Totoro: un viaggio tra natura, arte e ricordi nel nuovo libro di Hayao Miyazaki

Amanti di Totoro, preparate i cuori! A fine mese approda finalmente in Italia, edito da Mondadori, un libro d’arte imperdibile dedicato al magico mondo del celebre personaggio dello Studio Ghibli.

“Il luogo in cui è nato Totoro” – questo il titolo dell’opera – ci conduce in un affascinante viaggio tra le colline Sayama nella prefettura di Saitama, in Giappone. Proprio qui, tra boschi rigogliosi e paesaggi incantevoli, ha avuto origine l’ispirazione per il capolavoro animato di Hayao Miyazaki.

Ma la vera perla di questo libro è la preziosa testimonianza di Akemi Miyazaki, moglie del maestro e talentuosa animatrice. Le sue delicate illustrazioni, che adornano oltre la metà delle 80 pagine del volume, ci guidano attraverso il susseguirsi delle stagioni, catturando la bellezza effimera della natura con uno sguardo attento e sensibile.

Non solo disegni

Il libro include anche un’intervista esclusiva a Hayao Miyazaki, in cui il regista ripercorre il profondo legame con la foresta di Tokorozawa e rivela come questa abbia plasmato la creazione di Totoro.

Un tuffo nel passato

Gli appassionati più attenti potranno inoltre ammirare i primi bozzetti dei personaggi del film, risalenti al 1975, ben 13 anni prima della sua uscita in Giappone. Un tesoro inestimabile che permette di cogliere l’evoluzione creativa di Miyazaki e il germogliare delle sue idee.

A completare il volume, la preziosa presenza di Toshio Suzuki, storico produttore dello Studio Ghibli. Attraverso le sue fotografie, ci conduce in una passeggiata suggestiva attraverso Hachikokuyama, un’area limitrofa alle colline Sayama che ha ispirato alcuni dei luoghi più iconici de “Il mio vicino Totoro”.

“Il luogo in cui è nato Totoro” non è solo un libro, è un vero e proprio inno alla natura e alla fantasia. Un’opera che celebra il potere evocativo dell’arte e ci invita a riscoprire la bellezza del mondo che ci circonda con occhi nuovi e incantati.

Il libro, disponibile in Italia al costo di 19 euro, rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi a capofitto nell’universo di Totoro e scoprire le radici creative di uno dei film d’animazione più amati di sempre. Un regalo perfetto per gli appassionati di Miyazaki, dell’arte e della natura, ma anche per tutti coloro che desiderano perdersi tra le pagine di un racconto poetico e commovente.

Cosa aspetti? Affrettati ad accaparrarti la tua copia e lasciati trasportare dalla magia di Totoro!

La Collina di Lorenzo, il museo a cielo aperto ispirato a Miyazaki

Nel suggestivo territorio di Castiglione delle Stiviere, al confine con la provincia di Brescia, si erge maestosa “La collina di Lorenzo”, un luogo incantato che sembra essere uscito direttamente da uno dei film del celebre regista giapponese Hayao Miyazaki. Con i suoi 13 ettari di estensione, questa collina accoglie annualmente circa 20 mila bambini delle scuole elementari, offrendo loro un’esperienza unica immersa nella natura.

Castiglione delle Stiviere, situata nella Pianura Padana sui colli morenici del lago di Garda, è conosciuta come la “città delle fontane” grazie al grande numero di antiche fontane e lavatoi presenti in città. La storia della città è ricca di eventi illustri, come il passaggio di Henry Dunant dopo la Battaglia di Solferino e San Martino del 1859, che ispirò la nascita della Croce Rossa. La Collina di Lorenzo, situata a breve distanza dalla cittadina, offre un’esperienza naturalistica unica sulle colline moreniche della provincia di Mantova. Questo laboratorio di educazione ambientale all’aria aperta è dedicato all’apprendimento e al rispetto della natura, ed è stato adottato dal celebre alpinista Fausto De Stefani con un focus particolare sui bambini. All’interno di questo spazio verde, gli alberi trasmettono messaggi di vita e speranza, i piccoli costruiscono casette per gli uccelli e un anfiteatro con sedili di legno accoglie i visitatori lungo un sentiero illuminato da scalinate di pietra nel buio della notte. I ragazzi partecipanti imparano a scolpire il legno, dipingere e ascoltare le storie dei viandanti antichi, in un’atmosfera che favorisce la creatività e l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta della natura.

