La Giornata Mondiale del Pinguino

Il 25 aprile si celebra la Giornata Mondiale del pinguino, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle minacce che corrono questi uccelli a causa del riscaldamento globale e delle attività umane. Nel mondo ci sono 18 specie di pinguini che vivono nell’emisfero meridionale: 12 specie fra i ghiacci dell’Antartide sino alle acque della Nuova Zelanda, mentre altre 4 fra Africa australe e Sud America dove possono trovarsi ad affrontare anche alte temperature. Le rimanenti si trovano fra Australia e Nuova Zelanda. Il pinguino delle Galapagos è quello che vive più a nord di tutti, avendo oltrepassato l’equatore. Anche in Italia vivono e si riproducono numerosi pinguini anche se negli acquari, parchi marini e bioparchi.

Per festeggiare i Pinguini, vogliamo portarvi in un viaggio alla scoperta di questi fantastici uccelli nella storia dell’Animazione!

Silly Symphonies

Nel 1934 una delle Silly Symphonies della Disney, si intitola Peculiar Penguins, diretta dal pilastro della casa Wilfred Jackson. Nel corto due pinguini si corteggiano cercando di fuggire da uno squalo famelico. Per caratterizzarne i movimenti, Walt Disney ha portato gli animatori, per la prima volta, a osservare l’animale dal vero. In particolare si ricorda la splendida canzone “There’s nothing so peculiar as a penguin, unless it’s you and I“: “Non c’è niente di particolare come un pinguino, a parte me e te“.

I tre caballeros - Clip da "Il pinguino Pablo" (copia 16mm in Technicolor).

I tre caballeros

Nel 1944 appare il famoso pinguino Pablo the Cold-Blooded Penguin di I tre caballeros della Disney: unico pinguino freddoloso, si organizza per emigrare all’Equatore, ma una volta lì giunto, sente la nostalgia del fresco. “Mai contento”, sentenzia la voce fuori campo, “ma in fondo questa è la natura umana.”

https://youtu.be/Fh4-bF6KKqo

Mary Poppins

Non c’è lavoro narrativo, da parte del grande animatore Ollie Johnston nel far danzare i pinguini-camerieri di Mary Poppins con uno scatenato Dick Van Dyke nel 1964, ma questa capacità di reinterpretazione del movimento raggiunge il risultato più alto e il confronto con l’essere umano è esplicito nella stessa inquadratura, visto che da un lato Dick imita i pinguini e dall’altro loro sembrano naturalmente indossare livree.

I pinguini di Mary Poppins

Pingu 

Passano vent’anni e il tempo libero dei bimbi più piccoli è felicemente occupato in tv dalla stop-motion dell’animatore tedesco Otmar Gutmann. La saga di Pingu (1986-1998, più due stagioni nel 2004-2005) è ritmata su un gramelot impostato dall’attore italiano Carlo Bonomi, che fu anche La Linea di Cavandoli. Sono gentili storie borghesi e piccole avventure, dove si punta alla totale identificazione con un mondo simile a quello dei piccoli spettatori, raccontato per sprazzi di cinque minuti.

Sigla pingu

 

I pantaloni sbagliati

Nel 1993 è ancora una volta la stop-motion a dar vita a un pinguino, ma osservato dall’occhio inglese della Aardman Animations, denso di humor nero e follia: nel secondo corto di Wallace & GromitI pantaloni sbagliati (vincitore dell’Oscar e diretto da Nick Park), un pinguino si finge affittuario servizievole dell’inventore Wallace, ma solo il suo cane Gromit comprende che si tratta di un infido malfattore, per giunta ricercato. Mentre in Pingu si cerca l’espressività  con doppiaggio e movimenti esasperati del becco, Park nel suo corto fa l’opposto, zittendo l’animale e dotandolo di movimenti leggeri (e calcolati), incorniciati da una indecifrabile inespressività del viso.

The Wrong Trousers - The Robbery - Wallace and Gromit

La saga di Madagascar

Il film “Madagascar” è uscito nel 2005 e riguarda un gruppo di animali che fuggono da uno zoo di New York per trovare il loro amico Alex il leone. Altri animali molto presenti assieme ai lemuri sono appunto i Pinguini, che sono il cervello di molte delle operazioni per raggiungere Alex. In un secondo momento molte altre opere di animazione sono state scritte e prodotte sulla base dell’opera originale. Grazie al grande successo delle prime produzioni, i film d’animazione sui pinguini sono entrati a far parte del nostro intrattenimento quasi quotidiano.

