, non di certo un attore, anzi, ma ha sempre il cervelo in moto per creare nuove cose, ha molta inventiva per scrivere storielle, spesso delle vere e priprie supercazzole alla Conte Mascetti, e scenette divertenti come il “crossover” tra Balle Spaziali e Il Signore degli Anelli, rappresentato, o meglio improvvisato, durante l’evento “Guerre Stellari Gathering 2021 – la minaccia Movieland“, con un discreto successo e molto divertimento. Ha sempre qualche cosa in mente, ma sempre cose decicamente strane e abbastanza fuori dal comune.
Ultimamente, insieme a Francesco, non disdegna di scrivere racconti, tendenzialmente horror e ben noltani dalla scanzonatura di Balle Spaziali, e di girarci dei cortometraggi come regista improvvisato.

Ormai, nel mondo social, e in alcuni casi anche nel mondo reale, quasi nessuno conosce il suo vero nome, per tutti è Lord Casco, o più semplicemene Milord. Sicuramente, senza i social, non esisterebbero Milord, Vespa, Stronzo e tutto questo gruppo, a volte strumento quasi da guerriglia tra cosplayers, quelli che si prendono troppo sul serio, a volte strumento fondamentale per la nascita di nuovi gruppi, proprio come quello di Spaceballs.

Non mancano di certo quelli che prendono per … i fondelli, soprattuto fuori dal mondo cosplay, alcune volte anche pesantemente, ma a Claudio e alla sua combriccola, frega nulla. “Se ami Guerre Stellari, non puoi non amare Balle Spaziali”, questo è il pensiero di Claudio, quindi perchè non dare vita al gruppo più folle del mondo cosplay (o costuming) legato alla saga migliore di tutti i tempi?

Volete seguire le mirabolanti avventura del gruppo di Balle Spaziali Cosplay? Basta seguirli in questi profili ufficiali:

Stefano Parello: talento e spensieratezza per cosplay eccellenti

Nelle nostre ricerche tra i cosplayer emergenti italiani ci siamo imbatutti nel profilo di Stefano Parello (su ig stevensan.cos): 25 anni, bolognese, un cosplayer dal grande talento. Stefano è sempre stato attirato da questo mondo, ma la Passione (con la P maiuscola) vera è propria è nata in seguito al suo primo Lucca Comics & Games nel 2017 in cui provò a indossare la sua prima creatività, Goku di Dragonball, con qualche difetto ma con tanta voglia di fare meglio. Da quel momento, Stefano ha migliorato notevolmente le sue abilità e ha realizzato più o meno una quindicina di cosplay e tutt’ora sta lavorando su nuovi personaggi. Tra le sue creazione, quelle a cui è maggiormente affezionato sono Ban di Seven Deadly Sins e Garou di One Punch Man.

Per la realizzazione dei suoi outfit e gli accessori, solitamente Stefano acquista la base su online e applica le dovute modifiche al costume per renderlo perfetto, tra i suoi obiettivi vi è proprio quello di diventare prop maker: con il tempo e l’applicazione siamo sicuri che Stefano riuscirà in questa impresa con ottimi risultati.  La sua formula per diventare un bravo cosplayer è semplice e efficace:

“…  sicuramente con tanto impegno e passione andando a studiare un buon make up e studiandk le giuste pose per venire bene in foto E magari riuscire a crearsi tutto da se in modo da essere in grado di saper fare tutto ciò che comprende questo mondo”.

Il cosplay, per Stefano, è un mondo molto vasto e ognuno dovrebbe essere libero di portare quello che più desidera lasciando libera la propria fantasia e creatività. Secondo il suo giudizio, questa passione si sta espandendo in maniera molto veloce, però bisognerebbe saper distinguere le persone che lo fanno solo per moda rispetto a quelli che ci mettono impegno e passione. Lui non pensa sia sbagliato “guadagnare” con la propria creatività anzi,  è giusto per chi riesce a costruirsi un nome, riuscire a “monetizzare” tramite la propria passione seguendo il sogno appassionato di trasformare il proprio talento nel proprio lavoro.

Fortunatamente non Stefano non si è mai imbatutto in persone che criticassero in senso negativo (e sterile) i suoi lavori e sinceramente, qualora li capitasse, continuerebbe a seguire la propria passione con onestà e serenità cercando di carpire solo le critiche “positive” per migliorarsi.

“… ognuno è libero di portare quello che vuole senza limiti, alla fine ognuno di noi ha punti di vista differenti e punti di forza differenti su cui fare affidamento”.

Pregiudizi e preconcetti esisteranno sempre per qualsiasi cosa.. per cui tanto vale vivere la Vita con leggerezza facendo ciò che più ci piace senza pensare di venir giudicati o presi in giro.. alla fine si trova sempre qualcuno a cui piaceremo cosi come siamo.

