Timon e Pumbaa hanno due nuove voci!

In queste ore abbiamo scoperto che il nuovo film di Jon Favreau, versione live action de Il Re Leone, ha finalmente una data di uscita: potremmo vedere le avventure del leoncino più famoso della storia del cinema d’animazione il prossimo 19 luglio 2019. A doppiare due dei personaggi più importanti del film, Pumbaa e Timon. saranno probabilmente, secondo l’Hollywood Reporter, Billy Eichner e Seth Rogen che affiancheranno il già confermato Donald Glover, nei panni di Simba e James Earl Jones, che tornerà a dar voce a Mufasa.

In questo nuovo live action, sceneggiato da Jeff Nathanson, i due attori, che hanno recentemente recitato insieme nella commedia Cattivi vicini 2, devono portare avanti la pesante eredità delle voci del film d’animazione originale: Nathan Lane e Ernie Sabella.

Sempre riguardo a questa nuova produzione Disney, ci teniamo a riportare uno stralcio di un intervista con Jon Favreau, nella quale il regista ha dichiarato: È una grande responsabilità perché non vogliamo rovinare il legame che le persone hanno con il primo film. D’altro canto non credo che gli spettatori vogliano vedere un altro film d’animazione, perciò se siete interessati a un film d’animazione, guardate l’originale. La nostra idea è di dare l’impressione che si tratti di ambienti e di animali reali. Useremo le lezioni imparate con Il Libro della Giungla per le tecniche di fotorealismo impiegate. […] Quindi sono emozionato all’idea di presentare Il Re Leone a un nuovo pubblico con gli strumenti di oggi: magari ne saranno così attratti da andare a ripescare la vecchia versione

Star Wars: Episodio VI – Il Ritorno dello Jedi

Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi), dal 2004 rinominato Star Wars: Episodio VI – Il ritorno dello Jedi (Star Wars: Episode VI – Return of the Jedi), è un film del 1983 diretto da Richard Marquand. Si tratta del sesto film, in ordine cronologico (terzo in ordine di produzione), della saga fantascientifica di Guerre stellari, ideata e scritta da George Lucas. È il terzo e ultimo della Trilogia originale (episodi IV, V e VI), alla quale è seguita la Trilogia Prequel (episodi I, II e III) e la Trilogia Sequel (episodi VII, VIII e IX). Vede come protagonisti Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee Williams, Ian McDiarmid, David Prowse, Sebastian Shaw, James Earl Jones, Anthony Daniels, Kenny Baker e Peter Mayhew. Il film è uscito nelle sale il 25 maggio 1983, a sei anni dal giorno dell’uscita del primo film, ricevendo recensioni per lo più positive. La pellicola ha incassato tra i 475 e i 572 milioni di dollari in tutto il mondo.

