Quentin Tarantino e la cancellazione di The Movie Critic: ecco il perché 

Recentemente, The Hollywood Reporter ha pubblicato un’inchiesta che svela, attraverso fonti vicine al celebre regista, le ragioni di questa scelta inaspettata.

Tarantino abbandona The Movie Critic per nuove ispirazioni

Nonostante il rifiuto di commentare ufficialmente, si apprende che Tarantino ha preferito abbandonare The Movie Critic a favore di idee che lo entusiasmano maggiormente. Il regista, noto per la sua dichiarazione di volersi ritirare dopo il suo decimo film, ha rivisto la sceneggiatura del film ben quattro volte.

Le quattro versioni di The Movie Critic

La prima versione del copione si concentrava sulla figura della critica cinematografica Pauline Kael. Successivamente, Tarantino ha esplorato l’idea di un critico di film per adulti degli anni ’70, poi uno spin-off di C’era una volta a Hollywood con il personaggio di Cliff Booth interpretato da Brad Pitt, e infine un meta-film che avrebbe unito elementi di tutti i suoi lavori precedenti in un unico universo cinematografico.

Il futuro cinematografico di Quentin Tarantino

Nessuna delle versioni ha però colpito nel segno per Tarantino, che ha scelto di lasciare da parte The Movie Critic per dedicarsi a un nuovo progetto. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti sul futuro cinematografico di Quentin Tarantino.

“Cinema speculation” di Quentin Tarantino

In “Cinema speculation”, Quentin Tarantino racconta la sua passione per il cinema: i film che ha amato, i grandi registi da cui ha imparato; quasi un’autobiografia attraverso una personalissima, e sorprendente, storia del cinema fuori dai canoni tradizionali.

«A un certo punto, quando mi resi conto di vedere film che ai miei coetanei non era concesso vedere, ne chiesi il motivo a mia madre». Mi rispose: «Quentin, mi preoccupa di più se vedi i telegiornali. Un film non può farti male».

“Cinema speculation” è la storia di un bambino innamorato del cinema che passa le serate con i genitori nelle sale di Los Angeles. Quello spettatore vorace, che preferisce ai giochi l’incanto del grande schermo, cresce affascinato da una nuova generazione di attori e registi – come Steve McQueen, Burt Reynolds, Clint Eastwood, Sam Peckinpah, Don Siegel, Brian De Palma, Martin Scorsese – che dalla fine degli anni Sessanta spazza via la vecchia Hollywood. Sono pellicole rivoluzionarie che ispirano l’immaginario di quel ragazzo, un incontro che si rivelerà decisivo per la sua carriera dietro la macchina da presa.

Quentin Tarantino è uno straordinario appassionato di cinema, in tutte le sue forme: “Cinema speculation” è il racconto di come è nato questo amore e al tempo stesso una entusiasmante, sovversiva, dirompente storia del cinema secondo Tarantino. Raccontato in prima persona raccogliendo recensioni, ricordi, aneddoti, tra autobiografia, critica e reportage, questo libro offre uno sguardo unico sulla settima arte, nella versione senza filtri di un suo eccezionale interprete.

Nato nel Tennessee nel 1963, Quentin Tarantino si è trasferito in California all’età di 4 anni. Il suo amore per i film lo ha portato a lavorare in una videoteca, e durante questo periodo ha scritto le sceneggiature di Una vita al massimo e Assassini nati – Natural Born Killers. Il debutto alla regia di Tarantino è avvenuto con Le iene del 1992, nel 1994 con Pulp Fiction ha vinto un Oscar per la migliore sceneggiatura e la Palma d’oro al Festival di Cannes. Tra i suoi film successivi Jackie Brown (1997), Kill Bill Vol. 1 (2003) e Vol. 2 (2004), Grindhouse – A prova di morte (2007). Ha ottenuto diverse candidature agli Oscar per Bastardi senza gloria (2009) e Django Unchained (2012), quest’ultimo gli è valso un secondo Oscar per la migliore sceneggiatura. I suoi film più recenti sono The Hateful Eight (2015) e C’era una volta a… Hollywood (2019). Presso La nave di Teseo sono usciti il romanzo C’era una volta a Hollywood (2021) e Pulp Fiction (2023).

