KappaLab: le novità di marzo 2024

Kappalab, ex Kappa Edizioni, è una casa editrice italiana che ha visto la luce nel lontano 1995 grazie all’intraprendenza di Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e Barbara Rossi, noti anche come i Kappa boys. Il focus principale della casa editrice è sui fumetti, manga e libri d’autore, con una particolare attenzione ai generi di nicchia e alla narrativa connessa al Giappone. Nel corso degli anni, la Kappalab ha ampliato il suo catalogo anche con manualistica e saggistica legata alla cultura giapponese, dimostrandosi sempre all’avanguardia nel settore editoriale.

Tra le uscite in programma per il prossimo mese di marzo, spiccano titoli intriganti come “Fiabe e Leggende Coreane” di Anne-Claire Duval, un viaggio affascinante nella cultura coreana attraverso le sue fiabe e leggende millenarie ricche di saggezza e virtù. Le fiabe e le leggende coreane trasmettono da secoli virtù come la saggezza, la dedizione, il coraggio e la gentilezza. I loro protagonisti superano le avversità e trionfano sulle ingiustizie grazie alla forza interiore e alla perseveranza, sempre carichi di umiltà, diligenza e pietà filiale. Dalla creazione del mondo alla nascita delle stelle, attraverso storie di fratelli e sorelle dai destini intrecciati e creature fantastiche che popolano le montagne, queste storie aprono una finestra sulla cultura e la storia della Corea, rivelando la profondità delle emozioni e delle relazioni umane.

Non manca poi “Lupin – Il Mistero di Cagliostro” di Maurice Leblanc, che riporta in auge il celebre personaggio di Lupin in un’avventura avvincente e ricca di misteri. Il giovane Lupin affronta qui con spavalderia la sua prima grande sfida, e si confronta con l’intricato enigma del conte di Cagliostro, fra misteriosi candelabri, mitici tesori dei templari e il segreto dell’eterna giovinezza, combattuto fra la travolgente infatuazione per un’affascinante ladra avventuriera e l’amore per la dolce, romantica Clarisse.

Inoltre, la ristampa di “Penguin Highway” di Tomihiko Morimi promette di stupire i lettori con una storia strabiliante che mescola fantasia e realtà in un contesto tutto da scoprire. Aoyama frequenta solo la quarta elementare, ma conosce talmente tante cose da non avere nulla da invidiare a un adulto. Come fa? Prende sempre molti appunti dettagliati e legge un sacco di libri. Un giorno, nella periferia della sua città, iniziano ad apparire tanto all’improvviso quanto inspiegabilmente dei pinguini, che poi spariscono senza lasciare alcuna traccia. Ma il piccolo ricercatore, grazie alla sua dedizione, scopre che la strana vicenda è collegata a una sorprendente capacità segreta della ragazza che lavora alla clinica odontoiatrica cittadina, e decide così scoprire maggiori dettagli indagando sul mistero… In questo fantastico e premiato romanzo per ragazzi, un mondo sconfinato visto nella sua quotidianità con gli occhi di un bambino.

Infine, la terza ristampa di “E voi come vivrete?” di Genzaburo Yoshino, racconta le vicende di Junichi Honda e dei suoi amici in un romanzo che ha ispirato persino il maestro Hayao Miyazaki per uno dei suoi ultimi capolavori animati. Junichi è uno studente di seconda media orfano di padre. Soprannominato “Coper” – dopo essere stato paragonato a Niccolò Copernico per la sua capacità di guardarsi attorno senza considerarsi al centro dell’universo –, il ragazzo impara a pensare con la propria testa grazie ai consigli dello zio. Assieme agli amici Mizutani (suo compagno fin dalle elementari), Kitami (dal cuore d’oro, ma dal carattere irruento) e Urakawa (deriso dai compagni per le sue modeste estrazioni sociali) decide di tenere testa ai bulli della scuola. Ma mantenere l’impegno può rivelarsi più difficile del previsto, quando a mancare è il coraggio…

Insomma, il catalogo della Kappalab offre un’ampia varietà di storie coinvolgenti e di grande qualità, di certo in grado di soddisfare tutti i gusti dei lettori più esigenti. Per ulteriori informazioni e per rimanere aggiornati sulle novità in arrivo, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale e la pagina Facebook della casa editrice. Buona lettura!

Yokai negli Anime e dove Trovarli di Massimiliano De Giovanni

Gli Yokai sono le creature leggendarie e soprannaturali del folclore giapponese, spesso protagonisti di fiabe e credenze che mescolano illusioni con la realtà. Queste affascinanti creature hanno un ruolo di primo piano nel folklore giapponese e le loro storie sono spesso riportate in anime, manga e videogiochi. Gli Yokai possiedono una vasta gamma di poteri sovrannaturali: molti di loro sono in grado di trasformarsi in oggetti o animali, altri portano sfortuna e malattie, mentre alcuni possono addirittura possedere gli esseri umani. Caratterizzati da intenzioni che vanno dal semplice scherzo a un desiderio vendicativo, gli Yokai sono generalmente considerati pericolosi.

Le origini di queste creature sono affascinanti e nonostante siano state raccontate per secoli, le storie degli Yokai continuano ad essere reinterpretate oggi sia attraverso il teatro che attraverso l’arte visiva come manga e videogiochi. Questo dimostra il fascino misterioso e duraturo di queste creature soprannaturali, che permette loro di rimanere rilevanti nel tempo.

