Palazzo Corsini a Roma

Passeggiando per Roma è sempre possibile imbattersi in qualche perla che ancora non si conosce a fondo. A Trastevere. la storia e la bellezza sono di casa ad ogni passo ed in qualunque direzione. E proprio a Trastevere tra le tante meraviglie, spicca Palazzo Corsini proprio di fronte alla Villa Farnesina. 

Il palazzo fu edificato alla fine del XV secolo dai Riario, nipoti di Sisto IV della Rovere. Nel XVII secolo era stata la residenza di Cristina di Svezia, la quale avrebbe ospitato nel giardino le prime riunioni di quella che sarebbe poi divenuta l’Accademia dell’Arcadia (la cui sede è attualmente poco lontano, alle pendici del Gianicolo).

Nel 1736 l’edificio e il giardino furono acquistati dal cardinale fiorentino Neri Maria Corsini, nipote di Clemente XII, che affidò i lavori di ristrutturazione del palazzo al conterraneo Ferdinando Fuga, che per il papa stava già lavorando al Palazzo del Quirinale e al Palazzo della Consulta. Fuga trasformò la piccola villa suburbana dei Riario in una vera e propria reggia, raddoppiando l’estensione della facciata e ovviando alla notevole larghezza con l’aggiunta di dieci lesene giganti, più addensate in corrispondenza dell’asse centrale. Più movimentata è la facciata posteriore, rivolta verso i vastissimi giardini, con tre corpi di fabbrica aggettanti, di cui quello centrale, occupato dal monumentale scalone, uno dei più belli di Roma, è particolarmente sporgente. Lo scalone, con le sue grandi finestre, funge anche da belvedere panoramico sui giardini, posti in pendenza sul colle del Gianicolo. Durante l’occupazione napoleonica di Roma, il palazzo ospitò Giuseppe Bonaparte, fratello dell’imperatore.

Nella parte superiore della villa (casino dei Quattro Venti) si svolse il 3 giugno 1849 uno dei più sanguinosi combattimenti in difesa della Repubblica Romana contro i francesi durante il quale fu ferito a morte Goffredo Mameli. Nel 1856 gran parte dei giardini sul Gianicolo furono uniti alla confinante Villa Doria Pamphilj, mentre nel 1883 il principe Tommaso Corsini vendette al Governo Italiano il palazzo, donando la biblioteca e la galleria ivi custodite. Il palazzo divenne quindi sede degli uffici e della biblioteca della Reale Accademia dei Lincei e della Galleria d’Arte Antica, costituita con l’occasione per accogliere le raccolte Corsini.

All’interno del palazzo sono oggi collocate la Galleria Corsini (opere di Beato Angelico, Jacopo Bassano, Caravaggio, Rubens, Jusepe de Ribera ecc.) e la sede dell’Accademia dei Lincei con la relativa Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana. Il nucleo primordiale della collezione ebbe origine nel corso del XVII secolo grazie alle raccolte del cardinale Neri Maria Corsini, alle quali si aggiunsero nella prima metà del XVIII secolo altre opere provenienti dai vari rami della famiglia Corsini, insieme a vari doni ottenuti grazie al prestigioso status sociale acquisito.

La raccolta vanta un raffinato nucleo di dipinti che spazia tra XIV e XVIII secolo, con una predominanza della pittura italiana (specialmente romana, bolognese e napoletana) barocca e importanti esempi di opere di bamboccianti e paesaggisti.

 

di Annarita Sanna

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