The Elder Scrolls 6: il gioco entra in fase “giocabile”!

The Elder Scrolls 6 è il sequel di The Elder Scrolls V: Skyrim, il celebre gioco uscito nel 2011 e ambientato nella regione nordica di Tamriel. Skyrim ha avuto un enorme successo di critica e pubblico, vendendo oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo e ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Questo nuovo progetto è stato svelato per la prima volta nel 2018 e, dopo anni di attesa, sembra finalmente essere in uno stato giocabile, almeno per gli sviluppatori. La notizia è stata confermata da Bethesda, che ha rivelato che il team di sviluppo sta attualmente giocando a una versione del prossimo capitolo della saga fantasy.

Questa importante rivelazione è avvenuta durante la celebrazione del trentesimo anniversario della serie, con Bethesda che ha condiviso attraverso i social media il proprio entusiasmo per il nuovo capitolo. Anche se si tratta ancora di una fase iniziale di sviluppo, l’azienda si è dimostrata entusiasta di poter tornare a Tamriel e sperimentare le prime build del gioco.

Nonostante l’attesa sia stata lunga e i dettagli ancora scarsi, i fan hanno continuato a generare teorie e speculazioni su cosa potrebbe riservare The Elder Scrolls 6. Il nuovo capitolo della saga dovrebbe portarci in una nuova regione di Tamriel, ancora da scoprire. Secondo alcune voci, The Elder Scrolls 6 potrebbe essere ambientato a Valenwood, la terra natale dei Bosmer, gli elfi dei boschi. Si tratta di un’area di Tamriel che Bethesda non ha ancora esplorato molto e che si caratterizza per la sua natura rigogliosa e selvaggia⁴⁵.

Nei giochi precedenti, abbiamo visitato diverse regioni del continente: High Rock e Hammerfell, le terre degli umani; Morrowind, la patria degli elfi scuri; Cyrodiil, il cuore dell’Impero; e Skyrim, appunto. Rimane ancora da esplorare Valenwood, ma anche Elsweyr, la terra dei Khajiit, i felini antropomorfi; e Black Marsh, il territorio degli Argoniani, i rettili umanoidi.

Data di uscita e piattaforme

Le notizie sulla data di uscita sono ancora molto vaghe. È certo che The Elder Scrolls 6 verrà rilasciato fra molto tempo. Secondo le dichiarazioni di Phil Spencer, CEO di Xbox, l’uscita potrebbe avvenire intorno al 2028. Il motivo è che Bethesda sta dando la priorità a Starfield, il suo nuovo progetto sci-fi, che dovrebbe essere il primo gioco next-gen della software house.

Inoltre, The Elder Scrolls 6 sarà un gioco molto ambizioso e complesso, che richiederà anni di sviluppo e ottimizzazione. Probabilmente il gioco sarà disponibile solo su PC e Xbox Series X/S, le console di nuova generazione di Microsoft. Questo perché Microsoft ha acquisito ZeniMax Media, la società madre di Bethesda, per 7.5 miliardi di dollari, diventando così proprietaria dei diritti dei franchise più famosi della software house. Non è chiaro se The Elder Scrolls 6 sarà un’esclusiva Xbox o se sarà disponibile anche su PlayStation 5. Inizialmente Microsoft aveva dichiarato che non avrebbe ostacolato lo sviluppo dei giochi Bethesda su altre piattaforme, ma in seguito ha lasciato intendere che potrebbe decidere caso per caso. Al momento non ci sono conferme né smentite in merito. Quel che è certo è che The Elder Scrolls 6 sarà disponibile su Xbox Game Pass dal primo giorno. Questo significa che gli abbonati al servizio di Microsoft potranno scaricare e giocare al gioco senza costi aggiuntivi il giorno stesso in cui uscirà per tutti gli altri.

Per i fan, queste sono tutte ottime notizie e la speranza è che nei prossimi mesi si possano ricevere ulteriori informazioni e, chissà, magari anche un primo sguardo al gameplay. È evidente la dedizione per la creazione di un nuovo capitolo di un gioco leggendario come The Elder Scrolls V: Skyrim, che ancora oggi, quasi dodici anni dopo il suo rilascio originale avvenuto l’11 novembre 2011, viene giocato da molti appassionati.

The Elder Scrolls: Arena compie 30 anni

Il 25 marzo del 1994 è uscito il primo capitolo della celebre serie di Bethesda Softworks, The Elder Scrolls: Arena, che oggi compie 30 anni. Questo videogioco action RPG open world a tema fantastico ha introdotto i giocatori a Tamriel, il mondo immaginario in cui si svolgono le avventure della serie.

The Elder Scrolls: Arena gameplay (PC Game, 1994)

Ambientato nell’anno 399 della 3ª era, segue la storia dell’imperatore Uriel Septim VII imprigionato in Oblivion e del suo consigliere Jagar Tharn che ha usurpato il trono. Il giocatore assume il ruolo di un campione incaricato di trovare gli otto pezzi del Bastone del Caos sparsi per Tamriel al fine di salvare l’Impero. Il viaggio attraverso il vasto mondo di gioco è reso possibile dalla combinazione di contenuti generati casualmente e spazi appositamente progettati per creare un ambiente realistico e massiccio. Il giocatore può esplorare locande, fattorie, città, segrete e altro ancora mentre affronta la missione principale.