La nota blu dell’arcobaleno di Francesco Benucci

Amicizia e musica possono salvare una vita.Il racconto di un viaggio che le onora entrambe.

Louisiana, 1832. Nei pressi della zona neutrale al confi ne col Texas, in un avamposto dell’esercito, un giovane nativo americano fa amicizia col trombettiere della guarnigione. La musica li unirà, ma la vita li separerà e il giovane dovrà intraprendere un viaggio verso la salvezza, aiutato dalla musica e ostacolato dai pregiudizi. La menzogna porterà il passato del vecchio musicista a scontrarsi col futuro del ragazzo. Francesco Benucci nel suo romanzo d’esordio ci parla di amicizia, amore, integrazione e musica in una avventura un po’ Mark Twain e un po’ Quentin Tarantino.

«Allora è così che sei arrivato qui!».
«No. La storia è un po’ più lunga, molto più complessa e soprattutto
meno allegra».
«Me la vuoi raccontare?».
«No, però ascoltala».
Barry si alzò in piedi, si tolse il cappello e se lo mise in tasca, sputò
dietro di sé, prese un respiro profondo e continuò il suo racconto.

Francesco Benucci nasce a Montevarchi nel 1972 e tuttora vi risiede. Ha pubblicato, in veste di sceneggiatore alcuni fumetti per lo più di carattere storico e ne ha altri in via di pubblicazione. Organizza eventi di carattere letterario e presentazioni, oltre a occuparsi di editoria indipendente, il tutto come hobby. È alla sua prima esperienza nel campo della narrativa non per immagini.

 

 

“Pulp Kitchen”, il libro di ricette dei piatti dei film di Quentin Tarantino

Su Quentin Tarantino è già stato detto molto, forse tutto. Un grande manipolatore, un ottimo regista, un appassionato, uno studioso, che mescola tante cose tutte insieme, e che prende ispirazione dai grandi della storia del cinema. Uno degli aspetti più interessanti del cinema di Tarantino è proprio quello del food, che lui declina abilmente all’interno dei suoi lm, con marchi ttizi, come la catena di fast food Teriyaki Donuts o piatti diventati iconici, come il Big Kahuna Burger. I nostri esperti di cinema Silvia Casini e Francesco Pasqua hanno quindi analizzato i piatti presentinei lm di Tarantino, e la food blogger Raffaella Fenoglio ne ha creato delle ricette tanto semplici, quanto gustosissime.

Milkshake da 5 dollari

Ricetta tratta dal libro

Tra le scene diventate cult di Pulp Fiction c’è l’uscita tra Vincent Vega e Mia Wallace. Il killer ( John Travolta), incaricato di portare a spasso la moglie del suo capo, la accompagna al Jack Rabbit Slim’s, un locale in stile diner anni Cinquanta. Lì trascorrono la serata, evitando silenzi imbarazzanti, davanti a una bistecca, un hamburger al sangue e un frullato. Infatti Mia (Uma Thurman) ordina un milkshake da 5 dollari. Banana e vaniglia sono gli ingredienti principali. Assolutamente da non dimenticare la ciliegina candita sopra la panna a mo’ di guarnizione. E se state pensando di andare a visitare il Jack Rabbit Slim’s per passare una serata folle, con tanto di gara di twist, per poi ordinare, comodamente seduti a un tavolo-macchina, un frullato o una bistecca alla Douglas Sirk (grondante sangue!), serviti da camerieri sosia di Buddy Holly o di Marilyn Monroe… beh, sappiate che si trova nei pressi del principale aeroporto di Los Angeles (1435 Flower Street).
Oggi la proprietà fa parte del Business Center della Walt Disney Company, ma al momento delle riprese era un semplice locale per gli amanti del bowling.

Ingredienti per 2 bicchieri
1 banana matura 250 ml di latte parzialmente scremato 2 palline di gelato alla vaniglia 1 aletta di essenza di vaniglia 2 ciliegine candite panna montata.
Inserite nel boccale di un mixer la banana sbucciata e tagliata a pezzi, il gelato alla vaniglia, la aletta di aroma alla vaniglia e il latte freddo. Azionate il mixer e iniziate a frullare tutti gli ingredienti, nché non si formerà un liquido denso. Versate il frullato in 2 bicchieri alti e capienti.Aggiungete panna montata in abbondanza e guarnite con le famose ciliegine candite.

