L’alba di Apollo: L’iPhone dei robot umanoidi entra nelle fabbriche di Mercedes-Benz

Nell’era dell’automazione intelligente, un nuovo eroe emerge: Apollo, il robot umanoide. Nato dalla collaborazione tra Mercedes-Benz e Apptronik, Apollo è pronto a rivoluzionare la catena produttiva, liberando i lavoratori da compiti faticosi e ripetitivi.

Con un design amichevole e dimensioni umane, Apollo si integra perfettamente nell’ambiente di lavoro, collaborando fianco a fianco con gli operai. La sua forza e resistenza lo rendono ideale per compiti fisicamente impegnativi, come il trasporto di componenti e l’assemblaggio di parti.

Dotato di intelligenza artificiale all’avanguardia, Apollo è in grado di apprendere e adattarsi a nuovi compiti, proprio come un iPhone. La sua batteria a lunga durata garantisce 4 ore di autonomia ininterrotta, mentre i LED luminosi comunicano il suo stato in tempo reale.

Mercedes-Benz ha già iniziato a testare Apollo in una fabbrica in Ungheria, con l’obiettivo di automatizzare i lavori manuali e liberare i dipendenti più qualificati per compiti più complessi. La carenza di manodopera in Europa occidentale rende questa tecnologia ancora più preziosa, aprendo la strada a un futuro di produzione più efficiente e sostenibile.

Jörg Burzer, capo della produzione Mercedes, afferma: “Vogliamo esplorare il potenziale della robotica per colmare le lacune di manodopera e liberare i nostri dipendenti per costruire le auto più desiderabili del mondo.”

L’avvento di Apollo segna una nuova era nella produzione automobilistica. Un’era in cui uomo e macchina collaborano in armonia, dando vita a un futuro di lavoro più sicuro, efficiente e gratificante.

Ecco alcuni punti salienti dell’accordo tra Mercedes-Benz e Apptronik:

  • Le due società collaboreranno per identificare applicazioni per robot altamente avanzati all’interno di Mercedes-Benz Manufacturing.
  • L’obiettivo è esplorare potenziali casi d’uso di Apollo nella logistica e in altre fasi del processo produttivo.
  • Mercedes-Benz prevede di utilizzare Apollo per automatizzare alcuni lavori manuali poco qualificati e fisicamente impegnativi.
  • La potenza di calcolo a bordo di Apollo permetterà alle principali aziende di intelligenza artificiale di adattarlo a nuovi casi d’uso.
  • Il Financial Times riporta che la Mercedes-Benz ha iniziato a sperimentare un numero imprecisato di robot Apollo in una fabbrica in Ungheria.

L’accordo tra Mercedes-Benz e Apptronik rappresenta una pietra miliare nella storia della robotica e della produzione automobilistica. L’introduzione di Apollo nelle fabbriche del futuro è solo l’inizio di un’avventura che cambierà per sempre il modo in cui produciamo le cose.

Prepariamoci ad accogliere l’alba di una nuova era: l’era di Apollo, l’iPhone dei robot umanoidi.

Perchè il Monte Olimpo è la dimora degli Dei?

Il Monte Olimpo, con la sua imponente altezza e la sua posizione dominante nella Grecia antica, ha sempre avuto un’aura di mistero e sacralità. La scelta di questo monte come dimora degli Dei dell’Olimpo non è casuale, ma è profondamente radicata nella cultura e nella religione greca.

La Maestosità del Monte Olimpo

Il Monte Olimpo è il più alto della Grecia e domina il paesaggio con la sua maestosa presenza. Nell’antichità, la sua cima era spesso avvolta dalle nuvole, rendendola invisibile agli occhi dei mortali. Questo aspetto ha contribuito a creare un’associazione tra il monte e il divino, come se fosse un ponte tra il cielo e la terra.

La Mitologia e la Religione Greca

Nella mitologia greca, il Monte Olimpo era considerato il punto di incontro tra gli Dei e gli uomini. Era il luogo dove gli Dei potevano osservare e intervenire negli affari umani, ma rimanendo al di sopra e al di fuori del mondo mortale. La mitologia racconta di palazzi splendenti e giardini eterei, simboli di un regno che trascende la realtà terrena.Ogni Divinità aveva la propria reggia, costruita da Efesto, circondata da porticati e giardini lussureggianti. Al centro, la reggia di Zeus brillava come un diamante. La sala del banchetto ospitava gli Immortali per momenti di convivialità e, talvolta, per giocare con il destino degli umani.Durante questi banchetti, divini commensali come Hermes, Afrodite, Artemide e altri, venivano serviti con nettare ed ambrosia, assicurando loro giovinezza ed immortalità. Gli Dei erano accompagnati dalle voci delle Muse e delle Ore, con l’aggiunta della magica cetra di Apollo. Temi, la Signora della Giustizia, era presente per ricordare agli Dei divieti e castighi, poiché anche loro potevano cadere in passioni e discordie come gli umani.