Sulle pendici della Collina di Lorenzo si possono ammirare statue in legno raffiguranti personaggi dei film di Miyazaki, come Totoro e Porco Rosso, che evocano il mondo fantastico creato dall’artista giapponese. Queste opre si trovano immersi in un’atmosfera magica e surreale, che sembra provenire direttamente da uno dei mondi fantastici dello Studio Ghibli.

Tutto questo è frutto del lavoro di Fausto De Stefani, un alpinista di fama internazionale e il secondo italiano ad aver scalato tutte le montagne di altitudine superiore agli ottomila metri. La sua visione improntata sulla solidarietà e sull’impegno ecologico ha trasformato il terreno ereditato da Lorenzo Saviola in un luogo magico, popolato da figure che sembrano uscite direttamente dai mondi fantastici di Miyazaki. Fausto De Stefani è sopratutto un uomo che ha fatto della solidarietà e dell’impegno ecologico la sua missione. Il suo approccio alle grandi vette dell’Asia va oltre l’alpinismo stesso, parlando dell’uomo e della sua relazione con gli altri e con l’ambiente circostante. Il suo impegno ha contribuito notevolmente a portare questi temi all’attenzione del mondo della montagna e non solo, rendendolo un vero punto di riferimento per tutti coloro che condividono la sua visione.

Hayao Miyazaki: Artigiano dell’animazione giapponese

Avete mai sentito parlare di Hayao Miyazaki? No? Ma come è possibile? Quest’uomo è un vero e proprio genio dell’animazione giapponese, capace di dar vita a personaggi emblematici come Totoro, Nausicaä, Principessa Mononoke e Chihiro. Insomma, sono sicuro che almeno una volta nella vostra vita vi siete imbattuti in uno dei suoi capolavori. Miyazaki è il cofondatore e il principale motore dello Studio Ghibli, una vera e propria fabbrica di meraviglie animate. Grazie a lui, i film d’animazione hanno finalmente abbandonato l’etichetta di “intrattenimento per bambini” o di “cortometraggi da festival” e sono diventati dei veri e propri capolavori.

Ma cosa rende Miyazaki così speciale?

Beh, oltre ad essere un appassionato di aviazione e meccanica, è riuscito a unire influenze occidentali alla mitologia giapponese in modo magistrale. Molti dei suoi film si basano su romanzi per ragazzi europei o americani, come “Conan il ragazzo del futuro” di Alexander Key o “Il castello errante di Howl” di Diana Wynne Jones. E non solo ha saputo far propri questi libri, ma ha anche inserito nelle trame temi a lui molto cari, come la salvaguardia dell’ambiente e il pacifismo. Un vero mago dell’animazione, insomma!

Ma la sua bravura non si ferma qui. Miyazaki è uno di quei talenti poliedrici che sanno fare tutto: è sceneggiatore, disegnatore, produttore e regista. Insomma, un asso in tutte le carte. E non dimentichiamo che ha aperto la strada a una nuova generazione di cineasti, che stanno finalmente facendo sentire la propria voce.

Se siete curiosi di conoscere meglio questo artigiano dell’animazione giapponese, non potete perdervi questo libro di Stéphanie Chaptal. Vi accompagnerà lungo tutta la sua straordinaria carriera, dagli esordi come intercalatore nel lontano 1963 fino al suo ultimo film “E voi come vivrete?”. Ma non sarà una semplice carrellata di dati e informazioni, no. Il libro vi offrirà un nuovo punto di vista sul suo lavoro, tracciando un sottile filo rosso tra la realtà e il sogno, proprio come nelle sue opere immortali. Insomma, una lettura imperdibile per tutti gli amanti dell’animazione e del buon umorismo!