Dopo molte peripezie (narrate dal libro Shadow of the Empire di Steve Perry), la scena si apre nel desertico mondo natale di Luke, Tatooine , dove Han è tenuto prigioniero da Jabba the Hutt. Nel palazzo di Jabba arriva un nuovo cacciatore di taglie che porta con se Chewbacca per riscuotere la taglia sulla sua testa. Ma per Jabba non è difficile scoprire che questo nuovo cacciatore è in realtà Leia travestita che viene scoperta la notte stessa mentre cerca di liberare il suo amato Han, diventando una cortigiana dell’Hutt.Luke Skywalker, ormai Jedi, manda i suoi droidi come regalo a Jabba, per riscattare Han, ma il grosso boss non accetta questo scambio, facendo però diventare i due droidi suoi servi (in una comicissima scena). Luke in persona si reca da Jabba intimandogli di ridargli i suoi amici, ma dopo un epico scontro con un Rancor, viene fatto prigioniero e messo a morte con Han e Chewie nel deserto. Durante l’esecuzione però il jedi mostra tutte le sue abilità, e con Han, scongelato ma cieco, riesce a trarre in salvo tutti i compagni e a distruggere Jabba (strangolato da Leia, vestita molto succinta, nella nave da crociere del vermone). GLi amici così ritrovati, tranne Luke, partono per la nave madre ribelle. Luke invece si reca dal suomentore Yoda, morente. Il vecchio jedi spiega a Luke la storia della sua famiglia, che in realtà Darth Vader è suo padre, Anakin Skywalker, e che il giovane hja anche una sorella gemela, anche lei potenzialmente una Jedi. Per Luke è facile scoprire che questa sorella non è che Leia, ma si tiene il segreto per sè. Intanto Yoda, in una scena commovente ed epica, muore e prima di scomparire promuove il giovane Luke Skywalker CAVALIERE JEDI, ultimo di una stirpe millenaria. Arrivati sull’incrociatore ribelle, i nostri eroi scoprono che l’impero sta costruendo una nuova Morte Nera, vicino al pianeta boscoso di Endor e decidono di partire per il pianeta a scopo di disinserire lo scudo protettivo della stazione imperiale e permettere alle navi ribelli di distruggere la seconda Morte Nera..  Intanto sulla stazione imperiale arriva il malvagio imperatore Palpatine in persona, per testare la capacità distruttiva del satellite. Nel confronto verbale che ha con il suo allievo Dath Vader scopre che questi è ancora convito di trarre a se il figlio.  La squadra di Luke, Han e Leia arriva sul pianeta ma ben presto si divide perdendosi di vista. Vader sente il potere del figlio e si reca sul pianeta boscoso per catturarlo. Prima Leia, e poi gli altri, sconfortati dall’impossibilità di distruggere da soli il generatore dello scudo dell MORTE NERA, fanno amicizia col popolo degli Ewoks, teneri orsetti ma abili guerrieri.  Luke, nel villaggio degli Ewoks rivela il suo retaggio a Leia, che non sembra affatto stupefatta. Luke decide allora di confrontarsi di nuovo col padre recandosi da lui. Vader accoglie il figlio e lo porta davanti all’imperatore Palpatine. Arriva la flotta ribelle, comandata da Lando, ma trovando lo scudo ancora alzato sta avendo una rovinosa sconfitta. Ma sul pianeta i Han e Leia con l’aiuto dei simpatici orsetti riesce ad entrare nell’avamposto imperiale e a disattivare la scudo, anche se è troppo tardi.L’Imperatore cerca di trarre al lato oscuro della Forza il giovane Luke, che preso dall’ira sfida suo padre e lo sconfigge tagliandogli a sua volta una mano. Nello spazio il Millenium Falcon di Lando riesce comunque ad entrare dentro uno squarcio della Morte Nera per provare un attacco disperato all’interno della stazione. Intanto sul satellite imperiale, Luke si arrende e smette di combatter il padre.L’Imperatore irato usa tutto il suo potere per sconfigger il giovane jedi, ma Darth Vader, rendendosi conto dei suoi errori, prende il suo rugoso maestro e con un ultimo impeto lo scaglia nello spazio.Dath Vader è ferito e morente, Luke tenta di salvarlo ma è tardi. Il vecchio jedi chiede al figlio di togliergli la maschera, che gli permetteva di respirare per vedere per una volta Luke con i suoi veri occhi. Luke porta in salvo la salma del padre con una navetta mentre Lando sul Falcon distrugge la Morte Nera e con lei tutto l’Impero. La BATTAGLIA è FINITA. Sul pianeta di Endor è tempo di festeggiamenti, Luke fa ardere un rogo in onore del padre. Proprio mentre la festa infuria, i fantasmi dei tre ultimi jedi, Yoda, Obi Wan e Anakin Skywalker, danno un ultimo saluto e la loro benedizione al giovane cavaliere Jedi Luke Skywalker, che dovrà rifondare una stirpe che darà pace all’universo.

