Perchè il Monte Olimpo è la dimora degli Dei?

Il Monte Olimpo, con la sua imponente altezza e la sua posizione dominante nella Grecia antica, ha sempre avuto un’aura di mistero e sacralità. La scelta di questo monte come dimora degli Dei dell’Olimpo non è casuale, ma è profondamente radicata nella cultura e nella religione greca.

La Maestosità del Monte Olimpo

Il Monte Olimpo è il più alto della Grecia e domina il paesaggio con la sua maestosa presenza. Nell’antichità, la sua cima era spesso avvolta dalle nuvole, rendendola invisibile agli occhi dei mortali. Questo aspetto ha contribuito a creare un’associazione tra il monte e il divino, come se fosse un ponte tra il cielo e la terra.

La Mitologia e la Religione Greca

Nella mitologia greca, il Monte Olimpo era considerato il punto di incontro tra gli Dei e gli uomini. Era il luogo dove gli Dei potevano osservare e intervenire negli affari umani, ma rimanendo al di sopra e al di fuori del mondo mortale. La mitologia racconta di palazzi splendenti e giardini eterei, simboli di un regno che trascende la realtà terrena.Ogni Divinità aveva la propria reggia, costruita da Efesto, circondata da porticati e giardini lussureggianti. Al centro, la reggia di Zeus brillava come un diamante. La sala del banchetto ospitava gli Immortali per momenti di convivialità e, talvolta, per giocare con il destino degli umani.Durante questi banchetti, divini commensali come Hermes, Afrodite, Artemide e altri, venivano serviti con nettare ed ambrosia, assicurando loro giovinezza ed immortalità. Gli Dei erano accompagnati dalle voci delle Muse e delle Ore, con l’aggiunta della magica cetra di Apollo. Temi, la Signora della Giustizia, era presente per ricordare agli Dei divieti e castighi, poiché anche loro potevano cadere in passioni e discordie come gli umani.

Fenomeni Naturali e Divinità

Gli antichi Greci attribuivano fenomeni naturali come l’aurora boreale e le tempeste a manifestazioni divine. Il Monte Olimpo, con i suoi frequenti cambiamenti atmosferici e le sue vette innevate che riflettevano la luce del sole, era il luogo perfetto per attribuire questi fenomeni alla presenza e all’azione degli Dei.

La Dimora degli Immortali

La scelta del Monte Olimpo come dimora degli Dei riflette anche la visione greca dell’immortalità e della perfezione divina. Lontano dalle preoccupazioni e dalle imperfezioni del mondo mortale, l’Olimpo era un luogo di eterna giovinezza e bellezza, dove gli Dei potevano vivere in pace e armonia.

Il Monte Olimpo in Tessaglia fu scelto come dimora degli Dei per la sua posizione elevata e isolata, che lo rendeva un luogo mistico e inaccessibile, per la sua bellezza naturale che ispirava storie di regni divini, e per la sua capacità di incarnare i concetti di immortalità e perfezione che erano centrali nella religione e nella mitologia greca. Questa scelta ha lasciato un’eredità duratura, facendo del Monte Olimpo un simbolo potente e un luogo di culto per secoli a venire.

Gli Dei dell’Olimpo si pregano ancora!

Se il vostro Cosmo arde per la Dea Atena e siete pronti a raggiungere il settimo senso per difenderla; se la vostra anima (e soprattutto il vostro corpo) è pronto a donarsi alla Dea Afrodite di Record of Ragnarok; se anche voi tifavate Marte nell’eterna lotta contro Xena… non dovete preoccuparvi, perchè anche oggi, nel 2023 è possibile amare e adorare gli Dei Greci.

La religione dell’antica Grecia era praticata nelle aree bagnate dal Mar Egeo e continuava le tradizioni della civiltà micenea della tarda Età del bronzo. Nel IV secolo a.C., si sviluppò il culto ellenico, che si diffuse ampiamente nel bacino del Mediterraneo. 2000 anni dopo, il paganesimo “Neo ellenico” è una forma di religiosità che rivisita e rielabora le antiche tradizioni religiose della Grecia antica. Questa corrente religiosa, che si identifica principalmente con la tradizione politeista greca, ha trovato un certo seguito anche in Italia, seppur in misura limitata.

