Rivoluzione AI: Meta presenta Llama 3, il sistema che sfida i colossi del settore

Mark Zuckerberg cala il suo asso nella manica: Meta svela Llama 3, un innovativo sistema di intelligenza artificiale open source destinato a stravolgere il panorama tecnologico. Con le sue molteplici applicazioni e la sua natura aperta, Llama 3 si candida come un vero e proprio game-changer, pronto a sfidare i colossi del settore come Google e OpenAI.

Un gigante al servizio di tutti: Llama 3 non è solo un sistema di intelligenza artificiale, è una risorsa preziosa a disposizione di tutti. La sua natura open source permette a chiunque di utilizzarlo, modificarlo e migliorarlo, favorendo la collaborazione e l’innovazione.

Applicazioni infinite: Le potenzialità di Llama 3 sono immense. Può essere utilizzato per generare testi, tradurre lingue, creare contenuti multimediali e persino scrivere codice. Le sue applicazioni spaziano dall’ambito lavorativo a quello creativo, offrendo nuove possibilità a individui e aziende.

Meta AI si potenzia: Llama 3 verrà integrato in Meta AI, il potente chatbot che alimenta le piattaforme Meta come Instagram, Facebook e WhatsApp. Questo significa che le interazioni con gli utenti diventeranno più fluide, intelligenti e personalizzate, offrendo un’esperienza utente di livello superiore.

L’Italia aspetta: L’entusiasmo per Llama 3 è globale, ma c’è un pizzico di amaro per gli utenti italiani. Al momento, infatti, non è ancora stata annunciata la data di rilascio del sistema nel nostro Paese. Non resta che attendere ulteriori comunicazioni da parte di Meta per scoprire quando Llama 3 sbarcherà anche in Italia.

Llama 3: un nuovo capitolo per l’intelligenza artificiale

L’arrivo di Llama 3 segna un passo decisivo nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. La sua natura open source e le sue molteplici applicazioni lo rendono un punto di riferimento per il futuro del settore, con il potenziale di rivoluzionare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo digitale.

Instagram, Threads e Facebook is off. Cosa fare quando i social sono down?

I social network sono diventati una parte integrante della nostra vita quotidiana, ma a volte possono subire dei disservizi che ne impediscono l’accesso o il funzionamento. Questo può causare frustrazione, ansia e noia a molti utenti che si sentono isolati o privati di una fonte di informazione e intrattenimento. In questi casi, invece di disperarsi o arrabbiarsi, si può approfittare dell’occasione per fare altre attività più produttive, creative o rilassanti. Ecco alcune idee su cosa fare quando i social sono down:

  • Leggi un libro. Se hai una libreria piena di libri che non hai mai aperto o che hai lasciato a metà, questo è il momento giusto per dedicarti alla lettura. Scegli un genere che ti piace, che sia narrativa, saggistica, poesia o fumetti, e lasciati trasportare dalle parole. Leggere fa bene al cervello, alla memoria, alla fantasia e all’umore.
  • Fai esercizio fisico. Se sei abituato a stare seduto davanti allo schermo per ore, approfitta della pausa forzata per muovere il tuo corpo. Puoi fare una passeggiata all’aria aperta, una corsa, una pedalata, una sessione di yoga, di pilates o di stretching. Fai attenzione alla tua respirazione, al tuo battito cardiaco e alle tue sensazioni. Fai esercizi adatti al tuo livello di forma fisica e non esagerare. Fai esercizio fisico fa bene alla salute, al metabolismo, alla circolazione e all’autostima.
  • Impara qualcosa di nuovo. Se hai sempre voluto imparare una nuova lingua, uno strumento musicale, una ricetta, un’arte o una skill, questo è il momento giusto per farlo. Puoi seguire dei corsi online, dei tutorial, dei podcast, dei libri o dei video che ti insegnano passo dopo passo come fare. Scegli qualcosa che ti appassiona, che ti sfida e che ti diverte. Imparare qualcosa di nuovo fa bene al cervello, alla creatività, alla curiosità e alla soddisfazione personale.
  • Riordina la tua casa. Se la tua casa è un caos di oggetti, vestiti, documenti, scatole e sporcizia, approfitta della pausa forzata per mettere ordine. Svuota i cassetti, gli armadi, le mensole e i ripostigli. Elimina ciò che non ti serve più, che sia vecchio, rotto, inutile o dimenticato. Organizza ciò che ti rimane in modo logico, pratico ed estetico. Pulisci le superfici, i pavimenti, le finestre e gli angoli. Riordina la tua casa fa bene all’ambiente, alla salute, alla produttività e al benessere psicologico.
  • Chiama un amico o un familiare. Se ti senti solo o annoiato, approfitta della pausa forzata per riallacciare i rapporti con le persone che ti sono care. Chiama un amico o un familiare che non senti da tempo, che sia lontano o vicino. Chiedigli come sta, cosa fa, cosa pensa. Raccontagli di te, dei tuoi progetti, dei tuoi problemi. Ascolta con attenzione, sii empatico, fai domande, dai consigli. Chiama un amico o un familiare fa bene al cuore, all’umore, alla socialità e alla fiducia.

