Giada Shōto Colistra: un talento che evoca libertà!

La giovane talentuosa cosplayer romana Giada, meglio conosciuta con il nome di Andromeda (nick ispirato al suo cavalieri di bronzo preferito de I Cavalieri dello Zodiaco, Shun di Andromeda), ha iniziato la sua avventura nel mondo del cosplay nel lontano 2015 dopo aver visto una compagna di scuola praticare questo affascinante hobby. Andromeda non si limita a cucire i suoi cosplay, ma si impegna a interpretarli e ad incarnare i suoi personaggi preferiti con passione e dedizione. Tra i numerosi personaggi da lei rappresentati, spaziano dalle anime e manga a film e personaggi Disney.

Tra gli anime il suo personaggio di debutto Ken Kaneki da Tokyo Ghoul, suo primo cosplay nel lontano ottobre 2015. Poi ha interpretato Neji Hyuga, Hinata Hyuga, Sakura Haruno, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sai e Deidara da Naruto, Shoto Todoroki, Shinsou Hitoshi, Denki Kaminari, Kyoka Jirou, Eijirou Kirishima, Oboro Shirakumo, Toga Himiko e Dabi(Toya Todoroki) da My Hero Academia, Zoro da One Piece, Hiei da Yu degli spettri, Nezuko Kamado, Giyuu Tomioka, Tanjirou Kamado e Genya Shinazugawa da Demon Slayer, Inuyasha dall’anime omonimo, Shun di Andromeda, Saori Kido e Pandora da Saint Seiya, Shoko Nishimiya de La forma della voce e Kenma Kozume da Haikyuu. Ispirandosi ai film ha interpretato Mercoledì Addams da La famiglia Addams e della Disney ha dato vita a Trilli, Ariel umana e sirena, Aurora dall’abito blu, Elsa da Frozen con l’abito di ghiaccio e Alice nel paese delle meraviglie dalla Disney. Sta ultimando il cosplay di Ace e Luffy di One Piece e ha per ora solo instant di Rin Nohara da Naruto e Hawks da My Hero Academia.

Per i cosplay a cui è più legata le viene molto difficile rispondere, non saprebbe scegliere, forse Ariel in quanto è la sua principessa preferita Shoto e Shinsou da My Hero Academia in quanto personaggi preferiti in assoluto di tale anime e Shoko Nishimiya perché trattandosi di una ragazza sorda bullizzata, anche se non sorda la riguarda in quanto disabile come lei e altri.

Nonostante le sue difficoltà di orientamento ed equilibrio, che a volte le impediscono di partecipare a molti eventi, Giada frequenta abitualmente importanti manifestazioni a Roma come il Romics, il Mercatino Giapponese e i Fotocosplay. È convinta che i social abbiano contribuito a diffondere la cultura del cosplay e a sostenere la libertà di espressione. Oltre al cosplay, Giada si dedica anche al canto e alla recitazione. Il suo consiglio per chi vuole avvicinarsi a questo mondo è quello di divertirsi e esprimere liberamente la propria creatività, poiché il cosplay non ha età. Con grande entusiasmo augura buon divertimento agli aspiranti cosplayers e li incoraggia a esprimersi attraverso questo coinvolgente hobby.

Per approfondire il talento di Giada vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali Instagram, Twitter e TikTok.

Ginevra “_hinacot” Mulinari: cosplayer, attrice e cantante, un’artista a 360°

Ginevra Mulinari, conosciuta soprattutto col suo nome d’arte Daphne e su Instagram come @_hinacot, è una cosplayer, scrittrice per passione, attrice e cantante, e vive ad Anzio in provincia di Roma. Imbattutasi nel mondo del cosplay nel 2021, aspira a farsi strada nel futuro grazie alla sua arte, nei vari ambiti nella quale è coinvolta. Ha realizzato cosplay di Genshin Impact, videogioco di fama mondiale rilasciato da Hoyoverse, ed è famosa per il suo meraviglioso cosplay di Sailor Moon che ha visto il suo debutto presso il Mercatino Giapponese a Roma, Ippodromo Capannelle.

Il nickname di Ginevra, _hinacot, è stato liberamente composto da Daphne aggiungendo alla radice giapponese “hina” le ultime tre lettere della parola inglese “apricot” (in italiano albicocca). Il nome d’arte invece, Daphne, è principalmente ispirato al personaggio nonché protagonista della prima stagione della celeberrima serie Netflix “Bridgerton”, Daphne Bridgerton.

Daphne ha avuto modo di avvicinarsi a questo mondo durante la pandemia, precisamente nel 2021, quando un’amicizia su Instagram l’ha introdotta al cosplay. Era la primissima volta che Daphne venne a contatto con parrucche da acconciare, costumi da cucire o ordinare, pose da imparare, ma senza farsi intimorire dai più bravi e da chi potesse giudicarla, intraprende questo cammino, ricevendo sempre il sostegno di sua madre. Daphne decise di realizzare il suo primo cosplay in occasione dell’eventualissima edizione del Lucca Comics 2021, al quale poi non poté più partecipare causa covid. Ordinò il cosplay di Muichiro Tokito, Pilastro della Nebbia di “Demon Slayer”, riarrangiandolo alla sua OC ( Own Character ) Mitsuji Kibutsuji, Pilastro del Sangue di “Demon Slayer”.

 Daphne finora ha realizzato numerosi cosplay, cominciando dalla famosissima combattente che veste alla marinara Sailor Moon, sia versione Super che versione Eternal, passando poi all’affascinante danzatrice di Sumeru, Nilou di Genshin Impact, l’innocente fanciulla dal passato travagliato Miyo Saimori dell’anime “My Happy Marriage”, e ancora la misteriosa bambola di scrittura automatica di Leiden, Violet Evergarden. Le relative foto e i restanti cosplay realizzati dalla cosplayer sono disponibili sulla sua pagina Instagram. Senza ombra di dubbio, come rivelato dalla stessa Daphne, il cosplay a cui tiene di più è la sua Sailor Moon. Il cartone della bella guerriera detentrice del Cristallo d’Argento Leggendario e Principessa della Luna ha segnato profondamente la cosplayer, lasciando dentro di lei un legame indissolubile con questo anime, dovuto specialmente dai bei ricordi d’infanzia.

Daphne tende ad ordinare costumi e parrucche sui siti più conosciuti. All’arrivo dei prodotti, si mette subito all’opera per quanto riguarda l’acconciare la parrucca del personaggio, sistemare eventuali difetti sul costume riadattandolo su misura e sperimentare il make-up che più si addice al personaggio scelto. Inoltre, la cosplayer ha dichiarato di volersi cimentare per quanto concerne la creazione di prop.

Come spesso ripetuto da Daphne, nel mondo del cosplay esistono i cosplayer professionisti, quelli di successo o “quelli bravi”, e la maggior parte delle volte vanno a intimorire e a ledere l’autostima ( involontariamente o volontariamente ) di quei cosplayer che invece sono ancora alle prime armi, costretti a lasciare questo mondo perché si auto considerano incapaci di arrivare al loro livello. Il cammino verso il successo nel mondo cosplay non è una strada in salita, ma una piena di buche, a volte voragini, in quanto da sempre arieggia competizione, sia sui social che in fiera, fra i cosplayer. Daphne è convinta che se una persona ha intenzione di portare avanti un progetto, una passione, lo fa noncurante di chi potrebbe scoraggiare, insultare e polemizzare qualsiasi cosa, e soprattutto lo fa consapevole del fatto che all’inizio non è garantito che si spicchi subito il volo. C’è chi ha modo di pagarsi un fotografo che produce scatti sensazionali, chi  ha del buon tempo e sforna costantemente content impeccabili, chi ( spesso con qualche aiutino ) raggiunge picchi di 10.000 followers in pochissimo tempo, e chi ne ha più ne metta. Con pazienza, la giusta dedizione e una piena dose di motivazione, i risultati inevitabilmente arrivano. Forse con le loro tempistiche, ma arrivano. Se non si va avanti con il proprio percorso, non si saprà mai che piacevoli sorprese tiene in serbo il futuro.

Daphne segue, dall’inizio della sua carriera, cosplayer come @reicherusama e @occultmage , figure da cui trae maggiore ispirazione. Inoltre, secondo l’opinione di Daphne, gli original non vanno affatto a snaturare i cosplay, anzi, manifestano dettagli totalmente intimi e personali del lavoro dei cosplayer.

Riguardo a fiere ed eventi, Daphne ha partecipato nel corso degli anni a fiere importanti come il Lucca Comics, la sua prima fiera, Romics, Rimini Comics, ma anche fiere organizzate per tutto il Lazio. Le fiere del suo cuore sono però il Mercatino Giapponese, dove è stata ribattezzata “Sailor Moon del Lazio“, diventata ormai una specie di casa dove rifugiarsi per staccare la spina e divertirsi, e poi l’Ostia Comics, dove ha vinto il suo primissimo premio per “migliore interpretazione” partecipando all’omonimo contest. Insomma, per Daphne, qualsiasi fiera che la faccia sentire come a casa diventa la sua fiera preferita.

