Giornata della memoria: le graphic novel per ricordare la Shoah

Il 27 gennaio è la Giornata della memoria, una ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto, il genocidio nazista che portò allo sterminio di circa sei milioni di ebrei e di altre minoranze etniche, religiose, politiche e sociali durante la Seconda guerra mondiale. In questo articolo, cercherò di spiegare il significato e la storia di questa giornata, che ha lo scopo di ricordare e sensibilizzare le generazioni presenti e future sui crimini commessi dal regime nazista e dai suoi alleati, e di promuovere i valori della democrazia, dei diritti umani e della tolleranza.

La scelta della data del 27 gennaio non è casuale, ma coincide con il giorno in cui, nel 1945, il maresciallo Ivan Konev e le truppe sovietiche liberarono il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz, il più grande e famigerato tra i lager nazisti, situato nella Polonia occupata. Qui, tra il 1940 e il 1945, furono deportati e imprigionati circa 1,3 milioni di persone, di cui oltre un milione perirono a causa delle condizioni disumane, delle torture, delle esecuzioni, delle camere a gas e dei forni crematori. Auschwitz divenne il simbolo dell’Olocausto, termine che deriva dal greco e significa “sacrificio per il fuoco”, e che indica l’annientamento sistematico e pianificato degli ebrei da parte dei nazisti, in base alla loro folle ideologia razzista e antisemita. Il termine ebraico per indicare l’Olocausto è Shoah, che significa “catastrofe” o “distruzione”.

L’Olocausto fu il culmine di una lunga e progressiva persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti, che iniziò con la loro ascesa al potere in Germania nel 1933. In seguito alle leggi razziali, agli atti di violenza, alla propaganda diffamatoria e alla confisca dei beni, gli ebrei furono progressivamente esclusi dalla vita sociale, economica e culturale della nazione, e costretti a vivere in ghetti, quartieri isolati e sovraffollati. Con lo scoppio della guerra, i nazisti estesero la loro politica antisemita ai territori occupati, e iniziarono a deportare gli ebrei verso i campi di concentramento e di sterminio, dove venivano selezionati e uccisi in massa. Alcuni di questi campi erano situati in Polonia, come Auschwitz, Treblinka, Sobibor e Belzec, e facevano parte della cosiddetta “soluzione finale della questione ebraica”, il piano di sterminio totale degli ebrei d’Europa, ideato dai gerarchi nazisti nel 1942.

L’Olocausto non colpì solo gli ebrei, ma anche altre categorie di persone considerate “indesiderabili” o “inferiori” dai nazisti, come i rom, i sinti, i testimoni di Geova, gli omosessuali, i disabili, i prigionieri di guerra, i partigiani, i comunisti, i socialisti e i democratici. Si stima che il numero totale delle vittime dell’Olocausto sia di circa 15 milioni di persone, di cui 11 milioni di civili e 4 milioni di militari. Tra le vittime, vi furono anche molti italiani, in particolare dopo l’8 settembre 1943, quando l’Italia fu occupata dai tedeschi e si formò la Repubblica Sociale Italiana, uno stato fantoccio fedele al nazismo. Circa 8.000 ebrei italiani furono deportati nei campi di sterminio, e solo 600 circa sopravvissero. Tra i deportati, vi furono anche personalità illustri, come il fisico Enrico Fermi, il filosofo Benedetto Croce, il poeta Primo Levi, il musicista Arturo Toscanini e il politico Giorgio Amendola.

Il Giorno della Memoria fu istituito in Italia con la legge n. 211 del 20 luglio 2000, su proposta del senatore Furio Colombo, con lo scopo di “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e di ricordare le vittime delle leggi razziali, delle persecuzioni e della deportazione”. Originariamente Colombo proprose il 16 ottobre, il giorno del rastrellamento del ghetto di Roma, quando nel 1943 oltre mille cittadini italiani di religione ebraica vengono deportati nel lager di Auschwitz

Ad oggi La legge prevede che in questa giornata si svolgano iniziative di commemorazione, di studio e di riflessione nelle scuole, nelle istituzioni, nei luoghi della cultura e nei media, coinvolgendo anche le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime, e valorizzando il ruolo dei Giusti tra le nazioni, cioè quelle persone che, a rischio della propria vita, hanno aiutato, protetto o salvato gli ebrei perseguitati. Il Giorno della Memoria è anche l’occasione per ribadire il rifiuto di ogni forma di odio, di intolleranza, di discriminazione e di violenza, e per affermare i principi di libertà, di uguaglianza, di dignità e di pace.

