Scienza: un sistema artificiale per catturare la CO2 dall’aria

Un gruppo di scienziati del Max Planck Institute ha sviluppato un sistema artificiale per catturare la CO2 dall’aria, più efficace di quelli presenti in natura. Il sistema, chiamato ciclo THETA, utilizza 17 biocatalizzatori per produrre la molecola acetil-coenzima A, un elemento fondamentale per farmaci e biocarburanti.

Il ciclo è stato costruito intorno ai due enzimi più veloci conosciuti nel catturare la CO2, provenienti da diversi batteri. Ognuno di questi enzimi, preso singolarmente, è ben 10 volte più efficiente e veloce di quelli trovati nelle piante.

Dopo aver ottimizzato il ciclo con numerosi esperimenti, gli scienziati sono infine riusciti ad incorporarlo in cellule viventi, quelle del batterio E. coli. Tuttavia, per via della sua complessità, il processo è stato diviso in tre moduli all’interno del batterio.

Questo risultato rappresenta un importante passo avanti nella lotta al cambiamento climatico. Il sistema THETA potrebbe infatti essere utilizzato per mitigare i livelli di CO2 nell’atmosfera, producendo al contempo biocarburanti ed altre molecole utili.

I vantaggi del sistema THETA

I vantaggi del sistema THETA sono molteplici:

  • È più efficiente di quelli presenti in natura, catturando la CO2 più rapidamente e in modo più efficace.
  • Può essere utilizzato per produrre biocarburanti ed altre molecole utili.
  • È potenzialmente scalabile, il che significa che potrebbe essere utilizzato su larga scala per mitigare il cambiamento climatico.

Prospettive future

Gli scienziati che hanno sviluppato il sistema THETA stanno ora lavorando per ottimizzarlo ulteriormente e per incorporarlo in altri organismi viventi, come ad esempio le piante.

Se questi sforzi saranno coronati dal successo, il sistema THETA potrebbe avere un impatto significativo sulla lotta al cambiamento climatico.

L’intelligenza artificiale al servizio del riciclo

L’intelligenza artificiale (AI) sta diventando sempre più importante nel campo del riciclo, grazie alle sue capacità di identificare e classificare i materiali con precisione. Questo sta portando a nuove opportunità per migliorare l’economia circolare e ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti.

Un esempio di come l’AI possa essere utilizzata per il riciclo è il progetto Omni, sviluppato in Francia da Recycleye. Questo progetto utilizza algoritmi di visione artificiale per separare gli imballaggi in polipropilene (PP) dai rifiuti domestici. Il PP è una plastica molto comune, utilizzata per la produzione di imballaggi alimentari, ma è anche una delle più difficili da riciclare. Grazie all’AI, Recycleye è riuscito a raggiungere un tasso di purezza del 95% per il PP selezionato, che può quindi essere riciclato in modo efficiente.

Un altro esempio è il progetto Waste Free World di Unilever, sviluppato in Cina in collaborazione con Alibaba. Questo progetto utilizza macchine eco-compattatrici dotate di sensori AI per identificare e smistare automaticamente gli imballaggi in plastica. Grazie a questo sistema, Unilever è in grado di riciclare il 100% dei rifiuti in plastica provenienti dai propri stabilimenti in Cina.

In Italia, la startup torinese ReLearn sta sviluppando un sistema basato sull’AI per misurare quantità, tipologia e qualità della raccolta differenziata. Il sistema, chiamato Nando, utilizza una rete di piccole videocamere wireless installate sui cestini della raccolta. Grazie all’AI, Nando è in grado di identificare i materiali conferiti e fornire dati utili per migliorare le performance del sistema di raccolta differenziata.

Questi sono solo alcuni esempi di come l’AI possa essere utilizzata per migliorare il riciclo. L’AI ha il potenziale per rendere il riciclo più efficiente, efficace e sostenibile, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti.

Stronghold Digital Mining: la nuova frontiera del mining di criptovalute è… bruciare pneumatici?

