Il Santuario Hi-Tech Kanda Myojin

Il Santuario Kanda Myojin è uno dei più antichi e venerati templi di Tokyo. Situato nel centro della città, è stato fondato nel 730 d.C. ed è dedicato a Kunitokotachi, Kami della creazione. Il Santuario Kanda Myojin è uno dei santuari più importanti della capitale. Noto anche come il santuario degli affari, è una destinazione di pellegrinaggio per coloro che vogliono ottenere la prosperità e la fortuna negli affari. Ogni anno, centinaia di persone visitano il santuario per pregare per la buona fortuna. Al suo interno, si trovano diversi edifici e statue.

Tra i più importanti, c’è la grande statua di Kunitokotachi, il kami della creazione. Ci sono anche altre statue di dei e dee, come Amaterasu, Susanoo e Tsukuyomi. Il santuario ha anche una biblioteca con molte antiche opere.
Il santuario è anche famoso per le sue celebrazioni annuali. Ogni anno, vengono organizzati diversi festival, come la Festa di San Valentino, il Festival di San Gennaio e il Festival della primavera. Inoltre, il santuario ospita una varietà di eventi tradizionali, come la Danza dei Folletti e il Festival della Luna. Il Santuario Kanda Myojin è un luogo di grande spiritualità e di grande importanza culturale. È un luogo di incontro per persone di tutte le età e di tutte le fedi.

Kanda Myojin, data la sua posizione strategica tra il palazzo Imperiale ed il quartiere della tecnologia Akihabara, oggi è più popolare che mai, è diventato una delle tappe preferite dagli appassionati di anime e manga. Il santuario è apparso anche nella celebre serie TV anime “Love Live!”, in cui il personaggio di Nozomi Tojo lavora presso Kanda Myojin, il santuario è diventato famoso e il personaggio della ragazza è ora una delle mascotte ufficiali.

Le antiche tradizioni e le nuove tecnologie vivono qui in armonia, e proprio per ricordarci che il santuario porta fortuna ai “fedeli” di tutte le epoche, il santuario offre anche un particolare amuleto Hi-Tech che promette di non far bloccare i propri computer e non farli infettare da virus o malware vari!

Con soli 1200Yen si può anche ordinare online al seguente link:
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Chi sono gli Otaku?

Noi siamo Nerd, quindi siamo tutti, fondamentalmente “Otaku”. Dopotutto, il primo impatto con la cultura Giapponese o col mondo giapponese in generale per molti di noi è avvenuto grazie alla prima diffusione di manga e anime tra gli anni ’80 e ’90, grazie ai primi fumetti editi in Italia o alla diffusione dei cartoni animati su MTV nella famosa “Anime Night”.

Ormai, molti di coloro che seguono gli animene in lingua originale hanno familiarità con alcuni termini esclusivamente giapponesi: come ad esempio i suffissi onorifici “chan”, “kun”, “sama” o “sensei”.  Questo porta con sé anche alcune storpiature o errori nell’utilizzo della terminologia, vedasi in particolare la parola otaku che, usato tantissimo in Occidente, indica gli appassionati di anime e manga, anche se in Giappone assume una connotazione diversa.

Letteralmente “Otaku” significa “casa, dimora” e si usa anche per rivolgersi a qualcuno con cui non si è in rapporti stretti (un equivalente del nostro “Lei”). Il termine assume un significato sarcastico attorno agli anni ’80 e viene usato dal giornalista Akio Nakamori per indicare i fan inopportuni, quindi il senso di disagio correlato.

Per anni nell’immaginario giapponese si è pensato a un otaku come a un quattrocchi brufoloso e in sovrappeso che non si lava e non socializza, le cui uniche attività sono quelle di giocare ai videogiochi leggere manga e guardare anime, sognando di sposare una waifu, il personaggio femminile in 2d di cui si è innamorato.

Il corrispettivo al femminile è rappresentato da una ragazza schiva, dall’aspetto poco attraente, con una passione per gli shonen-ai e gli yaoi (storie omosessuali tra ragazzi) che passa le giornate a giocare ai dating sim (“simulatore di appuntamenti”).