Queste ricorrenza è fondamentale non solo per onorare la memoria delle vittime, ma anche per prevenire che si ripetano simili tragedie, e per educare le nuove generazioni al rispetto della diversità, al dialogo interculturale, alla solidarietà e alla responsabilità civile. Come scrisse Primo Levi, uno dei più noti testimoni dell’Olocausto:

“È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire. Può accadere, e dappertutto”.

Alcune graphic novel utili a ricordare

Ci permettiamo di suggerire ai nostri lettori alcune graphic novel che possano esser d’aiuto nel riflettere sulla Giornata della memoria. Tra le molte opere a fumetti dedicate a questo tema, vi suggeriamo queste cinque:

Ginette Kolinka: la testimonianza di una sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau di Aurore D’Hondt

Ginette Kolinka: la testimonianza di una sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau di Aurore D’Hondt (Becco Giallo, 2024). Si tratta della biografia a fumetti di Ginette Kolinka, una delle ultime sopravvissute della Shoah in Francia, che racconta la sua esperienza di deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove arrivò all’età di 19 anni. Il fumetto è basato sulle testimonianze dirette della protagonista e sulle illustrazioni della giovane autrice, che ha voluto rendere omaggio alla sua storia di sofferenza e di speranza.

Maus di Art Spiegelman

Maus di Art Spiegelman (Pantheon Books, 1986-1991). Si tratta di un capolavoro della letteratura a fumetti, vincitore del Premio Pulitzer nel 1992, che narra la storia di Vladek Spiegelman, un ebreo polacco sopravvissuto all’Olocausto, e del suo rapporto con il figlio Art, autore e narratore dell’opera. Il fumetto usa una metafora animalesca per rappresentare le diverse etnie coinvolte nel conflitto: gli ebrei sono topi, i nazisti sono gatti, i polacchi sono maiali, i francesi sono rane, gli americani sono cani. Maus è un’opera di grande forza emotiva e di profonda riflessione sulla memoria, sull’identità e sulla colpa.

Il diario di Anne Frank di Ari Folman e David Polonsky

Il diario di Anne Frank di Ari Folman e David Polonsky (Rizzoli Lizard, 2017). Si tratta dell’adattamento a fumetti del celebre diario scritto da Anne Frank, la ragazzina ebrea che si nascose con la sua famiglia in un alloggio segreto ad Amsterdam per sfuggire alle persecuzioni naziste, fino al suo arresto e alla sua deportazione nel campo di Bergen-Belsen, dove morì di tifo nel 1945. Il fumetto ripercorre le vicende e i sentimenti di Anne, trasformando le sue parole in immagini suggestive e toccanti, con il rispetto e la sensibilità che la sua testimonianza richiede.

16 ottobre 1943. Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo, di Ernesto Anderle e Emanuele Di Porto

Roma 16 ottobre 1943. È l’alba. Emanuele Di Porto, un ragazzino di dodici anni, dorme serenamente, quando all’improvviso la quiete viene spezzata: rumore di camion, grida. I tedeschi sono arrivati nel quartiere ebraico. Sua madre si precipita alla stazione per avvertire il marito, venditore ambulante. Dalla finestra Emanuele la vede costretta a salire su un camion sotto la minaccia delle armi dei soldati. Non esita: scende di corsa in strada per unirsi a lei, ma la madre riesce a metterlo in salvo. A casa non può tornare, il quartiere non è più un luogo sicuro. Trova rifugio a bordo di un tram, con la complicità silenziosa di bigliettai e autisti: è l’inizio di due lunghissimi giorni, carichi di tensione e speranza, in un’agonizzante ricerca della salvezza. A ottant’anni dal rastrellamento del quartiere ebraico di Roma, una delle storie più toccanti della Shoah italiana in un emozionante romanzo a fumetti.

