PAFF! International Museum of Comic Art

Il PAFF! diventa International Museum of Comic Art: il 10 marzo 2023, con il patrocinio del Ministero della Cultura e la media partnership di Rai FVG, è in programma il taglio del nastro, un’anteprima su invito per scoprire l’esposizione permanente ospitata nell’innovativo contenitore culturale che ha sede a Pordenone. Sabato 11 e domenica 12 marzo l’apertura al pubblico (su prenotazione) è gratuita.

Sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia e da Comune di Pordenone, il PAFF! organizza, promuove e ospita inoltre mostre temporanee di importanza nazionale e internazionale dei grandi maestri del fumetto mondiale. La struttura sarà arricchita da una bibliomediateca ed entro la fine dell’anno di un archivio con deposito climatizzato. Il Centro va così a completare la sua già corposa offerta che dal 2018 coniuga cultura, formazione, educazione, didattica, ricerca e intrattenimento attraverso lo strumento divulgativo del fumetto.

Sotto la direzione artistica del suo fondatore, Giulio De Vita, il PAFF! International Museum of Comic Art è una realtà unica in Italia che trova analogie, per concept e dimensioni, solo nelle capitali europee (Parigi, Bruxelles).

L’esposizione permanente, la cui curatela è stata affidata a Luca Raffaelli (esperto e storico del fumetto), offre attraverso un allestimento multimediale e interattivo l’opportunità di ammirare circa 200 tavole originali dei più famosi fumettisti di tutti i tempi e oltre 500 fra schizzi, fogli di sceneggiatura, pubblicazioni storiche e rare, costumi di scena utilizzati in film tratti da fumetti, scenografie e filmati provenienti da tutto il mondo tramite acquisti, prestiti e donazioni. All’interno dei 2.200 metri quadrati di spazi espositivi del PAFF!, la collezione permanente si estende su uno dei piani del museo, è suddivisa in 9 differenti sezioni e comprende tavole originali di numerosissimi maestri e disegnatori straordinari come Andrea Pazienza, Art Spiegelman, Benito Jacovitti, Carl Barks, Charles M. Schulz, Chester Gould, Floyd Gottfredson, George McManus, Giorgio Cavazzano, Hugo Pratt, Magnus, Milo Manara, Milton Caniff, Alex Raymond, Will Eisner.

Luca Raffaelli ha dato una chiave di lettura originale alla narrazione del percorso espositivo: quella dei diversi formati con cui il fumetto – nei suoi oltre cento anni di vita – è stato letto, conosciuto e amato in ogni angolo del pianeta, a seconda delle culture, delle condizioni economiche e delle abitudini sociali dei lettori. È così che in America sono nate prima le tavole domenicali nei supplementi a colori dei quotidiani statunitensi, poi le strisce e i comic book. In Italia troviamo invece il formato giornale (quello del primo “Corriere dei Piccoli”) e le strisce di “Tex”, poi portate al successo dal formato che porta il suo nome; in Francia i volumi chiamati “albùm” in Giappone i tankobon, libretti dove vengono pubblicati i manga di successo. Il PAFF! si connota dunque come l’unico Museo al mondo dedicato al fumetto che ponga al centro dell’attenzione il raffronto tra le tavole originali e le riproduzioni, i giornali, gli albi, i libri su cui i fumetti vivono.

Numerose e davvero uniche le opere presenti, di cui si segnalano una tavola originale di Vittorio Giardino (una rarità poterla ammirare in una mostra) e un’opera di Maus (il premiatissimo fumetto di Art Spiegelman) che poi non è stata inserita nella pubblicazione finale, nonchè tavole e strisce storiche e preziosissime: per la prima volta tutti questi originali vengono accompagnati nell’esposizione e “scoperti” dal visitatore nelle varie riproduzioni proposte nel corso del tempo. Alcuni esempi: di una tavola di Felix the Cat di Otto Messmer (datata 1933) è presente la pagina del quotidiano statunitense a colori e la pagina che nel 1937 ha riproposto il Corriere dei Piccoli (emendata dai balloon, come si faceva un tempo), dell’Eternauta (il fumetto di fantascienza del desaparecido argentino Hèctor G. Oesterheld degli anni Cinquanta) è presente il formato orizzontale, anticipato dall’adattamento che ne ha fatto in verticale Ruggero Giovannini per Lanciostory negli anni Settanta, una tavola di Carl Barks, l’inventore di Zio Paperone è pubblicata in formati diversi a seconda delle necessità.

Il PAFF! International Museum of Comic Art espone in tre teche principali le opere realizzate da altrettanti grandi artiste: una tavola molto intensa da “La gabbia“, prestata da Silvia Ziche, un originale dell’artista underground Bambi Kramer e un’opera originale di Persepolis, celeberrimo romanzo a fumetti di Marjane Satrapi.

Sul piano della tutela e delle particolarità dell’allestimento, il museo rappresenta una novità assoluta nel mondo del fumetto: le tavole sono custodite in mobili che preservano i materiali proteggendoli dai danni della luce. L’effetto è quello di una wunderkammer (stanza delle meraviglie, scrigno degli oggetti preziosi, raccolta di curiosità), ma anche di un archivio accessibile al pubblico, che invita all’interazione e alla scoperta.

Per quanto riguarda la parte multimediale, in stretta connessione con le opere presenti nel percorso museale, è interessante sottolineare la presenza di contributi “storici” provenienti dalla Cineteca di Bologna, dall’Istituto Luce, dalle Teche Rai, dalla RSI (Radio Televisione Svizzera Italiana) e dalla RTS (Radio Televisione Svizzera), materiali d’archivio e frammenti filmici di ultima uscita come quello tratto da “Hugo in Argentina” del regista Stefano Knuchel (presentato al Festival di Locarno nel 2022), opere underground come “Tuono” di Dario Marani (un ritratto divertente e sincero del fumettista Andrea Paggiaro in arte Tuono Pettinato, scomparso prematuramente nel 2021), le “pillole di approfondimento” sulle diverse sezioni presentate dal curatore della mostra permanente Luca Raffaelli, le interviste sul “Futuro del fumetto” (60 secondi per riflettere sulle sorti della nona arte) con gli interventi di Alberto Abruzzese, Licia Troisi, Andrea Bernardelli, Alpraz, Andrea Fontana, Davide Di Giorgio, Fabiano Ambu e Vorticerosa/Rosa Puglisi e quelli della “Filiera del fumetto” che raccontano le fasi della sua realizzazione (sono intervenuti Giovanni Barbieri, Vittorio Giardino, Laura Scarpa, Francesco Artibani, Valerio. Bindi, Maurizio Clausi, Enrico Pierpaoli e Giuseppe Palumbo).

Tra i maggiori prestatori, si segnala Giancarlo Soldi (regista e sceneggiatore) che ha messo a disposizione una selezione dei suoi documentari dedicati al mondo del fumetto (Nuvole parlanti, Graphic Reporter, Letteratura disegnata, Come Tex Nessuno mai, Nessuno Siamo Perfetti) e le irresistibili pillole di “Little Nemo, realizzato per la rivista Fumettologica.

Presenti 3 Exhibit, finestre interdisciplinari realizzate in collaborazione con Michela Zalunardo, che approfondiscono, presentando in maniera originale, il rapporto con le altre arti.

Non solo fumetti: la mostra permanente espone una statua di Joker di Adrian Tranquilli, alcuni oggetti che testimoniano il successo del fumetto e dei suoi personaggi, un Diabolik rimontato perché il piccolo albo potesse diventare una grande strenna natalizia, una rappresentazione del protofumetto realizzata da Davide Toffolo (storie illustrate, che ornano la Colonna Traiana o che erano pubblicate a disegni sui periodici dell’Ottocento, e che anticipano la nascita dell’industria e del successo del fumetto).

Per agevolare e accompagnare il visitatore verso una migliore fruizione dell’innovativo museo, il PAFF! ha introdotto nel proprio staff la figura del mediatore museale: una decina di operatori affiancano il pubblico per assistere e suggerire il miglior modo per assaporare ogni aspetto del sorprendente allestimento.

Entro la fine del 2023, l’International Museum of Comic Art si arricchirà anche di un archivio con deposito climatizzato per la conservazione delle tavole, dei disegni e delle pubblicazioni facenti parte della collezione del Museo. Il deposito sarà caratterizzato da un impianto di precisione ad alta efficienza energetica per mantenere gli ambienti a una temperatura costante di 18 gradi e a un’umidità relativa non superiore al 45 per cento.

Il PAFF! compie 4 anni!

Il 7 Dicembre il PAFF! – Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone supera il quarto anno di attività e per l’occasione organizza una giornata di eventi per tutti i gusti e tutte le età: l’apertura è prevista alle 10 e continua fino alle 22, con ingresso gratuito. L’appuntamento è un momento di restituzione per ringraziare la città e il territorio dell’affetto, partecipazione, gradimento che hanno sempre dimostrato verso il PAFF!, uno dei contenitori culturali creativi più dinamici in ambito nazionale che è realizzato da Associazione Vastagamma APS, con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia negli spazi messi a disposizione da Comune di Pordenone.

