Mao di Rumiko Takahashi

Dopo Lamù – Urusei Yatsura, Ranma 1/2 e Inuyasha, lasciatevi trasportare in una nuova, incredibile avventura firmata da sua maestà Rumiko Takahashi, la “principessa dei manga”! Mao, pubblicato a partire dall’8 maggio 2019 sulla rivista Weekly Shōnen Sunday di Shogakukan, dopo più di un anno dalla conclusione della sua precedente opera, Rinne. La Star Comics ha annunciato l’acquisizione dei diritti ad aprile 2020 in una serializzazione in 4 volumi per la Collana Express. Il manga, che unisce horror, fantasy, avventura e azione, è ambientato a cavallo tra il Giappone del passato e il presente e ci catapulterà in un mondo costellato da spettri e creature spaventose. Una storia ambiziosa e coinvolgente sapientemente scritta e disegnata dall’amatissima maestra Rumiko Takahashi.

Da bambina, Nanoka venne coinvolta in un misterioso incidente in cui perse i genitori. Gli anni passano, le ferite si leniscono e Nanoka oggi è una liceale come tante, che vive con i nonni e trascorre una normale vita da studentessa. Finché un giorno, passeggiando nei pressi del luogo dell’incidente di tanti anni prima, non si trova inspiegabilmente catapultata in un mondo sovrannaturale popolato da yokai e da altre arcane creature. A correre in suo aiuto è l’affascinante Mao, un ragazzo misterioso che sembra appartenere a quel bizzarro mondo. Un portale che collega mondi diversi, spettri terrificanti, reale e sovrumano che si intrecciano, due giovani legati dal destino… Chi è Mao? Qual è la vera natura di Nanoka?

Il primo albo di MAO e il volume A  cena con la strega, una raccolta di storie brevi della stessa autrice, saranno protagonisti di una sorpresa speciale per tutti i lettori italiani. In contemporanea con l’uscita dei due volumi, il 14 ottobre, sarà disponibile in due versioni il RUMIKO TAKAHASHI SPECIAL PACK.

Rumiko Takahashi è una delle più importante e note mangaka Giapponesi,pensate che nel 2017 i lavori dell’autrice hanno superato le 200 milioni di copie vendute in carriera, diventando la mangaka donna che ha venduto più di tutte in assoluto. L’autrice nasce a Niigata il 10 ottobre 1957. Probabilmente la più celebre autrice della scena manga contemporanea, ha al suo attivo una lunga serie di successi – tutti pubblicati in Italia da Edizioni Star Comics –, a cominciare da LAMÙ – URUSEI YATSURA(1978), proseguendo con MAISON IKKOKU (1980, disponibile in perfect edition e in versione digitale su Amazon), RANMA ½ (1987), INU YASHA(1996), RINNE, (2009), fino ad arrivare a MAO, iniziato nel 2019. Tra i numerosi premi vinti a livello internazionali: nel 2018 è stata inserita nell’albo d’oro dell’Eisner Award e ha vinto anche il Grand Prix di Angoulême 2019.In Italia, le opere dell’autrice sono edite da Star Comics, che sta attualmente proponendo Rinne e la nuova edizione di Ranma ½.

Come finisce Ranma?

Nell’ultimo episodio dell’anime, Ranma decide che è giunto il momento di rivelare la sua vera identità a sua madre. Dopo una serie di imprevisti causati dal padre di Ranma, che vuole tenere segreta la maledizione, la madre di Ranma decide di partire. Sembra che il ragazzo si rassegni all’idea di non vederla più, ma proprio quando tutto sembra perduto, accade un’esplosione che mette in pericolo sua madre. Senza esitazione, Ranma si lancia a salvarla, ma oh no!, è piovuto e quindi si è trasformato in ragazza di nuovo. Così, quando la madre di Ranma si risveglia, vede il volto di Ranka e si convince di aver solo sognato il figlio. Che sfortuna! Akane vorrebbe svelare la verità, ma Ranma decide di lasciarla andare e di fare una promessa a se stesso: una volta spezzata la maledizione, troverà sua madre e finalmente si ricongiungeranno. Nella scena finale, le sorelle Tendo e Ranma si svegliano e si avviano a scuola come se niente fosse, lasciando il finale aperto a un possibile seguito. Quella Ranma, sempre indeciso!