Queste sono solo alcune delle cose che puoi fare quando i social sono down, ma ce ne sono molte altre. L’importante è sfruttare il tempo a tua disposizione per fare qualcosa che ti piace, che ti arricchisce, che ti fa stare bene. Ricorda che i social non sono tutto nella vita, e che a volte una pausa può essere salutare e benefica.

WhatsApp Business: le aziende devono ricevere il consenso degli utenti per utilizzarlo

Con oltre due miliardi di utenti mensili in tutto il mondo, WhatsApp è oggi lo strumento più utilizzato per comunicare con amici, familiari e colleghi, ma è considerato sempre più anche un canale di mobile messaging particolarmente strategico ed efficace per dialogare con i clienti. Alla luce di una sempre maggior diffusione anche in ambito business, Meta, con l’obiettivo di fare in modo che WhatsApp rimanga il più possibile libero da spam e messaggi percepiti come indesiderati, richiede alle aziende che vogliono utilizzare questo strumento di ottenere preventivamente dai destinatari l’espresso consenso a ricevere i messaggi (opt-in), oltre a comunicare chiaramente le modalità con cui eventualmente procedere alla revoca del consenso stesso (opt-out). Infatti, solo nel caso in cui sia l’utente a iniziare la conversazione via WhatsApp, l’azienda può rispondere entro 24 ore senza consenso esplicito; in tutti gli altri casi, in cui la conversazione inizia dall’azienda, è necessario il consenso esplicito degli utenti.

In quanto Business Solution Provider ufficiale di Meta, Esendex, leader nelle soluzioni per la comunicazione mobile in ambito business, rilascia una breve guida operativa con 5 consigli utili per adottare la corretta strategia di opt-in e opt-out, così da avere la sicurezza di utilizzare WhatsApp Business nel pieno rispetto delle regole e nel modo più efficace possibile.

  • La prima indicazione è quella di avvalersi della modalità che si ritiene più appropriata per ottenere il consenso da parte degli utenti, scegliendo tra SMS, un modulo da compilare sul proprio sito web, via telefono, tramite moduli cartacei, ecc.
  • Il secondo consiglio è quello di assicurarsi che gli utenti si attendano di essere contattati tramite WhatsApp e avere così la certezza che i messaggi non vengano considerati in alcun modo indesiderati.
  • Il terzo consiglio riguarda, invece, l’importanza di comunicare in modo chiaro il valore delle informazioni che saranno inviate via WhatsApp, nonché la possibilità che avranno di replicare in modo rapido e immediato.
  • Il quarto e il quinto suggerimento sono, invece, relativi alla politica di opt-out per la revoca del consenso a ricevere i messaggi, che deve essere innanzitutto chiara e trasparente e che, in caso di blocco o richiesta di non ricevere più comunicazioni, preveda l’immediata cancellazione del nominativo tra quelli che hanno dato il consenso a ricevere comunicazioni via WhatsApp.