Citando nuovamente l’opinione della cosplayer, l’evoluzione così liberamente percepita da Daphne nel mondo del cosplay è interpretata fondamentalmente in modo positivo, nonostante non vada a trascurare anche i suoi immancabili lati negativi. Partecipando alle fiere, la cosplayer ha avuto modo di notare che fra ragazzi, adulti e bambini, molte più persone hanno subito il fascino dei colori sfavillanti dei costumi e dai make-up sbalorditivi, e si stanno avvicinando sempre più, informandosi e di conseguenza appassionandosi, addentrandosi in questo piccolo ma grande universo, visto come un’opportunità per fuggire da una realtà a volte troppo soffocante o comunque per fare nuove conoscenze. Pian piano la community si allarga e tantissimi iniziano davvero ad apprezzare il cosplay.

Per Daphne, i social network sono stati, e continuano ad esserlo, il modo più efficiente per condividere la propria attività cosplay e costruirsi un seguito. Lo streaming, per Daphne, è una scelta opzionale per i cosplayer e non è fondamentale, se non per accrescere il numero di followers oppure stringere maggior contatto coi propri followers.

Per di più, Daphne sostiene fortemente chi con il cosplay intende mandare avanti anche un business, preferibilmente in maniera pulita. Se si ha un talento e se si ritiene giusto ricevere dei guadagni per il proprio lavoro, non c’è nulla di male, dichiara la cosplayer. Sono in molti attualmente ad aprire account ko-fi, a vendere stampe delle proprie foto in cosplay durante le fiere, ed è innegabile parlare di “industria” in questo senso. In questo modo, non solo i cosplayer hanno modo di ricevere più apprezzamento dal loro seguito, ma anche chi compra è felice di aver supportato un artista che ammira.

Purtroppo però, come per tutti i cosplayer, chi più chi meno, c’è sempre quella gente che critica e disprezza ciò che fanno gli altri. Daphne combatte e sta tuttora combattendo con chi continua a giudicarla, e l’unica arma che ritiene efficace in questi casi è la più totale indifferenza e continuare a camminare a testa alta, fiera del percorso che sta facendo. Nessuno è perfetto, tuttavia nessuno ha il diritto di giudicare nessuno.

Nella vita di Daphne, il cosplay ha un forte impatto in ambito privato, sociale e professionale. La sua famiglia, purtroppo solo una parte, la supporta continuamente; i suoi amici la ammirano e la sostengono; i suoi professori, la sua docente di canto e la sua compagnia teatrale non possono fare a meno di essere meravigliati dalle sue capacità, e la appoggiano. In privato, la sua attività da cosplayer è anche influenzata dai suoi scritti, e ha preso in considerazione di realizzare cosplay dei suoi personaggi, come le foto di Kira Ziegler Freiheit, la sua OC di “Attack On Titan” pubblicate sul suo profilo. Daphne, per le sue storie, utilizza il suo art account ( tayakisu ) e la piattaforma Wattpad con il nome di romanticsyndrome. La sua fanfiction di Jujutsu Kaisen è in corso, così come quella di Genshin Impact, mentre ha portato a termine di recente una mini raccolta di storie di Tokyo Revengers. Ovviamente, in tutti i racconti sono protagoniste le sue OC. Il sogno nel cassetto di Daphne è riuscire a realizzare, un giorno, tutti i cosplay delle sue OC, per far conoscere le loro storie a un numero sempre più alto di persone. Ricordiamo che Daphne non solo è una cosplayer, bensì scrittrice, come è già stato accennato, attrice e cantante. Facente parte di una compagnia teatrale amatoriale di Roma da ben 5 anni, La Compagnia dell’Idiota fondata da Marcello Linfatti, Daphne non spera in nient’altro se non fare del teatro il suo lavoro, per quanto tortuosa la strada possa essere. In più, cantando dalla tenera età di 5 anni, frequenta l’Accademia “Il Girasole” di Nettuno, seguita dalla vocal coach Arianna Manias. Daphne non può vivere senza l’arte, che le riempie la vita e la colora di possibilità, di fantasia e di spensieratezza, e ammette di non riuscire a rinunciare a questi stimoli, diventati parte integrante della sua vita.

Nel mondo del cosplay, e non soltanto in Italia, molti cosplayer danno libero sfogo alla loro passione, mostrando molto o forse anche troppo sulle piattaforme utili per la loro attività. Daphne pensa che ognuno è fautore del proprio destino, e che ognuno di noi sia libero di esprimersi come meglio crede. Come già detto in precedenza, nessuno ha il diritto di giudicare l’altro, e il termine “trasgressione” è un altro modo per soffocare le personalità e non farle emergere.ì

 Molte persone e istituzioni sbandierano l’eterno motto “Siate voi stessi” ma, secondo la nostra talentuosa cosplayer, gli stessi sono i primi a porre limiti agli altri quando incominciano a mostrare la loro identità alla società. In un clima a dir poco complicato e teso come quello in cui stiamo vivendo, essere sé stessi per Daphne diventa difficile. Stabilire delle regole per garantire la sicurezza è importante per salvaguardare le personalità più sensibili, ma che queste vadano a intaccare la libertà espressiva degli altri è intollerabile.

Il consiglio spassionato di Daphne, rivolto soprattutto a chi vuole intraprendere il suo percorso nel mondo del cosplay, è racchiuso in una semplicissima parola: divertirsi! Il cosplay, come tutti gli altri hobby, deve essere un piacere, non una fonte di stress. Fare amicizia e girovagare per le fiere divertendosi è ancor più importante di saper acconciare una parrucca.

“Nessuno vi corre dietro, prendetevi il vostro tempo e carpite il vero significato che si cela dietro la parola cosplay per voi. Il resto verrà da sé, basta credere in noi stessi e impegnarsi se abbiamo intenzione di raggiungere l’obiettivo”.

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Ilarya “Yui” Partipilo: dalla Puglia una scintilla di creatività condivisa

Ilarya Partipilo, in arte Yui, è una cosplayer pugliese che cerca di migliorare giorno dopo giorno i propri lavori così da poter raggiungere sempre più persone e stringere magari nuove amicizie. Il suo nickname su ig è “yujirachi.cos” ed è l’unione di tre parole: Yu che sta per “Yuji” (nome di un suo oc) + jirachi, uno dei suoi pokémon preferiti e cos che sta appunto per “cosplay”.  Purtroppo Yui non partecipa a molti eventi a causa della distanza, ma cerca di frequentare la maggior parte delle fiere in Puglia. Tra le sue preferite lo Zoocomix a Fasano e il Comicon a Napoli.

Ilarya non ama soltanto cimentarsi con il cosplay, adora anche disegnare, in particolare dipingere su tela elementi naturali come i fiori. Il suo preferito è il giglio ragno rosso che ha anche tatuato sull’avambraccio destro! La nostra cosplayer adora anche cantare e giocare ai videogiochi, in particolare i pokémon, i souls e gli indie rpg! Non si tira indietro nemmeno per una partita in competitivo a tekken con i suoi amici.

La prima volta che Yui si è affacciata nel mondo cosplay? Insieme alla sua migliore amica, nel lontano 2017, portarono al Bgeek a Bari, Mika e Yu di Owari no Seraph, la versione da bambini interamente realizzata a mano. Sicuramente non il miglior cosplay di Yui, poiché agli inizi, ma con il tempo è riuscita a fare passi da gigante fino ad arrivare agli attuali cosplay: Makima (Chainsaw Man), Zero two (Darling in the franxx), Todoroki Shoto (My Hero Academia),  Yae Miko (Genshin Impact), Jolyne Kujoh (Jojo), Rizu Kyun (My Dress-Up Darling), Lucy (Cyberpunk Edgerunners), Mavis (Hotel Transylvania), Reze (Chainsaw Man) e molti altri sulla tabella di marcia, so stay tuned!

Il cosplay a cui Ilarya è più legata è sicuramente quello di Makima, sia perchè ama il personaggio per come le sta, ma anche perché riprese a far cosplay (dopo un lungo periodo di pausa) proprio partendo dal famoso diavolo del controllo.

Yui non è molto esperta nel cucire, per cui preferisce comprare i vestiti che servono per un cosplay, mentre per quanto riguarda accessori/armi si diverte a craftarli. Molto spesso utilizza legno e das o comunque qualcosa che ha alla portata di mano in casa, proprio come sta facendo per il suo bastone di Frieren.

Secondo Ilarya, non ci sono delle regole scritte per essere un bravo cosplayer, ma sicuramente un punto fondamentale secondo Yui è quello di divertirsi sempre e scegliere di fare il cosplay di un personaggio con cui ci si sente a proprio agio. Certo, uscire dalla comfort-zone può essere utile, ma interpretare un personaggio che kinniamo è tutt’altra storia! Yui ha come modello d’ispirazione @norafawn ♡ una famosissima cosplayer e influencer americana dallo stile super particolare e sexy.