Fenomeni Naturali e Divinità

Gli antichi Greci attribuivano fenomeni naturali come l’aurora boreale e le tempeste a manifestazioni divine. Il Monte Olimpo, con i suoi frequenti cambiamenti atmosferici e le sue vette innevate che riflettevano la luce del sole, era il luogo perfetto per attribuire questi fenomeni alla presenza e all’azione degli Dei.

La Dimora degli Immortali

La scelta del Monte Olimpo come dimora degli Dei riflette anche la visione greca dell’immortalità e della perfezione divina. Lontano dalle preoccupazioni e dalle imperfezioni del mondo mortale, l’Olimpo era un luogo di eterna giovinezza e bellezza, dove gli Dei potevano vivere in pace e armonia.

Il Monte Olimpo in Tessaglia fu scelto come dimora degli Dei per la sua posizione elevata e isolata, che lo rendeva un luogo mistico e inaccessibile, per la sua bellezza naturale che ispirava storie di regni divini, e per la sua capacità di incarnare i concetti di immortalità e perfezione che erano centrali nella religione e nella mitologia greca. Questa scelta ha lasciato un’eredità duratura, facendo del Monte Olimpo un simbolo potente e un luogo di culto per secoli a venire.

La NASA torna sulla Luna con la missione Peregrine

La NASA è pronta a tornare sulla Luna, a cinquant’anni dall’ultima missione Apollo. Il 24 dicembre 2023, il lander Peregrine partirà per il satellite terrestre con a bordo 21 carichi utili provenienti da NASA e aziende di 7 diversi paesi.

La missione Peregrine

La missione Peregrine è una missione robotica non-equipaggiata che precede il lancio con equipaggio previsto per novembre 2024. Il lander, sviluppato dalla compagnia spaziale americana Astrobotic, si propone di garantire 10 giorni di funzionamento degli strumenti a bordo prima che la lunga notte lunare ne interrompa l’attività.

Tra i carichi utili a bordo di Peregrine figurano strumenti NASA come il Neutron Spectrometer System, per rilevare tracce di ghiaccio d’acqua vicino alla superficie lunare, e il Linear Energy Transfer Spectrometer, per raccogliere informazioni sulla radioattività lunare. I carichi utili provenienti da aziende private includono un telescopio solare, un’antenna per comunicazioni radio e un dispositivo per la stampa 3D.

Il ritorno sulla Luna

Il ritorno della NASA sulla Luna è un evento significativo che segna una nuova era per l’esplorazione spaziale. La missione Peregrine è un passo fondamentale nella preparazione delle future missioni Artemis, che vedranno l’invio di astronauti sulla Luna per la prima volta dal 1972.

Il successo della missione Peregrine potrebbe aprire nuove frontiere nell’esplorazione spaziale e rafforzare la presenza umana oltre la Terra. Il lander Peregrine potrebbe essere utilizzato per trasportare carichi utili sulla Luna o per supportare future missioni con equipaggio.

Conclusione

Con il lander Peregrine, la NASA e i suoi partner internazionali si avvicinano a un nuovo capitolo dell’esplorazione lunare, portando con sé la promessa di nuove scoperte e la speranza di un futuro sempre più interconnesso con lo spazio.

Ortigia: la Fonte Aretusa e la Nascita della Medicina nella Magna Grecia

Tra le città più belle e turistiche della Sicilia spicca Siracusa, che non si distingue solo per i suoi antichi tesori ma anche per una perla nascosta: Ortigia. Con appena un chilometro quadrato di estensione, Ortigia ospita la parte più antica di Siracusa, tanto che viene considerata il vero centro storico della città siciliana. Questa piccola isola, con il suo caratteristico centro storico barocco, è divisa in quartieri e si distingue non solo per la luce incredibile che emana dalle costruzioni in pietra calcarea, ma anche per i tesori che custodisce. Castelli, chiese e templi raccontano la storia di Ortigia, che vanta un glorioso passato. Qui è possibile passeggiare tra arte e architetture di diverse epoche e gustare la cucina tradizionale nei ristoranti, godendo di una vista assolutamente suggestiva. Scopriamo insieme un semplice itinerario per visitare i luoghi più interessanti di Ortigia.

