Be Comics! 2024. Un’indimenticabile edizione all’insegna del Fantastico

Oltre 20.000 persone hanno popolato i padiglioni della Fiera di Padova. Due giorni di full immersion con grandi ospiti e appuntamenti che hanno trasformato la città nell’epicentro della cultura pop. Un grande successo che conferma i record degli anni passati. 
Si è appena conclusa l’edizione 2024 di Be Comics!, il tradizionale festival dedicato alla cultura pop e geek del nord-est. Nel weekend, la città si è riempita di appassionati desiderosi di condividere e scoprire tutte le ultime novità dal mondo del fumetto, dei manga, degli anime, del videogioco e del cosplay. Oltre 20.000 visitatori hanno reso Be Comics! una vera e propria festa, confermando gli ottimi risultati degli anni precedenti e il grande interesse manifestato dal territorio verso l’evento. Visto il grande successo, Fandango Club Creators, l’organizzatore in partnership con Padova Hall, società che gestisce la fiera di Padova, ha già fissato l’appuntamento per il prossimo anno: l’edizione 2025 si svolgerà il 15 e il 16 marzo.
Be Comics! 2024 ha accolto nei due giorni oltre 160 espositori provenienti da tutta Europa. È stato possibile scoprire il meglio dell’editoria, con case editrici e comic store; giochi da tavolo con numerose postazioni demo, oltre ai tanti rivenditori di gadget e oggetti da collezione. Ma quest’anno anche il gaming è stato protagonista grazie all’area di 300 mq in collaborazione con NintendoPokémon Millennium e il team eSport QLASH e alle quasi 90 postazioni di gioco presenti in manifestazione, tra videogame cult, new release e titoli indipendenti. Tutti gli appassionati hanno potuto provare le ultime novità e mettersi in gioco con i numerosi tornei organizzati.
Il padiglione 7 e la galleria 78 della fiera di Padova sono stati animati da fan di tutte le età per celebrare insieme le passioni comuni, confermando come la cultura pop sia un fenomeno completo e transgenerazionale. Il Be Stage!, palco centrale della manifestazione, è stato il fulcro dell’evento. Nei due giorni si sono susseguiti numerosi panel e incontri che hanno abbracciato tutte le sfaccettature del mondo geek grazie a numerosi ospiti nazionali e internazionali, il tutto sapientemente condotto dall’host ufficiale Beatrice Lorenzi insieme a Giovanni “Zeth Castle” Zaccaria. Tra gli ospiti impossibile non citare Marco Checchetto, vera e propria leggenda dell’universo Marvel che ha presentato il suo nuovo Ultimate Spider-Man e Nobuyoshi Habara, artista giapponese, esponente di spicco del genere anime mecha. Sono stati imperdibili i meet & greet con due vere e proprie star del web, CiccioGamer89, che ha presentato la prima tappa del CiccioBurger Battle Truck; e Dario Moccia che con il suo quiz dedicato ai Giochi di Carte Collezionabili ha messo a dura prova i suoi amici e il pubblico.
Immancabile il mondo del cosplay. Con il Community Partner Epicos, tutti i cosplayer hanno potuto mostrare al pubblico i propri personaggi sul palco centrale durante la Cosplay Parade e l’Epic Cosplay Contest per un vero e proprio viaggio all’interno di questa affascinante arte. La nuova Fantasy Area ha trasportato grandi e piccoli nel mondo del fantastico, grazie alle rinomate community che con le loro scenografie e photo opportunity, hanno regalato dei ricordi indelebili. La 501st Italica Garrison, la Rebel Legion Italian BaseThe Dark Empire – Darkghast Spire e Ori’Cetar Clan – MMCC hanno portato a Padova un pezzetto della galassia lontana lontana, mentre La Fortezza ha ricreato un piccolo villaggio in pieno stile Medieval Fantasy. Infine, l’ormai celebre e consolidata Artist Alley che ha ospitato quasi 40 artisti di caratura nazionale ed internazionale.