Oltre al cosplay si diverte nel creare video divertenti in compagnia di amici in cui cerca anche li di usare la sua creatività per condividere qualcosa di funny e scaccia pensieri.

Purtroppo per causa del lavoro che fa non riesce a prendere parte a molti eventi ma ogni qual volta può lo fa con piacere, ovviamente cercando di portare un personaggio diverso. Le fiere da lui preferite sono Lucca Comics & Games, al quale è molto legato, e il Rimini Comix. Tra i suoi ricordi, in particolare, per lui sono stati significati tutti i set trascorsi in compagnia di amici e il proprio partner conosciuti grazie a questa passione.. ma la cosa che più ricorda è quella volta in cui al Riminicomix, appena entrato in fiera, gli si sono strappati i pantaloni del personaggio.. il momento più imbarazzante e demotivante, anche perché quel pomeriggio aveva due set…

Per tutti coloro che vorrebbero iniziare il lungo percorso creativo per diventare Cosplayer ma sono ancora timorosi, Stefano, semplicemente consiglia: “buttatevi e provate” alla fine provare non costa nulla. In primis lui era scettico a riguardo ma ha deciso di provarci e adesso è arrivato a fare alcune cose che non avrebbe mai pensato di riuscire a fare.

Se desiderate approfondire il talento di Stefano vi consigliamo di visitare il suo profilo ufficale all’indirizzo: instagram.com/stevensan.cos

Martina “mc_zelda” Callegarin

Martina Callegarin nasce a Milano il 13 aprile del 1993. Grande appassionata di libri e videogiochi fin dalla giovane età si appassiona molto presto a tutto quello che è legato al mondo del Giappone. Ha vissuto anche in Sardegna e a Londra per poi tornare nella città natale. Il suo Nickname mc_zelda nasce dall’unione delle sue iniziali e il suo personaggio preferito del mondo videoludico. È sempre stata molto incuriosita e affascinata dal mondo del Cosplay ma solo nel 2018 ha deciso di cominciare a cimentarsi in questo hobby. Per ora ha fatto diversi Cosplay tra cui Zero Two di Darling in the Franxx, Rebecca Rossellini di Lupin Terzo, Nezuko di Demon Slayer, la principessa Zelda e molti altri. Solo di recente ha deciso di craftare lei stessa un Cosplay interamente e infatti sta lavorando all’armatura della principessa Zelda di The Legend Of Zelda: Twilight princess.

Tra tutti i Cosplay da lei realizzati sicuramente è più legata a Zero Two in quanto suo primo Cosplay mai fatto, ne è molto affezionata perché grazie a lei ha avuto il coraggio di cominciare questo percorso come Cosplayer. Per questioni di tempo, avendo un lavoro al di fuori del mondo Cosplay, non ha molto tempo di realizzare tutti gli accessori che vorrebbe ma ammette che le piacerebbe farne di più piuttosto che comprarli, in modo tale da aumentare le sue skills. Per Martina non basta saper craftare qualche accessorio per essere un Cosplayer, è molto importante anche il trucco, il parrucco e l’interpretazione del personaggio.

Per quanto riguarda l’interpretazione si ispira molto ai ragazzi della sua squadra “Lupin terzo e la sua squadra” dove tutti i componenti (Daniele Prada, Arianna Paltrinieri, Gabriele e Alessandro Panta) reincarnano i personaggi da loro interpretati alla perfezione.

Ci sono altre persone del settore a cui si ispira, per quanto riguarda l’Italia alcuni nomi sono sicuramente Hime Lily, Nymphahri, Leon Chiro, Mochi Chu, Taryn Cosplay, e senza dubbio la sua amica Hikari Cesca che le è stata di grande aiuto in molte cose essendo Cosplayer a tutto tondo da molti anni più di lei. Per quanto riguarda gli original ritiene che siano una grande forma d’arte e di originalità, ammira molto chi è in grado di farne regolarmente perché ci vuole grande inventiva! ne ha fatti solo un paio fino ad ora ma non esclude la possibilità di farne altri.

Detto questo, non li ritiene comunque dei Cosplay in tutto e per tutto in quanto la definizione della parola Cosplay indica un la pratica di indossare un costume di un personaggio pre esistente e interpretarlo. Sempre a causa del lavoro non riesce a partecipare a quanti eventi vorrebbe, le piacciono sicuramente le fiere e per ora tra quelle che ha visto le piace molto quella che si tiene a Novegro. Il suo desiderio però è riuscire ad andare al Lucca Comics.

