Aperti i casting per trovare i prossimi protagonisti della nuova scena rap italiana

Netflix ha droppato la news! Dopo il successo della prima edizione, Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia, la competizione musicale del mondo rap, prodotta da Fremantle, tornerà nel 2025 con la sua seconda stagione, solo su Netflix!

La ricerca dei protagonisti che segneranno la nuova scena rap italiana, con un premio in palio per il vincitore di 100.000 euro, comincia già da oggi con l’apertura dei casting: chiunque voglia candidarsi e cominciare la propria scalata verso il sogno, potrà semplicemente scrivere a castingtv@fremantle.com.

Il successo della prima stagione, che ha visto protagonisti in giuria Fabri Fibra, Geolier e Rose Villain, ha lasciato il segno: basti considerare che gli inediti dalla prima stagione di Nuova Scena, incluse le original tracks dei primi 5 classificati – Kid Lost, Jelecrois, Elmatadormc7, Spender e Grein – hanno nel complesso superato i 537 milioni di stream considerando tutte le piattaforme musicali e social.

In particolare, entrambi i brani di Elmatadormc7 – il 3° classificato – hanno raggiunto stabilmente la Top50 Italia su Spotify: il singolo “EL MATADOR” ha da solo superato i 14 milioni di stream (contando esclusivamente Spotify) entrando inoltre nella top 5 “Songs of the Week” di TikTok per due settimane consecutive, mentre “MALICIOSA” ha superato i 10 milioni di stream su Spotify.

Ottimo riscontro anche per il rapper Kid Lost, vincitore dello show, premiato dal sindaco di Qualiano (la sua città natale) come “eccellenza della città”, che ha superato i 2 milioni di stream su Spotify (e gli 8 milioni di stream considerando tutte le piattaforme social e musicali) con le due tracce inedite “CRIATUR” e “OSSIMORO”.

La giuria di questa seconda stagione di Nuova Scena – Rhythm + Flow Italia verrà annunciata nelle prossime settimane. Nel frattempo, per tutti i fan che vogliono restare aggiornati su tutte le novità, basterà visitare la pagina dello show su Netflix.

Spotify si lancia nei corsi di formazione video: sfida a YouTube?

Novità in arrivo da Spotify: la piattaforma di streaming musicale sta testando in UK una nuova funzione che aggiunge una quarta categoria di contenuti alla sua libreria: i corsi online.

Lezioni video per tutti i gusti: a partire da oggi, gli utenti britannici di Spotify possono accedere a corsi video di BBC Maestro, Skillshare, Thinkific e PlayVirtuoso direttamente dall’app mobile e desktop.

Un’espansione strategica: l’introduzione di corsi online, seppur limitata al Regno Unito per ora, fa parte di un piano di espansione del servizio di Spotify. L’obiettivo? Offrire un’esperienza più completa e diversificata agli utenti, competendo con altri giganti come YouTube.

Corsi per tutte le esigenze: i contenuti spaziano dalla creazione musicale allo sviluppo creativo, dalla formazione aziendale al benessere.

Freemium con vantaggi: sia gli abbonati gratuiti che quelli premium possono accedere ad almeno due video lezioni per corso gratuitamente. Per accedere all’intero corso, è previsto un pagamento.

Comodità e incentivi: i corsi sono accessibili direttamente dall’app Spotify, senza bisogno di download aggiuntivi. Inoltre, la piattaforma offre un sistema di incentivi per il completamento dei corsi.

Moderazione e sicurezza: i corsi devono rispettare le norme di Spotify e gli utenti possono segnalare contenuti inappropriati.

Video musicali in arrivo: a metà marzo, Spotify ha introdotto i video musicali in Italia e altri paesi, ampliando la sua offerta di contenuti video.

Sfida a YouTube: l’obiettivo di Spotify è chiaro: competere con YouTube, il gigante dei video online, offrendo un’esperienza completa che includa musica, podcast, audiolibri e ora anche corsi di formazione.

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Audiolibri: evoluzione e successo in Italia

Gli audiolibri sono un formato di narrazione che ha una lunga storia, ma che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita esponenziale in termini di diffusione e popolarità. In Italia, il mercato degli audiolibri è in forte espansione, con una crescita del 30% nel 2022 rispetto all’anno precedente.

L’evoluzione degli audiolibri

I primi audiolibri risalgono alla fine del XIX secolo, quando venivano registrati su dischi in vinile. Negli anni ’50, con l’avvento delle cassette audio, gli audiolibri iniziarono a diffondersi più ampiamente, ma restavano comunque un formato di nicchia.