Ultimamente possiamo notare che stanno aumentando a dismisura i cosplay degli “original character” ovvero di personaggi inventati dai cosplayer stessi e Ilarya pensa non ci sia nulla di male nel dar vita ad un proprio personaggio, è pur sempre un cosplay, forse anche più difficile da realizzare perché non si ha un punto di riferimento preciso da cui partire.

Yui considera incredibile quanto sia cresciuto negli ultimi anni il mondo del cosplay. Se tempo fa gli anime e i manga erano un interesse di nicchia, adesso anche persone che non sono particolarmente into questo mondo ne restano affascinate. Secondo Yui è più che lecito guadagnare con la propria passione. Far cosplay è un hobby davvero poco economico, basti anche solo pensare al costo di una singola parrucca e del materiale che serve per acconciarla. Yui pensa che ci siano due categorie per il cosplay, ovvero chi lo fa come hobby perché lo trova divertente o comunque per sfogare la propria creatività e chi, invece, fa della propria passione un lavoro e in questo caso si potrebbe anche parlare di “Industria” legata ai cosplay, semplicemente perché si mette in moto tutto un sistema, tra fotografi, set, editing e molto altro. La nostra cosplayer pugliese appartiene alla prima categoria, anche se le piacerebbe davvero tanto che questa sua passione diventasse un lavoro a tutti gli effetti, ma è consapevole che è una strada molto difficile da percorrere. In ogni caso non c’è assolutamente nulla di male nel continuare con le proprie passioni, dando il massimo anche solo con i mezzi di cui si è a disposizione e ricordate: una foto scattata da sola/o non vuol dire sia poco professionale rispetto ad una scattata da un fotografo!

Ovviamente secondo Yui i social svolgono una funzione fondamentale per crescere e far conoscere i propri lavori a quante più persone possibili, infatti si dovrebbe cercare di tenerli attivi e sfruttare i trend famosi al momento.

Un aneddoto che Yui vorrebbe raccontare è quanto le manca far cosplay di coppia o di gruppo. In passato, l’unica volta che partecipò al Lucca Comics & Games con la sua migliore amica, portarono rispettivamente Dazai e Chuuya di Bungou Stray Dogs e Yui ricorda che fu un sacco divertente scherzare insieme e conoscere altri cosplayer che interpretavano personaggi del loro stesso anime. Il consiglio che si sente di dare a chi si approccia a questo fantastico mondo per la prima volta è di essere voi stessi/e! Metteteci tutto il vostro impegno, la vostra passione e divertitevi. Non fatevi abbattere da commenti negativi di persone che magari non vi conoscono nemmeno e sopratutto cercate di non entrare in competizione con gli altri. Purtroppo è uno dei difetti di questa grande community, ma ricordate che non è una gara! Pensate a voi stessi/e e a quanto vi divertiate da soli o in compagnia dei vostri amici nei panni del vostro character preferito. ~

Per approfondire il talento di Ilarya “Yui” Partipilo vi invitiamo a visitare il suo profilo ufficiale Instagram e di supportarla su Ko-fi.

Roberta Penny: il talento come amore e passione

Roberta Penny, una giovane cosplayer talentuosa proveniente da Taranto, ha iniziato a giocare ai videogiochi molto prima di imparare a parlare e camminare. Da appassionata lettrice dei fumetti degli X-men, si è poi avvicinata ai manga durante gli anni delle scuole superiori. Il soprannome di Roberta, Penny, derivante dal personaggio di Penny nel famoso show televisivo The Big Bang Theory, le è stato scelto dai membri di un gruppo di super nerd con cui ha fatto amicizia quando si è avvicinata al mondo del cosplay nel 2011. Essendo una ragazza bionda e carina in mezzo ai nerd, il nome Penny sembrava perfetto per lei.

Fin da piccola, Penny ha sempre avuto una grande passione per il cosplay. Il suo primo cosplay è stato Sailor Moon quando aveva solo 10 anni, ma all’epoca non sapeva che esistesse una così vasta comunità cosplay in Italia. Per molti anni ha desiderato fare cosplay, ma credeva di essere l’unica ad avere questa passione. Nel 2011, casualmente, Roberta ha scoperto l’esistenza di un evento cosplay nella sua città e ha deciso di parteciparvi. Il suo primo cosplay è stato Urumi Kanzaki, personaggio del suo anime e manga preferito di sempre, GTO. Roberta è particolarmente legata a tutti i cosplay che ha realizzato, ma un personaggio in particolare ha un significato speciale per lei: la Firekeeper di Dark Souls 3. I giochi creati dalla From Software hanno un’importanza profonda nella vita di Penny.

Riguardo ai costumi e agli accessori necessari per rendere credibile il personaggio interpretato, Roberta preferisce acquistarli piuttosto che crearli. In passato amava creare i suoi costumi, ma adesso preferisce risparmiare tempo e si limita a personalizzare gli accessori dei costumi già pronti.

Secondo la talentuosa cosplayer, diventare bravi nel cosplay significa rimanere sempre aggiornati sulle nuove tecniche, ma continuare a fare i personaggi che si amano. Pur ammirando altri cosplayer, Roberta preferisce mantenere uno stile unico per distinguersi dalla folla. Inoltre, ama creare versioni alternative di personaggi esistenti, chiedendosi come sarebbe il personaggio se vestito in modo diverso. Secondo lei, i personaggi inventati da zero hanno poco senso nel cosplay.

Per Roberta, il cosplay è diventato una passione accessibile a tutti grazie alla facilità di reperire parrucche, accessori e costumi già pronti. Purtroppo, l’interesse principale si è spostato sui social e sulla fotografia, come dimostrato dalla diminuzione delle competizioni di cosplay. Secondo l’analisi di Penny, molte persone cercano di lavorare nel campo del cosplay, ma solo pochi riescono a farlo. Inoltre, a parte alcuni casi eccezionali, pochi riescono a guadagnare abbastanza per vivere esclusivamente di cosplay, soprattutto in Italia.

Penny solitamente partecipava a molti eventi, ma a causa dell’aumento dei prezzi ha dovuto ridurre le sue partecipazioni, eliminando alcune delle sue fiere preferite come Cartoomics e il Comicon di Napoli. Ora partecipa solo ai due Romics, Rimini e Lucca, ed è particolarmente affezionata a quest’ultima. Recentemente, Roberta ha iniziato a fare cosplay in coppia con il suo ragazzo. Trova questa esperienza interessante e stimolante sia a livello fotografico che nell’interazione con gli altri nelle fiere. Tuttavia, preferisce mantenere separata la sua attività professionale sui social network.

Fortunatamente, Penny non ha mai avuto esperienze negative con persone che critichino il suo modo di fare cosplay. Secondo lei, i social network e lo streaming hanno avuto un impatto totale nella diffusione del cosplay, al punto che adesso il successo viene misurato solo in base al numero di follower e non alla qualità dei contenuti. Secondo Roberta, è fondamentale esprimersi liberamente nel cosplay, ma bisognerebbe adattarsi all’ambiente circostante. Dovremmo sempre tenere presente la presenza di bambini e regolarci di conseguenza, evitando di turbare senza motivo. La coerenza e l’integrità verso la propria identità e valori possono essere ancora difficili da mantenere in una società che si dichiara estremamente liberale ma che nasconde ancora giudizi e pregiudizi. Tuttavia, secondo Penny, chi giudica è probabilmente una persona noiosa da compatire e ignorare.

Infine, Roberta vuole dare un consiglio a coloro che vogliono provare o fare cosplay: tentate, partite con ciò che avete a disposizione e continuate solo se vi diverte. Non vale la pena trasformarlo in un impegno stressante. Inoltre, bisogna porre dei limiti con le persone, poiché nel mondo del cosplay ci sono molte persone che non sono in grado di interagire positivamente e costruttivamente con gli altri e… non bisogna mai allontanarsi da soli con i fotografi.

Per approfondire il talento di Penny vi invitiamo a visitare il suo profilo ufficiale all’indirizzo: instagram.com/penny_in_cosplay_/

Clarissa “keyncubus_coss”, sperimentazione e creatività!

Clarissa, in arte keyncubus_coss o semplicemente Key, è una cosplayer nata a Milano ma ormai da tempo con spirito romagnolo, vivendo da tanti anni in quella zona. Certificata Make-Up Artist all’Accademia del Cinema di Bologna, amante della moda e del mondo beauty, patita della lettura in ogni sua forma, videogiocatrice quando ha tempo ma anche grande appassionata di mitologia e di esoterismo, il suo nickname si ispira proprio ad un demone della mitologia ovvero l’Incubo, demone della sessualità e cacciatore del sonno.

Da quando ha memoria, appassionata di cultura asiatica, soprattutto quella giapponese e negli anni, approfondita grazie proprio ai cosplay, interesse cresciuto dopo che ha letto vari manga e opere nel tempo, non solo giapponesi ma anche coreane, cinesi e thailandesi. Dopo una delle prime esperienze in fiera non da cosplayer, ha nutrito questa voglia di incominciare a sperimentare questa nuova arte, iniziando solo dal trucco e poi nel tempo, anche con i costumi, realizzando ad ora più di trenta cosplay, sia in fiera che sui social. Iniziando nel 2018, non si è più fermata, oltre al mondo cosplay in sé, sviluppando anche una grande passione per il make-up, dove ha studiato per tre anni e uscita con il massimo dei voti, proprio per consolidare quella che è sempre stata una sua passione sin da quando era bambina, ricordando quanto le piaceva prepararsi e acconciarsi per carnevale o semplicemente per le festicciole a scuola.