“Yokai negli Anime e Dove Trovarli” di Massimiliano De Giovanni è una guida interessante che si propone di catalogare e presentare tutte le diverse tipologie di Yokai popolari nei media giapponesi, come gli anime. Questo viaggio nella mitologia giapponese attraverso oltre 200 Yokai permette ai lettori di scoprire le storie, le caratteristiche e i poteri di queste affascinanti creature presenti in serie popolari come Naruto, One Piece e Demon Slayer.

Massimiliano De Giovanni, autore, sceneggiatore e docente di scrittura creativa, ha creato un’opera che mescola il suo amore per il folklore giapponese con il mondo degli anime e dei manga. Con il suo approccio appassionato e informato, De Giovanni offre ai lettori un’immersione avvincente nel mondo degli Yokai, offrendo anche dettagli sulla storia e l’evoluzione di queste creature nel tempo. Con una lunga esperienza nel mondo della scrittura creativa e dell’arte visiva, Massimiliano De Giovanni riesce a trasmettere agli appassionati la sua conoscenza approfondita sulla mitologia giapponese e a rendere accessibile un mondo affascinante e ricco di fascino come quello degli Yokai.

Il Festival dell’Immaginario “FantaMacerata” 17 e 18 giugno 2023

Il “FantaMacerata” – Festival dell’Immaginario – si terrà il 17 e 18 giugno 2023 (con vernissage il 16) in piazza Mazzini a Macerata, col patrocinio del Comune di Macerata e a cura dell’Associazione Cosmica. Si parlerà di comics, cartoni, manga, anime, film, serie tv, fantasy, horror, scienza, fantascienza etc. La direzione del festival è a cura dell’associazione Cosmica APS: Marco Bragaglia (regia e direzione artistica), Lucia Paccamiccio (direzione musicale e arrangiamenti), Marco Sonaglia (coordinamento e gestione dell’artist alley) ed Edilio Giuseppe Venanzoni (ideazione e conduzione eventi).

L’immaginazione è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell’uomo, tanto più l’uomo sarà felice.”_ 

Giacomo Leopardi

Il festival avrà ospiti importanti del panorama fumettistico internazionale, disegnatori e autori, docenti universitari, ricercatori, scrittori, scienziati e perfino astronauti, per affrontare proposte diversificate tra loro, dalla letteratura fanta-horror alle frontiere della scienza e molto altro ancora.

L’assessore all’Ambiente e Sviluppo Economico di Macerata, Laura Laviano ha commentato:

“La parola d’ordine del festival è immaginario: un aspetto attrattivo che coinvolgerà tutta la città dato che il FantaMacerata sarà anche l’occasione per ristoratori ed esercizi commerciali di contribuire con aperitivi, cene, menù e vetrine decorate a tema fumetto e serie tv. Con questo nuovissimo format vogliamo promuovere iniziative finalizzate alla valorizzazione del tessuto produttivo, economico, turistico, culturale, sociale e umano della città con un respiro che superi i confini comunali, provinciali e regionali. Inoltre abbiamo preso contatti con una grande azienda nazionale legata alle energie rinnovabili, perché un altro tema importante del festival sarà proprio quello della sostenibilità green”.

Questo festival nasce nel segno dell’immaginario come prospettiva di felicità, evasione, rifugio ideale dalle vicissitudini quotidiane. Forse mai come in questo momento storico sentiamo il bisogno di evadere, di vivere con pienezza quella “sostanza dei sogni” tanto vagheggiata da Shakespeare e che oggi appartiene in gran parte alla cosiddetta cultura pop-olare permeante con sempre maggior vigore la nostra società.

La prima edizione del *FantaMacerata Festival dell’Immaginario* è dedicata agli eternauti che hanno visto i bastioni di Orione e i meandri di Innsmouth, tra alabarde spaziali, scarabocchi d’autore e salami jacovittiani.

La kermesse inaugura un nuovo format, uno show culturale dove la nona arte dialoga con scienza, musica e letteratura. Il tutto nell’ottica della sostenibilità e della valorizzazione delle attività commerciali e sociali che operano nella suggestiva cornice di piazza Mazzini e dintorni, fino a raggiungere la magnifica sede museale di Palazzo Ricci che ospiterà le tavole originali dei fumetti di Star Wars realizzate dall’artista Giuseppe Camuncoli, disegnatore per Marvel e DC Comics. Inoltre verrà esposta al festival una tavola originale di Jacovitti, in occasione del centenario della nascita e ricordando gli anni della giovinezza dell’artista a Macerata.

Tra gli ospiti segnaliamo anche la presenza di Lola Airaghi, Matteo Casali, Massimiliano De Giovanni, Maicol, Sudario Brando e Ruben Villareal. Dal punto di vista scientifico, saà presente anche il fisico delle particelle Giovanni Cantatore, l’astrofisico Francesco Tombesi, l’antropologa Eleonora D’Agostino, il traduttore e curatore editoriale Massimo Scorsone, il docente e specialista in letteratura gotica Fabio Camilletti, l’esperta in narrativa fanta-horror Irene Incarico, il docente e studioso del fantastico popolare Fabrizio Foni. Ma l’ospite “spaziale” di questa edizione è un vero uomo galattico: l’astronauta Umberto Guidoni, il primo europeo a salire sulla Stazione Spaziale Internazionale, che condividerà il palco con l’ingegnere Donato Altomare, presidente della World SF Italia e due volte premio Urania, insieme al quale ha scritto il romanzo “Wormhole”, che sarà presentato proprio al festival.