L’avvento del CD negli anni ’80 ha rappresentato una svolta importante per gli audiolibri, rendendoli più accessibili e convenienti. Negli anni ’90, con l’avvento di Internet, gli audiolibri sono diventati disponibili in formato digitale, con un ulteriore aumento della diffusione.

Negli ultimi anni, con l’avvento di nuove tecnologie come gli smartphone e i tablet, gli audiolibri sono diventati ancora più accessibili e convenienti. Inoltre, la crescente popolarità dei podcast ha contribuito a diffondere la cultura dell’ascolto, rendendo gli audiolibri più familiari al grande pubblico.

Il successo degli audiolibri in Italia

In Italia, il mercato degli audiolibri è in forte espansione da diversi anni. Nel 2022, il mercato ha registrato una crescita del 30% rispetto all’anno precedente, con un fatturato di oltre 100 milioni di euro.

Il successo degli audiolibri in Italia è dovuto a una serie di fattori, tra cui:

  • La crescente popolarità dei podcast, che ha contribuito a diffondere la cultura dell’ascolto.
  • La crescente disponibilità di contenuti audio, sia italiani che stranieri.
  • La crescente diffusione di dispositivi portatili, come smartphone e tablet, che rendono gli audiolibri più accessibili.

I trend del mercato degli audiolibri

Il mercato degli audiolibri è in continua evoluzione e ci sono una serie di trend che si stanno delineando.

Tra i trend più importanti, si segnalano:

  • La crescita del mercato degli audiolibri in abbonamento, che offre un accesso illimitato a un catalogo di contenuti audio.
  • L’aumento della produzione di audiolibri originali, creati appositamente per il formato audio.
  • La diffusione degli audiolibri in formato podcast, che rende più facile e conveniente la fruizione di questo formato.

Conclusioni

Gli audiolibri sono un formato di narrazione in forte crescita, che offre una serie di vantaggi rispetto al formato cartaceo. Gli audiolibri sono più accessibili e convenienti, possono essere ascoltati in qualsiasi momento e luogo, e permettono di ascoltare un libro mentre si svolgono altre attività.

Il mercato degli audiolibri in Italia è in forte espansione e si prevede che continuerà a crescere nei prossimi anni.

Spotify Discovery Mode, cosa è e come funziona: guida ed opportunità per artisti

Tutti sappiamo che Spotify è come la rockstar delle piattaforme di streaming. Ma c’è una novità che sta facendo ballare tutti gli artisti: Spotify Discovery Mode. In questo articolo, faremo un giro nel mondo del Discovery Mode, svelando come gli artisti possono ottenerlo e sfruttarlo al massimo per farsi notare. Curiosi di scoprire questa nuova mossa di Spotify? Allora, continuate a leggere!

Cos’è Spotify Discovery Mode?

Spotify Discovery Mode è un programma che consente agli artisti di incrementare la visibilità delle proprie tracce musicali sulla piattaforma di streaming musicale. Attraverso questo servizio, gli artisti possono far si che le loro canzoni vengano presentate nei suggerimenti personalizzati agli utenti.

Come Funziona e Come si Ottiene?

A differenza di un modello di pubblicità a pagamento tradizionale, il Discovery Mode funziona sulla base di un algoritmo che valuta l’engagement degli utenti con la musica dell’artista. Gli artisti non pagano direttamente per avere le loro canzoni inserite in tale servizio, ma piuttosto promettono una percentuale dei propri ricavi di streaming durante il periodo in cui sono in Discovery Mode.

L’accesso al Discovery Mode non è aperto a tutti gli artisti, ma solo a quelli che soddisfano determinati criteri e sono selezionati da Spotify. Gli artisti possono esprimere il loro interesse attraverso la propria piattaforma di distribuzione digitale di musica, qualora questo servizio sia supportato.

I criteri per accedere al servizio

Per accedere al Discovery Mode, la tua traccia deve, dunque, soddisfare queste condizioni:

  • Devi distribuire attraverso la piattaforma di distribuzione digitale di musica che offre tale servizio.
  • Devi essere accreditato come artista principale o remixer sulla traccia.
  • La traccia deve essere stata pubblicata da più di 30 giorni.
  • La traccia deve avere almeno un Radio e Autoplay stream negli ultimi 7 giorni.

Se rispetti questi requisiti, sei pronto per sfruttare le potenzialità del Discovery Mode di Spotify.

