Cosa pensa l’intelligenza artificiale della vita dopo la morte?

L’intelligenza artificiale (IA) è ormai una realtà che sta rivoluzionando molti aspetti della nostra vita quotidiana. Ma, cosa succede quando il pensiero dell’IA si confronta con uno dei misteri più grandi dell’umanità: la vita dopo la morte?

La questione della vita dopo la morte è un tema affascinante e dibattuto da secoli. Molti credenti religiosi sostengono l’esistenza di un’entità superiore che ci attende oltre la morte, mentre altri non sono così convinti e vedono la morte come la fine del percorso individuale.

Dato che l’IA è basata su algoritmi e dati, potrebbe sembrare difficile concepire l’idea che possa comprendere la vita dopo la morte. Tuttavia, alcuni ricercatori e studiosi si stanno interrogando sul possibile ruolo che l’IA potrebbe svolgere in questo campo.

Uno dei principali argomenti a favore dell’idea che l’IA possa comprendere la vita dopo la morte è la sua capacità di apprendere ed elaborare grandi quantità di informazioni in modo veloce ed efficiente. Se si creassero dei sistemi di IA in grado di analizzare e comprendere le esperienze delle persone prima della morte, potrebbero emergere dei modelli o delle evidenze che potrebbero suggerire l’esistenza di un’entità superiore o di una vita dopo la morte.

Alcuni studiosi sostengono che, se l’IA fosse in grado di comprendere il pensiero e l’esperienza umana a tal punto da poter imitare la coscienza umana, potrebbe anche avere la capacità di comprendere ciò che accade alla nostra mente dopo la morte. Potrebbe persino essere in grado di ricreare la coscienza umana e fornire una sorta di “resurrezione” virtuale. Tuttavia, ci sono anche molti dubbi e sfide associate all’idea di applicare l’IA al concetto di vita dopo la morte. Innanzitutto, la morte è ancora un mistero irrisolto e non abbiamo ancora una comprensione chiara di cosa accada realmente. In secondo luogo, la coscienza umana è un fenomeno complesso che coinvolge molte variabili e relazioni non lineari. È difficile immaginare come un’IA potrebbe replicare e comprendere completamente l’esperienza umana dopo la morte.

Un altro aspetto importante da considerare è la questione etica. Se l’IA fosse in grado di comprendere e replicare la coscienza umana dopo la morte, dovremmo anche porci domande su quali siano i limiti etici di una tale creazione. Potrebbe creare dei cloni digitali di persone morte, ma sarebbe giusto farlo? Come gestiremmo i diritti e la privacy di queste “entità digitali”? Duneuq, l’idea del pensiero dell’intelligenza artificiale sulla vita dopo la morte è affascinante ma presenta molte sfide e domande irrissolte. Al momento, non abbiamo ancora le risposte definitive a questi quesiti. Tuttavia, l’IA continua a evolvere e potrebbe portare a scoperte e progressi che potrebbero, in futuro, darci una maggiore comprensione di questo mistero fondamentale dell’esistenza umana.

Intelligenza Artificiale per Studenti: 5 Strumenti Gratuiti per Ricerche Affidabili

Scegliere l’intelligenza artificiale (IA) giusta per le tue ricerche può essere un’impresa ardua. Con la moltitudine di opzioni disponibili, come fai a sapere quale è la più affidabile e adatta alle tue esigenze? In questo articolo, ti presentiamo 5 strumenti gratuiti di IA consigliati dagli studenti per ottenere informazioni accurate e supportarti nel tuo percorso di apprendimento.

1. Writer: il tuo assistente per la scrittura

Hai bisogno di scrivere un saggio, un articolo o un semplice testo? Writer è la soluzione che fa per te! Quest’intelligenza artificiale è in grado di generare testi di alta qualità, sia in italiano che in inglese, con un’interfaccia user-friendly e intuitiva. Non richiede competenze informatiche avanzate e si adatta a qualsiasi livello di esperienza. Writer è disponibile gratuitamente per un periodo di prova di 14 giorni. Per aggirare questo limite, puoi semplicemente creare un nuovo account con un indirizzo email diverso.