Il programma prevede alle 10 l’apertura delle tre mostre: The Spirit of Will Eisner, Tony Wolf – Attenti al Lupo e Nel segno di TEX – Emanuele Barison.

Alle 11.30 cerimonia di scopertura della targa dedicata a Salvatore Oliva, grande appassionato e studioso del fumetto, che è stato tra gli ispiratori della nascita del PAFF!. Alla cerimonia sono state invitate le istituzioni cittadine, la moglie Cristina Colizzi ed è aperta a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere il compianto amico.

Dalle 15 alle 18, spazio all’intrattenimento e alle attività per le famiglie con i laboratori per i più piccoli e le letture animate proposte in collaborazione con Molino Rosenkranz, le visite guidate alla mostra di Tony Wolf e il taglio della torta di compleanno del PAFF!

Alle 18.30 l’innovativo progetto Allestimento Solidale l’esclusiva opportunità di portarsi a casa (letteralmente), attraverso la forma di un’asta solidale semiseria e non convenzionale, i preziosi allestimenti scenografici – gigantografie, sagome, pannelli – delle mostre passate del PAFF!. Un progetto di economia circolare e responsabilità sociale fermamente voluto dal direttore artistico Giulio De Vita, che prevede anche la donazione gratuita di materiali neutri a scuole, enti e associazioni interessate. E di seguito la festa continua, allietata da un aperitivo, con il dj set di Mary Disastro fino a chiusura.

The Spirit of Will Eisner al Palazzo Arti Fumetto Friuli

Il PAFF! – Palazzo Arti Fumetto Friuli apre le porte alla nuova esposizione di William Eisner, The Spirit of Will Eisner,  che si terrà a partire dal 7 ottobre sino al 26 febbraio presso la villa di Palazzo Galvani in viale Dante 33, in collaborazione con 9ème Art Références di Parigi. PAFF! continua con i numeri uno del fumetto mondiale. La qualità delle sue produzioni e l’autorevolezza degli artisti coinvolti gli hanno conferito in poco tempo una notorietà internazionale. Dopo Cavazzano per il fumetto Disney, Milton Caniff delle storiche strip avventurose americane, i maestri Marvel & DC per i supereroi e un Manara a tutto tondo e non solo erotico, dopo il numero uno del fumetto fantastico e fantascientifico, Moebius e il grande Juanjo Guarnido arriva Will Eisner.

La nuova esposizione dell’artista sarà inaugurata dal prossimo 7 ottobre e sarà disponibile sino al 26 febbraio al PAFF! – Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone e nei prestigiosi spazi di Villa Galvani, che ospiteranno per ben cinque mesi le opere dell’artista.  Una grande sezione è dedicata alle opere che hanno reso celebri i suoi lavori più importanti.

Giulio De Vita, Direttore artistico del PAFF! -Palazzo Arti Fumetto Friuli e curatore della mostra ha dichiarato:

Ci sono pochi nomi essenziali e imprescindibili nella storia del fumetto, di quelli che con il loro lavoro e arte hanno contribuito a trasformare un linguaggio di popolare sottocultura a un medium di primaria importanza, influente e determinante nella società dell’immagine moderna e uno di questi é Will Eisner”. Ha inoltre aggiunto: “La grande mostra del PAFF! di questo cruciale fumettista voluta fortemente e perseguita con determinazione colloca la vocazione della nostra struttura al connubio tra ricerca, divulgazione e intrattenimento”.

L’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli ha aggiunto:

Ancora una volta il PAFF! si dimostra un’eccellenza del fumetto non solo a livello nazionale, ma anche europeo. Con la mostra The Spirit of William Eisner un altro maestro del fumetto mondiale sbarca a Pordenone con le sue opere che rappresentano una pietra miliare nella storia di questa espressione artistica sia per lo stile innovativo che per la tipologia di storie che racconta. Sono convinta che questa esposizione rappresenterà certamente un grande evento dal punto di vista culturale, ma anche un’attrazione per esperti e appassionati dall’Italia e dall’estero”.

Inoltre, Alberto Parigi, assessore della cultura presso il Comune di Pordenone ha dichiarato:

L’offerta museale congiunta del PAFF! e del Comune fanno di Pordenone un punto di riferimento artistico, con un programma autunnale e invernale di assoluto livello. Saranno infatti esposti due giganti, Eisner per il fumetto e Erwitt per la fotografia, oltre ad altre mostre di valore. Ciò ci deve spingere ancora di più a fare rete e promuovere in modo sinergico e coordinato le iniziative, comunicando e sfruttando il grande potenziale di attrattività culturale della città, a beneficio di tutti…”.

Le opere in mostra 

La mostra ripercorrerà i passi del maestro del fumetto includendo 180 originali compresi tra tavole definitive e schizzi, e 126 pubblicazioni d’epoca. Le varie opere saranno esposte in varie sale divise per “argomento”, che raccontano, attraverso le immagini, la storia del fumetto e la sua evoluzione. 

1 – Lo Spirito del thriller

La prima sezione sarà dedicata allo Spirito del thriller, con una breve introduzione della panoramica dell’industria del fumetto alla fine degli anni Trenta negli Stati Uniti, spiegando prima il boom causato dall’arrivo dei fumetti sul mercato, poi l’infatuazione dei lettori per i fumetti thriller, così come per le figure del “vendicatore” e del “bandito”, e infine il graduale arrivo dei primi “eroi in costume” (con la DC e la Marvel: Batman, Superman, Wonder Woman, Capitan America). Il cinema thriller ha influenzato notevolmente le opere di Eisner. Questo background ci permetterà di introdurre la biografia di Will Eisner, all’epoca un giovane fumettista laborioso e squattrinato che cercava di farsi strada in un’America devastata dalla Grande Depressione. Eisner è uno dei più grandi espositori delle graphic novel, che porterà al successo internazionale.

2 – Lo Spirito della sintesi

In un secondo spazio è possibile leggere le storie brevi di The Spirit complete sulle tavole. Ne sono state raccolte 6, ciascuna composta da 7 tavole. Questa diversità permetterà al visitatore di immergersi nell’universo della serie, per poterne apprezzare la ricchezza, che prende in prestito da diversi generi e registri. Parleremo qui delle tecniche narrative utilizzate da Will Eisner, del suo taglio, del suo ritmo, della sua efficienza, che gli permette di condensare uno scenario in 7 pagine, quando le avventure pubblicate nei fumetti erano distribuite su quindici o venti pagine. Ha, infatti, realizzato molte splash page, alcune delle quali sono diventate veri e propri manifesti.

3 – Lo Spirito creativo

Nella sezione successiva continuiamo la scoperta dello Spirito creativo, delle tecniche narrative e artistiche e le principali opere di Will Eisner da un punto di vista più grafico, per capire come il suo stile abbia segnato la storia del fumetto. Ci proponiamo quindi di studiare il suo disegno e la sua tecnica, approfondendo alcune tavole attraverso l’ingrandimento dei riquadri. Sono, inoltre,  da evidenziare i tentativi di allontanarsi dalle regole rigide dell’editoria, di costruire un’”arte sequenziale”, in cui l’autore tira le fila della storia. La mancanza di parole in alcune tavole, e dunque,  l’uso soggettivo delle immagini rendono le sue creazioni uniche e creative.

4 – Lo Spirito ispiratore

Will Eisner può essere considerato lo Spirito ispiratore della nuova generazione di artisti. Eisner viene considerato il maestro di tantissimi autori contemporanei, questo grazie anche all’editore Denis Kitchen, che ha riportato in vita le vecchie storie di questi fumetti. Verranno presentate opere della sua collezione e opere che lui ha ispirato.

5 – Lo Spirito del Graphic novel

Il formato del Graphic novel è diventato famoso grazie ad Eisner, scrivendo A Contract with God. L’autore ne ha colto le potenzialità, facendolo diventare il preferito dei ragazzi e trasformando il fumetto in libro, non più in “giornaletto”. In questo modo Eisner si è liberato degli obblighi editoriali, delle regole sulla lunghezza o periodicità dei testi. Particolarmente significativa è l’atmosfera dei suoi graphic novel: New York, la sua città, da un punto di vista macabro e scuro come quello della Grande Depressione. In questi racconti ci sono degli sprazzi autobiografici e le storie sono estremamente contemporanee, quasi futuristiche. Grazie ai graphic novel Eisner è riuscito a rompere le regole rigide imposte dai fumetti (nonostante alcune di queste regole le avesse scelte lui stesso), si allontana dall’industria fumettistica e dona una visione diversa del mondo del comix.

Tony Wolf: Attenti al Lupo in mostra al Paff!

