Festival delle Autoproduzioni a Fumetti Bricòla 2024

Il Festival delle Autoproduzioni a Fumetti, Bricòla, è pronto a tornare per l’edizione 2024 al WOW Spazio Fumetto di Milano. Dal 23 al 24 marzo, gli amanti del fumetto indipendente avranno l’opportunità di partecipare a questo evento dedicato a chi crea e produce fumetti in proprio.

Da quando è stato lanciato nel 2016, Bricòla è diventato un punto di riferimento per gli appassionati del settore. Il festival offre un’occasione unica per autrici e autori emergenti di interagire con il pubblico e di condividere le proprie opere. Presso il museo del fumetto WOW Spazio, sarà possibile visitare stand di vendita e incontri con artisti e collettivi di autoproduzione.

La locandina di quest’anno è stata realizzata da Nova e Samuel Spano, e tra i partecipanti ci sono nomi come Alambicco Comics, Cargo, Spaghetti Publishing e molti altri. Inoltre, ci sarà anche la possibilità di iscriversi alle biblioteche cittadine grazie alla Cargo Bike del Sistema Bibliotecario di Milano.

Un momento imperdibile sarà la mostra “AAA kaiju cerca amore”, dedicata ai mostri giapponesi come Godzilla reinterpretati in chiave dating app. L’evento includerà anche incontri aperti al pubblico con autori, editori e critici per esplorare il mondo delle autoproduzioni e del fumetto indipendente.

Il Festival sarà organizzato in collaborazione con il Municipio 4 di Milano e l’ingresso sarà libero. Non perdete l’appuntamento con Bricòla il prossimo 23 e 24 marzo!

Castelli & Friends a WOW Spazio Fumetto di Milano

La mostra “Castelli & Friends”, allestita a WOW Spazio Fumetto dal 13 maggio al 17 settembre 2023, curata da Alex Dante e Luca Bertuzzi, racconta l’evoluzione della vita professionale e la carriera di Alfredo Castelli, uno dei più importanti sceneggiatori di fumetto a cui dobbiamo capolavori come Martin Mystère e Gli Aristocratici, e quella dei vari “Friends” che l’hanno accompagnato nel mondo del fumetto con occasionali incursioni in quello del cinema e della pubblicità. In mostra non si trova soltanto una quantità di disegni originali, pubblicazioni, oggetti e filmati, che dagli anni Sessanta arriva ai giorni nostri, ma anche reperti dimenticati e, soprattutto, “insoliti e curiosi”: il tipo di cose, insomma, che piacciono a Martin Mystère, personaggio principe della produzione castelliana da più di quarant’anni. Tra gli inediti vi sono anche progetti non accettati e altri rimasti nel cassetto, disegni e schizzi estemporanei di amici e collaboratori che, per la prima volta, vengono mostrati al pubblico.

Ad arricchire la mostra una timeline ripercorre visivamente tutta la carriera di Alfredo Castelli e uno spazio dedicato a ritratti e caricature realizzate da Graziano Origa, Daniele Caluri, Lola Airaghi e altri.

La mostra, che fa seguito a una prima versione allestita da Alex Dante per la Sergio Bonelli Editore a Lucca con lusinghiero successo, è arricchita e completata da materiali della Fondazione Franco Fossati e ulteriori ritrovamenti dell’archivio privato di Alfredo Castelli. Offre quindi al curioso e all’appassionato anche una corposa selezione di pubblicazioni originali, videogiochi, dvd, il solo e unico Mac di Martin Mystère e libri scritti da Alfredo Castelli, che spaziano dalle uniformi militari (progetto di autori come Roy Dami e Mario Faustinelli) a rivelazioni sui precursori del fumetto, albi e volumi a fumetti da tutto il mondo, in un affascinante percorso inedito tra curiosità e sorprese. In più, uno spazio dedicato agli AMys, l’Associazione Culturale Nipoti di Martin Mystère nata nel 2003 dalla passione dei lettori per Alfredo Castelli e per il suo Detective dell’Impossibile.

Per info: museowow.it.