Il Neopaganesimo

Il neopaganesimo è un movimento religioso moderno che si ispira a diverse pratiche e credenze pagane antiche. Questo movimento si è sviluppato a partire dal XIX secolo e ha radici in diversi contesti culturali e storici, come l’antica Grecia, Roma e il nord Europa pre-cristiano. I neopagani credono nella sacralità della natura e degli elementi naturali e considerano la Terra come una divinità o come una manifestazione divina. Molti praticanti neopagani celebrano cicli stagionali, come solstizi ed equinozi, attraverso festività religiose e rituali. Esistono diverse forme di neopaganesimo, ognuna con le sue particolarità e tradizioni. Alcune delle religioni neopagane più conosciute sono Wicca, Druidismo, Asatru e Feritismo. Ognuna di queste religioni ha le proprie divinità, riti e pratiche spirituali specifiche. Il neopaganesimo è aperto all’interpretazione individuale e alla pratica personale, quindi non esiste una struttura gerarchica o un dogma comune. La libertà individuale, il rispetto per la natura e la ricerca personale della spiritualità sono principi centrali del neopaganesimo.

L’Ellenismo

L’Ellenismo è un movimento religioso neopagano che riporta in vita l’antica religione greca, che fu soppressa, resa illegale e perseguitata dall’imperatore romano Teodosio I tra il 391 e il 392. L’ellenismo moderno si basa sulla concezione antica e la maggior parte dei gruppi segue una visione politeistica e panteistica. Le divinità sono concepite come essenze spirituali che governano gli elementi della natura, la vita e il cosmo. Esistono anche gruppi che enfatizzano una direzione monistica, vedendo le divinità come aspetti o rappresentazioni umane di un principio spirituale unitario ancestrale.  Gli ellenisti adorano i dodici Olimpi e le varie divinità del pantheon ellenico, che rappresentano la natura e la protezione. Il culto delle divinità è strettamente correlato all’eusebeia, un precetto etico di devozione verso gli dei. La pratica religiosa non è gestita da una Chiesa centrale, ma è piuttosto unificata nelle sue diverse espressioni, che sono gestite dalle varie organizzazioni ellenistiche. Non esiste un clero centrale, ma ciascuna organizzazione gestisce i propri seminari per la formazione del proprio apparato sacerdotale e per regolare i rituali e le cerimonie.

L’ellenismo ha contribuito all’emergere del fenomeno neoellenico, che cerca di ricostruire non solo la religione greca, ma anche la cultura greca nella sua interezza.  Il numero di aderenti all’ellenismo è in aumento. Secondo le fonti interne al movimento, ci sono 400.000 ellenisti nel mondo. Altre stime indicano che in Grecia ci sono tra i 100.000 e i 200.000 aderenti, mentre le istituzioni contano circa 2000 iscritti. Nel 2006, il governo degli Stati Uniti ha riportato solo 2000 aderenti in generale. Le organizzazioni neoelleniche non escludono i non greci etnicamente, ma sottolineano l’importanza di abbracciare non solo la religione ellenica, ma anche la cultura greca. Sono state fondate numerose associazioni e comunità anche negli Stati Uniti. La maggior parte di queste sono eclettiche e non seguono il movimento neoellenico. Oltre alla Grecia e agli Stati Uniti, ci sono comunità ellenistiche nel Regno Unito, in Francia, in Belgio e in Austria.

Secondo l’autore statunitense Andrew Campbell, nel suo libro “Old Stones, New Temples“, l’emergere del ricostruzionismo è stato dovuto all’insoddisfazione verso la Wicca, che viene considerata troppo eclettica e priva di basi culturali. Un sondaggio del 2004 ha mostrato che il 64% degli ellenisti statunitensi considerava la metodologia ricostruzionistica di primaria importanza.

Il Neopaganesimo in Italia

In Italia, il neopaganesimo rimane un fenomeno poco conosciuto e spesso nell’ombra, nonostante una stima del CESNUR nel 1999 che indicava circa 3.000 praticanti appartenenti a questa categoria di religioni nel paese. Tuttavia, all’inizio del 2015, alcune stime e statistiche indicavano che il numero di praticanti era aumentato fino a circa 230.000, confermando una crescita media annua del 143/100. Il neopaganesimo in Italia è rappresentato principalmente dalle seguenti religioni: Kemetismo, Etenismo, Ellenismo, Via romana agli dei, Odinismo, Druidismo, Wicca e Paganesimo Naturale. Tra i gruppi italiani che seguono la “Via romana agli dei”, l’influente Movimento Tradizionale Romano ricopre un ruolo significativo, mentre la Comunità Odinista è il gruppo odinista più importante.Un esempio tangibile del neopaganesimo italiano è rappresentato dal Tempio neopagano di Minerva Medica a Pordenone, costruito dall’Associazione Tradizionale Pietas.

