Jigen Daisuke, il film live action sul socio di Lupin III

Il 13 ottobre 2023, Amazon Prime Video ha lanciato in tutto il mondo il tanto atteso Jigen Daisuke, il nuovo film live action basato sul personaggio di Jigen, il fido compagno di Lupin III. In questa nuova avventura cinematografica, Jigen fa ritorno in Giappone dopo un lungo periodo di assenza per rintracciare il miglior armaiolo del mondo, l’unico in grado di riparare la sua inseparabile Smith & Wesson M19 Combat Magnum che aveva smesso di funzionare correttamente.

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L’attore Tetsuji Tamayama si è calato perfettamente nei panni di Jigen, dopo aver interpretato lo stesso ruolo nel film Lupin III del 2014. Alla regia troviamo Hajime Hashimoto, noto per i suoi lavori come Hokusai, Kamisama no Karute, Grand Guignol, mentre la sceneggiatura è stata curata da Yoshimasa Akamatsu, noto per Corpse Party. Presentato in anteprima al Festival di Venezia 2023, Jigen Daisuke ha ricevuto recensioni positive. Nei fumetti di Monkey Punch, le storie di Lupin III e i suoi compagni sono caratterizzate da un tono più ruvido e sporco, con Lupin III raffigurato come un ladro cinico, arrogante e senza scrupoli. Una rappresentazione che si discosta notevolmente dal ladro gentiluomo reso celebre da Miyazaki e Takahata.

Il dibattito sulla rappresentazione di Lupin III ha influenzato le diverse interpretazioni del personaggio nel corso degli anni. Ogni autore ha cercato di trovare un equilibrio tra la visione di Monkey Punch e quella più amata dai fan di Miyazaki, creando variazioni che riflettono le sfumature del personaggio. Non esiste una rappresentazione definitiva, ma una molteplicità di interpretazioni che rispecchiano le preferenze degli autori.Lupin III è un’icona che unisce spionaggio, azione e avventura in una miscela unica. I suoi racconti sono pieni di inseguimenti, combattimenti e gadget geniali, con un’atmosfera pulp e noir che richiama i grandi maestri del cinema come Leone e Kurosawa. La colonna sonora di Yūji Ōno si integra perfettamente in questo universo, contribuendo a creare l’atmosfera vibrante delle avventure di Lupin III. Tuttavia, i tentativi di portare il personaggio in un live action hanno spesso deluso i fan. Film come La strategia psicocinetica del 1974 e il precedente Lupin III del 2014 hanno incontrato critiche per la mancanza di fedeltà al materiale originale e di coinvolgimento emotivo.

Anche se migliorato rispetto ai suoi predecessori, Jigen Daisuke soffre di tali difetti.

La trama superficiale, la mancanza di approfondimento nei personaggi e la mancanza di coinvolgimento nelle scene d’azione rendono il film poco coinvolgente per gli appassionati più esigenti. Nonostante alcuni momenti di azione più intensa alla fine, manca quel brivido che rende interessanti le avventure di Lupin III.

In conclusione, Jigen Daisuke è un tentativo ben intenzionato ma insufficiente di portare il personaggio sul grande schermo. Mentre vi sono alcuni aspetti positivi, l’opera nel complesso manca della vitalità e profondità che caratterizzano le migliori storie di Lupin III. Si auspica che futuri adattamenti possano catturare in modo più convincente l’essenza unica di Lupin III, rendendolo coinvolgente per i fan di vecchia e nuova generazione.

Lupin the Third – La donna chiamata Fujiko Mine

Arriva per Yamato, in Blu-ray e in Dvd, dal 17 giugno, la fantastica e attesa mini-serie di Lupin III, diretta da Sayo Yamamoto (prima donna alla regia di un prodotto del franchise del ladro gentiluomo), dal titolo completo “Lupin the Third – La donna chiamata Fujiko Mine”. La serie è uno spin-off dell’anime di Lupin III, trasmessa per la prima volta in Giappone su Nippon Television nella primavera del 2012, dopo ventisette anni di assenza seriale del personaggio. Composto da tredici episodi, questo anime, secondo la stessa regista, punta a essere molto più fedele al manga rispetto ad altri anime sul personaggio, accentuando la cupezza e sensualità delle storie cartacee e riprendendo i disegni nel tipico stile di Monkey Punch. In Italia i diritti sono stati acquistati da Mediaset, e la serie è stata trasmessa in prima visione dall’emittente Italia 2 dal 26 maggio al 30 giugno 2014 e replicata anche su Italia 1.