Ma i fan del manga hanno avuto un trattamento leggermente diverso – e forse più soddisfacente. Nel finale del manga, dopo aver salvato Akane da un grave pericolo, è finalmente giunto il momento per Ranma di confessarle i suoi sentimenti. E cosa succede? Ebbene, i due eterni fidanzati decidono di sposarsi! Sì, finalmente! Ma, come sempre, il destino ha il suo modo di mettere le zampe in mezzo. Il vecchietto Happosai, in pieni preparativi matrimoniali, beve tutta l’acqua magica della fonte maledetta, scambiandola per sake. Che guaio! E così, i loro piani matrimoniali vanno completamente a rotoli e la cerimonia delle nozze va in fumo. Ma non tutto è perduto! Ranma e Akane decidono comunque di restare insieme e, nell’ultima scena, si dirigono a scuola come ogni giorno. E così, anche nel fumetto, il finale è piuttosto aperto, lasciando sperare i fan in una possibile continuazione. Ranma e Akane, le avventure di tutti i giorni!

Ma la saga di Ranma non si ferma qui – nel 2011 è stato realizzato un film live-action che ha riportato la storia alle origini. Akane è determinata ad ereditare la palestra di arti marziali di famiglia, ma suo padre ha altri piani per lei. Infatti, la ha promessa in sposa a Ranma Saotome, figlio di un amico di infanzia del signor Tendo, che dovrà ereditare la palestra insieme a lei. E ovviamente, Akane non prende affatto bene la notizia e scatta subito una forte rivalità con Ranma. Ma ecco il colpo di scena: Akane scopre il segreto di Ranma e suo padre! Mentre si allenavano in Cina, sono caduti in una fonte maledetta e sono vittime di un incantesimo. Ogni volta che toccano l’acqua fredda, si trasformano rispettivamente in una ragazza e in un panda gigante, cosa che porta a situazioni esilaranti. Nel corso del film, Akane aiuta Ranma a cercare una cura per la maledizione e i due si imbatteranno in una misteriosa gang che sembra essere la chiave del mistero. Dopo una serie di combattimenti avvincenti, Ranma ed Akane riescono finalmente a raggiungere la fonte e a spezzare l’incantesimo. Ah, finalmente! Così si conclude la storia di Ranma nel film live-action, con una buona dose di azione e risate lungo il percorso. Chi avrebbe mai pensato che una maledizione potesse portare a tanto divertimento? E con il finale aperto, chi sa che cosa riserva il futuro per Ranma e Akane? Potremmo vederli di nuovo in nuove avventure o potremmo solo immaginare come sarebbe stata la loro vita insieme. In ogni caso, una cosa è certa: Ranma ha lasciato il segno nel mondo degli anime e continuerà a far ridere e intrattenere le generazioni future.

Speciale Rumiko Takahashi

Rumiko Takahashi è un nome molto famoso tra i “mangaka” di tutto il mondo. Nata il 10 Ottobre 1957 a Niigata, cittadina di montagna a nord di Tokyo, rimane nella sua città per tutte le scuole superiori. Frequenta l’università femminile “Nihon Joseidai” e si trasferisce così a Nakano, molto vicina alla capitale. Takahashi ha una vita semplice e riservata, passa molto del suo tempo leggendo i manga e ama praticare il sano vecchio sport televisivo in poltrona. Le piace molto disegnare, segue un corso per disegnatori di manga della Koike, piattaforma di lancio di molti artisti di successo.  Ma la sua fortuna inizia quando, nel 1978, decide di partecipare ad un consorso artistico della Shogakukan, vincendo il premio come come miglior disegnatrice emergente. Il lavoro con cui ha vinto questo premio si chiama “Kattena Yatsura”  e venne pubblicato nel 1979.

