Ilarya “Yui” Partipilo: dalla Puglia una scintilla di creatività condivisa

Ilarya Partipilo, in arte Yui, è una cosplayer pugliese che cerca di migliorare giorno dopo giorno i propri lavori così da poter raggiungere sempre più persone e stringere magari nuove amicizie. Il suo nickname su ig è “yujirachi.cos” ed è l’unione di tre parole: Yu che sta per “Yuji” (nome di un suo oc) + jirachi, uno dei suoi pokémon preferiti e cos che sta appunto per “cosplay”.  Purtroppo Yui non partecipa a molti eventi a causa della distanza, ma cerca di frequentare la maggior parte delle fiere in Puglia. Tra le sue preferite lo Zoocomix a Fasano e il Comicon a Napoli.

Ilarya non ama soltanto cimentarsi con il cosplay, adora anche disegnare, in particolare dipingere su tela elementi naturali come i fiori. Il suo preferito è il giglio ragno rosso che ha anche tatuato sull’avambraccio destro! La nostra cosplayer adora anche cantare e giocare ai videogiochi, in particolare i pokémon, i souls e gli indie rpg! Non si tira indietro nemmeno per una partita in competitivo a tekken con i suoi amici.

La prima volta che Yui si è affacciata nel mondo cosplay? Insieme alla sua migliore amica, nel lontano 2017, portarono al Bgeek a Bari, Mika e Yu di Owari no Seraph, la versione da bambini interamente realizzata a mano. Sicuramente non il miglior cosplay di Yui, poiché agli inizi, ma con il tempo è riuscita a fare passi da gigante fino ad arrivare agli attuali cosplay: Makima (Chainsaw Man), Zero two (Darling in the franxx), Todoroki Shoto (My Hero Academia),  Yae Miko (Genshin Impact), Jolyne Kujoh (Jojo), Rizu Kyun (My Dress-Up Darling), Lucy (Cyberpunk Edgerunners), Mavis (Hotel Transylvania), Reze (Chainsaw Man) e molti altri sulla tabella di marcia, so stay tuned!

Il cosplay a cui Ilarya è più legata è sicuramente quello di Makima, sia perchè ama il personaggio per come le sta, ma anche perché riprese a far cosplay (dopo un lungo periodo di pausa) proprio partendo dal famoso diavolo del controllo.

Yui non è molto esperta nel cucire, per cui preferisce comprare i vestiti che servono per un cosplay, mentre per quanto riguarda accessori/armi si diverte a craftarli. Molto spesso utilizza legno e das o comunque qualcosa che ha alla portata di mano in casa, proprio come sta facendo per il suo bastone di Frieren.

Secondo Ilarya, non ci sono delle regole scritte per essere un bravo cosplayer, ma sicuramente un punto fondamentale secondo Yui è quello di divertirsi sempre e scegliere di fare il cosplay di un personaggio con cui ci si sente a proprio agio. Certo, uscire dalla comfort-zone può essere utile, ma interpretare un personaggio che kinniamo è tutt’altra storia! Yui ha come modello d’ispirazione @norafawn ♡ una famosissima cosplayer e influencer americana dallo stile super particolare e sexy.

Ultimamente possiamo notare che stanno aumentando a dismisura i cosplay degli “original character” ovvero di personaggi inventati dai cosplayer stessi e Ilarya pensa non ci sia nulla di male nel dar vita ad un proprio personaggio, è pur sempre un cosplay, forse anche più difficile da realizzare perché non si ha un punto di riferimento preciso da cui partire.

Yui considera incredibile quanto sia cresciuto negli ultimi anni il mondo del cosplay. Se tempo fa gli anime e i manga erano un interesse di nicchia, adesso anche persone che non sono particolarmente into questo mondo ne restano affascinate. Secondo Yui è più che lecito guadagnare con la propria passione. Far cosplay è un hobby davvero poco economico, basti anche solo pensare al costo di una singola parrucca e del materiale che serve per acconciarla. Yui pensa che ci siano due categorie per il cosplay, ovvero chi lo fa come hobby perché lo trova divertente o comunque per sfogare la propria creatività e chi, invece, fa della propria passione un lavoro e in questo caso si potrebbe anche parlare di “Industria” legata ai cosplay, semplicemente perché si mette in moto tutto un sistema, tra fotografi, set, editing e molto altro. La nostra cosplayer pugliese appartiene alla prima categoria, anche se le piacerebbe davvero tanto che questa sua passione diventasse un lavoro a tutti gli effetti, ma è consapevole che è una strada molto difficile da percorrere. In ogni caso non c’è assolutamente nulla di male nel continuare con le proprie passioni, dando il massimo anche solo con i mezzi di cui si è a disposizione e ricordate: una foto scattata da sola/o non vuol dire sia poco professionale rispetto ad una scattata da un fotografo!

