Il fenomeno Barbenheimer: dal meme all’inutile live action

Barbenheimer nasce come un meme che ha invaso i social network nell’estate 2023, quando i fan di Barbie e Oppenheimer hanno cominciato a creare immagini, magliette e locandine che mescolano i personaggi e gli stili dei due film. Barbie è una commedia fantasticadiretta da Greta Gerwig e interpretata da Margot Robbie, che racconta le avventure della famosa bambola in un mondo fantastico. Oppenheimer è un thriller epico biografico diretto da Christopher Nolan e interpretato da Cillian Murphy, che narra la vita del fisico Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. I due film sono usciti lo stesso giorno, il 21 luglio 2023, in quasi tutto il mondo, tranne che in Italia, dove Barbie è uscito il 19 luglio e Oppenheimer il 23 agosto.

Il contrasto tra i due film ha suscitato una comica reazione da parte degli utenti di internet, che hanno creato meme, magliette e locandine che mescolano i personaggi e gli stili dei due film. Alcuni fan hanno anche deciso di vedere i due film come un doppio spettacolo, discutendo sull’ordine in cui vederli. Anche le star dei due film hanno partecipato al gioco, incoraggiando il pubblico a guardare entrambi i film.. Nonostante la differenza tra le date di uscita nei cinema italiani, la diffusione del meme non ha risparmiato anche noi, contribuendo al successo di questo trend sociale.

I post creati in questa occasione sono dei veri capolavori di fantasia, come ad esempio il trailer combinato dei due film, o la locandina ispirata a La La Land.

BARBENHEIMER - Il trailer del CROSSOVER più DESIDERATO della storia

Tuttavia, nonostante alla base di questa diffusione ci sia solo molta fantasia, in un cinema indiano, gli spettatori hanno vissuto un’inaspettata esperienza Barbienheimer con la proiezione di Oppenheimer con i sottotitoli di Barbie. Questa ironica situazione ha suscitato divertenti reazioni online e alcuni utenti hanno anche ipotizzato che lo stesso cinema, in un altro spettacolo, abbia riprodotto i sottotitoli di Oppenheimer in un film di Barbie, come dimostra il post in cui l’attrice Margot Robbie, nel ruolo di Barbie, è accompagnata da un sottotitolo ironico tratto dal testo indiano Bhagavad Gita, pronunciato dal vero Oppenheimer durante la lavorazione della bomba atomica. Altri ancora hanno scherzato sulla scena della bomba, suggerendo che “arriva Barbie, ed è ora di fare festa”.

Barbenheimer è diventato così la parola dell’estate 2023, un simbolo di come due opere agli antipodi possano generare un fenomeno di massa. Alcuni critici hanno anche sottolineato alcune somiglianze tra i due film, come il tema dell’esistenzialismo e dell’antropocene, la presenza di registi e sceneggiatori candidati agli Oscar e di cast numerosi e di produttori sposati.

Il film live action

Il fenomeno culturale nato dalla coincidenza della data di uscita di due film molto diversi tra loro, Barbie e Oppenheimer, ha ispirato un nuovo progetto cinematografico che promette di far esplodere il pubblico di risate. Si tratta di Barbenheimer, una pellicola che mescolerà i due incredibili mondi delle bambole più famose e del padre della bomba atomica in una commedia nera da brividi. A produrre questo progetto sarà Charles Band, un veterano dei B-movie che sforna titoli a basso budget con la sua società Full Moon Features,.

La storia di Barbenheimer ruoterà attorno a una comunità di bambole che vive in un mondo chiamato Dolltopia, dove tutto è perfetto e felice. Tra queste bambole spicca la dottoressa Bambi J. Barbenheimer, una bambola brillante ed esperta di scienza, che ha come fidanzato Twink Dollman, un bambolotto muscoloso e atletico. I due decidono di avventurarsi nel mondo reale, spinti dalla curiosità e dalla profonda irritazione provocata dal trattamento brutale che le bambole subiscono da parte dei bambini umani. Esplorando il mondo al di fuori di Dolltopia, i due protagonisti scopriranno il lato più oscuro dell’umanità, fatto di guerra, violenza e ingiustizia. Questa esperienza li spingerà a tornare a Dolltopia con un terribile progetto in mente: costruire una gigantesca bomba nucleare per eliminare tutti gli esseri umani, seguendo le orme di Robert Oppenheimer, il fisico che ha dato vita alla prima bomba atomica della storia.

