Elisa Pigliafreddo: cosplayer, gamer e Influencer dallo straordinario talento

Siamo orgogliosi di poter condividere con voi l’esperienza di Elisa Pigliafreddo, una talentuosa ragazza milanese di 24 anni, Laureata in triennale al Politecnico di Milano e prossima alla laurea Magistrale di Architetura e Disegno Urbano sempre al Politecnico di Milano. Elisa è anche una micro-influencer che ha approcciato da pochi anni anche l’arte del Cosplay e del Gaming. Fin da piccola ha sempre avuto la passione sia per le arti disciplinari, dal disegno figurativo alla modellazione tridimensionale per progetti legati all’ambito architettonico, sia per le arti creative andando a scoprire quelle che sono le carateristiche del cosplay tramite oufit, make-up e del mondo digitale del gaming.

In concomitanza con l’inizio del percorso universitario nel 2018 ha deciso di dedicare una piccola parte della sua vita approcciandosi al mondo dei social in special modo su Instagram, portando i suoi primi lavori di Make-up, Nail-art e outfit di ispirazione. Man mano che i suoi contenuti crescevano aumentava anche il suo pubblico che apprezzando i suoi lavori decise di avviare pian piano la sua attività di micro-influencer in cui tut’oggi aiuta i vari brand ad ampliare il loro pubblico tramite la sua creatività espositiva. Scoprendo sempre più le opportunità presenti sui social decide di allargare la sua prospettiva immergendosi nel mondo giapponese in prima persona realizzando il suo primo cosplay portato inizialmente sui social e in secondo momento anche nella realtà. Nel 2022 partecipa alla sua prima fiera, il Games Week di Milano e li capì che quella parte di interazioni con il pubblico che era sempre stata mostrata solo dietro a uno schermo, venne apprezzata ancora di più dal vivo.

Come si arriva allo sbarco di Elisa Pigliafreddo da Influencer/Cosplayer all’aggiunta della parte Gamer?

Man mano che la sua popolarità sui social aumentava anche dopo le prime fiere, molte persone le chiesero se avesse Twitch per poter interagire con lei in live mentre coinvolgeva in modo diretto i suoi follower. Decise dunque di fare esperienza su questa nuova piataforma osservando e conoscendo Cosplayer/Gamer di talento come LaVica, KasumiSen, HitomiOkami e molti altri. Decidendo così all’inizio del 2023 di aprire il suo profilo Twitch portando giochi come League of Legend, Valorant, Genshin Impact, ma anche sezioni dedicate al Cosplay in diretta per poter interagire e creare una community di persone amanti del mondo giapponese e gaming come lei.

Elisa ci ha rivelato che essere una studentessa di un’università così importante in Italia e avere anche un approccio social ha riportato spesso delle difficoltà nella sua vita. Portare avanti due attività simili è stato spesso impossibile, difatti ci sono stati momenti in cui ha dovuto dare priorità allo studio per potersi laureare e avviare il prima possibile la sua carriera da aspirante Architetto. Il lato social non è mai stato abbandonato, anzi ha sempre cercato di soddisfare i vari brand con cui collaborava per offrire un’esperienza il più utile e creativa possibile e quando poteva, per staccare un po’ la testa dai libri, si dedicava al gaming e alla creazione di Cosplay.

Un domani Elisa non sa cosa il futuro le aspetta ma è certa che cercherà di trasformare i suoi hobby nel suo lavoro e il suo lavoro in hobby per cercare di rendere la sua vita e quella di chi la circonda il più colorata, rimanendo in tema artistico, possibile e poter dunque essere un esempio per chi sogna di realizzarsi in più settori senza dare peso ai pregiudizi ancora troppo comuni.

Per approfondire lo straordinario talento creativo di Elisa vi invitiamo a visitare il suo aggregatore di link: cadencexx – Link in Bio & Creator Tools | Beacons.

Jasmine / Deimos: gioco e cosplay in costante evoluzione

Gaming e Cosplay, oggi vi vogliamo parlare della talentuosa Jasmine, alias Deimos, una giovane creativa classe ’91, cresciuta sin da piccola con l’amore per i fumetti, gli anime e i videogames: un amore che non è mai finito ma, anzi, è aumentato nel corso degli anni. Il suo nickname? Non c’è da andare a cercare tra i nomi di qualche supereroe o nei vari anime/manga e videogames che la ragazza ama… il suo nickname lo si deve ad altre sue due grandi passioni: l’astronomia e la mitologia. Infatti, il nome Deimos deriva da uno dei satelliti del pianeta Marte, nonché figlio del dio della guerra nella mitologia greca, che personifica lo spirito del terrore.