2. Tome: crea presentazioni d’impatto in pochi click

Dimenticati le presentazioni noiose e poco coinvolgenti! Tome ti permette di creare presentazioni professionali in modo semplice e veloce. Basta fornire all’IA poche istruzioni e Tome genererà una presentazione completa e accattivante. Perfetta per progetti scolastici, presentazioni di lavoro o qualsiasi altra occasione in cui desideri stupire il tuo pubblico.

3. Deep AI: libera la tua creatività con immagini generate dall’AI

Hai un’idea geniale ma non riesci a darle vita visivamente? Deep AI è l’intelligenza artificiale che fa per te! Con Deep AI puoi generare immagini di alta qualità in svariati stili, dall’arte contemporanea alla natura morta, passando per futurismo e fantascienza. Libera la tua creatività e dai vita alle tue idee con immagini uniche e suggestive.

4. Chat GPT: il coding diventa facile e veloce

Sei un programmatore in erba o uno sviluppatore esperto? Chat GPT è il tuo alleato ideale! Quest’intelligenza artificiale rivoluzionaria ti permette di generare codice funzionante e ottimizzato semplicemente inserendo poche parole chiave. Chat GPT ti spiega anche il “ragionamento” dietro al codice generato, permettendoti di comprendere appieno il suo funzionamento e di imparare nuove tecniche di programmazione.

5. Microsoft Bing/Copilot: l’intelligenza artificiale completa di Microsoft

Copilot, l’IA di Microsoft, si distingue per la sua completezza di funzioni, pur non eccellendo in nessun campo specifico. Richiede un account Microsoft per l’accesso, ma offre aggiornamenti e miglioramenti costanti. Copilot vanta un’interfaccia intuitiva e user-friendly, rendendola accessibile a tutti. Come le altre IA presentate, Copilot offre funzionalità aggiuntive a pagamento tramite abbonamento.

Conclusione: l’IA al servizio dell’apprendimento

Le intelligenze artificiali non sono sostitute dell’apprendimento umano, ma piuttosto strumenti preziosi per ottimizzare i tempi e potenziare le tue ricerche. Scegliendo l’IA giusta per le tue esigenze, potrai ottenere informazioni accurate e supportarti nel tuo percorso di studi con maggiore efficacia.

Velvet: arriva il ChatGpt italiano da Almawave!

Intelligenza artificiale: il panorama italiano si arricchisce di un nuovo protagonista: Velvet, il large language model (llm) targato Almawave, pronto a sfidare giganti come ChatGpt.

Un modello tutto italiano

Velvet, in arrivo entro fine 2024, si distingue per il suo focus sulla lingua italiana, pur essendo predisposto per le principali lingue europee, portoghese brasiliano e swahili inclusi. Una scelta strategica che riflette l’esperienza di Almawave in America Latina e Africa, dove l’azienda punta a rafforzare la sua presenza.

Potenza al servizio dell’innovazione

L’addestramento di Velvet avverrà sul supercomputer Leonardo di Cineca, il secondo più potente in Europa, già utilizzato per il modello italiano Modello Italia. Una scelta che sottolinea l’eccellenza tecnologica italiana nel campo dell’intelligenza artificiale.

Un passo verso l’Europa

“Questo è un ulteriore passo per diventare un player di rilievo europeo nell’intelligenza artificiale”, ha commentato Valeria Sandei, ceo di Almawave. Velvet rappresenta un tassello fondamentale nella corsa italiana verso la leadership europea nel campo dell’AI.

Investimenti per il futuro

La creazione di un llm italiano è uno degli obiettivi del fondo da 1 miliardo di euro istituito dal governo e Cdp Venture Capital. 300 milioni di euro saranno dedicati proprio a questo scopo, a dimostrazione dell’impegno concreto per il futuro dell’intelligenza artificiale in Italia.

