Chi è Giulia Vince?

Giulia Vince coltiva la passione per il Cosplay (e in seguito  per il Crossplay) sin dal 2012 presentandosi su consiglio di un amico a Lucca Comics and Games. Da quel momento nasce una vera e propria scintilla che ha portato Giula ad evolvere la sua passione in una vocazione. Adora dare il meglio di sè in tutto quello che fa: dal costruire armi e accessori, all’acconciare parrucche e ad utilizzare nuove tecniche con il make up. Attualmente ha realizzato circa una cinquantina di personaggi con più outfit a testa! Tra i suoi cavalli di battaglia troviamo: Ada Wong da Resident Evil (che interpreta all’interno dell’associazione Umbrella Italian Division), Sephiroth da Final Fantasy (con il quale si esibisce di tanto in tanto sul palco durante i concerti della Chocobo Band), Vergil da Devil May Cry (serie di cui è estremamente fan), ecc…Tra le collaborazioni troviamo anche quella con: Bleach Italian Cosplay (nell’organizzazione di alcuni raduni), Tekken Emilia (per la quale ha impersonato Anna Williams) e Manga Beats (presso cui ha gestito dei laboratori cosplay, insegnando ai più piccoli come poter realizzare diversi oggetti per i propri personaggi preferiti!).

Leo Skywalker: crescere con gli Anime, esplodere come creativo

Leo Skywalker, aka Leonardo Busco, è un talentuoso ragazzo pugliese che ha scoperto la passione per il mondo Nerd e per i videogiochi fin da quando era bambino. All’innocente età di 6 anni, infatti, credeva che esistesse un modo per trasformarsi in Super Saiyan e che ci fosse un luogo segreto in cui i Pokèmon vivevano indisturbati per non essere catturati. Il suo amore per la Nerd Cultura è cresciuto sempre di più negli anni, fino a spingerlo verso hobby sempre più impegnativi, come il collezionismo di carte e di action figures e opere fantasy come “Il Signore degli Anelli”, “Star Wars” ed “Harry Potter”.

Oggi il nostro Leo è un ragazzo di 28 anni, cresciuto seguendo tutti i sani valori e gli insegnamenti trasmessi dalle sue opere preferite. È un tipo responsabile, riflessivo e introverso, ma sa essere anche divertente se lo vuole. Ama la musica rock, country e pop, ma soprattutto preferisce ascoltare gli altri piuttosto che parlare di sé.

Il suo obiettivo nella vita, oltre che trovare un lavoro stabile e una sistemazione, è quello di cercare di essere sempre gentile con tutti, perché, a detta sua, il bene genera altro bene. Se si trova a suo agio con qualcuno non risparmia pessime battute con la speranza di far divertire con il suo sarcasmo. La vita di Leo non è stata tutta rose e fiori e, per questo, preferisce affrontarla sempre con autocriticità e molta ironia. A tal proposito, l’unica àncora di salvezza è stata la sua passione per il Cosplay. Questo, infatti, rappresenta una vera e propria via di fuga dalla quotidianità, che lo ha condotto col tempo a migliorare se stesso da ogni punto di vista.

Ma partiamo dal principio…quando ci si affaccia nel mondo del Cosplay è sempre meglio crearsi una propria identità e non c’è niente di meglio che iniziare dal proprio nickname. Lui ne ha scelto uno molto interessante: “Leo Skywalker”. Questo è composto da “Leo”, ossia il nome con cui gli amici e i conoscenti lo chiamano e “Skywalker”. Come si può intuire, è un chiaro rimando in onore al protagonista di una delle sue saghe preferite: stiamo parlando di Star Wars e di “Anakin Skywalker”. L’intento è quello di omaggiarlo, dal momento che questo personaggio ha creato in lui molta ammirazione. Anakin nell’opera ha sofferto molto durante la sua vita, in quanto è stato costretto a prendere una via differente da quella che avrebbe voluto, così come Leo. Di conseguenza entrambi hanno dovuto compiere delle scelte spesso forzate e che non li rappresentavano affatto. Questi obblighi li hanno condotti verso un mare di incertezze e paure, che irreversibilmente ha causato molte sofferenze. Leo si rispecchia molto in Anakin e pensa che, se fossero stati compresi, ascoltati e supportati da qualcuno, avrebbero vissuto una vita migliore, magari quella che da sempre avevano progettato. Il suo nickname in realtà è un monito che lo spinge a perseguire i suoi sogni e le sue passioni senza sentire la morsa della desiderabilità sociale, che porterebbe inevitabilmente chiunque a conformarsi in qualcosa che non lo rispecchia.