 

Spot - Promo Italia 2 - Lupin III - La donna chiamata Fujiko Mine [HD]

Fujiko Mine (conosciuta in Italia anche come Margot Mine) è un personaggio assai atipico e allo stesso tempo estremamente moderno per una serie “datata” come Lupin. Incautamente si potrebbe definire la compagna del ladro gentiluomo, ma in più di un’occasione la sensuale ladra ne diventa l’antagonista. Sensuale e opportunista, Fujiko non esita ad entrare in competizione con la gang di Lupin, neanche si fa scrupoli a collaborare con Zenigata e la polizia internazionale per arrivare ai propri obiettivi a scapito del suo uomo. Il suo nome originale “Fujiko Mine” è doppiamente significativo per la caratterizzazione del personaggio. Si potrebbe tradurre come “Montagna Fuji”, o un chiaro riferimento alle forme prorompenti di Margot (seno 99.9, vita 55.5, fianchi 88.8) o un omaggio alle leggende legate al noto monto Fuji-yama che spesso vedono protagoniste delle donne “che sanno il fatto loro”. Fatale con gli uomini come con i nemici il suo profumo preferito è ovviamente lo Chanel n°5 ed ha sempre indosso la sua pistola browing M1910.

Nel 2021, in occasione del 50° anniversario della serie animata originale di Lupin III, per la prima volta in Blu-ray la serie capostipite di un nuovo genere nell’universo narrativo di Lupin, un ritorno alla prima storica “giacca verde” nel rispetto delle atmosfere adulte e sensuali del manga originale di Monkey Punch. La serie “zero” di Lupin che ci mostra come tutto ha avuto inizio, focalizzandosi sul punto di vista di Fujiko Mine e mostrandone il misterioso passato. Il primo incontro/scontro con Lupin III, seguito dall’incrociarsi dei destini con Daisuke Jigen e Goemon Ishikawa, suoi futuri soci insieme a Lupin, e l’ispettore Koichi Zenigata.

 

Lupin III – The First

Lupin III ritorna in una colossale rapina in giro per il mondo per rubare il misterioso Diario di Bresson: l’unico oggetto che suo nonno non è stato in grado di trafugare. Il Diario racchiuderebbe oscuri segreti di grandissimo interesse anche per una malvagia organizzazione contro cui Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e perfino Zenigata, dovranno scontrarsi per impossessarsi delle enigmatiche memorie di Bresson.

Da Parigi al Brasile, Lupin e la sua banda, insieme alla loro nuova complice Laetitia, una giovane aspirante archeologa, vivranno un’epica avventura mai vista prima in questo lungometraggio scritto e diretto da Takashi Yamazaki e basato sui personaggi di Monkey Punch.

Lupin III: The First è uscito nelle sale giapponesi il 6 dicembre 2019 distribuito da Toho. GKIDS ha distribuito il film in Nord America il 18 ottobre 2020. Il film è stato una delle selezioni per i Japan Academy Awards nel 2020. Il film ha ottenuto il plauso della critica, con elogi diretti alla trama, alle prestazioni vocali, alla fedeltà al materiale originale e, in particolare, all’animazione. Molti hanno ritenuto che la serie fosse passata bene in CGI, lodando il livello di dettaglio e fluidità.

Lupin III piange Monkey Punch

Monkey Punch è lo pseudonimo di Kazuhiko Katō, il notissimo autore della celebre serie manga di Lupin III  ci ha lasciato ieri all’età di 81 anni!