Le prime tavole di Urusei Yatsura (Lamù) escono nel 1980 su Shonen Sunday, uno dei settimanale a fumetti più venduti in Giappone. All’inizio del 1981 a poco a poco “Lamù” si guadagna il successo che si merita diventando una serie televisiva composta da ben 217 episodi a cui seguono anche diversi film d’animazione.  Mentre Rumiko si apprestava a concludere le avventure di Ataru Moroboshi & company, le prime tavole di un nuovo manga cominciavano a prendere forma. Si trattava di “Maison Ikkoku” (“Cara dolce Kyoko” nella versione italiana) la cui trama doveva essere inizialmente comica ma che invece è divenuta, tavola dopo tavola, sempre più una  “commedia-romantica” sulle disavventure che un ragazzo deve affrontare per ottenere l’amore di una giovane vedova. Una storia di questo tipo , diversa da quelle dei fumetti per ragazzi molto in voga in quel periodo, voleva rivolgersi per lo più ad un pubblico femminile, affiancandosi allo stile di uno Shojo Manga. Ben presto però la stessa autrice dovette ricredersi, “Maison Ikkoku” vedeva infatti la maggior fetta di lettori tra i ragazzi, cosa che contribuì enormemente al successo della serie. Come accadde per “Lamù”, anche di “Maison Ikkoku” venne prodotta la serie animata composta da 96 puntate.

Successivamente vide la luce “Ranma 1/2”, fumetto che riuscì addirittura a superare l’enorme successo delle precedenti opere, grazie ad un perfetto mix tra azione, combattimenti, amore e magia. Dopo 38 albi si concludono le avventure di Ranma.

Questi manga sono conosciuti in tutto il mondo e soprattutto nel nostro paese hanno avuto un successo incredibile facendo conoscere alla maggior parte degli italiani il magico mondo dell’animazione giapponese. Dopo alcuni anni di stasi esce nella stagione 1999-2000 una nuova serie targata Takahashi: Inuyasha. Che racconta le avventure di un mezzo demone in un mondo medievale-fantasy.  Nella primavera 2009 è iniziata la pubblicazione della sua nuova opera Kyokai no Rinne. Oltre alle sue opere seriali lunghe, la Takahashi è anche autrice del comico-sentimentale One Pound Gospel, della drammatica trilogia delle sirene e di molte storie brevi pubblicate prima su rivista e poi nelle raccolte 1 or W, Rumic World e nella antologia di Rumic Theater.

Nel 2011 l’autrice fa uscire Gekijou Unmei no Tori, una raccolta di storie brevi che raccoglie tra one-shot pubblicati tra il 2006 e il 2011. Tra questi anche Unmei no Tori (L’uccello del destino), la storia autoconclusiva che fornisce il titolo alla raccolta. Questa nuova antologia, pubblicata su Big Comic Original di Shogakukan, esce a distanza di sei anni dalla precedente, intitolata Il bouquet rosso (Akai Hanataba) ed editata in Giappone nel 2005. Ad agosto 2008, tutti i lavori dell’autrice hanno venduto oltre 170 milioni di copie soltanto in Giappone. Nel 2017 i lavori dell’autrice hanno superato le 200 milioni di copie vendute in carriera, diventando la mangaka donna che ha venduto più di tutte in assoluto.

Dall’8 maggio 2019 inizia la sua nuova opera manga, Mao sulla rivista Weekly Shōnen Sunday di Shogakukan, dopo più di un anno dalla conclusione della sua precedente opera, Rinne. La Star Comics ha annunciato l’acquisizione dei diritti ad aprile 2020.

La Takahashi riesce dunque a creare sempre universi nuovi descrivendo abilmente al popolo occidentale, non solo le storie dei suoi personaggi (che in realtà sono sia fisicamente che mentalmente simili in ogni serie) ma soprattutto la civiltà giapponese e le sue tradizioni. tutte le sue storie infatti hanno un matrice nelle favole e nei racconti popolari e riportano alla luce dell’animazione antiche leggende e favole.  Il tratto dell’autrice è fra i più riconoscibili nell’ambito dei manga: cresciuta artisticamente sotto Kazuo Koike e Ryōichi Ikegami, la Takahashi ha da sempre disegnato con il pennello, evitando il pennino o la penna a china. La caratterizzazione grafica dei personaggi è molto semplice ed insieme efficace: questa abilità grafica è uno degli ingredienti del suo grande successo, perché i suoi disegni vengono recepiti da ogni tipo di pubblico, dai lettori di tutto il mondo e tutte le culture. Le opere della Takahashi, pur altamente intrise di cultura giapponese, sono infatti diffuse ed apprezzate su tutto il pianeta, e l’autrice è una delle fumettiste più famose al mondo.  La caratteristica peculiare dell’opera omnia della Takahashi è l’aver conquistato un folto pubblico di entrambi i sessi.

