La terza stagione del reboot di Streghe al via su Rai 4

Dal 6 luglio parte su Rai 4, al pomeriggio, la terza stagione del reboot di Streghe, in onda dal 2018 ed ideata da Jessica O’Toole, Amy Rardin e Jennie Snyder Urman, partendo dall’idea originale di Constance M. Burge, 18 episodi in onda nella fascia pomeridiana dal lunedì al venerdì in prima televisiva. Si potranno quindi scoprire le nuove avventure delle tre sorelle Vera, Macy, Melanie e Maggie, ormai trasferitesi a Seattle dalla natia e immaginaria cittadina universitaria Hilltown, alle prese con i loro poteri magici ma anche con i complotti di un’azienda specializzata in farmaceutica e genetica che vuole usare le creature soprannaturali come cavie da esperimenti, i loro nuovi nemici accanto ai demoni.

Rispetto alla serie classica sulle sorelle Halliwell, in onda dal 1998 al 2006, questo reboot non ha convinto fino in fondo gli spettatori italiani, ancora affezionati ed appassionati della vecchia guardia: infatti, le sorelle Vera avevano esordito prima su Rai due in prima serata, come le loro cugine più vecchie, con indici d’ascolto bassissimi, tanto da venire spesso usato poi come tappabuchi nella fascia della mattina o del primo pomeriggio. Rai 4, il canale dei telefilm, può indubbiamente essere il posto giusto per una serie che effettivamente comincia sottotono e in maniera un po’ confusa, ma migliora nel corso degli episodi, con una seconda stagione nettamente superiore alla prima.

In Italia il successo non è stato il massimo, così come in Francia, altro Paese che continua ad adorare le sorelle Halliwell e non apprezza molto altre incarnazioni in tema. Per contro negli States la serie sta invece piacendo moltissimo, tanto è che è stata rinnovata almeno per altre due stagioni, perché si pensa che abbia ancora molto da dire. Per cui, chi si è appassionato alle sorelle Vera e al loro mondo avrà ancora molto pane per i suoi denti, a partire dal 6 luglio prossimo.

La serie di Buffy l’ammazzavampiri (Buffy the vampire slayer)

Buffy the vampire slayer Buffy l’ammazzavampiri se si preferisce, è una delle serie di culto a cavallo tra i millenni, trasmessa tra il 1997 e il 2003. La serie è stata scritta da Joss Whedon, già noto per aver diretto il film omonimo nel 1992, che non ebbe successo, ma che ha dato il via alla creazione della serie di successo a livello mondiale.

La protagonista della serie è Buffy Summers, interpretata da Sarah Michelle Geller, una ragazza di Los Angeles che si trasferisce nella città immaginaria di Sunnydale, che si dice sia basata sulla reale città di Torrance. A Buffy viene affidato il ruolo di cacciatrice di vampiri, demoni e altre forze del male che emergono dalla Bocca dell’Inferno, un portale dimensionale spaventoso. Buffy viene aiutata da un gruppo di amici noti come la Scooby Gang, che la sostiene nella sua lotta contro il male. Come le cacciatrici che l’hanno preceduta, Buffy è guidata da un Osservatore, che deve insegnarle a combattere e accompagnarla in questa avventura che durerà per tutta la sua vita.

Buffy ha finito le sue avventure nell’ormai lontano 2003, dopo sette stagioni, di cui la prima nata come rimpiazzo a metà anno, e dopo uno spin off, Angel, durato invece cinque stagioni e conclusosi l’anno dopo, il 2004.  All’epoca ispirò vari siti Web anche nel nostro Paese, con fanfiction, fanart e altro materiale originale, raduni, club, gadget: in Italia non raggiunse lo stesso successo della Francia, per esempio, ma trovò un largo seguito tra i fan del fantastico e non solo e non è stata certo dimenticata.

In questi anni Buffy è stata reperibile in DVD, collezionati da molti appassionati, ed è tornata in onda su vari canali, come Spike l’anno scorso, rinverdendo i fasti sia presso chi aveva già seguito le avventure dell’Ammazzavampiri negli anni scorsi sia conquistando nuovo pubblico. C’è di nuovo comunque l’occasione per vedere e rivedere una serie che ha saputo rivoluzionare la televisione, presentando un nuovo approccio al fantastico e rinverdendo la figura iconica del vampiro: anni prima della storia di TwilightBuffy ha già raccontato l’amore tra una ragazza umana e un vampiro (anzi due), in maniera senz’altro più originale e meno melensa, se non altro per il maggiore carisma e interesse dei protagonisti.