Arriva al Paff! di Pordenone – dal 18.6.2022 al 16.10.2022 – uno degli illustratori più amati dai bambini di tutto il mondo. Tony Wolf, al secolo Antonio Lupatelli, in una mostra di 100 originali che raccontano i momenti salienti della sua prolifica carriera. Nato in provincia di Parma nel 1930, fin da bambino ha abitato a Cremona, ma ha vissuto anche in Inghilterra. Sono oltre 200 i libri in commercio da lui illustrati. Non tutti sanno che Tony Wolf è stato l’illustratore ufficiale dei libri del celebre pinguino animato Pingu.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con Tapirulan di Cremona, ripercorre l’intera carriera artistica di Antonio Lupatelli, che ha pubblicato anche con diversi altri pseudonimi: L’Alpino, Antony Moore, Oda Taro. Tra gnomi, folletti, giganti, fate e draghi si incontrano i protagonisti che hanno reso celebri i suoi libri.

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La mostra di Tony Wolf si svolge in contemporanea a quella di Juanjo Guarnido con “Blacksad – I colori del noir”. Un’occasione eccezionale per ammirare dal vivo l’opera di due giganti che hanno in comune, con approcci molto diversi ma con la stessa rigorosità, il tema dei personaggi zoomorfi – gli animali con caratteristiche umane.

 

Il Palazzo Arti Fumetto Friuli: La mostra su Juanjo Guarnido

Il Palazzo Arti Fumetto Friuli apre le porte alla nuova esposizione di Juanjo Guarnido, che si terrà a partire dall’ 8 aprile fino al 18 settembre presso la villa di Palazzo Galvani in viale Dante 33. L’evento è realizzato in collaborazione con 9eme Art Références di Parigi, il cui sodalizio continua dopo i successi della mostra di Milton Caniff e i Maestri Marvel & DC.

Il talento di Juanjo Guarnido ha attraversato rapidamente i confini internazionali. Nato a Granada nel 1967, si appassiona al disegno sin da piccolo, divorando avidamente la sezione fumetti della biblioteca municipale di Salobreña. A vent’anni si specializza in pittura a Madrid ed in Francia, approdando poi con successo negli Stati Uniti.  L’apice della notorietà giunge con la pubblicazione di Blacksad, i cui episodi, ricchi di riferimenti culturali, si distinguono per la vivacità e l’originalità degli script e dei disegni che trasmettono perfettamente la varietà espressiva, i gesti e il linguaggio del corpo dei personaggi. Canales e Guarnido conducono abilmente i loro lettori in viaggio lungo il continente americano: dai bassifondi di una grande metropoli, riflesso della New York del dopoguerra, alle desolate cittadine di campagna, che ricordano gli stati del Sud durante la segregazione razziale, passando dagli eccessi di una New Orleans viziata dalla droga, alle immense distese verdi del West. La celebre serie non ha bisogno di presentazioni. Con ben sei volumi all’attivo, tirature di lusso, artbook, progetti radiofonici e un adattamento in forma di videogioco, Blacksad festeggia quest’anno i suoi 22 anni. Siamo davanti ad un vero e proprio noir d’epoca, un giallo dai toni drammatici e misteriosi, la cui peculiarità si contraddistingue per l’uso di animali antropomorfi fortemente caratterizzati.

Il mondo di John Blacksad, detective senza mezze misure- un po’ Chandler (col suo Philip Marlowe) e un po’ Spillane (con il suo “Martello” Mike Hammer)- è l’America degli anni ’50, spesso riconoscibile negli sfondi realistici delle grandi città che Guarnido colora con vivida originalità e fedeltà iconografica, su cui si innestano le silhouettes dei protagonisti. Col suo pelo nero e la macchia bianca sul muso, dovrà sciogliere gli enigmi, accompagnato dalla donnola/aiutante Weekly (giornalista) e l’incorruttibile Smirnov (ufficiale di polizia). Nonostante la sua corporatura imponente e l’aria imbronciata, il nostro protagonista, dimostra essere un tenero personaggio dal cuore d’oro, in cui vivono valori di condivisione e generosità. Incapace di rimanere impassibile dinanzi alla sofferenza altrui, si batte sempre per ottenere giustizia.

La vera sorpresa della serie risiede però nello stile estetico con cui si accompagna il racconto in prima persona del suo protagonista (altro topos del noir): fotografia, musica, film, pittura ispirano l’autore nella realizzazione di una leggerezza cupa che è tipica della sua anima latina, condita con una sottile ironia sull’America degli anni ’50 che risente della Série Noire e del mood francese rispetto ai cliché del giallo. Si denotano quindi i nuovi colori del noir: la narrazione è accompagnata da un alternarsi di toni drammatici ed ironici, con la peculiarità dei personaggi antropomorfi fortemente caratterizzati. Ambientati nella società americana della metà del ventesimo secolo, Guarnido indaga ed esplora anche temi profondi, quali la segregazione razziale e la caccia alle streghe durante gli anni della guerra fredda. A volte fa quasi il “verso” ai suoi personaggi facendo uso dell’ironia e della parodia. Il tema principale degli albi è preannunciato dal colore della copertina. Nero, bianco, rosso, blu e giallo: queste le tinte selezionate da Guarnido per caratterizzare la narrazione. La figura dell’artista maledetto, reale o di fantasia, è anch’essa un leitmotiv. Quindi, in Anima rossa, il lettore incontra il poeta Abraham Greenberg e il pittore Sergei Litvak, strizzando l’occhio a Mark Rothko. In L’inferno, il silenzio, ci sono i musicisti Junior Harper e Sebastian Fletcher, e in Amarillo, i grandi rappresentanti della Beat Generation. Tra tradizione polar e volontà di realismo, la trama dei sei volumi di Blacksad, dunque, accompagna il lettore verso un’esperienza di lettura profonda e multi analitica.

La nuova esposizione dell’artista sarà inaugurata dal prossimo 8 aprile e sarà disponibile fino al 18 settembre al PAFF! – Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone e nei prestigiosi spazi espositivi di Villa Galvani, circondata da un incantevole giardino e roseto che ospiterà per ben tre mesi le opere dell’artista.

Giulio De Vita, il Direttore artistico del PAFF! -Palazzo Arti Fumetto Friuli ha dichiarato: 

“Con la mostra di Guarnido portiamo al PAFF! di Pordenone una star del fumetto contemporaneo oltre che uno dei talenti più cristallini e originali del panorama internazionale. Ricco di riferimenti artistici, letterari e cinematografici, le sue storie ammaliano per potenza visiva, efficacia narrativa e incisività espressiva.”  Ha inoltre aggiunto: “Ogni sua inquadratura coniuga queste tre componenti con naturalezza facendo sembrare una tecnica difficilissima padroneggiata con talento instancabile studio, una cosa semplice, caratteristica questa riconducibile a una sola categoria di artisti: quella dei fenomeni.

 

E di veri fenomeni si parla: animatore, fumettista ed illustratore, l’artista eccelle nei suoi disegni ad acquerello e nella creazione di ambienti misteriosi e affascinanti. Autore contemporaneo ed eclettico, che sia nell’oscurità dei vicoli bui o sotto la luce splendente di New Orleans, il pennello del maestro fa miracoli. L’iconografia sarà anche in questo evento affiancata dai testi di Juan Díaz Canales, il cui connubio artistico con Guarnido si protrae da tre decenni. I due autori trascinano abilmente il lettore nel cuore della New York anni Cinquanta, ed ospita storie liberamente ispirate ai classici del giallo e del cinema noir americani. In particolare, nell’ultimo capitolo, il detective indagherà sugli affari della criminalità organizzata americana.

L’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli, rileva_

“La nuova e originale mostra del PAFF! omaggia uno fra i più prestigiosi animatori, fumettisti e illustratori spagnoli che attraverso la sua arte ha lasciato un’impronta importante fra i tanti esperti ed appassionati del settore. La scelta di Guarnido si rivela molto interessante, perché l’autore, attraverso i suoi disegni ricchi di riferimenti culturali, ci fa riflettere anche sull’attualità che ha caratterizzato la società nella quale è vissuto. Una società, quella degli Stati Uniti del ventesimo secolo, fortemente segnata dalla guerra fredda che, per certi versi, è tornata tristemente alla ribalta con la guerra in Ucraina”.

Inoltre, Alberto Parigi, assessore della cultura presso il Comune di Pordenone ha dichiarato:

“l’esposizione di Guarnido conferma il respiro internazionale del Paff!. Poche città possono vantare una struttura culturale e creativa di questo tipo. Ora la sfida è da un lato innervarla ancora di più nella comunità locale, dall’altro consolidarlo come polo di rifermento extra regionale ed extra nazionale. Il Comune, dal canto suo, ha favorito la nascita del Palazzo del fumetto e continuerà a collaborare proficuamente con esso per raggiungere questi obiettivi”.

L’atteso ritorno del noto felino dal trench cammello e dal pelo ebano dimostra anche come l’autore non tema l’esposizione al pudico pubblico oltreoceano, realizzando un’opera nuova ed originale, la quale, attraverso la peculiarità del funny animal, fa la differenza nell’ambito dell’animazione, concentrandosi anche su aspetti più torbidi di violenza ed erotismo. Inoltre, per la prima volta la storia viene divisa in due parti, con l’epilogo previsto in uscita per la seconda metà del 2023.  Il successo della serie è tale da venir tradotta dall’originale francese e spagnolo in più di venti lingue, sino a vedersi pubblicato in Asia in cinese e giapponese.