 

Il Tempio di Apollo

Ci sono numerosi motivi per visitare Ortigia, ma uno dei più affascinanti è sicuramente il Tempio di Apollo, uno dei luoghi archeologici più importanti e suggestivi dell’isola. Costruito nel VI secolo a.C., questo tempio è considerato uno dei più antichi templi dorici in Sicilia e il primo ad essere stato realizzato in pietra, a differenza dei precedenti edifici sacri che erano in legno e mattoni.Nel corso dei secoli, il Tempio di Apollo ha subito molte trasformazioni, testimoniando la ricca storia di Siracusa. Durante il periodo bizantino, ad esempio, è stato trasformato in una chiesa, mentre durante l’epoca araba è divenuto una moschea. Nel XVI secolo, invece, è stato utilizzato come caserma militare. Solo durante i lavori di scavo e restaurazione del XX secolo sono stati riportati alla luce i resti del tempio originale, che oggi si possono ammirare.  Le colonne maestose e i resti del peristilio che circondava l’edificio sono un vero spettacolo per gli occhi e rappresentano un potente testimone della lunga e turbolenta storia di Siracusa. Visitando il Tempio di Apollo, si può quasi sentire l’eco del passato, immergendosi in un’atmosfera densa di secoli di cambiamenti culturali, politici e religiosi.

Il Tempio di Apollo non è solo un monumento, ma un vero e proprio testo storico a cielo aperto, in cui le tracce dell’antico mondo greco, dell’era cristiana, dell’influenza araba e della dominazione normanna si sovrappongono e si fondono. Questo lo rende un luogo unico, in grado di affascinare sia gli amanti della storia e dell’archeologia, sia chiunque sia interessato a scoprire le radici profonde del passato di Ortigia.

La Fonte Aretusa

La Fonte Aretusa è uno specchio d’acqua nell’isola di Ortigia, nella parte più antica della città siciliana di Siracusa.  La sorgente d’acqua alimentata dalla falda freatica iblea, la stessa da cui si origina il Fiume Ciane, è avvolta da un alone di mistero e magia che l’ha resa nel corso dei secoli un luogo quasi mistico e simbolico. Persino l’ammiraglio inglese Nelson, anche duca di Bronte, era convinto delle proprietà magiche delle sue acque, che, secondo lui, rendevano quel luogo speciale. Per questo motivo si fermò lì per rifornirsi di acqua per la sua flotta navale, e successivamente vinse la battaglia di Abukir contro l’ammiraglia francese al largo della costa egiziana nel Mediterraneo. Nel corso dei secoli, molti scrittori hanno testimoniato la particolarità del luogo e raccontato la leggenda affascinante che ruota attorno alla fonte.

Si narra che tra le ninfe al seguito della dea della caccia Artemide ci fosse una di incredibile bellezza ed eleganza, la preferita della dea stessa. Artemide decise di insegnarle l’arte della corsa e del nuoto. Un giorno, però, durante una delle loro consuete battute di caccia nei boschi rigogliosi ai piedi del Monte Olimpo, Aretusa si allontanò troppo dal gruppo di ancelle che accompagnava Artemide e si trovò da sola sulle sponde del Fiume Alfeo. Le acque del fiume erano limpide e cristalline a tal punto che si poteva vedere il fondo.