L’interfaccia di gioco consente al giocatore di combattere in prima persona sia con armi sia con la magia, offrendo una varietà di opzioni strategiche. Arena è noto per essere uno dei primi giochi a presentare un ciclo realistico giorno/notte, rendendo l’esperienza di gioco più immersiva.

Nonostante la sua difficoltà iniziale, Arena ha mantenuto il suo fascino nel corso degli anni. Disponibile gratuitamente su Steam e GOG, continua a essere apprezzato da fan e nuovi giocatori. La sua influenza nel mondo dei videogiochi di ruolo e la sua importanza nella storia di The Elder Scrolls lo rendono un titolo iconico nella storia dei videogiochi. Il suo futuro, con la possibilità di un remake o una versione rimasterizzata, resta ancora da scoprire.

The Elder Scrolls Daggerfall: il classico di Bethesda rivive con il motore Unity

Mentre i fan di Bethesda attendono con ansia notizie su The Elder Scrolls 6, il sesto capitolo della celebre saga di giochi di ruolo fantasy, c’è chi ha deciso di tornare alle origini e di ridare vita a un vecchio classico: The Elder Scrolls Daggerfall.

Daggerfall, pubblicato nel 1996, è il secondo episodio della serie The Elder Scrolls, che ha segnato la storia del genere RPG con le sue ambientazioni immense, le sue storie avvincenti e le sue meccaniche di gioco ricche e profonde.Ora, grazie al lavoro della comunità del team Daggerfall Workshop, è possibile giocare a Daggerfall con il motore Unity, che offre una serie di vantaggi e miglioramenti rispetto al gioco originale.

Il progetto, chiamato Daggerfall Unity, è stato avviato nel 2014 e ha raggiunto la versione 1.0 a fine 2023, dopo anni di sviluppo e test.

Daggerfall Unity non è una semplice conversione, ma una vera e propria ricreazione del gioco, che mantiene fedelmente il gameplay, la grafica e il suono del titolo originale, ma aggiunge anche nuove funzionalità e opzioni, come:

  • Una maggiore stabilità e compatibilità con i sistemi operativi moderni
  • Una risoluzione più alta e il supporto per il formato widescreen
  • Un’interfaccia utente migliorata e personalizzabile
  • Un sistema di salvataggio rapido e di teletrasporto
  • Un ampio supporto per le mod, che permettono di modificare e ampliare il gioco in vari modi
  • Una modalità di gioco alternativa, che introduce elementi casuali e sfide aggiuntive
  • E molto altro ancora

Daggerfall Unity è un gioco gratuito e open source, che richiede solo i file originali di Daggerfall per funzionare. Questi file sono disponibili gratuitamente sul sito ufficiale di Bethesda o su Steam, dove è possibile scaricare il gioco originale senza alcun costo.

Daggerfall Unity è quindi un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di The Elder Scrolls, che vogliono riscoprire le origini della saga o provare per la prima volta questo capolavoro del passato. Daggerfall, infatti, è un gioco enorme e complesso, che offre al giocatore una libertà di scelta e di azione senza precedenti. Il gioco presenta un mondo di gioco vastissimo, con oltre 15.000 città, villaggi e dungeon da esplorare, e una trama ramificata, con diverse fazioni e fazioni da seguire o contrastare.

Intanto, The Elder Scrolls 6, annunciato nel 2018, è ancora avvolto nel mistero, e non si sa quando uscirà o dove sarà ambientato. Ma i fan possono consolarsi con Daggerfall Unity, che offre un’esperienza di gioco unica e indimenticabile.

The Elder Scrolls. La più grande saga RPG fantasy

The Elder Scrolls è una serie di videogiochi di ruolo (RPG) ambientati in un vasto mondo fantasy chiamato Nirn. La saga è nata nel 1994 con il primo capitolo, The Elder Scrolls: Arena, e da allora ha visto la pubblicazione di altri cinque episodi principali, oltre a numerosi spin-off e espansioni. La serie è famosa per la sua libertà di esplorazione, la sua ricchezza di lore e la sua varietà di razze, classi, fazioni e abilità.

La trama principale di ogni capitolo segue le avventure di un eroe, spesso chiamato il Campione, il Prescelto o il Sangue di Drago, che deve affrontare una minaccia che incombe sul mondo, come il ritorno di un dio malvagio, una guerra civile o un’invasione demoniaca. Ogni capitolo si svolge in una diversa provincia di Tamriel, il continente principale di Nirn, che comprende regioni come Skyrim, Morrowind, Cyrodiil e Hammerfell. Ogni provincia ha una sua storia, cultura, geografia e fauna.

Oltre alla trama principale, ogni capitolo offre una vasta gamma di missioni secondarie, che possono riguardare la risoluzione di problemi, l’adempimento di richieste, l’adesione a gilde, la scoperta di segreti o semplicemente l’esplorazione del mondo. Il giocatore ha una grande libertà di scelta nel creare e personalizzare il proprio personaggio, scegliendo tra diverse razze, classi, abilità, equipaggiamenti e stili di combattimento. Il mondo di gioco è inoltre dinamico e reattivo, con cicli diurni e notturni, condizioni atmosferiche, eventi casuali e interazioni con gli NPC (personaggi non giocanti).