Facendo la Cosplayer da soli tre anni Martina non pensa di aver assistito a una grande evoluzione nel mondo del Cosplay, ma sicuramente ha notato che molte più persone lo trasformano nel proprio lavoro. Se si riesce a trasformare una passione in una fonte di guadagno pensa sia una cosa più che giusta. Il proprio lavoro può anche essere divertente e appassionante e fuori dagli schemi. Questo non vuol dire che fare il Cosplayer/Content creator sia un lavoro “minore” rispetto agli altri, sicuramente richiede anche questo tempo e sacrifici. Per questo ammira molto le persone che riescono a intraprendere questa strada. Non è facile distinguersi tra tutti questi Cosplayer di livello e trarne un guadagno fisso da cui poterci vivere.

Martina si ritiene una persona molto fortunata in quanto fino ad ora non si è mai imbattuta in persone che denigrassero la sua passione o il suo modo di far Cosplay, ma senza dubbio è un hobby che impatta molto nella tua vita sociale specialmente quando si ha una certa età, avendo 28 anni si rende conto che interfacciassi con persone più grandi di lei riguardo al Cosplay  a volte può risultare un po’ difficile perché viene ancora definita una cosa “per ragazzini” ma per ora sicuramente riesce a bilanciare bene questo hobby con la vita privata. Martina ci dice che non avrebbe neanche saputo cos’è un Cosplay senza i social network quindi senza dubbio hanno avuto un impatto fondamentale per quanto riguarda la loro diffusione. Grazie ai social network ritiene che sia molto più “semplice” tentare la strada del Cosplayer come figura professionale e quindi lucrarci. Oltre al Cosplay Martina si diletta molto nel trucco, che è sempre stata una sua grande passione, e la pittura. Ha recentemente scoperto una grande passione per l’acquerello con il quale si diletta nel tempo libero.

A tutti i nuovi Cosplayer martina si sente di dire di non mollare, essere loro stessi, originali, e non temere il giudizio altrui. Consiglia, come ha fatto lei, di sperimentare con il trucco e con il crafting, sbagliando si impara e si cresce, anche i migliori Cosplayer sono partiti dal nulla. A volte si tende troppo spesso all’essere Canon dimenticandoci che il Cosplay nasce anche per divertirsi e condividere una passione con gli altri, Martina ci tiene molto a questo aspetto e spera sempre che la gente non si scordi mai che deve essere una passione divertente, non una gara a chi è più bravo. “Così rende il tutto solo più stressante.”

Per approfondire la creatività di Martina mc_zelda vi invitiamo a scoprire il suo profilo all’indirizzo: www.instagram.com/mc_zelda

Mizuchi Ryujin: arte di famiglia

Mizuchi Ryujin, per gli amici Popy, è una ragazza piacentina con la grande passione per il mondo Nerd. Fin da bambina ha sempre dimostrato interesse per l’ambito artistico: dai disegni alla danza e dalle opere d’arte ai musei tanto che si ritroverà preto a frequentare il liceo artistico della sua città. Appassionata di videogames dall’età di sei anni,ancora oggi non può fare a meno delle sue console e della sua piccola collezione di fumetti. Adora il mondo del cinema in particolare il genere Horror.

All’età di 19 anni inizia con il suo primo e unico lavoro (fino ad oggi) come cassiera in un supermercato. E’ proprio grazie a questo umile lavoro e all’importante aiuto dei suoi genitori che ha potuto continuare gli studi dopo il liceo presso una scuola di moda a Milano. Il costante supporto di mamma e papà a credere di più nelle sue capacità e a continuare nell’ambito della sartoria è stato fondamentale per arrivare al mondo del Cosplay che all’epoca era ancora sconosciuto per lei. Il cosplay infatti, arriverà nella vita di Ryu diversi anni dopo quando ormai l’interesse per il cucito sembrava un lontano ricordo. Qui che entra in gioco la determinazione della sua migliore amica che,dopo svariati tentativi di convincere Ryu a partecipare ad una fiera, ci riesce.

Il primo evento Cosplay (ma non ultimo) di questa cosplayer sarà l’amatissimo Festival del fumetto di Novegro nel 2018. Successivamente seguiranno Cartoomics,Lucca Comics, Il magico mondo del cosplay (Sigurtà) e Romagna Comics. Partecipando alle fiere Ryu, realizza di avere trovato una vera fonte importante che le permetterà di unire le sue due uniche passioni: il mondo nerd e la sartoria. Non perde tempo e tra un turno e l’altro di lavoro occupa i momenti liberi dando sfogo alla sua creatività e cucendo per intero tre dei suoi cosplay: C-18 di Dragonball Z e due versioni di Nico robin da One Piece. Non a caso sono personaggi legati alla sua infanzia che considera una fase importante della sua vita.