Ovviamente secondo Yui i social svolgono una funzione fondamentale per crescere e far conoscere i propri lavori a quante più persone possibili, infatti si dovrebbe cercare di tenerli attivi e sfruttare i trend famosi al momento.

Un aneddoto che Yui vorrebbe raccontare è quanto le manca far cosplay di coppia o di gruppo. In passato, l’unica volta che partecipò al Lucca Comics & Games con la sua migliore amica, portarono rispettivamente Dazai e Chuuya di Bungou Stray Dogs e Yui ricorda che fu un sacco divertente scherzare insieme e conoscere altri cosplayer che interpretavano personaggi del loro stesso anime. Il consiglio che si sente di dare a chi si approccia a questo fantastico mondo per la prima volta è di essere voi stessi/e! Metteteci tutto il vostro impegno, la vostra passione e divertitevi. Non fatevi abbattere da commenti negativi di persone che magari non vi conoscono nemmeno e sopratutto cercate di non entrare in competizione con gli altri. Purtroppo è uno dei difetti di questa grande community, ma ricordate che non è una gara! Pensate a voi stessi/e e a quanto vi divertiate da soli o in compagnia dei vostri amici nei panni del vostro character preferito. ~

Per approfondire il talento di Ilarya “Yui” Partipilo vi invitiamo a visitare il suo profilo ufficiale Instagram e di supportarla su Ko-fi.

Leo Skywalker: crescere con gli Anime, esplodere come creativo

Leo Skywalker, aka Leonardo Busco, è un talentuoso ragazzo pugliese che ha scoperto la passione per il mondo Nerd e per i videogiochi fin da quando era bambino. All’innocente età di 6 anni, infatti, credeva che esistesse un modo per trasformarsi in Super Saiyan e che ci fosse un luogo segreto in cui i Pokèmon vivevano indisturbati per non essere catturati. Il suo amore per la Nerd Cultura è cresciuto sempre di più negli anni, fino a spingerlo verso hobby sempre più impegnativi, come il collezionismo di carte e di action figures e opere fantasy come “Il Signore degli Anelli”, “Star Wars” ed “Harry Potter”.

Oggi il nostro Leo è un ragazzo di 28 anni, cresciuto seguendo tutti i sani valori e gli insegnamenti trasmessi dalle sue opere preferite. È un tipo responsabile, riflessivo e introverso, ma sa essere anche divertente se lo vuole. Ama la musica rock, country e pop, ma soprattutto preferisce ascoltare gli altri piuttosto che parlare di sé.

Il suo obiettivo nella vita, oltre che trovare un lavoro stabile e una sistemazione, è quello di cercare di essere sempre gentile con tutti, perché, a detta sua, il bene genera altro bene. Se si trova a suo agio con qualcuno non risparmia pessime battute con la speranza di far divertire con il suo sarcasmo. La vita di Leo non è stata tutta rose e fiori e, per questo, preferisce affrontarla sempre con autocriticità e molta ironia. A tal proposito, l’unica àncora di salvezza è stata la sua passione per il Cosplay. Questo, infatti, rappresenta una vera e propria via di fuga dalla quotidianità, che lo ha condotto col tempo a migliorare se stesso da ogni punto di vista.

Ma partiamo dal principio…quando ci si affaccia nel mondo del Cosplay è sempre meglio crearsi una propria identità e non c’è niente di meglio che iniziare dal proprio nickname. Lui ne ha scelto uno molto interessante: “Leo Skywalker”. Questo è composto da “Leo”, ossia il nome con cui gli amici e i conoscenti lo chiamano e “Skywalker”. Come si può intuire, è un chiaro rimando in onore al protagonista di una delle sue saghe preferite: stiamo parlando di Star Wars e di “Anakin Skywalker”. L’intento è quello di omaggiarlo, dal momento che questo personaggio ha creato in lui molta ammirazione. Anakin nell’opera ha sofferto molto durante la sua vita, in quanto è stato costretto a prendere una via differente da quella che avrebbe voluto, così come Leo. Di conseguenza entrambi hanno dovuto compiere delle scelte spesso forzate e che non li rappresentavano affatto. Questi obblighi li hanno condotti verso un mare di incertezze e paure, che irreversibilmente ha causato molte sofferenze. Leo si rispecchia molto in Anakin e pensa che, se fossero stati compresi, ascoltati e supportati da qualcuno, avrebbero vissuto una vita migliore, magari quella che da sempre avevano progettato. Il suo nickname in realtà è un monito che lo spinge a perseguire i suoi sogni e le sue passioni senza sentire la morsa della desiderabilità sociale, che porterebbe inevitabilmente chiunque a conformarsi in qualcosa che non lo rispecchia.