Spotify Discovery Mode con MusicBroker.It

Nel panorama musicale, è fondamentale trovare opportunità che aiutino gli artisti a farsi notare e a raggiungere un pubblico più vasto. Una piattaforma di distribuzione che si distingue per offrire tali opportunità è MusicBroker.It. Questa piattaforma offre ai suoi clienti la straordinaria possibilità di accedere a servizi di promozione premium, inclusi programmi come Spotify Discovery Mode. Ciò significa che gli artisti che la scelgono per distribuire la loro musica possono avere la chance unica di incrementare la visibilità delle proprie tracce attraverso iniziative di promozione esclusive.

In conclusione, Spotify Discovery Mode è una grande opportunità per gli artisti per accrescere la loro visibilità su una delle principali piattaforme di streaming al mondo.

Le migliori piattaforme per condividere la tua musica

Se sei un musicista indipendente e vuoi far conoscere la tua musica al mondo, devi scegliere con cura le piattaforme su cui pubblicare i tuoi brani. Esistono infatti molti servizi online che ti permettono di distribuire, promuovere e monetizzare la tua musica, ma non tutti offrono le stesse opportunità e vantaggi. In questo articolo, ti presentiamo alcune delle migliori piattaforme 2023 per pubblicare la tua musica, in base alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi.

Spotify, Apple Music e altri DSP

I servizi di streaming digitale (DSP) sono ormai i principali canali di consumo della musica online. Spotify, Apple Music, Amazon Music, Deezer, Tidal e YouTube Music sono solo alcuni dei nomi più noti in questo settore. Queste piattaforme ti permettono di raggiungere milioni di ascoltatori in tutto il mondo, di entrare in playlist curate da editor o da algoritmi, e di ricevere dei pagamenti in base al numero di stream generati dai tuoi brani. Per pubblicare la tua musica su questi servizi, devi affidarti a un distributore digitale, che si occupa di caricare i tuoi file audio e i tuoi metadati sui vari DSP, e di raccogliere e versarti i tuoi guadagni. Esistono diversi distributori digitali sul mercato, che offrono vari piani tariffari e servizi aggiuntivi. Tra i più popolari ci sono:

  • Kleisma: è un portale tutto italiano dedicato completamente agli artisti. Ti permette di pubblicare la tua musica su oltre 150 DSP, tra cui Spotify, Apple Music, Amazon Music, YouTube Music e TikTok. Ti offre anche la possibilità di creare il tuo sito web professionale, di accedere a statistiche dettagliate sui tuoi ascolti e sui tuoi fan, e di ricevere supporto personalizzato da un team di esperti. Kleisma ha un costo annuale di 19 euro per un artista singolo, 29 euro per una band o un’etichetta indipendente.
  • DistroKid: è uno dei distributori “automatici” più utilizzati, noto per offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo. Ti permette di pubblicare la tua musica su oltre 150 DSP, tra cui Spotify, Apple Music, Amazon Music, YouTube Music e TikTok. Ti offre anche la possibilità di ottenere un codice ISRC e un codice a barre per i tuoi brani, di sincronizzare i tuoi crediti musicali con Spotify e Apple Music, e di accedere a vari strumenti di promozione e monetizzazione. DistroKid ha un costo annuale di 19,99 dollari per un artista singolo, 35,99 dollari per una band o un’etichetta indipendente.
  • TuneCore: è un servizio di distribuzione abbastanza affidabile che offre la possibilità di caricare la tua musica su numerose piattaforme digitali. Ti permette anche di monitorare le tue vendite e i tuoi stream, di ricevere dei feedback dai tuoi fan, e di accedere a vari servizi aggiuntivi come il mastering online, il design della copertina e il marketing musicale. TuneCore ha un costo annuale di 9,99 euro per un singolo, 29,99 euro per un album.

TikTok

TikTok è l’app del momento, che ha rivoluzionato l’industria musicale come la conosciamo. Si tratta di una piattaforma basata su brevi video virali, spesso accompagnati da brani musicali che diventano delle vere e proprie tendenze. TikTok ha il potere di trasformare canzoni vecchie e nuove in successi mondiali da un giorno all’altro, semplicemente grazie alla creatività degli utenti che le usano come colonna sonora dei loro contenuti. Per questo motivo, è estremamente vantaggioso pubblicare la tua musica su TikTok e costruire una fanbase su questa app. Puoi farlo tramite un distributore digitale, come quelli che abbiamo citato prima, oppure tramite un servizio specifico come BeatStars, che ti permette di vendere e promuovere online i tuoi beat. Una volta che la tua musica è disponibile su TikTok, devi creare dei video accattivanti che la utilizzino, sfruttando le tendenze, le sfide e le funzioni di collaborazione come “duetto” e “punto”. In questo modo, potrai aumentare la visibilità della tua musica, generare dei guadagni e attirare nuovi fan.