Ma Buffy non è solo una storia d’amore, è una metafora del crescere e dell’incubo che sono spesso gli anni dell’adolescenza e del liceo, oltre che un viaggio nell’animo umano e nei suoi sentimenti, con tutti i tipi di rapporti, tra genitori e figli, tra sorelle, tra amici, con anche una delle prime coppie omosessuali ufficiali viste sul piccolo schermo, le streghe Willow e Tara. In Buffy si parla di perdono e vendetta, di disperazione e speranza, di lutti e gioie, con al centro di tutto una rivisitazione dell’archetipo della ragazza guerriera, antico certo ma riportato in auge grazie anche a personaggi così, che hanno dato origine ad una schiera di protagoniste che continuano ad ispirare storie e universi.

Il suo ideatore, Joss Whedon, oggi impegnato nei film Marvel, nerd da una vita, ha creato una storia come piaceva a lui, mescolando le suggestioni del mondo dei fumetti a stelle e strisce con quelle dei manga: in molti hanno visto dei richiami al personaggio di Sailor Moon in Buffy.

Per tutti questi motivi Buffy merita di essere visto e rivisto, e in parallelo anche di recuperare l’interessante fumetto reboot, supervisionato da Joss Whedon, scritto da Jordie Bellaire e disegnato da Don Mora, edito in italiano da Saldapress. In questa nuova storia, le avventure della Cacciatrice e dei suoi amici sono trasposte, con gli stessi volti del serial, al giorno d’oggi, tra social e smartphones, in attesa di eventuali riprese del personaggio, più volte annunciate e per ora non fatte.

Un personaggio e un mondo fantastici, che raccontano però anche la vita, con tutto quello di buono e di cattivo che c’è dentro, a qualsiasi età e per chiunque.

Il serial tv di The Immortal (L’immortale)

L’Immortalità, un concetto, un’idea che ha sempre affascinato i sognatori e gli avventurieri di ogni epoca e nazione, ha riempito con la sua leggenda libri e racconti. Il concetto di Immortalità non ha fatto solo tremare interi regni e dato vita a leggendarie spedizioni alla sua ricerca, inserite in “fonti della giovinezza” o “frutti fatati”, ma ha anche ispirato molti scrittori e sceneggiatori, allargando con queste storie un filone già prolifico come il genere “fantastico”. Su questo argomento voglio soffermarmi su una serie televisiva, che ha avuto poca fortuna, ma nel complesso sia per una trama ricca d’azione che per l’argomento trattato in ogni episodio, quello della mortalità umana, avrebbe meritato un destino migliore; la serie del 1969 si intitola The Immortal, ed è tratta da un romanzo di fantascienza di James Gunn intitolato The Immortals (Gli Immortali), anche se diversifica molto dalla trama originale. Tale serie è stata prodotta dalla Paramount Television ed è composta da una sola stagione composta da 16 episodi (15 più il pilot) dalla rete statunitense ABC, qui in Italia venne trasmessa verso la fine degli anni settanta – metà anni ottanta su Rai 1 con il titolo “L’Immortale” e successivamente sulle reti locali con il nuovo titolo di “Ben Richards l’Immortale”.

The IMMORTAL - the Complete collection

La storia è incentrata su Ben Richards, un uomo pressoché comune come tanti altri sul pianeta, infatti egli ha un modesto impiego presso un’azienda che si occupa di car test, e, nonostante abbia superato i quarant’anni, egli dimostra metà della sua età, altra sua peculiarità è che in tutta la sua vita egli non ricorda un solo giorno in cui sia stato malato, ma a parte queste curiosità egli conduce una vita assolutamente tranquilla e normale. Ma per Ben tutto cambia radicalmente il giorno in cui decide di fare una donazione di sangue; infatti mentre il suo sangue viene analizzato, spunta fuori una specie di anomalia e a un più approfondito esame risulta che il sangue di Ben Richards ha al suo interno tutti gli anticorpi esistenti, rendendolo geneticamente immune a ogni malattia o infezione, e, vista anche la sua anamnesi biologica, questo rende Ben Richards una sorta di “Immortale”. Venendo a sapere tale scoperta, Arthur Maitland, un anziano e malato miliardario, vuole carpire il segreto del sangue di Ben Richards per poterlo sfruttare a suo piacimento, e non esita a utilizzare ogni mezzo lecito e illecito per ottenerlo. Così Ben Richards è costretto a lasciare la sua vita per poter evitare di diventare una specie di cavia da laboratorio ed essere vivisezionato per i fini personali di gente senza scrupoli e diventa un vagabondo senza meta sempre in fuga.