Così come affermato da Leo, la passione per il Cosplay è sempre stata molto viva in lui. Il desiderio di vestire i panni dei suoi idoli dei fumetti, dei film e dei videogiochi era troppo forte e per questo sentiva il bisogno di gettarsi a capofitto in questo magico universo. Per Leo personificare il suo eroe preferito è profondamente terapeutico per due principali ragioni: la prima per il fatto che creare e progettare da zero un costume che sia originale e rispecchi la sua personalità è fonte di estrema soddisfazione; la seconda è che tramite questa passione ha potuto conoscere nuova gente e stringere nuove amicizie. Una delle gioie più grandi che il mondo del Cosplay gli ha donato è rappresentata da tutti quei meravigliosi sorrisi che il ragazzo ha regalato a gran parte della gente che ha incrociato alle varie fiere. Capita molto spesso che coloro che apprezzano un suo costume lo fermino educatamente per chiedergli una foto e scambiare quattro chiacchiere; questo aspetto rappresenta una grande fonte di motivazione per lui e spera vivamente che ogni cosplayer del mondo possa provare la sua stessa felicità. I Cosplay realizzati fino ad ora dal nostro Leo Skywalker sono diversi, ognuno appartiene a personaggi con cui Leo ha un forte legame.

Non a caso, ogni volta che indossa i suoi costumi si sente bene con se stesso, tanto da riuscire finalmente ad apprezzarsi. Avendo subìto diversi atti di bullismo legati al suo peso, per tutto l’arco delle scuole medie e dei primi anni delle superiori, egli ha sviluppato diversi complessi riguardo al suo aspetto fisico. Nonostante il dolore, però, è riuscito ugualmente a reagire e a mettersi in forma. Le ferite non sono mai facili da rimarginare e, sebbene abbia perso peso e raggiunto notevoli risultati, il disagio dovuto al suo aspetto e alla scarsa accettazione del suo corpo rimane tuttora un nervo scoperto.

Una volta indossato uno dei suoi cosplay, il nostro Leo riesce a marginare il suo disagio, tanto da sentirsi a suo agio e apprezzato. Il suo costume di Captain America, ad esempio, lo fa sentire forte; quello dell’androide C-17, invece, gli dà modo di esprimere al meglio il suo lato più sicuro. Cosplay come Trunks del Futuro gli dona serenità, in quanto rispecchia il suo carattere pacato e sereno. Abbiamo altri cosplay di punta, come il giovane Severus Piton, Obi Wan Kenobi ed Ezio Auditore. Ognuno di essi gli permette di liberare un lato del suo carattere e di provare una bellissima sensazione di pace con se stesso. Ezio Auditore da Firenze è proprio il costume a cui Leo Skywalker è più legato. Sebbene stimi questo meraviglioso personaggio e ami pazzamente il videogioco da cui è tratto, il suo Cosplay non è una perfetta copia dell’originale. Uno degli obiettivi di Leo è quello di dare sempre un tocco personale alle sue creazioni, affinché siano originali e uniche nel loro genere. Tutti i costumi da lui ideati, infatti, sono fedeli solo in parte all’originale: secondo lui è proprio questo che gli permette di esprimere al massimo la sua creatività.

Essere originali e innovativi è un aspetto di cui il nostro Leo Skywalker non vuole fare a meno e il suo Ezio Auditore ne è la prova. Questo, infatti, è il costume che presenta più parti riadattate in base al suo stile, motivo per il quale è il suo preferito. Secondo il nostro Leo, il dettaglio è una componente importante che spesso fa la differenza. Che questi siano comprati, realizzati da mani esperte o da aziende specifiche oppure creati in casa dallo stesso cosplayer, ciò che conta è che riescano a valorizzare il costume. La ricerca e la cura del dettaglio è sempre una sua attività costante, per questo tutti i suoi costumi vengono costantemente migliorati e rivisitati nel corso del tempo.