Madagascar 3: Ricercati in Europa - Trailer italiano ufficiale

Happy Feet

“Happy Feet” è stato rilasciato nel 2006, con la voce di Robin Williams, come uno dei personaggi principali. Racconta la storia di una colonia di pinguini Imperatore in Antartide, che devono imparare una certa canzone per trovare il loro compagno. Una volta fatto questo, la coppia sarà in grado di aiutarli a completare la canzone. Uno dei pinguini, non ha una buona voce per cantare, quindi non è apprezzato dalla sua colonia. Si unisce ad un gruppo di single dove vive varie avventure, attraverso le quali trova il suo posto nel mondo.

Happy Feet 2 - Il secondo trailer in HD. Al cinema dal 25 novembre

Surf’s Up

Nel 2007 è uscito il film “Surf’s up” incentrato su alcuni pinguini che vivono sulla spiaggia e partecipano a gare di surf. Cody è il protagonista del film e il suo desiderio è quello di diventare come Zake “Big Z” Topanga, un famoso surfista che Cody ammira sin da quando era piccolo. La sua occasione si presenta quando il talent scout Mike Abramovitz si dirige a Ghiacciano Terme in cerca di concorrenti.

Surf's Up 2: WaveMania Official Trailer #1 (2017) John Cena Animated Movie HD

La Marcia dei Pinguini

Un film molto realistico fatto da Disney sulla vita dei pinguini si chiama “Marcia dei pinguini“. Si tratta di pinguini Imperatore, che fanno il viaggio dalla loro casa ai luoghi di riproduzione. Chiunque abbia mai pensato che la vita fosse semplice per un pinguino, dopo aver visto questo film di Hollywood ha cambiato idea. Anche se non è così divertente come i film di cui sopra, è sicuramente qualcosa che la famiglia può guardare insieme e poi discutere.

La marcia dei pinguini - Trailer

I pinguini di Madagascar

Skipper il leader, Kowalski il cervello, Soldato il giovane volenteroso, Rico l’esperto d’armi: eccoli I pinguini di Madagascar, il gruppo di spie più esilarante, elegante e poco ortodosso del mondo che approda al cinema grazie alla DreamWorks Animation. I pinguini di Madagascar è il titolo sia di una serie televisiva a cartoni animati, andata in onda su Nickelodeon negli Stati Uniti dal 2008 al 2015 e in Italia dal 2009 al 2013. È una serie spin-off del franchise di Madagascar, la serie è ambientata dopo Madagascar 2 (2008) e un anno prima di Madagascar 3 – Ricercati in Europa. Inoltre nel 2014 è uscito un film d’animazione diretto da Eric Darnell e Simon J. Smith: la pellicola segue gli eventi di Madagascar 3 – Ricercati in Europa.

MADAGASCAR - Le migliori scene dei pinguini (parte 1)

Giotto, l’amico dei pinguini 

Giotto, l’amico dei pinguini (2015) – Giotto è un pastore maremmano e nella fattoria del suo padrone, Swampy, in una cittadina di Warrnambool, località sul mare in Australia, ha un compito bene preciso: fare la guardia alle galline. Piccoli pinguini che abitano l’isolotto di fronte alla costa sono minacciati dai continui attacchi delle volpi che hanno imparato ad attraversare il canale e Giotto è chiamato a salvarli. Il film è tratto da una storia vera.

Giotto l'amico dei pinguini Trailer Ufficiale Italiano (2015) HD

Vita da giungla: alla riscossa!

Vita da giungla: alla riscossa! – Il film (2017) – La tigre Natacha è riuscita a salvare un uovo dalle grinfie del suo rivale Igor. Da quell’uovo nasce il pinguino Maurice che ha sempre pensato di poter essere una tigre.

Vita da giungla: alla riscossa! - Il film - Clip "Eye of the Tiger"

Penguin Highway

Penguin Highway (2018) – Una città giapponese è invasa, dal nulla, da una moltitudine di pinguini. Aoyama, un bambino di nove anni serio e intelligente, decide di capirne di più su questo strano fenomeno e scopre che tutti gli animali seguono un determinato percorso che chiamerà “Penguin Highway” (“autostrada dei pinguini”).

Penguin Highway - 2018 - Trailer Ufficiale italiano

Buon Compleanno Paperino!