The Elder Scrolls è considerata una delle più grandi saghe RPG fantasy di tutti i tempi, sia per il successo commerciale che per il plauso della critica. La serie ha venduto oltre 60 milioni di copie in tutto il mondo e ha vinto numerosi premi e riconoscimenti. La serie ha anche influenzato e ispirato molti altri giochi del genere, come Dragon Age, The Witcher e Fallout. The Elder Scrolls è una saga che continua a crescere e a sorprendere i suoi fan, con il sesto capitolo attualmente in sviluppo.

The Elder scrolls: Legends 5 errori commessi dai principianti

The Elder Scrolls: Legends è un gioco di abilità, strategia, intraprendenza e fortuna. Questo significa che un errore o una svista possono diventare opportunità per imparare, crescere e giocare meglio. Imparare dai propri errori è una cosa buona, ma oggi vogliamo evitarvela illustrandovi i cinque errori più comuni commessi dai neofiti (e, a volte, dai più esperti), come correggerli in corsa e come evitarli. Alcuni di questi consigli sono applicabili ai giochi di carte in generale, mentre altri sono specifici per The Elder Scrolls: Legends e le sue caratteristiche uniche.

Distruggere le rune troppo in fretta: spesso, i giocatori più ansiosi tendono a schierare l’intera mano all’inizio del proprio turno prima di procedere con l’attacco. Dopotutto, che male c’è a riempire la propria metà di campo se l’avversario non può reagire durante il vostro turno? Grazie al sistema di rune di The Elder Scrolls: Legends, che permette ai giocatori di pescare automaticamente (e, potenzialmente, di giocare) una carta gratis dopo aver perso una certa quantità di salute, il vostro avversario potrebbe fare lo stesso.

Le carte Profezia, che possono essere giocate subito e senza costi se pescate dopo la distruzione di una runa, permettono all’avversario di effettuare una giocata proprio durante il vostro turno, sia essa una semplice creatura con Guardia che parerà il prossimo colpo oppure la rimozione totale della vostra carta migliore. Per impedire che il vostro fiore all’occhiello sfiorisca per colpa di un Giavellotto Perforante, attaccate come prima cosa. Ovviamente, alcune carte funzionano meglio prima di un attacco (ad esempio, Fervore Divino che potenzia le vostre creature o Sacerdote di Shadowfen che silenzia una creatura con Guardia), ma in generale è meglio lasciare all’avversario il minor numero possibile di bersagli in caso di un’improvvisa giocata Profezia.

Perdere di vista l’orologio: “Chi sta vincendo?” è una domanda ingannevole. Confrontare la salute totale dei giocatori sembra un modo semplice di capire chi è in testa, ma altri fattori come la presenza delle carte in gioco, la dimensione della mano e le rune rimaste possono ribaltare le sorti della partita in un attimo. Per questo motivo, è importante che i giocatori imparino a tenere d’occhio quello che chiamiamo “orologio”. In generale, l’orologio è il numero di turni che serve a battere un giocatore (ad esempio, se infliggete 5 punti di danno per turno contro un avversario che ha 15 di salute, il suo orologio è di tre turni).

Essenzialmente, una partita di Legends è una volata per ridurre per primi la salute dell’avversario a zero, perciò è cruciale capire chi è in testa quando dovete decidere la prossima mossa. Avere più salute, la mano migliore e le creature più potenti in gioco non significa nulla se il vostro avversario può annientarvi in pochi turni. Tenete presente che potrebbe avere conservato le carte migliori per un potente attacco a sorpresa, come una creatura con Carica o un Fulmine lanciato all’ultimo secondo.

Esagerare con l’Anello della Magicka: partire per secondi in The Elder Scrolls: Legends sembra una sconfitta annunciata, ma grazie a un piccolo gioiello la cosa può tornarvi utile… a patto di saperla gestire correttamente. Con un 1 punto di magicka conferito per turno, l’Anello della Magicka compensa il fatto che siate i secondi a giocare. Tuttavia, il numero limitato di cariche dell’anello significa che questo potente manufatto può esaurirsi prima di sfruttarne al massimo il potenziale.

All’inizio, i giocatori potrebbero essere tentati di approfittare sempre dell’Anello per stare al passo con l’avversario. Giocare un turno in anticipo è avvincente, ma è uno spreco di magicka se al turno successivo non avete altro da mettere in gioco. Questo non significa che dovete per forza conservare le cariche dell’Anello per un uso successivo. Il segreto è trovare un equilibrio e usare l’Anello della Magicka per tenere il ritmo, facendo del vostro meglio per giocare una carta a ogni turno e stare al passo con l’avversario. Questa strategia è molto utile se vi capita una mano di apertura così così all’inizio della partita. Avete due creature di costo 3 con cui cominciare? Potreste usare l’Anello al secondo turno per schierare una creatura e tenere l’altra per il turno successivo. La vera forza dell’Anello è mantenere l’avversario sotto pressione costante, e non sorprenderlo occasionalmente. Inoltre, si abbina al colore dei vostri occhi, sapete?