Quindi in Giappone un otaku rappresenterebbe esclusivamente un disadattato con manie ossessive. Anche se il rovescio della medaglia pone questa cultura in un posto di rilievo nell’economia giapponese, come vediamo ad esempio con il quartiere di Akihabara, questo ha fatto sì che si sia avuta una lenta apertura mentale nei confronti di questa subcultura.

Akihabara e Ikebukuro non sono le uniche occasioni di incontri per gli otaku: poiché esistono anche fiere dedicate, come ad esempio il Tokyo Game Show, una delle più grandi fiere dell’Asia dove gli sviluppatori mostrano in anteprima i giochi che verranno rilasciati sul mercato. Per chi ama i manga, invece, esiste il Comiket, il Comic Market è la più grande fiera del fumetto al mondo e si tiene due volte all’anno a Tokyo. 

La cultura otaku comprende anche altre passioni, vediamo quindi gli idols, ragazzi e ragazze che, da solisti o in gruppo, si esibiscono in concerti o show televisivi e che contano innumerevoli seguaci che rappresentano la loro ragione di esistere. 

 

Virtual Akiba World: Il quartiere di Akihabara nel Metaverso

Con i suoi neon e numerosi negozi di elettronica, il quartiere di Akihabara è conosciuto internazionalmente come vetrina delle ultimissime tecnologie ed è un punto di riferimento per tutti gli otaku, gli appassionati di videogiochi, manga e anime e J-pop. Nell’attesa che il Giappone riapra ai viaggi turistici, oggi è possibile visitare Akihabara dal proprio dispositivo grazie al Virtual Akiba World (VAW), uno spazio virtuale nato dalla collaborazione di JR East, JR East Japan Planning Corporation e HIKKY Co., Ltd, uno sviluppatore di soluzioni di realtà virtuale. VAW, che riproduce la stazione di Akihabara e i suoi dintorni, fa parte del progetto, unico al mondo, intitolato “Beyond Stations Concept” e voluto da JR East con lo scopo di connettere maggiormente lo spazio delle stazioni ferroviarie con la quotidianità degli utenti.

In questo metaverso, i visitatori possono attraversare i tornelli, salire sui treni, camminare per la stazione di Akihabara e persino interagire con gli altri viaggiatori virtuali. I contenuti del metaverso sono accessibili direttamente da smartphone e computer, navigando sul sito dedicato. Sarà possibile utilizzare anche le sale virtuali del metaverso per discutere di lavoro, oppure semplicemente per incontrare gli amici, chiacchierare, bere qualcosa o cantare al karaoke, proprio come dal vivo. Chi si trova fisicamente a Tokyo potrà accedere a VAW inquadrando il codice QR presente in stazione e all’interno dei treni. Questi utenti potranno usufruire dei negozi del metaverso per effettuare acquisti online, da ritirare offline presso i distributori e gli armadietti collocati all’interno della stazione reale,

Virtual AKIBA Worldプロモーションムービー

La stazione in metaverso è stata battezzata “Shin-Akihabara” e rappresenta la 31ª fermata della Yamanote, il celebre anello ferroviario metropolitano di Tokyo, che nel mondo reale è composto da sole trenta fermate ed è tra i primi al mondo per numero di persone trasportate e innovazione tecnologica. Dalla stazione virtuale, sarà possibile esplorare gli interni fedelmente ricostruiti della stazione reale di Akihabara, uscire nel piazzale e camminare nei dintorni del quartiere.

La denominazione Virtual Akiba World si riferisce ad Akiba, uno dei toponimi con i quali è conosciuto il quartiere di Akihabara. Sviluppatosi nel secondo dopoguerra come centro del mercato nero, Akihabara è oggi il regno dei piccoli e grandi rivenditori di elettronica, a cui si affianca una miriade di negozi dedicati a vari personaggi dei manga, degli anime e dei videogames. Oltre che per le sue luci e i suoi colori, il quartiere di Akihabara è famoso in tutto il mondo anche per essere una delle culle della cultura pop giapponese e, passeggiandovi, potrebbe capitare di imbattersi in cosplayer dai costumi elaborati e persino negli idol del momento.

