Zack Snyder – Into the Snyderverse

Regista, sceneggiatore e produttore, Zack Snyder è tra le menti più creative del Cinema contemporaneo. Autore di numerosi blockbusters, i suoi film spaziano tra morti viventi, supereroi e fantascienza. Si ricordano, tra gli altri, L’alba dei morti viventi, Batman vs Superman, 300.

Il suo percorso di vita, poco noto, e il cammino professionale non sono sempre stati semplici. E i suoi lavori sono tra i più polarizzanti del nostro tempo. Eppure, in appena un ventennio di carriera, Snyder è riuscito a progettare e creare il cosiddetto Snyderverse (“Universo Snyder”): una cattedrale cinematografica e narrativa dalla tripla navata, basata su cannibalismo horror, superpoteri eroici ed epica stellare.

Il saggio «Zack Snyder – Into the Snyderverse» di Filippo Rossi, passa in rassegna tutti i suoi film, dagli esordi sin ad oggi, tra appassionanti dietro le quinte e curiosità inedite. Pubblicato da Edizioni NPE, in libreria dal 26 gennaio.

Chi è Frank Miller?

Frank Miller, leggenda vivente del fumetto mondiale, ha creato capolavori come Sin City e 300, ha scritto storie come Batmanː Anno unoIl ritorno del Cavaliere Oscuro e Batman: Il cavaliere oscuro colpisce ancora.

Frank Miller è uno dei più innovativi e influenti cartoonist degli ultimi 30 anni. La sua rivoluzionaria commistione tra noir e supereroismo, influenzata non solo dai classici americani ma anche dalla cinematografia orientale, ha reso memorabile la sua gestione di Daredevil, che ha dato vita a opere come “Rinascita” e “L’Uomo Senza Paura”.Miller è stato inoltre il principale artefice della maturità narrativa di Batman, personaggio di cui ha scritto capolavori come “Batman: Anno Uno” e “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”. Prima del suo recente ritorno al personaggio con “All Star Batman”, si è dedicato a opere indipendenti come “300 e “Sin City”, entrambe rese celebri dalle loro trasposizioni cinematografiche.Nel 2015 viene insignito dell’Eisner Awards Hall of Fame e poi torna alla ribalta con “Razza Suprema”, terzo capitolo della saga ambientata nel futuro distopico del Cavaliere Oscuro.

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Lo stile di Miller

Miller è noto per il suo stile di disegno realistico e violento, che ha contribuito a rilanciare la popolarità dei fumetti negli anni ’80 e ’90. Il suo lavoro è spesso ispirato al cinema noir e al pulp, e le sue storie sono caratterizzate da un forte senso di realismo e di violenza.

Le opere di Miller

Tra le opere più importanti di Miller ci sono:

  • Daredevil: Born Again (1986): una storia che ha rivoluzionato il personaggio di Daredevil, trasformandolo da un eroe action in un antieroe tormentato.
  • The Dark Knight Returns (1986): un’opera distopica che immagina un Batman anziano che torna a combattere il crimine.
  • Batman: Year One (1987): una storia che racconta le origini di Batman e di Gordon.
  • Sin City (1991-2000): una serie di graphic novel ambientata in una città immaginaria e violenta.
  • 300 (1998): una graphic novel che racconta la battaglia delle Termopili.

I premi e i riconoscimenti

Nel corso della sua carriera, Miller ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui:

  • 11 premi Eisner
  • 10 premi Harvey
  • 4 premi Kirby
  • 2 premi Inkpot

Frank Miller è una figura iconica nel mondo dei fumetti. Il suo lavoro ha contribuito a cambiare il modo in cui i fumetti sono stati percepiti dal grande pubblico, e ha ispirato una generazione di nuovi fumettisti.