Ignorare la Zona Aperta: Le zone speciali offrono un ulteriore livello di strategia, permettendovi di conquistare vantaggi tattici in base non solo a cosa giocate, ma anche a dove lo giocate. In una partita “standard” di Legends ci sono due zone principali: una normale sulla sinistra e senza regole speciali chiamata “Aperta” e la sfuggente zona “Oscura” sulla destra. Le creature evocate (o spostate) nella Zona Oscura ottengono subito Copertura, in modo che non possano subire attacchi per un turno. I giocatori potrebbero essere tentati di evocare sempre le proprie creature nella Zona Oscura per ottenere protezione extra, ma è fondamentale non concentrarsi solo su questa zona.

Mentre alcune creature ottengono grandi benefici alla luce del sole (ad esempio, quelle con abilità Furto o Letale), controllare la Zona Aperta offre un grande vantaggio. Senza Copertura a proteggere le creature appena evocate prima che possano attaccare, può risultare difficile riprendersi la Zona Aperta rispetto all’altra. Ci vuole un po’ di pratica per ottenere il controllo di entrambe le zone, ma le creature con abilità come Carica o Guardia, che comunque non traggono beneficio dalla Zona Oscura, rendono il combattimento sui due fronti più semplice. Unite ad alcune carte che spostano le creature tra le zone, la resa è ancora migliore!

Non considerare la curva: a volte i problemi si verificano ancora prima dell’inizio di una partita. Creato dalla vostra collezione o improvvisato in modalità Arena, un mazzo può presentare problemi fin da subito osservando la sua curva della magicka. Che cos’è questa “curva”? In molti giochi di carte, la curva si riferisce alla strategia di creazione del mazzo per cui un mazzo ottimizzato è statisticamente più incline ad avere carte in mano giocabili con un adeguato costo in termini di risorse. In Legends, essere “sulla curva” significa che un mazzo può giocare una carta a costo 1 al turno 1, a costo 2 al turno 2 e così via. Il modo migliore di ottenere una buona curva è osservare il grafico del costo in magicka in fase di creazione del mazzo.

In generale, vorrete più carte a basso costo per le prime mani, ossia quando la magicka scarseggia e non avete ancora pescato molte carte. Da lì in avanti, aggiungete piano piano fino a ottenere una curva regolare e graduale. Quando i giocatori perdono traccia dei costi in magicka, il loro mazzo è più incline a pescare la carta sbagliata al momento sbagliato. Un eccesso di carte che costano poco non riuscirà a tenere testa alle creature avversarie più forti nei turni finali, mentre troppe carte dal costo eccessivo all’inizio potrebbero impedirvi di giocare per diversi turni di fila. In breve, avete bisogno di un equilibrio di carte buone da giocare all’inizio, a metà e alla fine di una partita. Ovviamente nulla è certo, poiché ci saranno eventualità casuali, mosse strategiche e ritorni improvvisi, ed è questo il bello di un gioco come Legends. Diversi stili di gioco necessitano di curve altrettanto diverse, ma non c’è niente di male ad aiutare la fortuna… ad aiutarvi!

Skyrim per PlayStation Vr e Switch

Siamo felici di annunciare che The Elder Scrolls V: Skyrim, vincitore di oltre 200 premi come Gioco dell’Anno, è ora disponibile per Nintendo Switch e PlayStation VR. Sviluppata dal pluripremiato team di Bethesda Game Studios, la leggendaria avventura a mondo aperto in cui i giocatori possono essere chiunque e fare qualsiasi cosa ora si può affrontare a casa con il visore oppure in movimento con Nintendo Switch. Sia Skyrim VR sia Skyrim per Nintendo Switch includono tutti i DLC ufficiali (Dawnguard, Hearthfire e Dragonborn). Skyrim per Nintendo Switch comprende il gioco completo e nuove funzionalità, inclusi i comandi di movimento per combattimento e scasso, e completi ed equipaggiamento di The Legend of Zelda, tra cui bottino aggiuntivo sbloccabile con gli amiibo di The Legend of Zelda compatibili. I giocatori possono abbattere i nemici con la Spada Suprema, parare i colpi con lo Scudo Hylia o abbigliarsi come eroi indossando la Tunica del Campione

A chi volesse affrontare l’esperienza di Skyrim a un nuovo livello di coinvolgimento, Skyrim VR, il primo gioco fantasy completo disponibile per la realtà virtuale, ripropone l’indimenticabile capolavoro fantasy con un livello di profondità, coinvolgimento e immediatezza mai visto prima su PlayStation VR. Dagli scontri con antichi draghi all’esplorazione di montagne frastagliate, Skyrim VR dà vita a un mondo aperto da scoprire nel modo preferito.