Instagram (e altri social)

Instagram è un altro social network fondamentale per promuovere la tua musica online. Si tratta di una piattaforma basata su foto e video, che ti permette di condividere i tuoi momenti, le tue emozioni e la tua personalità con il tuo pubblico. Instagram ti offre anche la possibilità di creare delle storie, ovvero dei contenuti temporanei che scompaiono dopo 24 ore, e dei reel, ovvero dei video brevi e divertenti con effetti e musica. Queste funzioni sono ottime per mostrare il tuo lato più spontaneo e creativo, e per coinvolgere i tuoi fan con sondaggi, domande e quiz. Inoltre, puoi usare Instagram per annunciare le tue novità musicali, per fare delle dirette con i tuoi follower o con altri artisti, e per creare dei link multipiattaforma che rimandino alla tua musica su vari servizi di streaming. Oltre a Instagram, ci sono altri social network che puoi usare per promuovere la tua musica, come Facebook, Twitter, YouTube e Twitch. L’importante è scegliere quelli più adatti al tuo stile e al tuo target, e pubblicare con costanza e qualità.

MusicBroker.It

Se sei un artista musicale e vuoi distribuire la tua musica online, c’è una piattaforma che fa al caso tuo: MusicBroker.It. Questa piattaforma ti offre tanti vantaggi che non troverai altrove. Innanzitutto, puoi distribuire la tua musica su servizi premium come Spotify, Apple Music, Amazon Music e altri ancora. Così facendo, la tua musica potrà arrivare a milioni di ascoltatori in tutto il mondo.  Inoltre, puoi usufruire gratuitamente del servizio di YouTube Content ID. Questo servizio ti permette di proteggere i tuoi diritti d’autore su YouTube, il portale video più usato al mondo. Sai bene quanto YouTube sia importante per promuovere la tua musica e farti conoscere dal pubblico. Con questo servizio, puoi essere sicuro che nessuno usi la tua musica senza il tuo permesso. Se non dovesse bastare, tramite MusicBroker.It, puoi accedere a servizi di promozione innovativi. Grazie alla collaborazione con CercasiMusicaEmergente.Blog, puoi avere uno sconto del 20% su tutti i pacchetti di promozione offerti dal blog. Inoltre, puoi partecipare gratuitamente a Spotify Discovery Mode, un servizio che ti aiuta a far scoprire la tua musica a nuovi ascoltatori su Spotify. Oltretutto, puoi gestire facilmente la tua musica con un pannello di controllo intuitivo. Da qui, puoi monitorare le statistiche delle tue canzoni, modificare le informazioni e organizzare la tua distribuzione. Non devi preoccuparti di fare passaggi complicati o di perdere tempo inutilmente. Infine puoi contare su un’assistenza clienti efficace. Il team di supporto di MusicBroker.It è sempre pronto ad aiutarti e ad affiancarti per ogni necessità. Non sarai mai lasciato solo durante il processo di distribuzione e potrai contare su una presenza costante che ti supporterà anche oltre la fase iniziale.

Conclusioni

Come hai visto, esistono diverse piattaforme 2023 per pubblicare la tua musica online. Alcune ti permettono di distribuire la tua musica sui principali servizi di streaming, altre ti permettono di creare dei contenuti virali che facciano conoscere la tua musica a un pubblico vasto e variegato. L’ideale è combinare queste piattaforme in modo strategico, in base ai tuoi obiettivi e alle tue risorse. Ricorda che la qualità della tua musica è fondamentale, ma non basta. Devi anche saperla promuovere in modo efficace e originale, per distinguerti dalla massa e farti apprezzare dal tuo pubblico. Speriamo che questo articolo ti sia stato utile per orientarti tra le varie opzioni disponibili. Buona musica!

Monica, in arte Kohai: la piccola Nerd

Instagram è un posto bellissimo, dove si incontra ogni giorno gente diversa. Proprio lì, recentemente ho incontrato Monica, a.k.a. Kohai. Una grande appassionata di anime e manga, ma anche di mitologia giapponese. Oltre a intrattenerci ogni giorno sul suo profilo principale con post inerenti il mondo dell’intrattenimento fumettistico e animato del sol levante, Kohai ha anche un podcast su Spotify. Ma non un podcast qualunque. Monica ama parlare di creature e leggende. E lo fa deliziandoci con la sua voce attraverso la piattaforma verde più famosa nel mondo della musica. Ma ora lasciamo che a parlare sia lei.