Speciale Hayao Miyazaki

Hayao Miyazaki nasce il 5 Gennaio del 1944 da una famiglia agiata che ha avuto grandi fortune economiche durante la II guerra mondiale (il padre aveva un’industria di aeroplani bellici). A tre anni conobbe in prima persona la paura della perdita di una persona cara, la madre si ammalò di tubercolosi spinale e il giovane Hayao le stette accanto in tutto il periodo. Questa sua difficile situazione fu probabilmente l’ispirazione del light motive “La mamma è via a causa della malattia” presente nel capolavoro “Il mio vicino Totoro

Hakuja Den di Taiji del 1958 fu il suo primo anime/amore, un cartone animato che spronò Miyazaki verso l’animazione. Il suo sogno era però frenato dalla sua incapacità di disegnare le persone tanto che decise di intraprendere la carriera universitaria. Dopo la laurea in Scienze politiche ed economiche alla Gakushuin University nel 1963, entra nella Toei Animation Company. Come nel caso del suo mentore Isao Takahata, questo tipo di carriera risulta insolita per un laureato in tali materie. Ma già da studente universitario Miyazaki si appassiona alla letteratura infantile e legge ogni genere di pubblicazione nazionale e internazionale scritta per i bambini. Presso lo studio TOEI kavorò per Watchdog Bow Wow e per l’anime Wolf Boy Ken. Durante la sua permanenza nel famoso studio di animazione conobbe sia la passione politica per un comunismo puro e ideale (che il Giappone aveva dimenticato nella guerra), con la complicità dell’eterno amico Takahata, sia quella sentimentale per Akemi Ota. Il fermento politico nel cuore del giovane autore si sarebbe ben presto palesato in opere come CONAN o HORUS, anzi in un’intervista qualche anno dopo criticò la sua Nausicaa per essere una persona di origini aristocratiche e appartenente ad una elite. Pom Poko in fondo non è altro che la storia di come avessero fallito i movimenti liberali nel Giappone post bellico, secondo il punto di vista di Miyazaki.

Nel 1965 Hayao e la moglie Akemi entrano  nella produzione di Prince of the Sun e Puss In Boots, dopo il primo figlio nel 1969 la coppia sarà al lavoro insieme per The Flying Ghost Ship.

Nei primi anni 70 Miyazaki lascia il Giappone per alcuni viaggi che porteranno l’ispirazione per i suoi prossimi lavori: sulle alpi svizzere per Heidi: Girl of the Alps e in Italia e Sud America Three Thousand Miles in serch of Mother (Marco).

Negli anni ’80, sotto il nome d’arte di TELECOM diresse le migliori puntate della serie televisiva di LUPIN III (episodi 145-155).

Tre anni dopo arrivò il successo mondiale con il lungometraggio Nausicaä of the Valley of the Wind del quale era produttore lo stesso Takahata per la TopCraft.

Per Miyazaki le porte del successo mondiale si spalancarono nel 1984 con il lungometraggio Nausicaa of the Valley of the Wind (Nausicaa della Valle del Vento), del quale era produttore l’amico fraterno Takahata, per la TopCraft, mentre la colonna sonora era stata composta dal fidato collaboratore Joe Hisaishi. Il film tratta alcune tra le tematiche più care al regista giapponese: dal rapporto uomo-natura alle cause di conflitto tra gli uomini e le forze che agitano il mondo.

Nel 1986, per lo splendido Laputa: Castle in the Sky, nasce il mitico “Studio Ghibli, lo studio di produzione nipponiche che avrebbe da lì in poi pesantemente influenzato le maggiori produzioni internazionali del genere.

Nel 1988 è la volta di Il mio vicino Totoro (miglior film dell’anno in Giappone), poetica favola moderna sull’incontro di due bambine con un essere magico chiamato Totoro. Ed è proprio la sagoma di Totoro ad essere scelta come logo dello Studio.

Nel 1989 a sbancare il botteghino giapponese arriva invece il film di animazione Kiki consegne a domicilio. Con il successo ecco arrivare anche l’ingrandimento dello Studio Ghibli, trasformatosi ormai in una vera e propria “fabbrica dei sogni”.

È del 1992 Porco Rosso, cartone dal titolo in italiano che narra le avventure di un uomo dal volto di maiale, leggenda dell’aviazione italiana dell’inizio degli anni ’30.
Gli anni novanta sono gli anni in cui Miyazaki decidere di provare a ricoprire anche nuovi ruoli  professionali: eccolo quindi in veste di produttore del film di Takahata Ricordi a catinella (Omohide PoroPoro) del 1991, e collaboratore nella scrittura del soggetto di Heisei Tanuki Gassen Pon Poko, ancora di Takahata, uscito nel 1994; l’anno successivo invece è sceneggiatore e produttore di Se ascolti con attenzione (Mimi o Sumaseba).

Nel 1997 un nuovo clamoroso successo. Dopo anni di lavorazione arriva nelle sale giapponesi Principessa Mononoke (MononokeHime): di nuovo un film sul difficile rapporto tra l’uomo e la natura (e tra gli uomini stessi), il tutto all’interno di un atmosfera mistica nel Giappone del Periodo Muromachi (1333-1568).