https://www.youtube.com/watch?v=aRu6kKqjB2Y

Questa serie è molto interessante, non solo perché parla dell’Immortalità fine a se stessa, ma mette anche in discussione argomentazioni più personali, come la classica domanda etica “cosa si sarebbe disposti a fare per vivere più a lungo?”, oppure “che vita si può condurre a essere il solo con questo “dono” senza nessun altro nella stessa condizione con cui condividere l’eternità?”, domande etiche, che in questa serie vengono a galla via via in ogni episodio, con il protagonista che giorno dopo giorno è consapevole di dover passare la sua lunga vita in eterna solitudine.

Il principe delle stelle (The Powers of Matthew Star)

A cavallo tra il periodo inizio anni settanta e metà degli anni novanta, gli U.S.A. E il Canada produssero molte serie televisive, di vario genere, molte delle quali vennero interrotte o cancellate senza nessun apparente motivo. Le giustificazioni possono essere molteplici, dai pochi ascolti, dagli enormi costi di produzione, oppure perchè troppo similari ad altre serie più famose, o semplicemente la casa di produzione che dà un taglio netto alla serie cancellandola di brutto. Una di queste serie televisive che a parer mio avrebbero potuto continuarla con altri episodi oppure altre stagioni, e quella di “The Powers of Matthew Star” trasmessa da noi con il titolo “il Principe delle Stelle”, prodotta nel 1982 trasmessa dalla NBC, genere di fantascienza e azione, con protagonisti Peter Barton, Amy Steel e Louis Gossett Jr. composta da una sola stagione per un totale di 22 episodi, venne trasmessa nel nostro paese a metà degli anni ottanta su Italia 1 e successivamente nelle reti locali.

The powers of Matthew Star

La serie è incentrata sulle avventure di Matthew Star, che all’apparenza è in tutto e per tutto il tipico adolescente americano che vive sulla costa californiana, insieme al suo tutore legale Walt Sheperd, un professore che insegna nello stesso liceo di Matthew. I giorni che Matthew trascorre tra il liceo, il socializzare coi suoi compagni e la vita con Walt, sembrano i tipici giorni di un normale adolescente, in realtà Matthew è un alieno fisiologicamente identico a un terrestre ed è anche il principe ereditario, nonché unico sopravvissuto, della famiglia reale del pianeta Quadris, a causa di una violenta invasione da parte di un feroce nemico, ma, grazie all’aiuto di Walt Sheperd, Guerriero fedele alla famiglia reale e amico del padre di Matthew, il ragazzo si salvò da morte certa e rifugiandosi sulla Terra. Il compito di Walt, oltre che fare da guardia del corpo era anche quello di insegnare a Matthew tutto quello che gli servirà per diventare, un giorno, il Leader che possa liberare Quadris dell’Invasore, e a fargli sviluppare i suoi innati poteri. Infatti, la famiglia reale di Quadris, ha sviluppato nelle generazioni passate, poteri telecinetici, sono in grado quindi di spostare oggetti con la mente. Egli, consapevole del suo destino, trascorre le giornate sotto le spoglie di un normale studente di liceo americano, in attesa di poter rivendicare il trono del suo pianeta e liberare Quadris e i suoi abitanti dal giogo del nemico.

Il principe delle stelle [Videosigla apertura Italia1]

Come detto in precedenza, a mio parere, la serie avrebbe avuto continuare, perché dopo le prime puntate, quasi ripetitive, la trama si stava facendo via via sempre più interessante; infatti, pian piano, i poteri di Matthew aumentavano fino a svilupparne di nuovi: oltre la telecinesi, riusciva ad avere anche il corpo astrale e la possibilità di manipolare gli oggetti. In più, abbiamo l’inserimento di un agente governativo che ha scoperto la vera identità di Matthew e Walt,  e chiederà il loro aiuto per delle indagini “speciali”. Arriveranno anche gli agenti del nemico, che vogliono eliminare Matthew, per impedirgli di riprendere il trono di Quadris. In pratica in questa serie c’era tutto, fantascienza, amori adolescenziali, intrigo, azione e combattimenti fantastici. Però il destino non sempre è scritto nelle stelle e venne cancellata, peccato, perché secondo me meritava un destino migliore.