Per continuare la tradizione delle precedenti edizioni, grande spazio è stato dato all’affascinante mondo orientale. Panel e dimostrazioni hanno fatto conoscere a tutti i visitatori il Giappone e la Corea del Sud, due paesi che negli anni hanno attratto sempre più le nuove generazioni. K-ble Jungle ha coinvolto il pubblico con i travolgenti ritmi del K-pop, fenomeno musicale coreano da milioni di ascolti mensili. Si sono potute ammirare le spettacolari coreografie di numerose crew e solisti in gara alla selezione per il campionato europeo K-pop Dance Fight Fest.
Diversi i brand che hanno deciso di partecipare a Be Comics! sposando la filosofia del branded content, che ha arricchito l’evento con dei contenuti attrattivi per il pubblico di riferimento: da Naked, brand di noodles e riso dall’autentico gusto asiatico, rivolto in particolare ad un pubblico giovane, che ha sponsorizzato il Be Stage!, a Enjoy, il car sharing di Enilive, che al suo stand ha permesso al pubblico di scoprire gli Enjoy Point attivi a Padova; da Italpizza, sponsor della Cosplay Area, a got2b, che ha presentato l’esclusiva linea di prodotti per lo styling dei capelli… perfetto per acconciature cosplay e non!
Nicola RossiPresidente di Padova Hall conferma che
“il grande successo di questa edizione mostra il profondo interesse del territorio per un evento dedicato all’intrattenimento. L’attivo coinvolgimento del pubblico più giovane è segno del potere che la manifestazione ha nel riunire le persone al di fuori del mondo virtuale, diventando un punto di ritrovo per socializzare e condividere le proprie passioni. Padova Hall è quindi pronta, grazie alla collaborazione con Fandango Club Creators, a ospitare la prossima edizione, lavorando ad un’ulteriore crescita, anche dimensionale”. 
Marco MorettiAmministratore Delegato di Fandango Club Creators, continua affermando che
“Be Comics! è ormai una realtà consolidata e un punto di riferimento per il nord-est. Grazie all’ampliamento dell’offerta degli ultimi anni, da quando abbiamo iniziato ad occuparcene, insieme a Padova Hall, Be Comics! – capace di rappresentare tutte le anime della cultura pop, attrarre brand di alto livello grazie alle opportunità offerte dal branded content e rivolgersi al sempre più appetibile e ricercato pubblico dei kidult  – è cresciuto in maniera esponenziale, acquisendo un’autorevolezza anche culturale che quest’anno abbiamo rafforzato ulteriormente, investendo per la prima volta sulla partecipazione di grandi star internazionali. L’obiettivo per la prossima edizione è di migliorare ancora, per offrire un’esperienza sempre più completa nel mondo del fumetto, del gioco e del videogioco, tanto che si potrebbe seriamente iniziare a parlare di Be Comics… and Games!”.
Il weekend del tutto dedicato alla cultura pop ha potuto contare su partner editoriali degni di nota come Corriere dello Sport – StadioTuttosport e sulla superstation Radio Piterpan, in qualità di Radio Ufficiale. Non resta che segnare le date della nuova edizione sul calendario!