Ma non solo Blacksad. L’esposizione friulana va oltre il noto gatto antropomorfo e presenta una straordinaria anteprima. Dopo i successi di Streghette (Dargaud), dell’album Nelle Indie perigliose, e dello speciale What’s News (Rizzoli), diffuso da Europe Comics in occasione del ventennale di Blacksad, l’autore torna in Italia con una vera e propria chicca. L’anteprima internazionale di alcune fanzine appartenenti a E poi non resta niente, 130 tavole inedite e le illustrazioni originali che renderanno la mostra la più grande mai tenuta in Italia. Il grande valore degli originali è un ulteriore motivo di orgoglio per l’artista: le opere sono assicurate per decine di migliaia di euro, sino a giungere ai 100.000€. Dalle prime composizioni alle tavole finali, la mostra permetterà di scoprire l’universo affascinante di un grande autore contemporaneo.

Masterclass “Directing For Short Film Animation”

Gli autori dei famosissimi film di animazione Wallace & Gromit e Galline in fuga saranno ospiti di PAFF! per la Masterclass “Directing For Short Film Animation”. L’iniziativa di caratura internazionale nasce dalla collaborazione tra i servizi di alta formazione Aardman e quelli di PAFF! ed è rivolta a chi desidera occuparsi professionalmente di animazione, attraverso approfondimenti incentrati sulla regia di cortometraggi in stop motion con consigli e indicazioni su come organizzare il set e le riprese in una piccola produzione. Perfetto per chi sta studiando la tecnica di ripresa a passo uno, ma desidera migliorare le proprie capacità nella regia e nella gestione del set di cortometraggi animati.

Il ciclo di lezioni, in lingua inglese con l’assistenza di un tutor bilingue a cura di PAFF!, si sviluppa nell’arco di 3 incontri, sabato 12 marzo, mercoledì 16 marzo e sabato 26 marzo 2022, durante i quali verranno introdotti il processo di sviluppo della storia e l’approccio alla regia di un cortometraggio animato. In cattedra siederanno i nomi di primo piano a livello internazionale di Aardman Academy: il direttore Mark Simon Hewis e i registi e specialisti dello storyboard Will Becher, Sam Horton e Simone Giampaolo. Nella prima giornata di corso, dopo l’introduzione a cura di Hewis, seguirà la masterclass del regista Becher sull’approccio alla storia e all’idea. La prima giornata si concluderà con l’intervento di Hewis che approfondirà con i partecipanti il posizionamento della telecamera e la temporizzazione del mondo che la circonda. Nella seconda sessione è prevista la revisione dei lavori a cui seguirà la masterclass di Sam Horton sul processo di storyboard e la comunicazione delle proprie idee. La giornata si concluderà con la creazione di uno storyboard e la sua animazione. La terza sessione riguarda l’analisi finale di tutti i lavori con il feedback di Mark Simon Hewis. Il corso si concluderà con un’ora e mezza di approfondimento con il regista Simone Giampaolo.

Le prenotazioni sono aperte fino a venerdì 4 marzo alle 17:00. Ci si può iscrivere compilando il form che si trova nel sito www.paff.it.

Mark Simon Hewis, regista britannico, ha cominciato a realizzare cortometraggi a 17 anni. Laureato al Royal College of Art nel 2003 con un master in Animation, ha realizzato il cortometraggio The Life Sized Zoetrope per Channel 4, Arts Council UK e Animate: l’opera è stata selezionata per 8 premi ai British Animation Awards. Nella sua carriera ha vinto il Grand Prix al London International Animation Festival e al Tampere Film Festival. Nel 2013 Mark ha diretto il suo primo lungometraggio 8 Minutes Idle per BBC Films, BFI e Matador Pictures. Da marzo 2021 Mark Simon Hewis è direttore di Aardman Animation Academy.

Will Becher, dopo la laurea in Animazione all’Edinburgh College of Art è stato invitato a unirsi al team di animazione di “Wallace & Gromit: La maledizione del coniglio mannaro”. Ha assunto il ruolo di animatore principale in The Pirates, Shaun vita da pecora – Il film e Wallace & Gromit: Questione di pane o di morte. Becher ha diretto Shaun vita da pecora Serie 5 e nel 2018 ha co-diretto il film candidato all’Oscar© “Shaun Vita da pecora – Farmageddon”. Will Becher è attualmente il capo animatore di Rocky in Galline in fuga 2.

Sam Horton ha disegnato storyboard per un’ampia gamma di progetti di animazione e ha lavorato con aziende leader del settore come DNEG, Blue Zoo Animation e Jellyfish Pictures. Fa parte di Aardman Academy per la quale conduce workshop di storyboard per gli studenti che desiderano acquisire le competenze e le conoscenze di cui avranno bisogno per entrare nel settore dell’animazione.

Simone Giampaolo è un pluripremiato regista londinese, animatore e artista di pre-produzione. Nel 2013 si è laureato con lode al corso di Computer Animation Arts al National Centre di Bournemouth (UK). Dal 2014 al 2018 ha lavorato come regista per la BlueZoo Studios su progetti di Cartoon Network, Disney, Lego, Nickelodeon, Pokémon, Marvel, Lucasfilm e BBC. Simone è oggi regista pubblicitario di Aardman Animations.

Il tutor PAFF! Stefano Tambellini si è diplomato in Animazione tradizionale nel Centro sperimentale di Cinematografia di Torino. Dal 2009 ha lavorato a Londra come illustratore per l’animazione e l’editoria. Come illustratore ha pubblicato tra gli altri con Bloomsbury, Harper Collins, Rizzoli Lizard, Workman Publishing, Oxford University Press, Corriere della Sera, Il Castoro, Milan Jeunesse. Dal 2005, anno di fondazione con la sorella Alice dell’etichetta SenzaTesta, produce e dirige cortometraggi animati Stop-Motion. Tra il 2013 e il 2014 è stato tutor per i progetti di laurea in animazione allo IED di Milano. Con la sorella Alice dirige workshop di Stop-Motion in festival di settore e associazioni culturali. Sta attualmente lavorando a un proprio film animato prodotto da SenzaTesta.

Mœbius – Alla ricerca del tempo, prorogatafino al 13 marzo

Il Palazzo Arti Fumetto Friuli – PAFF! continua con i numeri uno del fumetto mondiale, dopo Cavazzano per il fumetto Disney, Milton Caniff delle storiche strip avventurose americane, i maestri Marvel & DC per i supereroi e un Manara a tutto tondo e non solo erotico, ora giunge nel nord Italia il numero uno del fumetto fantastico e fantascientifico: Mœbius – Alla ricerca del tempo, la più ampia mostra realizzata in Italia dedicata a Mœbius (Jean Henri Gaston Giraud, 1938 – 2012), uno dei più influenti fumettisti e illustratori di tutti i tempi, massimo esponente della Nona arte francese e autore di opere visionarie note e tradotte in tutto il mondo  come Arzach, Il Garage Ermetico o L’Incal.

Il percorso espositivo guida i visitatori nell’universo immaginifico di Mœbius, (si pronuncia con la ö tedesca), esplorando il suo rapporto con il tempo, che è sempre stato uno dei temi più significativi e memorabili della sua arte. Esso infatti non è il presente, il passato o il futuro, ma sembra esistere in un loop infinito (come l’œ del nome ci ricorda), che coinvolge ogni amante del fumetto e dell’arte in un continuo gioco di rimbalzi tra dimensioni già trascorse e destini incipienti, realtà e fantascienza, aggiungendo straniamento e sogno a tavole già di per sé strabilianti. Oltre trecento opere, con 153 disegni originali e 174 riproduzioni di vario tipo: incisioni con autografo, stampe d’arte a tiratura limitata con autografo, stampe su Dbond, riproduzioni digitali e scenografiche, distribuite lungo le sale della galleria nell’ala moderna annessa alla Villa Galvani a Pordenone, sede di PAFF!.

Costruita presumibilmente nel 1826, fu dimora dei Galvani, facoltosa famiglia proveniente dall’Emilia Romagna, che ricoprì un ruolo di rilievo nella società locale di fine Ottocento e prima metà del Novecento. Dal 2018 è sede di PAFF!, progetto speciale di Vastagamma APS, che le restituisce centralità e vi colloca il proprio cuore operativo con le sale espositive, dove ci si perderà nelle immagini vertiginose dei carnet di Inside Mœbius e nelle invenzioni fantastiche de La Faune de Mars. Non mancherà naturalmente una sezione dedicata ai legami tra Mœbius e l’Italia. Uno spazio significativo sarà poi destinato alla dimensione più intima del lavoro di Mœbius, alla sua ricerca sul “deserto interiore”, con le tavole tratte da 40 jour dans le Désert B e alle sperimentazioni personali sulle forme fantastiche di cristalli. Un’intera sezione sarà dedicata a Dante, in occasione del settecentesimo anniversario della scomparsa del sommo poeta, e alla memorabile interpretazione mœbiusiana del Paradiso, per la Galleria Nuages. Il percorso sarà arricchito da Metamœbius, documentario di 52 minuti di Damian Pettigrew e Olivier Gal. Elemento innovativo nel progetto di allestimento sarà la realtà aumentata: lungo il percorso, alcuni quadri prenderanno vita; basterà scaricare una APP e inquadrare le opere con un semplice smartphone. La mostra è stata inaugurata dallo scorso 13 novembre e continuerà fino al 13 marzo 2022, quindi si può ancora avventurarsi alla ricerca di queste immagini lungo le suggestive sale del museo.