Alessandro Pogliani, Marketing Campaign Manager di Esendex, ha commentato:

“Senza il consenso esplicito dei destinatari è inutile e anzi dannoso inviare comunicazioni di marketing: vale per tutti i canali, ma soprattutto per WhastsApp,,, Qualora non venisse adottata una corretta strategia di opt-in e opt-out, le aziende rischiano di veder diminuire il Punteggio di Qualità di Meta, con l’inevitabile conseguenza di vedersi poi applicate restrizioni nell’utilizzo del canale”, ha proseguito Pogliani. “Le potenzialità di WhatsApp Business sono straordinarie, ma bisogna conoscerne le regole di utilizzo per evitare autogol e anzi vincere la partita”, ha continuato Pogliani. “Con il supporto consulenziale e operativo di un partner ufficiale come Esendex, le aziende possono essere guidate a sfruttare al meglio WhatsApp Business Platform, per diventare Campioni di Customer Experience”.

Per approfondire: esendex.it/blog/post/opt-in-e-opt-out-per-whatsapp-business.

WHISPP, l’app che permette a chi non può parlare di usare WhatsApp e telefonare

WHISPP è un’app gratuita che trasforma i suoni generati da chi ha problemi di fonazione in una voce reale. È compatibile con WhatsApp e permette di effettuare chiamate e inviare messaggi vocali.

WhatsApp è uno dei servizi di messaggistica istantanea più popolari al mondo. Grazie ai messaggi vocali, è possibile comunicare in modo rapido e semplice anche quando non si ha la possibilità di scrivere.

Tuttavia, non tutti possono utilizzare i messaggi vocali. Chi ha problemi di fonazione, ad esempio, non può registrare la propria voce.

Per queste persone arriva WHISPP, un’app gratuita che trasforma i suoni generati da chi ha problemi di fonazione in una voce reale.

WHISSPP è compatibile con WhatsApp e permette di effettuare chiamate e inviare messaggi vocali. L’app è in grado di riconoscere una vasta gamma di suoni, tra cui la voce, il battito cardiaco, il movimento delle labbra e l’uso della lingua dei segni.

WHISSPP è una soluzione innovativa che permette a chi ha disabilità di comunicare in modo semplice e naturale. L’app è ancora in fase di sviluppo, ma ha già il potenziale per rivoluzionare la comunicazione per le persone con disabilità.

WHISSPP è un’app innovativa che ha il potenziale per migliorare la vita delle persone con disabilità. L’app è ancora in fase di sviluppo, ma è già un’ottima soluzione per chi vuole comunicare in modo semplice e naturale.

Ciao Instagram, sono WhatsApp!

Lo sapevi che presto potremo condividere i nostri stati WhatsApp anche su Instagram?

Ebbene sì, Meta ha annunciato un nuovo aggiornamento che consentirà agli utenti di unire le due piattaforme di social media.

Attualmente, WhatsApp consente già di condividere gli stati su Facebook Stories, ma questa nuova funzionalità permetterà di farlo anche su Instagram.

In pratica, dopo aver pubblicato uno stato su WhatsApp, comparirà un’icona di Instagram accanto alla data e all’orario della pubblicazione.

Questa funzione sarà gestibile dalle impostazioni e potrà essere attivata o disattivata a discrezione dell’utente.

Per utilizzarla, sarà necessario collegare l’account Instagram a WhatsApp e avere entrambe le app installate sullo stesso dispositivo.

Gli utenti avranno il pieno controllo su quali stati di WhatsApp desiderano condividere su Instagram.

Quando la funzione sarà disponibile, sarà possibile caricare contemporaneamente gli aggiornamenti di stato su Facebook e Instagram.

Come cambierà la nostra esperienza di social media?

Questa nuova funzionalità potrebbe avere un impatto significativo sulla nostra esperienza di social media.

Innanzitutto, ci permetterà di condividere i nostri pensieri e le nostre emozioni con un pubblico più ampio.

Inoltre, ci consentirà di creare un’esperienza più uniforme tra le diverse piattaforme di Meta.

Infine, potrebbe portare a un aumento della creatività e dell’espressione personale.

Cosa ne pensi di questa novità?

Personalmente, credo che sia una grande innovazione.

Mi piace che Meta stia lavorando per rendere le sue piattaforme più interconnesse.

Credo che questa novità possa migliorare la nostra esperienza di social media e renderla più coinvolgente.