 

Kagami ka kita – lo specchio: la raccolta di Rumiko Takahashi

Edizioni Star Comics porta in Italia un titolo imperdibile per tutti gli appassionati di Rumiko Takahashi, e non solo : il volume miscellaneo Kagami ka kita – lo specchio , in edizione 14,5×21, B, b/n e col, pp. 208, con sovraccoperta, sarà disponibile al prezzo di € 7,00, nella collana Neverland, a partire dal 1 Settembre. Un bellssimo volume di short stories della maestra Takahashi: nuovo  tassello che arricchisce l’eccezionale mosaico di racconti della “principessa dei manga” presenta sei nuove storie autoconclusive, tra cui lo speciale My Sweet Sunday, scritto a quattro mani con Mitsuru Adachi per festeggiare il cinquantennale della rivista Weekly Shonen Sunday nel 2009! Un’uscita fondamentale per i fan della mangaka più famosa del Sol Levante e per chiunque desideri conoscere il suo inconfondibile tratto!

Rumiko Takahashi è una mangaka giapponese, nata a Nigata il 10 Ottobre 1957. Probabilmente la più celebre autrice della scena manga contemporanea, ha al suo attivo una lunga serie di successi – tutti pubblicati da Edizioni Star Comics –, a cominciare da Lamù (1978) e proseguendo con Maison Ikkoku (1980), Ranma ½ (1987), Inuyasha  (1996), fino ad arrivare a Rinne, iniziato nel 2009 e attualmente in corso. Tra i mangaka più ricchi del Giappone, pubblica regolarmente editoriali di diverso argomento sulla rivista Shonen Sunday, la stessa che ospita le sue storie.

 

Inuyasha: il capolavoro di Rumiko Takahashi

Dopo averci fatto sbelllicare con capolavori come “Urusei-Yatsura” e “Ranma 1/2”, Rumiko Takahashi si ha creato un’opera meravigliosa: InuYasha, un capolavoro anime e manga che ha appassionato milioni di fan in tutto il mondo. Si tratta di una storia d’amore, avventura e magia ambientata nell’epoca Sengoku del Giappone, dove una ragazza del presente, Kagome Higurashi, incontra un mezzodemone cane, Inuyasha, e insieme cercano i frammenti della Sfera dei Quattro Spiriti, un oggetto in grado di esaudire qualsiasi desiderio. Lungo il loro viaggio, incontrano amici e nemici, tra cui il malvagio Naraku, che ha causato la morte della precedente custode della Sfera, Kikyo, che era anche l’amata di Inuyasha.

Il manga di Inuyasha è stato scritto e disegnato da Rumiko Takahashi, una delle mangaka più famose e prolifiche del Giappone. La sua opera è stata pubblicata sulla rivista Weekly Shōnen Sunday di Shogakukan dal 1996 al 2008, per un totale di 56 volumi. Il manga ha vinto il prestigioso Premio Shogakukan per i manga nel 2002. Il manga è stato adattato in due serie anime dallo studio Sunrise e trasmesse su Yomiuri TV: la prima, composta da 167 episodi divisi in sei stagioni, dal 2000 al 2004; la seconda, intitolata Inuyasha: The Final Act, composta da 26 episodi, dal 2009 al 2010. Sono stati realizzati anche quattro film d’animazione e un OAV.