Sin da bambina, le passioni di Deimos sono sempre state “atipiche” rispetto a quelle dei suoi coetanei. Gli altri bambini si interessavano ai consueti giochi della tenera età, mentre lei passava ore e ore nella propria stanza a leggere libri e giocare a Pokemon sul suo Gameboy. Crescendo, la passione è cresciuta con lei e ha iniziato a essere una vera e propria nerd in miniatura, spesso vista in modo negativo dalle persone, additata come quella strana. Ma Deimos non si è mai fatta abbattere dalle opinioni negative e verso l’adolescenza ha fatto capolino una nuova, grandissima, passione: il cosplay, che l’ha portata ad ampliare ogni sua altra passione, dalla lettura fantasy, ai videogiochi. Ha iniziato un po’ per caso, un po’ per gioco, portando il cosplay di Misa Amane da Death Note a una fiera nel 2009. È insicura e quasi tremante quando fa capolino sul palco e si esibisce, ma la sorpresa maggiore è durante le premiazioni, quando viene fatto il suo nome per il premio somiglianza col personaggio. Ma Misa è stata solo la prima dei tanti personaggi, tra cui Ciel Phantomhive da Kuroshitsuji, Merida da Ribelle, Alice da Alice Madness Returns, Mera da Aquaman, Roxanne di In viaggio con Pippo, Ellie da The last of us, Robin di Stranger Things, Ace da One Piece, Daenerys Targaryen di Game of Thrones, Lola Bunny da Space Jam e molto altri personaggi…

Per Deimos essere gamer è uno stile di vita vero e proprio, a 360°. Lei utilizza il gaming nella propria vita reale ogni giorno, con citazioni, magliette a tema, tatuaggi (quasi ogni tatuaggio che ha, fatta qualche eccezione, è a tema nerd). Essere gamer significa vivere vite infinite, entrare in universi paralleli e affrontare sfide di ogni tipo, incontrando nuovi amici e nemici. Essere gamer vuol dire uscire dalla monotonia di una vita qualunque.

Oltre ai titoli che fanno parte della sua infanzia, Deimos ha un amore particolare per la saga di Assassin’s Creed, di cui ha anche un tatuaggio, la trilogia di The Witcher (di cui ha fatto il cosplay di Ciri, un personaggio che la rappresenta moltissimo), Horizon Zero Dawn, Monster Hunter e molti altri… ma più di tutti, il suo gioco preferito è BioShock Infinite. Si può dire che i genitori di Deimos abbiano contribuito ampiamente alla sua passione per i videogiochi, regalandole a soli 4 anni la Sega Mega Drive, con un gioco un po’ particolare: Moonwalk! Poi venne la PlayStation e la fine ebbe inizio! La passione per i videogiochi diventa un vero e proprio amore spropositato. Più di tutti, i titoli che hanno contato per Deimos sulle prime console Sony sicuramente sono stati i capitoli della saga di Final Fantasy, che le hanno insegnato tantissimi valori, come l’onore, il coraggio, la vera amicizia e la forza di andare contro ogni avversità. Non c’è stata una volta precisa in cui Deimos ha deciso di uscire allo scoperto. Lo ha sempre fatto, non ha mai nascosto la sua vera essenza, già da bambina. Ha sempre combattuto contro gli stereotipi che vedevano i videogiochi, fumetti e anime prevalentemente argomenti maschili. Le volte in cui si è sentita dire “ma giochi ai videogames? Dimostrami che conosci i personaggi dei giochi” o ancora peggio, nei competitivi online quando nel canale vocale parlava e le battutine cattive o le richieste di amicizia insistenti iniziavano a piovere… ma ha continuato imperterrita nella sua passione, arrivando a fare streaming su Twitch, con un discreto numero di followers.