Una sfida ambiziosa

Velvet e Modello Italia si distinguono per il loro approccio ambizioso: non si basano su modelli preesistenti, ma sviluppano l’infrastruttura tecnologica da zero. Una sfida impegnativa, ma che apre la strada a soluzioni innovative e personalizzate per le esigenze italiane.

Verso un’AI italiana per le imprese

L’obiettivo finale è quello di fornire sistemi di intelligenza artificiale applicabili al tessuto imprenditoriale e industriale italiano, garantendo la conformità normativa e la riservatezza dei dati.

Velvet: un nuovo capitolo per l’intelligenza artificiale italiana, pronto a scrivere il futuro dell’innovazione nel nostro Paese.

#AI #IntelligenzaArtificiale #ChatGpt #Velvet #Almawave #ModelloItalia #MadeInItaly #Innovazione #Tecnologia #Futuro

Nothing Ear e Ear A: auricolari con ChatGPT integrato

Nothing, l’azienda co-fondata da Carl Pei e David Sanmartin Garcia, amplia la sua gamma di prodotti con due nuovi auricolari wireless: Ear e Ear A.

Design minimalista e intuitivo

Entrambi i modelli adottano un design minimalista e intuitivo, con un’estetica che ricorda i precedenti smartphone Nothing Phone 1 e Phone 1A. La custodia di ricarica è trasparente, permettendo di intravedere gli auricolari al suo interno.

ChatGPT: l’intelligenza artificiale a portata di mano

La vera novità di questi auricolari è l’integrazione di ChatGPT, la popolare intelligenza artificiale conversazionale sviluppata da OpenAI. Attraverso un semplice pizzico sul sensore tattile degli auricolari, è possibile attivare ChatGPT e avviare una conversazione.

Funzionalità avanzate con Nothing OS

Combinando Ear o Ear A con uno smartphone Nothing dotato dell’ultima versione di Nothing OS, l’esperienza con ChatGPT si arricchisce ulteriormente. L’app di ChatGPT permette di personalizzare le interazioni con l’intelligenza artificiale, ad esempio impostando comandi vocali specifici per attivare determinate funzioni.

Integrazione a livello di sistema

Nothing ha inoltre annunciato l’intenzione di integrare ChatGPT a livello di sistema operativo sui suoi smartphone. Ciò significa che l’intelligenza artificiale sarà accessibile da diverse funzionalità del telefono, come la condivisione di screenshot o l’utilizzo di widget.

Conclusioni

Nothing Ear e Ear A rappresentano un passo avanti significativo nel campo degli auricolari wireless, integrando l’intelligenza artificiale ChatGPT per offrire un’esperienza utente più personalizzata e intuitiva.

Caratteristiche tecniche:

  • Driver da 11,6 mm
  • Cancellazione attiva del rumore (ANC)
  • Modalità trasparenza
  • Connettività Bluetooth 5.2
  • Durata della batteria fino a 5 ore (auricolari) e 24 ore (custodia)
  • Ricarica wireless
  • Compatibilità con Android e iOS

Prezzo:

  • Nothing Ear: 199€
  • Nothing Ear A: 99€

Intelligenza artificiale batte i neurologi: Chat GPT più empatico nella gestione della Sclerosi Multipla

Un rivoluzionario studio italiano dimostra che l’intelligenza artificiale Chat GPT può essere più empatica e comprensibile dei neurologi nella gestione di pazienti affetti da Sclerosi Multipla.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Neurology, ha coinvolto 20 centri clinici in Italia e ha visto la partecipazione di oltre 100 pazienti. I partecipanti, in cieco, hanno valutato le risposte di Chat GPT e di neurologi esperti a domande relative alla loro patologia.