Così come affermato da Leo, la passione per il Cosplay è sempre stata molto viva in lui. Il desiderio di vestire i panni dei suoi idoli dei fumetti, dei film e dei videogiochi era troppo forte e per questo sentiva il bisogno di gettarsi a capofitto in questo magico universo. Per Leo personificare il suo eroe preferito è profondamente terapeutico per due principali ragioni: la prima per il fatto che creare e progettare da zero un costume che sia originale e rispecchi la sua personalità è fonte di estrema soddisfazione; la seconda è che tramite questa passione ha potuto conoscere nuova gente e stringere nuove amicizie. Una delle gioie più grandi che il mondo del Cosplay gli ha donato è rappresentata da tutti quei meravigliosi sorrisi che il ragazzo ha regalato a gran parte della gente che ha incrociato alle varie fiere. Capita molto spesso che coloro che apprezzano un suo costume lo fermino educatamente per chiedergli una foto e scambiare quattro chiacchiere; questo aspetto rappresenta una grande fonte di motivazione per lui e spera vivamente che ogni cosplayer del mondo possa provare la sua stessa felicità. I Cosplay realizzati fino ad ora dal nostro Leo Skywalker sono diversi, ognuno appartiene a personaggi con cui Leo ha un forte legame.

Non a caso, ogni volta che indossa i suoi costumi si sente bene con se stesso, tanto da riuscire finalmente ad apprezzarsi. Avendo subìto diversi atti di bullismo legati al suo peso, per tutto l’arco delle scuole medie e dei primi anni delle superiori, egli ha sviluppato diversi complessi riguardo al suo aspetto fisico. Nonostante il dolore, però, è riuscito ugualmente a reagire e a mettersi in forma. Le ferite non sono mai facili da rimarginare e, sebbene abbia perso peso e raggiunto notevoli risultati, il disagio dovuto al suo aspetto e alla scarsa accettazione del suo corpo rimane tuttora un nervo scoperto.

Una volta indossato uno dei suoi cosplay, il nostro Leo riesce a marginare il suo disagio, tanto da sentirsi a suo agio e apprezzato. Il suo costume di Captain America, ad esempio, lo fa sentire forte; quello dell’androide C-17, invece, gli dà modo di esprimere al meglio il suo lato più sicuro. Cosplay come Trunks del Futuro gli dona serenità, in quanto rispecchia il suo carattere pacato e sereno. Abbiamo altri cosplay di punta, come il giovane Severus Piton, Obi Wan Kenobi ed Ezio Auditore. Ognuno di essi gli permette di liberare un lato del suo carattere e di provare una bellissima sensazione di pace con se stesso. Ezio Auditore da Firenze è proprio il costume a cui Leo Skywalker è più legato. Sebbene stimi questo meraviglioso personaggio e ami pazzamente il videogioco da cui è tratto, il suo Cosplay non è una perfetta copia dell’originale. Uno degli obiettivi di Leo è quello di dare sempre un tocco personale alle sue creazioni, affinché siano originali e uniche nel loro genere. Tutti i costumi da lui ideati, infatti, sono fedeli solo in parte all’originale: secondo lui è proprio questo che gli permette di esprimere al massimo la sua creatività.

Essere originali e innovativi è un aspetto di cui il nostro Leo Skywalker non vuole fare a meno e il suo Ezio Auditore ne è la prova. Questo, infatti, è il costume che presenta più parti riadattate in base al suo stile, motivo per il quale è il suo preferito. Secondo il nostro Leo, il dettaglio è una componente importante che spesso fa la differenza. Che questi siano comprati, realizzati da mani esperte o da aziende specifiche oppure creati in casa dallo stesso cosplayer, ciò che conta è che riescano a valorizzare il costume. La ricerca e la cura del dettaglio è sempre una sua attività costante, per questo tutti i suoi costumi vengono costantemente migliorati e rivisitati nel corso del tempo.