Inuyasha è un’opera che mescola elementi storici, mitologici e fantastici, creando un mondo ricco e affascinante. I personaggi sono ben caratterizzati e si evolvono nel corso della storia, affrontando sfide e conflitti interni. Il rapporto tra Kagome e Inuyasha è il fulcro della trama, ma non mancano le storie d’amore secondarie, come quella tra la sacerdotessa Sango e il monaco Miroku, o quella tra il fratellastro di Inuyasha, Sesshomaru, e la bambina Rin. Il manga e l’anime sono ricchi di azione, umorismo e dramma, riuscendo a coinvolgere il pubblico in ogni episodio.

Inuyasha è un capolavoro anime e manga che ha lasciato un segno indelebile nella cultura popolare giapponese e internazionale. È una storia che parla di amicizia, coraggio, sacrificio e amore, capace di emozionare e divertire chiunque la legga o la guardi.

Chi è Akemi Takada?

Akemi Takada, famosa illustratrice e character designer giapponese, è unanimemente riconosciuta come una delle migliori nel suo campo nel suo paese. Nata il 31 marzo 1955 a Tokyo, si è laureata presso la Tama Art University. La sua carriera è iniziata nel 1977 presso la casa di produzione Tatsunoko, ma ha lasciato l’azienda nei primi anni ’80 per dedicarsi alla serie animata Urusei Yatsura (Lamù la ragazza dello spazio), basata sul famoso fumetto di Rumiko Takahashi, e prodotta dalla Pierrot.

Da allora, Takada ha continuato la sua attività come character designer in modo indipendente, ottenendo risultati universalmente acclamati, anche nel campo dei videogiochi. Oltre al suo lavoro di character designer, ha realizzato numerosi artbook e copertine, dimostrando le sue abilità anche come illustratrice. Non solo, è anche conosciuta per il suo talento nel disegno di gioielli, ed è quotata in questa disciplina.

Dal 1987 al 1994, ha fatto parte del gruppo Headgear, con cui ha collaborato alla saga di Patlabor. È importante sottolineare che spesso il suo nome viene erroneamente associato come character designer della prima serie Ranma ½. Tuttavia, la stessa Takada ha confermato in un’intervista di non aver mai partecipato alla produzione dell’anime.

Chi è Sesshomaru il fratello di Inuyasha?

Sesshomaru è il fratello maggiore di Inuyasha, il protagonista della serie manga e anime Inuyasha, creata da Rumiko Takahashi. Sesshomaru è un demone completo, ovvero nato da due genitori demoniaci, a differenza di Inuyasha che è un mezzodemone, nato da un demone e una umana. Questa differenza fa sì che Sesshomaru disprezzi Inuyasha e lo consideri un essere inferiore, indegno di ereditare le spade magiche forgiate dal loro padre, il grande demone cane.

Sesshomaru è un demone molto potente, dotato di una forza, una velocità e una resistenza sovrumane.

Può trasformarsi in un enorme demone a forma di cane bianco, simile al padre, e può lanciare veleno dai suoi artigli, che usa anche come arma da taglio. Sesshomaru è anche in grado di volare, di creare illusioni e di guarire rapidamente le sue ferite. Tuttavia, non è immune alle debolezze dei demoni, come il sigillo sacro e le barriere spirituali.

Sesshomaru è un personaggio freddo, orgoglioso e arrogante, che non mostra quasi mai i suoi sentimenti.

Non gli interessa la sfera dei quattro spiriti, l’oggetto magico che Inuyasha e i suoi amici cercano di recuperare per impedire che cada nelle mani di Naraku, il principale antagonista della serie. Sesshomaru vuole solo ottenere Tessaiga, la spada del padre che può tagliare qualsiasi cosa, anche le barriere magiche. Sesshomaru ritiene che Tessaiga gli spetti di diritto, in quanto figlio maggiore, e che Inuyasha non sia degno di possederla. Per questo motivo, cerca più volte di scontrarsi con Inuyasha per rubargli la spada, ma senza successo.

Durante il primo scontro con Inuyasha, Sesshomaru perde il braccio sinistro, tagliato da Tessaiga. Da allora, Sesshomaru cerca di sostituire il braccio perduto con vari artifizi, come un braccio meccanico o un braccio di un demone, ma nessuno di questi si rivela efficace o duraturo. Solo in seguito, Sesshomaru riuscirà a rigenerare il suo braccio grazie al potere della perla del drago, un oggetto che amplifica le capacità dei demoni.