Determinata e testarda, Mizuchi Ryujin ha sempre ascoltato prima le sue idee di quelle degli altri ma è partecipando alle fiere che ha imparato l’importanza di scambiarsi punti di vista con persone più esperte nel settore per potersi migliorare ogni volta. Il cosplay era un mondo a lei sconosciuto dove è entrata in punta di piedi e con un velo di vergogna per paura di essere giudicata. Ben presto però si rivelerà essere l’esatto opposto, dove un semplice complimento rivolto al proprio lavoro può aiutare una persona chiusa,timida ad emergere dal proprio guscio e trovare più fiducia nelle proprie capacità.

“Cosplay” è sinonimo di espressione,arte,creatività per Ryu e non trova corretto la competizione che spesso si crea (soprattutto sui social).Ognuno dovrebbe essere libero di esprimersi senza essere giudicato,non esiste cosplayer più bravo o meno bravo,ci sono solo persone che come lei hanno scoperto questo mondo dove viene data una possibilità di esprimere le proprie doti.

Quando cuce Ryu,si ritrova spesso a sognare ad occhi aperti cercando di immaginare la nuova creazione nella prossima fiera, sempre con l’ansia e la paura di non riuscire a rendere al meglio il proprio lavoro.Un consiglio che si sente sempre di dare e che lei stessa segue è la cura dei dettagli. Nulla è più importante e piacevole per gli occhi di un particolare ben curato (difficile o semplice che sia).

Per concludere non vuole dare lezioni riguardo il cosplay ma vuole solo consigliare a chiunque voglia approcciarsi a questo mondo di seguire le proprie idee,di ascoltare chi vuole aiutare il prossimo a migliorarsi ma di non lasciarsi influenzare da nessuno. Il cosplay non è solo un “vestirsi da qualcun’altro” ma è ore di impegno e costanza dietro al proprio personaggio, quasi fosse un lavoro vero e proprio.Per questo consiglia di seguire sempre il proprio istinto e cercare di “sbagliare” il più possibile da soli al fine di migliorarsi sempre di più.

Per approfondire l’entusiasmante creatività di Mizuchi Ryujin vi consigliamo di visitare: instagram.com/mizuchi_ryujin

Everlasting Mira, passione e creatività post lockdown

Oggi vi presentiamo Mira, una talentuonsa cosplayer veneta che si è avvicinata a questa passione creativa da meno di due anni: è possibile affermare con certezza che sia stato proprio il lockdown del 2020 a far sfociare pienamente la sua creatività nel cosplay! Mira svolge tutto in modo autonomo, dalla scelta dei costumi (gli original cosplay sono il suo punto di forza), alle foto e persino alla postproduzione. Mira crea tutti i prop dei suoi cosplay, come i  portalame e le spade del famosissimo anime “L’attacco dei giganti”, così come il bastone colorato e accessoriato di rose e ragnatele del suo ultimo original chiamato “Dark Creature”. A proposito di original, Mira è “nata” partendo proprio da essi, in quanto non conosceva il mondo del cosplay. Solo dopo ha scoperto che la passione che coltivava da anni per gli scatti artistici aveva un nome, e persino numerosi aspetti. È così che si è cimentata nella riproduzione fedele di personaggi di anime e manga.

Mira non ha punti di riferimento precisi, ciò che pensa, crea. Ha sempre avuto una vena artistica, infatti ha partecipato come extra ad una clip musicale ed è ha fatto numerosi set fotografici personali. Lei si sente a suo agio sotto i riflettori, anche se nella vita di tutti i giorni non presta molta attenzione al suo look, anzi: le piace passare inosservata.

Dal momento che è “nuova” dell’ambiente, ha partecipato ad alcune fiere come Riminicomix, la feste delle fate presso il lago di Garda, e il Sigurtà. Non saprebbe scegliere quale sia stata la più speciale, perchè ognuna le ha permesso di confrontarsi con altri cosplayer e amici e di divertirsi!

Secondo Mira il cosplay negli ultimi anni è diventato sempre più competitivo ed esclusivo. Questo aspetto non la entusiasma, pensa che tutti debbano avere la possibilità di esprimere il loro talento senza essere giudicati continuamente. Se da una parte pensa ciò, dall’altra, essendo maniaca dei dettagli, riconosce che un buon cosplay deve avere alla base tanto tempo di preparazione. Mira sente che le persone la ammirano per la sua passione, ma al contempo percepisce un senso di straniamento, forse perchè non tutti sanno cosa sia il cosplay. Viene spesso confuso con il carnevale, o  considerato un mero modo per esibirsi. Per lei l’informazione e il rispetto sono alla base di tutto, specie per ciò che coinvolge i gusti e le passioni degli altri. Senza dubbio suoi social dilaga molta cattiveria, ma imparare a non farsi influenzare è la chiave per andare avanti. Mira, grazie ai social, ha avuto modo di crescere in positivo perché continuamente esposta al dialogo e al confronto costruttivo con altri utenti che praticano cosplay.