Auschwitz di Pascal Croci 

Nel graphic novel Auschwitz di Pascal Croci edito da Il Nuovo Melangolo, si vive il ricordo del vecchio Kazik e di sua moglie su Auschwitz. Si tratta del primo racconto realistico a fumetti sulla Shoah, questa storia sconvolgente, direttamente ispirata alle testimonianze dei sopravvissuti del campo di Auschwitz-Birkenau, descrive la vita quotidiana nel campo di sterminio. L’autore non cerca di riassumere la storia della “Soluzione finale”, né di prospettare una qualche tesi storiografica, ma solo di sensibilizzare le nuove generazioni al dovere della memoria. Per non dimenticare mai i milioni di vittime del nazismo.

PAFF! International Museum of Comic Art

Il PAFF! diventa International Museum of Comic Art: il 10 marzo 2023, con il patrocinio del Ministero della Cultura e la media partnership di Rai FVG, è in programma il taglio del nastro, un’anteprima su invito per scoprire l’esposizione permanente ospitata nell’innovativo contenitore culturale che ha sede a Pordenone. Sabato 11 e domenica 12 marzo l’apertura al pubblico (su prenotazione) è gratuita.

Sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia e da Comune di Pordenone, il PAFF! organizza, promuove e ospita inoltre mostre temporanee di importanza nazionale e internazionale dei grandi maestri del fumetto mondiale. La struttura sarà arricchita da una bibliomediateca ed entro la fine dell’anno di un archivio con deposito climatizzato. Il Centro va così a completare la sua già corposa offerta che dal 2018 coniuga cultura, formazione, educazione, didattica, ricerca e intrattenimento attraverso lo strumento divulgativo del fumetto.

Sotto la direzione artistica del suo fondatore, Giulio De Vita, il PAFF! International Museum of Comic Art è una realtà unica in Italia che trova analogie, per concept e dimensioni, solo nelle capitali europee (Parigi, Bruxelles).

L’esposizione permanente, la cui curatela è stata affidata a Luca Raffaelli (esperto e storico del fumetto), offre attraverso un allestimento multimediale e interattivo l’opportunità di ammirare circa 200 tavole originali dei più famosi fumettisti di tutti i tempi e oltre 500 fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni storiche e rare, costumi di scena utilizzati in film tratti da fumetti, scenografie e filmati provenienti da tutto il mondo tramite acquisti, prestiti e donazioni. All’interno dei 2.200 metri quadrati di spazi espositivi del PAFF!, la collezione permanente si estende su uno dei piani del museo, è suddivisa in 9 differenti sezioni e comprende tavole originali di numerosissimi maestri e disegnatori straordinari come Andrea Pazienza, Art Spiegelman, Benito Jacovitti, Carl Barks, Charles M. Schulz, Chester Gould, Floyd Gottfredson, George McManus, Giorgio Cavazzano, Hugo Pratt, Magnus, Milo Manara, Milton Caniff, Alex Raymond, Will Eisner.

Luca Raffaelli ha dato una chiave di lettura originale alla narrazione del percorso espositivo: quella dei diversi formati con cui il fumetto – nei suoi oltre cento anni di vita – è stato letto, conosciuto e amato in ogni angolo del pianeta, a seconda delle culture, delle condizioni economiche e delle abitudini sociali dei lettori. È così che in America sono nate prima le tavole domenicali nei supplementi a colori dei quotidiani statunitensi, poi le strisce e i comic book. In Italia troviamo invece il formato giornale (quello del primo “Corriere dei Piccoli”) e le strisce di “Tex”, poi portate al successo dal formato che porta il suo nome; in Francia i volumi chiamati “albùm” in Giappone i tankobon, libretti dove vengono pubblicati i manga di successo. Il PAFF! si connota dunque come l’unico Museo al mondo dedicato al fumetto che ponga al centro dell’attenzione il raffronto tra le tavole originali e le riproduzioni, i giornali, gli albi, i libri su cui i fumetti vivono.