Era una giornata particolarmente calda d’estate e Aretusa, credendo di essere completamente sola, decise di togliersi i vestiti e rinfrescarsi facendo un bagno nel fiume. Appoggiò gli indumenti su un salice vicino e si immerse con grazia nelle acque del fiume. Tuttavia, le acque cominciarono a ribollire e a creare vortici che la trascinavano verso il centro del fiume. Aretusa, spaventata, cercò disperatamente di mettersi in salvo, ma in quel momento il fiume Alfeo si trasformò in un affascinante giovane biondo. Lui la guardò con gli occhi di un innamorato. Aretusa iniziò a correre per sfuggire all’assalto di Alfeo, che la inseguiva con l’intenzione di possederla. Stanca per la fatica e la caccia, Aretusa invocò l’aiuto di Artemide per salvarsi. La dea della caccia rispose alla preghiera di Aretusa, circondando la ninfa con una nube di vapore che la celò ad Alfeo. Poi, trasformò Aretusa in una sorgente e la trasportò nel vento fino in Sicilia, nell’incantevole isola di Ortigia a Siracusa. Nonostante Alfeo continuasse a cercarla, non riuscì a trovarla, ma vide, come in uno specchio, una fonte d’acqua che zampillava immersa nel verde di un luogo paradisiaco. Alfeo, ormai ciecamente innamorato, riuscì a ottenere la benevolenza di Giove. Vedendo la sua disperazione, il dio comprese che il suo sentimento era sincero e decise di aiutarlo. Permette a Alfeo di raggiungere la sua amata, ma per farlo Alfeo dovette scavare un tunnel nel Mar Ionio che arrivasse fino al porto di Siracusa. Qui Alfeo e Aretusa, ormai entrambi convinti del loro amore sincero, unirono i loro corsi d’acqua e vissero felici per sempre.

Ancora oggi si crede che le acque della Fonte Aretusa abbiano il potere di donare gioia, amore e fertilità alle giovani coppie. Non è un caso che la fonte sia un luogo di ritrovo per i siracusani e il luogo preferito dai giovani per suggellare i loro primi amori.

La Fonte Aretusa è un luogo di grande importanza sia dal punto di vista mitologico che botanico. Questo sito unico nel suo genere ospita una varietà di piante, tra cui il papiro, che si trova solo in poche altre parti del mondo. Originario dell’Egitto, il papiro fu introdotto in Sicilia dagli Arabi nel IX secolo e ha trovato nella Fonte Aretusa un ambiente ideale per prosperare. Oggi, il papiro forma una densa canneto intorno alla fonte, creando un’atmosfera suggestiva e quasi esotica. Il giardino circostante, con la sua attenta cura e la ricca flora mediterranea, offre un luogo ideale per rilassarsi e passeggiare, ammirando la vista dello specchio d’acqua e delle anatre che nuotano placidamente. Il giardino è inoltre ornato da numerose sculture e panchine, perfette per una pausa rigenerante.

Nelle vicinanze della fonte si trova un affascinante tempio dedicato ad Artemide, il quale rimanda alla leggenda della ninfa Aretusa. Questo piccolo edificio, caratterizzato dalle sue colonne di pietra, aggiunge un ulteriore tocco di storia e arte a questo incantevole angolo di Ortigia.

Oltre l’aspetto “magico / mitologico”, Ortigia e Siracusa sono fondamentali nella storia di qualcosa di molto più “concreto”. Al di là della leggenda della fonte magica,  la storia dell’assistenza agli ammalati in questa zona risale proprio all’epoca greca, come raccontato dallo stesso Cicerone nelle sue Verrine e confermato da Ateneo e Polieno. Infatti, le prime attività ospedaliere assistenziali sono documentate a Siracusa, proprio nelle vicinanze dell’antico tempio di Esculapio o Asklepeion. Questo tempio, che potrebbe essere stato situato ad Akradina o forse proprio accanto al Tempio di Apollo, ha portato alla luce una statua di Igea e un’iscrizione dedicata a un antico medico greco nel 1901. I culti di Apollo e Esculapio erano spesso associati e si pensa che al tempo di Cicerone i due culti fossero stati ospitati in due templi adiacenti o forse addirittura nello stesso tempio chiamato Tempio di Apollo. Cicerone, nel descrivere Ortigia, menzionò solo i templi di Atena, Artemide ed Esculapio, senza fare alcun riferimento a quello di Apollo. Pertanto, si può supporre che l’attuale Tempio di Apollo sia quello che Cicerone si riferì all’associato culto di Esculapio. Qui, Cicerone rimase ammirato davanti alla statua di Apollo Peane, che descrisse come “la bellissima statua di Peane, oggetto di profonda venerazione, che tutti andavano a vedere per la sua bellezza e per adorare la sua santità”.