Vorrebbe suggerire alle persone che iniziano il cosplay di non paragonarsi assolutamente a nessuno. Moltissimi cosplayer stessi si fanno aiutare nella realizzazione dei propri prop e nella postproduzione dei loro scatti!

Quindi non demordete, prendete come punto di riferimento un personaggio abbastanza semplice per iniziare, magari aproffittando di alcuni indumenti che puoi trovare in casa. Solo dopo è possibile ambire ad aggiungere sempre più dettagli. Mira, ad esempio, ha inziato a costruire prop dopo 1 anno di attività come cosplayer e ha indossato le sue prime lenti colorate dopo 1 anno e mezzo.

In conclusione, secondo Mira il cosplay dovrebbe essere promosso maggiormente, con eventi accessibili e aperti. Fintantoché le fiere si svolgono tra le mura o nei tendoni, difficilmente le persone potranno avvicinarsi e avere i loro primi approcci con il fantastico mondo del cosplay.

Per approfondire la creatività di Mira vi consigliamo di visitare il suo Profilo instagram: @everlasting.mira

Milena Vigo, in arte Morrigan Lynx

Milena Vigo è una talentuosa e iconica cosplayer milanese che stimiamo da tantissimi anni per la sua eclettica creatività. Un’artista dal ricco curriculum, avendo interpretato in veste di cosplayer ufficiale i personaggi delle saghe più famose come Lara Croft in Tomb Raider per Square Enix, ma anche Nina Williams in Tekken 7 per la nota Bandai Namco Entertainment e Cammy White per i tornei di Street Fighter legati al noto videogioco di Capcom, anche se non è fra questi il personaggio che ha scelto come icona per caratterizzarsi.

Con il nome d’arte di “Morrigan Lynx”, Milena ha trasformato le sue passioni in vera e propria espressione artistica partendo, come tutti noi da un semplice hobby. Il suo nickname viene dal personaggio di Morrigan del noto picchiaduro Darkstalker: Milena usava proprio questo character come come avatar nei forum e nelle chat a fumetto dei primi anni 2000. La parte “Lynx”, che significa lince in inglese, proviene dal suo amore per i felini: le due parole, insieme, si fondono perfettamente!

Nel 2007 ha iniziato a lavorare presso le fiere del fumetto come standista vendendo vestiti ed accessori in stile J-Rock, Gothic Lolita ma i suoi veri primi passi nel mondo cosplay furono l’anno successivo con l’obiettivo di partecipare agli eventi della leggendaria  A.Na.Co (Associazione Nazionale Cosplay) e conoscere nuove persone. Il suo primo cosplay fu Eva dal terzo capitolo del videogioco Metal Gear Solid: Milena nascose la sua partecipazione a tutti, indossando un casco che il personaggi portava nei primi momenti di gioco con la speranza di non farsi riconoscere. Ma la sua interpretazione (e il suo “svelamento”) fu così epocale che quello che doveva essere il primo e ultimo cosplay della sua carriera fu solamente la pietra miliare su cui costruire un sogno!

In pochi anni, Milena è riuscita a traformare il suo “passatempo” in un vero lavoro, che conduce tuttore insieme ad altre attività che ha sempre svolto durante questi anni, lavorando nel settore dell’ arte e spettacolo, nel cinema indipendente, in radio e nell’ intrattenimento sia dal vivo che online. Ha lavorato con case produttrici di videogiochi per la promozione di noti titoli interpretando i personaggi delle saghe piu’ famose per Bandai Namco e Capcom come anche per Deep Silver, Bethesda , Ubisoft, Konami.

Come ha dichiarato in diverse occasioni, il cosplay al quale Milena è maggiormente legata è Jill Valentine di Resident Evil, personaggio che interpreta da più di 10 anni all’ interno della Umbrella Italian Division, l’associazione ufficiale italiana dedicata a Resident Evil. La nostra creativa ha studiato moltissimo questo personaggio, non solo leggendo i libri e giocando ai videogiochi della saga, ma anche analizzandone la psicologia in modo da creare una versione “verosimile” ed efficace e portarlo in scena nel miglior modo possibile. Dopotutto, Jill è cambiata moltissimo nel corso della narrazione della saga di Resident Evil svelando una personalità complessa molto interessante, con mille sfaccettature, che ha messo alla prova più volte la sua capacità di interpretazione.