Particolarmente riconoscibili i suoi cosplay, cercando sempre di restare fedele al personaggio ma non troppo, come dice lei, perché ama sempre mettere in risalto quello che è il suo modo di sperimentare e ricreando, anche da zero,i look di certi personaggi. Da molta più importanza al make-up piuttosto che al costume, perché secondo lei, parte fondamentale della riuscita di un cosplay, senza screditare la parte comunque fondamentale del costume in sé, acquistandoli e scegliendoli con molta cura, alla ricerca del dettaglio perfetto. Oltre ai cosplay, propone sui suoi profili social, anche make-up originali e trucchi effetti speciali, realizzati a fantasia, un misto tra lentine colorate, parrucche e accessori, perché no, anche di altri cosplay.

Di grande ispirazione per lei sono i social, dove prende ispirazione anche da altri cosplayer, e le sue letture quotidiane di libri e riviste, che la arricchiscono di creatività e ingegno. Nonostante sia nel mondo cosplay dal 2018, ha iniziato a pubblicare i suoi progetti sui social solo nel 2021, iniziando con uno dei principali personaggi del manga Jujutsu Kaisen, Sukuna, per poi continuare con altri manga/anime come Demon Slayer, Chainsaw Man, Kakegurui e tanti altri, senza dimenticare anche qualche progetto legato al mondo dei videogiochi come Tifa Lockhart di Final Fantasy.

Per Clarissa essere un bravo cosplayer è semplicemente essere se stessi e non smettere mai di imparare, ogni minima nozione è fondamentale per la crescita del proprio“bagaglio” da cosplayer e, collegandosi a ciò, ha sperimentato la difficoltà di questa sua passione con il cosplay di Jolyne Kujo, personaggio del manga Le Bizzarre Avventure di Jojo, dove ha dovuto ricreare quasi da zero la parrucca e creare più bozze per il make-up molto complesso del personaggio, fatto di linee e ombre; nonostante le difficoltà, afferma che questo è il cosplay al quale è più legata, proprio perché ha dedicato molto del suo tempo alla sua realizzazione e anche per i ricordi che ha creato proponendolo ad una delle sue fiere preferite ovvero Lucca Comics&Games, dove era la prima volta che partecipava in cosplay a novembre 2023.

Per quanto riguarda la creatività, Clarissa pensa che ognuno di noi deve essere libero di interpretare e realizzare cosplay come più creda sia giusto, senza canoni o tabelle da seguire, anche perché non esistono cosplay giusti o sbagliati ma cosplay fatti con impegno, sacrificio e amore. Ma parlando più in generale del mondo cosplay, Clarissa pensa che ognuno debba trovare il proprio obbiettivo, cioè “quello che sto facendo mi piace?” “come posso migliorarmi?” ecc., è un concetto che a volte si dimentica ma fondamentale, perché si è spinti sempre dalla voglia di ricreare magari solo personaggi famosi del momento, ma che poi non “ti ci ritrovi”, dimenticando appunto l’obbiettivo ovvero, ricreare personaggi che ci fanno stare bene e a proprio agio, nonostante non siano personaggi famosi o che vanno di moda al momento.

Negli ultimi anni, spiega, il mondo cosplay si è molto distaccato da quelli che erano i principi di questa passione, ovvero di come questa unisca veramente tanto le persone, sia in amicizia ma anche solo per scambiarsi consigli in una banale chat sui social, finendo, invece, in una malsana competizione, dove spesso sfocia il cyberbullismo e/o bullismo vero e proprio ad aventi come fiere o set fotografici, nonché nei commenti dei post sui social, spiegando che sono parte ormai fondamentale del lavoro dei cosplayer, anche se non è il tuo lavoro ma semplicemente una passione, perché aiutano a crescere a 360 gradi, sia in popolarità ma anche in creatività, e perché no, di guadagnare facendo quello che più ti appassiona. I social hanno reso popolare un hobby di nicchia, o che comunque senza di essi non faceva così tanto successo, avvicinando sempre più persone a questo fantastico mondo. In breve vi dice di seguire sempre l’istinto, se l’idea del cosplay può piacervi e incuriosire, di coltivare al meglio questo pensiero, perché può portare a grandi cose e tante soddisfazioni. Clarissa inoltre, ci dice come fare cosplay abbia influenzato la sua vita e delle persone intorno a lei, in modo del tutto positivo, avendo sempre avuto grande sostegno dalla sua famiglia e dai sui amici, accompagnandola in fiera e/o anche aiutandola nella realizzazione di un determinato cosplay, sia economicamente che fisicamente; senza mai avere pregiudizi nei suo confronti. Per Clarissa fare cosplay ha proprio cambiato la vita, rendendola più sicura di se stessa e ha nutrirla costantemente la sua fame di conoscenza e creatività, aiutandola anche nei rapporti sociali, superando tutte le sue paure.

Per approfondire il talento di Clarissa, vi invitamo a visitare il suo profilo ufficiale all’indirizzo:  instagram.com/keyncubus_coss.

L’Angolo Sole che irradia di passione il mondo cosplay

Angolo Sole in un paesino di montagna in Trentino Alto-Adige e inizia ad interessarsi al cosplay quando ancora era considerata un’attività “da tipi strambi”. Le sue prime creazioni sono composte principalmente da tutto ciò che trova nell’armadio in soffitta, e grazie a questo la sua ricerca creativa si è evoluta nella capacità di improvvisare e di avvalorare al meglio qualsiasi materiale. “Angolo Sole” deriva proprio da quell’angolino in soffitta dove, oltre agli svariati tesori nascosti, ha scoperto anche questa preziosa passione. Sole è semplicemente il diminutivo di Mariasole, il suo nome anagrafico, che ha sempre apprezzato e sentito suo.

Sole ricorda ancora con affetto la sua prima parrucca, creata interamente da scarti di carta pesta e da piume finte per simulare dei ciuffi. Da quel momento sono passati 12 anni, e oggi è in grado di curare ogni aspetto dei suoi cosplay personalmente: Wig-making, make-up, prop-making, sartoria, interpretazione. Quest’ultima viene rafforzata dagli studi in musical e le esperienze in teatro, mentre le altre si collegano al suo percorso di studi in arti figurative e scenografia.

Sole ha a disposizione sia costumi acquistati online che creazioni di sua mano. La scelta tra l’una e l’altra categoria è dettata dal tempo a disposizione, dalla disponibilità online di tali costumi, dalla necessità di portare un gruppo, specialmente se in divisa, ma soprattutto dalla disponibilità economica e dalla voglia. Una passione è tale finché piace e fa star bene.

Parlando di personaggi la sua indole fluida lə porta ad affezionarsi alle più svariate tipologie, che attraggono la sua attenzione soprattutto se lə permettono di uscire dalla comfort zone e sperimentare.

Infatti i suoi cosplay tutt’ora preferiti rimangono quelli che sono scaturiti con successo da una sfida. Ad esempio la prima attaccatura posticcia per il cosplay di Bokuto Kotarou; il primo approccio alla lavorazione del cuoio e alla creazione di spade in legno per Fili, da Lo Hobbit; l’utilizzo di protesi e di effetti speciali per Tristepan Percedal di Wakfu; primo cosplay complesso con prop annessi creato da zero per Feng Xin, Heaven Official’s Blessing.

Tutte queste skill sono state allenate e ottenute da autodidatta, sperimentando con curiosità tecniche e procedure apprese in parte da tutorial su youtube, ma soprattutto plasmando competenze derivanti dai propri studi artistici e adattandole per ogni necessità. La maggior parte delle sue armi cosplay, ad esempio, sono frutto della collaborazione con suo padre, falegname, che crea le basi abbozzate che poi Sole intaglia, scolpisce, orna e colora. Per Sole l’importanza del colore e delle illusioni che può creare è fondamentale, più importante dei materiali stessi, che nel suo caso sono spesso materiali di scarto e facilmente reperibili. (Non si butta via niente, insomma).

Ma non tutto ciò che fa deriva da passioni e studi pregressi: nel caso del makeup è stato proprio il cosplay il trampolino di lancio per questa specifica area di sperimentazione. Ed è tutt’ora molto gratə al cosplay per questo, perché grazie al make-up riesce a trasformarsi a proprio piacimento, permettendosi di esplorare e accettare molte più parti di sé senza per forza doversi incasellare in una categoria.

Se si dovesse utilizzare un unico termine per definire lo stile di Sole, sarebbe “eclettico”.

Sia tramite l’atteggiamento che con l’utilizzo del make-up riesce a trasmettere personalità ed energie molto differenti, e questo è forse il suo più grande punto di forza.