Jasmine è sempre stata fedele a se stessa, senza mai rinunciare alle proprie passioni e alla propria identità, che questa potesse piacere o meno a terzi. Ha sempre esternato il suo lato nerd anche a livello estetico, mostrando (specie nella sua piccola città) che le ragazze nerd esistono e che non c’è bisogno di nascondersi. Nel mondo odierno sembra facile poter essere se stessi, ma purtroppo non è così scontato e anche Deimos l’ha provato sulla propria pelle più volte. Ancora oggi si sente spesso giudicata in un mondo prettamente maschilista, dove la figura della donna è ancora oggettivizzata e vista come “ah ma le gamer giocano scollate e in mutandine per fare soldi sul web” o dove secondo alcuni, tutte le cosplayer sono mezze pornostar perché alcune distorcono i costumi originali per renderli più sexy del dovuto. Dal canto suo, Deimos è il genere di ragazza che fa live in pigiama e struccata, ride e si rende ridicola su Twitch, fa cosplay il più fedelmente possibile agli originali e da il massimo per farsi prendere sul serio.

Come quasi chiunque, Deimos ha delle figure importanti a cui si ispira e che ammira molto, tra cui del mondo cosplay si possono citare Kamui Cosplay, Kinpatsu, Yaya Han, Moderately Ok Cosplay e, più di chiunque altro, Leon Chiro. Nel mondo ludico, invece, si fa ispirare da alcuni dei suoi amici, che apprezza e ammira, tra cui Berrofronzo e Gabbo86.

Deimos ha la fortuna di essersi circondata di persone che apprezzano e condividono le sue stesse passioni, quindi la loro vita sociale è particolarmente incentrata sul mondo nerd generale (videogiochi, anime, fumetti, cosplay etc). Esprime il suo lato nerd con tatuaggi dedicati a diversi fandom (da Batman al signore degli anelli, Assassin’s Creed e V per Vendetta. Ha anche un tatuaggio dedicato a Jaws, il suo film preferito) e l’abbigliamento, soprattutto! Ha innumerevoli maglie dedicate ai videogiochi che ama. La sua stanza è un vero e proprio santuario nerd, a partire dalle mappe di Skyrim, Jurassic Park e la terra di mezzo, passando per i poster di Stranger Things, Joker, Jaws e It, una riproduzione di Lungo artiglio da Game of Thrones e diverse figures dedicate a videogiochi etc. Si può dire che la vita di Deimos sia incentrata a 360° sul gaming. Le critiche di chi non condivide l’essere gamer sono sempre state all’ordine del giorno, a partire dai parenti fino ad arrivare agli estranei che si permettono di giudicare chiunque non la pensi come loro. Deimos ha sempre affrontato questo genere di persone, specie perché oltre alla “colpa” di essere gamer, aveva l’aggravante di essere donna. Un tempo, se la prendeva, litigava e tentava in tutti i modi di fare valere le proprie ragioni, ma col tempo ha cambiato approccio. Ha deciso di ignorare certe persone tossiche, impedendo loro di influire negativamente sulla sua vita.

Tra gli eventi “comics & games”, sicuramente uno dei più belli a cui ha partecipato è Sigurtà, dove il parco è un posto meraviglioso e di grande ispirazione per dei set in cosplay. Ma, come ogni bravo gamer che si rispetti, l’appuntamento annuale fisso per Deimos e la games week! Spesso e volentieri, soprattutto grazie al cosplay, è stata oggetto di critiche positive da bambini e madri. Fermata nelle fiere con frasi tipo “ma tu sei la vera Merida?” e ha sempre assecondato i bimbi, dando loro un momento di felicità con uno dei loro idoli animati… un’altra esperienza estremamente positiva è stata durante l’ultima games week (ahimè, bei tempi) col cosplay di Mera, una ragazza l’ha fermata per dirle che era bellissima, le ha scaldato il cuore. Ma l’esperienza migliore è quando viene chiamata dalle persone col nome del personaggio che sta interpretando. L’aneddoto più simpatico, però, viene dall’ultimo Xmas Comix, dove ha interpretato Ciri e a un certo si è sentita chiamare “figlia mia”. Girandosi ha incontrato due ragazzi molto simpatici che interpretavano i genitori biologici di Ciri. Ne sono uscite diverse battute divertenti, tra cui la risposta di Deimos “Il mio papà è Geralt, brutto!” e alcune divertentissime “foto di famiglia“. Il cosplay è un mondo meraviglioso, che fa incontrare tante persone e creare legami stupendi.