Per festeggiare la pubblicazione, guarda il nuovo trailer “live action” di Skyrim VR “Claws” (Artigli), con un’epica battaglia tra il Sangue di Drago e Alduin il Divoratore del Mondo:

The Elder Scrolls V: Skyrim VR  Comes to Life

Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale https://elderscrolls.bethesda.net/it/skyrim

The Elder Scrolls Online: DLC Clockwork City

Finalmente, i i giocatori su console di The Elder Scrolls Online potranno inoltrarsi nella fantasmagorica creazione di Sotha Sil, l’incredibile Clockwork City, per svelare la miriade di segreti nascosti da quel regno meccanico nel nuovo DLC Clockwork City. Disponibile gratuitamente per tutti i giocatori con iscrizione a ESO Plus attiva o acquistabile nel Crown Store del gioco per 2.000 Crown, Clockwork City amplia la narrazione in costante espansione di ESO portando i giocatori in nuovi mondi per far vivere loro avventure sempre nuove. Clockwork City è già disponibile per PC e Mac. Clockwork City introduce una nuova area (Clockwork City), una nuova, eccitante storia per oltre 10 ore di nuove avventure, una nuova prova (Asylum Sanctorum) in cui sfidare le squadre più toste e molto altro ancora.

The Elder Scrolls Online: Clockwork City - Trailer ufficiale

Miglioramenti per Xbox One X (compresi la risoluzione nativa 4K e True HDR) implementati!
The Elder Scrolls Online si è fatto trovare pronto al lancio di Xbox One X, la nuova console di Microsoft, offrendo immediatamente una vasta serie di miglioramenti e di ottimizzazioni per i giocatori che sceglieranno di passare al nuovo hardware, tra cui:

  • Risoluzione nativa 4K
  • True HDR
  • Profondità visiva significativamente aumentata
  • Ombre migliorate grazie all’occlusione ambientale dello spazio su schermo
  • Riflessi dell’acqua in tempo reale migliorati

Fallout Shelter su Android

oggi

Siamo felici di annunciare che Fallout Shelter è ora scaricabile in tutto il mondo per dispositivi Android, insieme ai nuovi aggiornamenti di gioco disponibili anche sull’App Store. Dopo il suo debutto di giugno nell’App Store, Fallout Shelter ha ottenuto un successo globale come gioco più scaricato in 48 paesi e app più scaricata di ogni tipo in 25 paesi, superando Candy Crush al terzo posto come app dell’App Store con maggiori incassi negli Stati Uniti!

Bethesda Softworks, una società di ZeniMax Media, ha annunciato oggi che Fallout Shelter,  il primo gioco mobile ambientato nel celebre universo di Fallout ad opera di Bethesda Game Studios, è ora disponibile GRATIS su Google Play per i dispositivi Android.

Apprezzato per il suo gameplay divertente e stimolante, e per il suo approccio amichevole agli acquisti in-app, Fallout Shelter ha ricevuto il plauso di alcune delle più importanti riviste di settore, ottenendo premi come “Gioco dell’anno” da parte di Touch Arcade e nomination per “Miglior sorpresa” da IGN e “Miglior gioco mobile/portatile” da Game Critics Awards. Il lancio di oggi contiene nuovi aggiornamenti, tra cui l’introduzione di Mister Handy, il compagno robotico per eccellenza, come ricompensa. Potrà raccogliere risorse all’interno del Vault, andare nella Zona Contaminata a cercare oggetti e difendere il Vault da creature e minacce di ogni tipo, tra cui le nuove invasioni di deathclaw e infestazioni di ratti talpa.

Fallout Shelter è un gioco di simulazione e strategia post-nucleare che ti mette al comando di un sofisticato Vault sotterraneo. Crea il Vault perfetto grazie a un’ampia varietà di stanze, supervisiona una comunità di abitanti in espansione e proteggila dai pericoli della Zona Contaminata.

Per scaricare Fallout Shelter su dispositivi Android andate su Google Play.

Per saperne di più su Fallout Shelter, visita il sito ufficiale del gioco:www.FalloutShelter.com.

Cosa sono i Giochi di Ruolo?

I giochi di ruolo godono di crescente popolarità, sia in Italia che nel  mondo, dove i titoli pubblicati sono ormai più di trecento; il capostipite dei giochi di ruolo, cosi come li conosciamo può essere considerato “Dungeons & Dragons”, pubblicato per la prima volta nel 1974. In Italia, dove vengono giocati da quasi centomila persone, ci sono almeno una quarantina di titoli a disposizione, scritti o tradotti nella nostra lingua.

Ma quanti, tra i non-giocatori, sanno cos’è davvero un gioco di ruolo? In questo articolo cerchiamo di rispondere agli interrogativi e ai dubbi correnti tra chi si approccia al gioco per la prima volta o, semplicemente, per chiunque sia curioso e voglia saperne di più.

Che cos’è un gioco di ruolo? È un gioco in cui i partecipanti fingono di essere i personaggi di una storia che essi stessi inventano mossa dopo mossa, sotto la guida di un Master (o “Narratore”). Quest’ultimo espone una situazione, mentre gli altri giocatori raccontano a turno che cosa farebbero se fossero davvero un gruppo di avventurieri che deve liberare la principessa prigioniera del drago, o uno sceriffo e i suoi aiutanti a caccia dei contrabbandieri di whisky nel selvaggio West, o i ribelli di Guerre Stellari che cercano di mettere in salvo i piani della più potente astronave della galassia, oppure coniglietti e maialini di un cartone animato in cerca delle loro leccornie preferite…

 Come nel “facciamo finta che io sono…” che si giocava da bambini? Sì. Ma attorno a un tavolo, senza bisogno di correre, saltare, inseguirsi. Se un giocatore vuole che il suo personaggio compia un’azione dall’esito incerto, come saltare giù da un treno in corsa o convincere il sospettoso custode di un museo a farlo entrare fuori orario, ricorre in genere al lancio dei dadi. L’azione riesce o fallisce, e dunque la storia procede in un modo o nell’altro, a seconda del risultato dei dadi.
 