Racconta che spesso capita che le persone si sorprendano della sua bassa statura, perché nelle foto in cui indossa dei cosplay specifici comunica “energie da persona alta”. A queste osservazioni risponde sempre divertitə: “Sono altə dentro”.

Anche l’utilizzo dei prop è una cosa a cui tiene molto: ad esempio se il personaggio è uno spadaccino, o brandisce un arco, o suona uno strumento, Sole cerca sempre di informarsi sui modi di utilizzo corretti di tali oggetti, così da rendere le pose più credibili e naturali.

Parlando poi di espressione artistica, si può dire che Sole consideri cosplay tutto ciò che riguarda l’indossare un mondo immaginario.

Un personaggio acquisisce questa definizione nel momento in cui esiste anche solo nella mente di una persona. È naturale quindi che qualsiasi interpretazione di esso tramite un costume si possa definire cosplay. Anzi, in aggiunta a tutto ciò che già lo riguarda c’è un tassello in più, quello dell’inventiva personale. Tutto ciò che comprende un’alternativa a ciò che già esiste (come gli Alternative Universe, o gli Original Characters) è quindi per Sole assolutamente considerabile come cosplay.

A questo proposito Sole racconta di essere statə accusatə di non amare sinceramente una delle serie a ləi più care solo per il fatto che non avesse mai indossato il cosplay nella versione ufficiale di uno dei personaggi. Spiega che amare un personaggio ma preferire esteticamente una versione alternativa sia per ləi assolutamente lecito e debba essere coerente con il proprio estro creativo. Nessuno dovrebbe sentirsi in diritto di giudicare qualcosa come un gusto personale.

E’ bello che una passione possa trovare una strada professionale. Meno bello è quando ci si sente pressati dalla propria community a raggiungere degli standard professionali anche quando non è quello l’intento. Non si è più o meno cosplayer se si compra o si crea un abito, o se non si rimane “in character” per tutta la durata dell’evento. Come in tutte le cose esiste apposta la suddivisione tra “hobby” e “professione”.

Il mondo del cosplay è molto cambiato da quando doveva chiedere a sua madre di scattare qualche foto davanti alla chiesa del paese sotto gli sguardi giudicanti degli autoctoni, e tutte le componenti che riguardano quest’arte si sono evoluti e continuano ad evolvere. Dove c’è arte c’è crescita, culturale e personale.

Sole la community cosplay la vive così: Senza pressioni, senza troppi drammi, con la giusta quantità di sana competizione, di criticismo costruttivo e con tanta voglia di migliorare e di dare sfogo alla propria creatività. Alla fine della fiera (battuta intenzionale) una delle cose più importanti, oltre alla soddisfazione, è poter condividere qualcosa di bello e genuino con le altre persone.

Per approfondire il talento di Sole vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali InstagramX (twitter.com), TikTok.com.

CREDITS: Feng Xin: Giuzzys (@giuzzys_photo); Feng Xin e copertina: Fabio Reati (@fabiuss_reatus); Original Fungi: Andrea Simi (@simiandrea); Ruby, Lan Xichen, Vi, Tristepin Percedal: Kaopics Photo (@kaopics.photo); Julian Devorak, Jiang Cheng: Kevin Cavallo (@ser_kevin_photographs); Hua Cheng: Vicky (@viicchan _pictures); Jim Hawkins: Will Rush (@will_rush.ph)

Sara Liaraml: infinite passioni per una creatività fuori dal comune

Sara, in arte Liaraml, è una talentuosa cosplayer ligure di 31 anni che ha una particolarità: vive con una quantità di passioni infinita: i bambini, la mitologia, l’arte, la danza, il canto, la natura e ovviamente il mondo caleidoscopico degli anime e dei manga. Sara non ha mai, fortunatamente, smesso di sognare, e questi sogni sono la palestra perfetta per allenare la sua creatività. Il suo nick, Liaraml,  nasce da una buffa combinazione di due nomi ed è rappresentazione di quel lato di lei più creativo e colorato.

Amante di Parigi, Sara, nella vita quotidinana lavora come OSS e sta studiando Conservazione dei Beni Culturali dopo un’avventura all’Università di Geologia cui ha dedicato un sacco di tempo.

Da quando ha memoria, Sara adora i cartoni animati, e ricorda con amore quel giorno, quando aveva 10 anni, per la prima volta suo padre l’accompagnò in una fumetteria. Aveva solo 10 anni ma da quel momennto Liaraml  decise di non essere solamente una fruitrice passiva delle sua passioni ma qualcosa in più, iniziando ad imitare i suoi eroi di carta disegnado con amore e rispetto sui quaderni di scuola (quelli a quadrettoni grandi) e con i pennarelli. Una spinta creativa che ben presto sfocierà nell’arte del cosplay. In questo eclettico mondo fatto di travestimenti, fiere, preziosi compagni di viaggio ci è entrata tredici anni fa partecipando ad un Lucca Comics & Games solamente con qualche gadget addosso e un bagaglio di curiosità e meraviglia. È bastata una sola giornata passata tra costumi, autori, bancarelle di ogni tipo, per scatenare in lei quella scintilla che la portò ad acquisire il suo primo cosplay, Rukia (Bleach), in modo da poter entrare con tutta se stessa in ques’arte che “si crea e si vive”.

Da quel primo outfit ha iniziato a creare numori costumi, spesso acquistando la base oppure creando da sé accessori per renderli perfetti; tra questi citiamo personaggi come Tenma (Cavalieri dello Zodiaco) che è stata la sua primissima armatura, Jeanne d’Arc (Fate Apocrypha), Lady Oscar (le Rose di Versailles), Edward Elric (Fullmetal Alchemist), Power (Chainsaw Man), Nagisa (Assassination Classroom), Armin, Sasha e Levi (Attack on Titan), Yuri Plisetsky (Yuri on Ice), C-17 (Dragonball Z), Sailor Mercury (Sailor Moon), Minene (Mirai Nikki), Nishinoya (Haikyuu), Madoka (Puella Magica Madoka), Jasdero (D-gray Man), Aladdin (Magi: The Labyrinth of Magic) e Nana, Ranma, Naruto, Violet Evergarden delle omonime serie. Ha fatto anche cosplay di personaggi tratti da film d’animazione, come Mitsuha (protagonista di Your Name), Mavis (Hotel Transilvania), Anna (Frozen), Jimbo (Pianeta del Tesoro), Tullio (La strada per El Dorado) e di videogiochi come Hilda (allenatrice dell’universo Pokemon) e Jaina (World of Warcraft).

Per Liaraml essere un bravo cosplayer è innanzitutto sentirsi “addosso” il personaggio scelto da interpretare, senza dimenticare la tecnica, l’abnegazione e dunque l’ispirazione. In tal senso, i cosplay ai quali è più legato sono Armin, Naruto e Oscar: non sono probabilmente i migliori che ha indossato ma sono quelli che “hanno risuonato” in maniera indelebile nel suo cuore e che le hanno donato quel coraggio necessario per renderli “reali” nello loro interpretazione!

La vera ispirazione per tutti i suoi progetti è sempre germogliata dalla forza della passione tesa verso l’obiettivo prefissato e sostenuta dalla condivisione con le persone che le sono vicino.

Negli anni la tecnica di Sara è notevolmente maturata: ogni accessorio, ogni parrucca, ogni punto a croce dei suoi outfit è frutto di cartamodelli, progetti e idee che trovano luce attraverso la manualità e fantasia … con un pizzico di magia fornito dai suoi più stretti amici. Quando pensa ad ottimi cosplayer ha numerosi personaggi da citare, con costumi eccezionali e degni di plauso. Ma la sua ispirazione non scaturisce da queste star, piuttosto proprio dai suoi amici con cui condivide lunghe sessioni creative che occupano giorni, sere e (nelle situazioni più disperate!) anche notti insonni. Un gruppo, anzi una vera e propria famiglia, che ha affrontato insieme successi ed insuccessi, condividendo certezze e timori: un team affiatato che non ha paura di lanciarsi nel buoi affrontando con passione scelte creative e artisiche volte a creare capolavori precisi in ogni dettaglio. Certo non sono scevri da difetti e critiche che rappresentano per il team una spinta proattiva da affrontare per crescere, con professionalità e (perchè no!) un pizzico di ironia. Dopottutto, secondo Liaraml, è fondamentale accettare che non si può piacere a tutti, ma finchè ci si diverte, si provano emozioni e si è contenti, si sarà più accoglienti verso i consigli utili e richiesti e impermeabili alle critiche distruttive.

Sul concetto degli Orginal Cosplay, Sara,  giocatrice da anni di giochi di ruolo, non li trova affatto snaturanti per quest’arte anzi, lei stessa ha presentato negli eventi molti personaggi creati dalla sua penna e dalla sua fantasia come Edhel e Anael (questi i loro nomi): realizzarli “dal vivo” è stato per lei una piacevole sorpresa, vedere realizzati personaggi che fino a poco tempo prima vivevano in un mondo gestito da dadi è stato per lei una fonte d’orgoglio inedita.