A modesto parere di Deimos, i social sono stati tanto una benedizione quanto una maledizione. Sicuramente hanno aiutato a fare conoscere molto di più l’universo femminile del gaming, l’altra parte della medaglia, ma nello stesso modo molte ragazze hanno utilizzato questa cosa in una scusa per rendere sexy tutto. Foto dove leccano joypad, video con cuffie da gaming e reggiseno… decontestualizzando totalmente il vero significato dell’essere gamer e, di conseguenza, dando un’idea errata al mondo. Facendo parte della “rivoluzione dello streaming”, non può che reputarla un giovamento e grande passo avanti per molti artisti emergenti di tantissimi campi differenti, tra cui la musica e, per l’appunto, il gaming. Molti amici di Deimos sono riusciti nel trasformare questo mondo in un lavoro.

Se volete esplorare la creatività di Jasmine / Deimos, vi consigliamo di cliccare sui suoi profili ufficiali:

Jessica: Cosplay, Gaming e passione nerd

Andiamo avanti con le pagine dedicate alle nostre amiche e amici di Satyrnet. Oggi è il turno di Jessica, un’altra nerd come tutti noi; una cosplayer appassionata di videogiochi. Una ragazza che unisce il suo amore per il cosplay a quello per i videogiochi, interpretando spesso personaggi presi dai suoi titoli videoludici preferiti. Una persona che ama fare cosplay e fotografarsi, ma anche fare video in cui parla di videogiochi. Una ragazza veramente in gamba. Conosciuta anche come Silverwings sui Social.

Jessica è una ragazza di 22 anni appassionata principalmente di videogiochi, musica e cosplay. Fin da piccola ha sempre amato creare e indossare i costumi dei personaggi che le piacevano, per imitarli. Quindi la sua passione per il cosplay è praticamente nata con lei. Il suo primo cosplay risale addirittura all’età di 10 anni quando, volendo imitare Lara Croft, si comprò le fondine per le pistole, le pistole e tutto il resto, per poi assemblare il tutto in un unico costume. Preferisce crearsi i costumi da sola, magari creando ogni singolo componente, ma non è molto pratica, quindi a volte deve acquistare qualcosa di pronto. Tuttavia, la realizzazione del cosplay è solo un punto di partenza per Jessica, che infatti sostiene che un buon cosplay non si vede solo dalla realizzazione del costume. Ma passa anche per l’interpretazione del personaggio. Anche se il personaggio è un original. Perché di base, gli original prendono spesso spunto da altri personaggi preesistenti, con l’aggiunta di qualche personalizzazione.

Il cosplay, per Jessica è solo una passione. Ma riconosce il fatto che alcuni usino questa passione anche per vivere, guadagnando soldi. E poi c’è chi invece sfrutti il cosplay solo per denaro, senza avere nessuna passione. L’importante è che ce la metta lei, perché è la sua passione.

Il suo primo amore, sia in ambito cosplay che nei videogiochi, è stato Lara Croft. Infatti Jessica ci ha detto che anche se il suo “battesimo da gamer” è avvenuto con Nintendogs e Super Mario, il vero amore per la categoria è arrivato con Tomb Raider Legend. Da lì infatti gli scaffali della sua libreria si sono riempiti con tutti i Tomb Raider, prima di ampliare i suoi orizzonti anche verso i vari Final Fantasy e Kingdom Hearts.

Per Jessica i Social Network sono una lama a doppio taglio, nel mondo nerd. Grazie ad essi cosplayer e gamer di tutto il mondo possono connettersi e creare nuove amicizie, ma è pur vero che molte volte sono negativi perché non c’è comprensione o supporto da chi non è “del mestiere”. Anzi, molte volte anche tra gli stessi cosplayer, osserva giustamente Jessica.

In ambito cosplay, Jessica non si è ispirata a nessuno. Ma in ambito gamer ha diversi punti di riferimento. All’inizio, le piaceva imitare Angelina Jolie nei panni di Lara Croft, ma quando ha iniziato a parlare di videogiochi nei suoi video, ha tratto ispirazione da FaviJ. Per lo stile di gioco invece si ispira ad altri YouTuber che fanno gameplay come ChaosVincentVII, Mikeshowsha, easygamer1989, rcrz50.