Numerose e davvero uniche le opere presenti, di cui si segnalano una tavola originale di Vittorio Giardino (una rarità poterla ammirare in una mostra) e un’opera di Maus (il premiatissimo fumetto di Art Spiegelman) che poi non è stata inserita nella pubblicazione finale, nonchè tavole e strisce storiche e preziosissime: per la prima volta tutti questi originali vengono accompagnati nell’esposizione e “scoperti” dal visitatore nelle varie riproduzioni proposte nel corso del tempo. Alcuni esempi: di una tavola di Felix the Cat di Otto Messmer (datata 1933) è presente la pagina del quotidiano statunitense a colori e la pagina che nel 1937 ha riproposto il Corriere dei Piccoli (emendata dai balloon, come si faceva un tempo), dell’Eternauta (il fumetto di fantascienza del desaparecido argentino Hèctor G. Oesterheld degli anni Cinquanta) è presente il formato orizzontale, anticipato dall’adattamento che ne ha fatto in verticale Ruggero Giovannini per Lanciostory negli anni Settanta, una tavola di Carl Barks, l’inventore di Zio Paperone è pubblicata in formati diversi a seconda delle necessità.

Il PAFF! International Museum of Comic Art espone in tre teche principali le opere realizzate da altrettanti grandi artiste: una tavola molto intensa da “La gabbia“, prestata da Silvia Ziche, un originale dell’artista underground Bambi Kramer e un’opera originale di Persepolis, celeberrimo romanzo a fumetti di Marjane Satrapi.

Sul piano della tutela e delle particolarità dell’allestimento, il museo rappresenta una novità assoluta nel mondo del fumetto: le tavole sono custodite in mobili che preservano i materiali proteggendoli dai danni della luce. L’effetto è quello di una wunderkammer (stanza delle meraviglie, scrigno degli oggetti preziosi, raccolta di curiosità), ma anche di un archivio accessibile al pubblico, che invita all’interazione e alla scoperta.

Per quanto riguarda la parte multimediale, in stretta connessione con le opere presenti nel percorso museale, è interessante sottolineare la presenza di contributi “storici” provenienti dalla Cineteca di Bologna, dall’Istituto Luce, dalle Teche Rai, dalla RSI (Radio Televisione Svizzera Italiana) e dalla RTS (Radio Televisione Svizzera), materiali d’archivio e frammenti filmici di ultima uscita come quello tratto da “Hugo in Argentina” del regista Stefano Knuchel (presentato al Festival di Locarno nel 2022), opere underground come “Tuono” di Dario Marani (un ritratto divertente e sincero del fumettista Andrea Paggiaro in arte Tuono Pettinato, scomparso prematuramente nel 2021), le “pillole di approfondimento” sulle diverse sezioni presentate dal curatore della mostra permanente Luca Raffaelli, le interviste sul “Futuro del fumetto” (60 secondi per riflettere sulle sorti della nona arte) con gli interventi di Alberto Abruzzese, Licia Troisi, Andrea Bernardelli, Alpraz, Andrea Fontana, Davide Di Giorgio, Fabiano Ambu e Vorticerosa/Rosa Puglisi e quelli della “Filiera del fumetto” che raccontano le fasi della sua realizzazione (sono intervenuti Giovanni Barbieri, Vittorio Giardino, Laura Scarpa, Francesco Artibani, Valerio. Bindi, Maurizio Clausi, Enrico Pierpaoli e Giuseppe Palumbo).

Tra i maggiori prestatori, si segnala Giancarlo Soldi (regista e sceneggiatore) che ha messo a disposizione una selezione dei suoi documentari dedicati al mondo del fumetto (Nuvole parlanti, Graphic Reporter, Letteratura disegnata, Come Tex Nessuno mai, Nessuno Siamo Perfetti) e le irresistibili pillole di “Little Nemo, realizzato per la rivista Fumettologica.