Il popolarissimo personaggio di Donald Duck esordiva il 9 giugno del 1934 nel cortometraggio cinematografico animato “The Wise Little Hen“ (La Gallinella Saggia), appartenente alle Silly Symphonies. Da allora, il papero più famoso del mondo è apparso oltre 150 cortometraggi e mediometraggi cinematografici. Paperino, così ribattezzato in Italia, è un personaggio poliedrico che sperimenta sia le gioie dell’amicizia sia le frustrazioni provocate dalle futili seccature della vita quotidiana  e proprio per questo motivo i fan di tutte le età possono identificarsi facilmente nei suoi numerosi cambi d’umore. Paperino è il migliore amico di Topolino ed è fidanzato con Paperina sulla quale cerca costantemente di far colpo. Ha un atteggiamento da spaccone ma in fondo è facile ferire il suo ego e ogni fallimento lo fa sentire alquanto frustrato. Tuttavia, nonostante questi suoi adorabili limiti, Paperino è un buono dal cuore d’oro e ha moltissimi fan in tutto il mondo.

Qualche curiosità in pillole

  • Paperino esordì al cinema il 9 giugno 1934 nel cortometraggio d’animazione La Gallinella Saggia, appartenente alle Silly Symphonies: in questo corto, la combinazione tra le divertenti buffonate di Paperino e il suo carattere irascibile conquistò subito il pubblico che si innamorò del personaggio;
  • In lingua originale la prima voce di Paperino apparteneva a Clarence “Ducky” Nash, che dopo cinquant’anni fu sostituito dall’animatore della Disney Tony Anselmo;
  • Il secondo nome di Paolino Paperino è Fauntleroy;
  • Paperino ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame e nel 1958 presentò la cerimonia di consegna degli Oscar® insieme a Bob Hope, Jack Lemmon, David Niven, Rosalind Russell e James Stewart;
  • Lo zio di Paperino è Paperon de’ Paperoni, magnate scozzese e intrepido avventuriero. Paperone crede nel risparmio, nel duro lavoro, nell’ingegno e nella dedizione nei confronti degli affari;
  • Qui, Quo e Qua, i nipoti combinaguai di Paperino, vivono con la loro mamma Dumbella “Della” Duck a Paperopoli nello stato del Calisota (USA) e Paperino si prende spesso cura di loro;
  • Paperino appare in milioni di fumetti venduti in oltre 40 paesi in tutto il mondo;
  • All’interno dell’area EMEA, Paperino è apparso in dozzine di serie e programmi televisivi Disney, tra cui La Casa di Topolino su Disney Channel e Disney Junior e I Corti di Topolino su Disney Channel e Disney XD; 
  • Paperino è apparso in ogni spettacolo di Disney On Ice fin dal debutto di Walt Disney’s World On Ice nel 1981;
  • Lo spettacolo Walt Disney’s World On Ice – Donald Duck’s Birthday ha debuttato in Europa nel 1988: era uno show pieno di starnazzi, perseveranza e amicizia creato per celebrare il compleanno di Paperino;
  • Nel 2017 Paperino è stato il protagonista di una collezione di moda targata Gucci. Questa linea d’abbigliamento comprendeva T-shirt, felpe con cappuccio, maglieria e scarpe. Anche le case di moda JC De Castelbajac e Monnalisa hanno creato svariati articoli di moda che avevano per protagonista il famoso papero.

Donald Duck è un papero bianco con becco e piedi arancioni. Solitamente indossa una blusa e un berretto da marinaio. Secondo l’albero genealogico ideato da Don Rosa in base alle indicazioni contenute nelle storie a fumetti di Carl Barks è figlio di Ortensia de’ Paperoni (sorella di Paperon de’ Paperoni) e Quackmore Duck (figlio di Nonna Papera). Ha una sorella gemella, Della Duck, madre di Qui, Quo, Qua. La prima apparizione del personaggio risale al 1934 nel cortometraggio La gallinella saggia diretto da Wilfred Jackson nel quale Paperino è il vicepresidente del Circolo dei pigri che ha come presidente Meo Porcello. I due si riveleranno degli inguaribili scansafatiche.