Leo ha iniziato la sua fantastica avventura nell’universo dei Cosplay nel 2015, anno in cui a Bari arrivò la prima fiera del game e del fumetto. Approfittò di quell’edizione per fare un sopralluogo da semplice visitatore allo scopo di farsi un’idea rispetto al tipo di ambiente, all’aria che si respirava e a come i cosplayer si comportavano. È inutile specificare che ne fu entusiasta. La Puglia in quel periodo era povera di eventi di questo tipo, per questo vi erano pochi punti di riferimento a cui chiedere consigli. Nonostante ciò, l’ispirazione in lui si accese rapida come una lampadina. Utilizzò, dunque, un approccio sperimentale, fatto di prove, errori e molte ricerche. Dopo qualche mese riuscì a terminare quello che sarebbe diventato il suo primo vero cosplay: uno studente di Hogwarts della casa dei Serpeverde. Guidato dalla curiosità e dal suo senso di improvvisazione, terminò la sua opera da solo. Egli ha utilizzato questo costume per coronare il sogno di visitare il famigerato Lucca Comics: un’esperienza unica che ricorda bene ancora oggi. Con il passare degli anni, man mano che la sua conoscenza del settore aumentava, ha maturato un’idea ancora più specifica di quello che potrebbe essere considerato “il buono e corretto Cosplayer”. Secondo Leo bisogna, innanzitutto, impegnarsi nei propri lavori, quindi avere dedizione e spirito di sacrificio. La soddisfazione è più succosa se si lavora sodo per mettere i soldi da parte al fine di finanziarsi autonomamente. Nel caso in cui un costume non rispecchi subito le aspettative, bisogna avere molta pazienza, provare e riprovare senza mai arrendersi. La caparbietà è quella dote che ti spinge ad insistere e a prendere in considerazione sfide che sembrano impossibili. È la stessa caparbietà con cui Leo ha realizzato l’armatura di Pegasus. Nonostante questa presenti delle imperfezioni, egli non si è lasciato abbattere, perché alla fine nella vita si può sempre migliorare.

Secondo Leo questo spirito deve essere sempre vivo in tutti i cosplayer: è importante avere tanta creatività e osare per essere quanto più originali possibile. Questo meccanismo permette di sentirsi sempre se stessi, nonostante si indossino i panni di un’altra persona. Ultima, ma non meno importante, è la responsabilità, un valore che non deve assolutamente mancare. Agire con criterio è sempre più difficile in un mondo fatto di stereotipi, competizioni tossiche ed etichette. Se non ci si muove in modo responsabile si rischia di peccare di superbia e di risultare quindi inopportuni in un contesto che invece dovrebbe esser costituito da amicizia e tranquillità. Oggigiorno, mettersi in gioco restando umili è sempre molto più difficile; infatti, molto spesso, capita di imbattersi in gente che cade nel banale e nello sgradevole, specie quando un briciolo di notorietà va a bussare alle loro porte.

A detta del nostro buon Leo Skywalker, il mondo del Cosplay deve essere preservato da tutto questo. Bisogna valorizzarlo, cercando di viverlo per quello che è: una fonte di spensieratezza e di divertimento. Un altro valore importante che va assolutamente accostato alla parola Cosplay è la libertà: essere un cosplayer significa essere libero e libertà significa, a sua volta, esprimere al meglio se stessi senza limiti. Questo dovrebbe essere un capo saldo della nostra passione. Che voi siate ragazzi o ragazze, se ci si vuol divertire interpretando qualcuno del sesso opposto, di diversa etnia o addirittura un personaggio inventato dalla vostra fantasia, dovreste essere liberi di farlo. La libertà di espressione deve essere un pilastro della nostra cultura e per questo è sempre bene rispettarla. Creare un original è il massimo grado di espressione della propria creatività e placare questo flusso con dei limiti inutili è profondamente sbagliato. Il pensiero di Leo è coerente con le sue azioni.

Parlando di libertà, Leo Skywalker ha realizzato un cosplay molto particolare: Rey, la protagonista dell’ultima trilogia di “Star Wars”. Ciò che conta è sentirsi sempre se stessi, liberi e fieri del personaggio che si sta interpretando. Concludiamo analizzando quelle che erano e che sono le attuali abitudini di Leo. Nell’era prima del Covid, egli era solito partecipare ai maggiori eventi cosplay del sud e del centro Italia con il suo gruppo di figuranti basato sulla saga di Star Wars: gli “Apulian Force Knight”. Assieme ai loro cugini campani, i “Dark side of Naples”, formano una grande punto di riferimento per la community di appassionati del Mezzogiorno. In vista di questi eventi, Leo ha creato tre diversi costumi a tema: Obi Wan Kenobi versione Padawan tratto dall’Episodio I, Obi Wan Kenobi in versione generale dei Cloni da Star War Clone Wars e infine la sua punta di diamante, una versione gender di Rey dall’Episodio VIII. Tuttavia, a causa della pandemia, l’attività di questo gruppo ha subìto una brusca frenata. A concludere l’opera c’è l’inizio della carriera universitaria di Leo, che lo ha allontanato ancora di più dal suo hobby. È da ben tre anni che non partecipa ad eventi e non vede l’ora di poter ritornare in pista.