Nato il 26/05/1937 a Hokkaido, ha lavorato per anni come operatore ai Raggi X presso l’ospedale Kushiro Red Cross Hospital, prima di diventare un’icona mondiale del fumetto. Fu proprio il primario dell’ospedale dove lavorava, Shunichi Michishita, ad incoraggiare il giovane Kato a lasciare il proprio lavoro ed intraprendere la brillante carriera di fumettista che lo stava aspettando. A trent’anni, nel 1965, Kato pubblicò la sua prima avventura Playboy Nyumon (Come diventare un playboy) sulla rivista Manga Story, solo nel ’67 si scelse il fortunato nome d’arte Monkey Punch, quando iniziò a lavorare per il magazine Manga Action Weekly. La sua prima serie, dedicata ad un pubblico adulto si intitolava Pinky Punky, in cui una giovane detective privata affrontava conturbanti avventure contro uno strano scienziato pazzo pervertito.  La serie non ebbe un grandissimo successo ma fu un ottimo allenamento per il suo lavoro successivo, una nuova serie che avrebbe reso Monkey Punch noto a tutto il modo. Nel 1967 nacque il manga di LUPIN III, la saga di un ladro gentiluomo di origine francese che per 5 anni tenne sospeso il pubblico nipponico.

Dalla fine degli anni ’60 ad oggi, Lupin III è stato il protagonista di ben cinque serie animate (l’ultima è andata in onda nell’autunno del 2018), di 10 lungometraggi animati e numerosissimi special televisivi. Monkey Punch ne ha seguito lo sviluppo fino al 1985, per poi lasciare il suo fumetto ad altri autori.

Più volte ospite in Italia, nel 1994 fu l’autore di un inedito albo “Alis Plaudo” scritto in concomitanza della fiera del Fumetto “Lucca Comics”, un’avventura italiana per Lupin III che servì da lancio per l’edizione italiana della seconda serie del Manga. Nel 2001, fu ospite del Festival del Fumetto e dell’Animazione di Romics, evento nel quale Monkey Punch ha incontrato dal vivo il suo pubblico italiano, regalandoci uno dei momenti più significativi del panorama otaku italiano.

Lupin III – Il castello di Cagliostro

Il “ Castello di Cagliostro”, del 1979 è, senza ombra di dubbio, l’opera più famosa tra quelle che hanno come protagonista il pronipote di Arsenio Lupin. Si tratta l’opera prima del regista leone d’oro alla carriera, Hayao Myazaki. affermatosi negli anni come uno dei migliori animatori del panorama internazionale.

Ne “Il Castello di Cagliostro”, infatti,fa la sua comparsa un Lupin inedito, al tempo stesso eroico e romantico, poco interessato ai beni veniali e mosso dal rispetto di un proprio codice morale, quindi un personaggio molto differente dal character originale di Monkey Punch, nella quale troviamo un Lupin violento, a volte sadico, attratto, in modo non platonico, dal gentil sesso, e molto attaccato al guadagno personale. Al contrario nel “ il castello di Cagliostro”, il regista riscrive il personaggio di Lupin ispirandosi all’ Arsenio Lupin della letteratura, riuscendo se possibile a migliorarne ulteriormente i modi, così Lupin non è solo  ladro gentiluomo, ma anche un eroe capace di combattere, a rischio della vita, un potente e consolidato impero criminale, solo per far sorridere una fanciulla, la piccola Clarisse. La purezza dei sentimenti di Lupin, che non nasconde nessun tipo di secondo fine, permette al ladro di incarnare il ruolo di “ eroe positivo”, sin dal principio, mentre il suo antagonista , il conte di Cagliostro acquisisce i tratti di antagonista pochi munti dopo  l’inizio del film.Anche gli altri personaggi seguono i nobili sentimenti di Lupin: Fujiko, nota ai conoscitori della serie animata per la sua avidità, si presta di buon grado a smascherare il perfido conte, mentre Zenigata mette da parte il proprio zelo per contribuire al crollo dell’organizzazione criminale che si cela dietro il tranquillo staterello Questo rapporto conflittuale tra il bene ed il male, è fortemente simboleggiato dai luoghi che i due personaggi erigono a proprie basi operative, entrambe affacciate sul lago di Cagliostro: da una parte il rifugio di Lupin, ossia il palazzo,  dell’arciduca di Cagliostro, ormai in rovina, caratterizzato dai larghi spazi  luminosi, dall’altro la mastodontica mola del castello medievale, cinto di mura e difeso da enormi cannoni. La struttura del castello, dotato, tra le altre cose di complicati sistemi meccanici è stata  la principale  fonte di ispirazione per “ Il Castello Errante di Howl. Ma D’altronde l’intero film è un omaggio che Miyazaki ha fatto a se stesso, come se volesse inserire, all’interno del film, una piccola antologia dei suoi lavori più cari. Questi riferimenti sono a volte molto espliciti, come nel caso dei riferimenti ad Heidi, ( il vecchio custode della villa assomiglia moltissimo al nonno della piccola Heidi, i piani di sfondi montani), o più complessi ( il piccolo Aerogiro del conte e la piccola cannoniera ricordano la tecnologia steam punk presente in Conan, ragazzo del futuro), fino a divenire dei riferimenti velati che solo un occhio attento può notare. D altronde, Il Castello di Cagliostro è stato il primo lungometraggio firmato da Miyazaki, e l’autore ha cercato di fondere nel lavoro tutte le esperienze fatte come disegnatore ed animatore.

