I Titanosauri: giganti preistorici che dominarono la Terra

I Titanosauri erano dinosauri erbivori di dimensioni colossali, che un tempo dominavano tutti e sette i continenti. Questi giganti del Cretaceo Inferiore (circa 126 milioni di anni fa) sfidavano le leggi della fisica con i loro corpi enormi e la loro capacità di adattamento.

Diversità e dimensioni:

Con quasi 100 specie identificate, i Titanosauri presentavano una straordinaria diversità. Il gigantesco Argentinosaurus superava le 60 tonnellate, mentre il più piccolo, Rinconsaurus, era simile a un elefante africano.

Ciclo di vita:

Nati da uova non più grandi di un pompelmo, questi giganti crescevano a ritmi sorprendenti, simili a quelli dei mammiferi. Le loro impronte fossili ci offrono uno sguardo affascinante sulla loro infanzia.

Segreto del successo:

La chiave del loro dominio risiedeva nella loro adattabilità e nella loro dieta variata. Si nutrivano di una vasta gamma di piante, sfruttando al meglio le risorse del loro habitat.

Fine di un’era:

Nonostante la loro grandezza, i Titanosauri non sono sopravvissuti all’estinzione di massa causata dall’impatto di un asteroide 66 milioni di anni fa.

Guardiani Italiani dalla Sardegna arriva NUR

Alla piccola Anna Melis piaceva tantissimo passeggiare nel giardino sonoro delle sculture realizzate da suo nonno, Tomasu Usai, scultore di fama internazionale conosciuto per la sua arte e ricerca personale sulle pietrela loro natura intrinseca e la capacità di dare voce e musicalità alla pietra. La sua attività si basava sulla continuità della cultura della pietra, da sempre presente in Sardegna.

Quando lui lasciava uscire il suono dalla pietra, Usai non faceva altro che liberare la memoria delle antiche genti della Sardegna, ovvero gli Shardana, che da popolo del mare divenne popolo della terra, della pietra.


Quando suo nonno muore, dopo il funerale, Anna chiede fa ancora visita al suo giardino e si ritrova a camminare tra quelle familiari sculture, in un silenzio assordante. improvvisamente accade qualcosa di magico. La ragazzina vede un vortice di pietre che, unendosi tra loro, vanno a formare una figura gigante… un gigante fatto di pietra che si china di fronte a lei!

Anna avverte fin da subito che si può fidare e, istintivamente, appoggia la sua mano su quella del gigante. Da questo primo contatto, la giovane viene anche a conoscenza della storia legata alle radici della sua terra. Figure e immagini antichissime si susseguono nella sua testa: gli Shardana, lotte intestine fra antichi clan sardi, un potere immenso tramandato nei secoli. Scopre che suo nonno era riuscito a ridare vita all’antico guerriero degli Shardana, al campione che li aveva protetti nel lontano passato e che ora era di fronte a lei con la Stella degli Dei ben visibile e incastonata nel suo petto.

Anna comprende anche che lei, proprio lei ė la destinataria di quell’antico potere. Sarebbe divenuta la nuova custode del Gigante di Pietra, il Guardiano NUR!


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La serie tv de La terra dei Giganti

Ritornando in ambito del genere fantastico e fantascienza, vi è un argomento che a mio parere è molto affascinante, utilizzato molto più di frequente nelle fiabe o nei racconti fantasy ed epici che nelle storie di fantascienza, stiamo parlando di Giganti. Queste gigantesche creature fantastiche prevalentemente di forma umanoide, come i giganti dei cartoni della Disney o delle classiche fiabe, rappresentati con leggere differenze come ad esempio il Ciclope Polifemo figlio del dio Nettuno sconfitto da Ulisse Odisseo della saga epica di Omero, creature completamente mostruose che di umano hanno solo la somiglianza nella sagoma. Anche se poco sfruttato nel genere del cinema di fantascienza, i giganti oltre ai film dedicati ai mostri, sono comunque sempre riusciti a darci delle belle emozioni sia sul grande che sul piccolo schermo. Riguardo questo argomento, volevo parlarvi di una vecchia serie televisiva di fantascienza realizzata negli anni ’60, più precisamente nel 1968, trasmessa sulla rete statunitense ABC, e in Italia su Rete 4 a metà anni ’80, dove i protagonisti si ritrovano sperduti su un mondo interamente abitato da giganti.