Gundam Cafè: il paradiso per gli otaku di Mecha

Se siete fan della celebre serie di anime mecha Gundam, non potete perdervi i Gundam Cafe, dei locali tematici dedicati al mondo dei robot da combattimento. In questi caffè potrete gustare dei piatti e delle bevande ispirati ai personaggi e ai modelli di Gundam, ammirare delle rare collezioni di Gunpla (i modelli in plastica di Gundam), e acquistare dei gadget esclusivi. Inoltre, potrete immergervi nell’atmosfera spaziale della Federazione Terrestre o di Zeon, grazie all’arredamento futuristico e al personale in cosplay.

I Gundam Cafe sono nati nel 2010 a Tokyo, nel quartiere di Akihabara, la mecca degli otaku.

Il primo locale si trova proprio accanto alla stazione JR di Akihabara, ed è facilmente riconoscibile dal simbolo del Gundam, l’antenna a V, che svetta sopra l’ingresso. All’interno si possono trovare due bar e diverse tavole, con un monitor che trasmette le puntate degli anime di Gundam. Alcuni dei camerieri e delle cameriere sono vestiti come i personaggi della serie, e accolgono i clienti con frasi tipiche. I clienti sono incoraggiati a venire anche loro in cosplay, per rendere l’esperienza ancora più divertente.

Il menu del Gundam Cafe cambia spesso, ma offre sempre delle pietanze e delle bibite a tema.

Per esempio, si possono ordinare dei latte art con le immagini dei vari Gundam o dei loro piloti, oppure dei piatti come il cheeseburger di Gundam Factory Yokohama, il curry di Hamagin (il maiale mascotte della città di Yokohama), o il pancake di Haro (la simpatica sfera robotica che accompagna i protagonisti). I prezzi sono abbastanza accessibili, ma bisogna tenere conto che si paga anche per l’ambientazione e per il servizio.

Oltre al cibo e alle bevande, i Gundam Cafe offrono anche la possibilità di acquistare dei prodotti esclusivi, come le bottiglie disegnate con i motivi dei Gundam, le tazze con le facce dei personaggi, o le magliette con le scritte delle fazioni. Inoltre, ci sono delle vetrine con delle esposizioni di Gunpla rari o firmati dagli autori della serie, che fanno la gioia degli appassionati.

Attualmente ci sono cinque Gundam Cafe in Giappone: due a Tokyo (uno ad Akihabara e uno a Odaiba), uno a Osaka, uno a Fukuoka e uno a Yokohama. Quest’ultimo si trova all’interno del Gundam Factory Yokohama, un complesso dedicato al Gundam che ospita anche una statua a grandezza naturale del robot, alta 18 metri. Purtroppo, sia il Gundam Cafe che il Gundam Factory Yokohama chiuderanno definitivamente alla fine di marzo 2022, quindi se volete visitarli affrettatevi.

I Gundam Cafe sono una meta imperdibile per i fan della serie di robot giganti, ma anche per chi vuole scoprire una parte della cultura pop giapponese. Se vi trovate in Giappone e avete voglia di una pausa originale e divertente, fateci un salto!

I parrucchieri per cosplayer a Tokyo

Hai mai sognato di trasformarti nel tuo personaggio preferito degli anime o dei manga? Se la risposta è sì, allora devi andare ad Akihabara e Ikebukuro, due trai quartieri più amati dagli otaku. In questi laboratori, apparantemente “normali” troverai di tutto, dai costumi al trucco, e ovviamente le parrucche. Ma sai come fare a rendere i tuoi capelli identici a quelli del tuo eroe?

Se pensi che basti colorarti i capelli o comprare una parrucca e mettertela in testa, ti sbagli di grosso. Per avere un look perfetto, devi affidarti a un esperto che sappia tagliare, pettinare e fissare la tua parrucca in modo da renderla il più possibile simile al modello originale. E dove trovi un esperto del genere? A Tokyo, ovviamente!

I parrucchieri per cosplayer sono diventati un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti del cosplay che vogliono un aspetto impeccabile. Non c’è da stupirsi, considerando che l’aspetto dei capelli è una parte fondamentale nel caratterizzare un personaggio. E chi meglio di un esperto può creare l’acconciatura perfetta?

