Milo Manara: Vite D’Artista – Da Caravaggio a Fellini

Dal 23 giugno al 10 settembre 2023, presso l’Ex chiesa della Maddalena di Bergamo, si svolgerà l’inedita mostra dedicata ad uno degli autori di fumetto più noti al mondo: Milo Manara. Per la sua prima edizione, Comicon Bergamo, ha deciso di ringraziare la città con la mostra “Milo Manara: Vite D’Artista – Da Caravaggio a Fellini“, proponendo un’esplorazione approfondita dei lavori del fumettista veronese, mettendo al centro del percorso una dimensione ricorrente nella sua opera: il dialogo fra arte e vita. Una dimensione che accompagna la produzione di Manara sin dai primi anni, e che nel corso della carriera lo ha spinto a rileggere le traiettorie personali e creative di diversi protagonisti della storia della pittura, ma anche della musica e del cinema.

In questa ottica la mostra mette a fuoco, in particolare, le personalità di Caravaggio, Paolo Veronese, Picasso, Wolfgang Amadeus Mozart e Federico Fellini, così come interpretate e narrate da Manara. Una galleria di vite eccezionali, “ricreate” dal disegnatore talvolta esprimendo la propria empatia nella forma dell’omaggio ai suoi maestri e riferimenti ideali, talaltro “pedinandoli” in appassionate e meticolose indagini storiche sulle loro concrete, spesso complicate, vicende esistenziali.

Fra le tavole originali, particolare rilevanza avranno quelle realizzate per la splendida e imponente saga storico-romanzesca in due volumi dedicata a Caravaggio. Proprio per Michelangelo Merisi il maestro veronese ha sempre nutrito una speciale passione e, nell’opera del 2015 dedicata al maestro del barocco, lo ha raffigurato con le fattezze dell’amico e collega Andrea Pazienza, lavorando in profondità su aspetti e dettagli in grado di restituirne la “grana” dell’esistenza, dal paese di origine nella bergamasca fino agli splendori della Roma in cui si trovò a operare. Un’opera capace di far percepire un’atmosfera di bellezza e decadenza, corruzione e frastuono, polvere e mattoni: la precarietà del potere come quella della vita, in netto contrasto con l’aspirazione all’eternità dell’arte. 

Tra le oltre 60 opere in esposizione, in gran parte originali, numerose tavole a fumetti ma anche illustrazioni e documenti personali raramente esposti, come due disegni di Federico Fellini, donati personalmente dal regista a Manara e gli storyboard di fumetti schizzati dallo stesso Fellini. Nella mostra, inoltre, saranno presenti una serie di ritratti di celebri artisti del cinema e della musica, da Brigitte Bardot a Lucio Dalla, passando per Daisy Ridley e Franco Battiato.

Artonauti: L’anello di re Salomone

Artonauti, le figurine dell’arte, torna dal 4 gennaio 2023 in edicola e online con un nuovo album che si intitola L’anello di Re Salomone. Un dono perfetto da regalare per l’Epifania, quando ci si riunisce in famiglia e tutti possono giocare insieme all’intramontabile «ce l’ho, ce l’ho, mi manca» e imparare l’arte divertendosi! Inoltre Artonauti, insieme a Sightsavers Italia Onlus, si impegna a salvare dalla cecità i bambini che vivono nelle zone più povere del mondo, per permettere loro di ammirare la bellezza che li circonda. Anche i collezionisti Artonauti comprando i pacchetti di figurine della nuova collezione contribuiranno a curare sempre più bambini.

Prendendo ispirazione dalla leggenda dell’anello di re Salomone – secondo cui l’anello avrebbe il potere di governare la terra, i venti, i mari, il fuoco e ogni altra forza della natura – questa nuova avventura è dedicata ai capolavori della storia dell’arte che esplorano i 4 elementi: terra, acqua, aria e fuoco. Un viaggio che apre a una serie di opere che si contrappongono come nella vita, in una realtà duale che sembra fatta di opposti, ma che si rivelano essere le due facce della stessa medaglia: quiete e tempesta, audacia e paura, cielo e terra, musica e silenzio… capolavori da guardare, osservare e con cui giocare.

Che segreti si celano dietro a La Ragazza con turbante di Vermeer o Il Viandante sul mare di nebbia di Friedrich?