L’esposizione è organizzata dal PAFF! in collaborazione con il COMICON sotto la direzione artistica di Mœbius Production.

Tiziana Gibelli, Assessore alla Cultura Regione Friuli Venezia Giulia, ha dichiarato:

“L’inedita e peculiare esposizione sulle opere di Mœbius – rileva l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – dimostra ancora una volta come PAFF! sia un’eccellenza italiana e internazionale per il fumetto. La rassegna, infatti, non solo raccoglie oltre trecento opere del grande artista francese, ma ne consente la fruizione anche attraverso l’innovativo uso della realtà aumentata che non può che rendere la mostra ancora più attrattiva per i più giovani, ma non solo. Mi piace anche ricordare il contributo che è stato riservato alle celebrazioni per il settecentesimo anniversario dalla scomparsa di Dante Alighieri con un’intera sezione dedicata al Paradiso come lo vedeva Mœbius: una rappresentazione insolita che merita di essere vista dal vivo”.

Alberto Parigi, Assessore alla Cultura Comune di Pordenone, ha aggiunto:

“La mostra di Mœbius conferma e rafforza la dimensione nazionale e internazionale di Pordenone e del Palazzo arti fumetto Friuli come centri di cultura e di creatività. E’ una soddisfazione per chi ha sempre creduto e sostenuto questa esperienza visionaria e innovativa. Ma non è un punto di arrivo, deve essere invece un punto di partenza per rafforzare il legame tra Paff e città e per attrarre sempre più visitatori dall’Italia e non solo”.

Giulio De Vita, Direttore Artistico di PAFF!, ha dichiarato:

“C’erano anni in cui il nome di Mœbius e Gir sembravano appartenere a persone diverse, perché le loro opere sembravano essere distanti anni luce. In Italia le notizie che arrivavano dal fumetto d’oltralpe non erano così chiare, almeno per i ragazzini che come me iniziavano ad appassionarsi all’arte del fumetto e un certo mistero aleggiava sull’identità che si celava dietro questi due pseudonimi. Da un lato Gir, il disegnatore di Blueberry, il più noto e ammirato western francese su sceneggiature di Charlier, pregne di vignette, testi e disegni colmi di ombreggiature a pennello; dall’altro Mœbius dal tratto altrettanto dettagliato ma più raffinato, pulito e arioso, spesso senza testi dov’erano le immagini a parlare, a comunicare emozioni, a fare volare lontano con la fantasia, apparivano come due approcci diametralmente opposti alla narrazione disegnata. Due universi paralleli e due modi di fare fumetto drammaticamente in contrasto: quello del fangoso e polveroso selvaggio west raccontato attraverso una struttura del racconto classica e rigorosa con il disegno al servizio della storia; dall’altro del visionario universo parallelo rivoluzionario, libero e innovativo di Arzach, Jerry Cornelius e del Maggiore Grubert in cui l’immagine e concedetemi, l’inconscio e l’irrazionale che conduce la storia. Solo più tardi scoprii che Mœbius e Gir erano le due facce del nastro omonimo ci Mœbius e della complessa e affascinante mente di Jean Giraud. Non le due tradizionali facce della stessa medaglia, ma due percorsi meravigliosamente avviluppati su se stessi in maniera infinita, inscindibile e indistinguibile. Mœbius non poteva esistere senza Gir e viceversa. Una complessità autoriale la cui profondità non si era mai vista prima nel mondo del fumetto e che ha conferito all’immagine disegnata quello spessore intellettuale che oggi gli viene universalmente riconosciuto. Ma quello che nella sua sterminata produzione mi fa amare Mœbius/Giraud, continuando a stupirmi sempre di più nel tempo, oltre ogni altro autore del fumetto e di tutte le altre arti – non a caso il suo è talento visionario è stato utilizzato nella realizzazione di film come Dune, Alien, Blade Runner, Tron, Willow, Abyss, il Quinto Elemento – è la sua facoltà unica di trasformare, attraverso il suo segno di eleganza pura, l’arte del disegno in meditazione, riflessione, sogno, associando all’idea di avventura fisica quella mentale, dove il viaggio dell’immaginario ci porta tanto più lontano, quanto più nell’intimo di un percorso interiore”.

Isabelle Giraud, Direttrice Mœbius Production, ha annunciato:


“Il Palazzo Arti Fumetto Friuli corrisponde perfettamente allo spirito senza tempo di Mœbius. L’architettura del luogo è una combinazione di conservazione di una bella tenuta boschiva, di un vecchio edificio restaurato e di un’estensione contemporanea, il tutto ridisegnato per farne un luogo di ritrovo per l’arte. Questo luogo riconcilia il passato, il presente e il futuro, poiché è il risultato di un restauro e di una creazione. È dotato di eccellenti strumenti progettati per esporre; in particolare sale di proiezione, grandi spazi espositivi e grandi altezze dove le luci naturali e artificiali evidenziano le opere che vi sono esposte. C’è tutto”.

Claudio Curcio, Direttore Generale COMICON, ha detto:

“Dopo l’esperienza fortunata della mostra di Milo Manara, proseguiamo la collaborazione tra COMICON e PAFF! presentando nelle splendide sale del Palazzo Arti Fumetto Friuli di Pordenone la personale dedicata a un altro grande maestro della nona arte internazionale: Mœbius. La mostra, dopo il grande successo al Museo Archeologico Nazionale MANN di Napoli, arriva in Friuli Venezia Giulia con un allestimento ripensato per l’occasione e siamo sicuri che incanterà tutti i visitatori del Nord Italia che avranno l’opportunità di apprezzare le tavole del grande autore francese. Si completa così un primo anno di partenariato davvero eccezionale tra le nostre strutture, all’insegna delle grandi mostre di fumetto”.

La mostra è accompagnata da un elegante catalogo in italiano e francese, di  178 pagine a colori, che raccoglie tutte le opere in mostra, grazie al profondo lavoro di ricerca e di studio condotto da Mœbius Production e COMICON, con contributi di Isabelle Giraud (Direttore Editoriale Mœbius Production), Claudio Curcio (Direttore Generale COMICON), Jean Michel Folon (Illustratore), Olivier Gal (Portait&Compagnie), Hervé Le Guyader (Professore di biologia evolutiva). E ancora approfondimenti, una lettera di Federico Fellini e alcuni passi da Il Paradiso di Dante. Il tutto accompagnato dai colori e dalle forme straordinarie e geniali di Mœbius.

Jean Giraud, alias Mœbius, alias Gir, è nato l’8 maggio 1938 a Nogent-sur-Marne, Francia. Nel corso della sua vita, ha sviluppato una vasta gamma di stili, dal realismo dettagliato di Blueberry ai disegni fantastici di Arzach o di 40 giorni nel deserto B. I suoi paesaggi futuristici, popolati da creature ibride e astronavi ultrasofisticate, dove l’incredibile favorisce la metafisica onirica, l’hanno fatto conoscere in tutto il mondo. Il suo lavoro ha avuto una profonda influenza sul mondo della fantascienza, dell’animazione, del cinema, del 3D e dei videogiochi. Oggi è considerato un artista imprescindibile, avendo ispirato intere generazioni con le sue innovazioni visive e narrative.Dopo aver studiato Belle Arti, Jean Giraud ha iniziato la sua carriera nel fumetto molto presto, collaborando a riviste di fumetti per ragazzi dall’età di sedici anni. In seguito, ha creato con J-M. Charlier, sotto la firma di “GIR”, alla serie Blueberry – di cui ha inventato il nome e che oggi conta una trentina di titoli. Co-fondatore nel 1975 della rivista Métal Hurlant e della casa editrice Les Humanoïdes Associés, Jean Giraud ha sviluppato uno stile unico con lo pseudonimo di “Mœbius”. Ha pubblicato opere che hanno rivoluzionato l’aspetto creativo del fumetto, come Arzach (1976) e Il Garage Ermetico (1979), di cui è stato anche sceneggiatore. Nel 1976, ha disegnato The Long Long Tomorrow, scritto con Dan O’Bannon, che ha incontrato durante il progetto del film Dune, interrotto.Questo fumetto diventerà in seguito la base grafica dell’Incal, sceneggiato da Alejandro Jodorowsky. Mœbius disegna per il cinema, immaginando i costumi per Alien di Ridley Scott (1979), lo storyboard e i disegni preparatori per Tron (1982) e concept artistico per Abyss (1989) e per Il Quinto elemento (1997). Tra il 2000 e il 2010, Mœbius ha dedicato parte del suo tempo, oltre alle sue commissioni principali, a scrivere una sorta di autofiction a fumetti, in sei volumi intitolata Inside Mœbius(COMICON Edizioni): 700 pagine della vita immaginata da un Mœbius nel fiore degli anni, che si confronta con i suoi stessi alter-ego in diverse età, e interagisce con le creature che sono anche i suoi personaggi in cerca del loro autore. Nel 1997, ha creato la Mœbius Production con sua moglie Isabelle e, insieme a lei, ha continuato a promuovere il suo lavoro attraverso grandi mostre in tutto il mondo, e la pubblicazione di opere originali (Inside Mœbius, Le Chasseur Déprime, 40 giorni nel Deserto B.). Dalla morte di Jean Giraud, il 10 marzo 2012, la Mœbius Production sotto la direzione di Isabelle Giraud, continua a pubblicare ed esporre l’opera magistrale del fumettista, preservandone la sua conservazione e la sua influenza.