Gli SMS sono ancora vivi e vegeti? Un confronto con le moderne applicazioni di messaggistica

Abbiamo tutti sperimentato l’esplosione delle applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, Telegram e Discord, e questo ci ha fatto chiedere se gli SMS, i vecchi e fidati messaggi di testo, stiano resistendo a questa nuova era della comunicazione mobile. La risposta, sorprendentemente, è un chiaro no. Gli SMS non sono destinati a scomparire, ma anzi, vantano ancora una serie di benefici rispetto alle moderne applicazioni di messaggistica, sia per gli utenti privati che per le aziende. Vediamo perché.
Innanzitutto, gli SMS si distinguono per la loro velocità e accessibilità, un aspetto che non può essere sottovalutato. Rispetto alle applicazioni di messaggistica, gli SMS non richiedono una connessione internet per essere inviati o ricevuti. Questo li rende più affidabili in situazioni in cui la connessione è inconsistente o non disponibile. Inoltre, ogni dispositivo cellulare, indipendentemente dal sistema operativo o dal piano tariffario, è in grado di inviare e ricevere SMS. Non hai bisogno di un telefono di ultima generazione o di una connessione dati costante per inviare un semplice messaggio. Inoltre, gli SMS hanno maggiori probabilità di essere letti rispetto alle applicazioni di messaggistica, che spesso sono sommerse da notifiche e messaggi non richiesti.
Un altro punto a favore degli SMS è la loro capacità di offrire una comunicazione diretta e personale, molto diversa dalle chat collettive e superficiali delle applicazioni di messaggistica. Gli SMS sono più adatti per inviare messaggi importanti, personalizzati o urgenti, che richiedono una risposta immediata o un’attenzione specifica. Quante volte hai ricevuto una notifica di WhatsApp solo per rendersi conto che era solo un messaggio di gruppo inutile? Gli SMS risolvono questo problema fornendo uno spazio più intimo ed esclusivo per le conversazioni di importanza cruciale.
Uno dei vantaggi più significativi degli SMS è il rispetto della privacy. Non è necessario installare alcuna applicazione sul tuo telefono o creare un account per inviare o ricevere SMS. Questo rende gli SMS più sicuri e rispettosi della privacy degli utenti. Le informazioni personali non vengono raccolte, non c’è tracciamento delle attività online e non si corre il rischio di violazioni di sicurezza o fughe di informazioni. Quante volte hai letto notizie di account WhatsApp o Telegram hackerati? Gli SMS evitano completamente questo tipo di preoccupazioni.
È importante sottolineare che gli SMS sono tutt’altro che obsoleti. Sono ancora ampiamente utilizzati in diversi settori e ambiti come la sanità, il marketing, la sicurezza e l’assistenza al cliente. Inoltre, grazie alla tecnologia RCS (Rich Communication Service), gli SMS stanno evolvendo per offrire funzionalità ancora più avanzate. RCS promette di arricchire gli SMS con elementi multimediali, interattivi e personalizzabili, aprendo nuove possibilità per questa forma di comunicazione a lungo consolidata.
Gli SMS dunque sono ancora vivi e vegeti, e offrono una soluzione di comunicazione efficace, rapida e sicura. Non si può negare il successo delle applicazioni di messaggistica istantanea, ma gli SMS conservano una serie di vantaggi che le rendono una scelta intelligente in molte circostanze. Quindi, non sottovalutare il potere dei messaggi di testo tradizionali, perché potrebbero ancora sorprenderti con la loro semplicità, affidabilità e facilità d’uso.

L’intelligenza artificiale generativa sta per fare il suo ingresso anche su Whatsapp

Durante la recennte conferenza annuale Connect, Meta ha annunciato una serie di nuovi prodotti e funzioni basati su IA che saranno presto disponibili sulle sue piattaforme social e di messaggistica. Il team di sviluppo si dice ispirato dalle possibilità offerte dall’IA generativa, che può aiutare le persone a essere più creative, produttive e divertirsi semplicemente inviando un messaggio tramite Whatsapp.

Proprio per questo l’azienda di Mark Zuckerberg ha presentato tre nuovi servizi basati su IA, che rappresentano “i primi passi di quello che sarà un lungo percorso di sperimentazione”.