Gli Artonauti scopriranno che ogni cosa che ci circonda possiede energia, bisogna solo imparare a “sentirla”: così le stelle prendono vita guardando La notte stellata di van Gogh, il vento si fa sentire nelle opere di Béraud, il mare di Rembrandt travolge chi lo guarda e il fuoco sprigiona tutta la sua forza nella tela di Turner.

Un gioco sociale, educativo e accessibile a tutti

Quest’album si compone di 68 pagine con 56 opere d’arte da ricostruire grazie alle 192 figurine. Non solo: al suo interno, giochi come Aguzza la vista e Indovinelli, guidano i lettori alla fruizione delle opere d’arte mentre approfondimenti e attività multimediali permettono di continuare il viaggio anche oltre la collezione. Attaccando le figurine si potranno ammirare le opere di artisti straordinari tra cui Monet, Renoir, Caravaggio, Hopper, Magritte, Picasso e molti altri.  Trovare, scambiare e attaccare le figurine diventa così un gioco sociale in cui i bambini, con l’immancabile «ce l’ho, ce l’ho, mi manca», imparano e si divertono allo stesso tempo. L’album è inoltre uno strumento intergenerazionale che permette ai giovani e agli adulti di confrontarsi e sfidarsi fino all’ultima figurina. Artonauti promuove la cultura, la socialità, il gioco e la relazione: è così che l’arte diventa un gioco da ragazzi!

Gioco nel gioco

Quest’anno nei pacchetti, oltre alle figurine, si troveranno le Elements’ cards, 41 carte speciali con cui si potrà intraprendere una sfida tra elementi: chi vincerà tra acqua, terra, aria e fuoco? Ogni carta ha caratteristiche differenti e rappresenta un particolare di un’opera d’arte.

Concorso

Con la quarta collezione di Artonauti viene proposto il concorso In viaggio con gli Artonauti 2023, con oltre 70 premi a tema artistico, tra cui un’esperienza creata ad hoc con un tour operator specializzato in viaggi culturali che ha predisposto itinerari speciali, dedicati ai vincitori e in perfetto stile Artonauti: una visita a una città d’arte, a un museo o un tour esperienziale alla scoperta delle bellezze di una città italiana.

Artonauti con Sightsavers per aiutare i bambini a vedere la Bellezza

Artonauti insieme a Sightsavers Italia Onlus si impegna a salvare dalla cecità i bambini che vivono nelle zone più povere del mondo; in particolare sostiene le cure per il tracoma, la principale causa di cecità provocata da un’infezione altamente contagiosa ma facilmente curabile. Si stima che 1,9 milioni di persone siano cieche o ipovedenti a causa di questa malattia. Artonauti si è già impegnata a far curare 17.647 bambini. Con ogni pacchetto di figurine venduto i lettori potranno contribuire a prevenire e curare il tracoma per permettere a sempre più bambini di vedere la bellezza e poter vivere una vita migliore. Per un bambino che vive in un paese in via di sviluppo, perdere la vista significa essere destinato a una vita di isolamento, povertà e sofferenza, alla mancanza di autonomia e a grandi difficoltà nell’accesso all’istruzione. Tornare a vedere significa tornare a vivere.

Milo Manara’s Caravaggio – Exclusive Edition

Il grande classico Caravaggio di Milo Manara torna in una nuova edizione di lusso da collezione: Milo Manara’s Caravaggio – Exclusive EditionNumerata autografata a mano dal Maestro Manara, questa versione di un’opera iconica del fumetto italiano è disponibile in edizione limitata a sole 113 copie, da giovedì 28 settembre per Panini Comics in esclusiva su Panini.it.

 

L’opera illustra la vita e l’arte di uno dei pittori più maudit del Rinascimento italiano, dall’arrivo a Roma all’esilio a Malta, fino al cupo periodo siciliano e alla tragica e prematura scomparsa. Si tratta di un volume completo e definitivo dove nelle oltre 100 pagine di racconto la ricerca si fonde con l’immaginazione. La nuova edizione è in uscita proprio in occasione dell’anniversario della nascita di Michelangelo Merisi, nato il 29 settembre 1571 a Milano.

 

Milo Manara’s Caravaggio – Exclusive Edition è accompagnata da un elegante leggio di legno che permette l’esposizione delle tavole di grande formato come vere e proprie opere d’arte. Le sorprese della nuova edizione sono numerose: dalla copertina termovirante con stampa in foil oro, laccetti dorati di chiusura e fettuccia-segnalibro dorata, alla postfazione inedita ed esclusiva della storica dell’arte Rossella Vodret. Il volume contiene inoltre una rubrica-tour virtuale che illustra la collocazione dei quadri raffigurati nella graphic novel e una cover gallery con le copertine dei volumi precedenti.