Purtroppo, non esistono dati ufficiali riguardanti il numero esatto di adepti del paganesimo Neo ellenico in Italia. Tuttavia, i dati disponibili ci consentono di fornire alcune stime e analisi delle percentuali relative a questa forma di religiosità nel nostro paese.

Una delle prime organizzazioni ad aver introdotto il paganesimo Neo ellenico in Italia è l’Associazione Culturale “Ellinais” fondata alla fine degli anni ’90. Secondo alcuni rapporti non ufficiali, ellinais potrebbe contare alcuni centinaia di membri in tutta Italia. Tuttavia, è importante sottolineare che queste cifre non sono supportate da dati affidabili e, pertanto, potrebbero variare notevolmente. Un altro punto di riferimento per gli appassionati del paganesimo Neo ellenico in Italia è l’Associazione Culturale “Hellenion Italia”. Tuttavia, anche per questa organizzazione mancano dati precisi sul numero dei suoi membri. Ci sono diverse pagine e gruppi online dedicati al paganesimo Neo ellenico, ma anche in questo caso non esistono stime ufficiali o attendibili sulle dimensioni di queste comunità online.

Dal punto di vista delle percentuali, considerando le stime più ottimistiche e generose, la percentuale di italiani che si identificano con il paganesimo Neo ellenico sarebbe comunque estremamente bassa, probabilmente inferiore all’1% della popolazione totale. È importante sottolineare che questa è solo una supposizione basata su valutazioni approssimative, poiché non esistono rilevazioni statistiche ufficiali a riguardo. C’è da considerare che le religioni neo-pagane, come il paganesimo Neo ellenico, sono spesso caratterizzate da una forte eterogeneità e una notevole varietà di credenze e pratiche. Questo potrebbe contribuire a rendere difficile l’individuazione e la stima precisa del numero di adepti in Italia.

In conclusione, il paganesimo Neo ellenico in Italia rappresenta un fenomeno di nicchia all’interno della scena religiosa del paese, con un numero limitato di praticanti. Mancando di dati ufficiali o statistiche precise, risulta complesso compiere una stima esatta delle percentuali relative a questa forma di religiosità nel nostro paese. Tuttavia, secondo le valutazioni approssimative, sembrerebbe che la percentuale sia estremamente bassa, probabilmente inferiore all’1% della popolazione totale.

Chi è Mur, il Cavaliere d’Oro dell’Ariete?

Mur dell’Ariete è un personaggio della serie manga e anime I Cavalieri dello Zodiaco, creata da Masami Kurumada. È il Cavaliere d’oro appartenente alla costellazione dell’Ariete e compare fin dagli inizi della storia come aiutante dei cinque protagonisti, soprattutto perché è l’unico personaggio ad avere la capacità di riparare le armature. È stato allievo del precedente Grande Sacerdote nonché Cavaliere dell’Ariete Shin ed è il maestro di un bambino di nome Kiki, che diventerà il suo successore. Nell’edizione italiana del manga classico e nell’adattamento Dynamic dei film, viene chiamato “Mu dell’Ariete”, traduzione più fedele del nome originale, mentre nella prima edizione Granata Press del manga classico e nel doppiaggio italiano della Mediaset viene chiamato “Mur dell’Ariete”.

Mur fa la sua prima apparizione nel dodicesimo capitolo del manga e all’epoca Kurumada non aveva ancora pensato a lui come un Cavaliere d’oro; successivamente, quando decise che alcuni Cavalieri d’oro sarebbero stati scelti tra coloro che erano nel passato dei protagonisti, l’autore scelse Mur come cavaliere dell’Ariete per via del suo portamento elegante. Kurumada ha affermato inoltre che Mur e Kiki sono discendenti degli alchimisti che nell’antichità crearono le armature dei cavalieri di Atena e che le loro sopracciglia rotonde (ispirate ai dipinti dell’epoca Heian) sono la prova dell’appartenenza a questo gruppo etnico. Come altri personaggi anche Mur aveva i capelli biondi ma data l’eccessiva preponderanza di toni giallo oro ha subito un cambio di tinta per avere un contrasto maggiore, in questo caso in rosa.