Leo ha iniziato la sua fantastica avventura nell’universo dei Cosplay nel 2015, anno in cui a Bari arrivò la prima fiera del game e del fumetto. Approfittò di quell’edizione per fare un sopralluogo da semplice visitatore allo scopo di farsi un’idea rispetto al tipo di ambiente, all’aria che si respirava e a come i cosplayer si comportavano. È inutile specificare che ne fu entusiasta. La Puglia in quel periodo era povera di eventi di questo tipo, per questo vi erano pochi punti di riferimento a cui chiedere consigli. Nonostante ciò, l’ispirazione in lui si accese rapida come una lampadina. Utilizzò, dunque, un approccio sperimentale, fatto di prove, errori e molte ricerche. Dopo qualche mese riuscì a terminare quello che sarebbe diventato il suo primo vero cosplay: uno studente di Hogwarts della casa dei Serpeverde. Guidato dalla curiosità e dal suo senso di improvvisazione, terminò la sua opera da solo. Egli ha utilizzato questo costume per coronare il sogno di visitare il famigerato Lucca Comics: un’esperienza unica che ricorda bene ancora oggi. Con il passare degli anni, man mano che la sua conoscenza del settore aumentava, ha maturato un’idea ancora più specifica di quello che potrebbe essere considerato “il buono e corretto Cosplayer”. Secondo Leo bisogna, innanzitutto, impegnarsi nei propri lavori, quindi avere dedizione e spirito di sacrificio. La soddisfazione è più succosa se si lavora sodo per mettere i soldi da parte al fine di finanziarsi autonomamente. Nel caso in cui un costume non rispecchi subito le aspettative, bisogna avere molta pazienza, provare e riprovare senza mai arrendersi. La caparbietà è quella dote che ti spinge ad insistere e a prendere in considerazione sfide che sembrano impossibili. È la stessa caparbietà con cui Leo ha realizzato l’armatura di Pegasus. Nonostante questa presenti delle imperfezioni, egli non si è lasciato abbattere, perché alla fine nella vita si può sempre migliorare.

Secondo Leo questo spirito deve essere sempre vivo in tutti i cosplayer: è importante avere tanta creatività e osare per essere quanto più originali possibile. Questo meccanismo permette di sentirsi sempre se stessi, nonostante si indossino i panni di un’altra persona. Ultima, ma non meno importante, è la responsabilità, un valore che non deve assolutamente mancare. Agire con criterio è sempre più difficile in un mondo fatto di stereotipi, competizioni tossiche ed etichette. Se non ci si muove in modo responsabile si rischia di peccare di superbia e di risultare quindi inopportuni in un contesto che invece dovrebbe esser costituito da amicizia e tranquillità. Oggigiorno, mettersi in gioco restando umili è sempre molto più difficile; infatti, molto spesso, capita di imbattersi in gente che cade nel banale e nello sgradevole, specie quando un briciolo di notorietà va a bussare alle loro porte.

A detta del nostro buon Leo Skywalker, il mondo del Cosplay deve essere preservato da tutto questo. Bisogna valorizzarlo, cercando di viverlo per quello che è: una fonte di spensieratezza e di divertimento. Un altro valore importante che va assolutamente accostato alla parola Cosplay è la libertà: essere un cosplayer significa essere libero e libertà significa, a sua volta, esprimere al meglio se stessi senza limiti. Questo dovrebbe essere un capo saldo della nostra passione. Che voi siate ragazzi o ragazze, se ci si vuol divertire interpretando qualcuno del sesso opposto, di diversa etnia o addirittura un personaggio inventato dalla vostra fantasia, dovreste essere liberi di farlo. La libertà di espressione deve essere un pilastro della nostra cultura e per questo è sempre bene rispettarla. Creare un original è il massimo grado di espressione della propria creatività e placare questo flusso con dei limiti inutili è profondamente sbagliato. Il pensiero di Leo è coerente con le sue azioni.

Parlando di libertà, Leo Skywalker ha realizzato un cosplay molto particolare: Rey, la protagonista dell’ultima trilogia di “Star Wars”. Ciò che conta è sentirsi sempre se stessi, liberi e fieri del personaggio che si sta interpretando. Concludiamo analizzando quelle che erano e che sono le attuali abitudini di Leo. Nell’era prima del Covid, egli era solito partecipare ai maggiori eventi cosplay del sud e del centro Italia con il suo gruppo di figuranti basato sulla saga di Star Wars: gli “Apulian Force Knight”. Assieme ai loro cugini campani, i “Dark side of Naples”, formano una grande punto di riferimento per la community di appassionati del Mezzogiorno. In vista di questi eventi, Leo ha creato tre diversi costumi a tema: Obi Wan Kenobi versione Padawan tratto dall’Episodio I, Obi Wan Kenobi in versione generale dei Cloni da Star War Clone Wars e infine la sua punta di diamante, una versione gender di Rey dall’Episodio VIII. Tuttavia, a causa della pandemia, l’attività di questo gruppo ha subìto una brusca frenata. A concludere l’opera c’è l’inizio della carriera universitaria di Leo, che lo ha allontanato ancora di più dal suo hobby. È da ben tre anni che non partecipa ad eventi e non vede l’ora di poter ritornare in pista.