 

Una vera e propria opera d’arte che con la sua magnificenza celebra due grandi artisti, Caravaggio e Milo Manara.

Palazzo Spada a Roma

Palazzo Spada è l’edificio di Roma nel quale hanno sede sia il Consiglio di Stato che la Galleria Spada. Si trova in Piazza Capo di Ferro, una piccola piazzetta del Rione Regola, lungo il percorso che da piazza Farnese conduce a via Arenula. Fu costruito nel 1540 per il cardinale Girolamo Recanati Capodiferro (1501–1559). L’architetto fu Bartolomeo Baronino da Casale Monferrato, mentre una squadra di lavoro coordinata da Giulio Mazzoni creò i sontuosi stucchi sia dell’interno che degli esterni.Il palazzo fu comprato nel 1632 dal cardinale Bernardino Spada, il quale incaricò Francesco Borromini di modificarlo secondo i nuovi gusti dell’epoca, propendenti per lo stile barocco.
 
 
Borromini creò, tra l’altro, il capolavoro di trompe-l’oeil della falsa prospettiva nell’androne dell’accesso al cortile, in cui la sequenza di colonne di altezza decrescente e il pavimento che si alza generano l’illusione ottica di una galleria lunga 37 metri (mentre è di 8); in fondo alla galleria, in un giardino illuminato dal sole, si trova una scultura che sembra a grandezza naturale, mentre in realtà è alta solo 60 centimetri. Per creare la sua falsa prospettiva, Borromini fu aiutato dal matematico, Padre Giovanni Maria da Bitonto.
 
Le decorazioni scultoree in stucco manieristiche della facciata del palazzo, ispirate a quelle di Palazzo Branconio dell’Aquila e del cortile, con sculture all’interno di nicchie incorniciate da ghirlande di fiori e frutta, grottesche e scene di significato simbolico in bassorilievo fra le piccole finestre del mezzanino, ne fanno la più ricca facciata del Cinquecento romano. Le statue del primo piano rappresentano Traiano, Pompeo, Fabio Massimo, Romolo, Numa Pompilio, Marco Claudio Marcello, Giulio Cesare e Augusto. Le loro imprese sono narrate in otto grandi riquadri che si alternano alle finestre dell’ultimo piano.
 
 
Nel cortile sono collocate le statue di Ercole, Marte, Venere, Giunone, Giove, Proserpina, Minerva, Mercurio, Anfitrite, Nettuno e Plutone. Il palazzo ospita, al primo piano, in un salone attiguo alla sala delle Quattro stagioni, anche una colossale scultura di Pompeo Magno, ritenuta essere quella ai cui piedi cadde Giulio Cesare.
 
Fu trovata sotto le mura di confine di due case romane nel 1552 nel vicolo dei Leutari (vicino alla Cancellieria): doveva essere decapitata per soddisfare le pretese di entrambe le famiglie, ma il cardinale Capodiferro, chiamato a dirimere la questione, intercedette a favore della scultura presso papa Giulio III, che la comprò, donandola poi al cardinale Capodiferro.
 
Palazzo Spada è stato acquistato, con tutti gli arredi e la galleria, dallo Stato Italiano nel 1927 e attualmente ospita il Consiglio di Stato. Nei primi mesi del 2014 a causa dei lavori per la creazione di alcuni locali sotterranei, fra cui un parcheggio, sono state smontate le fontane seicentesche ed è stato rimosso il manto erboso che ricopriva il giardino retrostante il palazzo, il tutto verrà ripristinato al termine dei lavori di costruzione dei locali sotterranei.
 
La collezione del cardinale Spada, la Galleria Spada, espone in quattro sale pitture del XVI e XVII secolo di Andrea del Sarto, Guido Reni, Tiziano, Jan Brueghel il Vecchio, Guercino, Rubens, Hans Dürer, Caravaggio, Domenichino, Annibale Carracci, Salvator Rosa, Parmigianino, Francesco Solimena e Artemisia Gentileschi. I quadri sono esposti secondo il gusto del XVII secolo, cornice contro cornice, con i quadri più piccoli in alto, sopra quelli più grandi.
 