25° anniversario di “300”: Star Comics è il nuovo editore di Frank Miller in italia

Nel corso della sua carriera, Frank Miller ha resistito a qualsiasi tentativo di etichettatura grazie alla sua produzione artistica. Ha esplorato tematiche individualistiche mantenendo uno stile distintivo e ampliando i confini della nona arte. Da Sin City a Batman e Daredevil, fino a 300, il suo impatto è stato notevole nel mondo dei fumetti e oltre. In occasione del 25° anniversario di 300, Star Comics annuncia di essere il nuovo editore delle opere di Frank Miller in Italia, che saranno presentate all’interno dell’etichetta Astra e celebrate a novembre in occasione di Lucca Comics & Games. Frank Miller sarà infatti ospite di Star Comics e del festival e sarà presente a Lucca dal 2 al 4 novembre con appuntamenti e firmacopie.

La collaborazione tra Star Comics e Frank Miller inizierà con una nuova edizione di 300. L’opera utilizza simbolismo e inquadrature dinamiche per raccontare la storia, offrendo un’esperienza visiva che è sia moderna che temporale. Gli eroi della battaglia delle Termopili diventano un simbolo eterno di coraggio.

Claudia BoviniDirettore Editoriale in Star Comics ha affermato:

Accogliere un autore del calibro di Frank Miller nel nostro catalogo è un’emozione unicaè come un cerchio che si chiude perfettamente, anni orsono, agli albori della nostra casa editrice, abbiamo avuto l’onore di pubblicare una parte delle sue opere. Non potevamo far altro che (ri)cominciare con la pubblicazione di 300, soprattutto visto l’importante ricorrenza. Ma non finisce qui, siamo solo all’inizio”.

Per celebrare al meglio l’importante anniversario, infatti, Star Comics proporrà ben quattro edizioni differenti dell’iconico graphic novel: in aggiunta all’edizione regular e a un’emblematica variant cover sui toni del rosso e del nero, i collezionisti più esigenti potranno sfogliare anche due esclusive versioni, limited e ultra-limited, a tiratura limitatissima (rispettivamente mille e cento copie numerate), con finiture di pregio.

Davide G.G. CaciPublishing Manager in Astra ha commentato:

Il percorso che ci ha portati a diventare leditore italiano di riferimento di Frank Miller è stato lungo, fatto di riunioni, telefonate e incontrifin da subito era chiaro che lentourage del maestro condivideva il nostro entusiasmo, e lidea che ogni singolo volume sarà una dichiarazione damore e di rispetto a Miller stesso. Tanto a livello di cura editoriale quanto di estetica e tipografia, lobiettivo è portare nelle mani dei lettori italiani dei capolavori che meritano edizioni definitive

La leggenda dell’individuo che, contro tutto e tutti, riesce a dare forma alla realtà con la sua forza di volontà, è la storia stessa della carriera artistica dell’autore, che verrà celebrata a novembre in occasione di Lucca Comics & Games dove Frank Miller sarà uno degli ospiti d’onore.