Silvia Casini, dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere, lavora come project manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo di Gillo Pontecorvo e Sandro Silvestri. In seguito, si specializza in marketing strategico e inizia a collaborare con diverse case di produzione cine-tv. Negli anni, ha collaborato con diverse testate giornalistiche e siti web e ha pubblicato libri per molti editori, tra cui Il gusto speziato dell’amore, L’astro narrante, Gli occhi invisibili del destino. Per Trenta Editore, insieme a Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua, ha pubblicato La cucina incantata (2021) e Indomite in cucina (2022).

Raffaella Fenoglio è foodblogger e autrice di Tre Civette sul Comò, il foodblog con l’indice glicemico al minimo da cui sono nati i volumi Abbasso l’indice glicemico e Indice GliceAmico. Co-fondatrice di Upside Down Magazine, ha pubblicato Gala Cox e i misteri del viaggio nel tempo. È socia fondatrice dell’associazione P.E.N.E.L.O.P.E. ODV, attiva per la parità di genere. È componente di “Città che legge” di Bordighera.

Francesco Pasqua, laureato in discipline dello spettacolo, autore dei cortometraggi Soltanto uno scherzo (vincitore all’International Film Festival di Manhattan) e Countdown (vincitore di due Nastri d’Argento), ha lavorato come story editor al lm Copperman (2019), interpretato da Luca Argentero. Nel 2020, pubblica Fuoritempo e il libro Un tè con Mr. Darcy, scritto con Silvia Casini e Raffaella Fenoglio.

Tornerà Chris Hemsworth a rivestire i panni di George Kirk?

Nel 2016, con un comunicato ufficiale, Paramount aveva annunciato che Chris Hemsworth sarebbe ritornato nei panni di George Kirk nel sequel di Star Trek Beyond, ora che il film sarà diretto da Quentin Tarantino pare che non si sia più parlato di questo progetto. Un anno fa Chris aveva confermato che Star Trek 4 avrebbe visto la luce e che J.J. Abrams sosteneva di avere un’idea su come realizzarlo.

Attualmente tutto sembra fermo e anche gli attori Chris PineKarl UrbanZachary Quinto e John Cho, hanno tutti dichiarato di non essere più stati contattati dalla produzione, pur confermando che una bozza di sceneggiatura esiste.

Questa la risposta di Hemsworth  a IGN che gli ha chiesto informazioni circa la sua presenza nel nuovo film: “Non lo so. È un promemoria per chiamare J.J. e fargli la stessa domanda, perché neanche a me sono arrivate notizie”. A quanto pare J.J. Abrams avrebbe trovato il modo di riportare sullo schermo George Kirk, sacrificatosi a bordo della U.S.S. Kelvin così come possiamo vedere dalle parole di Hemsworth: “[J.J. Abrams] ha trovato il modo di riportare il personaggio in quel mondo. Non posso dire molto – non c’è neanche una sceneggiatura – ma ho sempre pensato che, forse, c’era la possibilità di recuperarlo in qualche modo. Non so cosa avesse in mente, ma era davvero entusiasta del piano che aveva ideato.”

A questo punto, siamo di fronte a un grande interrogativo che al momento non può che restare tale, nella speranza che la Paramount decida di produrre due pellicole diverse, una con la visione di Tarantino che magari non vedrà scendere in campo Hemsworth o semplicemente che verrà sviluppata successivamente e una che ricalcherà l’idea di J.J. Abrams, così come ha anticipato Hemsworth.

Lady Snowblood, il manga che ispirò Kill Bill

Vi vogliamo parlare di un fumetto fondamentale nella storia dei manga nipponici, un vero e proprio cult che ha ispirato il film Kill Bill di Quentin Tarantino, edito in Italia dalla casa editrice J-Pop. Stiamo parlando di una vera e propria icona del fumetto giapponese, Shurayukihime ovvero Lady Snowblood, l’opera scritta da Kazuo Koike e disegnata da Kazuo Kamimura tra il 1972 e il 1973 che ha conquistato l’immaginario pulp/ drammatico nipponico dando vita non solo a un manga, ma anche a film e serie televisive, come la pellicola del 1973, diretta da Toshiya Fujita e Princess Blade, diretto nel 2001 da Shinsuke Sato.