Mur possiede un ampio parco tecniche e diversi poteri, variegati anche per gli standard di un Cavaliere d’Oro del Grande Tempio. La sua capacità più distintiva è la psicocinesi, abilità con la quale è universalmente riconosciuto da alleati ed avversari come il più capace tra i Cavalieri. Questo potere, che scaturisce dalla forza della mente e non sembra consumare cosmo, si manifesta principalmente attraverso telecinesi e teletrasporto. Mur è infatti in grado di spostare se stesso o gli altri attraverso enormi distanze, superando all’occorrenza continenti interi o persino le dimensioni. Lo vediamo riportare sulla terra Phoenix e Virgo dal vuoto spaziotemporale, azione che il Cavaliere della sesta casa ammette di non poter svolgere da solo; trasportare Toro dal Jamir alla Grecia pur essendo gravemente ferito; e addirittura portare lui, Capricorn, Acquarius, Virgo e Scorpio nel Tartaro dal Grande Tempio. Gli effetti del teletrasporto sono istantanei, ed è possibili limitarli solo con apposite barriere come quella che avvolge il Santuario. Di tanto in tanto, Mur lo utilizza anche per spostarsi a una velocità superiore a quella della luce e schivare i colpi nemici, o per coprire brevi distanze, ma si tratta di casi abbastanza rari. La telecinesi gli permette invece di spostare o paralizzare oggetti e persone con la forza della mente, ed è abbastanza forte da lasciargli rimettere in sesto in pochi attimi la torre del Jamir abbattuta da Sirio. Virtualmente illimitata sugli oggetti inanimati, ha però meno efficacia sugli esseri umani se questi ultimi hanno un cosmo adeguatamente potente. Ioria, in particolare, mostra di poter spezzare la presa telecinetica persino senza armatura se brucia abbastanza il suo cosmo, e forse per questo Mur ne fa raramente uso in combattimento. Non sappiamo a che distanza possa estendersi la sua presa, ma non la usa mai per intervenire in uno scontro che ha luogo altrove.

Oltre alla psicocinesi, Mur dispone anche di diverse tecniche offensive, basate sul cosmo e sul controllo dell’elemento del fuoco. La sua tecnica principale è il Crystal Wall, una barriera di energia cristallina che può bloccare qualsiasi attacco, anche quelli dei Cavalieri d’oro. Mur può creare il Crystal Wall sia intorno a sé che a distanza, e può anche usarlo per intrappolare i nemici o per deviare i loro colpi. Il Crystal Wall è talmente resistente che solo il Cavaliere del Sagittario, con la sua freccia d’oro, è riuscito a perforarlo. Un’altra tecnica di Mur è lo Starlight Extinction, un raggio di luce stellare che può annientare qualsiasi cosa, anche le dimensioni. Mur lo usa per distruggere il Muro del Pianto, la barriera che separa il mondo dei vivi da quello dei morti, e per aprire una breccia nel Tartaro, la prigione degli dei. Infine, Mur può usare anche il Stardust Revolution, una pioggia di polvere stellare che può ridurre in cenere i nemici. Mur lo usa per sconfiggere il Cavaliere d’argento di Orione, e per affrontare il Cavaliere di Hades Papillon.

Mur ha un ruolo importante in tutte le saghe della serie, sia nel manga che nell’anime. Nella saga del Grande Tempio, Mur aiuta i Cavalieri di bronzo a riparare le loro armature, e li avverte del tradimento del Grande Sacerdote. In seguito, affronta il Cavaliere d’oro del Toro, che si era schierato con il nemico, e lo convince a cambiare fazione. Nella saga di Asgard, Mur appare brevemente per teletrasportare i Cavalieri di bronzo in Groenlandia, dove si trova la statua di Odino. Nella saga di Nettuno, Mur salva i Cavalieri di bronzo dal diluvio universale, e li teletrasporta al Tempio di Nettuno. Nella saga di Hades, Mur è uno dei pochi Cavalieri d’oro rimasti fedeli ad Atena, e combatte contro i suoi ex-compagni resuscitati da Hades. Insieme a Virgo, riesce a distruggere il Muro del Pianto, e si reca nel Tartaro per affrontare gli dei gemelli Hypnos e Thanatos. Qui, sacrifica la sua vita per proteggere Atena, ma viene resuscitato dal sangue della dea.