Il piccolo stato di Cagliostro, descritto da Lupin come la “nazione più piccola del mondo”, è un paese di pura fantasia. Il paese, ed il suo reggente, si arricchisce mettendo in commercio valute falsificate di altri paesi.Il nucleo principale dello stato di Cagliostro è una poderosa rocca medievaleggiante irta di torri, cinta da alti bastioni, che troneggia al centro di un lago; un antico acquedotto romano la rifornisce di acqua. Il lago stesso si trova in una valle contornata da alte montagne innevate.  A prima vista, sembra, che questo piccolo paese di fantasia vada collocato proprio in Italia. D’altronde, nel nostro paese è esistito un Alessandro Conte di Cagliostro, ossia l’alchimista, avventuriero, mago e massone Giuseppe Balsamo, ma non sperate di trovare un eventuale contrada di Cagliostro, perché si tratta di un nome d’invenzione, creato dallo stesso Balsamo, per avere accesso alle corti europee sfoggiando un blasone nobiliare. Miyazaki non poteva trovare un nome migliore per il suo piccolo paese e la sua economia parassitica, dunque. Ad onor della cronaca va ricordato che Cagliostro morì, o non morì, come pensa chi crede nei  suoi poterimagici, in uno dei più massicci e muniti castelli italiani: il forte di San Leo, contiguo alla Repubblica di San Marino. Quest’ultima, ha sempre goduto di particolari privilegi, tra cui quello di poter battere monete estere a puro scopo numismatico, ed utilizzare le valute di paesi confinanti, come tutti i piccoli enclave. San Marino è divenuto repubblica autonoma nel 1600, ed in qualche modo anche le date di fondazione del “ principato di Cagliostro” coinciderebbero; inoltre, quando Lupin e Jigen entrano a Cagliostro, l’arco sotto cui passano è molto simile agli archi d’ingresso della città di San Marino, mentre i cartelli confinari sono tipicamente italiani; inoltre, poche scene dopo vediamo Jigen e Lupin mangiare con avidità un enorme piatto di spaghetti. Tuttavia come si è detto, San Marino è un’antica repubblica, mentre Cagliostro è retto da un monarca assoluto. Per quanto riguada il sistema politico, probabilmente Miyazaki si è ispirato al piccolo principato di Monaco, retto da cinquecento anni dalla stessa dinastia, i Grimaldi. Da un punto di vista architettonico, invece il parallelo con San Marino non è molto calzalte. La rocca e la sua conformazione fisica, infatti, ricordano più il borgo fortificato di Monts Saint-Michele, nella Bretagna francese. Questo piccolo borgo svetta imperioso su un piccolo promontorio collegato alla terraferma da una lunga lingua di terra, che, durante le forti maree, tipiche di quella zona di costa,viene sommersa completamente dal mare, trasformando il promontorio in una turrita isola. E tuttavia la presenza di resti di epoca romana e lo scenario alpino ricorda moltissimo un altra importante enclave europea, ossia il  principato del Lichenstein, al confine tra Austria e Svizzera la cui capitale è stata fondata dai romani e che tuttora vanta dei reperti architettonici di una certa importanza. L’unico indizio che miyazahi ci dà non aiuta molto a fugare i dubbi: Le scene iniziali e finali sono ambientate a Montecarlo, in costa Azzurra, località da cui è possibile raggiungere, con relativa facilità quasi tutti i luoghi elencati.