Lady Snowblood è pura e semplice vendetta. In una notte di neve, ad Hachioji, nella prefettura di Kanagawa a Tokyo, nel carcere femminile Hachioji: La detenuta Osayo rimasta incinta viene assistita dall’ostetrica Otora Mikazuki e delle sue assistenti. Il parto si rivela estremamente difficile e pericoloso, non potendo garantire per la sopravvivenza della madre e del nascituro. Osayo insiste affinché il bambino nasca sano non curandosi che il parto potrebbe costarle la vita, minacciando Otora di ucciderla se non fosse riuscita a fare nascere il bambino. Benché riluttante Otora infine acconsente, riuscendo a far nascere il bambino in buona salute, che si rivela essere una femmina. Le detenute sono al quanto tristi per il fatto che sia nata in una prigione. Osservando la notte innevata viene deciso infine di chiamarla Oyuki. Osayo ammette che avrebbe preferito un maschio spiegando di essere stata trasferita da un altro carcere prima di quello per le sue continue relazioni con le guardie carcerarie e i monaci. Venendo diffamata dalle altre detenute, considerandola una ninfomane. Infatti Osayo voleva a tutti i costi rimanere incinta e dare alla luce un bambino. Consapevole che non le rimane molto da vivere, decide di raccontare la sua storia: Due anni prima, suo marito venne ucciso da un complotto a scopo di guadagno da tre uomini e di una donna: Gishiro Tsukamoto, Hanzo Takemura, Shoei Tokuichi e Okono Kitahama. Osayo venne violentata dai tre uomini per due giorni di fila, mentre il suo primo figlio Shiro di cinque anni venne ucciso brutalmente da Gishiro Tsukamoto non sopportando più i suoi pianti. Ottenuti i soldi, i quattro infine si separarono. Shoei Tokuichi rimase affascinato dalla bellezza di Sayo e fu contrario ad ucciderla, decidendo di portarla con sé. Aprì in seguito una piccola locanda sotto falso nome. Sayo facendo finta di essere impazzita per la violenza che le fecero, aspettò il momento giusto per ucciderlo. Pugnalandolo infine alle spalle per poi dilaniarlo. Ucciso Shoei Tokuichi, Sayo si mise poi alla ricerca dei tre rimasti, ma venne infine arrestata e portata in carcere. Sayo non rivelò nulla del motivo del suo delitto, consapevole che nessuno avrebbe fatto niente anche se avesse raccontato tutta la storia. Avendo partorito infine Oyuki, chiede a Otora che quando sarà fuori con sua figlia, una volta divenuta grande, di raccontargli la sua storia e di trovare i responsabili della morte di suo padre e del fratello, consacrando così sua figlia, sulla strada del sangue e della vendetta. Otora e le altre detenute sono rattristate per il tragico e triste destino che attende Oyuki. Uscita infine dal carcere, avendo scontato la propria pena, Otora ottiene la custodia di Oyuki, divenendo così la sua madre adottiva. Passati alcuni anni, Oyuki, divenuta ormai una bambina, Otaru gli racconta infine la storia di sua madre e della sua famiglia. Chiedendo a un amico maestro di spada e di arti marziali, Ouiki inizia un duro addestramento che la porterà a diventare una micidiale assassina tra le più famose del Giappone. Divenuta adulta, Oyoki ottiene svariate richieste di assassinio su commissione da parte della gente più variegata facendosi pagare profumatamente, considerata come l’assassina più impeccabile che riesce portare a termine qualsiasi incarico che le viene affidato. Benché molte volte Oyuki abbia rischiato la vita nella missione. Poco tempo dopo la madre di Otaru, Oyuki inizia a pellegrinare nelle città dove riceve le richieste di assassinio, cercando in primo piano, i tre responsabili della rovina della sua famiglia per ottenere la sua vendetta.