Il film Barbenheimer promette di essere un film raccapriciante e inutile, un mero tentativo di “fare soldi” su un fenomeno spontaneo e divertente ispirato a dui capolavori cinematografici. Lo stess produtto ha ammesso al magazine THR che questo progetto è:

“… al 100%” un tentativo di capitalizzare il successo delle produzioni di Greta Gerwig e Christopher Nolan.. è anche un’opportunità per divertirsi con il bizzarro accoppiamento di questi due film e la combinazione dell’atmosfera di Barbie e l’oscurità di Oppenheimer … mescolando tutto questo insieme avrai una opportunità maginifica per battute di umorismo nero”.

Quando verrà rilasciato Barbenheimer? Alcune fonti statuintensi avevano precedentemente indicato l’uscita di questa inutile parodia nel persiodo di Natale 2023  su Prime Video e sul servizio di streaming di Full Moon. Tuttavia, secondo altri rumor, le riprese del film non partiranno nemmeno prima del 2024. Dal momento che non c’è stato nessun annuncio ufficiale,  il tanto atteso debutto di Barbenheimer rimane ancora, fortunatamente, da definire.

 

Oppenheimer. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato secondo Christopher Nolan

Oppenheimer è il nuovo film di Christopher Nolan, il regista di capolavori come Inception, Interstellar e Tenet. Il film è un biopic che racconta la vita e le opere del fisico Robert Oppenheimer, interpretato da Cillian Murphy, il principale artefice della bomba atomica durante il progetto Manhattan. Il film si basa sulla biografia “Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica. Il trionfo e la tragedia di uno scienziato (American Prometheus)” di Kai Bird e Martin J. Sherwin.

Il film è un’opera ambiziosa e complessa, che mescola storia, scienza e dramma umano. Nolan riesce a creare una narrazione avvincente e coinvolgente, che segue le vicende di Oppenheimer dalla sua giovinezza alla sua ascesa come leader scientifico, fino alla sua caduta in disgrazia per le sue posizioni pacifiste e anticomuniste. Il film non si limita a mostrare gli aspetti tecnici e militari del progetto Manhattan, ma esplora anche le implicazioni morali ed etiche della creazione di un’arma di distruzione di massa. Il film pone al pubblico delle domande fondamentali: fino a che punto si può spingere la ricerca scientifica? Qual è il prezzo da pagare per il progresso? Chi ha il diritto di decidere il destino dell’umanità?

Il film vanta un cast eccezionale, che comprende attori del calibro di Emily Blunt, Matt Damon, Robert Downey Jr., Florence Pugh, Josh Hartnett, Kenneth Branagh e molti altri. Cillian Murphy offre una performance straordinaria nel ruolo di Oppenheimer, riuscendo a rendere credibile e sfaccettato un personaggio complesso e controverso. Murphy riesce a trasmettere le emozioni, i conflitti e le contraddizioni di un uomo geniale ma tormentato, che deve affrontare le conseguenze delle sue scoperte.

Il film è anche un trionfo dal punto di vista tecnico e visivo. Nolan utilizza una combinazione di pellicola in bianco e nero e a colori, con diversi formati e rapporti d’aspetto, per creare una varietà di atmosfere e stili. Il film è girato in parte con le telecamere IMAX, che garantiscono una qualità d’immagine superiore e una maggiore immersione. Il film presenta anche delle scene spettacolari, come quelle delle esplosioni atomiche o dei test nucleari, realizzate con effetti speciali di alto livello. La colonna sonora del film è composta da Ludwig Göransson, che crea delle musiche suggestive ed evocative.