Alla prossima!

By Marco Talparius Lupani

 

 

La serie televisiva di “The Avengers: Agente speciale”

Continuando nella nostra carrellata di serie televisive dai natali Britannici, non potevo certamente non citare una delle prime serie di genere fanta-spionistico, chiamate in patria SpyFi, che con le sue ambientazioni quasi surreali, ha lasciato il segno, la serie di The Avengers, conosciuta da noi col titolo di Agente Speciale. Serie della ABC, creata agli inizi degli anni ’60, vennero realizzate ben 6 stagioni, 4 in Bianco e Nero, mentre le ultime due a Colori, per una totalità di 161 episodi. In Italia venne trasmessa dalla seconda metà degli anni ’60, fino ai primi anni ’80, sulle reti Rai, Canale 5 e varie emittenti locali. La peculiarità della serie era che il protagonista l’agente John Steed, interpretato da Patrick Macnee, rappresentava lo stereotipo del gentleman inglese, vestito elegante, bombetta, l’immancabile fiore all’occhiello e ombrello. Nonostante un inizio un po’ a rilento, la serie cominciò a ingranare a partire dalla seconda stagione, ma è nella quinta stagione, con l’arrivo del personaggio di Emma Peel, interpretata da Diana Rigg, che si raggiunsero picchi massimi di ascolto, infatti è affiancando al pragmatico John Steed, la spumeggiante e ironica Emma Peel, che la serie ottenne anche i primi posti negli ascolti anche negli U.S.A. Purtroppo, nonostante il successo, chiuse definitivamente alla fine della sesta stagione, in quanto vi erano dei costi di produzione troppo elevati.

The Avengers - Agente Speciale

 

La serie è incentrata sulle avventure dell’agente segreto John Steed ,del servizio segreto di Sua Maestà Britannica. Non viene mai specificata quale branca, ma si presume che possa essere l’MI6. Nei vari episodi che si susseguono, l’agente Steed deve affrontare ogni volta situazioni che spesso vagano per il surreale, in quanto non affronta i classici nemici alla James Bond, ma, molto spesso, ha a che fare con veri e propri scienziati pazzi oppure con affaristi senza scrupoli che utilizzando le tecniche più inverosimili, cercando di dominare il mondo. Un esempio, in un episodio, il villain di turno, per mezzo di un dispositivo ipnotico, faceva regredire personaggi di spicco della politica e della finanza, all’età infantile, facendoli  comportare come veri e propri poppanti, oppure in altri episodi volevano far credere che gli alieni fossero sbarcati sulla Terra, oppure rocamboleschi viaggi nel Tempo e altre trame surreali simili. John Steed, grazie alle sue capacità e intelligenza nonché alla sua flemma “inglese”, alla fine riesce sempre ad avere la meglio sul cattivo di turno, grazie anche all’aiuto di vari assistenti che lo affiancano nelle varie missioni. La più famosa e carismatica di queste assistenti è la famosa Emma Peel, che, nonostante l’intimità che tra loro si è creata, si rivolgono tra loro come Mr. Steed e Mrs. Peel, mantenendo un certo contegno “all’inglese”.

https://www.youtube.com/watch?v=CjroSXn6qn0

La Yamato video realizzò dei memorial box contenenti alcuni episodi dell’intera serie.  Nel 1998 venne realizzato un remake cinematrografico incentrato sulle avventure di John Steed ed Emma Peel, interpretati rispettivamente da Uma Thurman e Ralph Flennes, mentre, invece, per la parte dello scienziato pazzo venne “reclutato” Sean Connery, che, secondo indiscrezioni, pare si sia divertito a interpretare tale ruolo. Nonostante sia una serie datata, le sue ambientazioni e l’ironia dei protagonisti, insieme al tema surreale dei vari episodi, la rendono una serie ancora attuale e molto godibile dal punto di vista visivo, e, nonostante alcune pecche e lacune, anche il remake cinematografico è stato ben realizzato e si lascia vedere.

Alla prossima!

By Marco Talparius Lupani

 

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