Nel 1967 Lupin III nasce come fumetto dalla matita di Kazuhito Kato, meglio conosciuto col nome d’arte di Monkey Punch; approda poi nel 1972 sul piccolo schermo, indossando una giacca verde; la serie ottiene buoni risultati e il successo viene consacrato con la seconda del 1977. Il famoso ladro gentiluomo, accompagnato da Jigen, suo braccio destro, sigaretta piegata e Magnum Combat alla mano, e da Goemon, fedele combattente, tredicesimo discendente di un’antica famiglia di samurai, insieme all’affascinante Fujiko/Margot, astuta truffatrice e all’impacciato ispettore Zenigata si sono affermati negli anni come personaggi cult.

Mikado ha deciso di celebrare il connubio tra questo grande autore e Lupin curando un’edizione completamente nuova: è stato infatti acquisito l’internegativo giapponese per poter offrire una qualità superiore delle immagini ed è stato convocato il cast storico della serie per il doppiaggio: Roberto del Giudice (Lupin), Sandro Pellegrini (Jigen), Antonio Palombo (Goemon), Alessandra Korompay (Fujiko) Rodolfo Bianchi (Zenigata).

Lupin III. Il leggendario ladro gentiluomo di Monkey Punch

Lupin III, il celebre manga e anime creato da Monkey Punch nel lontano 1967, si conferma ancora oggi uno dei più famosi e apprezzati di tutti i tempi. Liberamente ispirato al personaggio di Arsenio Lupin ideato da Maurice Leblanc, la serie narra le avventure di Arsenio Lupin III, il nipote del celebre ladro gentiluomo francese, e della sua banda di fuorilegge: il tiratore scelto Daisuke Jigen, la seducente e imprevedibile Fujiko Mine, e il samurai Goemon Ishikawa XIII. Insieme, questi quattro personaggi si lanciano in rocambolesche imprese criminali, sfidando le forze dell’ordine, le organizzazioni segrete e i rivali più pericolosi. Tra gli inseguitori più tenaci c’è l’ispettore Koichi Zenigata dell’Interpol, che ha dedicato la sua vita a catturare Lupin e i suoi soci.

Il debutto di Lupin III avvenne il 10 agosto 1967 sulle pagine di Weekly Manga Action, una prestigiosa rivista settimanale della Futabasha. L’autore di questa opera geniale è Kazuhiko Katō, noto con lo pseudonimo di Monkey Punch.

La serie animata di Lupin III venne trasmessa per la prima volta in Giappone il 24 ottobre 1971 e, nonostante il passare degli anni e l’arrivo di numerosi film, serie e speciali, è ancora oggi la preferita dai fan del ladro gentiluomo. Le avventure di Lupin III, come è stata intitolata la prima storica serie televisiva anime, ha riscosso un successo ancora maggiore rispetto al manga, grazie alla collaborazione di autentici maestri dell’animazione giapponese come Hayao Miyazaki, Isao Takahata e Osamu Dezaki. La prima serie televisiva anime fu trasmessa dal 1971 al 1972 su Yomiuri TV, seguita da altre cinque serie tra il 1977 e il 2018. A queste si sono aggiunti numerosi film cinematografici, film per la televisione, OAV, ONA e crossover con altre serie famose.