Nella splendida cornice di Piazza Mazzini, gli ospiti  avranno la possibilità di sperimentare connubi insoliti tra fumetti, animazione, show e tanta magia. Ci si potrà iscrivere a workshop gratuiti di disegno e giochi o assistere ai laboratori per bambini organizzati dall’associazione culturale La Rondinella. Non mancheranno uno spazio espositivo che accoglierà fumetterie, librerie, stand di gadget e un’area tornei per giochi di ruolo e da tavolo.

Come performance musicale, il Centro danza El Duende proporrà coreografie e flash mob ispirati alle serie Stranger Things e Mercoledì Addams; il Quartetto F.A.T.A. si esibirà in arrangiamenti originali delle più amate colonne sonore di film, serie tv e videogiochi; la band dei The Misfits farà cantare tutti con le sigle dei cartoni animati giapponesi. Dulcis in fundo, e preceduta dalla performance di Macchine Nostre, l’esibizione dei Rockets, che con il loro look argentato e le coreografie spaziali torneranno a Macerata dopo più di quarant’anni.

Per info: facebook.com/profile.php?id=100090919582815.

Programma:

VENERDÌ 16

h.18.00> Palazzo Ricci: Inaugurazione mostra “STAR WARS STORIES” di Giuseppe Camuncoli

SABATO 17

h.16.00> apertura stand espositori, laboratori creativi per bambini/ragazzi, Area giochi e Artist Alley

h.16.30> FLASH MOB e coreografie Centro danza “El Duende”

h.17.00> Inaugurazione festival e mostra “FANTACOPPI – da Jacovitti a Sergio Minuti, i piccioni maceratesi disegnati dai Maestri”

h.17.30> TALK “Italian Invasion”, incontro con i fumettisti Marvel e DC Comics Giuseppe Camuncoli e Matteo Casali

h.18.30> TALK “Scarabocchi e salami”, incontro con Maicol&Mirco ricordando Jacovitti + Presentazione libro “100 anni con Jacovitti” con Edgardo Colabelli

h.19.30> TALK “Synth-onie dell’immaginario: i Rockets, la musica cosmica e gli strumenti elettronici di casa nostra” (in collaborazione con il Museo del Synth Marchigiano); intervengono Paolo F. Bragaglia, Riccardo Pietroni (Museo del Synth), “Gary the Fuzzman” Stewart Hurst e Fabrice Quagliotti (Rockets)

“COSMIC NIGHT”

h.21.00> TALK “Fanta-Scienza, ultima frontiera: da Star Trek a L’Eternauta” con Giovanni Cantatore, Francesco Tombesi e Ruben Villareal

h.21.45> TALK “Un astronauta a Macerata”, incontro con Umberto Guidoni + Presentazione libro “Wormhole” con Donato Altomare

h.23.00> Live Show ROCKETS

A seguire> Dj set

DOMENICA 18

h.16.00> apertura stand espositori, laboratori creativi per bambini/ragazzi, Area giochi e Artist Alley

h.16.00> Cosplay Contest

h.17.30> TALK “In Giappone con gli Anime”, incontro con Massimiliano De Giovanni e Sudario Brando

h.18.30> “THE MISFITS” (cartoon cover band) in concerto

“GOTHIC NIGHT”

h.21.00> Intro musicale Quartetto F.A.T.A. + concerto disegnato

h.21.20> TALK “L’immaginario horror popolare: da Stephen King a Dylan Dog”, incontro con Lola Airaghi, Eleonora D’Agostino e Irene Incarico

h.22.00> Intermezzo musicale Quartetto F.A.T.A. + concerto disegnato

h.22.20> TALK “L’immaginario horror popolare: dai miti di Cthulhu a Stranger Things” + presentazione libro “H.P. Lovecraft – edizione annotata”, con Massimo Scorsone, Fabio Camilletti e Fabrizio Foni

h.23.10> Chiusura musicale Quartetto F.A.T.A. + concerto disegnato

A seguire> Dj set

In Giappone con gli anime. Guida agli usi e costumi del Sol Levante

Massimiliano De Giovanni presenta la sua nuova opera In Giappone con gli anime (Kappalab), prezioso vademecum per la sopravvivenza in Giappone che dispensa consigli attraverso i più famosi anime di ieri e di oggi, da Star Blazers a Demon Slayer, da Mimì e le ragazze della pallavolo a Your name, dai Pokèmon a Nana, da Prendi il mondo e vai ai grandi classici dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki.

Un viaggio in Giappone presuppone la conoscenza degli usi e costumi tipici del Sol Levante. Scopriamo allora come adattarci agli appartamenti giapponesi, come comportarci in un onsen, come indossare un kimono, dove fare shopping, il galateo a tavola e i piatti meno conosciuti della tradizione nipponica, come viaggiare sui mezzi pubblici, come divertirci in una sala giochi, al karaoke, in un maid cafè o in un love hotel, quali sono le feste e le ricorrenze durante l’anno, come scegliere il miglior rito per un matrimonio, i segreti della cerimonia del te, l’arte degli origami, dell’ikebana, della calligrafia e tutti i principali amuleti nipponici per difenderci dalla sfortuna.