Oppenheimer è un film imperdibile per gli amanti del cinema e della storia. Il film è un’opera maestosa e profonda, che racconta una delle pagine più importanti e drammatiche del XX secolo. Il film è anche una riflessione sul ruolo della scienza e della responsabilità nell’era atomica. Il film è un capolavoro di Nolan, che conferma il suo talento come uno dei registi più originali e visionari del nostro tempo.

Don’t Worry Darling nelle sale italiane il 22 settembre 2022

Da New Line Cinema arriva “Don’t Worry Darling”, diretto da Olivia Wilde (“Booksmart”) e interpretato da Florence Pugh (nominata all’Oscar per “Piccole donne”), Harry Styles (“Dunkirk”), Gemma Chan (“Crazy & Rich “), KiKi Layne (“The Old Guard”) e Chris Pine (“All the Old Knives”). “Don’t Worry Darling” sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e uscirà nelle sale italiane il 22 settembre 2022.

Don’t Worry Darling | Trailer Ufficiale 2

Alice (Pugh) e Jack (Styles) vivono nella comunità idealizzata di Victory, la città aziendale sperimentale che ospita gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory e le loro famiglie. L’ottimismo della società degli anni Cinquanta, propugnato dall’amministratore delegato Frank (Pine) – in egual misura visionario aziendale e life coach motivazionale – caratterizza ogni aspetto della vita quotidiana nell’affiatata utopia del deserto. Mentre i mariti trascorrono ogni giorno all’interno del quartier generale del Victory Project, lavorando allo “sviluppo di materiali avanzati”, le loro mogli – tra cui l’elegante compagna di Frank, Shelley (Chan) – possono trascorrere il loro tempo godendosi la bellezza, il lusso e la dissolutezza della loro comunità. La vita è perfetta, con tutti i bisogni dei residenti soddisfatti dall’azienda. Tutto ciò che chiedono in cambio è discrezione e impegno indiscusso per la causa di Victory. Ma quando iniziano ad apparire delle crepe nella loro vita idilliaca, mostrando sprazzi di qualcosa di molto più sinistro che si nasconde sotto la facciata attraente, Alice non può fare a meno di chiedersi esattamente cosa stiano facendo a Victory, e perché. Quanto è disposta a perdere Alice per svelare ciò che sta realmente accadendo in questo paradiso?

Thriller psicologico audace, contorto e visivamente stupefacente, “Don’t Worry Darling” è un film potente della regista Olivia Wilde che vanta le inebrianti interpretazioni di Florence Pugh e Harry Styles, circondati da un cast impressionante e perfetto. Il film è interpretato anche da Nick Kroll (“How It Ends”), Sydney Chandler (“Pistol”), Kate Berlant (“Once Upon a Time… In Hollywood”), Asif Ali (“WandaVision”), Douglas Smith (“Big Little Lies”), Timothy Simons (“Veep”) e Ari’el Stachel (il prossimo “Respect the Jux”). Wilde dirige una sceneggiatura scritta dalla sua autrice di “Booksmart” Katie Silberman, basata su una storia di Carey Van Dyke & Shane Van Dyke (“Chernobyl Diaries”) e Silberman. Il film è prodotto da Wilde, Silberman, Miri Yoon e Roy Lee, con Richard Brener, Celia Khong, Alex G. Scott, Catherine Hardwicke, Carey Van Dyke e Shane Van Dyke alla produzione esecutiva.

Wilde è affiancata dietro la macchina da presa dal direttore della fotografia due volte nominato all’Oscar Matthew Libatique (“A Star Is Born”, “Black Swan”), dalla production designer Katie Byron (“Booksmart”), dal montatore Affonso Gonçalves (“The Lost Daughter”), dal compositore nominato all’Oscar John Powell (“Jason Bourne”), dal supervisore musicale Randall Poster (“Non c’è tempo per morire”) e dalla costumista Arianne Phillips (“C’era una volta… a Hollywood”).