La passione per i videogiochi ha aiutato Jessica nella sua crescita personale, donandole tanta pazienza e tanta tenacia. Essere donna e gamer oggi viene ancora considerata una “trasgressione” per molti, ma per Jessica è semplicemente libera espressione di sé. Il mondo dei videogiochi non è sbagliato, quindi non c’è “trasgressione” nell’essere gamer. Al massimo ci sono dei pregiudizi, ma quelli si abbattono, basta ignorarli.

Questa società purtroppo rende ancora difficile la libertà di espressione, “grazie” soprattutto ai pregiudizi di coloro che si sono creati nella mente delle “regole” da rispettare, che impongono anche un limite anagrafico e biologico alle passioni delle persone. Ma Jessica fa parte di quella parte di umanità che questi limiti non se li impone. E va avanti per la sua strada.

Seguite Jessica su

Facebook: Jessica Caronni

Instagram: @silverwings._

Proudence Baelish, una personalità prismatica

Proudence Baelish, classe 1981, al giro di boa dei 40 anni non si sente né piccola, né grande. Lei si sente giusto in mezzo: troppo grande per fare stupidaggini da ragazzina, troppo piccola per pensare di fare cose troppo adulte. Il suo punto di equilibrio si trova però in un mondo parallelo. In un mondo fatto di giochi e di gioco. Proudence è una personalità prismatica. Gli interessi sono tanti e vari, ma tutti con in comune la decisione di non vergognarsi di giocare. E’ prima di tutto una gamer, torneista di giochi da tavolo, poi una Mistress, sostenitrice del gentle femdom e dei rapporti BDSM, e poi è una Sacerdotessa della Sessualità Sacra. Proudence fa del suo essere una gamer e, in generale dell’atto del gioco, una scelta di vita. L’azione del “giocare” viene da lei declinata in ogni suo aspetto.

Ma cosa vuol dire giocare? Quando si parla di gioco le si illuminano gli occhi oggi come quando era bimba, poi schiarisce la voce e riporta ill saggio “I giochi e gli uomini. La Maschera e la Vertigine” di R. Caillois. In particolare lei parla dei due aspetti del titolo. Gliene parlò una vecchia amica, e da allora lei ha fatto entrambi suoi. Mi ricerca le loro definizioni sul cellulare e parte:

  •  MIMICRY: Termine inglese che indica la mimica, terza categoria, che presuppone l’accettazione di fondo di una realtà temporanea e fittizia. Illusione a cui deve prestarsi non solo colui che la crea, ma anche il pubblico, come se fosse vera. Esempi tipici sono i giochi dei bambini ( la bambina che gioca a fare la mamma o il bambino che gioca a fare il cow-boy…). Ma anche il carnevale e i balli mascherati. Tutti giochi che implicano un’illusione di fondo che in una determinata realtà spazio/temporale ci portano a ritenere vero quel travestimento o finzione.
  • ILINX: Il suo significato originario è “gorgo” ma più precisamente “vertigine”. Consiste in ogni gioco in cui il piacere è rappresentato da una ricerca di “panico”. Come ai giochi del Luna Park o agli esercizi dei dervisci danzanti. Esempi che trovano un loro comune denominatore nel gioco della trottola dei bambini.

 

Impegnarsi seriamente e completamente in una attività ludica, stimola e rafforza la memoria, il linguaggio, l’attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi e la capacità di confrontarsi e relazionarsi. Neanche fosse wikipedia. Non è un caso, aggiunge, se tutti questi elementi si possano ritrovare tranquillamente in una partita di un gioco da tavolo e allo stesso tempo in una sessione di BDSM. Il coinvolgimento, la capacità di valutare e dosare i potere delle proprie scelte sul proprio futuro e su quello degli altri coinvolti, il senso di responsabilità, la necessità di sviluppare un pensiero logico laterale che si modifica e di adatta alle situazioni via via nuove durante lo svolgimento dell’attività. Insomma, Proudence è convinta che come per i bambini, dove una scarsa attività ludica può comportare gravi carenze dal punto di vista cognitivo, così nel mondo adulto il Gioco, e tutte le sue sfumature, siano un toccasana dal punto di vista dell’allenamento logico, psicofisico ma, soprattutto una porta per un sano approccio sociale. Oltre che un modo sano, se consapevole, di evadere in maniera costruttiva da momenti di vita piatti, pesanti o pericolosi.