SCOPRI  IL GIAPPONE ATTRAVERSO I TUOI ANIME PREFERITI

Bleach, Boruto: Naruto Next Generations, Cara dolce Kyoko, City Hunter, Conan il ragazzo del futuro, Death Note, Detective Conan, DIGIMON, Doraemon, Dragon Ball, e quasi magia Johnny, Evangelion, Gigi la trottola, Holly e Benji – Due fuoriclasse, Il mio vicino Totoro, Inuyasha, Kiki Consegne a domicilio, L’attacco dei giganti, La citta incantata, La ragazza che saltava nel tempo, Lady Oscar, Lamu, Lupin III, Mila e Shiro – due cuori nella pallavolo, My Hiro Academia, One Piece, Pollon, Ranma ½, Sailor Moon, Slam Dunk, Yu-Gi-Oh! …e tanti altri grandi successi TV!ù

Massimiliano De Giovanni è nato a Bologna nel 1970 e vive a Ferrara. Artefice dell’invasione dei manga in Italia con la Kappa Edizioni, inizia a firmare sceneggiature per il fumetto collaborando con Monkey Punch, per il quale firma tre storie di Lupin III. Ha scritto per Keiko Ichiguchi, Andrea Accardi, Jacopo Camagni, Giulio Macaione e Sara Colaone, pubblicando graphic novel e activity book per Edizioni Star Comics, Kappa Edizioni, Kappalab, Dargaud Benelux, Giunti Junior, Mondadori e per i Classici del Fumetto Serie Oro del quotidiano “la Repubblica”. Dal 2006 insegna Scrittura creativa e Narrazione per immagini all’Accademia di Belle Arti di Bologna. I suoi fumetti sono tradotti in Francia, Belgio e Spagna. Per Feltrinelli Comics ha pubblicato Le semplici cose (2019; con Andrea Accardi).

Torneranno gli sguardi di Massimiliano De Giovanni

Il 16 settembre 2021 è uscito il romanzoTorneranno gli sguardi per Kappalab, la nuova opera a tematica LGBT di Massimiliano De Giovanni dopo il successo del graphic novel “Le semplici cose” (Feltrinelli). Quest un romanzo corale si prende il giusto tempo per introdurci nell’affascinante microcosmo in cui vivono i numerosi personaggi – rappresentato da un condominio nel ghetto ebraico ferrarese – e in cui vi è molta cura nel restituire i loro sentimenti e le loro dinamiche relazionali. Le esistenze di Alex, Nicolas, Silvia, Anna, Samuel, Luca e Doris si intrecciano saldamente dando origine a una storia delicata, che parla d’amore e di perdita, di evoluzione personale e di pregiudizi. Vi è inoltre una profonda riflessione sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale: un discorso fondamentale in un momento storico in cui è doveroso parlare di tematiche che, fortunatamente, non sono più un tabù e che meritano di avere sempre più spazio nel dibattito sociale, soprattutto in ambito culturale.

Alessandro è un avvocato in fuga. Ha lasciato l’auto e il telefono aziendale a Milano, ma soprattutto ha abbandonato gli amici e il suo amore a tempo determinato. Per nascondersi dal suo passato e dare un nuovo senso alla propria vita si rifugia a Ferrara, prendendo casa in un piccolo condominio nel ghetto ebraico della città. Lì conosce i suoi nuovi vicini: l’anziano nichilista Nicolas, le studentesse d’arte Silvia e Anna, gli adolescenti Samuel e Luca, e una distinta ebrea ficcanaso di nome Doris, madre di Samuel. Le loro storie s’intrecciano sullo sfondo di una città che si svela lentamente, come lentamente si scoprono i piccoli e grandi segreti dei protagonisti.

Nelle storie di questi personaggi si accolgono le esperienze che ogni essere umano affronta nella vita, e le molte domande e le ansie che lo tormentano: come nella vicenda di Alex, avvocato omosessuale che si è appena trasferito a Ferrara per sfuggire da un passato che vuole dimenticare e per ricominciare da zero, così come in quella delle pittrici Silvia e Anna, che nei loro quadri rappresentano la bellezza della diversità, e che desiderano condividerla, cancellare i preconcetti ed educare all’inclusività, o come nella presa di consapevolezza del giovane Samuel e dell’anziano Nicolas che, con vite e trascorsi completamente diversi e altrettanti differenti scopi, riescono ad abbracciare il cambiamento, sia esso di lieve entità o decisamente rivoluzionario.

