Avete presente quella scarica improvvisa di adrenalina che ti scuote quando una notizia inaspettata ti colpisce dritta al cuore nerd? Quel misto di entusiasmo, nostalgia e fibrillazione che si prova quando il passato bussa di nuovo alla porta con un paio di Manolo Blahnik e uno sguardo che non ammette repliche? Ecco, esattamente questo è successo a migliaia di fan in tutto il mondo — me compresa, confesso senza alcun pudore — quando Disney ha sganciato la bomba: Il Diavolo veste Prada 2 è ufficialmente in produzione e arriverà nei cinema il 1° maggio 2026.
Sì, non è un miraggio. Dopo quasi vent’anni dal debutto della commedia più elegante e tagliente della nostra epoca, quel film capace di trasformare il fashion system in un’arena di gladiatori in tacco 12, stiamo davvero per rimettere piede nei corridoi gelidi e scintillanti della rivista Runway. E c’è di più: le riprese inizieranno a breve tra New York e l’Italia, secondo quanto rivelato da The Hollywood Reporter, e il cast originale — Anne Hathaway, Meryl Streep, Emily Blunt e Stanley Tucci — tornerà a regalarci magie. A loro si unirà Sir Kenneth Branagh, in un ruolo inedito e intrigante.
Ritorno a Runway: cronaca di un cult da 326 milioni di dollari
Per capire quanto sia potente questa notizia, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, precisamente nel 2006. Il Diavolo veste Prada, diretto da David Frankel e tratto dal romanzo semi-autobiografico di Lauren Weisberger, sbancava i botteghini con oltre 326 milioni di dollari a fronte di un budget di appena 35. Un successo clamoroso non solo economico, ma culturale: chiunque, anche chi non distingue un taffetà da un crêpe de chine, conosce la frase “E tu pensi che questo non abbia niente a che fare con te…”.
Il film ha influenzato il nostro modo di vedere il lavoro, l’ambizione, l’autenticità, e soprattutto la moda. Merito anche — e soprattutto — di Miranda Priestly, la direttrice glaciale e implacabile di Runway, interpretata da una Meryl Streep magistrale, che grazie a questo ruolo ha ottenuto una delle sue innumerevoli nomination agli Oscar. Al suo fianco, una Anne Hathaway nel ruolo della timida ma determinata Andy Sachs, una Emily Blunt perfetta nel ruolo dell’assistente tagliente e competitiva, e uno Stanley Tucci iconico nei panni dell’adorabile fashion editor Nigel.
Il sequel: Miranda contro il nuovo mondo
Ma veniamo a noi. Cosa ci aspetta in Il Diavolo veste Prada 2? Secondo quanto anticipato da Variety, la trama del nuovo film sarà uno specchio impietoso dei tempi moderni. Miranda Priestly è ancora alla guida di Runway, ma la rivista sta affrontando il suo momento più buio. L’editoria tradizionale è in declino, soffocata dalla marea montante di social media, influencer e contenuti digitali istantanei. La potenza di fuoco di una volta, quel potere quasi mitologico di decidere cosa fosse “in” e cosa “out”, è ormai un ricordo sbiadito.
E qui arriva la svolta: Andy — sì, proprio lei — non è più la stagista insicura di un tempo. Ora è una potente dirigente a capo di un conglomerato di brand di lusso, e Runway ha un disperato bisogno dei suoi investimenti pubblicitari. Un ribaltamento di ruoli che promette scintille, vendette raffinate e una guerra silenziosa giocata a colpi di couture, strategia e sguardi taglienti.
Emily Blunt, nel sequel, vestirà i panni di un’assistente evoluta, promossa a sua volta a un ruolo di comando, mentre Kenneth Branagh interpreterà il marito di Miranda Priestly, aggiungendo una dimensione personale e familiare alla figura della direttrice più temuta del fashion system.
Una generazione Z pronta al giudizio di Miranda?
Non mancano i rumor sulla presenza di nuovi personaggi, rappresentanti della generazione Z. Nomi caldi come Zendaya, Florence Pugh e Anya Taylor-Joy circolano con insistenza, e immaginare queste giovani icone della moda e del cinema alle prese con l’universo spietato di Runway è una delizia per la mente nerd. Magari nei panni di influencer rampanti o ambiziose stagiste pronte a tutto per conquistarsi un posto in redazione.
E non sarebbe Il Diavolo veste Prada senza qualche cameo da urlo. Ricordate Valentino nel primo film? Ecco, il sequel potrebbe regalarci altri momenti di crossover tra realtà e finzione, mescolando le passerelle vere con quelle del grande schermo.
Tra vecchie glorie e nuove sfide: chi c’è dietro le quinte?
Sul fronte tecnico, si vocifera che David Frankel possa tornare alla regia, mentre la sceneggiatura dovrebbe essere ancora una volta firmata da Aline Brosh McKenna, autrice anche della prima pellicola. Alla produzione troviamo Wendy Finerman, in trattative avanzate con Disney, che ha acquisito i diritti del film e si occuperà della distribuzione globale. Insomma, le basi per un sequel all’altezza dell’originale ci sono tutte.
E come dimenticare il video-annuncio, diffuso sui social, che riprende alcune delle battute iconiche del primo film? Un trailer emozionale che ha fatto esplodere la nostalgia dei fan e ha riacceso il culto per Miranda Priestly, più viva e temibile che mai.
Un bisogno disperato di Chanel… ancora oggi
Il Diavolo veste Prada 2 non è solo un film. È un ritorno emozionante in un mondo che ci ha insegnato che dietro ogni outfit c’è una battaglia, dietro ogni sguardo glaciale un universo interiore, e che l’ambizione — seppur spietata — può essere anche una forma di affermazione personale.
Nel nostro mondo geek, dove la passione per le storie ben scritte e i personaggi memorabili è religione, questo sequel rappresenta un evento epocale. Un ponte tra due epoche, una lente per osservare come è cambiata la moda, la comunicazione e la rappresentazione del potere femminile nel tempo. È anche un’occasione per riflettere su quanto sia difficile rimanere rilevanti in un panorama in continua mutazione, dove TikTok detta legge e il fast fashion brucia tendenze alla velocità della luce.
Nel frattempo, possiamo rivedere il primo film su Max — o, per chi è affezionata come me, rispolverare la vecchia edizione Blu-Ray ormai rovinata dai troppi passaggi — e prepararci emotivamente a un nuovo confronto con la nostra amata (e temuta) Miranda.
Perché diciamocelo: vent’anni dopo, abbiamo ancora un disperato, irrefrenabile bisogno di Chanel.
E voi, siete pronti a tornare negli uffici di Runway? Quali personaggi non vedete l’ora di ritrovare? E chi, secondo voi, potrebbe incarnare il futuro della moda sul grande schermo? Raccontatemelo nei commenti, condividete questo articolo sui vostri social e fate sapere al mondo che Miranda Priestly… è tornata. Ma non fate l’errore di chiamare “azzurro” quel maglioncino.