PAFF! Giornate degli autori 2021

Abbiamo tutti scolpiti nella memoria certi abbracci, sia privati che cinematografici. Le Giornate degli Autori dopo molti mesi di privazioni, di distanza forzata e volti filtrati, vogliono idealmente restituire il gesto più semplice del mondo al pubblico del Lido, dentro e fuori il cinema.

La sera del 2 settembre (alle 21.00 in Sala Laguna, nuovo spazio co-gestito dalle Giornate degli Autori e Isola Edipo) sarà presentata un’anteprima di “FREE HUGS”, mostra sugli abbracci raccontati attraverso i fumetti, un modo per scoprire le tante forme dell’abbraccio e una panoramica sulla varietà stilistica e sulla grande energia creativa del disegno contemporaneo, italiano ed internazionale: da Gipi Manuele Fior, da Davide Reviati alle personalità emergenti del graphic novel (tra cui ZuzuAntonio Pronostico Alice Socal), dall’umorismo corrosivo di Maicol e Mirco alla riscrittura dell’immaginario fantascientifico operata da LRNZ; dal ricordo di maestri come Will Eisner e Jacovitti fino al raffinato intimismo di Bianca Bagnarelli, matita del “New York Times”.

Sydney, 2004. Un uomo qualunque, all’angolo di una trafficata strada pedonale, dispensa abbracci ai passanti davanti a tanta diffidenza e sgomento. L’idea gli era venuta in mente in aeroporto, al rientro in Australia quando, dopo diversi anni di vita fuori dal proprio Paese, non aveva trovato nessuno ad accoglierlo. Quel giorno, per strada, aveva solo tanta volontà e un cartello con su scritto “Free hugs”. Un flashmob ante litteram, solitario ma globale, un meme prima di Instagram e Tik Tok. Questo piccolo gesto arrivò su YouTube nel 2006 e tre mesi più tardi aveva milioni di visualizzazioni. Un semplice abbraccio era diventato un movimento internazionale inarrestabile. Quello che un singolo uomo aveva improvvisato per criticare una società frettolosa che troppo spesso celebra la separazione, tanti artisti lo hanno elaborato a proprio modo immortalando inconsapevolmente una rivoluzione. Nel 2021 degli abbracci negati arriva Free hugs – l’abbraccio a fumetti in cui si incontrano oltre 40 artisti da diversi luoghi del mondo, distanti per stile, età ed esperienze.

“Dopo 18 mesi di pandemia”, afferma Giulio De Vita, Direttore Artistico del PAFF, “questa mostra vuole essere il simbolo l’eroismo di coloro che combattono il virus, le cure e la protezione. La selezione di abbracci disegnati, estrapolati dalle tante storie a fumetti, ci riportano con emozione alla normalità di gesti naturali, istintivi di cui ci siamo dovuti privare, quasi censurati, come nella celebre sequenza finale dei baci tagliati del film premio Oscar ‘Nuovo Cinema Paradiso’, che nel nostro caso è la rinnovata Sala Laguna”. “In quest’anno di immagini online e cinema visto nostro malgrado in solitudine dal divano di casa”, dice Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate, “ci siamo spesso sorpresi davanti a scene di moltitudini, amici in un bar, effusioni e baci. Questi fumetti, come il cinema, fanno pensare all’impossibile che diventa nuovamente possibile, ci rieducano alla nostra storia di animali sentimentali, ci aiutano a guardarci dentro specchiandoci negli altri.”

“FREE HUGS”, nella sua versione integrale, sarà inaugurata il 3 settembre a Jesi, a Palazzo Bisaccioni. L’evento nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, Acca – Accademia di comics, creatività e arti visive di Jesi e la Fondazione Pergolesi Spontini nell’ambito di “Tutti per uno”, XXI edizione del Festival Pergolesi Spontini, festival multidisciplinare ricco di eventi musicali e non solo. La terza tappa della mostra sarà invece ospitata al P.A.F.F. Palazzo Arti Fumetti Friuli di Pordenone (di cui Giulio De Vita è ideatore e direttore artistico dal 2018) nella prestigiosa sede di Villa Galvani a novembre 2021. 

La curatela di Free Hugs. L’abbraccio a fumetti è affidata a Alessio Trabacchini – critico, editor e docente presso la ACCA Academy di Roma, dal 2013 tra gli organizzatori del Festival internazionale di fumetto di Bologna BilBOlbul e dal 2018 collaboratore del festival Passaggi di Fano – in collaborazione con Giulio De Vita – fumettista di fama internazionale.

Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia

La 18a Edizione delle Giornate degli Autori si svolgerà nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dall’1 all’11 settembre 2021 con una pre-apertura il 31 agosto grazie alla collaborazione con Bookciak, Azione!, SNGCI e Isola Edipo. La rassegna autonoma e indipendente, voluta dalle associazioni degli autori italiani di cinema (ANAC e 100autori) sotto la presidenza di Andrea Purgatori, proporrà un concorso di 10 lungometraggi e 6 eventi speciali scelti dalla direttrice artistica Gaia Furrer e presentati alla Sala Perla del Casinò di Venezia, in accordo con la Mostra del Cinema; offrirà una fotografia del cinema italiano indipendente nello spazio delle Notti Veneziane (con cui le Giornate degli Autori e l’impresa sociale Edipo Re, grazie alla collaborazione con la Parrocchia di S. Antonio e il patriarcato di Venezia, restituiscono all’antica destinazione una sala storica del Lido, da quest’anno denominata Sala Laguna); ritornerà nel centro storico della città, al Teatro Goldoni, per una giornata-evento promossa con Isola Edipo e grazie al Comune di Venezia, caratterizzata dall’anteprima assoluta di tre viaggi nei territori dell’Io (Fellini e l’ombra di Catherine McGilvray), della fabula (I nostri fantasmi di Alessandro Capitani), della testimonianza per culminare nell’incontro con cinque testimonial dell’inclusione, gli autori del film collettivo Isolation: l’italiano Michele Placido, la tedesca Julia Von Heinz, il belga Jaco van Dormael, il francese Olivier Guerpillon e l’inglese Michael Winterbottom.

Andrea Purgatori ha dichiarato:

“Tornano così le Giornate degli Autori… con la curiosità e la passione che ci accompagnano da sempre. Con una selezione sapientemente curata da Gaia Furrer che guarda ai linguaggi nuovi del cinema che vengono da più di tre continenti. Con film e documentari che faranno discutere molto, forse anche aspramente. Con una giuria presieduta per la prima volta in tandem da due cineaste. E con uno spazio tutto nostro sul quale, insieme al Delegato generale Giorgio Gosetti, abbiamo deciso di investire di qui al futuro, fianco a fianco con Isola Edipo: la Sala Laguna. Non è stato per nulla facile mettere insieme tutto questo, ma è sempre stato così dall’inizio della nostra avventura, 18 anni fa. È la sfida che, ne sono sicuro, insieme ad ANAC e 100autori che delle Giornate sono la spina dorsale, affrontiamo guardando prima di tutto agli spettatori”.

La struttura delle Giornate degli Autori 2021 – magmatica, vitale ed eterogenea, sia nei luoghi che nelle forme della rappresentazione del presente e del futuro del cinema – è stata concepita intorno alla nuova Casa degli Autori dal Delegato generale, Giorgio Gosetti e dalla Direttrice Artistica, Gaia Furrer, che dichiara:

“Dopo tanti anni trascorsi in Villa degli Autori, approfittando di questo compleanno speciale, abbiamo voluto “spiccare il volo”, come metaforicamente raccontato dalla nostra immagine dell’anno: un nido vuoto che rappresenta sia il luogo dal quale partiamo che una nuova avventura in fieri, da realizzare attorno alla scommessa della nuova Sala Laguna, dove trovano posto lo Spazio Incontri, “giardino segreto delle Giornate” che ospiterà incontri e attività professionali, un’area dedicata esclusivamente alla stampa nazionale e internazionale e gli uffici delle Giornate. Un nuovo punto d’incontro che vi invitiamo a vivere e visitare nei giorni della Mostra, ribadendo la tradizionale accoglienza e ospitalità, da sempre segno distintivo della nostra sezione.”