Massimiliano De Giovanni presenta un’opera di ampio respiro che racconta della confusione esistenziale di chi, come ognuno di noi, cerca un posto nel mondo e qualcuno che lo ami senza riserve; un’emozionante storia sull’accettazione di sé e di chi è diverso da noi, che regala una significativa sorpresa sul finale e che in appendice offre anche le gustose ricette delle pietanze menzionate nel corso del romanzo. Massimiliano De Giovanni (Bologna, 1970) è uno sceneggiatore, editore, saggista e docente di Scrittura Creativa all’Accademia di Belle Arti di Bologna. sordisce come autore nel 1994 con una breve storia di Lupin III intitolata Alis Plaudo, disegnata dal maestro giapponese Monkey Punch e scritta in collaborazione con Andrea Baricordi, Andrea Pietroni e Barbara Rossi. Sempre di Lupin III ha scritto le storie Nella camera a gas (Kappa Edizioni, 2002 – ristampato da Mondadori nella raccolta Pupe, yen e pallottole e nei Classici del Fumetto Serie Oro del quotidiano La Repubblica) e Nei panni di Zazà (Kappa Edizioni, 2003 – ristampato nei Classici del Fumetto Serie Oro del quotidiano La Repubblica). È stato il primo autore italiano a parlare apertamente di omosessualità in un fumetto: tra i suoi graphic novel a tematica LGBT ricordiamo Gente di notte (Kappa Edizioni, 1998), Matteo e Enrico – L’integrale (Kappalab, 2014) e Le semplici cose (Feltrinelli, 2019), tutti disegnati da Andrea Accardi. I suoi fumetti sono tradotti in Francia, Belgio, Spagna e Brasile. Come saggista ha pubblicato Anime, guida al cinema d’animazione giapponese (Granata Press, 1991), gli activity book Dragon Ball Z (Giunti, 2007) e Dragon Ball GT (Giunti, 2008), e Scrivere a fumetti – Manuale di Scrittura Creativa e Narrazione per Immagini (Kappalab, 2014). È inoltre presente nell’antologia Queerfobia (D Editore, 2021) con il racconto I sogni non si decidono.

Per acquistare il romanzo vi invitamo a cliccare su questo link: kappalab.it/libri/torneranno-gli-sguardi oppure cliccando nel banner qui in basso:

Quattro chiacchiere con i Kappa Boys

Verso la fine degli anni ’80, quattro ragazzini appassionati di fumetti e anime giapponesi decisero di dar vita a delle fanzine per capire se in Italia ci fossero altri che condividevano la loro stessa passione. Ebbene, dalle tirature delle loro prime pubblicazioni riscontrarono che il terreno nel nostro paese era fertile affinché potessero giungere i manga. E così, dopo aver preso accordi con la casa editrice HOBBY FUMETTO e aver dato vita ad una rivista più professionale denominata MANGAZINE (dicembre 1989), che durò 5 numeri, questi ragazzi fecero il grande salto nel mondo dell’editoria iniziando una collaborazione con la GRANATA PRESS di Luigi Bernardi. Questo fu il debutto, senonché il pionieristico inizio della diffusione dei manga in Italia! Nel novembre 1990 esce in edicola il primo numero di ZERO NIPPON COMIX, la prima rivista dedicata al fumetto giapponese in Europa.
Tutto ebbe iniziò così! Quei quattro ragazzi, Massimiliano De Giovanni, Barbara Rossi, Andrea Pietroni e Andrea Baricordi, senza rendersene conto, hanno dato il via al più grande fenomeno fumettistico del XX secolo: l’esplosione dei manga in Italia. Successivamente prenderanno il nome di Kappa Boys e continueranno la loro missione scrivendo importanti pagine di storia del fumetto in Italia.

I Kappa boys sono singolarmente anche autori di libri e fumetti. Fra questi, Oltre la porta, nato nel 1992 dalla collaborazione tra Baricordi, De Giovanni e Rossi con l’autrice giapponese Keiko Ichiguchi, i volumi della serie Lupin III Millennium, realizzata tra il 2001 e il 2007 in collaborazione con l’autore originale Monkey Punch, la miniserie da edicola Mondo Naif del 1996, i volumi della collana libraria Mondo Naif per Kappa Edizioni dal 1998 al 2005, storie brevi e racconti per le raccolte annuali umoristiche Jet Lag e, successivamente, della collana Graphic Novel di Kappalab per cui firmano anche alcuni saggi e manuali. Baricordi ha pubblicato inoltre il librogame L’occhio della mente, con illustrazioni di Marco Albiero, liberamente ispirato al manga 3×3 occhi di Yuzo Takada, il Gioco di ruolo ufficiale dei manga insieme a Mirko Pellicioni, il mockazine Mangazine 100, e scritto soggetti e sceneggiature per l’animazione, fra cui Dragonix e Beast Keeper, oltre ad aver collaborato con la rete televisiva nazionale NHK per cui ha realizzato la rubrica mensile Felsina Jones. Nel 2020 De Giovanni ha scritto la graphic novel Le semplici cose disegnata da Andrea Accardi e edita da Feltrinelli.

 

Mercoledì 31 marzo, alle ore 21, nella pagina de  Il Tempio della Nona Arte, avremo il piacere di conoscerli tramite una diretta Facebook e ascoltare la loro affascinante storia.
Questo il link dell’evento ufficiale su Facebook: https://www.facebook.com/events/264233121999449

20 anni di Kappa Boys. L’Italia e l’invasione dei Manga!

I manga sono entrati nel nostro immaginario grazie ai lettori e alle lettrici più giovani: se gli adolescenti di oggi li hanno resi popolari, portandoli in cima alle classifiche e nelle vetrine delle librerie, furono gli adolescenti degli anni Ottanta e Novanta i pionieri che li vollero a tutti i costi tra le loro letture, seguendo una rivista, Kappa Magazine.

Correva l’autunno del 1989 quando quattro amici appassionati di fumetto e animazione internazionale decisero di verificare se in Italia esistessero altri fan di animazione (nello specifico) giapponese, un settore che aveva goduto tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta di grande successo televisivo. Quei quattro erano Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e Barbara Rossi (che sarebbero stati conosciuti in seguito come i ‘Kappa boys’), e già negli anni precedenti avevano dato vita ad alcune fanzine in fotocopia come “Cartoni”, “Anime Fubun” e poi “Anime”, in cui si cercava di fare chiarezza sui personaggi dell’immaginario giapponese che da anni imperversavano – fra mille controversie – sui teleschermi italiani.

