RoboCop: metà macchina, metà uomo ma… tutto eroe!

“Vivo o morto, tu verrai con me”

Questa è forse la frase più iconica di uno dei Film culto degli anni 80.  Robocop, un film visionario e al limite dello splatter, per le scene crude che lo contraddistinguono. Uscito nel 1987, il lungometraggio di Paul Verhoeven, regista di altrettanti film cult usciti a cavallo tra gli anni 80 e 90, racconta la storia di una società in mano al crimine, dove potere e criminalità vanno a braccetto per spartirsi la loro fetta di mercato, finchè non viene creato il super poliziotto robotico e quasi indistruttibile dal corpo di un agente di polizia rimasto vittima di questo sistema corrotto. La trasformazione da agente di polizia a robot pronto a combattere il crimine avviene quasi subito, con una delle scene più crude e forti dell’epoca. Una scena drammatica in cui il nostro protagonista non viene semplicemente ucciso, ma viene torturato a colpi d’arma da fuoco e infine giustiziato con un colpo alla testa. Il tutto fantasticamente rappresentato da un fantastico animatronic dalle perfette sembianze del nostro protagonista.

 

"Robocop" 1987 ( Trailer Italiano )

“Murphy, sei tu?”

Con questa frase Lewis, la partner di pattuglia del nostro protagonista, che poi lo accompagnerà in tutte le sue avventure, risveglia in lui una serie di flashback che fanno tornare il suo lato umano a scapito del freddo cinismo robotico. E’ forse questo che rende Robocop uno di quei personaggi rimasti nel cuore della nostra generazione: un freddo Robot con un cuore umano, capace di provare dei sentimenti.

Il protagonista, Peter Weller, è stato un’icona del cinema anni 80 e 90, partecipando a molte pellicole che hanno fatto la storia del cinema di quegli anni, tra cui Poliziotto in Blue Jeans, Screamers – Urla dallo Spazio, un horror fantascientifico che ancora oggi, con le sue ambientazioni e le scene ricche di suspance, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo e molte altre. Un’altra delle cose che maggiormente risalta in questo film e che forse si ricorda anche di più, è la colonna sonora di Basil Poledouris, che scrisse anche quelle di Conan, Free Willy, Hot Shots e tanti altri capolavori degli anni 80 e 90. Tutt’oggi, a distanza di 30 anni se ci chiedono del primo Robocop, non possiamo non cantare nella testa il motivetto che accompagna le azioni eroiche del nostro protagonista nella lotta al crimine.

Da questo film sono poi partiti diversi filoni che hanno influenzato la cultura pop dei primi anni 90, tra cui due sequel che non hanno avuto lo stesso successo del primo, ma che ripercorrono le vicissitudini del nostro eroe,  una seguitissima serie tv, in onda su canali importanti come italia 1, una serie animata anch’essa seguitissima, ma soprattutto una linea di giocattoli e videogiochi che hanno rubato molte ore alla nostra infanzia a cercare di emulare il nostro stoico poliziotto robot nella lotta contro il crimine.

Adesso, dopo un remake del 2014 a dir poco fallimentare, alcuni rumor vogliono che sia in fase di produzione un nuovo film con Peter Weller pronto a rimettere l’armatura ambientato 30 anni dopo rispetto al primo film.

Nella speranza di rivivere in futuro il nostro passato, incrociamo le dita e cantiamo nella nostra testa l’iconica canzone!

di Riccardo Rossetti

tratto da

Starship Troopers – Fanteria dello spazio

Starship Troopers – Fanteria dello spazio è un film di Paul Verhoeven liberamente tratto dal romanzo Fanteria dello spazio del 1959 di Robert A. Heinlein. Nel commento audio dell’edizione DVD, il regista afferma che il film è una critica all’attuale società americana e alla politica degli Stati Uniti, che «hanno la tendenza a usare il potere e la violenza contro tutti gli obiettori». Nel film viene dipinta una società militarizzata e xenofoba, alla continua ricerca di un nemico da combattere. Come in ogni regime dittatoriale, anche nella società rappresentata nel film, alla tendenza dominante che predilige l’uso della violenza, si oppone un sentimento razionale e pacifista, che tuttavia viene represso dai vertici federali e identificato come “il viale del fallimento”.

Starship Troopers ha il grandissimo pregio di essere di un film d’azione senza alcuna pretesa di voler vincere qualche Oscar, ma soprattutto di riuscire ad esaltare le virtù della vita militare e di certe sensazioni che solo i commilitoni possono capire senza scadere nella retorica priva di credibilità; anzi non mancando di riservare un paio di stoccate ben dirette alle pompose frasi tipiche di una gerarchia militare di un’altra epoca (e di certi politici attuali). Ambientato in un futuro in cui l’umanità viaggia nello spazio e colonizza pianeti, Starship Troopers vede i nostri eroi vestire i panni dei fanti utilizzati come carne da cannone, che dopo il durissimo addestramento iniziale vengono mandati a combattere in massa contro gli aracnidi, per portare il verbo dell’umana sapienza nello spazio. Un po’ come la fanteria russa nella seconda guerra mondiale, qui le truppe umane vengono mandate in massa contro nemici corazzatissimi e che li fanno letteralmente a pezzi. Insomma sangue, proiettili, dolore ed eroismo!