Con Carl Barks si ha la crescita del personaggio e i successivi approfondimenti nel carattere. Agli inizi della sua carriera Barks realizza una gag nel corto Modern Inventions dove una macchina-barbiere rade il fondoschiena di Paperino, scambiandolo per la sua testa, iniziando una lunga collaborazione con Jack Hannah col quale prima fa esordire Qui, Quo e Qua nel corto I nipoti di Paperino e poi realizzando la sua prima storia a fumetti, Paperino e l’oro del pirata, che è anche la prima storia avventurosa mai scritta con Paperino protagonista negli Stati Uniti. La creatività di Barks porta la Western Publishing, editore dei fumetti Disney, a pubblicarne i lavori nella collana Walt Disney’s Comics and Stories, dove realizza storie di vita quotidiana di non più di dieci tavole, e Four Color, dove realizza storie di ampio respiro che contribuiranno a porre le basi per il Paperino avventuroso che, negli anni successivi, andrà a caccia di tesori accompagnando lo zio Paperone. Del primo gruppo si ricordano Paperino nel tempo che fu!, dove Paperino e nipoti fanno un viaggio nella California del 1848, in quelle del secondo abbiamo Paperino e il mistero degli Incas, una storia che porterà i paperi a Testaquadra, una città dove tutto è quadrato e le cose rotonde sono vietate, a parte la bussola del professor Sentimento Cuorcontento di Sacramento (California), conservata come cimelio nel museo locale oppure Paperino sceriffo di Valmitraglia nella quale il personaggio entra a contatto anche con il vecchio west americano, o Paperino e l’anello della mummia ambientata nell’Egitto, o i misteri dell’Africa Nera ambientazione di storie come Paperino e il feticcio, Paperino nell’Africa più nera e Paperino e la valle proibita.Oltre alle avventure in giro per il mondo Barks impegna il personaggio in gag dove è impegnato in molti lavori spesso improbabili (p.e., accordatore di campanelli, propagandista di farina, venditore di frullini, incantatore di serpenti) tutti destinati al fallimento. L’unico lavoro “permanente” è quello di lucidatore di monete al servizio di Paperone pagato «30 centesimi di dollaro all’ora» nonostante l’inflazione.L’ampia mole di storie e di parenti creata da Barks gli suggerisce, nel corso degli anni cinquanta, di realizzare un albero genealogico a suo uso e consumo, dal quale anni dopo il disegnatore Don Rosa trarrà ispirazione per realizzare l’albero genealogico dei paperi, dal quale risulta che Paperino è il figlio di Quackmore Duck, uno dei figli di Nonna Papera, e di Ortensia de’ Paperoni, sorella dello zio Paperone, nonché fratello gemello di Della Duck, la madre di Qui, Quo e Qua.

In Italia il personaggio appare per la prima volta in un supplemento del settimanale Topolino edito dalla Casa Editrice Nerbini nel 1935 e successivamente, con il passaggio dei diritti alla Mondadori, guadagna una testata propria con il settimanale Paperino nel 1937 edito dalla A.P.I. e successivamente inizia ad apparire su tutte le testate Mondadori che pubblicano materiale Disney. Le prime storie realizzate in Italia apparvero tra il 1937 e il 1940 nel settimanale Paperino realizzate da Federico Pedrocchi, coadiuvato talvolta da altri autori come Nino Pagot, nel quale il personaggio era protagonista di storie lunghe e avventurose molto prima che questo avenisse negli Stati Uniti dove all’epoca le strisce a fumetti di Al Taliaferro erano sostanzialmente auto-conclusive e si dovrà aspettare Carl Barks nel 1942 per averne di equivalenti. Oltre che in Italia anche in Inghilterra c’erano già stati dei tentativi di storie a più ampio respiro con Paperino protagonista, realizzati da William A. Ward, che vedevano Paperino in compagnia prima di Donna Duck (un’antesignana di Paperina, dalle origini messicane) e poi del marinaio Mac, un personaggio presto dimenticato. In quegli anni era abbastanza semplice introdurre nuovi personaggi per le storie di Paperino, vista l’assoluta mancanza di comprimari. Ma quasi nessuno dei personaggi introdotti da Pedrocchi sopravvisse al suo autore. Col gli anni decine di altri autori italiani si occuparono del personaggio a cominciare da Luciano Bottaro, Giovan Battista Carpi e Romano Scarpa e successivamente Giorgio Cavazzano, Massimo De Vita e Marco Rota.

Fumetti e film di animazione: verità nella fantasia

Il fumetto è una narrazione disegnata, finalizzata alla stampa. E’ un mezzo di comunicazione visiva che racconta storie ed emozioni attraverso immagini e parole, è nato e giunto a maturità negli Stati Uniti d’America agli albori del 1900. E’ una battuta di dialogo che viene fatta corrispondere ai personaggi raffigurati in narrazioni fatte di immagini collegate tra loro con diverse tecniche di grafica.