Chi vince? Non vince nessuno. È un gioco di narrazione e di cooperazione. Lo scopo è divertirsi a inventare tutti insieme una storia.
 
E il Master gioca contro il gruppo? No. Si limita a descrivere le situazioni, a coordinare i giocatori nella creazione della storia, a gestire tutte le “comparse” della storia: cioè tutti quei personaggi secondari che non sono impersonati dai giocatori.
 
Chi è l’Arbitro di un gioco di ruolo? Chi è il Custode? Chi è il Regista? Non sono che tre dei tanti sinonimi con cui i diversi giochi di ruolo chiamano il Master, il Narratore.
 
È vero che il gioco di ruolo dura anni? Una singola storia, o “avventura”, può durare un paio d’ore o qualche pomeriggio. Ma i personaggi del gioco di ruolo sono come i protagonisti di una saga letteraria o di un serial televisivo: terminata una storia, li si può usare in altre avventure, affinandone i tratti psicologici, rendendoli più ricchi di sfumature. Come Sherlock Holmes e il dottor Watson, protagonisti di quattro romanzi e decine di racconti. O come Ridge, protagonista di centinaia di puntate di “Beautiful”.
 
Ma il gioco di ruolo non si fa al computer? Il vero gioco di ruolo si gioca attorno ad un tavolo. In questi ultimi anni si è sviluppato il gdr online, ma solo quello dove persone “reali” sono dall’altra parte dello schermo. Giochi per pc quali Baldurs’gate o The Elder Scrolls sono gdr ma in cui, anche se c’è la massima libertà di movimento (quasi) il tutto è meccanizzato, e non si interagisce con nessuna persona reale ma sono con una memoria computerizzata.
 
E non ci si deve travestire da guerrieri medievali, aggirarsi tra boschi e castelli? Di regola no: si gioca vestiti come sempre, seduti attorno a un tavolo. Alcuni appassionati hanno però inventato i “giochi di ruolo dal vivo”: organizzano delle avventure all’aperto, spesso in costume, che ricordano i “Grandi Giochi” della tradizione Scout. Quanto ai giochi in vendita in Italia, uno solo ricorda quelli “dal vivo”: é “Killer”, in cui i giocatori devono muoversi in una sorta di scherzoso guardie e ladri. È assai diffuso nelle università americane, dove ci si combatte utilizzando banane come pistole e palloncini pieni d’acqua come bombe. Ma a rigore non è un gioco di ruolo: non c’è alcuna trama, né i giocatori inventano dei personaggi.
 

“Magic – L’Adunanza“, e gli altri giochi simili, sono giochi di ruolo? No, sono giochi di carte collezionabili. In comune con i giochi di ruolo hanno spesso un’ambientazione fantastica, ma nulla di più. Non si creano storie: si gioca per vincere, come a briscola o a scala quaranta. Il mazzo, però, lo costruisce il giocatore, scegliendo tra le ormai migliaia di carte che vengono vendute in bustine assortite, come le tradizionali figurine: e molti si divertono anche a collezionarle, cercando di completare la raccolta una serie dopo l’altra.

E allora in che cosa si distinguono “Magic – L’Adunanza” e i suoi simili dagli altri giochi di carte? Come i pezzi degli scacchi ricordano due eserciti schierati a battaglia, mentre a dama giocano anonime pedine con regole più semplici, così “Magic – L’Adunanza®” ha regole più ricche e più tipi di carte rispetto al normale mazzo da briscola o da scala quaranta. Le carte di “Magic – L’Adunanza”, è vero, ricordano gli incantesimi di un mago. Ma non basta per definire gioco di ruolo quello che è e resta un “gioco di carte collezionabile” .
 

I libri-gioco sono giochi di ruolo? No. Sono racconti in cui ogni tanto si chiede al lettore di compiere una scelta: la storia prosegue in modo diverso, su pagine differenti a seconda di ciò che decide il lettore-protagonista. Al di là delle somiglianze, i libri-gioco si leggono da soli, e scegliendo fra due o più alternative prestabilite; il gioco di ruolo, invece, si fa in gruppo, e ciascuno sceglie liberamente le mosse e le azioni del suo personaggio.

È vero che molti enti pubblici inseriscono il gioco di ruolo tra le loro attività? Sì. Perché è un gioco socializzante. E perché sviluppa la creatività e la fantasia. In Francia viene usato da molti assistenti sociali con ragazzi che hanno problemi di integrazione, e la “Direction de la Jeunesse et des Sports” ne raccomanda l’utilizzo agli animatori delle Case di Quartiere. In Italia il gioco di ruolo viene impiegato da unità Scout, in attività ricreative nelle carceri, persino da alcune società di selezione del personale. Molte biblioteche, poi, ospitano e organizzano attività di gioco di ruolo.
 