Starship Troopers Trailer

L’ambientazione futuristica è eccezionalmente realizzata. Le astronavi sono gigantesche, ben definite e le scene di massa anche nello spazio regalano un senso di epicità di alto livello. Le scene a terra, poi, con masse di soldati e fiumane di aracnidi che li assaltano sono fuori scala, qualcosa che genera lo stesso tipo di emozione di un assalto zombi ma su scala enormemente più grande e 1000 volte più veloce.

…[info complete su https://www.tanadelcobra.com]

Il protagonista è Casper Van Dien, che al di là del suo mascellone non ha moltissime frecce al suo arco; porta a casa la pagnotta ma nulla più (non è un caso se non lo ricordiamo in altri film di rilievo). Altra cagna maledetta è Denise Richards, memorabile per labbroni e tette gonfie ma non certo per la recitazione. Molto meglio i comprimari, a partire da Dina Meyer (Johnny MnemonicDragonheart, i vari Saw oltre che comparsate in numerose serie tv), e Michael Ironside (ScannersRicercati: Ufficialmente MortiTop GunAtto Di ForzaDelitto + Castigo A Suburbia e l’immortale serie Visitors).

 

Starship Troopers Best Part

Starship Troopers è un film che non piacerà a radical chic, pacifisti e fattoni; non è un caso che a me il film faccia impazzire. Probabilmente una produzione del genere oggi non troverebbe spazio, ed è un peccato vista l’evidente ironia che pervade il film nei confronti della guerra di conquista spacciata per qualcos’altro (a nessuno ricorda il famoso “esportare la democrazia”?).

Tratto e continua a leggere la conclusione dell’articolo su:

https://www.tanadelcobra.com/starship-troopers/

Scritto da Il Cobra

La serie animata di Robocop

Sono molti i film che, dopo aver avuto un grande successo, oltre ad avere dei seguiti hanno avuto delle vere e proprie saghe dedicate, e sono stati realizzati anche degli spin-off sia cartacei, con libri e fumetti, oppure televisivi realizzando telefilm, tv-movie o serie animate. Il film Robocop del 1987 di Paul Verhoeven, rientra in questa tipologia, infatti oltre ad aver realizzato una trilogia e un Reboot, vennero realizzati anche due serie per la televisione, una animata e una live-action. Oggi ci riferiamo alla serie animata, realizzata nel 1988 dalla Marvel Productions, composta da una sola stagione, per un totale di 12 episodi. In Italia venne trasmessa agli inizi degli anni ’90 con pochissimi passaggi sulle reti private, come Odeon Tv, venne poi distribuita su VHS dalla Stardust Video.

La storia segue il primo film, incentrato sulle avventure di Alex J. Murphy, agente di polizia della città di Detroit, che, in seguito a uno scontro a fuoco con la banda di criminali, con a capo Clarence Buddicker, venne ferito gravemente quasi a morte. Approfittando di ciò, la OCP, industria leader nel settore delle armi belliche e vera padrona della città, compreso il corpo di polizia, lo sottopose a un esperimento per il potenziamento delle forze di polizia, e così Murphy viene trasformato in un robot-poliziotto chiamato Robocop. Murphy/Robocop insieme alla sua collega e amica umana, l’agente di polizia Anne Lewis, pattugliano la città di Detroit e affrontano ogni caso che gli pone davanti, affrontando non solo i criminali, ma anche le bieche mire di alcuni dirigenti della OCP e di altre aziende che vogliono solo il potere e il denaro.

 

ROBOCOP Cartoon Intro

Questa serie animata essendo destinata a una fascia di pubblico preadolescienziale, ovviamente ha un ambientazione meno cupa e con toni molto meno violenti,  rispetto   al film del 1987, essa infatti mantiene toni allegri, e si cerca di usare meno violenza possibile durante gli scontri che ne conseguono,  e alla fine di ogni puntata dopo aver risolto il caso vi è una risata generale con Robocop in primis. È un vero peccato che non abbiano voluto crederci fino in fondo al progetto, in quanto, nonostante tutto, grazie a trama, disegni e ambientazione, ha molti punti a suo favore. Come ogni serie finita nel dimenticatoio si spera sempre che qualche casa di produzione e qualche sceneggiatore, riprenda in mano il progetto.

Alla prossima!

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