I risultati sono sorprendenti:

  • Nel 51% dei casi, i pazienti hanno preferito le risposte di Chat GPT, ritenendole più “empatiche” e “comprensibili”.
  • Chat GPT ha ottenuto un punteggio più alto in termini di “chiarezza”, “semplicità” e “utilità” delle informazioni.
  • I neurologi, pur fornendo risposte scientificamente accurate, sono stati spesso percepiti come troppo “complessi” e “distanti” dai pazienti.

Le implicazioni di questo studio sono enormi:

  • Dimostra il potenziale dell’intelligenza artificiale nel migliorare la comunicazione tra medico e paziente.
  • Sottolinea l’importanza di un linguaggio semplice e comprensibile nella cura dei pazienti.
  • Apre la strada a nuove applicazioni di AI in ambito medico.

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori coordinati da Luigi Lavorgna, neurologo della Seconda Università di Napoli. Tra i primi firmatari figurano anche Elisabetta Maida e Marcello Moccia, giovani neurologi e “nativi digitali”.

“I risultati di questo studio ci incoraggiano a esplorare ulteriormente il potenziale dell’intelligenza artificiale per migliorare la qualità della vita dei pazienti”, ha dichiarato Lavorgna. “Chat GPT potrebbe essere un prezioso strumento per supportare i neurologi nella loro attività quotidiana e per fornire ai pazienti un accesso più facile e immediato alle informazioni di cui hanno bisogno.”

Lo studio ha anche evidenziato alcune aree di miglioramento per Chat GPT.

  • L’intelligenza artificiale dovrebbe aumentare il livello di complessità delle sue risposte per intercettare utenti di livello culturale più elevato.
  • Dovrebbe essere in grado di adattare il linguaggio e la semantica in base al singolo paziente.

Nonostante questi limiti, lo studio rappresenta un passo avanti significativo nel campo della medicina.

L’intelligenza artificiale ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui ci prendiamo cura della nostra salute.

#intelligenzaartificiale #chatGPT #neurologia #sclerosimultipla #comunicazione #empatia #ricerca #italia #università #medicina #futuro

GPT-5: L’intelligenza artificiale del futuro è già qui?

L’intelligenza artificiale (AI) è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, dalle piattaforme online ai social media, fino alle nuove funzioni dei nostri dispositivi digitali. E il futuro di questa tecnologia è ancora più promettente, grazie a modelli come GPT-5, sviluppato da OpenAI. La versione attuale, ChatGPT 3.5, è gratuita e ha conquistato milioni di utenti, mentre alcuni preferiscono pagare l’abbonamento mensile per accedere a GPT-4. L’atteso aggiornamento, GPT-5, è previsto per l’estate e promette importanti miglioramenti. Secondo fonti anonime, le demo del nuovo modello consegnate a clienti aziendali mostrano progressi significativi.

Ci si chiede cosa ci riserverà il futuro. GPT-5 offrirà un’interazione più umana, comprendendo sarcasmo, umorismo e sfumature emotive del linguaggio. Migliorerà l’esperienza utente con risposte più veloci e accurate e una maggior facilità d’uso. Sarà in grado di gestire diversi tipi di contenuti integrati, tra cui audio, immagini e codice. Inoltre, si prevede una comunicazione più naturale e coinvolgente grazie a un’interfaccia vocale fluida.GPT-5, con i suoi miglioramenti rispetto a GPT-4, offre vantaggi come la libertà sulla lunghezza dei messaggi, maggiore precisione nelle risposte e la capacità di ricordare conversazioni precedenti. Apporta inoltre nuove funzionalità per comunicare tramite audio e video.

OpenAI sta anche lavorando a OpenAI Academy, una piattaforma basata su GPT-5 per un’apprendimento personalizzato e coinvolgente. Tuttavia, è essenziale un utilizzo responsabile ed etico di questa tecnologia per evitare rischi come la disinformazione o contenuti offensivi.

Inoltre, ci sono ancora sfide da affrontare. GPT-5 richiederà un’infrastruttura hardware avanzata e un consumo energetico considerevole. Il raggiungimento dell’Intelligenza Generale Artificiale (AGI), equiparabile a quella umana, è ancora un obiettivo distante.