Il servizio offerto da questo negozio è davvero unico nel suo genere. Non si tratta solo di tagliare e pettinare le parrucche, ma di creare un look personalizzato in base alle esigenze e ai gusti del cliente. L’attenzione per i dettagli è impressionante: ogni ciocca è sistemata con cura, ogni capello è messo al posto giusto. In poche parole, si tratta di un vero e proprio lavoro di precisione.

Ma quanto costa tutto questo? Beh, come si suol dire, la qualità ha un prezzo. Ma i fan del cosplay sono disposti a pagare per ottenere il meglio. E non solo. Acquistare una parrucca di buona qualità può costare già di per sé un po’, e farla sistemare da un professionista sembra quasi un lusso. Ma in realtà, se si considera il risultato finale, è un investimento che ne vale la pena.

Insomma, se siete dei veri appassionati di cosplay e volete un aspetto davvero autentico, dovete recarvi in questi due locali ad Akihabara e Ikebukuro. Preparatevi a un’esperienza unica e uscirete con una pettinatura che sembra appena uscita dalle pagine di un manga.

Cos’è un Maid Café?

Un Maid Café è un particolare tipo di caffetteria a tema nata agli inizi del XXI secolo in Giappone. Il primo maid café è stato probabilmente il Cure Maid Café, aperto nel quartiere di Akihabara nel maggio 2001. Pensati inizialmente per la clientela di appassionati di fumetto ed animazione che frequenta il quartiere, questi locali hanno riscosso crescente successo e notorietà, allargandosi ad un pubblico più vasto e travalicando i confini nazionali. Sulla scia della popolarità del fenomeno, sono stati trasmessi show televisivi, pubblicati manga e avviate intere linee di prodotti.

Caratteristica fondamentale di un maid café è la maid, una ragazza in un particolare tipo di divisa da cameriera di foggia vittoriana o francese, riccamente decorata con pizzi e l’immancabile grembiule. Al costume si accompagna la cura dell’ambiente e l’istruzione delle cameriere che possono intrattenere gli ospiti con giochi ed esibizioni canore. Il fenomeno è affine al cosplay, e spesso è vissuto come tale dalle stesse maid. Come in questo caso, esiste anche la possibilità di avere dl personale maschile (butler) a servire ai tavoli: specularmente alle maid, il butler segue un canovaccio che riprende gli stereotipi del domestico inglese. In Italia, la prima associazione ad adottare un personale misto fin dalla sua nascita è stato il Chocorose Maid And Butler Cafè con sede a Torino. In seguito anche i maid café più famosi, come il “Team Nyan Maidolls“, il “Maid Okaeri Café”, il “Pretty Guardian Cafè“, l’ “Honey cafè” , il “Kiseki Maid Cafè” e il “Tanoshimi Maid Café” si sono orientati all’utilizzo di uno staff misto.

 

Kirsten Dunst protagonista di “Akihabara Majokko Princess”

Il videoclip “Akihabara Majokko Princess”, prodotto da Takashi Murakami (considerato da molti “l’Andy Worhol giapponese”) e diretto da McG (noto a noi occindentali per film come Terminator Salvation e Charlie’s Angels) ha come protagonista la oliedrica attrice Kristin Dunst capace di passare dai ruoli avventurosi di Spiderman alle sete e agli intrighi della corte di Maria Antonietta. Vestita con un costumino alla marinaretta “psichedelico” e una bacchetta magica (“Majokko”) e impegnata a passeggiare per il quartiere di Akihabara cantando “Turning Japanese” dei Vapors.

Kirsten Dunst - Turning Japanese (HD)

Diffuso originariamente all’esposizione “Pop Life” della Tate modern di Londra, il video sembra essere una sorta di “inno” alla cultura pop giapponese che sempre piu’ si sta diffondendo nel mondo occidentale… molta autoironia per un argomento che e’ fonte di preoccupazione per gli altri mercati del fumetto (America, Francia, Italia). Lo stesso Murakami appare alla fine del clip: il personaggio vestito con i fiori di peluche! ^__^

Perché un cosplayer italiano dovrebbe andare in Giappone?

Il Giappone è la patria del cosplay, ovvero l’arte di travestirsi da personaggi di manga, anime, videogiochi e altri media. Il cosplay è una forma di espressione creativa e di divertimento che coinvolge milioni di appassionati in tutto il mondo. Ma perché un cosplayer italiano dovrebbe andare in Giappone? Quali sono i vantaggi e le opportunità che offre questo paese?