Per approfondire il talento stellare di Leo, vi invitiamo a visitare i suoi profili ufficiali su Facebook e Instagram.

Astralex_cos: il cosplay come arte e libertà

Alex, in arte astralex_cos, entra nel mondo del cosplay nel 2013: il suo nick ha un’origine più recente, “Astralex” è la combinazione del nome “Alex” con il proprio personaggio legato al mondo fantasy di D&D “Astra“, una sua controparte femminile. Astra è un nome associato alle stelle, derivato anche dalla passione per l’arte antica e l’astronomia. 

Secondo Alex il cosplay è arte e, come qualsiasi altra forma d’arte, ognuno è libero di esprimerla e viverla al meglio. L’importante è far lavorare la propria creatività e soprattutto fare un cosplay perché esso possa rendere felice chi lo indossa.

Prima di apprendere cosa fosse il cosplay, mettersi un costume (come ad esempio per carnevale), era sempre fonte di imbarazzo per Alex. Ma dopo aver conosciuto e essersi addentrato nel mondo cosplay è cambiato completamente l’atteggiamento nei confronti del trasformismo, potendosi sbizzarrire con personaggi di tutti i generi e superando la timidezza che ha sempre avuto. Ad avvicinare Alex a questo mondo è stata sua sorella, con cui ha condiviso fin da subito la passione ed insieme hanno realizzato diversi costumi di coppia, partecipando a moltissimi contest ed eventi, da quelli più grandi a fiere più piccole.

Fino ad ora ha realizzato parecchi cosplay, da costumi più semplici a quelli più elaborati, migliorando sempre di più la capacita nel cucito e nel crafting. In poco tempo Alex ha imparato crearsi i propri costumi da zero, apprendendo in parte dal lavoro degli altri cosplayer e in parte da propri errori e tentativi. Quando possibile preferisce realizzare a mano i cosplay, ma in alcuni casi dove il lavoro manuale risulta troppo complesso o potrebbe non raggiungere le aspettative, si affida all’acquisto di alcune componenti come accessori o costumi. Il punto fondamentale di un cosplay, oltre la qualità dell’abito e degli accessori, sono il ma-keup e la parrucca, importanti punti su cui pone sempre attenzione per rendere ancora più precisa la somiglianza ad un determinato personaggio. Uno dei lavori di punta è stato quello del suo personaggio Astra a cui è molto affezionato il cui design è stato ideato e realizzato tutto da zero. Oltre al cosplay Alex esprime la propria creatività anche attraverso i GDR (giochi di ruolo) dove la creazione di personaggi e storie è all’ordine del giorno, un altro passatempo per poter vivere avventure fantasy e staccare dalla realtà.

Negli ultimi anni ha deciso di perfezionare anche il genere “crossplay”, ovvero fare cosplay di personaggi del genere opposto al cosplayer che lo interpreta. Inizialmente non era pratica di molti ragazzi indossare costumi femminili, a differenza dell’opposto, ma questo trend negli ultimi tempi sta riscuotendo più interesse rispetto a quanto non lo fosse prima, forse grazie anche a qualche pionere come Alex, che fin dal 2014 ha voluto provare a fare crossplay. Oggi ha portato ad un livello ancora più alto la qualità del makeup e degli accessori per rendere ancora più realistico l’effetto finale del cosplay ed essere praticamente irriconoscibile nei panni di un personaggio femminile.

Nel corso degli anni c’è stata una grande evoluzione legata al cambiamento di pensiero o al modo di vivere il cosplay, creando sia delle belle comunità ma anche qualche conflitto. Ad esempio i social hanno spinto il cosplay più a portata di tutti, condividere e pubblicare le proprie creazioni è sempre una bella cosa. Purtroppo hanno anche avuto un impatto negativo in quanto, essendo accessibili a tutti, spesso certe persone arrivano ad avere un comportamento inopportuno, cercando di imporre le proprie idee senza avere un minimo di rispetto altrui.