Milena realizza ogni cosplay da sola, con materiali che acquista personalmente. Grazie al suo innato talento, si diverte molto costruire ogni singolo pezzo del costume, cucire i vari tessuti, acconciare le parrucche, creare armi o reperirle nel caso si tratti di pistole o fucili realmente esistenti. Per Milena, l’atto creativo è la parte più affascinante e, sicuramente quella che le da òa soddisfazione più grande. Morrigan Lynx ha anche creato numerosi costumi originali negli anni perchè è giustamente convinta che progettare e realizzare un “original” sia un atto molto importante per sfogare la propria creatività senza basarsi su personaggi editi.

Milena ha partecipato a numerosi contest, vincendo anche molti riconoscimenti, soprattutto per somiglianza ed interpretazione come il contest di Miami al Florida Supercon: da alcuni anni ha “trasformato” la sua posizione da partecipante a giurata/ospite, essendo diventata (lo diciamo con orgoglio) una vera icona del settore capace di giudicare il talento altrui con perizia e professionalità. Per la talentuosa (e modesta) Morrigan Lynx essere in giuria non significa essere vip, o migliore degli altri, essere in giuria è una responsabilità seria, la responsabilità di dover decidere a chi dare i premi, selezionando i partecipanti secondo moltissimi criteri. Significa, citando una sua intervista su Senzalinea.it:

“… dover giudicare le lacrime e le fatiche di chi come te ha passato le notti in bianco per finire il suo costume, dover giudicare chi come te trema dietro le quinte prima di esibirsi. Quando si fa parte di una giuria non bisogna dimenticare che dietro ad un costume c’è un essere umano, un cuore che batte per la tua stessa passione, ed anche se questa è una competizione, nulla va preso con leggerezza. A questo proposito credo che in giuria debbano essere messe sempre e soltanto persone che abbiano vissuto l’ hobby dall’ altra parte, che sappiano costruire, interpretare, che abbiano gareggiato, perso e vinto come tutti quelli che dovranno giudicare”.

Secondo Milena il nostro paese vanta numerosi cosplayer di altissimo livello con manifestazioni di fama internazionale: dai primissimi cosplayer il fenomeno si è evoluto tantissimo, vuoi per la socializzazione digitale che è cresciuta di pari passo vuoi per la sua “commercializzazione” a volte coatta e pericolosa. Dopotutto il Cosplay, per la nostra amica creativa era iniziato come un modo per divertirsi e divertire i propri amici, stimolare la propria creatività e fare nuove amicizie in un ambiente sano, privo di reale competizione. Ora quasi si è perduta quella valenza di hobby ma assume spesso la connotazione di “modeling” poichè, purtroppo, la maggior parte delle persone preferisce acquistare o commissionare il proprio cosplay ed esibirsi semplicemente con esso sfilando sul palco. Come la stessa Milena ha dichiarato in un’intervista a Cosplayhub.com:

“… sono una di quelli che rimpiangono i tempi passati, dove si faceva un costume per farsi dire “quanto sei stato bravo!” e non “quanto sei bello!”, dove le esibizioni erano fatte per emozionare il pubblico, e regalare uno spettacolo, che stupisse ogni volta gli altri cosplayer, in una competizione molto più sana, dove c’era spazio per tutti, ed eri felice e soddisfatto, quando gli altri lo erano per te. Ora c’è il livello più alto, parlando di costumi ed armature, dovuto alla naturale evoluzione di alcuni cosplayer ed alle commissioni acquistare da altri, ma onestamente per molte cose avrei preferito continuare a vedere costumi meno perfetti, ma fatti col cuore da chi poi li indossava orgoglioso in fiera”.

Un’era è passata ed è iniziata un’altra, con la speranza che con questa nuova visione del Cosplay non si esaurisca quelle fiamme meravigliose che sono la creatività e la passione, motrici stesse di questo eccezionale fenomeno.

 

Vi invitiamo dunque a scoprire il talento e la creatività di Milena nei seguenti link:

Burrovolo. Cominciamo bene.

Burrovolo viene da un piccolo paesino dei colli Trevigiani ed è cresciuta in una fattoria a pane, nutella e cartoni animati. Fin da bambina ama giocare tra campi e boschi immedesimandosi in personaggi improbabili. Durante le sue avventure, infatti, salva il modo innumerevoli volte come Yellow Ranger, esplora foreste alla ricerca di antichi reperti come Relic Hunter, escogita ingegnose trappole a protezione delle sue basi segrete, scopre antichi fossili nel suo periodo da archeologo e viviseziona girini durante un intensa estate da biologa di stagni.

Adolescenza, tra immaginazione e volontariato.