L’idea è geniale, ma c’è un piccolo problema…

Avete mai sentito parlare di Stronghold Digital Mining? È un’azienda americana che si occupa di mining di criptovalute, ovvero il processo di creazione di nuove monete digitali.

Il mining di criptovalute è un’attività molto energivora, quindi le aziende che se ne occupano devono trovare modi sempre più innovativi per generare elettricità.

Ecco perché la Stronghold Digital Mining ha avuto un’idea geniale: bruciare pneumatici usati per produrre energia!

Sì, avete capito bene.

Invece di utilizzare fonti di energia pulite e rinnovabili, come l’energia solare o eolica, la Stronghold Digital Mining vuole bruciare pneumatici per generare elettricità.

Secondo l’azienda, questo processo sarebbe in grado di generare energia a un costo inferiore rispetto ad altre fonti di energia, e allo stesso tempo ridurrebbe la quantità di rifiuti di pneumatici in natura.

Ma c’è un piccolo problema…

La combustione dei pneumatici produce una serie di sostanze tossiche, come diossine, furani e idrocarburi policiclici aromatici.

Queste sostanze possono avere gravi effetti sulla salute umana e ambientale.

Non a caso, l’annuncio della Stronghold Digital Mining ha suscitato le proteste di associazioni ambientaliste e dei residenti locali.

E l’azienda?

Si difende dichiarando che sta utilizzando le migliori tecnologie disponibili per ridurre l’inquinamento.

Ma sarà abbastanza?

Staremo a vedere.

Intanto, se vi capita di vedere un fumo nero provenire da una centrale elettrica in Pennsylvania, sappiate che probabilmente non è un incendio, ma solo un’azienda che sta cercando di trovare un modo per minare criptovalute in modo ancora più economico.

O forse no.

Sarà meglio non avvicinarsi troppo.

Alla scoperta di Steampunk Italia

Steampunk Italia è un gruppo di appassionati di Steampunk che hanno deciso di radunarsi e far fronte comune nell’ ampliare gli orizzonti della cultura steampunk in Italia, organizzando eventi e partecipando a quelli già esistenti per far conoscere la loro passione a più gente possibile. Il gruppo è nato ormai da 4 anni ed è molto attivo ed è basato su membri che costruiscono da se ciò che indossano, vestiario ed accessori modificandone spesso l’aspetto e riciclando il più possibile attrezzi di uso comune. I componenti fanno parte del forum Laboratory of Time punto di ritrovo per tutti gli appassionati di Steampunk in Italia.

L’Associazione Culturale Steampunk Italia nasce nell’ ottobre 2011 dalla volontà di dieci ragazzi piemontesi, uniti dalla passione per questo movimento, che decidono di fondare la prima associazione italiana steampunk per riunire tutti gli appassionati del paese sotto un unico gruppo. L’Associazione ha come obiettivo quello di promuovere lo steampunk in tutte le sue forme organizzando eventi vari e diversi tra loro che possano  cosi valorizzare i diversi aspetti del movimento. Non solo estetica ma arte a 360 gradi: letteratura, cinema, fotografia e illustrazione, ogni ramo è contagiato da questa cultura che fonde storia e fantascienza.

Uno dei punti che sta più a cuore a Steampunk Italia è senza dubbio il riciclo. Riciclare il non riciclabile è infatti uno dei motti dell’associazione. I fondatori costruiscono da sè ciò che indossano e producono recuperando materiali che normalmente vengono scartati quali tubi, manometri, lampadine rotte, scarti di pelle e cuoio, ottone e altro ancora e cercano di insegnare a grandi e piccoli a fare lo stesso tramite tutorial e laboratori per bambini.

Dalle fiere del fumetto ai concorsi letterari a tema, dalle serate in discoteca alle conferenze, dalla musica ai cortometraggi, dalle mostre alle news settimanali sul portale internet e sui vari social, in pochi anni  di attività Steampunk italia ha già all’attivo parecchie organizzazioni ed ha presenziato a moltissimi eventi. A metà strada tra la rievocazione storica e il teatro, ecco la definizione giusta per la prima associazione italiana sullo Steampunk.

Per infohttp://www.steampunkitalia.com/

 

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