 

Speciale Black Widow

Nel film targato Marvel Studios Black Widow, quando viene alla luce un pericoloso complotto, Natasha Romanoff alias Black Widow (Vedova Nera) si trova ad affrontare il lato più oscuro del suo passato. Inseguita da una forza che non si fermerà di fronte a nulla per distruggerla, Natasha dovrà fare i conti con il suo passato da spia e con le relazioni che ha lasciato dietro di sé molto prima di diventare un Avenger. “Penso che fin dall’inizio, quando abbiamo iniziato a discutere dell’idea di fare un film su Vedova Nera, sapevamo che avremmo dovuto realizzare qualcosa di coraggioso, che scavasse in profondità nel personaggio, altrimenti non avrebbe avuto senso”, afferma Scarlett Johansson, che torna a interpretare il ruolo di Natasha Romanoff/ Black Widow (Vedova Nera). “Dopo aver interpretato questo personaggio per un decennio, volevo assicurarmi che il film fosse soddisfacente dal punto di vista artistico e creativo, sia per me che per i fan”.

Marvel Studios’ BLACK WIDOW
Black Widow/Natasha Romanoff (Scarlett Johansson)
Photo: Film Frame
©Marvel Studios 2020

Il produttore Kevin Feige, presidente e chief creative officer di Marvel Studios, afferma che il personaggio di Natasha Romanoff ha incuriosito il pubblico fin dalla sua prima apparizione in Iron Man 2 nel 2010. “Ha un passato davvero ricco, di cui abbiamo dato degli indizi negli altri film”, afferma Feige. “Ma stavolta lo affrontiamo in un modo completamente inaspettato. Ha fatto moltissime cose nei periodi intercorsi tra le sue apparizioni nei vari film, alcune delle quali saranno molto sorprendenti per il pubblico”. Feige spiega che Johansson ha contattato la regista Cate Shortland chiedendole se fosse interessata a dirigere il film. “Cate è venuta a Los Angeles e si è innamorata del personaggio e delle possibilità che poteva offrire”, afferma Feige. “Si è resa conto che avrebbe potuto raccontare una storia molto personale e fare qualcosa di davvero speciale all’interno di un quadro molto ampio”. Shortland afferma: “Credo che la cosa più interessante del film sia il fatto che stiamo giocando con le aspettative del pubblico. Stiamo esplorando alcune parti del passato di Natasha di cui gli spettatori non hanno la benché minima idea. Esploriamo la sua famiglia, ciò che ama e le sue passioni. Si riusciranno a vedere tutti quei suoi aspetti che non si sono mai visti prima d’ora”.

Marvel Studios' Black Widow | Nuovo Trailer Ufficiale

Oltre al suo esordio nel 2010, Natasha Romanoff è apparsa in sei film Marvel: The Avengers, Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Age of Ultron, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e l’entusiasmante ed emozionante film dello scorso anno Avengers: Endgame. Black Widow è ambientato prima di Avengers: Infinity War. “Il film si svolge subito dopo Captain America: Civil War”, spiega il co-produttore Brian Chapek. “Natasha ha infranto gli Accordi di Sokovia e tradito il Segretario Ross, mentre gli Avengers si sono sciolti. All’inizio del film, Natasha tenta disperatamente di fuggire da Ross e abbandonare il suolo statunitense. Quando ha l’opportunità di ricominciare da capo, si rende rapidamente conto che ci sono forze più oscure che minacciano il mondo e questo la spinge a tornare in azione”.