Questo suo vivere di fantasie ha reso Burrovolo una ragazza piuttosto timida, che preferiva rifugiarsi in libri, film e fumetti popolati da creature magiche, piuttosto che relazionarsi troppo con gli altri. Negli anni, forte del desiderio di portare nel mondo reale un pò della magia di cui aveva sempre letto, sviluppa il crescente desiderio di “creare qualcosa”. Riesce a sfogare questo suo estro creativo e contemporaneamente a farsi apprezzare dalla comunità del suo piccolo paesino, grazie ai diversi gruppi di volontariato di cui ha fatto parte. Acquista maggiore consapevolezza dell’hobby creativo che vorrebbe praticare nel suo tempo libero grazie all’organizzazione di un workshop fotografico a tema “fatato”, con mostra finale, tenutosi nel 2015 al Molinetto della Croda.

Irregular Cosplayer.

Graphic designer di professione, “crafter” per scelta, ha il suo imprinting con il mondo Cosplay dopo il suo primo Lucca Comics nel 2012. Grazie a questo “mondo” scopre la gioia di interpretare, finalmente, quei personaggi che la affascinano e il piacere che comporta la sfida di realizzarli quanto più fedeli possibile. Burro ama definirsi un “irregular cosplayer”, il suo atavico amore per le creature fantastiche la porta ad alternare la creazione di costumi basati su personaggi inventati a quella di Cosplay veri e propri.

I Cosplay di Burrovolo

I primi cosplay non si possono definire propriamente tali. Abbozza una versione femminile di Link, evolve commissionando un vestito non troppo fedele da Tauriel e la parte sartoriale del costume da Honey Moon (big eroe 6), l’altra la crea utilizzando per la prima volta il foam. Il primo progetto di cui va fiera e crea totalmente da sola è la Principessa Mononoke, della quale farà successivamente un upgrade personalizzandola. Si cimenta successivamente in un progetto più ambizioso ed elabora il cosplay di Aloy da Horizon Zero Dawn, lavorando diversi materiali tra cui foam, cuoio e tessuti. Gli amici la convincono a partecipare ad una competizione dove vince un premio e la possibilità di partecipare alla finale del Contest Nazionale di Lucca del 2019. Gondul, Valchiria di God of War 4, diventa quindi il suo secondo più grande progetto, che porta a termine in 7-8 mesi. Mai utilizzati e forse non vedranno mai la luce, Merida e Shera giacciono incompleti nell’armadio, cuciti durante la quarantena del 2020.

Gli Originals di Burrovolo

Fate, Streghe, Elfi e Kelpie la affascinano fin da adolescente e la ispirarono nella creazione dei suoi primi Originals, che sfoggia con orgoglio in occasione dei carnevali di Venezia. Folklore, sfumature horror e un pizzico di steampunk caratterizzando quasi tutti i costumi e le maschere che ama realizzare.

Creatività random

Burrovolo adora creare, lo abbiamo capito, ed oltre a cosplay ed originals si diletta in lavoretti di ogni tipo. Dal trasformare bancali in sedie e tavolini per il terrazzo a preparare le buste degli inviti per il suo matrimonio riciclando vecchi fogli di carta. Crea grimori, che saltuariamente vende su Etsy, borse, candele, vede draghi in tronchi di legno ed è sempre alla ricerca di nuove cose da provare.

Le fiere

Burro ama le fiere, soprattutto spendere i suoi stipendi in giochi da tavolo che colleziona. Non è molto il tempo che può dedicarci, ma ha degli appuntamenti fissi con i piccoli eventi attorno a casa che cerca sempre di rispettare. Le manifestazioni più grandi ha cui ha partecipato sono: Lucca Comics (tutti gli anni dal 2012), Sigurtà, Play di Modena, Bologna Nerd e Cartooncomics a Milano. Spera di partecipare al Romics e a qualche evento sulle fate.

Curiosità:

Un nome che ha origine da una storia d’infanzia. Da bambina, Burro, adorava le farfalle, in particolare le “Vanessa Atalanta”.  Ogni estate ce n’era una nel cortile della casa della nonna e tutti i giorni, alternando momenti di corsa a momenti di immobilità, passava del tempo a giocarci. In questo modo, la bestiola, si addomesticò diventando molto amichevole arrivava al punto di posarsi spontaneamente sulle persone. Il nickname nasce quando Burro comincia a pensare ad un nome da utilizzare online su videogiochi o forum. Prova inizialmente con le varie declinazioni di Farfalla (Butterfly, VanessaAtalanta, NymphalidaeVanessa) ma le risultano spesso non disponibili o poco convincenti. Da qui l’illuminazione, “butter-fly” viene diviso in due parole e tradotto, male, in Burro e Volo.