Come fatto in occasione del precedente film, Lucas finanziò personalmente Il ritorno dello Jedi. Inizialmente Lucas contattò David Lynch con in mente l’idea di affidargli la regia del film, ma Lynch declinò l’offerta per dirigere Dune. La regia venne offerta anche a David Cronenberg, ma il regista era già impegnato nelle riprese dei suoi Videodrome e La zona morta. Alla fine Lucas scelse Richard Marquand. Lucas avrebbe diretto personalmente alcune scene della seconda unità di regia in modo da rispettare la tabella di marcia e non sforare troppo con il budget. Inoltre, Lucas stesso ammise di essersi recato frequentemente sul set principale in modo da assistere Marquand il quale aveva poca dimestichezza con gli effetti speciali. Lucas lodò Marquand, che morì dopo soli quattro anni dall’uscita del film, definendolo “una persona molto gentile che lavorava bene con gli attori”. Marquand scherzò sul fatto di avere quasi sempre Lucas sul set, dicendo: «È quasi come cercare di dirigere Re Lear – con Shakespeare nella stanza a fianco!».

La sceneggiatura fu scritta da Lawrence Kasdan e Lucas (con contributi non accreditati da parte di David Peoples e Marquand), basandosi sul canovaccio di base sviluppato da Lucas. Kasdan afferma di essere stato lui a dire a Lucas che Il ritorno dello Jedi era un “titolo debole”, e quindi a fargli prendere in considerazione l’idea (poi comunque scartata all’ultimo) di chiamarlo La vendetta dello Jedi.[10] La sceneggiatura non venne terminata fin quasi all’inizio delle riprese, cosa inusuale per un kolossal del genere. Materia di dibattito era il fatto di far tornare o meno il personaggio interpretato da Harrison Ford, in quanto non c’era la certezza che l’attore avrebbe firmato il contratto per un terzo film della saga di Star Wars. A differenza degli altri protagonisti dei primi due capitoli, Ford era diventato una stella di prima grandezza grazie al successo di pellicole come I predatori dell’arca perduta e Blade Runner. L’attore suggerì di far morire il personaggio di Ian Solo all’inizio del film, ma Lucas si dichiarò fermamente contrario all’idea. Yoda non doveva apparire nella prima stesura del copione del film, ma Marquand credeva fosse molto importante che Luke tornasse a Dagobah per risolvere le domande lasciate in sospeso nel precedente film. Ciò portò Lucas ad inserire la scena nella quale Yoda conferma a Luke che Dart Fener è suo padre. Molte idee della sceneggiatura originale furono lasciate fuori dalla stesura definitiva. Per esempio, gli Ewok sarebbero dovuti essere dei Wookiee, Lando Calrissian doveva rimanere ucciso sul Millennium Falcon durante l’attacco alla seconda Morte Nera, e Obi-Wan Kenobi tornare in vita nella sua forma carnale grazie al potere della Forza.

Le riprese di Il ritorno dello Jedi iniziarono l’11 gennaio 1982 e terminarono il 20 maggio 1982. Le riprese esterne si svolsero per la maggior parte in California, mentre gli interni vennero girati negli Elstree Studios in Inghilterra. Per tenere il tutto nella più assoluta segretezza, alla lavorazione del film venne dato il titolo fasullo Blue Harvest con sottotitolo “Horror Beyond Imagination”. L’espediente venne messo in atto per celare a stampa e fan cosa stessero effettivamente girando, in modo da non far trapelare notizie dal set. Il primo trance di riprese fu un periodo di 78 giorni trascorso agli Elstree Studios in Inghilterra, dove le riprese del film occuparono tutti e nove gli studi disponibili. Le riprese iniziarono con una scena, poi eliminata dalla versione finale del film, dove i protagonisti si ritrovano nel mezzo di una tempesta di sabbia su Tatooine mentre fanno ritorno al Millennium Falcon dopo essere sfuggiti alle fauci del Sarlacc. Mentre si cercava di filmare la scena dove Luke Skywalker cerca di sfuggire dalle grinfie del mostruoso rancor, Lucas insistette per provare a realizzare la scena nello stile dei vecchi film di Godzilla della Toho ricorrendo all’uso di uno stuntman in costume. La produzione fece diversi tentativi, ma alla fine non si riuscì ad ottenere un risultato credibile. Allora Lucas decise di utilizzare un modello del rancor manovrato da un tecnico e di riprenderlo a velocità doppia in modo da eludere l’effetto “pupazzo”. In aprile, la troupe si trasferì nel deserto di Yuma in Arizona per un periodo di due settimane per girare gli esterni di Tatooine. Poi la produzione si trasferì nella foresta di redwood nel nord della California vicino a Crescent City, dove due settimane furono occupate per riprendere gli esterni della foresta di Endor, prima di spostarsi a San Rafael negli studi della ILM per circa dieci giorni di riprese in bluescreen. Per le scene delle corse ad alta velocità delle speeder-bike fu impiegata una Steadicam speciale dalla seconda unità di regia. L’inventore di tale congegno, Garrett Brown, si occupò personalmente delle riprese camminando nella foresta e filmando a meno di un fotogrammo al secondo. Camminando a velocità costante di circa 8 km/h e proiettando poi le immagini a 24 fotogrammi al secondo, fu possibile dare l’impressione che la velocità di spostamento fosse di 190 km/h.