Ciao Kohai! Presentati e parla un po’ di te

Ciao! Sono Monica, 26 anni, Milano. Troppo “vecchia” per essere una piccola nerd? Forse.
Sono sempre stata introversa, la mia prof di italiano mi definiva “ignava”, riferendosi velatamente al fatto che a parere suo, ogni cosa mi era indifferente, ma non era così, non lo è mai stato.
Mi definirei una persona creativa, riservata quanto basta con chi non conosco, nascondendo un grande lato estroverso, infatti poi mi sono diplomata in grafica, con una tesina su Peter Pan. Sono certa che non invecchierò mai :)Mi piace provare cose nuove, mettermi alla prova in nuovi contesti, tanto che non riesco mai a fare solo una cosa per volta.
Chi mi conosce, dice che sono intelligente, autoironica,resiliente. Probabilmente è così, ma personalmente non mi piacciono le etichette e non mi piace descrivermi con aggettivi di cui le persone spesso abusano.
Un mio tratto distintivo, probabilmente, è questa sorta di “ribellione” a tutto ciò che è diventato ormai convenzionale: devo sempre avere l’ultima parola e far sapere la mia. Mi piace distinguermi, tanto che le  mie passioni sono probabilmente da vecchia, ma non vedo l’ora di avere un giardino tutto mio per poter fare un piccolo orticello, e mi piace davvero tanto cucinare, (e mangiare). 

Come e quando nasce la tua passione per i manga e gli anime?

Quarto anno di superiori: le mie amiche parlavano di Death Note, Games Week, e io non avevo la più pallida idea di cosa stessero dicendo. Ero così concentrata sugli studi, che non lasciavo spazio ad altro (sì, ero una secchiona, e ci sono pure rimasta male per essere uscita con 83/100).
Al massimo giocavo alla play con God Of War, Need for speed e giochi simili, ma non mi ero mai avvicinata al mondo degli anime e della lettura in generale, (non solo manga).

Un giorno, mentre lavoravo, un collega mi chiese se leggessi manga, e la mia risposta era ovviamente no, da lì iniziò ad accompagnarmi il pensiero di dovermi avvicinare a questo mondo.Mi venne regalato “Kota, il cane che vive con noi”, e “Il cane che guarda le stelle”. Avevo, e tutt’ora ho un cane, quindi il manga si rivelò molto azzeccato, e iniziai ad appassionarmi a Kota, e piano piano a tutto quel mondo, tanto che almeno una volta a settimana, dovevo andare in fumetteria.
Oggi ho scoperto che essere un po’ nerd o otaku che dir si voglia, in realtà significa far parte di un’enorme e calorosissima famiglia.

Quali sono i tuoi generi preferiti?

Prediligo principalmente Seinen e Shounen psicologici, gialli, thriller, magia, di avventura o d’azione. Qualche volta mi concedo degli slice of life romantici, o scolastici. 

 Preferisci leggere i manga o guardare gli anime?

Ho sempre avuto una regola: se guardo l’anime, non prendo il manga, e viceversa. Non ho una preferenza netta. Faccio molta selezione nella scelta: guardo anime impegnativi (Fairy Tail, HxH) e leggo manga un pò più “leggeri”, questo perché preferisco seguire una storia complessa guardandola, piuttosto che leggendo. (Sono certa che i fan di Jujutsu mi daranno ragione, anche se di questo, sto leggendo il manga e non ho ancora guardato l’anime)

Cosa pensi dei Filler? Meglio aspettare un po’ a fare l’anime, in modo da non essere costretti a metterne, o danno quel l’aggiunta piacevole alle trame?

Non apprezzo particolarmente i filler. Penso sia meglio aspettare, avere una trama scorrevole e curata, piuttosto che intervenire con avvenimenti in qualche caso sconnessi e poco contestualizzati, pur di fare delle aggiunte.

Quali sono i tuoi “punti di riferimento” tra gli autori?

Yoshihiro Togashi e Hiromu Arakawa. Hanno realizzato storie che dopo tanti anni, sono ancora sulla bocca di molti. Spero che Togashi ci sia presto buone nuove su hxh, mentre Arakawa, ci ha regalato una tra le più belle storie di magia alchemica e fratellanza.

Qual è il tuo manga preferito in assoluto?