 

Caravaggio, di Ernesto Anderle

«Vengo dal nulla, senza paura e senza speranza. Ho affrontato le mie tempeste interiori, mi sono lasciato trascinare dalle burrasche dei miei abissi. È adirata con me perché ho riportato in vita i corpi dei morti con la pittura di luci e ombre, demoni e maddalene, santi travestiti da mendicanti. Alzatevi e gioite con me, noi non moriremo mai.»
Caravaggio

ERNESTO ANDERLE
È uno scultore, pittore e illustratore, noto sul web per le pagine Facebook Vincent Van Love e Roby il Pettirosso. Per BeccoGiallo ha pubblicato Vincent Van Love (2019), Ridammi la mano. Fabrizio De André (2019), Murubutu. RapConti Illustrati (2020), Raffaello (2020), Casanova (2020), Hedera (2021), Dante a tempo di Rap (2021).

Informazioni e piccola anteprima online:
https://www.beccogiallo.it/prodotto/caravaggio/

Palazzo Corsini a Roma

Passeggiando per Roma è sempre possibile imbattersi in qualche perla che ancora non si conosce a fondo. A Trastevere. la storia e la bellezza sono di casa ad ogni passo ed in qualunque direzione. E proprio a Trastevere tra le tante meraviglie, spicca Palazzo Corsini proprio di fronte alla Villa Farnesina. 

Il palazzo fu edificato alla fine del XV secolo dai Riario, nipoti di Sisto IV della Rovere. Nel XVII secolo era stata la residenza di Cristina di Svezia, la quale avrebbe ospitato nel giardino le prime riunioni di quella che sarebbe poi divenuta l’Accademia dell’Arcadia (la cui sede è attualmente poco lontano, alle pendici del Gianicolo).

Nel 1736 l’edificio e il giardino furono acquistati dal cardinale fiorentino Neri Maria Corsini, nipote di Clemente XII, che affidò i lavori di ristrutturazione del palazzo al conterraneo Ferdinando Fuga, che per il papa stava già lavorando al Palazzo del Quirinale e al Palazzo della Consulta. Fuga trasformò la piccola villa suburbana dei Riario in una vera e propria reggia, raddoppiando l’estensione della facciata e ovviando alla notevole larghezza con l’aggiunta di dieci lesene giganti, più addensate in corrispondenza dell’asse centrale. Più movimentata è la facciata posteriore, rivolta verso i vastissimi giardini, con tre corpi di fabbrica aggettanti, di cui quello centrale, occupato dal monumentale scalone, uno dei più belli di Roma, è particolarmente sporgente. Lo scalone, con le sue grandi finestre, funge anche da belvedere panoramico sui giardini, posti in pendenza sul colle del Gianicolo. Durante l’occupazione napoleonica di Roma, il palazzo ospitò Giuseppe Bonaparte, fratello dell’imperatore.

Nella parte superiore della villa (casino dei Quattro Venti) si svolse il 3 giugno 1849 uno dei più sanguinosi combattimenti in difesa della Repubblica Romana contro i francesi durante il quale fu ferito a morte Goffredo Mameli. Nel 1856 gran parte dei giardini sul Gianicolo furono uniti alla confinante Villa Doria Pamphilj, mentre nel 1883 il principe Tommaso Corsini vendette al Governo Italiano il palazzo, donando la biblioteca e la galleria ivi custodite. Il palazzo divenne quindi sede degli uffici e della biblioteca della Reale Accademia dei Lincei e della Galleria d’Arte Antica, costituita con l’occasione per accogliere le raccolte Corsini.

All’interno del palazzo sono oggi collocate la Galleria Corsini (opere di Beato Angelico, Jacopo Bassano, Caravaggio, Rubens, Jusepe de Ribera ecc.) e la sede dell’Accademia dei Lincei con la relativa Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana. Il nucleo primordiale della collezione ebbe origine nel corso del XVII secolo grazie alle raccolte del cardinale Neri Maria Corsini, alle quali si aggiunsero nella prima metà del XVIII secolo altre opere provenienti dai vari rami della famiglia Corsini, insieme a vari doni ottenuti grazie al prestigioso status sociale acquisito.

La raccolta vanta un raffinato nucleo di dipinti che spazia tra XIV e XVIII secolo, con una predominanza della pittura italiana (specialmente romana, bolognese e napoletana) barocca e importanti esempi di opere di bamboccianti e paesaggisti.