Secondo lo sceneggiatore Eric Pearson, il continuo mistero di Natasha Romanoff era interessante sia per il pubblico che per i filmmaker. “Tra gli Avengers, credo sia il personaggio che abbia rivelato meno informazioni su di sé da quando l’abbiamo incontrata”, afferma. “In Iron Man 2 non era chi diceva di essere. Ha scelto di non svelare il proprio passato e la propria identità al pubblico e agli altri personaggi. In Black Widow, esploreremo finalmente il suo passato e capiremo come mai era così restia a raccontarlo”. Per Jac Schaeffer, che ha contribuito alla sceneggiatura, potersi ispirare a tutto l’Universo Cinematografico Marvel e all’interpretazione offerta da Scarlett nel ruolo di Natasha è stato utile ma anche intimidatorio. “Avevamo la grande responsabilità di raccontare in modo giusto la storia di questa donna che conosciamo, amiamo e idolatriamo”, afferma. “C’è un quadro davvero ricco a cui ispirarsi e che poi abbiamo espanso”. Il risultato finale è un thriller d’azione estremamente intenso, afferma Chapek. “Allo stesso tempo, il nostro film risponde a molte domande sul passato di Natasha”, aggiunge. “Abbiamo visto il suo personaggio evolversi e aprirsi. Abbiamo dato indizi sulla sua identità e sulla sua personalità. In Avengers: Endgame, Natasha è riuscita a fare l’ultimo sacrificio per il bene comune. Ora, vogliamo raccontare una storia incentrata su chi sia veramente e su cosa l’abbia spinta a prendere quella decisione eroica”. Il produttore esecutivo Brad Winderbaum aggiunge: “In ogni film Marvel cerchiamo di impiegare un tono diverso, un genere diverso, un’idea diversa… qualcosa che non abbiamo mai visto prima. Questo spiega le enormi differenze tra film come Captain America: The Winter Soldier e Thor: Ragnarok. Cerchiamo sempre di fare qualcosa di nuovo e con Black Widow sveleremo un aspetto completamente inaspettato della sua storia”.

Basato sull’amata serie a fumetti Marvel pubblicata per la prima volta nel 1964, Black Widow vede l’attrice vincitrice del Tony Award e del BAFTA e candidata a cinque Golden Globe e, più recentemente, a due premi Oscar Scarlett Johansson (Avengers: Endgame, Storia di un Matrimonio, Jojo Rabbit) nel ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow (Vedova Nera), la candidata all’Oscar Florence Pugh (Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, Piccole Donne) nel ruolo di Yelena Belova, il premio Oscar® Rachel Weisz (La Favorita, Disobedience) nel ruolo di Melina Vostokoff e il candidato al Golden Globe David Harbour (Stranger ThingsExtraction) nel ruolo di Alexei alias Red Guardian. O-T Fagbenle (The Handmaid’s Tale, The Five) è stato scelto per interpretare Mason, e il vincitore dell’Oscar e del BAFTA William Hurt (Avengers: Endgame, Avengers: Infinity War) torna a interpretare il Segretario di Stato Thaddeus Ross. Il film Marvel Studios Black Widow è prodotto da Kevin Feige e diretto dalla pluripremiata regista Cate Shortland (Berlin Syndrome – In Ostaggio, Somersault). Brian Chapek (produttore associato di Thor: Ragnarok) è il co-produttore. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Scarlett Johansson, Brad Winderbaum e Nigel Gostelow sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è firmata da Jac Schaeffer (WandaVision, Attenti A Quelle Due), Ned Benson (La Scomparsa di Eleanor Rigby) ed Eric Pearson (Thor: Ragnarok). La squadra creativa comprende il direttore della fotografia Gabriel Beristain (Agent Carter, Marvel One-Shot: Item 47), lo scenografo candidato al BAFTA Charles Wood (Avengers: Endgame, Avengers: Infinity War), la costumista premiata con il BAFTA Jany Temime (Skyfall, Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 e Parte 2), i montatori Matt Schmidt (Avengers: Endgame, Avengers: Infinity War) e Leigh Folsom Boyd (Spider Man: Far From Home, Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar), e il visual effects supervisor premiato con il BAFTA Geoffrey Baumann (Black Panther, Doctor Strange).

Le riprese del film hanno avuto inizio nell’estate del 2019 e si sono svolte in tre continenti nell’arco di 87 giorni. La base della produzione era situata presso i Pinewood Studios appena fuori Londra e le riprese del film si sono svolte in diverse location nel Regno Unito, in Norvegia, a Budapest, in Marocco e ad Atlanta. Black Widow è il primo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel.

 

Il viaggio nel passato svela nuovi segreti, alleati e una nemesi inarrestabile

Man mano che indagavano la personalità di Natasha Romanoff, i filmmaker si sono resi conto che bisognava tornare indietro nel tempo per esplorare il personaggio e spiegare come fosse diventata Vedova Nera. Il viaggio rivela un gruppo di nuovi personaggi che hanno contribuito a plasmare la sua vita, nel bene o nel male.