Nel 1987 la terza serie di Lupin III venne acquistata dal network italiano Mediaset. Prima della messa in onda, la società milanese si assicurò anche i diritti delle prime due serie, le quali furono pesantemente modificate per essere trasmesse. Le puntate vennero ridoppiate e, attraverso l’utilizzo di uno stratagemma, le prime due serie vennero unite anche utilizzando episodi chiaramente diversi. Gli eredi di Leblanc, creatore del personaggio letterario Arsene Lupin, impedirono l’utilizzo del suo nome nella versione italiana dell’anime: Arsene divenne Arsenio o Arsenico. La prima serie animata di Lupin è stata un vero e proprio pioniere degli anime per adulti e ha influenzato profondamente le opere successive. Al momento della sua messa in onda, fu criticata per i toni troppo maturi e abbandonò l’atmosfera noir nella seconda parte della stagione.

Lupin III ha trovato spazio anche in altri media, come film live action, serie televisive live action, spettacoli teatrali e videogiochi.

Questa serie ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare mondiale, grazie alla sua originalità e alla sua capacità di rinnovarsi nel tempo. I personaggi di Lupin III sono diventati dei veri e propri simboli dell’animazione giapponese, apprezzati da pubblici di tutte le età e di tutti i gusti. Lupin III è una serie che continua a divertire, emozionare e sorprendere senza mai perdere il suo fascino. Cowboy Bebop, un altro anime di grande successo, ha ammesso di essere stato ispirato da Lupin III, sia per l’atmosfera noir che per i personaggi: Spike Spiegel, il protagonista, ha molte somiglianze con Lupin dal punto di vista del carattere, mentre Jet Black è ispirato a Jigen e Faye Valentine prende spunto da Fujiko. Hideo Kojima, creatore della popolare serie di videogiochi Metal Gear, ha paragonato la personalità di Snake a quella di Lupin, affermando che: “in Metal Gear Solid, Snake è diventato un ragazzo dalla lingua tagliente, simile a Lupin III che flirtava con le donne e raccontava molte barzellette”.

Chi è Monkey Punch?

Monkey Punch è lo pseudonimo di Kazuhiko Katō, il notissimo autore della celebre serie a fumetti nipponica (manga) di Lupin III. Nato il 26/05/1937 a Hokkaido, ha lavorato per anni come operatore ai Raggi X presso l’ospedale Kushiro Red Cross Hospital, prima di diventare un’icona mondiale del fumetto. Fu proprio il primario dell’ospedale dove lavorava, Shunichi Michishita, ad incoraggiare il giovane Kato a lasciare il proprio lavoro ed intraprendere la brillante carriera di fumettista che lo stava aspettando.

A trent’anni, nel 1965, Kato pubblicò la sua prima avventura Playboy Nyumon (Come diventare un playboy) sulla rivista Manga Story, solo nel ’67 si scelse il fortunato nome d’arte Monkey Punch, quando iniziò a lavorare per il magazine Manga Action Weekly. La sua prima serie, dedicata ad un pubblico adulto si intitolava Pinky Punky, in cui una giovane detective privata affrontava conturbanti avventure contro uno strano scienziato pazzo pervertito.

La serie non ebbe un grandissimo successo ma fu un ottimo allenamento per il suo lavoro successivo, una nuova serie che avrebbe reso Monkey Punch noto a tutto il modo. Nel 1967 nacque il manga di LUPIN III, la saga di un ladro gentiluomo di origine francese che per 5 anni tenne sospeso il pubblico nipponico.

Kazuhiko Katō risiede tutt’ora a Tokyo vivendo una tranquilla e agiata esistenza grazie ai profitti di copyright internazionali che il suo Lupin gli ha donato (fumetti, cartoni animati, ma anche videogiochi, gadget ecc. ecc.).

Più volte ospite in Italia, nel 1994 fu l’autore di un inedito albo “Alis Plaudo” scritto in concomitanza della fiera del Fumetto “Lucca Comics”, un’avventura italiana per Lupin III che servì da lancio per l’edizione italiana della seconda serie del Manga.