Ma questa inedita e ambiziosa scommessa è resa possibile dalla collaborazione con una realtà veneziana vitale e progettuale come Isola Edipo, luogo d’incontro e di cultura del pubblico giovane di tutta la Mostra. Dal 2004 le Giornate sono cresciute grazie a un leale rapporto di collaborazione con La Biennale di Venezia e la direzione della Mostra, sono state rese indipendenti dal sostegno convinto di istituzioni pubbliche fondamentali come la Direzione Generale Cinema del MIC e il Parlamento Europeo con il progetto 27 Times Cinema, da partner creativi e dinamici come SIAE, Miu Miu, BNL, da sponsor privati e associazioni di categoria.

“Credo sia un bel segno che in quest’edizione”, dice Giorgio Gosetti“La Biennale abbia voluto condividere con noi e con la Settimana Internazionale della Critica il riconoscimento a una grande personalità del cinema italiano come Citto Maselli, oltre alla bella mostra di Antonietta De Lillo ‘Ritratti di cinema’ che nei suoi scatti tra il 1981 e il 1982 riporta indietro la memoria collettiva alle Mostre della rinascita, dirette da Carlo Lizzani quarant’anni fa. Allo stesso modo siamo grati alla SIAE che tiene alto anche a Venezia il vessillo del diritto d’autore e premia personalità significative del ‘fare cinema’ con originalità e impronta personale; a Miu Miu, che prosegue con noi il viaggio nella creatività femminile realizzando i quattro imperdibili appuntamenti ospitati dallo Spazio della Regione del Veneto e dall’Italian Pavilion; alla BNL, che da quest’anno ha scelto di mettere in risalto il lavoro della sceneggiatura nell’ambito delle nostre selezioni”.

Così come si è scelto di dedicare la Sala Laguna a una straordinaria personalità di autrice, Valentina “Zucco” Pedicini, le Giornate scelgono di ricordare il 6 settembre, insieme alla famiglia, agli amici, alle associazioni degli autori, una altrettanto straordinaria personalità d’autore e interprete, Libero “Picchio” De Rienzo, strappato troppo presto alla vita e all’arte.

Tante le novità da evidenziare in questa edizione della maggiore età:

  • Una giuria a doppia personalità: i 10 film in concorso per l’unico premio ufficiale della rassegna – il GdA Director’s Award – saranno giudicati dai 27 giovani appassionati di cinema provenienti dai 27 paesi dell’Unione Europea del programma 27 Times Cinema sotto la guida (una prima volta assoluta) di due registe-produttrici bulgare: Mina Mileva e Vesela Kazakova, applaudite pochi giorni fa al festival di Cannes con il loro ultimo film a Un Certain Regard. Per 11 giorni si confronteranno con i giovani giurati, dialogheranno di cinema e diritti, parteciperanno alla deliberazione finale in streaming (la mattina del 10 settembre) con il coordinamento di Karel Och, direttore del Karlovy Vary Film Festival.
  • L’apertura nel segno di Venezia: sarà Welcome Venice, il nuovo film di Andrea Segre (rivelatosi giusto 10 anni fa alle Giornate con Io sono Li e quest’anno anche protagonista della pre-apertura della Mostra) il film inaugurale delle Notti Veneziane alla Sala Laguna, uno spazio off (ideato e programmato da Gaia Furrer e Silvia Jop) che restituisce al Lido, agli appassionati, al pubblico della città, una sala storica da molto tempo finita nell’oblio. Grazie all’amicizia e alla generosità dell’autore e dei suoi produttori, la selezione delle Notti si apre con una metafora potente e universale dedicata alla città degli ultimi.
  • Valentina Pedicini e Cecilia Mangini: a queste figure così diverse e così idealmente legate dalla passione per l’individuo e per il cinema della realtà è riservata la pre-apertura di quest’anno, il 31 agosto, per una serata condivisa con Bookciak, Azione! e il SNGCI. La Sala Laguna, nel cuore della Casa degli Autori, verrà infatti dedicata a un’amica delle Giornate e di Isola Edipo come Valentina “Zucco”, mentre nella stessa serata verrà proiettato – in anteprima mondiale – il film di Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini Il mondo a scatti, in ricordo della più grande documentarista del cinema italiano.
  • La Mostra del Cinema per Citto Maselli: Le Giornate degli Autori sono felici di unirsi – insieme al SNCCI e alla Settimana della Critica – alla celebrazione del maestro Citto Maselli che la Biennale ha deciso di onorare con una cerimonia speciale domenica 5 settembre al Palazzo del Cinema. Fondatore insieme a Emidio Greco della nostra sezione indipendente, Citto ne è l’anima e il simbolo, oltre che uno dei registi più significativi del cinema italiano, figura di spicco nel rinnovamento della Biennale alla fine degli anni ’60 e nelle lotte per l’indipendenza degli autori alla testa dell’ANAC che il prossimo anno festeggerà i 60 anni dalla fondazione.

Le mostre alle Giornate 2021: due esposizioni – una dedicata alla fotografia e una al fumetto – caratterizzano quest’anno lo spirito della rassegna tra passato e futuro. Ritratti di cinema: Antonietta De Lillo fotografa la Mostra è la bellissima galleria di “scatti” che la futura regista (allora giovanissima freelance) realizzò tra il 1981 e il 1982 a Venezia. Adesso quelle foto, grazie al sostegno della Fondazione CSC e della Film Commission della Regione Campania, restituiscono la memoria di una stagione indimenticabile della Mostra, trovando spazio sia in Sala Laguna che al Palazzo del Cinema grazie a un accordo con La Biennale. L’altra esposizione, questa volta presentata a Venezia in forma “virtuale”, si intitola Free Hughs, è curata da Alessio Trabacchini che l’ha ideata per il #PAFF di #Pordenone con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. È una suggestiva galleria di tavole a fumetto dedicate al tema degli abbracci – il presente e il futuro dell’umanità – è firmata da celebri “matite” del panorama italiano e internazionale e si vedrà al Lido in video proiezione, per poi inaugurarsi dal vivo a Jesi il 3 settembre e approdare infine al PAFF.

Gli incontri e la collaborazione con Isola Edipo: com’è nella tradizione di un progetto culturale che supera le dimensioni della semplice vetrina di opere in anteprima mondiale, anche quest’anno le Giornate riservano ampio spazio alla dimensione dell’incontro e dell’approfondimento. Due i temi portanti fin qui individuati: la formazione e l’inserimento di una nuova generazione nel sistema del cinema e dell’audiovisivo da un canto, l’attenzione al cinema del reale dall’altro. Nel fitto calendario di appuntamenti e visioni, condivise con Isola Edipo, si segnalano inoltre il ritorno di Elisabetta Sgarbi con i suoi Extraliscio in La nave sul monte; il film collettivo realizzato dagli studenti dell’Università IULM di Milano Vorrei sparire ma non morire, un racconto di Pupi Avati realizzato da Marta Erika Antonioli, Nicola Baraglia e Hilary Tiscione; la nuova utopia visiva di Daniele De Michele Naviganti; le atmosfere terse del grande poeta evocate da Denis Brotto in Logos Zanzotto; il docu-film di Marta Miniucchi Benelli su Benelli che l’11 settembre concluderà il percorso dell’edizione 2021 con una grande festa… rombante.

Il progetto 27 Times Cinema: creato nel 2010 sotto l’egida del Parlamento Europeo e realizzato in collaborazione con le Giornate degli Autori, Europa Cinemas e Cineuropa.org, è un vero e proprio campus che per 11 giorni riunisce 27 giovani appassionati di cinema proposti dagli esercenti di qualità dei 27 Paesi europei e selezionati perché – dopo l’esperienza alla Mostra e la partecipazione alla giuria delle Giornate – diventino gli ambasciatori del Lux Audience Award nei rispettivi Paesi. Grazie a workshop, incontri, masterclass e attività sui social network, i partecipanti al progetto sperimentano la dimensione festival in tutti i suoi aspetti, creando poi una vera comunità che si alimenta negli anni.

I premi: dal 2014 è istituito un solo premio ufficiale delle Giornate, il GdA Director’s Award, assegnato tra i 10 film in concorso e consistente in Euro 20.000 divisi tra l’autore dell’opera e il venditore internazionale che la porterà nel mondo e sul mercato. Nel quadro delle Giornate vengono poi assegnati il Premio del Pubblico BNL e il Label Europa Cinemas deciso da una giuria di esercenti europei. Le opere prime in concorso alle Giornate degli Autori concorrono infine al Premio Luigi De Laurentiis, assegnato dalla Mostra al miglior film d’esordio di tutte le sezioni.

La selezione ufficiale: E poi, naturalmente ci sono i film, quelli in concorso e fuori concorso e quelli dello spazio off dedicato al cinema italiano nelle Notti Veneziane. 16 i titoli nella Selezione Ufficiale di cui 10 in concorso, 1 film di chiusura fuori concorso che compete per il Premio del Pubblico BNL e 5 eventi speciali; 6 opere prime; 22 nazionalità rappresentate; 18 autrici invitate, comprese le due protagoniste dei “corti” dei Miu Miu Women’s Tales, altrettanti gli appuntamenti con il cinema italiano alle Notti.