Sesshomaru non è sempre solo, ma è accompagnato da due fedeli compagni: Jaken e Rin. Jaken è un demone lucertola, che si proclama il servo di Sesshomaru e lo segue ovunque. Jaken è devoto a Sesshomaru, ma anche pauroso e codardo, e spesso finisce nei guai o viene maltrattato da Sesshomaru stesso. Jaken possiede un bastone magico, chiamato Bastone dei Due Draghi, che può lanciare fiamme o creare un’onda d’urto. Rin è una bambina umana, che Sesshomaru salvò dalla morte usando la sua altra spada, Tenseiga. Tenseiga è la spada gemella di Tessaiga, che non può tagliare nulla, ma può ridare vita ai morti e proteggere le persone. Rin è una bambina allegra e innocente, che segue Sesshomaru con affetto e ammirazione, e che riesce a far emergere il lato più gentile e compassionevole di Sesshomaru.

Nel corso della serie, Sesshomaru ottiene una nuova spada, chiamata Tokijin, creata dai denti di Goshinki, un demone creato da Naraku che riuscì a spezzare Tessaiga. Tokijin è una spada potente, ma anche malvagia, che richiede un forte controllo da parte di chi la usa. Sesshomaru dimostra di essere in grado di dominare Tokijin, e la usa come alternativa a Tessaiga, fino a quando non la abbandona per una spada ancora più potente, chiamata Bakusaiga, che può distruggere qualsiasi cosa e impedire la rigenerazione.

Il nome di Sesshomaru significa “il ragazzo che uccide” o “il reggente dell’imperatore bambino”, a seconda dell’interpretazione. Sesshomaru appare per la prima volta nell’episodio 5 dell’anime, e ha un’età sconosciuta, ma si presume che sia molto vecchio, visto che i demoni hanno una vita molto lunga. Il suo nemico principale è Naraku, il demone che ha ucciso il padre di Sesshomaru e Inuyasha, e che ha manipolato i due fratelli per farli odiare. Sesshomaru non ha nessun amore dichiarato, ma si può ipotizzare che provi dei sentimenti per Rin, la bambina che ha salvato e che lo segue come una figlia.

Maison Ikkoku di Rumiko Takahashi

In Italia conosciuto come Cara Dolce Kyoko (che non traduce fedelmente il titolo originale, che è più propriamente “Casa Ikkoku”),  è un manga della famosissima Rumiko Takahashi, soprannominata la “principessa del manga” per la sua infinita serie di opere di successo (Lamù, Ranma 1/2 e Inuyasha). Uscito nel 1980 in 15 volumi e trasposto nel 1986-88 in un anime (cartone animato) di 96 episodi, un film, tre OAV e un live action ed anche un adattamento teatrale. La serie animata venne trasmessa in due periodi differenti: la prima serie arrivava all’episodio 52, dall’episodio 53 cambiò anche il cast di doppiatori che risultò numericamente addirittura inferiore a quello già esiguo della prima serie. Quest’opera è particolarmente interessante per lo spaccato di vita quotidiana che offre del Giappone prima dello scoppio della bolla economica, legata al mercato immobiliare (1989-1991), che determinò l’inizio della crisi economica che a tutt’oggi non è stata superata e che ha determinato un radicale cambiamento nella società e nella cultura giapponese (come viene poi esplicitato in Nana, opera cult di Ai Yazawa).