Il passato professionale di Proudence in effetti, la vede impegnata nella formazione della primissima infanzia, con svariati progetti di socialità ed inclusività attraverso, appunto, il gioco. Progetti che, per spirito di osservazione e con tentativi di successo, la spinge a frequentare contesti ludici via via romani e poi regionali, nazionali ed internazionali. La torneistica è il passo naturale verso il bisogno di confronto e di sfida delle proprie capacità. Unita al desiderio di scoprire gioco dopo gioco il mondo delle dinamiche psicologiche dietro i giochi da tavolo più disparati, è per questo che dal Romics passa al padiglione del Lucca Comics per poi diventare una habituè della Play di Modena e dello Spiel  ad Essen, in Germania. Parallelamente studia la corporeità e i legami con il potere e con la fiducia in sè stessi attraverso un percorso storico-sociologico sulla visione della sessualità nel corso delle epoche. Il che la porta a rispolverare il gusto della sperimentazione ludica anche in ambito sensoriale e sessuale, arrivando al BDSM, che pare rispondere alla sua esigenza di espressione ludica in qualche modo creativa e sotto forma di dialogo con l’altro.

Una ragazza in tavoli contesti tipicamente maschili si fa riconoscere ben presto, e il suo percorso nella sessualità sana e nel BDSM la rende ancora più riconoscibile in un ambiente, quello nerd, che spesso  ancora oggi accoglie  il sesso femminile a metà tra senso di intrusione e sconvolgimento ormonale. Del resto anche il suo aspetto fisico non è che passi proprio inosservato, dal momento che Proudence si presenta con occhioni da manga, sorrisone, 1 metro e 70 ben piazzato ed un adorabile caschetto corto, tutti elementi che prende in prestito ed in onore del suo personaggio preferito: Valentina del celebre fumetto tutto italiano, della penna di Crepax. Quando si parla di trasgressione lei sorride ma, reduce da anni di festival sulla sessualità (di cui è stata anche organizzatrice e produttrice) in pari numero con fiere nerd, non pensa si possa parlare più di trasgressione oggi, in quanto in nome della espressione libera di sè stessi Proudence crede che si sia già andati oltre il limite della decenza, del buon costume e dell’arte, qualunque cosa questo significhi.

Personalmente Proudence ha scelto comunque di fare della discrezione il suo baluardo, purtroppo questo non è stato sufficiente per evitarle problemi sul lavoro, da cui qualche anno fa è stata licenziata in tronco e senza avvertimento né ammortizzatori perché riconosciuta in foto di ambienti kinky romani e come fondatrice di Ab Nursery- Italia, un asilo per adult baby in italia. Una persona affine a dinamiche kinky, per quanto sia preparata ed amata dai fruitori della sua professionalità (i bambini le sono sempre stati affezionati e legatissimi), non può permettersi in Italia di poter tenere distinta vita privata e vita professionale, nonostante tutta la discrezione, i crismi e le attenzioni del caso. E così lei è stata messa alla porta da un giorno all’altro, in presenza dei grossi capi e di un avvocato, la cui presenza sarebbe servita ad evitare di poter replicare. Ma da brava padawan la ragazza non si è persa d’animo e, cambiando completamente sia l’ambito che il target professionale oggi Proue ha implementato il suo lavoro con le sessualità non convenzionali e con il BDSM prestando le sue competenze ad una realtà parallela, fatta di consapevolezza, sperimentazione, sex toys performance e fotografie in contesti in cui i corpi e le corde diventano protagonisti per delle coccole estetiche e particolari. E da una decina di anni lei non si nasconde più, per scelta e perché ormai del suo volto e delle sue mani ha fatto il suo biglietto da visita. Soprattutto nel bel mezzo della rivoluzione mediale e dell’utilizzo dei social su cui condivide le sue mega-partite ai bordame al fianco di installazioni umane in posti fiabeschi o inquietanti. E la cosa spesso e volentieri porta scompiglio nell’ambiente nerd, dove si presenta ancora come se altrove nulla fosse successo…

Foto in questo articolo by: @Silvia Manai, SolletiLegando 

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