  • NATASHA ROMANOFF, separata dagli altri Avenger che sono ormai divisi, si confronta con il sentiero oscuro che ha percorso per diventare una spia e un’assassina, e con gli eventi successivi alla sua scelta. Con riluttanza si allea con un improbabile gruppo di spie legate al suo passato, che condividono una parte fondamentale della sua storia e sono accomunate dal desiderio di fermare una forza letale che sta per scatenarsi. Ma gli sforzi di Natasha sono minacciati da un letale assassino, le cui abilità sono diverse da qualsiasi cosa abbia mai affrontato prima d’ora. “Quando la vediamo negli altri film dell’Universo Cinematografico Marvel, Natasha appare spesso come una forza impenetrabile”, afferma Scarlett Johansson, che torna a interpretare Black Widow (Vedova Nera). “È avventata e fuori controllo ma ha comunque un intelletto meraviglioso. Quali sono i suoi segreti? Cosa la rende vulnerabile? Sono entusiasta di mostrare la sua fragilità e la sua forza. Vive in un mondo maschile e per questo motivo si comporta in un determinato modo. Volevamo scoprire chi fosse davvero Vedova Nera”.
  • YELENA BELOVA, un prodotto dello spietato programma d’addestramento della Stanza Rossa, condivide un passato segreto con Vedova Nera che è determinata ad affrontare. Quando si trova intrappolata in un mondo pieno di pericolose minacce che si annidano dietro ogni angolo, Yelena si accorge che la sua unica opportunità di sopravvivenza risiede in una delicata tregua con la persona che lei incolpa per una vita di tormenti: Natasha Romanoff. Florence Pugh interpreta questa feroce assassina. “Yelena è ferita e complicata e spesso si comporta male”, afferma Pugh. “Una delle cose più belle del personaggio di Yelena è il fatto che sia una persona estremamente complessa e spezzata, pur essendo estremamente sicura di ciò che fa. Sa esattamente come svolgere i compiti per cui è stata addestrata, ma non è assolutamente in grado di vivere come un normale essere umano. È un’arma letale ma anche una sorta di bambina. Questa è una delle sue qualità più belle”.
  • ALEXEI/RED GUARDIAN, la risposta della Stanza Rossa a Captain America, è un super soldato e una spia che ha vissuto una vita di trionfi durante la Guerra Fredda. Ormai Alexei ha abbandonato la vita da spia, ma si considera ancora il più grande eroe che esista. Ama condividere la sua grandezza con quelli che lo circondano… ovvero gli altri detenuti della prigione russa in cui vive. Nel profondo – molto in profondità – ha molti sensi di colpa riguardo alla sua vita da spia, specialmente quando si tratta di Natasha Romanoff, che conosceva molto prima che diventasse Vedova Nera. David Harbour interpreta Red Guardian. “È cresciuto in Unione Sovietica ed è stato scelto per un programma simile all’esperimento americano che portò alla creazione di Captain America”, afferma Harbour. “Mentre gli americani stavano creando il loro eroe, i russi stavano sviluppando il Red Guardian. Il problema è che non è diventato famoso come Captain America, e questo rappresenta la più grande tragedia della sua vita. Si sente molto sottovalutato”.
  • MELINA VOSTOKOFF è una spia altamente addestrata, sottoposta per quattro volte al programma Vedova della Stanza Rossa. Dopo varie missioni sotto copertura, una delle quali coinvolgeva una giovane Natasha Romanoff, la Stanza Rossa ha riconosciuto l’intelligenza di Melina rendendola una dei suoi principali scienziati. Dopo decenni di servizio è riuscita a distanziarsi dalla Stanza Rossa, ma al ritorno di Natasha, Melina dovrà decidere a chi essere fedele. Rachel Weisz è stata scelta per interpretare la brillante Melina. “L’Universo Cinematografico Marvel è probabilmente la mitologia contemporanea più popolare e diffusa che esista, e per me è stato davvero entusiasmante essere invitata a unirmi a loro”, afferma Weisz.
  • TASKMASTER è un assassino mascherato che si occupa di missioni letali per conto della Stanza Rossa. Dotato dell’abilità di replicare ogni mossa dei suoi nemici, l’attento e formidabile Taskmaster non si fermerà di fronte a nulla finché non avrà completato la sua missione. “Possiede dei riflessi fotografici: dopo aver combattuto contro di te, sa perfettamente come emulare il tuo stile”, afferma il produttore esecutivo Brad Winderbaum. “I trucchi di Natasha possono funzionare nel primo combattimento, ma nel secondo o nel terzo round lui sa cosa aspettarsi e lei deve inventarsi qualcosa di nuovo”.