La serie in questione è intitolata “Land of the Giants” tradotta qui da noi come “la terra dei giganti”, di questa serie vennero realizzate due stagioni per un totale di 51 episodi, e nel 1970 al finire della seconda stagione la serie venne cancellata, senza una precisa motivazione, più che per gli numero ascolti, la motivazione più probabile per tale decisione del network, possano essere stati gli alti costi di produzione per realizzare ogni singolo episodio, infatti si dovevano creare degli ambienti, dove ci fosse il netto stacco tra le persone “piccole” e i giganti oltre ad una loro interazione nell’episodio, inoltre mobili, accessori, ambiente circostante infatti doveva essere rappresentato di almeno dieci volte più grande rispetto alla statura normale, e visto il periodo non esistevano effetti di grafica computerizzata che potevano facilitare tale compito, infatti in molti episodi, venivano riciclate spesso molte scene, come ad esempio gli attacchi dei “gatti giganti”; quindi per i produttori, questi costi non valevano la pena per la continuazione della serie, lasciandola  così senza un finale lasciando tutti con il dubbio su cosa potesse accadere ai protagonisti della serie.

 

https://www.youtube.com/watch?v=DKpTbxMWrwg&list=PLBbpUsKNOaj4_X0nyijcLpSsio8PltQ2a&index=26

Terra ventunesimo secolo, un velivolo di linea, in rotta suborbitale sopra l’oceano Atlantico, da New York a Londra, incappa in una misteriosa perturbazione atmosferica, le varie emissioni elettromagnetiche emanate dalla perturbazione, causano varie avarie al velivolo, il Capitano Steve Burton, insieme al suo secondo Mark Wilson, con abilità riescono ad effettuare un atterraggio di emergenza, dopo vari tentativi andati a vuoto di contattare la torre di controllo di Londra, il Capitano Burton e Wilson decidono di effettuare una ricognizione per fare il punto della situazione e degli eventuali danni al velivolo, quando improvvisamente, il loro aereo viene preso da un “ragazzino” delle dimensioni 10 volte superiori alla stazza “umana”, incurante delle conseguenze, il Capitano Burton esegue un decollo di emergenza per sfuggire al “gigante” e dopo un breve volo, l’aereo precipita rovinosamente all’interno di una foresta. Qui gli occupanti del velivolo fanno una scoperta ancora più incredibile, il “ragazzino” non è l’unica cosa fuori misura, infatti nella foresta dove sono capitati, tutto è sproporzionalmente enorme, e mentre cercano di capire cosa sta succedendo e dove si trovano, vengono attaccati da un “Gatto” dalle dimensioni di un elefante, con non poca faticava riescono a sfuggire all’animale. Qui i sette occupanti del velivolo terrestre, dopo alcune ricognizioni, scoprono di non essere più sulla Terra, ma su un pianeta abitato da essere enormi, una vera e propria Terra dei Giganti, dove tutto, le città, gli abitanti, l’ambiente, gli animali e le piante, sono uguali a quelle della loro vecchia e cara Terra, con la differenza che su questo pianeta “gemello” la tecnologia e lo stile di vita, sia fermo al nostro equivalente degli anni 50. i nostri eroi, bloccati su questo mondo, braccati da questi giganti, visto il “Governo” considera i “piccoli uomini” una minaccia allo status quo, cercano non solo di sopravvivere ai vari pericoli circostanti umani e non, ma nel cuore tengono la speranza di poter prima o poi di riparare il loro velivolo e di poter incappare in un’altra anomalia che gli consenta di tornare nella loro “piccola Terra”.

Anche questa come molte altre serie, è stata cancellata nonostante meritasse un destino migliore, infatti ricordo quando vedevo gli episodi di “la terra dei giganti” in televisione, a mio parere la consideravo una buona serie, ricca di azione, intrigo e in alcuni casi ricca di colpi di scena, forse vista ora gli effetti speciali sono da considerarsi “datati” e “dozzinali” ma parliamo di un divario di quasi 50 di arte cinematografica, che in questi decenni ha avuto una notevole evoluzione nel campo degli effetti speciali e dei costi gestionali, moto differenti; fosse stato per me gli avrei dato una possibilità di continuare o almeno di scrivere un episodio “finale”, almeno per sapere se i nostri “piccoli” eroi sarebbero tornati a casa.

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