Immersa tra le montagne della prefettura di Yamagata, Ginzan Onsen è un luogo che sembra uscito da una fiaba. Questo piccolo gioiello del Giappone, con le sue locande in legno, le lanterne a gas e le sorgenti termali, ha conquistato il cuore di Hayao Miyazaki, ispirando alcune delle atmosfere magiche del suo capolavoro, La Città Incantata. Ma se il successo del film ha portato fama internazionale a questa cittadina, ha anche posto nuove sfide alla sua serenità e al suo fragile equilibrio.
Una storia tra argento e acqua calda
Il nome Ginzan Onsen, che si traduce come “sorgente termale della montagna d’argento”, racconta già molto della sua storia. Cinquecento anni fa, i minatori delle miniere d’argento di Nobesawa scoprirono casualmente queste sorgenti calde. Quando l’attività mineraria declinò nel XVII secolo, le sorgenti divennero il fulcro dell’attenzione, trasformando il luogo in una meta per chi cercava ristoro.
Fu però durante l’era Taisho (1912-1926) che Ginzan Onsen raggiunse il suo massimo splendore. I ryokan in legno, che ancora oggi si affacciano sul fiume Ginzan, furono costruiti in quegli anni, regalando alla cittadina il fascino romantico che la contraddistingue. Di sera, le lanterne a gas si accendono, illuminando le strade pedonali con una luce calda e suggestiva. In inverno, la neve trasforma il paesaggio in una cartolina, con ogni dettaglio ricoperto da un candido manto bianco.
Il legame con Miyazaki e Studio Ghibli
Hayao Miyazaki è noto per prendere ispirazione da luoghi reali per dare vita ai mondi straordinari dei suoi film, e Ginzan Onsen non fa eccezione. Gli stretti ponti pedonali, le locande storiche e le sorgenti termali sembrano essere stati trasportati direttamente nel mondo incantato di Chihiro. Non sorprende che appassionati dello Studio Ghibli da tutto il mondo si rechino qui per respirare l’atmosfera del film e perdersi tra i suoi paesaggi da sogno.
L’altra faccia del turismo: overtourism e regolamentazioni
La magia di Ginzan Onsen, però, ha un costo. Ogni anno, oltre 330.000 turisti affollano questa piccola cittadina, mettendo a dura prova le sue infrastrutture e la qualità della vita dei residenti. Le stradine e i ponti spesso diventano congestionati, al punto da ostacolare persino il passaggio delle ambulanze. Per affrontare il problema, le autorità locali hanno introdotto misure drastiche.
Da gennaio a marzo, il numero di visitatori senza prenotazione è limitato a 100 persone durante le ore di punta serali, e l’accesso dopo le 20:00 è riservato esclusivamente agli ospiti dei ryokan. Inoltre, dal mese di febbraio, i turisti dovranno lasciare le auto a 2 chilometri dal centro e utilizzare un servizio navetta per raggiungere la città.
Un’esperienza da fiaba
Nonostante le restrizioni, Ginzan Onsen continua a offrire esperienze uniche. Le Shirogane-no-Taki Falls, con i loro 22 piedi di altezza, sono un’attrazione imperdibile, così come i bagni termali pubblici che permettono di immergersi nelle calde acque circondati dalla natura. I ryokan storici, alcuni ristrutturati da celebri architetti come Kengo Kuma, combinano tradizione e modernità, offrendo un soggiorno indimenticabile. Non mancano i souvenir, come le bambole Kokeshi, realizzate a mano dagli artigiani locali.
Come arrivare
Raggiungere Ginzan Onsen è più semplice di quanto si possa immaginare. Da Tokyo, basta prendere la linea JR Yamagata Shinkansen fino a Oishida Station e poi proseguire in autobus o taxi. Per chi preferisce maggiore autonomia, è possibile noleggiare un’auto, parcheggiandola fuori città.
Un tesoro da proteggere
Ginzan Onsen non è solo una destinazione turistica: è un luogo intriso di storia, cultura e bellezza naturale. La sua popolarità è una lama a doppio taglio, ma le misure adottate dimostrano l’impegno per preservare questo angolo di paradiso. Visitare Ginzan Onsen significa immergersi in un mondo senza tempo, ma è fondamentale farlo con rispetto, per garantire che la sua magia possa incantare anche le generazioni future.