Presenti 3 Exhibit, finestre interdisciplinari realizzate in collaborazione con Michela Zalunardo, che approfondiscono, presentando in maniera originale, il rapporto con le altre arti.

Non solo fumetti: la mostra permanente espone una statua di Joker di Adrian Tranquilli, alcuni oggetti che testimoniano il successo del fumetto e dei suoi personaggi, un Diabolik rimontato perché il piccolo albo potesse diventare una grande strenna natalizia, una rappresentazione del protofumetto realizzata da Davide Toffolo (storie illustrate, che ornano la Colonna Traiana o che erano pubblicate a disegni sui periodici dell’Ottocento, e che anticipano la nascita dell’industria e del successo del fumetto).

Per agevolare e accompagnare il visitatore verso una migliore fruizione dell’innovativo museo, il PAFF! ha introdotto nel proprio staff la figura del mediatore museale: una decina di operatori affiancano il pubblico per assistere e suggerire il miglior modo per assaporare ogni aspetto del sorprendente allestimento.

Entro la fine del 2023, l’International Museum of Comic Art si arricchirà anche di un archivio con deposito climatizzato per la conservazione delle tavole, dei disegni e delle pubblicazioni facenti parte della collezione del Museo. Il deposito sarà caratterizzato da un impianto di precisione ad alta efficienza energetica per mantenere gli ambienti a una temperatura costante di 18 gradi e a un’umidità relativa non superiore al 45 per cento.

Sigaretten, undici manifesti per l’Ucraina

Manifesti d’artista per aiutare la popolazione ucraina. L’iniziativa nasce a Bologna da Sigaretten, comunità creativa e realtà editoriale che ha invitato autori già affermati e giovani promesse del mondo del fumetto e dell’illustrazione internazionale a mettere a disposizione un disegno da stampare e vendere in tiratura limitata. All’appello hanno risposto, tra gli altri, notissimi artisti della narrativa disegnata come il francese David B. e gli americani Chris Ware e Art Spiegelman, e disegnatrici di primo piano della scena italiana contemporanea come Mara Cerri e Gabriella Giandelli, ma anche giovani talenti esordienti. Ecco gli undici autori che hanno offerto la loro opera: David B., Ahmed Ben Nessib, Valeria Cavallone, Mara Cerri, Gabriella Giandelli, Lucie Lucanska, Davide Minciaroni, Marino Neri, Nora, Art Spiegelman, Chris Ware.

Sono stati realizzati così da Sigaretten undici manifesti, ciascuno in tiratura limitata a trenta esemplari, di formato 50 x70 cm. Le opere saranno esposte e messe in vendita sabato 12 marzo, dalle ore 16.00 alle ore 21.00, a Bologna nella sede di Squadro Stamperia Galleria d’Arte, in via Nazario Sauro 27.

L’intero ricavato (10 euro il prezzo di ogni copia) sarà devoluto a WeWorld, associazione italiana che insieme al partner ChildFund Germania è presente in Ucraina già dal 2004. Si tratta di un’organizzazione indipendente che opera a livello internazionale con progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario, per garantire i diritti delle comunità più vulnerabili a partire da donne, bambine e bambini: le vittime che più soffrono, in questi giorni, le drammatiche conseguenze della guerra. WeWorld sta operando per fornire aiuti di emergenza alle famiglie ucraine e portare soccorso a bambini e donne costretti ad abbandonare le loro case. Oltre che acquistando un manifesto d’artista, si può contribuire anche inviando un Sms al numero 45597. Per maggiori informazioni consultare il sito: www.weworld.it

Il progetto Manifesti per l’Ucraina è realizzato da Sigaretten in collaborazione con Squadro, Galerie Martel, WeWorld, Hamelin, Modo Infoshop, Le Serre.