Che cosa c’entrano le biblioteche? È semplice: il gioco di ruolo sprona alla lettura: spesso, infatti, i giocatori si documentano per definire meglio le ambientazioni del loro gioco preferito, o leggono i romanzi cui esso è ispirato: gli appassionati di giochi di ruolo, risulta da numerose ricerche sul campo, leggono mediamente di più dei loro coetanei.
 

In Italia hanno giocato persino nelle scuole, vero? Sì. Diverse scuole elementari e medie, sia inferiori che superiori, hanno utilizzato il gioco di ruolo nell’ambito dei loro programmi didattici. “Ludendo docere”, cioè “insegnare giocando”, è un motto antico: e il gioco di ruolo è assai adatto perché insegna a raccontare, a coordinare la propria creatività con quella degli altri. L’uso dei dadi abitua poi a stimare le probabilità di uscita di certi numeri o combinazioni, e dunque introduce a una certa dimestichezza con il calcolo delle probabilità. Molti Narratori amano inserire nelle loro avventure enigmi o problemi da risolvere, stimolando così le capacità logiche dei loro giocatori. E non scordiamone l’utilità per l’apprendimento delle lingue: gli appassionati, infatti, comprano spesso i giochi di ruolo stranieri prima che vengano tradotti in italiano: si esercitano così nella lettura dell’inglese, e talvolta del francese, del tedesco, dello spagnolo. Come ogni buon romanzo o film, infine, un buon gioco di ruolo di ambientazione storica o letteraria, e ce ne sono diversi, può insegnare facilmente e allegramente le più svariate nozioni e conoscenze.

Scuole e biblioteche usano gli stessi giochi che ci sono in commercio? Sì. Proprio il fatto di essere stati scritti per divertire, e non a scopi direttamente didattici, rende i giochi di ruolo particolarmente graditi ai ragazzi e quindi assai preziosi a fini educativi. Solo il Comune di Roma, per ora, ha pubblicato un suo gioco di ruolo, e l’ha distribuito gratuitamente a insegnanti e bibliotecari.
 

Insomma, il gioco di ruolo si rivolge soprattutto ai ragazzini? No. Ci sono giocatori di tutte le età: bambini che non hanno ancora imparato a leggere, adolescenti, adulti, anziani. Comunque i Narratori hanno, di solito, non meno di 10 anni.

Sono costosi, i giochi di ruolo? No. I più economici, tra quelli disponibili in italiano, costano 10 euro; i più cari non superano le 300. Dipende dalla lunghezza dei regolamenti, dalla ricchezza di dettagli sui “mondi” storici o fantastici in cui le avventure sono ambientate. Nel valutare la spesa bisogna inoltre tenere presente che lo stesso gioco si può usare per anni inventando storie sempre nuove, senza costi aggiuntivi se non quelli di qualche penna e foglio di carta. Gli appassionati di giochi di ruolo spendono mediamente meno, per il proprio hobby, di quanto i loro coetanei spendono per altri passatempi.
 

È vero che il gioco di ruolo è nato per scopi terapeutici? No. Il primo gioco di ruolo, “Dungeons & Dragons”, è stato pubblicato nel 1974 negli USA dalla TSR (Tactical Studies Rules): inventato da Gary Gygax e Dave Arneson, appassionati di giochi di simulazione, si rivolgeva a giocatori come loro e aveva come unico fine il divertimento. Alcune tecniche terapeutiche, come lo psicodramma, hanno una certa somiglianza con il gioco di ruolo. Ma in uno psicodramma vengono messi in scena problemi e conflitti della vita reale, che riguardano l’individuo e i suoi rapporti con gli altri; in un gioco di ruolo vengono interpretati personaggi di fantasia inseriti in un universo narrativo.

Qualche tempo fa, sui giornali, s’è scatenata una strana polemica sui giochi di ruolo e i loro presunti effetti negativi. Chi attacca i giochi di ruolo, e con quali ragioni? Di articoli, negli anni, ne sono stati pubblicati moltissimi, in genere assai favorevoli. Lo stesso vale per servizi e talk show in radio e tv. Con qualche eccezione, naturalmente. Le accuse vengono da gruppi fondamentalisti americani, gli stessi che attaccano cartoni animati come “Alice nel Paese delle Meraviglie” o film per ragazzi come “Casper” tacciandoli di violenza, e che per lo stesso motivo intendono far proibire in tv cartoni animati come “I Puffi” e “Bugs Bunny”. I più attivi sono stati i membri del NCTV (National Coalition on Television Violence) e del disciolto BADD (Bothered About Dungeons And Dragons).

Ma hanno qualche fondamento, queste accuse? No davvero. Non siamo noi a dirlo: lo documentano numerose ricerche e indagini di istituti autorevolissimi e indipendenti.