HunterxHunter, sicuramente. Non per niente, è per ora l’unico manga che sto leggendo, dopo aver concluso l’anime.

Qual è il personaggio che più si avvicina a te come personalità?

Di recente ho scoperto di avere la stessa personalità di Mitsuri (INFP), nonostante non mi ci rivedo troppo in lei. Paradossalmente, anche Alluka si dice avere una personalità INFP e in lei, mi ci ritrovo molto. Sarà che il mio segno zodicale è il cancro, e quindi mi è facile paragonare la mia lunaticità alla figura di Alluka e Nanika.

Penso, però, che una figura “bilanciata” che rappresenti la mia personalità sia quella di Taiga Aisaka: goffa e testarda, lottatrice e dolce, a modo suo.

E invece il personaggio a cui tu vorresti somigliare?

Probabilmente Elsa, di Fairy Tail: una donna forte, che ha lottato e accettato le sue debolezze. Sì, vero, a volte fa davvero paura, ma è un personaggio capace di farsi volere bene e capace di mettere gli altri prima di sè stessa.

Nel tuo Podcast su Spotify parli di leggende Giapponesi. Quale è la tua preferita?

Adoro le leggende giapponesi e in generale, gli yokai giapponesi.  Il mio mito preferito è quello delle Kitsune, credo che personifichi perfettamente il concetto di buono e cattivo, e mi fa rimanere sempre stupita il vedere come la stessa cosa, (in questo caso, lo stesso animale, cioè la volpe), possa avere due lati esattamente opposti e contrastanti.

Cosa pensi dei live action degli anime?

Personalmente non sono una grande fan dei live action. Sicuramente è modo molto attuale per coinvolgere i fan di una determinata opera, e provarne ad attirare di nuovi, ma temo sempre che così facendo, si vada a rovinare qualcosa.

Hai visto One Piece su Netflix? Se sì, ti è piaciuto?

No, per lo stesso motivo di cui ho parlato sopra.

Acuni manga durano da decenni (come One Piece, Dragon Ball e altri), altri dopo un breve arco narrativo si concludono (come Toradora!). Tu cosa preferisci? Premiamo gli autori fino all’osso o lasciamo loro mettere la parola “fine” quando sono a corto di idee, lasciandoci la mente aperta a nuovi orizzonti, che però non vedremo mai?

Penso che ci sono opere che sarebbero potute finire e altre, che purtroppo, sono rimaste incomplete, come Nana. Entrambi i casi mi portano molto dispiacere.
Penso che uno dei più gandi rischi sia quello che opere troppo lunghe vengano poi scartate dalle prossime generazioni, proprio per questo motivo.Bisognerebbe saper terminare l’opera nel momento giusto, senza introdurre filler. Il gioco, sta appunto nel far terminare l’opera senza creare una chiusura troppo affrettata e uscendo “puliti” di scena, cosa che forse, in Giappone, non è troppo facile a causa di diverse pressioni ai mangaka.

Cosa pensi dell’influenza dei social sulle opere presenti? Intendo dire: molti autori modificano la storia in corso d’opera dopo aver letto le opinioni dei fan. Lo facevano anche prima dei social, attraverso i sondaggi sulle riviste come Shonen Jump…ma oggi la cosa è più immediata. Secondo te è un bene, o si rischia di divergere troppo da ciò che aveva in mente l’autore, finendo per depersonalizzare l’opera?

Porto l’esempio di Black Clover, depennato da Shonen Jump. Quel che penso è che la storia sia un’invenzione prettamente personale e intima di chi scrive, per tanto non debba essere snaturata da feedback esterni. Ci sono tante opere che non sono state apprezzate ad alti livelli, o che non sono diventate virali, ma non per questo sono meno importanti.
Di contro, parliamo sempre di mangaka giapponesi, che devono produrre e produrre fino allo sfinimento, quindi capisco la situazione, ma non la condivido.

Tornando a parlare di miti e leggende: “manghizzare” una leggenda secondo te può essere un modo creativo di avvicinare i lettori allo studio della storia e della mitologia? Sarebbe bello se la cosa di commecializzasse anche da noi? In modo da arricchire un po’ le menti?

Assolutamente sì! In Italia ci sono molte persone affascinate dal mistero e dalle leggende, quindi dovremmo assolutamente diffondere il verbo! Inoltre, il fatto di leggere fatti basati su una cultura e una religione molto diversa dalla nostra, può essere un ottimo modo di aprire le menti, per chi vuole ascoltare.