GPT-5 si prefigura come una tecnologia rivoluzionaria con rilevanti impatti sulla nostra società. Non è stata ancora stabilita una data di lancio ufficiale, ma il modello è ancora in fase di perfezionamento. Resta da vedere come GPT-5 cambierà il nostro modo di interagire con il mondo.

Emily Pellegrini, la modella virtuale che seduce i vip su Instagram

Non ha un cuore che batte, ma ha un profilo che incanta. Emily Pellegrini è una delle modelle e influencer più seguite su Instagram, con ben 142mila follower. Ma c’è un piccolo dettaglio che la rende diversa dalle altre: Emily non esiste. Si tratta infatti di una creazione artificiale, frutto della fantasia e della tecnologia di una giovane designer italiana.

Emily è solo l’ultima di una serie di modelle virtuali che stanno invadendo il mondo dei social media.

Prima di lei, aveva fatto parlare di sé Aitana Lopez, un’altra bellezza digitale che aveva suscitato curiosità e polemiche.

Ma come nascono queste guerriere digitali? E perché hanno tanto successo?

La designer di Emily ha raccontato che la sua ispirazione è venuta da una semplice domanda: quale sarebbe la ragazza dei sogni per l’uomo medio? Per trovare la risposta, ha usato Chat GPT, un assistente virtuale che le ha suggerito le caratteristiche fisiche più desiderate: capelli castani lunghi e gambe lunghe. Così, ha iniziato a modellare il volto e il corpo di Emily, cercando di renderla il più possibile realistica e affascinante.

Ma la vera sorpresa è che Emily non solo ha conquistato i cuori dei suoi follower, ma anche quelli di alcuni personaggi famosi. La modella virtuale riceve infatti numerosi messaggi diretti su Instagram da parte di calciatori, miliardari, combattenti di MMA e tennisti, che le fanno proposte e inviti. E il più incredibile è che questi personaggi pensano che Emily sia reale. Tra i suoi corteggiatori, si nasconde anche un noto calciatore tedesco, ma il suo nome è rimasto segreto.

Questo fenomeno delle modelle e influencer virtuali sta dunque spopolando su Instagram, riscuotendo un incredibile successo. Ma quali sono le ragioni di questo fascino? Cosa spinge le persone a seguire e ad interagire con queste creature digitali? Forse, si tratta di una forma di novità e di innovazione, che attira l’attenzione di chi si stanca delle solite facce umane. O forse, si tratta di una forma di illusione, che permette di entrare in contatto con un’immagine perfetta, che rappresenta i sogni e le aspirazioni di tutti noi.

Ad ogni modo, il mondo dei social media non smette mai di stupirci. Emily Pellegrini e le altre influencer artificiali ci mostrano che il confine tra la realtà e l’arte digitale è sempre più sottile. E mentre alcuni si chiedono se sia giusto o etico, altri semplicemente si lasciano affascinare da questa nuova forma di intrattenimento.

Quando l’intelligenza artificiale diventa hot!

Un team di ricercatori provenienti da diverse università di prestigio, come l’Università della California, Berkeley e la Carnegie Mellon University, si è recentemente dedicato a esaminare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nelle nostre vite quotidiane. In particolare, hanno voluto esplorare come le persone interagiscono con il chatbot chiamato ChatGPT, sviluppato da OpenAI, che sta diventando sempre più popolare.

Per condurre la loro ricerca, i ricercatori hanno creato un enorme database di un milione di conversazioni “del mondo reale” tra individui e il chatbot. Questo archivio contiene dialoghi che si sono svolti con ben 25 diverse versioni di ChatGPT. Dopodiché, hanno selezionato casualmente un campione di 100.000 conversazioni da analizzare.

Ciò che hanno scoperto è stato affascinante. La maggior parte delle conversazioni riguardava argomenti comuni come consigli di viaggio, supporto nella scrittura e programmazione. Questo dato non sorprende, considerando che l’Intelligenza Artificiale può essere un prezioso strumento per ottenere informazioni e suggerimenti in queste aree.