Recensione di Zack Snyder’s Justice League

A chi non piace Snyder, la sua regia, la sua sensibilità narrativa, il suo modo di trasporre i fumetti DC su pellicola, i suoi slowmo, i suoi turnig points banali ma potenti, non potrà piacere nemmeno questo film. Questo, dei film di Zack Snyder, è probabilmente il film più “Zack Snyder” in assoluto. 300, Watchmen, Sucker Punch, Man of Steel, Batman v Superman hanno tutti quel tocco visionario che li accomuna, quella saturazione bassa dei colori, quelli slow motion che hanno reso celebri alcune scene, ma sono tutti film che hanno un limite : il tempo.
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Per una serie di eventi fortuiti, in questo caso Snyder ha invece avuto carta bianca e il suo Justice League diventa un qualcosa che va ben oltre il concetto di Director’s Cut, un qualcosa che personalmente definirei come Director’s Identity. Tutti sappiamo che Snyder nel 2017 ha dovuto abbandonare il suo film, film che è stato tagliato, rimaneggiato, parzialmente rigirato, confezionato e venduto da Warner Bros in una veste molto più leggera e commerciale, ma talmente snaturata della sua essenza che forse ritroviamo la migliore definizione in una frase che Ben Affleck stesso uso al tempo per definire la cosa:
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“ un animale col corpo di una mucca e la testa di un cavallo “.
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Personalmente, da nerd amante di cinema, making of, backstage e retroscena in generale, seguo la vicenda dalla nascita dell’hashtag Release The Snyder Cut, e a seguito delle dichiarazioni degli attori e di alcuni segnali che il regista stesso ha disseminato nel tempo ( memorabile fu l’evento comics dove sulla locandina era nascosto il numero col minutaggio del suo Justice League) non avevo dubbi della sua esistenza, ma non credevo che la versione iniziale del film potesse essere così distante da quella uscita al cinema quattro anni fa.
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In questa versione, non priva di difetti intendiamoci (alcuni effetti visivi vanno bene per la tv, ma risultano ancora un po’ grossolani se il film fosse stato distribuito al cinema), troviamo decisamente una dinamica più convincente nella relazione tra i personaggi, una narrativa più distesa che si prende i suoi tempi e che colma moltissime lacune rispetto alla versione passata, e il tutto tempestato di mille milioni si scene rallentate, che rendono Snyder il regista più fumettistico del panorama attuale, poiché non potendo arrestare le immagini, le rallenta all’inverosimile con lo scopo di regalare delle tavole da paginone centrale di un fumetto DC, ma su grande schermo.
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Di questo grande lavoro ne risentono positivamente tutti i personaggi, soprattutto quelli “castrati“ dal montaggio del 2017, ed infatti qui ritroviamo un Batman motivato e reduce dai sensi di colpa, un flash leggero ma non troppo, un Superman decisamente più convincente, un Cyborg che finalmente ha un senso e fa da collante tra le vicende della squadra e i famosi cubi della creazione e l’introduzione di un personaggio fikiiiissimo che aggiunto alla scena finale mostra palesemente la volontà del regista di portare avanti il suo progetto…
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Perché parliamoci chiaro, aldilà delle ultime dichiarazioni, è evidente che Zack stia cercando una seconda opportunità e per quanto in molti si siano già sbilanciati dicendo che “È IMPOSSIBILE  che Warner torni sui suoi passi dando nuova spinta al progetto iniziale, ricordo che erano sempre in molti quelli che fino ad un anno fa dicevano che “ERA IMPOSSIBILE“ che esistesse una Snyder’Cut di Justice Legague e invece, siamo qui a parlarne, perché come ricorda spesso il caro buon Dave Filoni : Never say never.

Frank Miller Robocop: Edizione definitiva

È il 1988. All’apice della sua carriera, il leggendario Frank Miller viene chiamato a scrivere le sceneggiature dei due sequel dRobocop, il film cult diretto dal regista Paul Verhoeven. Le idee del creatore di capolavori come SIN CITY300 e BATMAN: IL RITORNO DEL CAVALIERE OSCURO verranno però completamente rimaneggiate dalla produzione e non raggiungeranno mai lo schermo nel modo in cui il suo autore le aveva pensate. Troppo estreme, troppo corrosive, forse troppo avanti per quegli anni.

Molti anni dopo, lo scrittore Steven Grant e i disegnatori Juan José Ryp e Korkut Öztekin – insieme allo sceneggiatore Ed Brisson che crea un epilogo alla storia immaginata da Miller – hanno realizzato una versione a fumetti grottesca, iper-violenta e intrisa di dark-humor di quelle due storie.

Rinascono così, e vedono finalmente la luce, due capolavori della narrazione contemporanea, destinati a rimanere negli occhi e nel cuore dei fan di Robocop e del grande fumetto d’autore. E ora, dopo l’anteprima di Lucca Comics & Games, dove il volume è andato letteralmente a ruba, giovedì 14 novembre saldaPress riporta in Italia in un grande volume cartonato di eccezionale fattura quelle due storie:  Frank Miller Robocop: Edizione definitiva (pagg. 400, euro 25) arriva in libreria e in fumetteria, pronto a seminare di nuovo il panico. E questa volta solo in maniera positiva.