Dalla Terra alla Luna: la storia di un piccolo passo

Il 20 luglio 1969, gli astronauti americani Neil Armstrong (1930-2012) e Edwin “Buzz” Aldrin (1930-) divennero i primi esseri umani in assoluto ad atterrare sulla luna. Circa sei ore e mezza dopo, Armstrong divenne la prima persona a camminare sulla luna. Mentre faceva il suo primo passo, Armstrong disse: “Questo è un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”. La missione Apollo 11 avvenne otto anni dopo che il presidente John F. Kennedy (1917-1963) annunciò l’obiettivo nazionale di far sbarcare un uomo sulla luna entro la fine degli anni ’60. L’Apollo 17, l’ultima missione lunare con equipaggio, ebbe luogo nel 1972.Lo sforzo americano di inviare astronauti sulla luna ha avuto origine in un appello che il presidente Kennedy fece a una sessione speciale congiunta del Congresso il 25 maggio 1961: “Credo che questa nazione dovrebbe impegnarsi a raggiungere l’obiettivo, prima che questo decennio finisca, di far atterrare un uomo sulla luna e di riportarlo sano e salvo sulla Terra”.

A quel tempo, gli Stati Uniti stavano ancora seguendo l’ Unione Sovietica negli sviluppi spaziali e l’America dell’era della Guerra Fredda accolse con favore l’audace proposta di Kennedy. Nel 1966, dopo cinque anni di lavoro da parte di un team internazionale di scienziati e ingegneri, la National Aeronautics and Space Administration (NASA) ha condotto la prima missione Apollo senza pilota , testando l’integrità strutturale della proposta combinazione di veicolo di lancio e veicolo spaziale. 

Poi, il 27 gennaio 1967, una tragedia colpì il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, quando scoppiò un incendio durante un test con equipaggio della navicella spaziale Apollo e del razzo Saturno. Tre astronauti sono stati uccisi nel fuoco. Il presidente Richard Nixon ha parlato con Armstrong e Aldrin tramite una trasmissione radiofonica telefonica poco dopo aver piantato la bandiera americana sulla superficie lunare. Nixon la considerava la “telefonata più storica mai fatta dalla Casa Bianca”.

Nonostante la battuta d’arresto, la NASA e le sue migliaia di dipendenti andarono avanti e, nell’ottobre 1968, l’Apollo 7, la prima missione Apollo con equipaggio, orbitò attorno alla Terra e testò con successo molti dei sofisticati sistemi necessari per condurre un viaggio e un atterraggio sulla luna.  Nel dicembre dello stesso anno, l’Apollo 8 portò tre astronauti dall’altra parte della luna e ritorno, e nel marzo 1969 l’Apollo 9 testò per la prima volta il modulo lunare mentre si trovava in orbita terrestre. Quel maggio, i tre astronauti dell’Apollo 10 portarono la prima navicella spaziale Apollo completa intorno alla luna in una corsa a secco per la prevista missione di atterraggio di luglio.

Quante volte gli Stati Uniti sono sbarcati sulla Luna? 

Ci sarebbero altre cinque missioni di atterraggio lunare di successo e un passaggio lunare non pianificato. L’ Apollo 13 ha dovuto interrompere il suo atterraggio lunare a causa di difficoltà tecniche. Gli ultimi uomini a camminare sulla luna, gli astronauti Eugene Cernan (1934-2017) e Harrison Schmitt (1935-) della missione Apollo 17, lasciarono la superficie lunare il 14 dicembre 1972.

Mito. Dei ed Eroi in mostra a Vicenza

Le Gallerie d’Italia di Vicenza, prima tra le sedi museali di Intesa Sanpaolo a essere aperta al pubblico, celebrano nel 2019 i vent’anni dall’apertura con una grande mostra: Mito. Dei ed Eroi si svolge dal 6 aprile al 14 luglio 2019 nel nostro palazzo barocco in Contra’ Santa Corona.

La configurazione del palazzo e le sue magnifiche decorazioni a tema mitologico hanno suggerito un originale percorso espositivo che intende indagare la fortuna e l’esemplarità della mitologia classica, partendo dalla sua rappresentazione nell’antichità per arrivare all’età neoclassica.

Le sezioni della mostra si articolano, creando ogni volta straordinarie suggestioni, sotto le volte affrescate e decorate a stucco. Vengono proposti continui confronti tra gli dei, gli eroi e i miti lì rappresentati e quelli raffigurati nelle opere, antiche e moderne, provenienti dalla raccolta di Intesa Sanpaolo e da prestigiosi musei e collezioni private.

L’antichità greca e romana rivive nell’esposizione attraverso le raffigurazioni vascolari attiche e magnogreche, le pitture parietali dall’area vesuviana, le sculture in terracotta e marmo, gli oggetti preziosi dell’arte suntuaria, un raro marmo dipinto. Gli stessi personaggi e temi, ricorrenti nelle decorazioni del palazzo, mettono in relazione i capolavori degli artefici antichi con quelli di artisti – Tiepolo, Batoni, Unteperger, Gauffier, Hayez, De Min –  impegnati a esaltare i contenuti morali e civili della mitologia, di cui veniva riconosciuto il valore universale e una straordinaria attualità.