Piccole Donne di Greta Gerwig

La sceneggiatrice e regista Greta Gerwig (candidata a 2 Oscar nel 2018 con Lady Bird) ha realizzato il film di Piccole Donne basato sia sul romanzo classico di Louisa May Alcott che sui suoi scritti, ripercorrendo avanti e indietro nel tempo la vita dell’alter ego dell’autrice, Jo March.  Secondo la Gerwig, la tanto amata storia delle sorelle March – quattro giovani donne ognuna determinata a inseguire i propri sogni – è al tempo stesso intramontabile e attuale.

Jo, Meg, Amy e Beth March, nel film sono interpretate rispettivamente da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh, ed Eliza Scanlen, con Timothee Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern in quelli di Marmee, e Meryl Streep nel ruolo della Zia March.

Piccole Donne - Trailer ufficiale | Dal 9 gennaio al cinema

New York, 1868. Josephine “Jo” March è una giovane insegnante che vive in una pensione e tenta di farsi strada come scrittrice, riuscendo tuttavia solamente a pubblicare brevi racconti presso un editore locale, il signor Dashwood. Jo ha molto talento, ma le sue opere hanno scarso successo a causa del suo essere donna, motivo per cui Jo, pur di guadagnare qualcosa, si è oramai rassegnata a scrivere solo ciò che la gente vuole leggere; un coinquilino di Jo, il professor Friedrich Bhaer, tenta di farle capire che, per quanto talentuosa, non sarà mai una vera scrittrice finché non imparerà a scrivere con il cuore, ma Jo fraintende la critica e inizia a perdere fiducia in se stessa. Quello stesso giorno, Jo riceve un telegramma dalla sorella Meg che la prega di tornare a casa perché le condizioni di Beth, loro sorella minore, si sono aggravate. Mentre torna a casa, Jo ricorda la propria vita prima di trasferirsi a New York.

Concord, Massachusetts, 1861. Jo, Meg, Beth ed Amy March sono quattro sorelle adolescenti molto diverse tra loro. Meg, la maggiore, è la più assennata, ancorché piuttosto vanitosa; Jo è una ribelle con la passione della scrittura; Beth, la terzogenita, è dolce, timida e appassionata di pianoforte; Amy, la minore, è viziata, esuberante e molto dotata per il disegno. Le sorelle vivono assieme alla loro madre Marmee mentre il padre è cappellano volontario nell’esercito unionista; la guerra si fa sentire molto anche sulla vita della famiglia, in perenne mancanza di denaro, ciononostante le sorelle, spronate dalla madre, fanno ciò che possono per aiutare i poveri della comunità. Jo, per aiutare la famiglia, lavora come dama di compagnia per la scorbutica e benestante zia March, che mal sopporta i modi da maschiaccio della nipote e la esorta perennemente a trovarsi un buon partito.

Un giorno, le sorelle stringono amicizia con il giovane Theodore Laurence, detto Laurie, nipote del loro anziano e ricchissimo vicino di casa. Laurie si avvicina in particolare a Jo (infatti Jo chiamava Theodore Teddy) e anche il signor Laurence finirà per affezionarsi alla famiglia March; Meg, da parte sua, finirà per innamorarsi, ricambiata, di John Brooke, precettore di Laurie. Una sera, Meg e Jo vanno a teatro con Laurie e John senza invitare Amy e quest’ultima, indispettita, brucia per ripicca la bozza di un romanzo a cui Jo stava lavorando. il giorno dopo, Amy, pentita, tenta di scusarsi con Jo, ma cade in un fiume ghiacciato, rischiando la vita. Jo e Laurie riescono a salvarla e Jo, realizzando di aver quasi perso la sorellina, la perdona.