Quali ricerche? Cosa dicono? Che ne sono gli autori? Vediamo. La prima ricorrente accusa ai giochi di ruolo, lo abbiamo visto, è di essere violenti. Bene: i ricercatori americani Suzanne Abyeta e James Forest chiariscono con un’ampia documentazione che chi pratica giochi di ruolo ha invece meno tendenze violente e distruttive del resto della popolazione. Oltretutto, i personaggi più violenti ed egoisti vengono scelti da una minoranza dei giocatori, i più scelgono di interpretare eroi positivi, rispettosi delle regole e leali verso i compagni: lo rivela, in Italia, una ricerca di Alessandra Areni e Luca Giuliano, sociologi all’Università la Sapienza di Roma ed esperti di giochi di ruolo. Del resto, che la messa in scena della violenza abbia funzione catartica lo sosteneva già Aristotele, e le scene violente raccontate nell’avventura di un gioco di ruolo non sono più forti di quelle presenti in un qualsiasi romanzo d’avventure o in un film d’azione.
 

Quali altre accuse vengono mosse ai giochi di ruolo? La più grave, se avesse qualche minimo fondamento, sarebbe quella di istigazione al suicidio, sollevata “a effetto” su qualche giornale, l’anno scorso, quando si tolse la vita un ragazzo che era anche master di “Dungeons & Dragons”. Ma è un’accusa nettamente smentita da tutte le indagini sul campo. L’American Association of Suicidology di Denver, Colorado, e il Center for Disease Control di Atlanta, Georgia, dopo un approfondito studio dei casi di suicidio tra adolescenti, scrivono che non è stata evidenziata alcuna correlazione tra il suicidio nei teen-ager e i giochi di ruolo. Identiche considerazioni si ritrovano in calce ad analoghe indagini svolte dalla Association of Gifted and Creative Children di Dublin (California), dall’Albert Einstein College of Medicine (New York), dall’Health and Welfare di Ottawa, Canada. E il fascicolo inverno ‘94 dello “Skeptical Inquirer” conclude: La percentuale di suicidi tra i 15-24enni giocatori di ruolo è addirittura più bassa che in qualsiasi altro gruppo.

 

C’è una spiegazione a questa minore propensione al suicidio tra chi fa giochi di ruolo? Certo. Uno dei fattori determinanti per valutare la propensione al suicidio di un bambino o ragazzo, spiegano i ricercatori, è il fatto che sia o no una persona solitaria. E i giochi di ruolo spingono a stare con gli altri, a entrare in relazione con loro; l’esatto contrario della solitudine e assenza di comunicazione col mondo che possono indurre al suicidio. La partecipazione a un’attività di gruppo quale il gioco di ruolo abbassa drasticamente il potenziale autodistruttivo. Garantisce inoltre una cerchia di amici in grado di percepire comportamenti insoliti e di intervenire in caso di crisi. Uno studio degli americani Lisa A. DeRenard e Linda Mannik Kline ha infine dimostrato che chi pratica i giochi di ruolo tende ad avere una più alta considerazione di sé.

The Elder Scrolls IV: Oblivion

Bethesda Game Studios ha creato un vero miracolo con l’uscita di The Elder Scrolls IV: Oblivion. Questo titolo, parte della celebre serie RPG, ha fatto impazzire sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati con il suo mondo vasto e all’avanguardia, caratterizzato da una trama coinvolgente e da un gameplay straordinario.

The Elder Scrolls IV : Oblivion Trailer

Oblivion trasporta il giocatore in un mondo aperto dettagliato e straordinariamente vasto, chiamato Cyrodiil. Come protagonista, avrai il compito di salvare l’impero dalle forze malvagie che minacciano di distruggerlo. La libertà e la flessibilità offerte dal gioco sono del tutto sorprendenti: puoi esplorare paesaggi mozzafiato, interagire con innumerevoli personaggi non giocanti e affrontare missioni principali o affiancate. La scelta è tua, e tutto ciò influenzerà il tuo percorso nella trama.

L’attenzione ai dettagli e l’immersione totale nell’ambiente di gioco sono incredibili. Dalle foreste verdissime ai vasti castelli gotici, ogni luogo è stato realizzato con una cura impeccabile. L’audio del gioco ti immerge completamente nella storia e nella sua epicità, con una colonna sonora magistrale e dialoghi ben scritti e doppiati.

Oblivion è un gioiello nel genere dei giochi RPG che offre una trama avvincente e personaggi ben sviluppati. L’imperatore Uriel Septim VII è stato assassinato, e il giocatore viene coinvolto nella lotta per preservare l’impero. Mentre segui la trama principale, incontrerai molti personaggi memorabili con le loro storie uniche, ciascuno contribuendo a creare un mondo vivo e credibile. Le tue azioni avranno ripercussioni che si riverberano in tutto il gioco, rendendo ogni scelta un momento cruciale.

 La longevità di Oblivion è imprescindibile. Con oltre 200 ore di gioco sulla trama principale e innumerevoli missioni secondarie e attività da svolgere, sarai intrappolato in Cyrodiil per un tempo indefinito. Inoltre, la piattaforma di modding del gioco offre migliaia di contenuti aggiuntivi creati dalla comunità, estendendo ulteriormente le possibilità di gioco.

Con un mondo vasto, una trama coinvolgente, personaggi memorabili, grafica straordinaria e una colonna sonora epica, The Elder Scrolls IV: Oblivion è un gioco che tutti gli appassionati dei giochi di ruolo dovrebbero provare. Bethesda Game Studios ha creato un’esperienza senza precedenti che continua a vivere nel cuore dei fan sfidando il passare del tempo.

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