Secondo la giovane creativa, il mondo del Cosplay si è evoluto verso una chiave più critica, spesso fine a se stessa. Fare cosplay, ricorda Sara, è una questione di valori: quello di fornire un’emozione a chi incontra “dal vivo” il suo personaggio preferito”; quello di sostenere il Cosplay come arte frutto di passione e abnegazione: quello di creare qualcosa di bello non per seguire una moda ma per ottenere un successo personale. Essere un bravo cosmaker o propmaker e vivere della propria arte , rispettando questi valori, è per Sara un atto nobilissimo: basta ricordarsi che non è assolutamente detto che il creator con più follower sia effettivamente il più bravo: non bisogna essere un social media manager per essere un ottimo costruttore di sogni!

In questa evoluzione del Cosplay, secondo Liaraml, lo streaming e Social Network hanno contribuito a rendere questa passione prima di nicchia un successo globale. Ciò ha fortunatamente comportato il fatto che i cosplayer si sentano più a proprio agio nel condividere la propria passione non più ingabbiati nel concetto di “otaku sfigati”; ovviamente esiste anche il rovescio della medaglia, i social possono diventare armi potenti per i leoni da tastiera e chi crea deve sempre ricordarsi di soprassedere con serenità alle critiche sterili fini a se stesse.

Per quanto riguarda gli eventi Comics & Games, Sara pensa che ognuno di essi le abbia regalato un ricordo indelebile, quel dolce sorriso che nasce proprio dall’incontro con gli altri appassionati. Quando si viene riconosciuti o anche scambiati con un altro persoggio: ogni scatto, ogni video, diventa uno spunto per un momento divertente e memorabile. Il suo ricordo più ironico riguarda la genesi del personaggio di Usop (One Piece- Strong World) di cui ha realizzato il costume nel giro di una sola lunghissima notte pur non conoscendo la serie da cui era tratto. Un problema soprattutto quando ha dovuto provare l’interpretazione: durante le prove una “regista” particolarmente severa continuava a farle ripetere tutte le scene, insomma, un disastro annunciato! Una volta scesi dal palco, dopo l’esibizione, tutto il gruppetto in massa se ne andò a fare un set sul galeone dei pirati, poco distante, inconsapevole che avrebbero vinto il premio miglior interpretazione di li a poco! Furono richiamati sul palco inutilmente. Alfine, una volta raggiunti sulla loro rotta, il gruppo si mise a correre per ritirare la coppa: durante l’adrenalinico percorso sino al palco, Sarà si sentí dire da qualche passante: “Fai con calma, Pinocchio, che se finisci in mare ti acchiappa la balena!”.

Secondo la creative non ci sono dictat particolari da rispettare, per esprimersi attraverso il cosplay, in particolare l’età. Non è un concorso (solo nel caso in cui si gareggi!), ma un gioco fatto con più o meno impegno, dove le uniche regole sono il rispetto e il divertimento. Anche le persone più timide possono trovare coraggio nell’indossare un costume e magari trovare in questa grande famiglia la voglia di vincere le proprie insicurezze anche al di fuori attraverso nuove e salde amicizie, come è successo a lei, che prima di essere cosplayer scriveva (ha pubblicato un libro assieme al suo professore di arte) e disegnava, senza sbilanciarsi più in la di quello.

Invece nella vita osare fa la differenza!

Per approfondire il talento di Sara, vi invitiamo a visitare il suo profilo ufficiale all’indirizzo: .instagram.com/liaraml.

 

 

 

WonderLili: l’amore nel portare avanti la propria passione

Linda (nota come WonderLili in ambito cosplay) è una talentiosacosplayer e propmaker dal 2015. Il suo nickname deriva dall’unione di Wonder, riferimento a WonderWoman, la supereroina del mondo DC, e del soprannome che l’ha accompagnata per buona parte della sua vita, Lili; non a caso, è più facile sentirla chiamare proprio così che non con il suo nome vero.

Nonostante sia un’appassionata di anime e manga fin da bambina, riesce ad avvicinarsi al mondo del cosplay solo da ragazza, quando, grazie ad una sua amica, partecipa alla fiera Cartoomics a Milano e decide di “vestirsi come un personaggio che ama particolarmente”. Nasce così il cosplay di Peggy Carter, arrangiato in pochi giorni e senza particolari accorgimenti, che le permette però di entrare in contatto per la prima volta con questo magico mondo. Vedendo i suoi personaggi preferiti prendere vita, non riusciva a fare altro che notare quanto fosse felice di essere in quell’ambiente e quanto fossero felici gli altri di poter donare un sorriso a grandi e piccini. Da allora decise di diventare una cosplayer sempre più brava e di mettere il massimo dell’impegno per creare qualcosa che potesse trasmettere, anche se solo per poco tempo, quelle stesse sensazioni che ha vissuto lei durante la giornata.

Inizia quindi la ricerca di tutorial online, materiali e consigli per poter imparare a fare creazioni sempre più elaborate; agli inizi, soprattutto riuscire a trovare i materiali non era cosa facile, i siti online le erano sconosciuti e poteva fare affidamento solo su un negozio di Belle Arti del paese dove viveva e su una sarta che la aiutava nella parte sartoriale. Basti pensare che il cosplay di Yuuko Ichihara di xxxHolic possedeva delle ali fatte di polistirolo e cartoncino; leggerissime, ma inadatte ad una fiera e per niente durature. Con l’andare avanti del tempo e la conoscenza di alcuni membri della community, la ricerca è diventata sempre più semplice e i materiali sempre più professionali. Siccome la sua parte preferita del cosplay fin dall’inizio fu la creazione di oggetti, armi, armature, ali, il suo punto di riferimento divenne Kamui, una cosplayer professionale di alto livello che metteva a disposizione dei meno bravi tutorial, pattern e video esplicativi (ovviamente tuttora attiva e, secondo il suo parere, ancora una dei migliori cosplayer in circolazione).

Nacquero così alcuni cosplay più complessi e dotati di prop molto più soddisfacenti: Undertaker da Black Butler, Misa Amane da Death Note (nella versione della copertina del secondo volume del manga), Levi Ackerman da Attack on Titan, la principessa Emeraude da Magic Knight Rayearth. Negli ultimi tre cosplay nominati, oltre a tutti gli oggetti e alle armi, ha lavorato anche ad alcune parti del sartoriale; sebbene il cucito rimanga ancora la parte più ostica, riesce a creare da zero, durante il periodo del lockdown, Envy da Fullmetal Alchemist, cosplay a cui è molto legata per essere riuscita a creare tutto da sé, compresa la parrucca, una delle più complesse fatte fino ad ora. Altro cosplay che ha un posto speciale nel suo cuore è Noelle da Genshin Impact, il primo personaggio in armatura realizzato. Accanto a quelli già citati, i cosplay realizzati fino ad ora sono numerosi e con tutti ha un legame speciale, perché, in qualche modo, hanno lasciato un segno nel corso della sua vita: Kurapika e Illumi da Hunter x Hunter, Giyuu Tomioka da Demon Slayer, Lady Oscar, Elsa da Frozen, Mikey da Tokyo Revengers, Ray da The Promised Neverland, Hakuryuu Ren da Magi, Sailor Uranus e Black Lady da Sailor Moon, Inuyasha, Yennefer e Triss da The Witcher, Caska da Berserk, Sasuke da Naruto

Nonostante l’elenco sia già molto lungo (e nemmeno completo), ha già in mente nuovi progetti per i prossimi anni, sperando di poter rendere i suoi lavori sempre più precisi e complessi; come si è già detto, infatti, la sua parte preferita è la creazione del cosplay e, sebbene anche lei possegga dei cosplay di cui ha curato veramente poco, ritiene che un bravo cosplayer debba essere un misto di creazione e interpretazione: essere bravi in tutto è per pochissimi, ma, con l’impegno, si può arrivare almeno a poter fare delle parti da sé (anche perché non c’è soddisfazione più grandi di ricevere complimenti per qualcosa che si è creato da soli e poter spiegare come si è arrivati a quel risultato). Per tale ragione, ritiene che anche gli original si possano considerare pienamente cosplay, anche perché, oltre alla creazione spesso completamente in autonomia del costume, coloro che li indossano elaborano una vera e propria storia del personaggio, dandogli un nome, una fisionomia specifica, un passato; avendo un particolare interesse per la scrittura, non esclude in futuro di farne uno a sua volta.

Avendo a disposizione una mole così grande di cosplay, non è facile dare a tutti lo stesso spazio durante l’arco dell’anno; spesso, cerca di adeguare il personaggio alla fiera, in modo da poter trovare delle location adatte per ottenere degli scatti ambientati. Alcune fiere possiedono molteplici sfondi e sono quelle, a suo dire, più meritevoli: Lucca comics, l’evento fotografico al Parco Giardino Sigurtà, la Festa dell’Unicorno a Vinci, il festival di Novegro nella versione primaverile, che consente di sfruttare il parco esterno; una fiera notevole è il Comicon di Napoli, anche se dispone di pochi spazi da dedicare alla fotografia. All’estero, invece, una delle più belle e vicine è il San Marino Comics, che permette di vivere la città e sfruttare tutte le sue location per le fotografie.