Saresti a favore di inserire la materia del fumetto nelle scuole?

Più che inserire la materia del fumetto, lascerei questo come modo di libera espressione in ambito artistico, a livello scolastico. Inserirei la lettura dei manga: hanno la stessa valenza dei libri! E anzi! Su IG; qualche giorno fa, ho visto il video di un professore che concedeva la lettura di qualche manga, al posto dei classici libri, che noi tutti siamo stati obbligati a leggere durante le vacanze estive.

Ti piace leggere in digitale? Ovviamente non parlo di Scan pirata, ma di fonti ufficiali

Non l’ho mai fatto, e non penso di farlo. Tengo libri e manga in maniera maniacale, ma per quanto possa essere una frase consumista, non voglio privarmi del brivido di entrare in libreria, sfogliare un libro, girare le pagine e ammirare la mia libreria piena di titoli diversi.

Scriverai mai un manga tutto tuo? Anche solo la storia?

Ho una lista simile a quella di Zombie 100, in cui ho scritto le mie 100 cose da fare prima di morire, e tra queste, c’è quella di scrivere un libro, ma per ora è un progetto ancora un pò lontano..

Ultima domanda di rito: vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Certo: Fate quello che vi consiglia il cuore, e siate sempre orgogliosi delle vostre scelte, a maggior ragione se definibili “nerd”. Konnichiwa!

Se volete seguire Monica sui suoi Social, vi lascio qui i link da visitare: Instagram | Spotify

Come Pubblicare la tua musica su Spotify in modo semplice ed efficace

Pubblicare la tua musica su Spotify può sembrare un compito arduo, ma con questa guida ti aiuteremo a districarti nel mondo della distribuzione digitale e a far conoscere la tua musica al pubblico degli ascoltatori.

Distribuzione fisica o digitale: quale scegliere?

Oggi il mercato musicale si è completamente trasformato, passando dalla distribuzione fisica alla distribuzione digitale. Mentre in passato era necessario vendere i dischi nei negozi fisici, ora puoi distribuire la tua musica online grazie ai digital store. Questo ha ridotto notevolmente i costi per gli artisti e ha cambiato anche il modo in cui vengono calcolate le royalties. Mentre nella distribuzione fisica le royalties dipendevano dal prezzo dei dischi venduti, nella distribuzione digitale vengono calcolate in base al numero di riproduzioni dei tuoi brani su un determinato store digitale.

Lo sviluppo di Spotify

Spotify è stata fondata nell’Ottobre 2008 da Daniel Ek con l’obiettivo di offrire un servizio legale di streaming musicale a prezzi accessibili, eliminando la pirateria. Oggi Spotify conta milioni di utenti e offre un vasto catalogo di brani musicali provenienti da tutto il mondo. Questa piattaforma ha rivoluzionato il mondo della musica, aumentando la diffusione delle opere musicali e dando maggiore visibilità agli artisti emergenti.

Come pubblicare la tua musica su Spotify?

Per pubblicare la tua musica su Spotify, puoi seguire due strade:

  1. Affidati a un’etichetta discografica: se hai un contratto con un’etichetta discografica, avrai accesso a un distributore digitale di musica affiliato che si occuperà della pubblicazione della tua musica su Spotify.
  2. Ricorri a un distributore digitale indipendente: se non hai un contratto discografico, puoi scegliere un distributore digitale indipendente che ti consentirà di distribuire la tua musica su Spotify e di mantenere il 100% dei diritti sulle tue opere.

Scegliere il distributore digitale giusto

Se desideri pubblicare la tua musica su Spotify e su altre piattaforme, è fondamentale selezionare il distributore digitale più adatto alle tue esigenze. Assicurati di valutare i servizi offerti e i costi associati, compresi quelli nascosti. Oggi ci sono molti distributori digitali sul mercato, ma sii cauto: alcuni offrono piani illimitati a prezzi molto bassi, ma poi aggiungono costi extra per servizi come Youtube Content ID, etichetta personalizzabile e pubblicazione su nuovi negozi.

Conclusione

Pubblicare la tua musica su Spotify è un modo efficace per farla conoscere al pubblico degli ascoltatori. Seguendo questa guida, potrai scegliere la strada migliore per distribuire la tua musica sulla piattaforma svedese, sia attraverso un’etichetta discografica che tramite un distributore digitale indipendente. Ricorda di selezionare il distributore giusto che offra tutti i servizi necessari e che sia conveniente per te. Buona fortuna nella tua carriera musicale!