Mur è un personaggio rispettato e ammirato da tutti i Cavalieri, sia di bronzo che d’oro, per la sua saggezza, la sua lealtà e la sua forza. Ha un carattere calmo e pacifico, e preferisce evitare gli scontri inutili. Tuttavia, quando si tratta di difendere Atena e i suoi ideali, non esita a combattere con tutto il suo potere, dimostrando un grande coraggio e una grande determinazione. Mur è anche molto legato al suo allievo Kiki, che considera come un fratello minore, e gli insegna i segreti della psicocinesi e della riparazione delle armature. Mur è uno dei pochi Cavalieri d’oro che non ha mai tradito Atena, e che ha sempre agito secondo la sua coscienza e il suo senso della giustizia. Per questo, è uno dei personaggi più amati e apprezzati dai fan della serie.

Chi è Ban, il Cavaliere di Bronzo del Leone minore

Saint Seiya, conosciuta anche come I Cavalieri dello Zodiaco, è una delle serie manga e anime più famose e amate di tutti i tempi. Creata da Masami Kurumada nel 1986, la storia narra le avventure di un gruppo di giovani guerrieri che indossano armature ispirate alle costellazioni dello zodiaco e combattono per proteggere la dea Atena dalle forze del male. Tra i numerosi personaggi che popolano l’universo di Saint Seiya, ce n’è uno che spesso passa inosservato e che merita una maggiore attenzione: Ban, il cavaliere del Leone Minore.

Chi è Ban e qual è il suo ruolo nella saga? Quali sono le sue caratteristiche e le sue abilità? Qual è il significato della sua costellazione e del suo nome?

Ban è uno dei cinque cavalieri di bronzo che partecipano alla Guerra Galattica, un torneo organizzato dal miliardario Saori Kido (che in realtà è la reincarnazione di Atena) per assegnare la sacra armatura d’oro del Sagittario, rimasta vacante dopo la morte del suo precedente possessore, Micene. Ban è originario di Nuova Luxor, in Giappone, e si è allenato in Tanzania sotto la guida del maestro Gunter, un ex cavaliere d’argento. Il suo obiettivo è quello di diventare un cavaliere d’oro e di onorare la memoria del suo amico Nachi, morto durante l’addestramento.

Ban indossa l’armatura del Leone Minore, una costellazione che nella mitologia greca rappresenta un leoncino ucciso da Ercole durante una delle sue dodici fatiche. L’aggettivo “minore” serve a distinguerla da quella del Leone, che invece simboleggia il leone di Nemea, un mostro invincibile sconfitto da Ercole nella sua prima impresa. L’armatura di Ban è molto accattivante, con una criniera dorata che ricopre la testa e le spalle, ma non ha poteri particolari e copre solo una parte ridotta del corpo del cavaliere.

La tecnica segreta di Ban è il Lionet Bomber, un colpo che consiste in un balzo felino che aggancia il collo dell’avversario con le ginocchia, quasi a riprodurre l’assalto del leone alla gazzella. Ban lo utilizza senza ricorrere al cosmo, l’energia vitale che i cavalieri usano per potenziare i loro attacchi e le loro difese. Il cosmo di Ban è infatti inferiore a quello degli altri cavalieri di bronzo, e i suoi colpi si basano principalmente sulla forza fisica. Ban è infatti uno dei cavalieri più robusti e alti della sua classe, con una statura di 185 cm e un peso di 85 kg.

Ban fa la sua prima apparizione nella serie durante la Guerra Galattica, dove affronta Jabu, il cavaliere dell’Unicorno, nel primo turno del torneo. Il combattimento è breve e impari, e Ban viene sconfitto facilmente dal suo avversario, che lo colpisce con il suo Unicorn Gallop, una serie di calci rapidi e potenti. Ban viene così eliminato dalla competizione, senza aver avuto la possibilità di mostrare le sue vere capacità.

Ban riappare successivamente nella saga delle Dodici Case, dove si reca al Santuario insieme agli altri cavalieri di bronzo per salvare Atena, ferita da una freccia d’oro scagliata dal Grande Sacerdote Arles, il fratello malvagio del vero patriarca del Santuario, Shion. Ban rivela di aver passato diverso tempo in Tanzania con il suo maestro per addestrarsi e diventare più forte. Da solo, riesce a sbaragliare diverse decine di soldati di Arles, dimostrando che il suo allenamento ha dato i suoi frutti. Tuttavia, non riesce a superare la prima casa dello zodiaco, quella dell’Ariete, dove viene fermato dal cavaliere d’oro Mu, che lo teletrasporta fuori dal Santuario insieme agli altri cavalieri di bronzo non protagonisti.