Proprio in fiere come Vinci, San Marino o il Comicon si può ancora respirare la stessa aria delle fiere di tanti anni fa, dove c’era gioia, spensieratezza, divertimento e solidarietà, cosa che in altri luoghi, purtroppo, non c’è più; in particolar modo, ha potuto notare come i social abbiano, da una parte, aiutato la diffusione del mondo del cosplay (e nerd in generale), liberandolo da quell’aura in parte negativa e “da sfigati” che l’avvolgeva una volta, ma, dall’altra, ha creato tanti “vip” convinti di avere un posto di rilievo all’interno dell’ambiente solo per un numero maggiore di followers o di like. Secondo la sua opinione, non esiste nessuno superiore ad un altro, c’è solo chi sa fare di più (e quindi è semplicemente più bravo e meriterebbe, giustamente, un seguito maggiore) e chi sa fare meno, vuoi perché novizio, perché non ha possibilità o tempo. Ma non bisognerebbe mai dimenticare che tutti i cosplayer lo fanno, innanzitutto, come hobby e passatempo. C’è poi una categoria di persone particolarmente valide in grado di lavorare anche per altri (chi nella sartoria, chi nel prop making, chi nella creazione delle parrucche) che merita di avere un riscontro anche economico per quelle che sono le capacità acquisite in anni di esperienza; ma, in tutti gli altri casi, nessuno è superiore ad un altro. Stare all’interno dell’ambiente, vorrebbe quindi dire, secondo lei, supportarsi e aiutarsi, gioire dei successi degli altri e provare a migliorarsi per arrivare, se si desidera, ad un livello più alto. Chiunque si avvicini al cosplay al giorno d’oggi, e che, quando iniziò Lili non era un problema che si poneva, deve sempre tenere a mente che non sono i like a fare la differenza, ma l’amore che ci si mette nel portare avanti la propria passione, il desiderio di creare qualcosa di nuovo e che sfida i propri limiti, la voglia, per un solo giorno, di uscire dalla vita quotidiana ed essere quel personaggio che, da bambini o da adulti, avremmo sempre voluto essere.

Per esplorare il talento meraviglioso di Linda WonderLili, vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali Facebook e Instagram.

Denise “deni_akai” Di Maio: i social come espressione creativa

Denise Di Maio, conosciuta sui social come deni_akai, è nata nel gennaio del 2001 a Lacco Ameno (NA-Ischia). La sua passione per gli anime e i manga comincia all’età di 10 anni quando per motivi familiari si trasferisce a Palermo e si imbatte nel canale Tv Kaboom che trasmetteva anime come Inuyasha, Nana, Toradora, Lovely Complex ecc… Ed è proprio per un personaggio di Inuyasha, Kagome, che comincerà a insinuarsi in lei il desiderio di fare cosplay tant’è che qualche anno dopo chiede in regalo un arco in legno. Provenendo però da una famiglia non propriamente “ricca” il desiderio di fare cosplay passa in sordina.

Negli anni a venire Denise comincia a frequentare le fiere del fumetto siciliane appassionandosi sempre di più a questo mondo.

In contemporanea sviluppa la passione del disegno in stile manga e comincia a studiare da autodidatta e successivamente inizia a frequentare i corsi estivi dell’Accademia Europea di Manga a Volterra. Questa sua forte passione per il disegno influì notevolmente nei sui gusti riguardanti i manga infatti è proprio cosi che comincia a leggere Pandora Hearts: catturata dallo stile dell’autrice, l’opera divenne presto il suo manga preferito che riaccese in lei la voglia di fare cosplay.

Passano gli anni e a ogni suo compleanno Denise si fa regalare pezzi del cosplay di Alice (personaggio di Pandora Hearts) e commissiona la sua prima parrucca. Purtropppo. una volta completato il cosplay scoppia la pandemia Covid-19 ed è costretta a riporre nuovamente questo suo sogno nel cassetto. Durante la pandemia però esplode il social TikTok e Denise si iscrive pubblicando qualche video di disegno e qualcuno in cosplay di Alice. Finita l’emergenze nel 2022 debutta ad Etnacomics con il suo primo cosplay, Nino Nakano di Quintessential Quintuplex ricreato con cose che aveva a casa e realizzando da se i fiocchi che il personaggio indossa sui capelli, la borse di tela e comprando una cover per il telefono uguale a quella del personaggio.

Da quel momento Denise ha cercato di partecipare alle fiere del fumetto siciliane portando sempre cosplay diversi e nei momenti al di fuori delle fiera si dedicava a contenuti su Tiktok e Instagram sempre in cosplay.

Nonostante abbia molti cosplay che ancora non è riuscita a mostrare nelle fiere e sui social resterà sempre legata al cosplay della Volontà dell’Abisso, altro personaggio di Pandora Hearts, che è in costante lavorazione per eventuali miglioramenti. Anche se poche persone l’hanno riconosciuta in fiera questo cosplay le ha permesso attraverso i social di fare amicizia con persone che conoscevano il manga regalandole l’opportunità di fare il suo primo cosplay di gruppo a Etnacomics 2023.

In futuro Denise spera di riuscire a presenziare a più fiere possibili e riuscire a portare il suo cavallo di battaglia  in gruppo con cosplayer del resto d’Italia. Infatti il suo sogno è quello di andare a Lucca Comics dove da un po’ di anni dei cosplayer si riuniscono per fare gruppo di Pandora Hearts. Per quanto riguarda le fiere a cui ha partecipato la sua preferita è assolutamnte il Comicon (Napoli) ma nel suo cuore in qualche modo ci saranno sempre il Palermo Comicon (la sua prima fiera ) e Etnacomics (prima fiera a cui è andata in cosplay).

In poco meno di un anno e mezzo Denise ha realizzato molti cosplay.

Nino Nakano, Volontà dell’Abisso, Alice, Uraraka Ochako, Draculaura, Power, Mary Saotome, Bowsette, Toga Himiko, Amu Hinamori ver. Dia, Sangonomiya Kokomi, Jiro Kyoka, Retasu Midorikawa, Mitsuri Kanroji, Utau Hoshina vers. Iru, Ram vers. Halloween, Sagiri Izumi e Nobara Kugisaki.

Non avendo formazioni di tipo sartoriale Denise acquista i sui cosplay su Vinted (sito che consiglia a molte persone che si vogliono approcciare al cosplay) e da pochissimo ha acquistato una macchina da cucire con il quale cuce piccole e semplici cose con la speranza di passare presto alla realizzazione di cosplay interi. Nell’ultimo periodo si è anche approcciata alla realizzazione di prop per completare i suoi cosplay utilizzando principalmente schiuma poliuretanica, foam, foam clay e polistirene (materiali che ha imparato ad usare grazie ai suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti). In accordo con le sue passioni realizza per i propri cosplay anche parti di tessuto dipinte e accessori come orecchini e chocker.

Per quanto riguarda ai modelli a cui si ispira, Denise cita le cosplayer Esther Lipofago e Mochichuu_cosplay: entrambe, infatti, con i loro video su Youtube le hanno mostrato le basi per essere cosplayer: truccare, acconciare parrucche, mettere le lenti a contatto, posare, prepararsi a una fiera ecc…
Ma non sono le sole…

“ho imparato davvero tanto cercando in giro sui social. In particolar modo su Tiktok si può trovare un’infinità di tutorial brevi e concisi da cui si può imparare molto. Io stessa ho migliorato il mio trucco rendendolo più particolare, ho migliorato il modo di acconciare le parrucche e come renderle uniche restando sempre in character…”.

Da questa affermazione si può dunque capire che per Denise hanno un ruolo fondamentale i social sia nella crescita di un cosplayer sia qualitativamente che personalmente poichè è proprio grazie ai social che ha stretto amicizie significative e ha affrontato il suo essere fin troppo introversa. Ovviamente non tutto è bianco o nero e di certo sui social non mancano critiche e disprezzo ma è nettamnete minore agli aprezzamenti che riceve.

“Ogni tanto sui social ricevo commenti di persone che mi reputano ridicola poichè “vesto carnevale tutto l’anno” ma non è un problema circoscritto al mondo dei social. C’è molta ignoranza per le strade e capita molto più spesso che durante un set o mentre vado a una fiera la genta rida di me e commenti in modo dispregiativo.” dice Denise. Inoltre aggiunge che essendo una cosplayer donna non mancano gli episodi di molestie e catcalling vissuti sia da lei che da altre persone di cui ha ascoltato le storie. “Sui social abbiamo la fortuna di avere “blocca, elimina e segnala” e anche molti gruppi e pagine che si occupano di informare e supportare costantemente la community e segnalare eventuali molestatori, spesso finti fotografi. Detto ciò posso dire di sentirmi paradossalmente più tutelata sui social dove riesco ad avere più controllo su situazioni del genere.”

Riprendendo il discorso “critiche” spesso sui social alcuni suoi follower le confidano che vorrebbero comiciare a fare cosplay ma di avere rinunciato per via del giudizio delle altre persone soprattutto quelle che loro conoscono.