 

di Annarita Sanna

Il pomo rubato di Martoz

Il pomo rubato è la storia a fumetti che Martoz ha ambientato nella Galleria Borghese. Uno scoppiettante inseguimento tra le sculture e gli affreschi della Galleria Borghese. Per non farsi acciuffare, la protagonista de Il pomo rubato dovrà correre a perdifiato senza farsi intimorire dal triplice ringhio di Cerbero, né lasciarsi incantare dai cortei magici che le sfilano accanto. Fino a che non troverà una succulenta mela da addentare e un approdo sicuro sulla spalla di Napoleone Bonaparte, alla ricerca di sua sorella Paolina. Sarà anche per voi amore a prima vista?

L’autore ha dichiarato:

“La Galleria Borghese è una mappa del tesoro costellata di sole X. È tutta un tesoro. “Facile così!”, direte voi. Invece no! La prima volta che ci sono entrato mi è venuto subito il mal di testa. C’erano così tante cose da guardare che non vedevo nulla. Ero letteralmente stordito… Ma non vi impanicate, basta darsi una calmata e iniziare a osservare le singole cose: quel quadro là, quell’affresco lassù, quei millemila busti! Pian piano ho iniziato a godere di cotanta bellezza super concentrata. Fidatevi, ogni angolo di quel posto nasconde un gioiello. Mi sono soffermato così tanto sui particolari da arrivare ad apprezzare maggiormente quelle opere “minori” che solitamente nessuno nota… Come la povera scimmietta incatenata! E niente, poi è stato amore”.

La collezione della Galleria Borghese, che fu definita la più bella collezione del mondo, è tuttora raccolta nel luogo che fu creato e pensato per quella collezione, all’interno di uno dei più bei parchi di Roma, la Villa Borghese. La prima collezione fu creata a partire dal 1607 dal cardinale Scipione Caffarelli Borghese e fu formata dai dipinti di Caravaggio, di Tiziano e di Raffaello e successivamente di celeberrimi gruppi scultorei di Bernini. Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate e riccamente decorate da marmi, intarsi, mosaici, stucchi e inserti dell’antico. Oggi, oltre all’esposizione della collezione permanente, il museo offre un ricco programma di mostre di arte non solo antica e moderna ma anche contemporanea.

Martoz è nato ad Assisi nel 1990. Fumettista, illustratore e street artist. È attivo nell’ambito dell’autoproduzione con varie collaborazioni. Con Remi Tot in STUNT, libro edito da MalEdizioni nel 2015, vince il Premio Boscarato come “Autore rivelazione” al TCBF. Nel 2016 escono per Canicola edizioni due suoi libri: Amore di lontano e La mela mascherata. Nel 2017 pubblica Il cacciatore Gracco con Coconino Press – Fandango e con Actes Sud in Francia (2019). Disegna Instantly elsewhere, su testi di Lorenzo Palloni, per Shockdom. Collabora con Illustratore Italiano, Vita, Linus, Il Sole 24 Ore e Associazione “Illustri”. Realizza murales per film e festival. Espone i suoi lavori in Italia e all’estero.

Le prostitute nella Roma di Caravaggio

Tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, Roma aveva circa 100 mila abitanti, concentrati per lo più nella zona di Campo Marzio, tra piazza del Popolo e il Campidoglio. I periodici straripamenti del Tevere, le scarse condizioni igieniche, erano spesso veicolo di malattia, specie tra i più poveri: a terrorizzare Roma era soprattutto la sifilide, il male del secolo (si stima abbia provocato la mortalità tra il 15 e il 30% della popolazione). E, povere tra i poveri, le più soggette alla sifilide erano, ovviamente, le meretrici, il cui numero aumentava considerevolmente nei periodi più acuti di miseria (nella carestia che colpì Roma nel 1590-1592, si stima che nella città vi fossero 17 cortigiane ogni 1000 donne).