PAFF! Manara Secret Gardens

Scoprire il percorso artistico di Milo Manara, i tanti mondi da lui visitati mettendo in luce la profondità della sua visione estetica e quella sensibilità di artista che lo ha portato a diventare il fumettista più influente sulla scena internazionale del fumetto non solo erotico. È questo il focus dell’esposizione “Manara Secret Gardens”, allestita al PAFF! Palazzo Arti Fumetto Friuli Pordenone dal 7 maggio al 15 agosto. Milo Manara possiede la magia dei grandi artisti: riesce a creare mondi di cui fa sentire l’odore, i suoni, l’aria, le vibrazioni, e tutto quello che ne può conseguire, come il senso di mistero, la meraviglia, la serenità dello sguardo. E tutto questo senza che il lettore se ne accorga, senza attardarlo, senza fermarlo in un sentimento fluttuante, un incantamento che scorre e che ti porta sempre al dopo, alla vignetta successiva.

 

“È una splendida notizia che alla riapertura dei musei e dei luoghi di cultura parta finalmente la mia mostra al PAFF!, in una sede interamente dedicata al fumetto e alle sue forme di espressione che finalmente cominciano a trovare una casa adeguata in Italia. Fumetto che ho cercato di esplorare nei miei cinquant’anni di carriera e che sono riassunti nel percorso di questa particolare esposizione che ha scelto un taglio inusuale per presentare il mio lavoro. Spero che i visitatori friulani, e non solo, apprezzino il progetto realizzato dai curatori e dagli scenografi per presentare le mie tavole a fumetti e le mie illustrazioni, in attesa di poter ritornare a Pordenone di persona, spero al più presto ed entro la fine della mostra”

Milo Manara

Dopo le mostre personali di Giorgio Cavazzano, Gradimir Smudja, Milton Caniff e i Supereroi DC/Marvel il PAFF! Palazzo Arti Fumetto Friuli ancora una volta si propone come un fulcro di iniziative culturali che, partendo dalle firme più prestigiose del fumetto internazionale, coinvolge l’intero mondo artistico e culturale, in Italia e nel mondo e parla a tutti con l’immediatezza e la forza delle immagini.

“Siamo profondamente soddisfatti di essere riusciti a mantenere la promessa fatta a Manara 3 anni fa all’apertura del PAFF! di dedicargli una prestigiosa personale – dice il direttore artistico Giulio De Vita – Milo ha portato bene all’apertura del Palazzo del Fumetto di Pordenone: una sfida ambiziosa e difficile. E oggi, con questa mostra, lo stesso Milo torna a portarci buoni auspici per rilanciare periodi migliori oltre l’oppressione della situazione pandemica e lo fa con la leggerezza e l’eleganza del suo tratto artistico per volare oltre le alte siepi dei giardini segreti”.

Giulio De Vita, Direttore artistico PAFF!

La mostra “Manara Secret Gardens” è la prima realizzazione espositiva che concretizza la sinergia stretta poco prima dell’ondata pandemica tra la struttura pordenonese e il festival partenopeo Comicon, che vuole creare un collegamento nazionale tra le due prestigiose identità a Nord e a Sud dello stivale e che punta a realizzare ambiziose mostre di calibro internazionale. Realizzata da PAFF! e a cura di Claudio Curcio, Matteo Stefanelli, alino di COMICON, con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia presso la Galleria d’Arte Moderna di Villa Galvani, messa a disposizione dal Comune di Pordenone, l’esposizione celebra l’arte di un grande artista che ha incantato illustri maestri del fumetto come Hugo Pratt, del cinema come Federico Fellini, lavorando insieme a loro e con altri grandi protagonisti dello spettacolo e dell’arte come Alejandro Jodorowsky e Vincenzo Cerami, e con grandi scrittori del fumetto angloamericano come Neil Gaiman e Chris Claremont. Il titolo affabulatorio dell’evento espositivo, che trae spunto evidentemente dal romanzo di Frances Hodgson Burnett del 1910, è certamente allusivo, ma allo stesso tempo si apre anche ai diversi universi narrativi, scenografici, mentali, esplorati dall’artista durante la sua ormai lunga carriera, e certamente al verde contesto – il Parco Galvani del PAFF!, in cui questa mostra è organizzata.

“Il percorso artistico di Milo Manara è stato ed è ancora oggi quello di un autore curioso ed eclettico, sebbene concentrato intorno ad alcuni nodi chiave. Questa mostra lo testimonia grazie all’originalità della prospettiva che, intorno al nodo della dimensione fantastica, permette di attraversare l’intero corpus della sua produzione cinquantennale, dagli immaginari della fantascienza e del fantasy al dialogo con la Storia e con il cinema. Un’occasione credo stimolante, fondata su accostamenti insoliti e su allestimenti in grado di suggerire la ricchezza immaginativa di uno dei protagonisti del fumetto internazionale”.

Matteo Stefanelli, Comicon, Co-curatore della mostra

La mostra propone un’esplorazione inedita dell’eclettismo del fumettista veronese, mettendo al centro del percorso una dimensione tanto trasversale quanto sottile nella sua opera: l’immaginazione fantastica. Una dimensione che accompagna la sua traiettoria sin dai primi passi nell’editoria e che, non a caso, è il solo collante in quel caleidoscopio di generi, ambientazioni e registri stilistici che è il suo capolavoro Giuseppe Bergman (1978 – 2004), autentico condensato di un’intera parabola artistica nel fumetto. In esposizione 90 originali di Manara tra tavole a fumetti, disegni per la pubblicità, illustrazioni, omaggi, variant cover per Marvel comics; 3 disegni originali di Federico Fellini, donati personalmente dal regista a Manara, 4 storyboard del fumetto da lui stesso schizzati; una lettera autografa e un layout ad acquerello per “El Gaucho” di Hugo Pratt. Nella selezione sono presenti anche opere raramente esposte nel passato, come una tavola del suo lavoro sperimentale giovanile “Alessio il borghese rivoluzionario” e tre illustrazioni create per una speciale collezione degli orologi Ulysse Nardin.

“Dopo i mesi di chiusura forzata dovuti dalla pandemia da COVID-19 – rileva l’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – il PAFF! riapre con una mostra di rilievo internazionale dedicata al maestro del fumetto Milo Manara. L’esposizione “Secret Gardens” ripercorre la carriera del grande artista con un viaggio nell’immaginazione che arriva fino al cinema con la sezione dedicata alle Fantasie Felliniane. Una mostra importante, capace di attrarre pubblico anche dall’estero e che guarda al futuro con rinnovato ottimismo, nella speranza che si possa finalmente tornare a vivere, anche nel settore della cultura, quella normalità che ci è tanto mancata negli ultimi tempi”.

Tiziana Gibelli, Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia

Tra le tavole originali, alcune dello splendido Caravaggio – imponente opera del 2015 in due volumi dedicata al maestro del barocco raffigurato dal Manara con le fattezze dell’amico e collega Andrea Pazienza – in cui ci fa sentire tutto lo splendore di Roma, la decadenza, la corruzione, la polvere, i mattoni, il frastuono, la bellezza, l’immoralità, la sporcizia, la magnificenza. Nonché la precarietà degli imperi, la transitorietà dei modelli culturali e, in qualche modo, l’eternità dell’arte.All’interno del progetto allestitivo, ideato dallo studio Corde Architetti di Venezia, diverse installazioni esperienziali arricchiscono la già importante mole di opere della mostra che, con le sue 4 sale, ambisce ad essere una delle più suggestive mai realizzate sul celebre autore veronese: attraversandole, il visitatore può interagire nel più rigoroso rispetto delle norme anti-Covid, grazie a proiezioni e contenuti audio video. L’esposizione sarà accompagnata da una programmazione di visite guidate dal carattere coinvolgente e originale condotte da Roberto Fratantonio, mentre anche per chi non potrà recarsi di persona l’esposizione, sarà possibile visitarla online tramite un virtual tour completo in alta definizione.

“La cultura ha assoluto bisogno di ripartire in presenza. E Pordenone riparte alla grande con la mostra di uno dei più celebrati fumettisti del mondo. La città si conferma anche in questo momento difficile come uno dei più importanti centri culturali italiani. Al netto della pandemia, quella di PAFF! è una scommessa che i suoi promotori e il Comune, che l’hanno fortemente voluto, stanno vincendo. Speriamo, norme permettendo, di ricevere visitatori da fuori città, visto che tale esposizione ha il potenziale per attrarre pubblico da tutta Italia e dall’Estero”.

Alessandro Ciriani, Sindaco di Pordenone

Tutto questo riesce a comunicare Manara con la sua grande maestria accompagnata dall’amore sconfinato per il linguaggio fumetto che egli ha sempre difeso, coccolato, studiato, amato, anche per i suoi aspetti più popolari e anche nei momenti più duri della sua storia. Manara, da vero intellettuale, ha sempre saputo spiegare il senso di tutto quello che il fumetto, e lui stesso con il fumetto, hanno realizzato nel corso degli ultimi, straordinari, sconvolgenti, rivoluzionari decenni di strisce disegnate. Straordinari, sconvolgenti, rivoluzionari, anche grazie alla sua grandezza.

 

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