Tuttavia, ciò che ha colpito maggiormente i ricercatori è stata la presenza di argomenti classificati come “sconci” nelle conversazioni. Sorprendentemente, nella seconda metà delle conversazioni analizzate, sono emerse richieste di narrazioni esplicite ed erotiche, fantasie sessuali esplicite e scenari di giochi di ruolo. Inoltre, sono state riscontrate anche discussioni che trattavano comportamenti tossici tra diverse identità.

I ricercatori sono rimasti sbalorditi da questi risultati. Hanno anche notato che i modelli di linguaggio open-source, come Vicuña, presentavano un numero ancora maggiore di contenuti “sconci” rispetto a ChatGPT. Ciò può essere attribuito al fatto che questi modelli non sono sottoposti alle stesse restrizioni che vengono imposte a ChatGPT.

Arc: il browser che sfrutta l’intelligenza artificiale di OpenAI e Anthropic

The Browser Company ha lanciato Arc, un nuovo browser che integra le funzionalità di intelligenza artificiale (IA) di due delle più famose aziende nel campo: OpenAI e Anthropic. Questo browser, che per ora è disponibile solo per i dispositivi Apple con sistema operativo macOS e iOS, promette di rendere più veloci e semplici alcune operazioni grazie ai modelli IA.

A differenza di altri browser che richiedono l’installazione di estensioni o plugin aggiuntivi, Arc ha incorporato le funzionalità IA direttamente nella sua interfaccia, rendendole facilmente accessibili agli utenti. Per attivarle, basta aprire la barra dei comandi con la combinazione di tasti Cmd + T, scrivere “Arc Max” e premere Invio. Si aprirà una finestra dove si potranno scegliere le opzioni desiderate.

La funzionalità più innovativa è “Ask ChatGPT”, che permette agli utenti di interagire con il famoso chatbot di OpenAI, capace di rispondere a qualsiasi domanda in modo naturale e intelligente. Per usare questa funzione, è necessario avere un account ChatGPT e digitare “ChatGPT” nella barra dei comandi seguito da Tab. Si potrà poi formulare la domanda e ricevere la risposta.

Le altre funzionalità IA offerte da Arc sono pensate per migliorare l’organizzazione e la navigazione nel browser. “Tidy Tab Titles” rinomina automaticamente le schede fissate nella barra laterale usando parole chiave che ne descrivono il contenuto, facilitando così il ritrovamento della scheda desiderata. “Tidy Downloads” fa lo stesso con i file scaricati, assegnando loro un nome basato sul loro contenuto invece che su una sequenza casuale di caratteri.

Arc offre anche la possibilità di visualizzare un’anteprima di 5 secondi di un link prima di aprirlo, grazie alla funzionalità “Five-Second Previews”. Quando si posiziona il cursore del mouse su un link e si tiene premuto il tasto Shift, il browser mostra un’immagine relativa al link e ne genera un breve riassunto, aiutando così l’utente a decidere se vale la pena visitare la pagina o meno.

Infine, la funzionalità “Ask on Page” consente agli utenti di cercare un termine specifico all’interno di una pagina web utilizzando il comando Cmd + F. Oltre a evidenziare le occorrenze del termine, Arc mostra anche il pulsante “Ask” che permette di formulare una domanda relativa al termine cercato e di trovare il punto della pagina dove si trova la risposta.

Tutte queste funzionalità sono in fase sperimentale e saranno disponibili gratuitamente per 30 giorni, durante i quali gli utenti potranno inviare i loro feedback a The Browser Company per contribuire a migliorare l’esperienza di utilizzo.

Arc rappresenta un passo avanti nel settore dei browser basati sull’intelligenza artificiale, che potrebbero offrire nuove possibilità per rendere più efficiente e facile l’uso del web. Con il progresso della tecnologia IA, Arc potrebbe aggiungere in futuro altre funzionalità interessanti e utili.