All’arrivo dell’inverno, Marmee è costretta a partire per stare accanto al marito, rimasto ferito in guerra; Jo, in un gesto di grande altruismo e maturità, vende i propri capelli per far avere alla madre i soldi per il viaggio. Beth contrae la scarlattina ed Amy, unica tra le sorelle a non aver mai avuto la malattia, viene ospitata da zia March per tenerla al sicuro. Beth guarisce grazie alle cure di Marmee, rientrata dietro preghiera di Jo e Meg, ma la malattia ha debilitato gravemente il fisico della ragazza. La famiglia è finalmente riunita a Natale quando il signor March, congedato a causa delle ferite, viene rimandato a casa.

In primavera, Meg e John si sposano, con grande gioia della famiglia tranne che della zia March, che mal vede il matrimonio della nipote con un insegnante squattrinato. L’anziana donna annuncia la propria intenzione di partire per l’Europa e propone ad Amy di accompagnarla, offerta che la ragazza accetta con gioia. Nel frattempo, Laurie, da sempre innamorato di Jo, si dichiara, ma Jo lo respinge: non sente infatti di essere tagliata per il matrimonio e non ricambia i sentimenti dell’amico. Laurie, affranto, non può far altro che accettare il rifiuto. Dopo quel giorno, le sorelle prendono ognuna la propria strada: Meg rimane a vivere con John, Amy parte con la zia March e Jo si trasferisce a New York per tentare la carriera di scrittrice.

Di nuovo nel 1868, Jo riabbraccia Meg, Beth e Marmee e inizia a considerare la propria vita fino a quel momento, realizzando infine di non aver mai concluso nulla e pentendosi di aver respinto Laurie. Quest’ultimo, in Francia, rivede casualmente Amy, divenuta pittrice e in procinto di sposarsi con un loro amico, Fred. Amy, però, al pari delle sorelle ha ormai perduto ogni illusione che aveva da bambina e intende sposare Fred solo per assicurare un futuro a se stessa e alla propria famiglia. Laurie s’innamora sinceramente di lei, ma Amy lo respinge, rivelandogli di averlo sempre amato ma di non voler essere la sua seconda scelta; alla fine, però, tutto si sistema e i due convolano a nozze.

Beth, in seguito ad una crisi, muore, gettando la famiglia nel dolore. Amy e Laurie rientrano dalla Francia per prendere parte alle esequie e Jo rimane sconvolta alla scoperta che i due sono ora sposati: Jo è ormai rassegnata alla solitudine, ma ha una sorpresa quando a casa si presenta Frederich, venuto a salutarla prima di partire per la California, dove ha ottenuto un impiego. Friedrich è in realtà innamorato di lei e Jo, spronata da Meg e Amy, decide di non farsi scappare anche questa occasione e si dichiara a lui.

Tempo dopo, Jo e Friedrich si sono sposati e si sono trasferiti nella vecchia casa di zia March, nel frattempo deceduta. L’anziana signora, che in realtà apprezzava lo spirito indipendente della nipote, le ha infatti lasciato la villa e Jo, con l’aiuto del marito e delle sorelle, la trasforma in un collegio per tutti i bambini della comunità, potendo così continuare a insegnare e a coltivare il sogno di essere una scrittrice. Ispirata da tutto ciò che ha vissuto, Jo scrive un romanzo ispirato alle vicende della sua famiglia e lo intitola “Piccole Donne”, il soprannome coniato affettuosamente dal padre per lei e le sue sorelle; Dashwood, scettico, inizialmente rifiuta di pubblicarlo, ma si ricrede quando le sue nipotine, che hanno letto per caso il manoscritto, si dicono entusiaste. Il film si chiude con Jo che stringe al petto la prima copia del libro, felice di essere riuscita a realizzare tutti i suoi sogni.

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