Il primo servizio è quello degli “Adesivi IA”, che consente agli utenti di creare adesivi personalizzati che rappresentano al meglio ciò che stanno pensando o provando nella chat. Questa funzione utilizza la tecnologia di Llama 2 e il modello generativo Emu per trasformare rapidamente un messaggio di testo in adesivi unici e di alta qualità. Inizialmente, questa funzionalità sarà disponibile solo in lingua inglese su WhatsApp, Messenger, Instagram e Storie di Facebook.

Il secondo servizio è quello delle “Chat IA”. Con questo servizio, gli utenti possono porre qualsiasi tipo di domanda per scoprire di più su vari argomenti o provare a risolvere un dibattito all’interno della propria chat di gruppo. Le risposte arriveranno da oltre 28 personaggi creati da Meta, ispirati ad icone culturali e influencer. Le chat con l’IA saranno visivamente diverse per evidenziare che non si tratta di messaggi personali e sarà necessario compiere delle azioni specifiche per iniziare la conversazione. Questo tipo di chat non potrà mai essere avviato da Meta o da WhatsApp.

Il terzo servizio riguarda la “Generazione di immagini fotorealistiche”. L’IA consentirà di generare immagini che rappresentano idee, luoghi o persone, digitando un prompt o un’immagine.

Tuttavia, Meta ricorda che i computer che supportano l’IA generativa “hanno la capacità di ricordare tutto” e invita gli utenti a non inviare messaggi che non vorrebbero divulgare. Nonostante ciò, l’IA è addestrata per limitare la possibilità che informazioni personali, come nomi, vengano citate in altre chat.

Alcuni utenti già possono iniziare a testare queste funzioni nelle proprie chat, mentre nelle prossime settimane l’accesso sarà gradualmente esteso a un pubblico più ampio. Meta sottolinea che tutti i messaggi personali scambiati su WhatsApp sono protetti da crittografia end-to-end, quindi inaccessibili. Inoltre, Meta ha annunciato di essere al lavoro con alcuni partner per migliorare la qualità e la velocità dei servizi offerti alle persone tramite l’IA. Ci saranno ulteriori dettagli in merito nei prossimi mesi.

Il 17 luglio è la Giornata Mondiale delle Emoji

In questo 17 luglio ricorre la Giornata Mondiale delle Emoji (World Emoji Day), le ben note faccine e simboli utilizzati su WhatsApp come su Facebook Messenger o via altre app social e di messaggistica. L’occasione per festeggiare le tanto amate emoticon è pure ghiotta per conoscere quelle più utilizzate dagli italiani, almeno in questo momento attuale. La Giornata Mondiale delle Emoticon si festeggia solo da pochissimi anni ma non c’è da stupirsi visto il loro recente utilizzo: è così dal 2014, quando Jeremy Burge, fondatore di Emojipedia, il sito che raccoglie e cataloga tutte le emoji, ebbe l’idea di celebrare una delle più efficaci forme di comunicazione umana dell’era dei social: le “faccine”.

Sì, perché con le emoji abbiamo imparato a sintetizzare tutti i nostri stati d’animo: allegria, amore, tristezza, noia, approvazione e così via. Ed è proprio questo il vero senso delle emoji: aiutarci a comunicare e ad esprimerci, superando le barriere linguistiche. Farne a meno in un messaggio Whatsapp o in un post su Instagram e Facebook è diventato ormai molto difficile, tant’è che negli anni vengono continuamente aggiornate e reinventate, di pari passo con i cambiamenti, i temi e gli interessi più attuali della società.

Gli emoji sono simboli pittografici, simili ad emoticon, divenuti popolari in Giappone a fine degli anni 1990. Il nome deriva da 絵 e (immagine), 文 mo (scrittura) e 字 ji (carattere). Gli emoji vengono utilizzati sia negli SMS che nelle e-mail. l primo set di emoji è stato creato nel 1997 dall’operatore telefonico giapponese SoftBank. Il CEO di SoftBank convinse Apple ad inserire le emoji all’interno dell’iPhone fin dalla sua distribuzione nel 2008.[6] Le emoji vennero poi distribuite internazionalmente nella quinta versione di iOS, disponibile nel 2011. Spesso l’ideazione dell’emoji viene erroneamente attribuita a Shigetaka Kurita, un membro del team che si occupava della piattaforma web mobile i-mode della NTT DoCoMo. Questo set, reso disponibile nel 1999, era composto di 172 emoji da 12×12 pixel.