Ban compare ancora nella saga di Hades, dove si unisce alla resistenza contro il dio degli inferi e i suoi spettri. In questa occasione, la sua armatura viene danneggiata dal dio Thanatos, che distrugge tutte le armature di bronzo con un solo gesto. Ban e gli altri cavalieri di bronzo vengono poi salvati da Seiya, il cavaliere di Pegaso, che li porta al Tempio di Atena, dove le loro armature vengono riparate e potenziate dal sangue della dea. Ban partecipa quindi alla battaglia finale contro Hades, ma il suo ruolo è marginale e non si vede se riesce a colpire il nemico o meno.

Ban è un personaggio secondario nella saga di Saint Seiya, ma non per questo meno interessante. Il suo nome significa “barbaro” in giapponese, e riflette il suo carattere selvaggio e impulsivo. Ban è infatti un cavaliere orgoglioso e testardo, che non si arrende facilmente e che cerca sempre di migliorarsi. Ha un forte senso dell’amicizia e della lealtà, e rispetta profondamente Atena e i suoi compagni. Ban è anche un cavaliere coraggioso e generoso, che non esita a mettere a rischio la sua vita per difendere la giustizia e la pace.

Ban, il cavaliere del Leone Minore, è un eroe sconosciuto della saga di Saint Seiya, ma che merita di essere ricordato e apprezzato per il suo valore e il suo spirito. Ban è un esempio di come anche i personaggi minori possano avere una loro personalità e una loro storia, e di come anche i più deboli possano diventare forti con la determinazione e la volontà. Ban è un cavaliere che non si arrende mai, e che continua a lottare per il suo sogno di diventare un cavaliere d’oro e di onorare la memoria del suo amico Nachi.

Chi è Milo, il Cavaliere d’Oro di Scorpio?

Milo di Scorpio è il Gold Saint che protegge la Casa dello Scorpione del Cielo nella celebre serie I Cavalieri dello Zodiaco ideata da Masami Kurumada. A soli 20 anni, Milo ha un’altezza di 1,85 m e un peso di 84 kg. Nato l’8 novembre in Grecia, ha gruppo sanguigno B e ha ricevuto addestramento sull’Isola di Milos. Dal punto di vista fisico, si distingue per i capelli blu e gli occhi azzurri, caratteristiche che lo rendono facilmente riconoscibile.

L’armatura di Milo segue il tema dello scorpione, con delle chele sulle braccia, delle punte sulle spalle e la coda sull’elmo. Nonostante questa descrizione fisica dettagliata, alcuni potrebbero considerarlo un Saint poco importante, privo di un carattere distintivo o di una storia personale interessante.

Milo compare per la prima volta dopo la sconfitta dei Silver Saints, quando gli viene ordinato di recarsi in Giappone per uccidere i Bronze Saints al servizio di Saori Kido. Tuttavia, la sua missione viene interrotta e assegnata ad Aiolia del Leone. Durante lo scontro con Seiya e Shiryu, Milo ha la meglio su di loro ma viene fermato da Hyoga, che in seguito diventerà suo alleato.Milo dimostra di avere un cuore nobile quando decide di salvare Hyoga anziché ucciderlo, riconoscendo la sua lealtà verso Atena. In seguito, si schiera con Saori Kido e si sacrifica per proteggerla durante la guerra sacra contro Ade.

Nonostante inizialmente fosse stato pensato come maestro di Hyoga, l’autore Masami Kurumada cambiò idea e assegnò questo ruolo a Camus. Tuttavia, Milo rimane un personaggio importante all’interno della serie, con il suo sacrificio finale per difendere Atena e i suoi compagni Bronze Saints. Sebbene all’apparenza Milo possa sembrare un personaggio secondario, il suo coraggio e la sua generosità gli conferiscono un ruolo significativo nella storia dei Cavalieri dello Zodiaco.

 

Chi è Shaka, il Cavaliere d’Oro di Virgo?

Il Cavaliere d’Oro della Vergine, Shaka, è uno dei personaggi più potenti della serie manga e anime “I Cavalieri dello Zodiaco” di Masami Kurumada. Rinomato per la sua forza e il suo status di uomo più vicino a Dio, Shaka è un personaggio leggendario nel mondo dei Cavalieri. Nato in India, Shaka possiede poteri legati alla tradizione buddista, essendo la reincarnazione di Buddha stesso. Con una figura imponente di 1,82 m di altezza e 68 kg di peso, il giovane cavaliere ha conquistato il titolo di Gold Saint appartenente alla costellazione della Vergine.