Black River, tra la Strada e Walking Dead

In un distopico mondo in rovina, ma assai più realistico e minimale di quello ritratto in classici moderni del genere come Mad Max, un gruppo di donne, un uomo e due cani viaggiano alla disperata ricerca della salvezza. Black River (originariamente pubblicato negli Stati Uniti nel 2015) è un racconto, scritto e disegnato da Josh Simmons, che prende ispirazione dall’approccio spietato del romanzo La strada di Cormac McCarthy tanto quanto dal pop horror di The Walking Dead.

Il manipolo di protagonisti di Black River si ritrova ad affrontare una serie di strampalate e disturbanti avventure, tra sesso, droga, cabaret e violenza. Simmons ama ribaltare sapientemente certezze e consuetudini del genere horror e apocalittico. Tra morte e disperazione, non dimentica mai di inserire una buona dose di humor (nero), mentre al centro del suo racconto ci sono sempre le donne, ultime determinate portatrici di speranza e di salvezza. Con un dise­gno intrigante e acido, reminiscente del segno denso e nero di Gilbert Hernandez, l’incedere del racconto è costante e stupefacente, verso una escalation di violenza e un finale sorprendente.

Josh Simmons è una delle voci più significative del filone horror (The Furry Trap, House), che attraversa parte della produzione recente del graphic novel indipendente statunitense. E Black River è, forse, il suo migliore lavoro. Un’opera che riprende, da una parte, il ritmo perfetto del cinema di John Carpenter e, dall’altra, la liricità di maestri letterari dell’orrore come Shirley Jackson, l’autrice che, più di tutti, ha saputo trascendere il genere e trasformarlo in letteratura pura e semplice.  Black River è un lavoro straordinariamente teso, una sottile storia in bianco e nero di un gruppo di donne che si fanno strada attraverso un paesaggio post-apocalittico, lottando per la sopravvivenza e la speranza. Non ci sono zombie, come in The Walking Dead, e anche se si ritrovano tracce dell’horror pop della saga di Kirkman, il libro di Simmons è qualcosa di molto diverso, un racconto attraversato da un’ansia viscerale, privo di qualsiasi cliché eroico. Una cupa ma ipnotica visione del futuro che si insedia nella mente del lettore per non lasciarla più.  Un gruppo di donne, un uomo e due cani si stanno facendo strada in un mondo post-apocalittico alla ricerca di una città, Gattenburg, che presumibilmente ha ancora energia elettrica e una sorta di civiltà. Lungo la strada, finiscono in un disastrato e folle club di cabaret, prendono una droga chiamata Gumdrop che per un po’ trasfigura la loro dura realtà, incontrano bande di uomini che sono pazzi o sadici assassini. In altre parole, ogni sorta di terrore. In Black River il nichilismo prevale su tutto. È una storia nuda, cruda, di anime perse che vagano in una terra desolata, che l’autore descrive con grande efficacia.

Simmons è un artista attento al particolare e alla creazione di atmosfere: non sono solo gli avvenimenti che accadono nella pagina a suscitare orrore, ma è lo stesso paesaggio nel quale si muovono i protagonisti della storia a risultare ancora più spaventoso. L’autore è abile nel creare la giusta quantità di dettagli per descriverlo, sia questo un territorio ghiacciato illuminato da psichedeliche aurore boreali, o una città data alle fiamme. Ma è il cielo disegnato da Simmons ad assumere un ruolo preponderante: il cielo ha corpo e peso, e incombe spesso così basso sul nostro gruppo di eroi che sembra possa cadere su di loro da un momento all’altro.  Proprio come un buon film horror vecchio stile, Black River si basa sulla creazione di uno stato d’animo e di un ambiente interessanti. E Simmons, senza alcun dubbio, ci riesce. Scrivendo un racconto brutale nella sua violenza e semplice nella trama, l’autore mostra spesso sangue e viscere, ma allo stesso tempo anche il peso emotivo di ogni morte. Black River è un libro sulla sopravvivenza, e sulla sofferenza umana. Ma è anche un libro sui miti e le bugie che raccontiamo a noi stessi: la mitica città di cui il gruppo va in cerca, per esempio, e della cui esistenza molti di loro dubitano, oppure la bizzarra sequenza ambientata nel cabaret. Quando ero piccolo, c’erano film che raccontavano vari modi in cui il mondo sarebbe morto. Asteroide. Bomba nucleare. Terremoto. Virus. Singolarità. Il meglio del meglio. Che spasso quando è arrivato proprio tutto in pochi anni. Eehnnnh… che soddisfazione… e che sollievo che fosse finita… Una visione terrificante e indimenticabile.

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