Le divinità che emergono nel percorso sono Apollo e Ercole. Le loro gesta assumono un significato che li fa apparire come i numi tutelari del luogo e della famiglia che lo ha abitato. Anche due popolari eroi, Achille e Alessandro Magno, offrono degli esempi di virtù e nobiltà d’animo, richiamando valori sempre attuali, come quelli dell’educazione, dell’amicizia e della tolleranza.

Questa mostra conferma come la mitologia, nata con l’uomo e concepita per dare una spiegazione agli interrogativi della vita, abbia conservato intatto – in un mondo continuamente e drammaticamente cambiato – il suo significato e il suo fascino.

Contestualmente alla mostra Mito. Dei ed Eroi sono state organizzate numerose attività collaterali che ti permetteranno di approfondire la mitologia classica, partendo dalla sua rappresentazione nell’antichità, al suo riuso nei secoli fino all’approdo esemplare tra il Classicismo seicentesco e le diverse stagioni, tra ‘700 e ‘800, del Neoclassicismo

C’era una volta… Pollon, la principessa del Monte Olimpo

Pollon è una bambina vivace e curiosa che vive nel Monte Olimpo, la dimora degli dei della mitologia greca. Figlia del dio del sole Apollo, Pollon sogna di diventare una dea, ma per farlo deve superare una serie di prove e disavventure, spesso causate dalla sua stessa irruenza e ingenuità. Insieme al suo amico Eros, il dio dell’amore, Pollon si imbatte in vari personaggi della mitologia, come Zeus, Afrodite, Ade, Dioniso, Poseidone e molti altri, che vengono rappresentati in modo ironico e caricaturale dall’autore Hideo Azuma.

Pollon - Sigla Completa ITA

Pollon è un manga shōjo scritto e disegnato da Hideo Azuma, pubblicato a partire dal 1977 dall’editore Akita Shoten sulla rivista Princess. Dal manga è poi stato tratto un adattamento anime dal titolo C’era una volta… Pollon, prodotto da Fuji Television, composto da 46 episodi e trasmesso tra il 1982 e 1983. Il manga viene pubblicato in Italia per la prima volta nel 2001 dalla Lexy Production in quattro volumi. In Italia la serie anime è stata trasmessa per la prima volta su Italia 1 nel 1984. La sigla italiana è interpretata da Cristina D’Avena, è scritta da Piero Cassano dei Matia Bazar e da Alessandra Valeri Manera, e si intitola Pollon, Pollon combinaguai.

Pollon è una serie divertente e leggera, che si ispira alla mitologia greca con spirito parodistico e umoristico. L’autore non si preoccupa di rispettare la fedeltà ai miti originali, ma li rielabora a suo modo, creando situazioni comiche e surreali. I personaggi sono tutti simpatici e caratterizzati da tratti distintivi, come il naso a patata di Eros, la barba folta di Zeus, la bellezza di Afrodite, la golosità di Dioniso, la severità di Ade e così via. Pollon è la protagonista indiscussa, con la sua personalità vivace, altruista, testarda e combina guai. Il suo sogno di diventare una dea è il filo conduttore della storia, che la porta a vivere molte avventure e a conoscere molti dei e dee. Il suo rapporto con Eros è molto tenero e amichevole, e spesso i due si trovano a collaborare o a litigare per le loro divergenze di carattere. Il manga ha uno stile grafico semplice e pulito, tipico del shōjo degli anni ’70, con un tratto rotondo e morbido. L’anime ha una qualità di animazione discreta, con un character design fedele al manga e una colonna sonora allegra e orecchiabile.

Pollon è una serie adatta a un pubblico di bambini o comunque a un pubblico giovane, che cerca una lettura o una visione spensierata e divertente. Il manga e l’anime sono in grado di far sorridere e di trasmettere allegria, grazie alla simpatia dei personaggi e alla comicità delle situazioni. Pollon è anche un modo originale e fantasioso di avvicinarsi alla mitologia greca, pur senza pretese di accuratezza storica o culturale. Pollon è una serie che ha saputo conquistare il cuore di molti lettori e spettatori, sia in Giappone che in Italia, diventando un classico intramontabile.

Exit mobile version