La cultura del cosplay

Il Giappone è il luogo dove il cosplay è nato e si è sviluppato, influenzando anche le altre culture. Il cosplay in Giappone non è solo un hobby, ma una vera e propria cultura, che ha le sue regole, le sue tradizioni e i suoi eventi. Andare in Giappone significa entrare in contatto con la fonte di ispirazione di molti cosplayer, scoprire le origini e le evoluzioni di questo fenomeno e confrontarsi con altri appassionati che condividono la stessa passione. In Giappone, il cosplay è molto diffuso e accettato, e si può trovare facilmente il materiale e gli accessori necessari per realizzare i propri costumi, sia nei negozi specializzati che online. Inoltre, il Giappone offre molte occasioni per indossare i propri cosplay e mostrare la propria bravura, sia in contest che in eventi dedicati.

Gli eventi cosplay

Il Giappone ospita alcuni dei più grandi e famosi eventi di cosplay del mondo, che attirano ogni anno migliaia di visitatori e partecipanti. Tra questi, i più noti sono il Comiket, il World Cosplay Summit e il Tokyo Game Show. Il Comiket è la più grande fiera del fumetto e del cosplay del Giappone, che si tiene due volte l’anno a Tokyo e che vede la partecipazione di oltre 500.000 persone. Il World Cosplay Summit è il più prestigioso concorso internazionale di cosplay, che si svolge ogni anno a Nagoya e che vede la partecipazione di rappresentanti di oltre 40 paesi. Il Tokyo Game Show è la più importante fiera dei videogiochi del Giappone, che si tiene ogni anno a Chiba e che ospita anche una sezione dedicata al cosplay. Questi eventi sono delle occasioni uniche per i cosplayer italiani di conoscere e confrontarsi con i cosplayer giapponesi e di altri paesi, di ammirare i loro costumi e le loro performance, di scambiare esperienze e consigli, e di divertirsi in un’atmosfera di festa e di condivisione.

Le attrazioni turistiche

Il Giappone non è solo il paese del cosplay, ma anche il paese di molte altre attrazioni turistiche che possono interessare e affascinare i cosplayer italiani. Il Giappone è infatti ricco di storia, cultura, arte, natura, gastronomia e divertimento, che si possono scoprire visitando le sue città, i suoi templi, i suoi parchi, i suoi musei, i suoi ristoranti e i suoi locali. Tra le mete più popolari per i cosplayer, ci sono sicuramente Tokyo, la capitale del Giappone e della cultura pop, dove si possono trovare i quartieri di Akihabara, Shibuya e Harajuku, famosi per i negozi di manga, anime, videogiochi e cosplay, e per le strade animate da giovani in costume; Kyoto, l’antica capitale del Giappone e il cuore della tradizione, dove si possono ammirare i magnifici templi, i giardini zen e le geishe; Osaka, la città più vivace e divertente del Giappone, dove si possono gustare le specialità culinarie locali e visitare il parco a tema Universal Studios Japan, che ospita anche una zona dedicata al mondo di Harry Potter; e Hokkaido, l’isola più settentrionale del Giappone e il paradiso della natura, dove si possono ammirare i paesaggi innevati, le sorgenti termali e i festival di ghiaccio.

Quando si parte?

In conclusione, un cosplayer italiano dovrebbe andare in Giappone perché è il paese dove il cosplay è nato e si è sviluppato, e dove si può vivere appieno questa passione, partecipando a eventi di livello mondiale, incontrando altri cosplayer e scoprendo le fonti di ispirazione di molti personaggi. Inoltre, il Giappone è un paese che offre molte altre attrazioni turistiche, che possono arricchire il viaggio e rendere l’esperienza indimenticabile. Andare in Giappone è quindi un sogno per molti cosplayer, ma anche una possibilità concreta, grazie alle numerose offerte di voli e di pacchetti turistici che si possono trovare online. Se sei un cosplayer italiano e vuoi andare in Giappone, non esitare, prepara il tuo cosplay e la tua valigia, e parti alla scoperta di questo meraviglioso paese!

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