Frank Miller Robocop: Edizione definitiva raccoglie ROBOCOP ROBOCOP: L’ULTIMO BALUARDO, regalando al lettore adrenalina, potenza e una visione radicale della società americana contemporanea. Un gioiello imperdibile, che racchiude appunto in unico, definitivo e monumentale volume, uno dei capolavori di Frank Miller (che firma la copertina del volume). Disponibile in libreria e in fumetteria da giovedì 14 novembre.

300 – L’alba di un impero

Il film “300 – L’alba di un impero” è un sequel/spin-off del celebre film “300” di Zack Snyder del 2007, basato sul romanzo grafico “Xerxes” di Frank Miller. Il film, diretto da Noam Murro, racconta la storia della battaglia di Salamina, combattuta tra le forze navali greche guidate da Temistocle e quelle persiane guidate dal dio-re Serse e dalla sua alleata Artemisia.

Il film si svolge in parallelo agli eventi di “300”, mostrando le origini di Serse e il suo desiderio di vendetta contro i Greci, che avevano ucciso suo padre Dario nella battaglia di Maratona. Il film mostra anche il ruolo di Artemisia, una donna greca che era stata schiavizzata e torturata dai Greci e che era diventata la più feroce e abile comandante dell’esercito persiano.

300 - L'Alba di un Impero - Trailer Italiano Ufficiale | HD

Il film è un’esplosione di azione, violenza, sangue e effetti speciali, che ricreano lo stile visivo e narrativo del fumetto di Miller. Il film è ricco di scene di combattimento spettacolari e coreografate, che mettono in evidenza la bravura e il coraggio dei guerrieri greci e la crudeltà e l’arroganza dei persiani. Il film è anche una celebrazione dei valori della democrazia, della libertà e dell’unità, che contrappongono i Greci al dispotismo e alla tirannia dei Persiani.

Il film ha un cast di attori noti e meno noti, che interpretano i personaggi storici e leggendari della guerra greco-persiana. Tra i protagonisti ci sono Sullivan Stapleton, che interpreta Temistocle, il leader ateniese che cerca di unire le città-stato greche contro l’invasione persiana; Eva Green, che interpreta Artemisia, la vendicativa e seducente ammiraglia persiana che sfida Temistocle in una guerra di strategia e attrazione; Rodrigo Santoro, che interpreta Serse, il re-divinità che vuole conquistare il mondo con il suo esercito infinito; e Lena Headey, che interpreta Gorgo, la regina di Sparta e vedova di Leonida, che si unisce alla battaglia per onorare il sacrificio del marito e dei suoi 300 spartani.

Il film è un’opera di intrattenimento puro, che non ha la pretesa di essere fedele alla storia, ma di trasmettere le emozioni e le sensazioni di una guerra epica e leggendaria. Il film è un omaggio al cinema di genere, che mescola elementi di fantasia, mitologia, avventura e erotismo. Il film è un’esperienza visiva e sonora coinvolgente, che fa vibrare lo spettatore con le sue immagini mozzafiato e la sua colonna sonora potente.

Il film è una pellicola da vedere per gli amanti dell’azione, del fumetto e della storia antica, che sapranno apprezzare la qualità tecnica e artistica del film e il suo messaggio di resistenza e speranza. Il film è una dimostrazione di come il cinema possa essere un mezzo di espressione e di comunicazione, che riesce a trasformare una storia del passato in una storia del presente. Il film è un invito a riflettere sul significato della guerra, della politica e della cultura, che influenzano il destino dell’umanità. Il film è un’opera che merita di essere vista e apprezzata.