Ad esempio alcuni pensano che gli “original” snaturano il senso del cosplay: Alex, avendo creato lui stesso diversi costumi originali, sostiene che anche questi outfit orginali facciano comunque parte della categoria “cosplay”. In fondo ogni personaggio tratto da una serie di cui si realizza un cosplay è esso stesso una creazione originale di un artista. Molte persone ci mettono un sacco di impegno in ogni minimo dettaglio del proprio abito pur di ottenere un risultato perfetto per il proprio original e, anche se questo non è un personaggio conosciuto, resta pur sempre un vero e proprio cosplay.

Per approfondire il talento di Astralex vi invitiamo a visitare il suo profilo ufficiale all’indirizzo: instagram.com/astralex_cos.

Conferenza: Dalla Body Art al Cosplay

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Dal superamento dell’identità sociale, alle conquiste del postorganico: la Body Art contemporanea e lo sviluppo del Costume-play. “Dalla Body Art al Cosplay”: una conferenza rintraccia nella Body Art degli anni ’70 le origini del Cosplay. Mercoledi 19 Agosto ore 17:00, presso l’evento “Sulle Tracce del Drago” il critico d’arte Roberta D’Intinosante presenterà una personale ricerca che riconosce, nelle prime sperimentazioni di Body Art degli anni ’70, le origini del fenomeno Costume-Play.

La ricerca intende rilevare nelle prime sperimentazione di Body Art le origini del fenomeno Costume Play: a partire dal travestitismo di Marcel Duchamp – le cui identità femminili immortalate dalla camera di Man Ray gli occorrono per dichiarare la crisi dell’arte tradizionale -; passando per gli artisti che hanno applicato i principi di confronto e mimesi in rapporti ai modelli dell’iconografia cristiana o della natura, come Durer, Ana Mendieta, Claude Cahun; oppure coloro che sono stati influenzati dai volti della cultura di Massa.
La ricerca effettuata va poi a scandagliare il fenomeno Costume-play nei suoi più diretti rapporti con le suddette sperimentazioni.

Roberta D’Intinosante Critico d’arte contemporanea, attualmente impegnata in una Ricerca storico-artistica che intende stabilire una connessione tra le prime esperienze di Travestitismo e il Cosplay, in quanto degenerazione massificata dello stesso fenomeno. Tra le esperienze professionali più significative annoveriamo la curatela della Mostra Personale di Max Papeschi, “Learning to cheat/ Sound True”; le due Mostre-evento “ConversAZIONI” incentrate sul fumettista Andrea Pazienza e l’Anti-artista performativo Flavio Sciolè; la conferenza inerente i fenomeni del Cosplay e le Mode di Harajuku all’interno del progetto Art Experencies – Japanese Art, tra tradizione, manga e cosplay a cura di Cappa Arte – Performing Art. E’ inoltre intervenuta nella Collettiva Stereotipop e nella brossura “Corpo Estraneo/Straniero – Storia delle Arti performative in Abruzzo” – Verdone Editore. Si interessa di manga, animazione e linguaggi d’Arte contemporanea giapponese da svariati anni, sebbene abbia approcciato il Cosplay con continuità e dedizione solo da un paio d’anni. Si Cimenta in particolar modo nel Crossplay, a coronamento degli studi inerenti le sperimentazioni sul corpo (Umano, Postumano e Transumano) ascritti ai nuovi linguaggi artistici proposti dalla Body Art e delle Arti Performative. In quanto Cosplayer ha partecipato a diverse competizioni e ottenuto alcuni riconoscimenti soprattutto nella categoria “Miglior Interpretazione”: ( * Miglior gruppo* Francavilla Comics & Games; * Miglior Interpretazione *; Teramo Heroes; *San Premio della Critica S. Marino Comics*; Teramo Comix ; * Miglior Interpretazione * Lanciano nel Fumetto ) e collabora all’evento aquilano “Sulle Tracce del Drago”.

Per altre info:

https://www.facebook.com/events/900070746738969/

https://www.facebook.com/pages/Oni-On-cosplay-and-performing-artist/878463648912450

https://www.facebook.com/roberta.dintinosante?fref=ts14

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