“Ho sempre avuto il timore del giudizio degli altri, ho cercato sempre di non dar a parlare di me ma con il passare degli anni ho capito che tutti hanno sempre qualcosa da dire su come ti mostri o poni verso gli altri anche se non si è fatto nulla di sbagliato. Riflettendo su ciò ho deciso che se le persone mi dovevano comunque giudicare allora il fatto che io faccia cosplay o no è irrilevante perchè il risultato sarà sempre lo stesso. Dunque ho deciso di non rinunciare a fare cosplay e rinunciare invece a queste apparenti amicizie perchè messi su una bilancia preferisco essere me stessa ed esprimerlo attraverso il cosplay rispetto a trattenermi per via del giudizio altrui.”

Per concludere Denise ci lascia con una citazione del suo manga preferito:

” uoi continuare a camminare, o voltarti indietro, o cambiare strada, dipende solo da te!”

Elliot Nightray

Per approfondire il talento di Denise vi invitamo a visitare i suoi profili Instagram, Tiktok, Kofi e Throne.

Claudia Bartalini: una creatività da favola

Claudia Bartalini nasce il 9 Novembre 1993 e diventa una cosplayer nel 2013 quando per la prima volta riesce a partecipare al Lucca Comics and Games. Il suo nickname non è facile da capire, passa da Cosplayer Snow (per via del suo cavallo di battaglia: Biancaneve), a Forbicina (per essere entrata a far parte del Clic) e The_Pulcis, nome scelto per Instagrame che riporta all’essere un “Pulcino”, soprannome dato in primis dai genitori e dopo dall’attuale fidanzato.

Fin da piccola Claudia ha sempre adorato travestirsi, con stoffe e indumenti trovati per casa e interpretare vari mestieri o personaggi di sua fantasia.

Per i vari carnevali a cui ha partecipato da bambina ha sempre cercato di crearsi costumi con cartone e veline, ma anche facendosi comprare qualche costume più riconoscibile come “Sissi cavalerizza” fino a farsi cucire dalla nonna il suo primo cosplay. Partendo da Arwen del Signore degli Anelli (versione vestito blu), ha portato una versione improvvisata dell’infermiera della famosa foto del bacio tra l’infermiera e il marinaio e poi si è spostata sul versante Disney con quello che ritiene il suo cavallo di battaglia: Biancaneve; che le ha permesso nel 2022 di salire sul palco del Firenze Comics come ospite assieme alle Principesse Disney e potersi esibire in una coreografia.

Nel 2015 indossa per la prima volta le vesti della studentessa di Grifondoro per partecipare a un raduno nella sua città: Siena. In vista del Vinci del 2016 ha scelto di partecipare al Matrimonio Elfico con l’abito verde di Arwen (regalo dei genitori), per poi scoprire che anche i matrimoni elfici possono finire. Nel frattempo, aiutando a costruire l’armatura del Cavaliere di Gondor dell’ex-fidanzato, ha pensato a una versione alternativa di Biancaneve, trasformandola in un militare pronta a bombardare i nemici con le sue mele! Riportando poi in seguito un original militare, si è fatta conquistare dalla Casa di Carta, mostrando a tutti la sua somiglianza con Alba Flores, Nairobi nella serie.

Nel 2021 arriva poi il primo vero prop creato da Claudia: le forbici di Gwen (League of Legends). Con l’entrata in Clic, Claudia si è messa in gioco nuovamente, dimenticando quanto fosse stato difficile fare cosplay in un ambiente dove spesso eri giudicata per la fattura del tuo costume o della parrucca o del trucco, per entrare in un gruppo dove il sostegno reciproco è il fulcro portante di ogni discussione costruttiva. Questo ambiente sano di sostegno reciproco l’ha aiutata a ricordarsi quanto fosse emozionante pensare a nuovi personaggi e vestire i panni di chi ti fa sognare e quanto fosse bello poterlo far diventare un vero lavoro. Il cosplay di Gwen era talmente importante per lei che ha scelto di arricchirlo con delle Forbici fatte in collaborazione col fratello e il nonno: anima di compensato, polistirene di copertura e foam per i dettagli. Nello stesso anno, l’arrivo di Tim Burton a Lucca l’ha portata a improvvisare il cosplay di Mercoledì Addams.

Dal 2022 Claudia ha iniziato a collaborare con la Compagnia Teatrale dei Topi Dalmata, occupandosi dei social e della parte grafica relativa agli eventi, sfogando la sua creatività e creandosi così una rete di contatti solidi con le realtà del suo territorio che l’ha portata a conoscere il Siena Comics for Kids, una fiera di fumetti nel senese dove per partecipare, Claudia si è creata un original Grifondoro, una ragazzina scatenata con la passione per la Divinazione, di nome Polly (sull’argomento tanto dibattuto degli original Claudia si esprime dicendo che se sono ispirati a personaggi già esistente o comunque legati a un immaginario esistente come in questo caso il suo original legato al mondo di Harry Potter, allora sono super validi, ma vanno comunque saputi interpretare poi, creandogli tutto un background proprio!) che ha portato allegria e divertimento ai bambini presenti.

Nell’ultimo anno sono poi arrivati 3 nuovi cosplay: Katarina (League of Legends) Micio Miao per il Rimini Comics, un outifit ispirato alla skin base sempre di Katarina con la quale ha partecipato al raduno pre comics della sua città (Siena) e infine Mulan (Disney del 1998) nella versione finale, salendo sul palco del Firenze Comics per partecipare alla gara con la toccante scena del ritorno di Mulan che porta in dono la spada di Shan Yu e lo stemma dell’imperatore (entrambi prop di Claudia stessa) al padre.

Claudia è molto legata ai suoi due cosplay Disney, perché sono quelli che le hanno dato più soddisfazione, facendola salire su un palco e permettendole sia di ballarci che di gareggiarsi, ma soprattutto perché a detta sua “non c’è magia più vera dell’essere inseguita da un bambino che ti crede quella vera!”. Inoltre, il cosplay di Gwen è super importante per Claudia perché è riuscita per la prima volta a impegnarsi nella creazione di un’arma da 0.

Per quanto riguarda gli abiti Claudia non pone molto l’accento su quali siano quelli cuciti e quali quelli comprati, perché per lei l’importante non è tanto crearsi il proprio cosplay, quanto saperlo indossare e interpretare. A tal proposito una delle cosplayer a cui si ispira è Iconstitch, la quale è diventata famosa in League per il suo cosplay “arrangiato” di Ziggs che è diventato iconico. Un modo per ricordare che a volte serve fantasia e inventiva per sfondare nel campo del Cosplay.

Uno dei principali vanti di quest’anno di Claudia è l’essere riuscita a organizzare una parata e delle esibizioni sul palco del Siena Comics 2023. Claudia si è infatti impegnata a raggruppare cosplayers senesi e non per creare l’evento parata cosplay, un momento in cui tutti i cosplayers potessero farsi vedere ed essere fotografati, ma anche potersi esibire su un palco senza una giuria che potesse mettere in soggezione. Presentare i suoi amici sul palco della sua città è stato super emozionante ed è felicissima di averlo potuto fare indossando il cosplay di Gwen che al momento è diventato il suo main cosplay quasi al pari di Biancaneve.

L’ultimo cosplay all’attivo di Claudia è Lux spellthief (già al Siena Comics aveva portato una versione arrangiata da studentessa di Lux per iniziare a lavorare poi al cosplay reale), sempre dall’universo di League of Legends che è stato portato a Lucca Comics and Games 2023 al Riot Stadium dove ha ricevuto molti riconoscimenti e si è fatta notare dai rioter che già l’avevano adocchiata il giorno prima durante la gara a cui aveva partecipato con Gwen. Con Lux ha creato sempre assieme al nonno, il bastone di Demacia, con un circuito funzionante che permette alle due estremità del bastone di illuminarsi e spengersi con un pulsante. Claudia ci lascia dicendo che è già all’opera per organizzare un raduno cosplay natalizio nella sua città, perché adora dare modo ai cosplayers di ritrovarsi e potersi far scattare foto ricordo che li spronino a coltivare questa magica passione che è il cosplay.

In esclusiva ci dice che ha già pronti due cosplan per il 2024 uno Disney e uno League of Legends che probabilmente dipenderà dalle scelte dei T1 dopo la vittoria del Mondiale di quest’anno.

Gli eventi preferiti di Claudia sono il Firenze Comics, dove come già detto è stata per due anni consecutivi ospite come Principessa Disney e il Lucca Comics, fiera dove ha fatto il suo debutto e che aspetta durante tutto l’anno per ritrovare alla Fontana tutti i suoi amici cosplayers sparsi per il mondo! Ah e il Siena Comics ovviamente, dove sta aiutando a far crescere la community cosplay portando tante novità.

Sono numerosi i modi che vi consigliamo per continuare ad esplorare il favoloso talento di Claudia, ecco i suoi profili ufficiali Canva, Facebook, TikTok, Instagram, Twitch e Discord!

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