300: preparatevi alla Gloria

Immagini fantastiche di un mondo antico sovrastano lo schermo ingiallito dai pixel trasbordanti. Sulla collina si intravede un manipolo di soldati, portatori di sventura con in braccio salme di re caduti in battaglia. Il tempo si ferma ad apprezzare l’antica Sparta in tutti i suoi calcoli. Perché solo di calcoli si parla, calcoli che solo un potente computer americano sa fare. Immagino i giorni di lavorazione quanti saranno stati: due, tre e mezzo? Un manipolo di uomini accerchiati tutto il giorno da un verde acceso, a fare finta di fare la guerra, come quando si era bambini e le mura della nostra stanza potevano trasformarsi nel castello del drago, per farla poetica. Detto questo, concludiamo questo pensiero dicendo: non andate al cinema se vi aspettate un pamphlet, stile anni 60 ( infatti “ The 300 spartans” è un film del 62’), non ha nessuna affinità con la storia questo film ( Da segnalare i soldati spartani che parlano di nazione quando ancora non si sapeva il significato di questa parola), neanche con il cinema ha affinità.

300 - Official Trailer [HD]

Un cartone animato, ecco la parola giusta, tutto digitale con degli omaccioni in mutande. Vi ricordate Roger Rabbit? Ecco, pensate a Roger con tanto di spadone, lancia, scudo, muscoli e mutandone che squarta dei poveri barbari mandati da un re che è il “ re dei re” : un essere mitologico metà buttafuori e metà DrugQueen. Il regista non si è sprecato proprio, non ha fatto neanche una ripresa a un albero, tutto è computerizzato; almeno,  all’inizio, si nota una parte di muro vero della città Spartana e dietro una meravigliosa scenografia della città, con dietro un togli-fiato cielo rosso sangue.

In più, c’è da aggiungere che il film è basato sull’opera di Frank Miller (quello di Sin City) quindi ha risparmiato anche sullo storyboard. (ometto il nome del regista proprio per spingervi ad  andarlo  a cercare e informarvi sulla sua carriera, dico solo che  ha fatto un film sugli zombi scopiazzando il bellissimo “ 28 giorni dopo” di Boyle). Non vorrei parlare di tutte le ripercussioni che ha avuto sul presente questo film di carattere politico. Probabilmente l’autore ( si dai chiamiamolo cosi) non si è sprecato a fraintendimenti quando per bocca degli spartani sparava a zero sui zozzi e brutti Persiani e sui machi e muscolosi greci. Una cosa molto Occidente vs. Oriente.

 

Non ha cercato neanche di camuffare tramite l’introduzione di metafore la linea di pensiero del film. Serse I siede su un trono dorato, trainato da schiavi con due tori ( se qualcuno ricorda “ I dieci comandamenti “ , le effigi che attorniano Serse sono molto simili a quel dio pagano costruito nel film di De Mille). I discorsi degli ateniesi/spartani a volte sono pomposi, parlano in versi, poi si trasformano in agricoltori texani. Sono molto belle a vedere le scene di battaglia, ti prendono, un’iniezione di adrenalina, poi ci accorgiamo che è il bracciolo della sedia quello che stringiamo e non il joypad della playstation 3.

 I Persiani sono caratterizzati in modo sopraffino, gli immortali, la guardia personale di Serse I sono letali assassini con maschere dorate, il resto dell’esercito dei puzzoni. In fin dei conti, se lo si va a gustare  come se fosse un film leggero, è piacevole, però bisogna omettere i dialoghi, il fatto che Erodoto si sta rivoltando nella tomba, e che alla fine, ed la cosa più giusta da dire per salvare il film, che deriva da un fumetto e quindi bisogna andarlo a vedere come tale, un fumettone che si muove sullo schermo. Ultima battutina cattiva al film: in Manhattan Woody  Allen diceva che appena sentiva Wagner gli veniva voglia di invadere la Polonia. Allora vedendo 300 vien  quasi voglia di invadere la Persia che, se ancora non si è capito, è l’Iran.

di Giulio Cangiano

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