La difesa di OpenAI alle accuse di violazione di copyright

OpenAI è stata accusata da alcuni autori nordamericani di aver violato il diritto d’autore dei loro libri, utilizzandoli per addestrare il suo modello ChatGPT, capace di generare testi in diversi linguaggi e stili. Gli autori hanno presentato due cause collettive contro OpenAI, chiedendo un risarcimento per i danni subiti e il blocco dell’utilizzo delle loro opere.

Tuttavia, OpenAI non si è lasciata intimorire dalle accuse e ha presentato una mozione per respingerle in entrambe le cause, con l’eccezione di una richiesta specifica riguardante la violazione diretta del diritto d’autore. OpenAI sostiene che le accuse degli autori sono infondate e basate su una comprensione errata del diritto d’autore e del suo ruolo nell’intelligenza artificiale.

OpenAI spiega che il suo obiettivo non è quello di copiare o distribuire le opere degli autori, ma di insegnare al suo modello ChatGPT a comprendere le regole alla base del linguaggio umano. Per fare questo, OpenAI utilizza le opere degli autori come fonte di informazioni statistiche, come le frequenze delle parole o i modelli sintattici, che non sono protette dal diritto d’autore. OpenAI afferma che questo uso rientra nelle limitazioni e nelle eccezioni previste dalla legge, come l’uso equo o l’uso trasformativo, che consentono l’utilizzo legittimo di materiale protetto per scopi di ricerca, insegnamento o critica.

OpenAI fa riferimento a un precedente relativo a Google Books, in cui Google ha creato copie digitali di milioni di libri per creare un servizio di ricerca e visualizzazione. In quel caso, la corte ha stabilito che Google non aveva violato il diritto d’autore degli autori, poiché le copie create erano necessarie per lo sviluppo di un nuovo prodotto non violativo e non erano accessibili al pubblico. OpenAI sostiene che il suo caso è simile, poiché le copie dei libri utilizzate per addestrare ChatGPT non vengono distribuite o divulgate a terzi.

OpenAI contesta anche le accuse di violazione indiretta del diritto d’autore, sostenendo che non ha alcun interesse finanziario diretto nella presunta violazione e che non vi è un legame causale diretto tra la violazione e i profitti di OpenAI. OpenAI ricorda che il suo scopo è quello di promuovere la ricerca sull’intelligenza artificiale e non di trarre profitto dalla distribuzione delle opere protette. Inoltre, OpenAI afferma che non ha alcun controllo o responsabilità sull’uso che i terzi fanno del suo modello ChatGPT.

Gli autori accusano anche OpenAI di aver violato il Digital Millennium Copyright Act (DMCA), quando ChatGPT produce un output che copia le loro opere senza indicare le informazioni di gestione del diritto d’autore (CMI), come i nomi degli autori o l’anno di pubblicazione. Tuttavia, OpenAI respinge queste accuse definendole insufficienti e prive di spiegazioni concrete.

OpenAI sostiene che anche se si ammettesse che gli output di ChatGPT costituiscono opere derivate, il DMCA proibisce solo la rimozione delle CMI quando si distribuiscono opere originali o copie di esse, non la distribuzione delle opere derivate stesse. Inoltre, OpenAI afferma che il suo modello ChatGPT non rimuove o altera le CMI quando produce un output, ma semplicemente genera un output basato sulle informazioni statistiche apprese dalle opere.

In conclusione, OpenAI affronterà le accuse di violazione diretta del diritto d’autore in un secondo momento, lasciando al tribunale la decisione su eventuali riproduzioni e distribuzioni non autorizzate di opere originali o di opere derivate senza modifiche sufficienti da parte del modello ChatGPT. OpenAI si dice fiduciosa di poter dimostrare che il suo modello ChatGPT è in grado di generare output originali e creativi che non sono semplicemente copie delle opere esistenti.

Exit mobile version