Kappa Magazine nasce esattamente venti anni fa, nel 1992, da un sogno di quattro ragazzi innamorati dei manga e che oggi sono tra i guru dell’editoria di manga. La rivista diventa presto un fenomeno di culto per i lettori e le lettrici di manga, un campo di prova per innovare l’editoria italiana di manga e un capitolo fondamentale della cultura del fumetto italiano.

Gli anni ’90!

Dai primi anni Novanta, mentre gli anime facevano capolino in tv nei programmi per ragazzi, i manga se la passavano un po’ peggio. Gli editori, nonostante il successo dei personaggi televisivi, rimanevano titubanti per vari motivi. Innanzitutto, molti li consideravano “prodotti secondari”, senza nessuna nota di merito. Non capivano che in molti casi gli anime erano solo delle trame preesistenti dei manga, che spesso avevano una qualità superiore alle versioni televisive. Insomma, un bel viva alla logica!Poi c’erano le polemiche sulla bruttezza estetica e l’influenza negativa sui giovani. Si diceva che i cartoni animati giapponesi fossero troppo violenti e diseducativi. Le discussioni che ne erano seguite avevano causato non pochi problemi alle reti televisive, anche se, a dire la verità, le argomentazioni in difesa avevano il manico parecchio scivoloso. Gli editori italiani avevano paura di fare errori. Avevano bisogno di sicurezza e quindi si rivolgevano a mercati considerati più esperti in materia, come quello americano e francese. Era quasi un obbligo passare per la Viz Comics americana, che era stata fondata da Shōgakukan e Shueisha. Insomma, per avere i manga in Italia si doveva fare un passaggio obbligato negli Stati Uniti. Ecco perché le edizioni italiane erano spesso delle pagliuzze delle edizioni americane, con tutti gli errori che ne conseguivano. Ciò che rendeva necessario il ricorso alla Viz era anche il fatto che alcune reti locali italiane avevano trasmesso anime senza preoccuparsi del permesso e senza pagare alcun compenso agli aventi diritto. Che bella figura, eh? Insomma, gli editori giapponesi dubitavano della serietà e credibilità degli italiani, considerando il tutto come un brutto precedente.

Uno per tutti, tutti per uno!

Come spesso accade nella storia dei fenomeni editoriali di successo, c’era un pubblico curioso di fan di anime che avevano trascorso numerosissime ore guardando cartoni animati giapponesi a partire dagli anni Settanta. Questo pubblico era molto più numeroso rispetto ad altri Paesi del mondo. Tra questi fan c’erano Andrea Baricordi, Massimiliano De Giovanni, Andrea Pietroni e Barbara Rossi. I quattro erano appassionati di cartoni animati giapponesi e avevano degli amici pen-pal in Giappone con cui scambiavano lettere riguardanti le ultime notizie e curiosità sui personaggi preferiti e sulla cultura giapponese. Questa passione comune li ha spinti a creare delle fanzine, distribuite in fotocopia e realizzate nel sottoscala della casa di Barbara. Inoltre, hanno cercato un contatto diretto con gli editori giapponesi durante la Bologna Children’s Book Fair, uno dei principali eventi annuali dedicati all’editoria per bambini e ragazzi. I quattro si stabilirono vicino allo stand di Kōdansha finché non attirarono l’attenzione dell’editore. I “Kappa Boys”, come si facevano chiamare, raccontano che Kōdansha aveva concesso loro il permesso di promuovere le loro fanzine presso il suo stand e allo stesso tempo loro aiutavano gli editori occidentali a importare fumetti giapponesi in Europa. Nel 1991, presso lo stand di Kōdansha, i quattro incontrarono il loro primo editore, Granata Press, con cui continuarono a lavorare sulla loro fanzine semi-professionale, MangaZine, che fu la prima ad essere stampata in tipografia e ad avere la partecipazione di giornalisti e professionisti del settore.

La collaborazione con Granata Press durò poco e successivamente si unirono a Star Comics, un sodalizio molto più lungo e fruttuoso, che diede loro molta più libertà e spazio per lavorare. Per consolidare i rapporti con Kōdansha, Baricordi, De Giovanni, Pietroni e Rossi fecero un viaggio in Giappone, dove visite la sede della casa editrice che era tra le poche che si impegnava personalmente per pubblicare i propri autori in Occidente. Gli editori giapponesi furono colpiti dalla preparazione del gruppo e dal loro sincero entusiasmo. Così, dall’incontro tra i quattro fan, Kōdansha e Star Comics nacque il progetto Kappa Magazine, che prese il nome dallo yokai del folklore giapponese ma che inizialmente voleva essere un omaggio a “mamma Kōdansha”. Da quel momento, Baricordi, De Giovanni, Pietroni e Rossi firmavano collettivamente come Kappa Boys. È inutile dire che il buon rapporto instaurato con Kōdansha presto convinse anche gli altri editori, inizialmente riluttanti, ad affidare i loro titoli ai quattro fan.

