S.P.Q.R., il gioco in scatola che ti farà conoscere l’Antica Roma

L’Airone Editore ha lanciato un nuovo gioco in scatola che ha l’obiettivo di educare, divertire e far conoscere l’Antica Roma a un pubblico multigenerazionale. Si tratta di S.P.Q.R., un gioco coinvolgente e istruttivo che mette alla prova le abilità e la conoscenza dei partecipanti.

Il gioco è adatto a partire dai 14 anni e può essere giocato da 2 a 8 giocatori, anche in squadre. Le regole sono semplici: per conquistare una categoria bisogna rispondere correttamente ad almeno 2 domande. Chi si aggiudica tutte e 5 le categorie si candida alla vittoria, ma deve superare anche le 5 domande “vero o falso” della prova finale.

Le domande coprono un’ampia gamma di argomenti, dalla storia alla cultura, dagli usi e costumi ai personaggi famosi. Sono presenti domande di difficoltà crescente, in modo da sfidare i giocatori di ogni livello di conoscenza.

Il gioco è arricchito da un volume di 128 pagine che contiene le regole, le risposte dettagliate a tutte le domande e la lista dei 100 “Vero o Falso?” per la prova finale. Il volume è anche un’ottima fonte di informazioni sull’Antica Roma, con brevi testi di approfondimento che forniscono una panoramica completa della civiltà romana.

S.P.Q.R. è un gioco divertente e coinvolgente che può essere un ottimo modo per imparare a conoscere l’Antica Roma. È disponibile presso le principali librerie, negozi di giochi e online.

S.P.Q.R. La firma di un Impero

S.P.Q.R., probabilmente è una delle sigle più conosciute al mondo: ovunque la si veda, indica il potere di Roma antica. Eppure il suo significato non è così banale e universalmente condiviso come si crede. Per quasi tutti significa Senatus PopolusQue Romanus, cioè “il Senato e il popolo Romano”, unendo in un matrimonio indissolubile le due classi (patrizi e plebei) che costituivano le radici dell’Urbe. E’ la tesi sostenuta da Bernardino Corio (1459/1519) nella sua opera intitolata Le vite degl’Imperatori incominciando da Giulio Cesare fino a Federico Barbarossa.

Corio, oltre a tradurre la sigla, ha dato anche un significato ai suoi colori, l’oro delle lettere e il campo rosso dei vessilli, su cui di regola si stagliavano. Ce lo spiega così:

“…l’oro et appropriato allo Sole che da’ lume, prudentia et signoria a ciascuno […], il rosso è dato da Marte, il quale essendo dio della battaglia, a chi francamente lo segue porge vittoria et maggioranza”.

Tuttavia non mancano le interpretazioni discordanti. Il celebre vocabolario di latino Castiglioni e Mariotti scioglie la sigla in questo modo: Senatus Popolusque Quiritium Romanus, cioè: “il Senato e il popolo romano dei Quiriti”. Quiriti era l’appellativo che si davano i Romani arcaici e derivava probabilmente da Curites, “abitante di Curi”, che era la patria d’origine di Numa Pompilio, secondo re dell’Urbe.

Di origine sabina, i Curiti, unitisi ai Romani dopo il celebre episodio del ratto delle loro donne, erano stanziati sul colle del Quirinale. Devoti al dio Quirino, che assieme a Marte e Giove componeva la Triade Capitolina primigenia, in seguito diedero nome ai cittadini di Roma che godevano di pieni diritti, sia civili che politici e militari. E’ anche dubbio se il termine “Senatus” indichi i soli senatori o, in generale, i magistrati romani: in questo caso la parola “Populus” comprenderebbe sia i patrizi che i plebei.

di Annarita Sanna

S.P.Q.R. – Sembrano Proprio Quasi Romani

S.P.Q.R. – Sembrano Proprio Quasi Romani (The Roman Holidays) è un cartone del 1972 di Hanna-Barbera ambientato nell’antica Roma satira della vita contemporanea seppur ambientato nel al 63 d.C.. Alcune serie animate, vengono ambientate in vari periodi storici, alcuni rivolti verso un passato preistorico, vedi il caso dei Flinstones, oppure si ispirano a un remoto futuro come i Jetson; senza contare le varie versioni della banda Disney e Warner Bros., con avventure ambientate nel tempo a volte in maniera parodistica.

Tra tutte queste serie animate, la Hanna & Barbera ne aveva realizzata una davvero divertente e singolare, essa era ambientata nell’antica Roma e, vedendo i vari riferimenti storici si presume intorno al 63 d.C., con un tocco di modernità anni settanta.

Infatti, anche se gli abitanti andavano in giro con la biga trainata da cavalli, indossavano le toghe e calzavano i classici sandali, si trovavano oggetti moderni che in quel contesto sono anacronistici, come ad esempio il semaforo, il telefono e la televisione a colori, anche gli eventi presso il Colosseo erano completamente stravolti, infatti, invece di esserci gli scontri tra i gladiatori, venivano disputate partite di rugby americano; si trattava di una sorta di Flinstones alla romana.

Questa serie era intitolata “The Roman holidays” e venne realizzata come anticipato dalla Hanna & Barbera agli inizi degli anni settanta per un totale di 13 episodi, prima della sua cancellazione, qui in Italia venne trasmessa  nei primi anni ottanta, prima sui canali Rai e successivamente sulle reti locali ed era stata adattata con il titolo “S.P.Q.R Sembrano Proprio Quasi Romani”.

 

Theme Song | The Roman Holidays | Warner Archive

             

Tutta la storia della serie è ambientata nell’Antica Roma e ruota intorno alla famiglia Festus, il cui capofamiglia Gustus lavora presso una compagnia chiamata Forum alle dipendenze del signor Rockfellerus, la moglie Julia è la classica mogliettina casalinga che si occupa della casa, il figlio adolescente Happius classico liceale con mille dubbi e la piccola di casa Precocia che sembra essere quella con più saggezza all’interno della famiglia, come ciliegina sulla torta i Festus hanno come animale domestico un leone che hanno chiamato Leoncio (pronunciato spesso Leonzio), che devono nascondere ogni volta dal padrone di casa il signor Sfrattus, in quanto secondo il regolamento del condominium dove vivono non si possono tenere animali domestici. In pratica ogni episodio rappresenta i normali giorni che la famiglia Festus vive nell’antica Roma, anche se molte di queste storie hanno sempre un divertentissimo epilogo tragicomico.

 

https://youtu.be/yvvU8_zyGsc

Una serie animata molto divertente e allegra, che ci mostra la storia romana con ironia, mescolando con humor le vicissitudini dei cittadini romani con l’inserimento di anacronistici oggetti di uso quotidiano tipi dell’epoca moderna, forse la sua prematura cancellazione è dovuta anche al fatto che, epoca a parte, essa era pressoché identica alle avventure Fred e Wilma all’interno della serie dei Flinstones. Un vero peccato perché in certe occasioni i Festus erano molto più divertenti delle gesta dei Flinstones o dei Jetson.

 

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