Star Wars: Episodio V – L’impero Colpisce Ancora

Star Wars Episodio V: L’Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back), diretto da Irvin Kershner e uscito nel 1980, è considerato uno dei migliori film della saga di Guerre Stellari. La sceneggiatura nasce da un’idea di George Lucas. Si tratta del secondo film della saga Star Wars.  A causa di una difficile e lunga produzione, “L’Impero Colpisce Ancora” fu completato nel 1980. Ricevette diverse critiche nonostante poi sia diventato uno dei film più amati della saga e una tra le pellicole più popolari nella storia del cinema. Il film ha incassato 538 milioni di dollari.

A tre anni dalla distruzione della Morte Nera durante la battaglia di Yavin, la base ribelle viene trasferita sul pianeta ghiacciato di Hoth. Ma l’Impero, tramite robot sonda, trova la base e organizza un attacco comandato da Darth Vader in persona. Il Signore dei Sith durante la battaglia di Yavin aveva percepito la Forza scorrere nel giovane Luke Skywalker e vuole dunque di trarlo a se. Mentre sul pianeta la battaglia infuria, Luke ha una visione del suo mentore Obi-“Wan che gli dice di recarsi ad Dagobah, pianeta del suo maestro Yoda per completare l’istruzione Jedi. I ribelli si ritirano e scappano dal pianeta. Luke intraprende il suo viaggio verso il suo destino mentre Han Solo, la principessa Leia Organa, Chewbacca e i droidi C1P8 e D3-B0 (R2D2 e C-3PO), sul Millenium Falcon, si traggono in salvo proprio nell’ultimo minuto. Darth Vader organizza una battuta di caccia per trovare i ribelli, convoncando a sè i migliori cacciatori di taglie, tra i quali il mitico Boba Feet.

Star Wars Episode V: The Empire Strikes Back - Trailer

Luke perde la sua nave all’arrivo sul pianeta paludoso di Dagobah, ma riesce a conoscere Yoda e intraprendere il suo inter Jedi. Intano tra Han e Leia, braccati dall’impero, nasce una storia d’amore. Luke è demotivato nel suo apprendistato, ha paura ed ha una visione: riesce ad uccidere Darth Vader, ma dietro la sua oscura maschera vede se stesso. Anche Yoda pensa che Luke non potrà sopportare l’allenamento, visto che non riesce neanche a trarre fuori la sua nave dalle paludi del pianeta. Il Millenium Falcon, dopo molte peripezie, per scappare all’Impero si rifugia nel pianeta Bespin di Lando Calrissian, vecchio amico di Han. Ma nella città di Lando, Cloud City, na brutta sorpresa attende i nostri eroi.