L’arte di Romano Scarpa in mostra

Dal 16 gennaio al 13 marzo 2016 WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano (Viale Campania 12) omaggia la figura di Romana Scarpa, il più grande artista Disney italiano, apprezzatissimo autore di indimenticate storie di Topolino e Paperino, con una mostra davvero unica che, grazie alla collezione di Marco Castelletta e all’archivio della Fondazione Franco Fossati, porta per la prima volta al pubblico più di 150 tavole originali oltre a schizzi, bozzetti, illustrazioni, sceneggiature e altro materiale raro e inedito. Un’occasione unica per rivivere le storie che sulle pagine di Topolino hanno fatto sognare migliaia di bambini (e non), dando vita a personaggi amatissimi come Brigitta MacBridge e Trudy. Grazie alla grande quantità e qualità del materiale esposto, la mostra consente anche di compiere un affascinante viaggio all’interno del lavoro che precede la pubblicazione di un fumetto, dalla sceneggiatura al disegno: Romano Scarpa, infatti, oltre che grande disegnatore, fu anche un instancabile sceneggiatore. La mostra è realizzata in collaborazione con il settimanale Topolino.

La mostra “Dallunghia di Kalì allultimo Balabù”: l’arte di Romano Scarpa, il più grande disegnatore Disney italiano, che già nel titolo celebra due tra le sue storie più amate, espone la straordinaria produzione di questo artista poliedrico che ha saputo lasciare un segno indelebile nella produzione Disney italiana e internazionale. Grazie alla preziosa collaborazione di Marco Castelletta, il maggior collezionista italiano di opere di Romano Scarpa, sarà possibile ammirare il suo lavoro non solo grazie alle oltre 150 tavole originali tratte dalle sue storie più amate, ma anche preziosi “dietro le quinte” per la prima volta esposti al pubblico, come i dettagliatissimi story board a matita, in cui Scarpa verificava che tutto fosse al posto giusto prima di passare al disegno vero e proprio. Saranno esposte pagine tratte dalle sceneggiature originali, illustrazioni e copertine, ancora impresse nella mente di tantissimi lettori anche a decenni di distanza. Inoltre verranno indagate, approfondite e svelate le ispirazioni più diverse che hanno stimolato la fantasia di Scarpa: grande appassionato di cinema, il grande artista veneziano seppe infatti trasporre nel mondo Disney le atmosfere del grande schermo, guardando alla produzione di ammiratissimi registi come Frank Capra e Alfred Hitchcock. Attraverso riproduzioni a colori e ingrandimenti scenografici sarà anche possibile rivivere le storie più belle di Scarpa alla scoperta delle sue trovate più inusitate e geniali. Tra le molte tavole originali esposte in mostra, solo per citarne alcune, si potranno ammirare quelle della sua prima storia pubblicata Biancaneve e Verde Fiamma (1953), ma anche quelle di Topolino e le delizie natalizie (1954, prima storia con Mickey Mouse), Zio Paperone e l’ultimo balabù (1960, prima apparizione di Brigitta), la storia a strisce Topolino e la banda dello sternuto (1990) e tantissime altre, oltre alla pagina conclusiva di Orazio e le riparazioni a catena, ultima storia pubblicata da Topolino nel 1998.

Non mancheranno alcune tavole delle storie realizzate da Scarpa direttamente per le pubblicazioni Disney all’estero negli ultimi anni della sua straordinaria carriera. Inoltre un rodovetro originale per la cosiddetta Camminata Disney, cortometraggio animato realizzato come sigla per Topolino Show, in onda nel 1982 su Rete 4, unica animazione con la banda Disney realizzata in Italia.

Ai visitatori che vogliono leggere per intero le storie di cui vengono esposte le tavole viene messa a disposizione una piccola fumettoteca con albi completi da consultare. Infine, grazie a un’installazione multimediale realizzata da GlobalMedia, con un semplice click sarà possibile scoprire i segreti e la storia di 25 tra grandi personaggi e degli oggetti creati da Scarpa.

Romano Scarpa: un artista completo. Fin da bambino Romano Scarpa (Venezia, 1927 – Malaga, 2005) è affascinato dal mondo del fumetto e dell’animazione. Avido lettore di Topolino, tanto da inviare alla redazione del giornale un un disegno della sua Venezia poi pubblicato, si appassiona in particolare alle meravigliose storie di Mickey Mouse disegnate dal grande Floyd Gottfredson. Intrapresi gli studi al liceo artistico, costretto ad abbandonarli a causa della guerra, inizia a studiare tecniche dell’animazione da autodidatta, armato solo di tanta voglia di sperimentare e di una piccola cinepresa Pathé.