Sigaretten è una collana editoriale e una comunità creativa nata a Bologna dall’incontro di artisti di diverse generazioni intorno a un’idea di Stefano Ricci, già fondatore della storica rivista Mano. L’associazione culturale Sigaretten, in collaborazione con Squadro Stamperia Galleria d’Arte, si è data l’obiettivo di pubblicare libri diversi per forma e per linguaggio, di autori italiani e internazionali già molto conosciuti ma anche di giovani esordienti e outsider insospettabili, che hanno il disegno come comune denominatore. Sigaretten organizza inoltre “Due di noi”, una serie di incontri e live painting che mettono a confronto autori affermati ed esordienti in uno scambio fatto di parole e disegni. Fanno parte della redazione: Beatrice Bandiera, Antonio Bellomo, Emanuele Cantoro, Anna Dietzel, Paolino Flore, Ennio Fresco, Carolina Leonardi, Massimo Macchioni, Flavio Marziano, Adriana Mazzitelli, Stefano Ricci, Rebecca Valente, Benedetta C. Vialli.

La memoria disegnata

Dal 2000, in Italia il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, per commemorare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. La data del 27 gennaio è stata scelta per ricordare la giornata in cui vennero abbattuti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz.

In occasione dell’avvicinarsi del prossimo 27 gennaio, Giorno della Memoria 2022, l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv presenta La memoria disegnata. La Shoah nel fumetto italiano. Un percorso per scoprire come, in Italia, i fumettisti abbiano raccontato – attraverso ricerche storiche e testimonianze dirette – la terribile sorte del popolo ebraico durante il fascismo e il nazismo: dall’introduzione delle leggi razziali fasciste nel 1938 alle gesta di Jan Karski e Giorgio Perlasca, fino agli indelebili segni lasciati nel dopoguerra nelle memorie dello scrittore Primo Levi.

Sin dai primi anni dopo la seconda guerra mondiale, numerose forme d’arte hanno contribuito a elaborare e tramandare il ricordo della Shoah. Un ruolo fondamentale lo ha svolto il fumetto: il più noto esempio è Maus di Art Spiegelman, che narrando la Shoah fu anche il primo fumetto a vincere nel 1992 il Premio Pulitzer. L’opera di Spiegelman consacrò in questo modo un linguaggio capace di dare vita ad opere dalla straordinaria potenza espressiva, in cui autobiografismo, creatività artistica e documentarismo si uniscono per parlare al cuore di lettori e lettrici. Diversi sono anche i fumetti italiani che hanno toccato i temi della memoria, dagli orrori delle leggi razziali e dei campi di concentramento fino alle imprese dei Giusti tra le Nazioni, che hanno contribuito alla salvezza di tanti appartenenti al popolo ebraico.

Dal 17 gennaio al 4 febbraio l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv presenterà attraverso immagini, testi e interviste video alcune delle opere più emozionanti e storicamente accurate: il viaggio partirà da Trieste, dove Walter Chendi ha ambientato La Porta di Sion, il suo graphic novel dedicato all’introduzione delle leggi razziali e ai viaggi per la terra promessa; proseguirà con le azioni coraggiose del Giusto tra le Nazioni Giorgio Perlasca, raccontate nel fumetto di Matteo Mastragostino e Armando Miron Polacco (Perlasca) e in quello di Marco Sonseri ed Ennio Bufi (Giorgio Perlasca. Un uomo comune); e con le gesta del Giusto Aristides de Sousa Mendes, evocate nelle vignette della giornalista e autrice Cinzia Leone. Con gli autori Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso ripercorreremo l’avventuroso viaggio attraverso l’Europa occupata di Jan Kozielewski, più noto come Jan Karski. L’uomo che scoprì l’Olocausto e cercò di rivelare all’Occidente la terribile realtà dei campi di concentramento. Ricorderemo la storia della giovanissima Nella Attias, deportata ad Auschwitz ad appena cinque anni e oggi protagonista del fumetto disegnato da Marta De Vicenzi e Maddalena Stellato e pubblicato dalla sezione ANPI di Chiavari. Infine “La memoria disegnata” approderà al difficile racconto dei sopravvissuti e in particolare alla storia di Primo Levi, narrata nel fumetto di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci (Primo Levi) e in Una stella tranquilla di Pietro Scarnera.