TikTok sfida Spotify, YouTube e Apple con l’integrazione dei podcast

La piattaforma di social media che ha conquistato il mondo del video breve, TikTok, sta ora gettando il proprio sguardo verso l’universo del podcast. Con l’intenzione di rendere il più fluido possibile lo scambio e la scoperta di contenuti audio, questa popolare app sta testando una nuovissima funzionalità che potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso la sua evoluzione e rivoluzione del mondo del digitale.

Zachary Kizer, Global Product Communication Manager di TikTok, ha confermato che la piattaforma sta attualmente sperimentando l’integrazione dei podcast. Questo test, che per ora coinvolge un numero limitato di utenti negli Stati Uniti, permetterà di caricare e condividere episodi completi di podcast direttamente nel feed RSS. Nonostante sia ancora riservato circa i dettagli più specifici, si può dire con certezza che si tratta di un’audace mossa verso la sfida dei grandi del settore, come Spotify, YouTube e Apple.

TikTok, nel suo costante processo di innovazione e espansione, offre ai creatori l’incredibile occasione di caricare interi episodi di podcast direttamente sulla piattaforma. Questo è reso possibile attraverso un semplice feed RSS che consente un collegamento diretto con le loro clip video più brevi. Questo ibrido tra audio e video è una doppia opportunità: da una parte i creatori avranno la possibilità di prendere la parola diffondendo più ampiamente i loro contenuti, dall’altra gli utenti potranno fruire di un’esperienza d’intrattenimento potenziata, senza dover lasciare l’applicazione TikTok. L’idea è quella di offrire inizialmente un “assaggio” attraverso un video, per poi immergersi nell’intero episodio del podcast.

In linea con l’obiettivo di TikTok di rafforzare la propria presenza nel panorama digitale, l’integrazione dei podcast potrebbe portare gli utenti a spendere più tempo all’interno dell’app, prolungando in tal modo le sessioni di uso e accrescendo l’interazione con i contenuti. Esso non solo accresce l’involucro di utenti già presenti, ma favorisce anche l’acquisizione di nuovi utenti attirati dall’aspetto innovativo di questa funzionalità.

Al contempo, l’inclusione dei podcast offre una prospettiva vantaggiosa anche per i creatori. Infatti, i produttori di podcast possono beneficiare di un accesso più diretto e immediato a un vasto pubblico di utenti di TikTok.

La nuova Worlds Anthem digital experience di League of Legends

Per celebrare i Worlds 2021 di League of Legends, Spotify e Riot Games hanno preparato una nuovissima Worlds Anthem digital experience che consente ai fan di immergersi ancora di più nel Worlds Anthem di quest’anno, approfondendo le storie dietro ai giocatori professionisti coinvolti, alla creatività e alla musica. L’esperienza digitale, che esce lo stesso giorno del video musicale del Worlds Anthem, Burn It all Down di PVRIS, permette ai fan di esplorare le clubhouse regionali presenti in Worlds Anthem, tra cui Shanghai, Seoul e Berlino. Gli utenti di Spotify saranno in grado di generare la loro playlist personalizzata Worlds 2021 basata sulla musica che amano, mentre navigano fra le clubhouse.

Grazie alla nuova esperienza digitale, i fan di LoL possono seguire il processo di creazione dell’inno, con il commento e i video dietro le quinte di PVRIS insieme al songwriter di Riot Games, Alex Seaver (MAKO) e al compositore Jason Walsh. Il microsito è accessibile in tutti i mercati in cui Spotify è disponibile, sia su desktop che su mobile.

La playlist ufficiale di Spotify per League of Legends – che si trova nell’hub di League of Legends – include i brani delle squadre professionistiche di LoL che rappresentano le loro regioni ai Mondiali di quest’anno, evidenziando lo stile di gioco di ogni squadra e la canzone che le rappresenta al meglio.

 

 

La playlist include ogni genere di tracce, da Industry Baby di Lil Nas X feat. Jack Harlow scelta dai 100 Thieves e “Don’t Tread On Me” dei Metallica scelta dai Rascal Jester a “Believer” degli Imagine Dragons scelta dai Peace e “Can’t Stop” dei Red Hot Chilli Peppers scelta dai MAD Lions. Per saperne di più leggi l’intervista al Global Creative Director di Riot Games, Carrie Dunn, sul blog di Spotify. Per rimanere aggiornati su tutte le novità dei Mondiali di quest’anno, ascolta Rift Reaction, un podcast settimanale esclusivo di Spotify condotto da Travis Gafford ed Emily Rand.

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