Il fenomeno del meretricio doveva essere represso dalla Chiesa, per “l’infamia… che dalle meretrici siano habitate le più belle strade di Roma santa, ove è sparso il sangue dei santi martiri, ove sono tante reliquie, tante devotioni, ove è la Santa Sede Apostolica et tanta religione: città, che per specchio del mondo tutta doverà esser monda da vicii et peccati a confusione d’infideli et eretici”. La repressione fu e divenne sempre più severa: con Pio V, le cortigiane furono “tolte dalla vista” e relegate nelle periferie di Trastevere e dell’Ortaccio; con Sisto V, le cortigiane che mancavano alle messe “deputategli apposta” venivano frustate ed esposte al pubblico dileggio; con Clemente VIII, le donne dopo l’Ave Maria non potevano uscire di casa, venendo così le prostitute spesso arrestate. Fu così per le “modelle” del Caravaggio: espulse come Fillide, fustigate come Annuccia, arrestate perché sorprese fuori casa dopo il tramonto come Lena.

Ma la Roma papalina, se da un lato esecrava e condannava le meretrici, dall’altro su di esse lucrava: la Curia le registrava, rilasciava loro le licenze e controllava i bordelli, riscuotendone le tasse. Fu proprio grazie alle tasse dei bordelli che fu finanziata la costruzione di Borgo Pio e di via Ripetta.

Lo stupro e l’avviamento alla prostituzione divennero reati, puniti però, anche qui, in maniera diversa a seconda se perpetrati su una donna onesta (la pena era la morte), oppure su una cortigiana (la pena era una semplice multa o al massimo la galera). Nacquero, per ospitare le figlie di prostitute e per le giovani povere a rischio di prostituzione, istituti religiosi: il “Conservatorio di Santa Caterina della Rosa” (che accoglieva e proteggeva le fanciulle giovani, belle e soprattutto povere che potevano cadere in balia di sfruttatori), il “Monastero di S. Maria Maddalena” (che accoglieva le meretrici desiderose di abbandonare il ”mestiere”). Nessuna speranza vi era, però, per le ragazze brutte o malate (non correvano “certi rischi”) e per le ex-prostitute oramai vecchie (in cerca solo di aiuto per la povertà), che venivano abbandonate al loro triste destino.

E nella Roma del tempo, nessuno, come Caravaggio, ha saputo rendere grazia a tali donne, da tutti condannate ma da tanti cercate. Annuccia, Lena, Fillide, con la loro bellezza continuano a vivere, per sempre, nelle stupende opere del Merisi, perennemente famose, a rendere giustizia al triste destino delle migliaia di donne, povere e sconosciute, che vissero la loro stessa vita.

[🟨foto: Maddalena penitente (dettaglio), in cui la modella è la prostituta Annuccia Bianchini, detta “Annuccia la rossa”]

✅@caravaggio pictor praestantissimus

Verticomics presenta “I grandi pittori”

Appena due anni fa a Tolosa rivedeva la luce il Giuditta che decapita Oloferne, dipinto attribuito non senza polemiche al Caravaggio, che da giovedì 10 ottobre incontra il pubblico della Pinacoteca di Brera.

Verticomics, da sempre casa dell’arte celebra la mostra con un pacchetto promozionale contenente quattro graphic novel biografiche sulla vita di Caravaggio, Raffaello, Donatello e Giotto al prezzo di 14,99 euro invece di 27,99 euro.

La promozione è valida solo per questa settimana e contiene il capolavoro di Milo Manara dedicato a Michelangelo Merisi.

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Caravaggio – La tavolozza e la spada di Milo Manara: il monumento sequenziale del maestro dell’eros al genio di Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Raffaello di Alessandro Bacchetta: il grande Raffaello è morto. I suoi più cari affetti e amori raccontano la vita privata e artistica di un uomo che ha segnato il genere umano.

Donatello di Guglielmo Favilla e Alessandro Balluchi: l’artista diventa mito ergendosi a nuovo Apollo, dio tra gli dei.

Giotto di Claudia Tulifero e Francesco Frongia. Il migliore amico di Giotto viaggia nell’affresco della Cappella Bardi.

VERTICOMICS è la piattaforma digitale del fumetto per passione.
Già 60.000 lettori hanno scelto www.verticomics.com per acquistare il proprio ebooks a fumetti preferiti. L’app VERTICOMICS è disponibile gratuitamente per telefoni e tablet con sistema operativo iOS e Android.

DOVE TROVARE VERTICOMICS 

Sito web: http://VERTICOMICS.com/
Play Market: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.VERTICOMICS.app
ITunes: https://itunes.apple.com/it/app/VERTICOMICS-fumetto-del-giorno/id989896754

Pagina web della promozione: https://verticomics.com/products/grandi-pittori/?utm_medium=stampa&utm_source=sendy&utm_campaign=grandipittori

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