Dal pianeta di Yoda, Luke avverte il pericolo per i suoi amici e parte per salvarli, nonostante il suo maestro glielo vieti sostanendo che non è ancora pronto per sostenere uno scontro con Vader. Infatti a Cloud City, Darth Vader, aveva organizzato una trappola per Luke, catturando i suoi compagni, lo avrebbe poi affrontato e congelato in una macchina apposita. Il Signore Oscuro dei Sith, catturati i nostri eroi, testa la macchina di congelamento su Han Solo, imprigionandolo nela grafite e donandolo a Boba Feet. Mentre Luke arriva sul pianeta, Lando, sentendosi in colpa, salva Leia e gli altri portandoli sul Millenium Falcon, che poi era la sua vecchia nave. Luke affronta Darth Vader in un epico scontro, scoprendo che in realtà lo stesso Vader non è l’assasino di suo padre, ma in realtà è suo padre stesso. Vader propone al figlio di unirsi a lui per governare la galassia assieme. Ma vedendo le reticenze del giovane, il jedi oscuro continua lo scontro tagliando di netto la mano al figlio.Sconvolto e mutilato, Luke tenta la fuga in un condotto d’areazione e viene tratto in salvo dal Millenium Falcon che si dirige verso la flotta ribelle mentre Han, ancora congelato viene portato da Boba Feet da Jabba the Hutt, un boss malavitoso di Tatooine che odiava il giovane contrabbandiere.

Il regista Kershner ha portato un tono più oscuro e serio al film rispetto al suo predecessore, dando un’atmosfera più drammatica e profonda. Ma non mancano momenti di umorismo, come la scena in cui Han Solo viene congelato in carbonite. Inoltre, la colonna sonora di John Williams è ancora una volta eccezionale, con alcuni dei brani più iconici della saga. In sintesi, Star Wars: Episodio V – L’impero Colpisce Ancora è un film essenziale della saga di Guerre Stellari, con una trama coinvolgente, personaggi indimenticabili e scene memorabili. Ancora oggi, molti lo considerano il migliore della serie, dimostrando quanto sia stato importante per il cinema di fantascienza.

Star Wars: Episodio IV – Una nuova Speranza

Guerre Stellari (Star Wars, 1977; nel 1999 restaurato con il titolo Star Wars Episodio IV: Una nuova speranza, in inglese Star Wars Episode IV: A New Hope è il primo film, dell’omonima saga cinematografica creata e diretta da George Lucas e quarto nella cronologia interna della storia.

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana, la storia più epica mai portata sullo schermo, comincia con una battaglia nello spazio, tra una sconosciuta messageradi una ribellione, la principessa Leia, un emissario del malvagio Impero che governa la galassia, lord Darth Vader. La nave della principessa è facilmente distrutta dalle forze imperiali, e la stessa Leia viene fatta prigioniera. Intanto, in un tranquillo pianeta desertico, Tatooine un giovane agricoltore orfano, Luke Skywalker,acquista due droidi, il protocollare D3BO e l’stromeccanico C1P8 (R2D2 nell’originale) per il suo lavoro, non sapendo che questa acquisizione lo porterà ai confini della galassia, per scoprire il suo retaggio e permmetergli di prendere il suo posto nella storia ancestrale dell’Universo. Questi droidi, inseguiti dell malvagio impero, possiedono un messaggio per tale Obi Wan Kenobi, che per Luke è solo un vecchio pazzo eremita che abita in un deserto.