Nel 2001, fu ospite del Festival del Fumetto e dell’Animazione di ROMICS, evento nel quale Monkey Punch ha incontrato dal vivo il suo pubblico italiano, regalandoci uno dei momenti più significativi del panorama otaku italiano.

Isao Takahata & Hayao Miyazaki per Lupin III

Lupin III è uno dei personaggi più famosi e longevi dell’animazione giapponese. Creato nel 1967 dal mangaka Monkey Punch, il ladro gentiluomo è il nipote di Arsène Lupin, il celebre personaggio letterario francese. Le sue avventure sono state raccontate in manga, anime, film, videogiochi e altri media, ma forse la sua incarnazione più memorabile è quella della seconda serie televisiva, nota anche come Lupin III – La seconda serie o Lupin III – Le avventure di Lupin III.

Questa serie, trasmessa in Giappone dal 1977 al 1980, ha segnato un punto di svolta nella storia di Lupin III e dell’animazione giapponese in generale. Il motivo principale è la presenza di due registi che avrebbero poi fondato lo Studio Ghibli e dato vita a capolavori come La tomba delle lucciole, Il mio vicino Totoro, La principessa Mononoke e Il castello errante di Howl: Isao Takahata e Hayao Miyazaki.

I due registi, che avevano già lavorato insieme alla prima serie di Lupin III e al film Lupin III – Il castello di Cagliostro, hanno preso in mano la seconda serie dopo i primi 26 episodi, diretti da Seijun Suzuki e altri. Il loro obiettivo era di rinnovare lo stile e il tono della serie, rendendola più dinamica, divertente, avventurosa e sofisticata.

Per farlo, hanno apportato diverse modifiche ai personaggi, alla trama, al disegno e alla colonna sonora. Lupin III diventa più intelligente, elegante e simpatico, ma anche più vulnerabile e umano. Il suo eterno rivale, l’ispettore Zenigata, diventa più competente e rispettabile, ma anche più comico e affezionato a Lupin. La bella e astuta Fujiko Mine diventa più indipendente e meno interessata al denaro, ma anche più ambigua e imprevedibile. Il tiratore scelto Jigen e il maestro del travestimento Goemon diventano più fedeli e amichevoli con Lupin, ma anche più caratterizzati e profondi.

Le storie diventano più varie e originali, spaziando dal giallo al fantastico, dallo spionaggio alla fantascienza, dalla commedia al dramma. I luoghi diventano più realistici e dettagliati, ispirati a paesi e città reali o immaginari. Il disegno diventa più fluido e espressivo, grazie alla cura dei movimenti, delle espressioni e delle inquadrature. La colonna sonora diventa più ricca e coinvolgente, grazie alle musiche di Yuji Ohno, che mescolano jazz, rock, pop e altri generi.

Il risultato è una serie che ha conquistato il pubblico e la critica, sia in Giappone che all’estero, e che ha influenzato generazioni di autori e fan dell’animazione. Quando Isao Takahata e Hayao Miyazaki reinventarono Lupin III, hanno creato un capolavoro senza tempo, che ancora oggi si può apprezzare e ammirare.

Rupan sansei: Pilot Film

Nel 1969, a soli due anni dall’uscita del fumetto di Monkey Punch in Giappone, è stato trasmesso un breve filmato di 15 minuti chiamato “pilot film”. Questo filmato era un test promozionale per la serie animata dedicata a LUPIN III che sarebbe stata creata. Nonostante la sua durata ridotta, il pilot film, diretto da Masaaki Osumi, rappresenta già un prezioso esempio di ciò che sarebbe diventato l’anime: azione, umorismo e provocazioni sottili.

Rupan sansei: Pilot Film (Люпен III: Пилот) [1969] Persona99

Il Pilot Film può essere considerato quasi come un moderno TRAILER, che utilizza gli stessi stili e tecniche dei media: primi piani intensi dei protagonisti, utilizzi di zoom “a seguire” e inquadrature suggestive.