Benvenuto Kappa Magazine

Kappa Magazine era un concentrato di risate e avventure, grazie al mix di contenuti redazionali e manga a puntate. Ma non fermiamoci qui, perché la parte più succulenta della rivista era il centro, un paradiso di pagine a colori chiamate Anime, dove trovavamo tutte le ultime novità dal Giappone riguardanti anime, manga e videogiochi. Immaginatevi un portale magico che vi trasporta direttamente nella terra del Sol Levante, ma senza dover affrontare una stancante sessione di viaggio in aereo. Un vero sogno!

I Kappa, i geniacci dietro questa straordinaria iniziativa, sapevano che inserire rubriche era fondamentale. Beh, forse non fondamentale come respirare, ma quasi. In quel periodo, i comuni mortali erano impregnati di preconcetti, credenze errate e stereotipi sorpassati sul Giappone. Quindi, essi decisero di scrivere di tutto ciò che riguardava il Sol Levante, non solo concentrarsi sulla fiction. Questa mossa rivoluzionaria ha permesso a tutti di capire meglio quello che il Giappone aveva da offrire. Dopotutto, ci stufavamo a sentire discorsi del tipo “Giappone? Ah, i samurai, le motociclette, le esplosioni atomiche, Godzilla, il karate e Akira Kurosawa”. È ora di andare oltre a queste anteprime!

Nella sezione Anime, ci sono state frequenti interviste con autori e registi giapponesi, ottenute grazie a un contatto diretto con editori e case di produzione. Potremmo considerarle vere e proprie notizie in esclusiva, dite la verità, fatevi onore Kappa! Inoltre, è stato anche il momento in cui gli autori giapponesi hanno finalmente potuto parlare del loro lavoro senza dover fronteggiare sciocchezze inventate dai mezzi di comunicazione dell’epoca. Anzi, spesso si sono divertiti a smentirle con grazia in puro stile nipponico. Grazie al team redazionale di Kappa, è stato possibile spiegare il misterioso universo dei manga, rivelando il lato artistico di questa meravigliosa produzione che è stata snobbata per decenni a causa di pregiudizi assurdi. Questo ha anche dato ai giornalisti seri la possibilità di avere una fonte di informazioni attendibile per controbattere a tutte le chiacchiere, persino sui giornali e nei programmi televisivi nazionali.

I manga di Kappa Magazine

L’obiettivo dei curatori di Kappa Magazine era quello di pubblicare titoli che riuscissero a rispecchiare la varietà del mondo dei manga e mostrare che il manga non è un genere, ma semplicemente il fumetto di un altro paese che contiene una vasta gamma di generi.Con orgoglio, i Kappa affermano che “sulle pagine di Kappa Magazine è davvero apparso l’universo manga in ogni sua forma”, attraverso circa cento serie che coprivano una vasta gamma di target, dal seinen allo shojo allo shonen. Tra queste, le serie più notevoli furono: Ghost in the Shell di Masamune Shirow (ribattezzata Squadra speciale Ghost per l’occasione), che ebbe un grande impatto sul pubblico italiano sia per l’ambientazione che per la qualità della scrittura e dei disegni; Oh mia dea! di Kōsuke Fujishima, una commedia romantica particolarmente duratura; 3×3 Occhi di Yuzo Takada, un’intreccio fantasy corposo con elementi dark; Narutaru di Mohiro Kitō, che mescola un’avventura avventurosa con drammi personali; SteamBoy, il capolavoro dell’estetica steampunk firmato dal regista Katsuhiro Otomo; Genshiken – Otaku Club di Shimoku Kio, emblematica perché capace di spiegare agli stessi appassionati di manga e anime chi fossero, ponendoli di fronte a uno specchio virtuale accanto alle loro controparti del Sol Levante.

Kappa Magazine ha aperto la strada alle pubblicazioni in volume di Star Comics, che fino al 2008 sarebbero state curate dagli stessi Kappa. Fu proprio con una di queste pubblicazioni, l’edizione in volume di Dragon Ball del 1995, che si decise per la prima volta di pubblicare i manga nel senso di lettura originale da destra a sinistra, contro la tendenza consolidata di invertire le immagini per rendere possibile la lettura occidentale. Le ragioni per cui si era optato per la riproduzione ribaltata dei manga anche su Kappa Magazine, in apparente contraddizione con la ricercata fedeltà alle edizioni originali, erano dettate dal buonsenso. All’epoca era già difficile far accettare al pubblico generalista i manga in generale, a causa dei numerosi pregiudizi che circolavano. Ogni sforzo era rivolto ad abbattere questa barriera culturale. Il pubblico tradizionalista già aveva difficoltà ad adattarsi allo stile di disegno, alle onomatopee, alle dinamiche tra i personaggi, alla cultura di un paese considerato “alieno” e persino alla forma delle vignette, estremamente irregolari rispetto al fumetto occidentale. Se solo questi elementi creavano già una differenza tra manga e i possibili fruitori, si può immaginare l’impatto che avrebbe avuto la lettura invertita.

Il successo di Dragon Ball, che secondo i Kappa rappresenta ancora oggi un record di vendite imbattuto, ha poi normalizzato la scelta di riprodurre il senso di lettura originale sui manga. Nei primi anni Duemila, questo cambiamento arrivò anche su Kappa Magazine, che presentava due copertine, una per i manga che si leggevano alla giapponese e una per le pagine redazionali che si leggevano normalmente.

La rivoluzione Manga!