È di questi anni la decisione di lasciare la regia ai giovani autori dello Studio Ghibli. Ma Miyazaki non riesce a stare lontano dalla la macchina da presa e nel 2001 ecco arrivare il suo nuovo capolavoro, La città incantata (Sen to Chihiro no kamikakushi). Il film viene accolto da un coro di elogi in patria e nel resto del mondo, e riesce a vincere l’Orso d’Oro al Festival di Berlino ed il premio Oscar per il miglior film d’animazione ottenuto nel 2003, hanno consacrato Miyazaki tra i maestri assoluti dell’animazione mondiale. A conferma di ciò anche il Leone d’oro alla carriera assegnato durante la 62ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Altra partecipazione ad un festival internazionale è quella del 2004 alla 61a Mostra di Venezia, in cui viene presentato Il castello errante di Howl, tratto da un libro di Diana Wynne Jones. E proprio a Venezia, nel 2005, viene insignito del Leone d’Oro alla carriera.

Dal 2008, con Ponyo sulla scogliera, presentato in anteprima alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, lo Studio Ghibli diviene l’unico studio d’animazione giapponese ad usare tecniche di disegno tradizionali per i suoi film, volendo così contrastare l’uso della grafica computerizzata.

Nel settembre 2013, durante la 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia in occasione della presentazione del film Si alza il vento Miyazaki annuncia, tramite il presidente dello studio Ghibli Koji Hashino, il ritiro dalle attività cinematografiche. Alcuni giorni dopo la decisione viene confermata dallo stesso Miyazaki durante una conferenza stampa in cui il regista giapponese individua i motivi del ritiro nel tempo impiegato per la realizzazione dei suoi film, non più conciliabile con l’età avanzata.  La sua lunga attività è stata insignita con il Winsor McCay Award nel 1998, il Leone d’Oro al Festival di Venezia del 2005 e con l’Oscar alla carriera conferitogli dall’Academy nel novembre 2014.

Durante lo special televisivo Never-Ending Man: Hayao Miyazaki andato in onda su NHK il 13 novembre 2016 è stato rivelato in esclusiva che Hayao Miyazaki, vista l’insoddisfazione provata per la produzione di Kemushi no Boro, un corto in CGI per il Museo Ghibli, sarebbe intenzionato a tornare a lavorare su un nuovo lungometraggio, la cui produzione potrebbe richiedere più di cinque anni di lavorazione. L’opera cinematografica dal titolo Kimi-tachi wa dō ikiru ka, la cui traduzione in italiano sarebbe “E voi come vivrete?”, è ispirata al romanzo omonimo del 1937 di Yoshino Genzaburō. Toshio Suzuki ha dichiarato che Miyazaki l’ha concepita come un ultimo dono che vuol fare a suo nipote.

Alcuni dei suoi lungometraggi hanno detenuto, o detengono tuttora, record d’incassi in patria: Principessa Mononoke fu il film di maggiore incasso nella storia del Giappone prima del colossal Titanic, a sua volta battuto tre anni dopo da La città incantata, la quale rimane la pellicola che ha incassato di più nelle sale nipponiche. Al 2014, quattro suoi film (oltre ai due già citati, anche Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera) sono inclusi nella classifica dei 10 più alti incassi della storia in Giappone.

Essere Guillermo Del Totoro!

Il regista di Pacific Rim, Il Labirinto del fauno e di tanti altri film, Guillermo Del Toro, non ha un nome semplice da pronunciare secondo Mana Ashida.

La Giappone Mana Ashida è famosa in occidente per aver interpretato in Pacific Rim la giovane Mako durante un flashback. Sacondo l’attrice, per un Giapponese la pronuncia Guillermo Del Toro è davvero difficile. Durante le riprese del film allora ha cominciato a chiamarlo, in modo simpatico, Guillermo Del Totoro, il famoso personaggio e mascotte dello studio Ghibli. Il regista ha confermato la storia su twitter, e dopo di ciò sono cominciate a nascere alcune fanArt davvero carine, come quelle che stiamo per mostrarvi.

Se qualcuno ancora non lo sapesse, Guillermo del Toro è un otaku dei vecchi cartoni animati o anime giapponesi riguardante i Mecha.

 

tratto da: 

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