La scena inizia con la presentazione dell’ispettore Zenigata, un poliziotto che risponde a una telefonata di Lupin mentre gioca a “Shogi”. Durante la chiamata, Zenigata nota che uno dei pezzi del suo gioco ha la firma del suo nemesi. Il detective riesce a rintracciare la telefonata, ma quando arriva alla cabina telefonica, la trova vuota e scopre solo un altro pezzo esplosivo del gioco… tutto ciò mentre risuona la risatina di Lupin in sottofondo. La scena cambia immediatamente con una Mercedes Benz SSK che sfreccia a tutta velocità, quasi come un aeroplano nella scena successiva, da cui Lupin salta fuori con un candelotto di dinamite.Un’altra scena mostra Lupin che si trasforma in vari personaggi, dimostrando le sue abilità di cambiaforma.Ora Lupin è nel suo covo e parla con tre complici (Goemon e Fujiko non sono presenti).C’è un rapido cambio di scena in cui Jigen spara e colpisce il flauto di champagne che Lupin sta bevendo, mentre un breve flashback introduce l’abilità di Jigen con le pistole.Fujiko fa il suo ingresso nella scena, tenendo in mano un Asso di Cuori. Viene presentata brevemente, seguita da una breve scena di nudo.Goemon invece viene introdotto attraverso un cannocchiale che Lupin tiene in mano.Nell’ultima scena, Zenigata fa irruzione nel covo di Lupin, ma viene fermato dall’abilità di Jigen e ingannato dalla trasformazione di Lupin, che riesce a fuggire con i suoi complici su un grande aquilone rosso…

Questo pilot film, sebbene breve, ha dato un assaggio di ciò che avrebbe offerto la serie animata di LUPIN III, con la sua miscela di azione, umorismo e provocazioni sottili.

Il Manga di Lupin III

Nel 1967 cominciano le avventure a fumetti di Rupan Sensei (Lupin III in Italia) sulla testata nipponica Manga Action del celebre autore Monkey Punch (al secolo Kazuhiko Kato). Un personaggio completamente nuovo nella cultura editoriale del Sol Levante, ispirato alla saga letteraria francese di Arsene Lupin, di cui il ladro nipponico è il diretto discendente. Con un tratto nuovo, semplice, altamente caricaturale, e che verrà preso come punto di partenza per moltissime opere successive, Monkey Punch rivoluziona anche il modo stesso di disegnare il “manga”, creanco  un fumetto per adulti, con chiare allusioni alla sfera erotica in cui lo stesso protagonista non è più un eroe senza macchia che combatte per il bene altrui, ma un ladro, che affronta una serie di rocambolesche avventure solo per il suo appagamento.

La prima serie del fumetto impegnerà Monkey Punch per 5 anni, fino al 1972, mentre è del 1977 l’inizio dei lavori per la nuova serie, con il titolo Shin Rupan Sansei (Il nuovo Lupin III),conclusasi nel 1980 con un successo editoriale impressionante che fece raddoppiare la tiratura della rivista su cui era pubblicato.

In Italia il fumetto originale arrivò solamente nel 1994, preceduto dalla messa in onda del cartone animato ad esso ispirato. Per il suo lancio la casa editrice Star Comics decise di intraprendere un simpatico progetto tutto italiano pubblicando un’inedita avventura del ladro gentiluomo ambientata proprio nel nostro paese ad opera dello stesso Monkey Punch. “Alis Plaudo”, è il nome di questo albo ma anche del prezioso artefatto di Leonardo da Vinci che Lupin tenterà di rubare durante il festival del fumetto italiano “Lucca Comics”. Un comicbook unico, scritto dai Kappa Boys (De Giovanni, Rossi, Baricordi e Pietroni), e uscito sulle pagine di Kappa Magazine.

In concomitanza con questa simpatica trasferta italiana di Monkey Punch, la Star Comics editò, con 20 anni di ritardo, la seconda serie del fumetto. Ventinove numeri  e un paio di speciali che allietarono il pubblico italiano fino alla seconda metà del 1996 ma che non ebbero la stessa fortuna della controparte animata, vuoi per il tratto ormai un po’ datato, vuoi per le palesi differenze con il cartone e con la pesante censura che questi ha subito.

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