MaMa Comics è composta da Maria-Angela Silleni e Maya Quaianni, esperte del settore del fumetto e della comunicazione visiva, nell’ambito italiano e non solo. Maria-Angela lavora nell’editoria come editor, traduttrice e articolista freelance; Maya si occupa di comunicazione e ricerca accademica sulla nona arte in Italia e Spagna. Insieme, dal 2016 organizzano a Milano il festival di fumetti indipendenti Bricòla. Come MaMa Comics propongono idee di mostre, incontri e pubblicazioni per promuovere il rapporto unico tra italiano e nuvolette.

Le opere che troverete in La memoria disegnata. La Shoah nel fumetto italiano

  •  Walter Chendi, La Porta di Sion, Edizioni BD, 2010.
  • Cinzia Leone, I visti e l’anima: lo Schindler portoghese, in “La Lettura” n. 320, 14 gennaio 2018.
  • Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci, Primo Levi, BeccoGiallo 2017.
  • Matteo Mastragostino e Armando Miron Polacco, Perlasca, BeccoGiallo 2019.
  • Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, Jan Karski. L’uomo che scoprì l’Olocausto, Rizzoli Lizard 2014.
  • Marco Sonseri e Ennio Bufi, Giorgio Perlasca. Un uomo comune, Renoir Comics 2011.
  • Pietro Scarnera, Una stella tranquilla, Comma 22 2014 (2a ed. Coconino Press 2022).
  • Maddalena Stellato e Marta De Vincenzi, Una stella per Nella, Anpi Chiavari 2021.

La mostra virtuale viene ospitata sulle pagine Facebook e Instagram di IIC Tel Aviv

Pelle di mille bestie di Stephane Fert

E se anziché le fiabe avessimo raccontato storie di streghe? Se il principe fosse gracile e amasse i fiorie la principessa fosse un’eroina per niente angosciata? Dopo il successo di Morgana, nel suo nuovo graphic novel Pelle di mille bestie Stephane Fert continua la sua ricerca nella complessa e affascinante identità femminile rovesciando ruoli e luoghi comuni.Dopo essersi avvicinato alla leggenda arturiana dal punto di vista di Morgana, l’autore francese scrive e disegna un adattamento superbo della fiaba Dognipelo dei fratelli Grimm che parla al cuore del lettore contemporaneo, e modula consapevolezza di genere, umorismo, attenzione per i dettagli, personaggi articolati e ben caratterizzati.Il graphic novel ha il vinto in Francia il Prix BD du Festival des Imaginales d’Epinal.

È, infatti, anche un viaggio nel fantastico tra rospi, lumache,serpenti, giganti, maghi, ragni luminosi e lettori maledetti dai desideri di castelli sommersi.Le illustrazioni sono puro piacere per gli occhi,con influenze sul disegno da Mary Blair a Mike Mignola, tra cui Lorenzo Mattotti, Alberto Breccia, Frederik Peeters, Art Spiegelman, Cyril Pedrosa e Taiyô Matsumoto. Anche la pittura ha un posto molto importante nelle ispirazioni di Stephane Fert: Gauguin, Matisse o Cézanne.

Belle è davvero bellissima e tutti i ragazzi del villaggio la vogliono ma rifiuta la prospettiva di un matrimonio che non avrebbe scelto e fugge per rifugiarsi nelle profondità della foresta. Lì, il re Lucane la raccoglierà, poi lo adorerà follemente. Da questa unione nascerà una bambina, Ronce, il cui destino saràprofondamente influenzato dalla scomparsa di sua madre. Aiutata dagli spiriti animali e dalla dedizione della bella Lou, riuscirà a far prevalere la libertàe laforza dell’amore sulla brama di potere e la morte.

Stephane Fert, vive nei Pirenei Atlantici,è un illustratore e fumettista francese dopo una transizione alle belle arti e alcuni anni di studio nell’animazione. Tunué ha pubblicato in Italia il suo Morgana.

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