C’è qualcosa nell’aria. Un sussurro, un brivido lungo la schiena. È la sensazione familiare di quando una saga horror che ci ha segnato ritorna, pronta a sfidare di nuovo il nostro coraggio – o la nostra sanità mentale. Warner Bros. ha appena acceso l’hype più oscuro annunciando la data di uscita ufficiale di Final Destination: Bloodlines, sesto attesissimo capitolo del franchise che, dal 2000 in poi, ha trasformato la “Morte” in un’arte raffinata e crudele. Segnatevi la data: 16 maggio 2025. Quel giorno, il Destino tornerà a esigere il suo tributo… e sarà implacabile. Il film, diretto dalla coppia Zach Lipovsky e Adam B. Stein, promette un viaggio mozzafiato (letteralmente), con l’uscita prevista anche in alcune sale IMAX, in virtù di un accordo recente che conferma quanto la Warner voglia fare sul serio con questa nuova resurrezione cinematografica. E al momento, nessun altro blockbuster si è prenotato quella data: Bloodlines avrà campo libero per spaventarci fino al midollo.
Quando la paura viaggia su ruote: il ritorno del camion assassino
Non si può parlare di Final Destination senza evocare quella scena. Lo sappiamo, lo sai. Il maledetto camion che trasporta tronchi in Final Destination 2. Una scena così devastante che ha impresso nella mente collettiva una fobia concreta: passare accanto a un tir carico di legname sull’autostrada non è più la stessa cosa da allora. È diventato un incubo condiviso, un trauma pop. E indovinate un po’? Warner Bros. ha deciso di cavalcare proprio quel terrore con una mossa di marketing tanto geniale quanto disturbante: un camion sputato fuori dal secondo film, sporco di sangue e sinistro come la morte stessa, sta girando per gli Stati Uniti.
Sì, hai capito bene. C’è un vero camion macchiato di rosso, un tributo horror su ruote, che sta viaggiando tra gli ignari automobilisti americani per promuovere il film. Alcuni fortunati (o sfortunati?) lo hanno già avvistato, e il web si è riempito di video in cui l’ansia diventa virale. Per molti è un colpo di genio. Per altri, come chi scrive, è pura crudeltà. Perché c’è un confine sottile tra nostalgia e tortura psicologica, e Final Destination: Bloodlines sembra aver deciso di oltrepassarlo con gusto.
La Morte cambia prospettiva: cosa ci aspetta in Final Destination: Bloodlines
Ma dietro alla trovata pubblicitaria si nasconde un film che potrebbe davvero rivoluzionare la saga. Jeffrey Reddick, il creatore originale, ha parlato apertamente del desiderio di espandere l’universo narrativo del franchise. Non sarà solo una nuova serie di morti spettacolari (anche se, ne siamo certi, non mancheranno): Bloodlines vuole raccontare qualcosa di diverso. Vuole esplorare la morte dal punto di vista di chi, ogni giorno, ci convive per mestiere.
Parliamo di paramedici, vigili del fuoco, agenti di polizia. Uomini e donne che affrontano il caos e la tragedia in prima linea, che combattono contro il destino armati solo della loro volontà di salvare vite. E se fossero proprio loro, per una volta, a sfidare la Morte nelle sue stesse regole? Craig Perry, storico produttore della serie, ha promesso che Bloodlines sarà un gioco pericoloso tra scelta e conseguenza, tra salvezza e condanna, in cui ogni decisione potrà alterare il sottile equilibrio tra vita e morte.
Il ritorno di volti noti (e amati)
Nel cuore pulsante di questa nuova storia ritroviamo Tony Todd, l’iconico William Bludworth. Se conoscete la saga, sapete che ogni volta che lui compare, il gelo cala nella stanza. Misterioso, enigmatico, forse più vicino alla Morte di quanto lasci intendere, il suo personaggio rappresenta la coscienza nera dell’universo di Final Destination. Insieme a lui troviamo un cast giovane e interessante: Brec Bassinger, Teo Briones, Kaitlyn Santa Juana e Richard Harmon si caleranno nei panni dei nuovi protagonisti. E, siatene certi, qualcuno di loro perderà la testa… in senso molto letterale.
La sceneggiatura è stata affidata a Guy Busick (già al lavoro su Scream), Lori Evans Taylor e Jon Watts, un team che conosce bene le dinamiche del genere e che promette una narrazione più stratificata e meno prevedibile. Le riprese si sono svolte a Vancouver tra luglio e ottobre 2023, con una pausa forzata a causa dello sciopero SAG-AFTRA, e riprese nel marzo 2024 per concludersi in tempo per l’uscita primaverile del 2025.
La Morte non è una condanna. È una possibilità.
In un’intervista recente, Reddick ha rivelato qualcosa di molto personale. Ha raccontato di come sua madre, data per spacciata dai medici, abbia invece superato un’operazione a 87 anni. “La morte non è una condanna definitiva”, ha detto. E questa frase, detta da colui che ha inventato un franchise in cui la Morte è protagonista assoluta, cambia tutto. Ci fa capire che Bloodlines potrebbe non essere solo una serie di trappole letali e incidenti improbabili. Potrebbe essere anche un’ode alla resilienza umana, alla possibilità di sfuggire, almeno per un po’, all’inevitabile.
E forse è proprio questo il fascino eterno di Final Destination. Non è solo paura. È la tensione costante tra ciò che possiamo controllare e ciò che ci sfugge, tra la casualità e il disegno nascosto che sembra guidare ogni cosa. Un concetto potentissimo, soprattutto in un’epoca come la nostra, dove il caos è diventato una componente quotidiana.
Pronti a incontrare di nuovo il Destino?
Final Destination: Bloodlines uscirà il 16 maggio 2025. C’è ancora tempo per prepararsi, per riguardare tutti i capitoli precedenti (anche se magari saltate la scena del camion nel secondo film…), per speculare sulle nuove morti creative e sul mistero che avvolgerà questo nuovo capitolo. La Morte, ancora una volta, ci invita a giocare. E come sempre, le regole sono le sue.
Che ne pensate di questa inquietante trovata pubblicitaria? Vi siete mai trovati dietro a un camion pieno di tronchi e avete subito avuto un flashback? E soprattutto: siete pronti per tornare a sfidare il Destino?
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