Per approfondire il talento stellare di Leo, vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali su Facebook e Instagram.

Lauriana Smaldini, in arte Kaede Shiranui Cosplay

Kaede Shiranui Cosplay, nome d’arte scelto da Lauriana Smaldini sui social, è una talentuosa cosplayer e cosmaker pugliese. Essendo una grande appassionata di cultura pop, Lauriana ha iniziato a frequentare le fiere nel 2013 dove è rimasta subito colpita dal mondo del cosplay, iniziandone a far parte l’anno dopo con un gruppo di Death Note. Da allora, non si è più fermata e ha costruito e indossato almeno una cinquantina di cosplay diversi, quello a cui è più legata, ci racconta, è Bakugou di My Hero Academia, cosplay con il quale è spesso in gruppo e che gli ha permesso di conoscere un sacco di persone stupende con cui ha instaurato una forte amicizia.

Negli anni, Kaede Shiranui Cosplay ha partecipato a diverse fiere sia regionali che nazionali come Comicon, Riminicomix e Lucca Comics&Games, di solito interpretando personaggi che si sposano bene alla sua idea di fare gruppo, vome Derieri di The Seven Deadly Sins, Mystique di X-Men, Raven dei Teen Titans, Ulquiorra di Bleach, Il soldato d’inverno e tanti altri. I progetti cosplay futuri sono diversi e di ogni genere, da Yennefer di The Witcher a Cara Dune di The Mandalorian, e scelti sempre in base all’amore verso quel personaggio.

Kaede è molto attiva sui vari social, sia in ambito cosplay su instagram, facebook e kofi che su tik tok dove lascia un po’ più di spazio all’umorismo nerd con i suoi video.

Oltre cinema, fumetti e cosplay ha diverse passioni, tra cui gli animali con i quali spesso “collabora” nei photoset (come quello a cavallo con il suo cosplay di Mikasa) e la lettura, dal quale cerca ispirazione per nuove idee su costumi ed interpretazioni.
Il suo consiglio per tutti è: divertitevi a creare, creare costumi, foto, idee, racconti, community e ricordi.

Ginetta “Chiharu.gin” Coluccia: vera arte pugliese

Oggi vi presentiamo una talentuosa cosplayer pugliese: Ginetta Coluccia. Oltre al cosplay, studia presso la facoltà di Lettere Moderne e si dedica anche alla recitazione e alla danza. Si avvicina al cosplay nel 2016, partecipando alla fiera di “Lecce Cosplay and Comics”, portando il cosplay di Historia Reiss de la serie “L’attacco dei Giganti”. Fino ad ora ha creato altri personaggi come: Aqua de la serie di videogiochi “Kingdom Hearts”, editi Square Enix; Zero Two dalla serie “Darling in the franxx”; Elsa dal film Disney “Frozen”; Reira Serizawa dalla serie “Nana”; Asuna Yuuki dalla serie “Sword Art Online” e tanti altri che si possono trovare sulla sua pagina Instagram “chiharu.gin”. Il suo nome d’arte nasce dall’unione di chiharu, che in giapponese significa “mille primavere” e gin che è l’abbreviazione del suo nome “Ginetta”.

Nella realizzazione dei suoi cosplay preferisce acquistarli o commissionarli, giacché ci sono persone che lavorano nell’ambito cosplay ed è giusto, secondo lei, supportare il lavoro altrui. Tuttavia, le piacerebbe imparare a realizzarli anche da sola. Secondo la sua opinione, infatti, il cosplay non è solo un hobby, ma può diventare anche un lavoro.

Chiharu.gin non è una cosplayer professionista, ma dedica molta passione ai personaggi che crea, inoltre frequenta gli eventi cosplay ed è particolarmente attiva nel suo profilo Instagram. Grazie ai social, il cosplay ha iniziato ad avere più visibilità e permette a questi artisti di raggiungere appassionati e non. Il cosplay è un modo di esprimersi, ecco perché Chiharu lo definisce come una forma d’arte, ed è accessibile a tutti, non si ha bisogno di particolari capacità, ma solo di amore verso il personaggio che si ricrea. Poi, con il tempo si migliora, ma non bisogna precludersi la possibilità di creare e interpretare un personaggio per paura di essere giudicati. Siate voi stessi, sempre.

Per conoscere al meglio la creatività di Ginetta vi consigiamo di visitare i suoi profili Instagram, TiktokShuientertainment.com

Exit mobile version