La sua prima apparizione è avvenuta sulle Death Queen Island, dove ha sconfitto facilmente il Cavaliere della Fenice, Ikki, dimostrando la sua straordinaria abilità nel combattimento. Nonostante la sua potenza, Shaka mostra anche compassione, risparmiando Ikki e cancellando i ricordi del loro scontro dalla sua mente per evitare che diventasse un nemico in seguito.Durante la guerra sacra contro il Grande Sacerdote, Shaka si trova coinvolto in molte battaglie epiche, dimostrando il suo valore come Gold Saint. La sua abilità nel raggiungere l’Ottavo senso lo rende un avversario temibile per i suoi nemici, ma la sua lealtà a Saori Kido e la sua generosità lo rendono un alleato fidato per i suoi compagni.Anche durante la guerra contro Poseidone e Ade, Shaka dimostra il suo coraggio e la sua determinazione nel proteggere Atena, arrivando persino a sacrificarsi insieme ad altri Gold Saints per eliminare il Muro del Pianto e permettere ai Bronze Saints di raggiungere la Dea.

Shaka è un personaggio leggendario e potente, il cui spirito indomito e sacrificio personale lo rendono uno dei Cavalieri più rispettati e amati della serie “I Cavalieri dello Zodiaco”.

Chi è Aiolia, il Cavaliere d’Oro del Leone?

Aiolia, noto anche come Ioria, è il Cavaliere d’Oro del Leone nella saga  I Cavalieri dello Zodiaco creata da Masami Kurumada. Di età 20 anni, alto 1,85 m e con un peso di 85 kg, è nato il 16 agosto in Grecia e ha gruppo sanguigno 0. Ha ricevuto addestramento al Santuario, sempre in Grecia. Aiolia custodisce la quinta Casa del Leone e, nonostante una difficile infanzia a causa del tradimento del fratello maggiore Aiolios di Sagitter, si è allenato duramente diventando un potente Cavaliere d’Oro. Fin dall’inizio, si dimostra un guerriero nobile e magnanimo, senza rivelare subito la sua identità di Cavaliere d’Oro.

Nei primi episodi della serie, emerge un legame particolare con la maestra di Pegasus, Castalia dell’Aquila, suscitando l’idea che i due siano una coppia. Tuttavia, nel manga classico tale aspetto non è approfondito. Aiolia mostra un rapporto di senpai-kohai con Pegasus, cercando sempre di dargli forza. Nonostante la delusione per il tradimento del fratello, Aiolia cerca di riparare al danno causato, con un atteggiamento distaccato verso il mondo esterno. Tenta di riabilitare il nome del fratello, ma finisce coinvolto in situazioni pericolose e manipolato dal Grande Sacerdote Arles. Successivamente, riesce a riprendere il controllo della sua volontà e cerca di aiutare i Bronze Saint.

Aiolia, con i suoi capelli castani e gli occhi marroni, indossa un’armatura regale simile a quella di Sagitter. Mostra grande ingenuità e generosità, pur lottando per far valere la sua volontà e affrontando le voci negative sul suo conto.

Chi è Dohko, il Cavaliere d’Oro di Libra ?

Il Maestro dei Cinque Picchi, ovvero Dohko di Libra, è uno dei personaggi più iconici della serie manga e anime I Cavalieri dello Zodiaco, creata da Masami Kurumada. Custode della settima Casa della Bilancia, Dohko è il Gold Saint più anziano della serie (escludendo le divinità immortali) e il mentore di Shiryu. La sua età avanzata non lo ferma dal essere un vero e proprio rompiscatole: con i suoi 261 anni di vita, ha il talento di mettersi sempre nei guai con le sue infinite prediche.

La sua lunga vita è il risultato di un dono di Atena, che gli ha concesso di avere un cuore che batte solo 100.000 volte all’anno, rendendolo così fisicamente equivalente a un giovane di 18 anni. Unico sopravvissuto dell’ultima guerra galattica, ha l’importante compito di custodire il sigillo che tiene prigioniero Hades e gli Spectre. Dopo la morte di Saga, diventa il nuovo leader del Santuario e dei Gold Saint. Nella saga di Hades, Dohko ritorna alla sua forma giovane e combatte al fianco dei Bronze Saints contro il dio oscuro.