Attraverso gli editoriali – e in particolare la rubrica della posta – emerge un ritratto abbastanza fedele del pubblico di manga di quegli anni: stravagante ed esigente, puntiglioso e a volte saccente. Ma soprattutto, un pubblico in grado di migliorare e imparare in fretta, se si considera la differenza tra l’incontro con Go Nagai a Lucca Comics del 1992 (raccontato proprio in un editoriale infuocato della rivista) davanti a una platea di quattro gatti, impreparata e disinteressata, e invece, solo due anni dopo, quello con Monkey Punch.

Mamma mia, grazie a Kappa Magazine, i lettori e le lettrici di manga potevano essere all’altezza dei “fandom” che fino a quel momento si credevano i più informati e aggiornati, come quelli dei supereroi americani Marvel e DC, o quelli delle saghe di fantascienza come Star Trek e Star Wars, mica pizza e fichi! A poco a poco, hanno acquisito la stessa dignità e rispetto nella comunità del fumetto, tanto che hanno scalato le classifiche degli esperti di nerditudine.

Con ben 173 numeri e tonnellate di speciali, Kappa Magazine ha chiuso i battenti nel 2006. Le ragioni di questa chiusura sono molte, ma si possono riassumere in una parola: Internet. Sì, perché con l’avvento di Internet, tutto quello che una volta veniva pubblicato soltanto sulla rivista ha cominciato a essere reperibile online. Ecco perché Kappa Magazine ha dovuto dire addio, ma ha lasciato un’impronta indelebile che ha cambiato le sorti dei manga e degli anime (dai quali, diciamocelo, non riusciamo a staccarci nemmeno per un attimo).I kappa originali, invece di abbattersi, hanno continuato a lavorare nel campo, creando una loro etichetta editoriale chiamata Kappalab, dove pubblicano libri di approfondimento su anime e manga, insomma, roba da nerd per nerd. Grazie alla rivista, alle sue regole ferree sul rispetto degli originali giapponesi e ai suoi curatori che facevano la voce grossa, ora tutti gli editori di manga devono attenersi a standard di qualità altissimi, altrimenti i kappa originali gli danno fuoco alla poltrona!

 

Il Viaggio di Akai

Il Viaggio di Akai è un volume di Massimiliano De Giovanni e Andrea Accardi, che indagano il mondo degli spiriti nipponici (e della sessualità umana): un percorso iniziatico tra kappa, tanuki e volpi trasformiste! Una storia a fumetti e un’appendice enciclopedica per tutti i fan del folklore nipponico! 

 

Akai è un trentenne senza genitori né soldi, che vive di piccoli furti ed espedienti in un palazzo occupato della periferia di Tokyo. La sua unica famiglia è costituita da alcuni vagabondi che vivono anch’essi nello stabile, un manipolo di ragazzi senza futuro che dipende in tutto e per tutto da lui. Akai è il loro leader, la loro guida, ed esercita questo potere come fosse il signore di una monarchia d’altri tempi. Al suo fianco, inseparabile come un ombra, c’è il più giovane della compagnia, Shiroi. Il ragazzo non si separa mai da Akai, vive con lui, dorme con lui, rappresenta il suo olfatto. Akai soffre infatti di anosmia. I suoi nervi olfattivi sono atrofizzati e non è in grado di riconoscere gli odori. A proteggere Akai ci pensano invece Kuroi e Kiroi, guardie del corpo tuttofare, persone fidate che il ragazzo ha salvato dalla strada. E poi c’è lei, Aoi, misteriosa e prorompente, scaltra e opportunista come una gatta. O semplicemente come una donna bella, desiderata.
 
Un giorno nella periferia di Tokyo passa una strana carovana, più simile a un carro di nomadi gitani che a una vera e propria compagnia di saltimbanchi. La cosa attira subito l’attenzione dei ragazzini del quartiere, e naturalmente di Akai, che esige il pizzo per l’esibizione degli ambulanti. Durante la contrattazione, una donna afferra la mano di Akai per leggergli il futuro. Uno come lui non dovrebbe perdere tempo a spadroneggiare tra miserabili e povera gente. Il suo futuro è radioso, avrà vita lunga e ricchezza, ma solo se raggiungerà una cittadina leggendaria a nord del Giappone. Anche la carovana nomade è diretta alla stessa cittadina, e gli ambulanti offrono ad Akai la possibilità di unirsi a loro.
 
Akai non crede alle parole della donna e non si lascia suggestionare dall’offerta. Al contrario: indispettito per il tempo perso, il ragazzo scaccia in malo modo la compagnia, che riparte subito verso nord. Akai ritorna a casa. Dopo poco è raggiunto da Shiroi, che gli porta un piccolo dono dalla vecchia veggente: un semplice fiore dal profumo incantevole. Un profumo che persino Akai riesce a sentire. L’unico odore che da anni è riuscito miracolosamente a raggiungere l’olfatto del ragazzo, che appare agitato e commosso. Assieme al dono un biglietto che spiega ad Akai come fiori del genere nascano solo nella cittadina leggendaria a nord del Giappone. Akai non ha più dubbi. Assieme a Shiroi, Aoi, Kuroi e Kiroi, il ragazzo si mette in viaggio attraverso un Giappone rurale fortemente politeista, dove la tecnologia lascia il posto alle superstizioni, e dove spiriti e fantasmi sono spesso manifestazioni reali di divinità capricciose e vendicative.
 
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