Conoscendo Obi Wan, Luke scopre che suo padre era un importante cavaliere Jedi, dententori della pace nella galassia per più di mille Generazioni, messageri del Potere universale che è La Forza, ucciso da Darth Vader, jedi traditore (Darth), ex-allievo di Obi Wan e messaggero del male. Luke dovrà imparare le vie della forza per accompagnare Obi Wan dal padre di Leia ad Alderaan e portare il messagio dei due Droidi, i piani di costruzione di un’immensa base spaziale, che può da sola annichilire un pianeta. La MORTE NERA (Death Star), questo immenso satellite semovente, è l’orgoglio dell’Impero e soprattutto dei suoi ingegneri, che sono riusciti a costruire un cannone laser capace di distruggere interi pianeti, ma che non riesce secondo Lord Dath Vader a essere potente come la Forza. Il diretto capo del proggetto, il gran moff Tarkin, una sorta di Governatore della galassia per conto dell’imperatore, è entusiasta per la meraviglia tecnologica e decide di testarla sul pianeta di origine di Leia, tratta prigioniera nella stazione, distruggendolo in pochi attimi. Intano Luke, Obi e e i due droidi fanno la conoscenza di Han Solo e di Chewbacca, due pirati spaziali, inseguiti da cacciatori di taglie, che però possono portare i quattro disperati al pianeta dove sono diretti. Luke, nella nave di Han, il Millenium Falcon, prende dal suo mentore Kenobi le prime lezioni per essere Jedi. Ma i nostri eroi, arrivati in prossimità del pianeta Alderaan, trovano solo degli asteroidi evengono catturati dalla Morte Nera. Con diversi esileranti strataggemi, Luke Han e Chewie, riescono a liberare Leia, mentre Obi Wan ha uno scontro con Darth Vader. Il vecchio Jedi decide di sua volontà di essere abbattuto dal Jedi oscuro, sotto gli occhi di Luke, proprio per impartigli un’ultima, ma significativa lezione! Luke, Han, Chewie, Leia e i due droidi scappano con Falcon, sfuttando il trambusto. Riescono ad arrivare alla base segreta ribelle a Yavin consegnado i piani dalla memoria di C1. Gli ingegneri ribelli trovano nei proggeti della Morte Nera una falla, un punto debole: la stazione poteva essere distrutta da un singolo caccia, sparando un missile in un tubo di scarico. Ma è troppo tardi, la stazione imperiale, che aveva seguito il Falcon, è a ridosso di Yavin pronta a distuggerlo. Comincia la battaglia, Han decide di tornare a casa, era stato pagato solo per il viaggio ad Alderaan e non per una rivoluzione. I caccia ribelli, Y-wing, vengono distrutti dai caccia imperiali.

Comandati da Darth Vader in persona. Solo pochi caccia ribelli X-Wing rimangono in piedi e provano l’attacco definitivo alla stazione imperiale. Luke è proprio su uno di questi caccia e sarebbe stato abbattatuto anche lui da Vader, se Han, redivivo, non fosse intervenuto, facendo perdere il caccia di Vader nello spazio, Luke, allora, senza il computer di bordo (che poi era C1) ma solo con l’utilizzo della Forza, riesce ad incanalre il suo missile nel condotto di scarico della stazione, e far saltare la MORTE NERA, uccidendo Tarkin e gli altri generali imperiali presenti. La battaglia è finita! Di ritorno su Yavin, Luke, Han e Chewie vengono premiati per il loro coraggio dalla principessa Leia in persona, diventando, per la prima e non ultima volta, gli uomini salvatori della Galassia!

Una delle ragioni per cui il film è stato così amato è stata la sua combinazione unica di fantascienza, azione e avventura. Il mondo creato da Lucas ha catturato l’immaginazione del pubblico e la Morte Nera è diventata uno degli oggetti di scena più iconici della storia del cinema. Un’altra ragione per cui il film è stato un successo è stata la sua musica epica, scritta da John Williamsche è diventata una delle più famose della storia del cinema.

Il film ha anche lanciato la carriera di attori come Mark Hamill, Carrie Fisher e Harrison Ford, che sono diventati star di Hollywood grazie alle loro interpretazioni dei personaggi di Luke Skywalker, Principessa Leia e Han Solo.

Oltre ad essere un grande successo commerciale, il film è stato anche molto influente nella cultura popolare. La moda degli anni ’70 e ’80 è stata fortemente influenzata dalla serie di Star Wars e molte persone hanno imitato i personaggi del film per Halloween e altre feste in costume.

In conclusione, Star Wars – Episodio IV: Una nuova Speranza è stata una pietra miliare nella storia del cinema. Con la sua combinazione unica di fantascienza, azione e avventura, il film ha catturato l’immaginazione di milioni di spettatori in tutto il mondo. La sua influenza sulla cultura popolare è stata enorme e il film ha continuato a ispirare generazioni di spettatori in tutto il mondo.

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