Fisicamente è un nanetto dalla pelle viola e la barba bianca, mentre da giovane aveva capelli e occhi marroni. La sua forma giovanile è ispirata a quella del suo allievo Demetrios, con capelli castano-rossicci, un fisico atletico e la pelle rosata. Indossa abiti diversi a seconda della serie, ma ha sempre un tatuaggio del volto di una tigre sulla schiena, che rappresenta il suo cosmo.

L’armatura della Bilancia viene indossata solo nella sua forma giovane, con lievi differenze tra le diverse produzioni. Dohko è un personaggio ricco di dualità, con un passato misterioso legato al tatuaggio e una presenza potente nel mondo dei Cavalieri dello Zodiaco.

Chi è Death Mask, il Cavaliere d’Oro di Cancer?

Il verdo nome del Gold Saint della Quarta Casa del Cancro, è sconosciuto. Un guerriero temuto per la sua spietatezza e crudeltà, di origine Italiane (di Siracusa), noto per collezionare le teste dei suoi avversari sconfitti, ha guadagnato il soprannome di Death Mask. Nonostante la sua forza e abilità nel combattimento, alla fine sarà sconfitto da Shiryu e la sua armatura si staccherà da lui, permettendo al suo avversario di spingerlo nel regno dei morti.

Fisicamente alto e muscoloso, con capelli e occhi blu, Death Mask indossa un’armatura adornata di punte che riflette la sua natura malvagia. Insieme ad altri Gold Saint, è a conoscenza degli eventi che coinvolgono il Grande Sacerdote e la dea Atena, che lo portano a seguire il Grande Sacerdote in nome della giustizia. Durante le sue varie apparizioni, Death Mask si scontra con diversi avversari, dimostrando la sua ferocia e determinazione nel combattere per ciò in cui crede. Tuttavia, alla fine, sarà sconfitto e dovrà affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Anche durante la guerra sacra contro Ade, Death Mask segue un piano per ottenere il sacrificio di Atena, ma alla fine dovrà sacrificarsi insieme agli altri Cavalieri d’Oro per aiutare Seiya e i suoi amici a salvare la dea. La sua storia è una di potere, ambizione e redenzione, e dimostra che anche i più forti possono essere sconfitti dalle forze del bene.

Chi è Aphrodite, il Cavaliere d’Oro di Pisces?

Fish (Aphrodite) dei Pesci è un personaggio molto affascinante presente nel mondo di I Cavalieri dello Zodiaco, creato dal talentuoso mangaka Masami Kurumada. La sua armatura è molto bella ed è stata determinante nell’introdurmi nel mondo di Saint Seiya. Aphrodite,  il Gold Saint custode dell’ultima Casa dei Pesci, è considerato il Saint più bello e narciso di tutti, con una predilezione per le rose.

Aphrodite è un personaggio affascinante con 22 anni, 1,83 m di altezza e un peso di 72 kg nato in Svezia il 10/3. Ha una fisionomia androgina che richiama il personaggio di Napoleon Baroa di Ring ni Kakero, anche creato da Masami Kurumada. Il suo nome, Aphrodite, è ispirato alla Dea greca della bellezza, in relazione alla costellazione dei Pesci che rappresenta la Dea Afrodite e il figlio Eros.

Nella storia, Aphrodite è coinvolto in una serie di eventi in cui deve affrontare i Bronze Saints al servizio di Saori Kido, la reincarnazione di Atena. Nonostante la malvagità del Grande Sacerdote, Aphrodite giura fedeltà a lui e interferisce con i piani dei Bronze Saints. Durante uno scontro con Shun di Andromeda, riesce a colpirlo con la sua potente tecnica della Bloody Rose, ma viene sconfitto dal Nebula Storm di Shun. In seguito, durante una nuova guerra sacra tra Atena e Ade, Aphrodite viene riportato in vita insieme ad altri Gold Saints per combattere a fianco di Ade. Tuttavia, il suo vero obiettivo è ottenere il sacrificio di Atena e ridestare il God Cloth della Dea. Dopo un combattimento con Mu dell’Ariete e il Gigante degli Inferi Rhadamante, Aphrodite si sacrifica per distruggere il Muro del Pianto e consentire ai Bronze Saints di raggiungere Atena nell’Elisio.

Aphrodite è un personaggio complicato ma affascinante, con una storia intricata che lo rende uno dei cavalieri più interessanti di I Cavalieri dello Zodiaco.

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