Deve il suo nome al fatto che le parole che escono dalla bocca dei personaggi sono, in genere, racchiuse in una nuvoletta di fumo (il ballon), anche se in Italia, come negli altri paesi nei primi anni sono stati pubblicati inserendo il testo ai piedi della vignetta.

Se esaminiamo i fumetti (chiamati anche Comics in inglese perché le prime storielle furono per lo più di sapore umoristico), troviamo che nel loro contesto grafico confluiscono segni della più varia provenienza: immagini di persone, animali, oggetti, paesaggi che si potrebbero definire affini alle illustrazioni; testi, sia di tipo descrittivo e didascalico, sia riportanti dialoghi di battute, o semplici interiezioni; segni presi a prestito dalla simbologia tecnica, delle scienze; segni peculiari, inventati dal Fumetti, indicanti ogni tipo di suono o movimento. Tutti questi linguaggi riescono ad unirsi e a creare un linguaggio nuovo e originale.

L’ambizione del Fumetto è di essere un linguaggio totale in grado di rendere non solo le forme, i gesti, le espressioni, gli scenari ma anche le parole, la pronuncia, i rumori di fondo. Vi sono sequenze dove quello che conta è il dialogo, lo scambio di battute, mentre il disegno è mera ripetizione, e altre dove prevale la gestualità. Nel Fumetto c’è posto per tutto, perché come linguaggio totale si avvale dell’insegnamento di molte altre arti: dalla commedia al mimo, dal romanzo alla poesia, dall’illustrazione al cinematografo. I fumetti, come già detto, sono un prodotto americano: si collocano in una precisa realtà socio-economica e una precisa congiuntura tecnologica venuta a verificarsi nei primi decenni del XX secolo. L’origine del fumetto è legata a esigenze di tipo pubblicitario e promozionale. La diffusione è  contemporanea al grande sviluppo dei giornali quotidiani americani. In quegli anni ogni quotidiano cercava di conquistare lettori con tutti i mezzi: i supplenti domenicali a colori, dedicati al divertimento e al relax di tutta la famiglia, erano uno di questi mezzi. I fumetti sono nati, si sono sviluppati e sono cresciuti su queste pagine domenicali, di cui in breve tempo divennero la sezione comica, appunto i comics.

Una sezione destinata ad ampliarsi sempre di più, dapprima con storielle di breve respiro, concluse entro la pagina, poi con storie “a continuazione”, che riuscivano a incatenare l’attenzione del lettore costringendolo all’acquisto del giornale con regolarità, fino a giungere all’invenzione della striscia quotidiana in bianco e nero. Con la striscia a continuazione il lettore è legato per sempre, obbligato a non perdere neanche un numero. I cosiddetti album, sono nati negli anni ’40, rivolti a un pubblico giovanile con personaggi appositamente creati come Superman.

Il primo fumetto, comunque, è considerato “Yellow Kid”. Esso comparve nel supplemento dominicale americano del “New York World” nel 1896 a opera del disegnatore Richard Felton Outcault. Yellow Kid ebbe talmente tanto successo che l’autore venne conteso tra i due giganti della stampa Joseph Pulizter e William Randolph Hearst, che puntarono sui fumetti per lanciare le edizioni domenicali dei loro quotidiani. Il 1930 ci porta due fra i massimi capolavori della storia dei fumetti: Mickey Mouse, il “nostro” Topolino, di Walt Disney e Blondie di Chic Young. Le storie di Blondie sono incentrate sulle disavventure di una famiglia ed ebbero un tale successo da dare origine a ben ventotto film e a versioni sia radiofoniche sia televisive.

Nel 1931 nasce Dick Tracy di Chester Gould, considerato il più bel fumetto in assoluto da molti. Da non dimenticare anche The little King, Flash Gordon , Jungle Jim… Anche in Italia sull’onda dei periodici a fumetti come “il Monello”, “L’Avventuroso”, “L’Audace” e “Paperino” (che affianca il “Topolino”) nascono fumetti nuovi. Negli anni ’40 prosegue la produzione dei classici del fumetto affiancati da altri bravissimi autori che, facendo tesoro degli insegnamenti dei pionieri, raggiungono a volte esiti ancora più convincenti, com’è il caso di Carl Barks che nell’ambito della scuderia disneyana, porta Donald Duck (Paperino) ai livelli che conosciamo, oltre a dar vita a personaggi come Paperon de’ Paperoni, la Banda Bassotti, Amelia la fattucchiera o il fortunatissimo cugino di Paperino:Gastone. In questo periodo si diffondono i Comic books grazie ai nuovi personaggi dei super eroi e super uomini, gli Action Comincs come Superman, Spider-man e Batman.