Opinioni sul Cosplay

  • Cosplay Vs Originals. Si sente spesso parlare alcuni utenti della comunity di come gli originals snaturino il concetto di Cosplay. Secondo Burrovolo sono due cose simili e al tempo stesso differenti, più per definizione che per concetto. Il Cosplay si basa sulla creazione di costumi di personaggi esistenti creati quanto più fedeli possibile all’originale. Gli Originals sono volti ad esprimere l’estro e la fantasia dei propri creatori. Per Burro un costume di buona fattura, resta un opera pregevole e ammirabile a prescindere dal suo essere una riproduzione o un originale. Anche parlando di competizioni, reputa che l’uno o l’latro meritino i giusti riconoscimenti nel rispetto delle regole che il Contest stesso prevede.
  • Cosplay, Cosplayer e lavoro. Il mondo del cosplay è cresciuto in maniera quasi esponenziale grazie a internet e alla sua comunità. Sempre più fiere ed eventi nascono e anche le persone “comuni” stanno imparando a conoscere questo magico mondo. Purtroppo l’ignoranza è ancora grande e tanti trovano questo hobby frivolo o inadatto a diventare una professione. Molti non sembrano nemmeno rendersi conto che dietro ad un costume, oltre che a persone con una passione, ci sono impegno, creatività e dedizione. Parlando, ad esempio, di Cosmaker possiamo notare come un ragazzo che si approccia alla creazione di un costume vada incontro a un sacco di sfide creative e logistiche. Deve destreggiarsi con l’uso di diverse tecniche e materiali, fare valutazione di costi e benefici, ricerca e sviluppo del personaggio, sia dal punta di vista della creazione del costume che di quello interpretativo. Deve saper “vendere” le sue capacità sui social che vanno gestiti in maniera ponderata secondo il proprio stile di comunicazione. Insomma, secondo Burro, oltre alla recente crescita di questa “industria” dell’intrattenimento, questi fattori possono essere il trampolino di lancio per rendere quelli del Cosplayer o del Cosmaker dei lavori a tutti gli effetti.

BurroSocial

La foto di copertina è di Mauro Scattolini

Francesca “Bibicos” Casciello: mettersi in gioco con talento

Francesca Casciello, in arte Bibicos, è una cosplayer/cosmaker Italiana della provincia di Caserta. La sua passione per tutto ciò che è manga, anime ed oriente in generale la accompagna sin da piccola, ma solo pochi anni fa decide di intraprendere la via del cosplay. Infatti, il suo primo lavoro risale al 2016, per la voglia di mettersi in gioco e non avere rimpianti futuri. Il cosplay è in fondo derivato di una vita spesa all’insegna dell’arte: scrittrice, compositrice e cantante, anche se solo come hobby poiché, spogliatisi delle vesti di cosplayer, nella vita quotidiana è un medico veterinario. Francesca tenta con le sue interpretazioni e i suoi costumi, tutti realizzati da lei, con il supporto di amici competenti in meccanica e un aiuto amatoriale in ambito sartoriale, di dare vita a qualcosa che esiste solo sulla carta o nell’immaginario.

All’attivo ha diversi cosplay che spaziano dal mondo Disney, ai videogiochi, alle serie tv (per citarne alcuni: princess Serenity da “Sailor moon”, Maleficent, Rosaspina da ”la bella addormenta nel bosco”, Ariel  da  ”la sirenetta” ,c 18 da “dragon ball”,  Ciri dal videogioco “the witcher”, Tinker Bell da “Peter Pan”, Soifon dall’anime “bleach”, princess Mononoke dall’omonimo anime, Zelda dalla serie “the breath of the wild”).

Dal 2019 interpreta Maggie Greene per il gruppo italiano di cosplayer della serie americana “The walking dead “, i Road To Cosplay, con i quali ha presenziato come ospite in diverse fiere nazionali ed internazionali. Come singolo ha partecipato a diversi eventi in Italia, preferendo però ai grossi eventi quelli un po’ più intimi come il San Marino comics ed il Fantaexpo di Salerno.

La cosa che ama maggiormente del cosplay è l’emozione trasmessa dai visitatori delle fiere appassionati di quel personaggio che si fermano per le foto e per scambiare due chiacchiere. Sostiene che l’essere bravi cosplayer non vuol dire avere il vestito più bello o l’accessorio meglio realizzato, ma il saper dare e condividere l’amore e la passione per quello che si fa. Convinta che, grazie alla grossa diffusione permessa dai social Network, il cosplay possa essere sempre più conosciuto ed apprezzato, spera di poter un giorno riuscire a far conoscere i propri lavori ad un pubblico sempre maggiore.

Per scorprire la grande creatività di Francesca, vi consigliamo di visitare i suoi profili ufficiali su Facebook e Instagram!

 

 

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