Dopo aver prodotto il film d’animazione “… E poi venne il diluvio” (1946), mette in piedi un piccolo studio d’animazione con cui, nel 1953, confeziona il cortometraggio animato “La piccola fiammiferaia”, distribuito nei cinema di tutt’Italia. I primi anni Cinquanta sono per Scarpa un periodo magico, perché inizia la sua collaborazione con Topolino sorprendendo l’allora direttore Mario Gentilini con magnifiche tavole disegnate per una storia scritta da lui stesso, intitolata “Paperino agente investigativo”. Ma Gentilini lo vuole mettere alla prova seriamente proponendogli di cimentarsi con un autentico classico disneyano come “Biancaneve e i Sette Nani”. E’ così che Scarpa inizia la sua carriera, proprio con una storia ispirata a Biancaneve, “Biancaneve e Verde Fiamma”, disegnata su testi di Guido Martina. Anche se il sodalizio con lo scrittore piemontese può dirsi praticamente obbligatorio, dato che all’epoca Martina firma tutte le storie italiane, Scarpa non abbandona il proposito di cimentarsi come autore completo, tanto che nel 1956 riesce a produrre la sua prima storia come sceneggiatore e disegnatore: “Paperino e i gamberi in salmì”, nella quale compare per la prima volta Gedeone, fratello di Zio Paperone. Pochi mesi dopo vede la luce la sua prima avventura con Topolino protagonista in qualità di autore completo: “Topolino e il mistero di Tapioco Sesto”, primo tassello di una lunga saga che proseguirà per anni e nella quale Scarpa dimostrerà con il suo straordinario talento l’amore per le storie americane che aveva letto e riletto da ragazzo.

Per tutta la sua carriera, costellata di centinaia di storie indimenticabili, Scarpa si dimostra l’interprete più fedele dello spirito Disney originale, sia per le storie dei Paperi che per quelle di Topolino. Altri autori avevano scelto di reinterpretare il carattere dei personaggi per adeguarli ai gusti dei lettori nostrani, mentre Scarpa, al contrario, cerca di tenere sempre a mente la lezione di grandi maestri come Gottfredson e Barks. Nelle mani di Scarpa i personaggi diventavano veri, umani, pieni di sfaccettature e contraddizioni, in storie di ampio respiro, ricche di spunti affascinanti, di trovate geniali, di trame complesse degne di un film di Hitchcock.

Grazie a Scarpa Topolino sventa un complotto spionistico ne “L’unghia di Kalì” (1958), rincontra il geniale Dottor Enigm e conosce il simpatico Atomino Bip-Bip ne “La dimensione delta” (1959), fa i conti con un fatto oscuro del proprio passato ne “La collana Chirikawa” (1960). Nelle storie dei Paperi si può invece scoprire un Paperone testardo e generosissimo, ben lontano dal semplice avaraccio di tante storie italiane. Pur trovandosi alle prese con un universo già ricchissimo di personaggi, Scarpa seppe trovare spiragli in cui esercitare la sua straordinaria capacità inventiva: se Topolino aveva una fidanzata, perché Gambadilegno doveva essere da solo? E come mai nessuna vuole impalmare il papero più ricco del mondo Paperon de’ Paperoni?

Il grande artista veneziano sa sempre reinventarsi, collaborando anche a saghe storiche come “Storia e gloria della dinastia dei Paperi” (1970), in tandem con Giovan Battista Carpi. Disegna moltissime storie reinventando soggetti provenienti direttamente dallo Studio Disney americano, contribuendo a rendere l’Italia uno dei maggiori produttori al mondo di storie Disney. Negli anni Settanta inventa personaggi come Plottigat, geniale inventore malvagio cugino di Gambadilegno, e il rampollo di Gancio il Dritto Bruto detto Gancetto, spalla di Topolino in innumerevoli avventure. Tra gli anni Ottanta e Novanta produce le “Paperolimpiadi”, una delle saghe più lunghe mai pubblicate su Topolino, in occasione dei Giochi Olimpici di Seoul del 1988. Dal 1990, poi, riprende ancora una volta il suo amatissimo Topolino, con alcune storie pubblicate sul settimanale in un insolito formato a due strisce sovrapposte, che si sviluppavano su due pagine affiancate. In queste avventure Scarpa riversa tutto l’amore per il Topolino classico di quando era ragazzo, mantenendo la stessa struttura “un colpo di scena al giorno” che rendeva così avvincenti le storie di un tempo. Negli ultimi anni continua a collaborare soprattutto con i mercati Disney esteri, fino alla scomparsa avvenuta nel 2005. Le sue storie sono ancora ristampate e lette dalle nuove leve e non è un caso che Scarpa sia stato il primo artista italiano a cui è stata dedicata una ristampa integrale delle sue produzioni, una vera opera omnia di vaste dimensioni.

Per info, www.museowow.it.

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