Dunque la storia avviene prima della bolla, ovvero nell’ epoca dei kaisha no samurai (definizione di Riccardo Rosati): la sicurezza nell’azienda.La storia si svolge nella città di Tokyo nel periodo dei primi anni ’80. I protagonisti sono Kyoko Otonashi, una ragazza molto bella e vedova e Yusaku Godai, ronin  squattrinato. Il marito di Kyoko, Soichiro Otonashi, è morto improvvisamente per cause sconosciute al lettore. A Kyoko è stato affidato l’incarico di amministratrice della Maison Ikkoku (una tipica pensione urbana di prima della Seconda Guerra Mondiale) da parte del padre di Soichiro, proprietario dello stabile, per tentare di farla uscire dallo stato di depressione nel quale era finita dopo la morte del marito (quando inizia la storia Soichiro è morto da circa un anno). Molta gente ha però insistito perchè non accettasse quel lavoro visto che nella pensione abitano delle persone per loro “poco raccomandabili”. Ma Kyoko ormai ha preso la sua decisione e si lancia in quel lavoro. Nella Maison Ikkoku incontrerà finalmente i famigerati inquilini: Ichinose, una donna di mezza età abbastanza sovrappeso con suo figlio Kentaro di 10 anni e il marito poco presente a causa degli orari di lavoro  (esempio più frustante del salary man). Questa stramba signora ama organizzare festicciole notturne a tema di birra e sake e spettegolare a destra e a manca. Akemi, una ragazza di vivace e spigliata, a cui piace andare in giro per casa mezza nuda, si aggrega volentieri alle feste dove si beve alcool a volontà. Yotsuya (motore trainate di molte delle gag più immediate della serie; esempio di humour nipponico), un uomo abbastanza misterioso e approfittatore, se ne sta tutto il giorno rinchiuso nella sua stanza ed è rarissimo vederlo uscire; del suo passato non si sa praticamente nulla. Un inquilino presente solamente nel manga è Nozomu Nikaido, rampollo di buona famiglia che finisce alla Maison Ikkoku solo per errore (era destinato ad un più lussuoso stabile, confuso con essa a causa del nome abbastanza simile), ma decide di rimanere dopo aver conosciuto la bella amministratrice. E’ presente anche Soichiro, il cane del marito di Kyoko: inizialmente il suo nome era Shiro (bianco), ma dopo la morte del padrone non risponde più se non al nome di, appunto, Soichiro. Infine il ronin di cui sopra, il giovane Godai Yusaku, appena trasferitosi dalla campagna a Tokyo per studiare. Godai è spesso vittima degli scherzi infami degli altri inquilini e deve sopportare le loro festicciole notturne (organizzate perennemente in camera sua). Si prende una cotta per Kyoko anche se è più piccolo di lei di 2 anni. D’ora in poi Kyoko dovrà affrontare gli alti e bassi della vita che trascorrerà all’interno della Maison Ikkoku e di tutte le avventure amorose e non che si creeranno intorno a lei e alle persone che conoscerà. Col passare del tempo entrerà nella vita di Kyoko anche il bello e ricco Shun Mitaka, che si farà sempre più insistente con lei e rivaleggerà spesso con Godai. Unico suo punto debole: il terrore dei cani.

Chi è Ranma Sautome?

Ranma Sautome è un ragazzo di sedici anni esperto di arti marziali e discendente della Scuola di Lotta Indiscriminata. Durante un viaggio di allenamento in Cina con suo padre, Genma Saotome, arriva al monte Chuan-Jing e alla Sorgente Maledetta di Zhou Chuan Xiang. Durante l’allenamento, Genma cade nella sorgente Xiong Mao Ni-Chuan, diventando un panda, mentre Ranma cade nella sorgente Niang Ni-Chuan, trasformandosi in una ragazza dai capelli rossi ogni volta che viene bagnato con acqua fredda.

Il suo punto debole sono i gatti, a causa di un’esperienza passata che lo ha traumatizzato. Nonostante ciò, si impegna al massimo nel migliorare nelle arti marziali e nella gestione della Palestra di Lotta Indiscriminata. Deve sposare una delle figlie dell’amico di suo padre, Soun Tendo, e la prescelta è Akane, una ragazza della stessa età. Inizialmente i due non vanno d’accordo e Ranma critica frequentemente Akane, ma col tempo inizia a capire di essersi innamorato di lei e diventa geloso quando altri ragazzi si avvicinano a lei.

Nonostante le trasformazioni e le complicazioni della sua vita, Ranma continua a cercare di migliorarsi nell’arte marziale e a gestire la palestra, affrontando situazioni divertenti e avventure emozionanti con Akane e gli altri personaggi che ruotano intorno alla loro vita.

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