Secondo un’analisi condotta da Meta, sui profili Instagram e Facebook in Italia e nel mondo, le emoji più amate sono quelle relative agli sport e al cibo.

  • Tra le emoji sportive più utilizzate dagli italiani ci sono, in ordine, il pallone da calcio ⚽, da basket 🏀, da pallavolo 🏐, la persona che solleva pesi 🏋️‍♂️ e la persona che nuota 🏊. Nel mondo, invece, guidano il calcio ⚽, il cricket 🏏, il rugby 🏈 e il baseball ⚾, sport molto più praticati in America.
  • Le emoji su cibi e bevande sono tra le preferite degli italiani, in particolare quelle legate ai festeggiamenti: la torta di compleanno 🎂, i calici alzati 🥂 e la bottiglia di spumante 🍾 sono le più utilizzate.
  • Confrontando i diversi Paesi, emergono curiosità interessanti che hanno a che fare con le diverse tradizioni culinarie. Il limone 🍋, ad esempio, rientra nella top 10 delle emoji più utilizzate solo nel Medio Oriente. L’avocado 🥑 e la bevanda esotica 🍹, invece, sono tra le più usare nei paesi sudafricani.
  • Molto apprezzate sono anche le nuove Emoji Version 14.0 rilasciate lo scorso anno: le mani a forma di cuore 🫶, la faccina che trattiene le lacrime 🥹, la faccina con gli occhi che sbirciano 🫣, la faccina con la mano sulla bocca 🫢 e la faccina che si scioglie 🫠 sono le emoji più utilizzate dagli italiani nei loro contenuti social.

Inoltre, Meta ha recentemente annunciato l’ampliamento delle reazioni su Whatsapp. Da adesso si potranno utilizzare tutte le emoji per reagire a un messaggio, non solo le sei disponibili ora (👍❤️😂😮😢🙏)rendendo le conversazioni molto più divertenti ed espressive. Così, prepariamoci all’arrivo di una marea di nuove emoji: riceveremo tante faccine che si stanno sciogliendo 🥵, per il caldo di quest’estate o quando si mostra un segno di imbarazzo. Il cappello blu 🧢 è l’emblema della bugia: se qualcuno reagisce a un messaggio con questa espressione, probabilmente significa che non ci crede. Gli occhi 👀 nascondono un significato nascosto dietro un messaggio, mentre il pianto intenso 😭, che a prima vista può sembrare negativo, può essere usato per esprimere reazioni positive in caso di gioia. E poi ancora la faccina implorante 🥺, quando si vuole manifestare il sentirsi toccati da un gesto o da un messaggio affettuoso, reagendo come segno di ringraziamento.

Samsung Electronics Italia ha commissionato a Human Highway, società di ricerca online, un’indagine dedicata alle preferenze e le abitudini degli italiani proprio nell’utilizzo degli emoji, i colorati simboli ormai diventati parte fondamentale della comunicazione tra social network e messaggistica istantanea, tanto che due intervistati su tre hanno dichiarato di utilizzarli spesso o sempreSecondo la ricerca, gli emoji risultano essere utilizzati principalmente per cercare di esprimere al meglio le proprie emozioni (secondo il 55,8% degli intervistati), connotando così in maniera più efficace ogni messaggio. Gli emoji risultano altrettanto indispensabili per chiarire il tono del messaggio (34,2%), evitando spiacevoli fraintendimenti, così come per rafforzare il testo scritto (38%).

Ma chi sono i maggiori utilizzatori di emoji? Secondo il campione analizzato, che comprende 996 rispondenti eterogenei per età e genere, le persone che utilizzano con maggiore frequenza gli emoji sono le donne di età compresa tra i 35 e i 44 anni, abitanti nel Nord-Est e nel Sud Italia. Sono dunque loro a guidare le classifiche di utilizzo, e da un confronto con i rispondenti uomini risulta evidente come le donne prediligano emoji più connessi ai sentimenti, come il bacio 😘 e il cuore rosso ❤️ (rispettivamente utilizzati dal 50% e dal 36% delle intervistate), mentre la controparte maschile sembra apprezzare maggiormente simboli più neutri, tra cui il pollice alzato 👍🏼 (36,1%) e l’occhiolino 😉 (19,3%).