L’edizione italiana è stata presentata sia in tre volumi singoli sia con BOX da collezione contenente subito tutti i tre volumi. Sono presenti all’interno del volume contributi di importati docenti di cinema e cultura giapponese in appendice a ogni volume. Un quarto capitolo a fumetti, seguito del capolavoro hardboiled di Kamimura e Koike ha, in Italia, il titolo di “Rinascita”: dopo aver portato a termine la sua vendetta, Yuki vive nascosta, lavorando come insegnante di ginnastica e con un nuovo obbiettivo: insegnare l’importanza di curare la salute del corpo e dello spirito alle nuove generazioni. Ma le sue letali abilità verranno risvegliate ancora una volta, e il sangue tornerà a scorrere…

Sin City, il capolavoro di Robert Rodriguez

Sin City è un vero capolavoro cinematografico che mescola violenza, noir, azione e una visione unica della città del peccato. Diretto da Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino, il film è un adattamento dei fumetti di Frank Miller che trasporta lo spettatore in un mondo oscuro e decadente, popolato da personaggi corrotti e moralmente ambigui. Diviso in tre episodi tratti dall’opera originale di Miller, Sin City racconta storie coinvolgenti come “Un duro addio”, “Quel bastardo giallo” e “Un’abbuffata di morte”, con accenni anche a “Il cliente ha sempre ragione”. La supervisione dell’autore Frank Miller, co-regista e co-sceneggiatore del film, dimostra il suo coinvolgimento e interesse nel progetto di Rodriguez, anch’egli un grande fan del fumetto.

SIN CITY | Trailer italiano

Sin City racconta di una serie di eventi violenti e oscuri, dove il male si cela dietro ad ogni angolo e nessuno è al sicuro. I personaggi coinvolti sono costretti a lottare per la propria sopravvivenza in un mondo dominato dalla corruzione e dalla violenza.Il tema centrale di questa storia sembra essere la vendetta: Marv è determinato a far pagare a coloro che hanno causato la morte di Goldie; Dwight si trova coinvolto in una spirale di violenza per proteggere le prostitute della città vecchia; Hartigan si sacrifica per salvare Nancy dal sadico Roark Junior. La trama si sviluppa attraverso una serie di vicende interconnesse che culminano in scontri a fuoco, tradimenti e vendette cruente.Il prologo introduce il lettore a un mondo cupo e pericoloso, dove il confine tra bene e male è sfumato e la fiducia è un lusso che non ci si può permettere. Le storie dei vari personaggi si intrecciano in un intricato intreccio di violenza e redenzione, dove ognuno cerca la propria giustizia in un ambiente dominato da criminali e traditori. Il tema ricorrente del potere e della corruzione si manifesta attraverso i personaggi di Roark Senior e Junior, rappresentanti della classe dominante di Sin City che ritiene di poter controllare la vita e la morte degli altri. La lotta per la sopravvivenza e per la giustizia è un filo conduttore che lega le vicende dei vari protagonisti, uniti dalla voglia di far valere la propria dignità di fronte a un destino crudele e spietato.

La trama intrecciata segue le vicende di vari abitanti di Sin City, ognuno con un proprio codice morale e una vendetta da portare a termine. Le scene d’azione sono spettacolari e coinvolgenti, tenendo lo spettatore incollato allo schermo durante ogni scontro e sparatoria. In definitiva, il film ci offre uno sguardo crudo e spietato su un mondo sull’orlo della distruzione, dove il male regna sovrano e la vendetta è l’unica via per trovare un po’ di pace. La storia ci ricorda che, in un mondo dominato dalla violenza e dalla corruzione, la giustizia può essere ottenuta solo con il sacrificio e la determinazione di chi è disposto a lottare fino alla fine.

La fotografia in bianco e nero è magistrale, rendendo Sin City ancora più spettrale e pericolosa. Gli attori principali come Bruce Willis, Mickey Rourke, Jessica Alba, Clive Owen e Rosario Dawson interpretano i loro ruoli in maniera impeccabile, portando sullo schermo tutta la crudeltà e la disperazione dei loro personaggi.

Sin City è un film che lascia il segno, un’opera d’arte visiva che cattura sin dalle prime immagini e trasporta il pubblico in un mondo senza speranza e pieno di mistero. Un capolavoro del cinema che rimane impresso nella mente anche dopo la visione.

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