Ritornando a Mickey Mouse, si può dire che non solo ebbe un grandissimo successo nella fumettistica, ma fu anche il primo film sonoro di Disney, segnando l’affermazione mondiale della casa produttrice. La serie dei film di Topolino diede il via a una produzione di cortometraggi che, nel volgere di pochi anni , dominarono il mercato del cinema d’animazione non solo americano ma internazionale. Nel 1930 Disney inaugurò la nuova serie delle Silly Symphonies e successivamente quelle di Donald Duck, di Pluto, di Googy costruite quei personaggi del bestiario Disney che si erano via via aggiunti a Topolino, il quale rimase tuttavia il personaggio emblematico della casa. Intanto Disney e i suoi numerosi collaboratori perfezionarono sempre più le varie tecniche dell’animazione, e quel”realismo” figurativo e drammatico sempre più perseguito da Disney stesso lo si raggiunse con la multiplane camera, un’attrezzatura che consente la profondità di campo.

Nacque in questo periodo il progetto del primo lungometraggio d’animazione, e nel 1937 uscì “Biancaneve e i sette nani” che segnò una tappa fondamentale nella storia del cinema di Disney e, più in generale, del cinema d’animazione mondiale, anche se da quel momento Disney perse quella genuinità di tratto, quel gusto graffiante e ironico, quello spirito corrosivo che erano presenti nei primissimi film di Topolino e di Paperino. Biancaneve è un vero e proprio musical animato in cui si da molta importanza alla musica, fondamentale aspetto psicologico del bambino. Sulla strada delle grandi produzioni Disney si incamminò negli anni ’40 con la realizzazione di una serie di film fiabeschi che rinnovarono il successo di Biancaneve: da Pinocchio a Dumbo, da Bambi a Cenerentola (Cinderella), da Alice nel paese delle meraviglie a Peter Pan, da Lilly e il vagabondo a La bella addormentata nel bosco, da La carica dei 101 a La spada nella roccia, sino al Il libro della giungla e Gli aristogatti e molti altri usciti dopo la morte di Disney. Nel 1940 aveva anche realizzato Fantasia, un ambizioso film antologico che tentava di “visualizzare” alcuni brani di musica classica.   Durante la seconda guerra mondiale produsse film di propaganda militare e successivamente affrontò il cinema “dal vero” con una lunga serie di film avventurosi, iniziata nel 1950 con “L’isola del tesoro”, da Stevenson.

Continua nel frattempo la produzione di animazioni che diedero una continuità alla storia della Disney anche senza trovare i riscontri sperati dal pubblico. Nel 1989 viene riprodotta una storia simile a quella di Biancaneve: “La sirenetta” che in un certo senso rappresenta la ripresa di uno stile strutturale che determina anche la ripresa economica, dopo le rappresentazioni fallimentari prodotte. Nel 1995, grazie ai progressi tecnologici fatti dalle industrie multimediali, la casa di Walt inizia a produrre film in computer grafica, come “Toy Story”,  insieme alla Pixar inizialmente.

I film animati prodotti da Walt sono degli adattamenti letterali che seguono degli specifici schemi strutturali. E’ sempre molto importante la musica, la presenza di personaggi molto carichi di soggettività che si relazionano con il protagonista principale, la presa dei soggetti non originali, per dare una morale alla storia. Un elemento aggiuntivo, ma non meno importante è la capacità di marketing, cioè la capacità di vendere i propri personaggi anche in altri tipi di mercato, come l’home video. Infatti, il grande successo della casa produttrice è dipesa anche dalle iniziative industriali di Disney che non si limitarono al cinema e ai fumetti: la sua produzione si estese ai giocattoli, all’editoria, e soprattutto a quegli enormi parchi di divertimento che sono Disneyland, progettata fin dal 1952 e realizzata a Los Angeles, Disneyworld, realizzata dopo la sua morte in Florida, vicino Orlando, e Disneyland Paris, creata, unica in Europa, nel 1992 nella banlieue parigina. Continuata dal fratello Roy e successivamente dal genero Ron Miller, la produzione della Walt Disney Productions è tuttora molto vasta.

 

Exit mobile version