Differenze e preferenze che contribuiscono a creare la classifica assoluta degli emoji maggiormente utilizzati per entrambi i generi: al primo posto domina proprio il bacio 😘, con il 41,4% di preferenze, a cui seguono la risata con le lacrime 😂 (40,9%) e il pollice alzato 👍🏼 (29,7%).

Elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp

Negli ultimi anni, Whatsapp ha rivoluzionato la comunicazione. Grazie a questa app di messaggistica istantanea, siamo in grado di connetterci istantaneamente con i nostri amici, familiari e colleghi di lavoro in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Ma oggi voglio parlare di un elemento un po’ trascurato di questa era di immediata connessione: l’attesa.

Sì, avete capito bene.

Voglio rendere omaggio all’attesa nell’era di Whatsapp. So che può sembrare strano, ma sappiamo tutti che ogni cambiamento porta con sé vantaggi e svantaggi, e l’uso di Whatsapp non fa eccezione.

Torniamo indietro di qualche anno: ricordate quando dovevamo aspettare una persona per ore senza sapere dove fosse? O peggio ancora, quando dovevamo chiamare un amico e incrociare le dita perché rispondesse alla nostra chiamata? Beh, grazie a Whatsapp tutto questo è ormai un lontano ricordo.

Ma permettetemi di puntualizzare che l’attesa è un’arte che sta scomparendo. Prima di Whatsapp, l’attesa era sinonimo di trepidazione e adrenalina, un mix di emozioni che rendeva ogni appuntamento un momento unico. In effetti, l’attesa era un’occasione per sorseggiare un caffè, leggere un giornale o scambiare chiacchiere con lo sconosciuto alla fermata dell’autobus.

Ora, grazie a Whatsapp, tutto è cambiato.

L’attesa è diventato un momento di vuoto interiore, in cui non abbiamo altro da fare che controllare l’orologio sul nostro smartphone impazienti di ricevere il messaggio del nostro interlocutore. E quando finalmente arriviamo alla fatidica scadenza di “due tacche blu”, siamo colti da un senso di estasi e di sollievo, come se avessimo appena vinto la lotteria.

Ma mi chiedo: siamo diventati dipendenti dall’attesa? Whatsapp ci ha fatto credere che ogni minuto senza una risposta immediata è un minuto perso. Siamo diventati schiavi dell’orologio e non riusciamo più a goderci il momento presente, perché siamo troppo impegnati a controllare lo stato online di quella persona che ci sta facendo aspettare.

Mi chiedo anche: cosa ne sarà dell’emozione dell’incontro? Prima di Whatsapp, abbiamo vissuto momenti di suspense insostenibile mentre cercavamo la persona che stavamo aspettando tra la folla. Ora, grazie alla funzione “condividi la tua posizione”, possiamo spiare i movimenti dell’altra persona come se fossimo agenti segreti. Questa non è più una storia romantica, ma una precisa indicazione geografica sui nostri smartphone.

Ma non tutto è perduto.

Possiamo ancora preservare l’attesa come un momento prezioso nella nostra vita. Possiamo mettere da parte il nostro smartphone e goderci una passeggiata, aspettando che quell’amico risponda al nostro messaggio mentre il sole caldo ci accarezza la pelle. Possiamo ridere all’unisono con lo sconosciuto alla fermata dell’autobus e condividere un momento fugace di umanità.

In conclusione, voglio rendere omaggio all’attesa. Elogiarla come una parte fondamentale della nostra esperienza umana. E se dovessi aspettare ancora per una risposta su Whatsapp, lo farò con orgoglio e dignità, sapendo che l’attesa può essere un momento di riflessione, di connessione con il nostro mondo interiore e con le persone che ci circondano.

Quindi, un saluto all’attesa nell’era di Whatsapp! Che sia dolce, che sia un’occasione per goderci il mondo che ci circonda e che sia un momento di intima connessione con noi stessi.

Exit mobile version