Hopper – Una Storia d’Amore Americana

Un nuovo imperdibile appuntamento de La Grande Arte al Cinema arriverà nelle sale solo il 9 e 10 aprile con “Hopper – Una Storia d’Amore Americana”, il film evento che celebra uno dei più grandi simboli dell’arte statunitense.

HOPPER. UNA STORIA D’AMORE AMERICANA: al cinema solo il 9 e 10 aprile

Edward Hopper è stato un artista capace di catturare l’essenza dell’America popolare, silenziosa e misteriosa, influenzando generazioni di artisti, registi, fotografi e musicisti. Ma chi era veramente questo maestro della narrazione e come ha saputo trasmettere il tema del silenzio, dell’attesa e della solitudine attraverso i suoi capolavori? Il documentario diretto da Phil Grabsky ci porta alla scoperta della vita di Hopper, dalle sue origini fino al suo rapporto con la moglie Jo, che ha sacrificato la propria carriera artistica per sostenerlo.

Attraverso interviste, letture di diari e uno sguardo intimo sulla sua vita quotidiana, il film ci permette di conoscere meglio l’artista che ha saputo esplorare la solitudine moderna come nessun altro prima di lui. La sua personalità enigmatica e la sua capacità di far dialogare con il pubblico anche in periodi di isolamento come quello che stiamo vivendo ora rendono Hopper un maestro senza tempo.

Il regista Phil Grabsky afferma che per comprendere appieno Edward Hopper bisogna conoscere anche la sua compagna di vita, Jo. È per questo motivo che il titolo del film è stato cambiato in “Hopper – Una Storia d’Amore Americana”, poiché riflette sia il legame dell’artista con l’arte e i paesaggi americani sia il suo amore per Jo. Prodotto da Phil Grabsky con Exhibition on Screen e con la colonna sonora di Simon Farmer, “Hopper – Una Storia d’Amore Americana” è un viaggio emozionante alla scoperta di uno degli artisti più influenti della storia statunitense. Non perdete l’occasione di immergervi in questa storia d’amore tutta americana, che ha ispirato generazioni di creativi in tutto il mondo.

Artonauti: L’anello di re Salomone

Artonauti, le figurine dell’arte, torna dal 4 gennaio 2023 in edicola e online con un nuovo album che si intitola L’anello di Re Salomone. Un dono perfetto da regalare per l’Epifania, quando ci si riunisce in famiglia e tutti possono giocare insieme all’intramontabile «ce l’ho, ce l’ho, mi manca» e imparare l’arte divertendosi! Inoltre Artonauti, insieme a Sightsavers Italia Onlus, si impegna a salvare dalla cecità i bambini che vivono nelle zone più povere del mondo, per permettere loro di ammirare la bellezza che li circonda. Anche i collezionisti Artonauti comprando i pacchetti di figurine della nuova collezione contribuiranno a curare sempre più bambini.

Prendendo ispirazione dalla leggenda dell’anello di re Salomone – secondo cui l’anello avrebbe il potere di governare la terra, i venti, i mari, il fuoco e ogni altra forza della natura – questa nuova avventura è dedicata ai capolavori della storia dell’arte che esplorano i 4 elementi: terra, acqua, aria e fuoco. Un viaggio che apre a una serie di opere che si contrappongono come nella vita, in una realtà duale che sembra fatta di opposti, ma che si rivelano essere le due facce della stessa medaglia: quiete e tempesta, audacia e paura, cielo e terra, musica e silenzio… capolavori da guardare, osservare e con cui giocare.

Che segreti si celano dietro a La Ragazza con turbante di Vermeer o Il Viandante sul mare di nebbia di Friedrich?

Gli Artonauti scopriranno che ogni cosa che ci circonda possiede energia, bisogna solo imparare a “sentirla”: così le stelle prendono vita guardando La notte stellata di van Gogh, il vento si fa sentire nelle opere di Béraud, il mare di Rembrandt travolge chi lo guarda e il fuoco sprigiona tutta la sua forza nella tela di Turner.

Un gioco sociale, educativo e accessibile a tutti

Quest’album si compone di 68 pagine con 56 opere d’arte da ricostruire grazie alle 192 figurine. Non solo: al suo interno, giochi come Aguzza la vista e Indovinelli, guidano i lettori alla fruizione delle opere d’arte mentre approfondimenti e attività multimediali permettono di continuare il viaggio anche oltre la collezione. Attaccando le figurine si potranno ammirare le opere di artisti straordinari tra cui Monet, Renoir, Caravaggio, Hopper, Magritte, Picasso e molti altri.  Trovare, scambiare e attaccare le figurine diventa così un gioco sociale in cui i bambini, con l’immancabile «ce l’ho, ce l’ho, mi manca», imparano e si divertono allo stesso tempo. L’album è inoltre uno strumento intergenerazionale che permette ai giovani e agli adulti di confrontarsi e sfidarsi fino all’ultima figurina. Artonauti promuove la cultura, la socialità, il gioco e la relazione: è così che l’arte diventa un gioco da ragazzi!

Gioco nel gioco

Quest’anno nei pacchetti, oltre alle figurine, si troveranno le Elements’ cards, 41 carte speciali con cui si potrà intraprendere una sfida tra elementi: chi vincerà tra acqua, terra, aria e fuoco? Ogni carta ha caratteristiche differenti e rappresenta un particolare di un’opera d’arte.

Concorso

Con la quarta collezione di Artonauti viene proposto il concorso In viaggio con gli Artonauti 2023, con oltre 70 premi a tema artistico, tra cui un’esperienza creata ad hoc con un tour operator specializzato in viaggi culturali che ha predisposto itinerari speciali, dedicati ai vincitori e in perfetto stile Artonauti: una visita a una città d’arte, a un museo o un tour esperienziale alla scoperta delle bellezze di una città italiana.

Artonauti con Sightsavers per aiutare i bambini a vedere la Bellezza

Artonauti insieme a Sightsavers Italia Onlus si impegna a salvare dalla cecità i bambini che vivono nelle zone più povere del mondo; in particolare sostiene le cure per il tracoma, la principale causa di cecità provocata da un’infezione altamente contagiosa ma facilmente curabile. Si stima che 1,9 milioni di persone siano cieche o ipovedenti a causa di questa malattia. Artonauti si è già impegnata a far curare 17.647 bambini. Con ogni pacchetto di figurine venduto i lettori potranno contribuire a prevenire e curare il tracoma per permettere a sempre più bambini di vedere la bellezza e poter vivere una vita migliore. Per un bambino che vive in un paese in via di sviluppo, perdere la vista significa essere destinato a una vita di isolamento, povertà e sofferenza, alla mancanza di autonomia e a grandi difficoltà nell’accesso all’istruzione. Tornare a vedere significa tornare a vivere.

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