Rachele Miscia: gli straordinari make-up di Rachy.cosplay

Rachele Miscia, conoosciuta con il nickname di Rachy.cosplay (derivante semplicemente  dall’abbreviazione del suo nome) è una talentuosa cosplayer romana, nata nel  1997: appassionata di fumetti, cinema e Games fin da piccola, Rachele ha preso parte al suo primo Romics nel 2010 innamorandosi del Cosplay avendo trovato in esso una seconda casa dove poteva finalmente esprimere se stessa. 

Da semplice fruitrice del Festival capitolino, negli anni  successivi ha deciso di partecipare da “protagonista” esibendo il suo primo cosplay. Per iniziare, Rachele ha deciso di mettersi in gioco con qualcosa di semplice provando prima Megurine Luka dal software Vocaloid e successivamente Black Widow della Marvel. Proprio tramite il cosplay che  ha conosciuto l’arte del facepainting ed ha sviluppato un amore per i personaggi con i make-up più complicati, iniziando nel 2016 con Mystique degli X-Men e l’anno successivo con Nebula dei Guardiani della Galassia. Con queste sperimentazioni è riuscita ad evolversi provando ad esprimersi con make-up più complicati  fino ad innamorarsi di lady Death dal videogioco di Deadpool , portandola in diverse fiere come cosplay principale. Tra queste varie interpretazioni, il personaggio che le è rimasto maggiornmente nel cuore è quello di Nebula che ha portato in diverse versioni come quella, recentemente, tratta dalla serie “What-if…?”.  Probabilmente è proprio questo outfit il “cavallo di battaglia” di Rachele: un costume difficile da esibire sopratutto per il make-up che può richiedere quasi tre ore di preparazione prima di arrivare ad una manifestazione!

Rachy Realizza da se ogni sfaccettatura del make-up, sia che si tratti solo di facepainting che di trucco prostetico come per varie versioni di Mystique, in più, anche se  non è  un’esperta, cerca di acconciare da sola le sue parrucche o di ricreare l’oggettistica generale dei personaggi. Per quanto riguarda i vestiti, Rachele preferisce acquistarli da chi è più esperto di lei, così da poter combinare la propria abilità con quella degli altri ed ottenere i migliori risultati.  

Secondo la nostra talentuosa creativa, un bel cosplay si definisce tale grazie ai dettagli e … a quel qualcosa in più. Dopotutto non è un semplice indossare un costum , ma è rendere “vivo” quel personaggio tramite la propria  passione è la cosa più difficile. Ogni qual volta che Rachy decide di iniziare un nuovo progetto studia al contempo ogni minimo dettaglio estetico e caratteriale del personaggio approfondendo il media da cui è tratto. In più ad ogni evento, Rachele prova a portare più outfit per esprimere al meglio il suo talento: le piace variare e cambiare il più possibile portando, ad esempio, un giorno Molotovgirl da Free Guy Movie e il giorno successivo l’iconica Nebula: un approccio che, in effetti, ricorda, un po’ il trasformismo di Mystique… La cosplayer sa benissimo di portare personaggi molto scomodi soprattutto in fiere dove c’è tanta gente,  intemperie o altri mille problemi logistici che possono presentarsi: per questo però ha la sua ombra, ovvero sua sorella Vittoria che spesso l’accompagna come Coscaddy in modo da aiutarla in qualsiasi momento anche per le cose più banali, a volte quando si dipingono le mani di blu non è facile neanche aprire una bottiglietta d’acqua, per questo negli eventi è facile trovarle insieme…

Proprio la sua passione l’ha portata a specializzarsi come makeup artist-cinematografica di effetti speciali nell’accademia di make-up Kryolan a Roma con l’obiettivo di migliorare i propri progetti cosplay e far così diventare il suo hobby creativo il suo lavoro quotididiano. Ha deciso perciò di prender parte non solamente a eventi Cosplay ma anche di Make-up ed effetti speciali.

Secondo Rachele, sfortunatamente, il mondo del cosplay ancora non è un industria così sviluppata e non tutti riescono a guadagnare da esso: in maniera proattiva, la giovane creativa ha preso una piccola scappatoia che le permette di poter lavorare e creare nuovi cosplay intrecciando la passione con la vita lavorativa cercando di sfruttare al meglio queste sue abilità soprattutto nel mondo dei social , dove pubblica alternativamente foto in cosplay e foto di diversi make-up aggiungendo ogni tanto live dei tutorial su uno o l’altro mondo. Il suo obiettivo è arrivare a chi vuole intraprendere quest’arte che si crea e si indossa, magari strappando un sorriso ai propri follower. Rachele, dopotutto, considera il cosplay e il make-up  come due facce della stessa medaglia, l’uno è complementare dell’altro.

Per approfondire il talento di Rachele, vi invitiamo a visitare i suoi profili Instagram e Waveful.

Body & Face Painting Gallery!

Cari tutti, questa gallery di Satyrnet è dedicata alla vostra creatività “sulla pelle”. Se siete artisti di body o face painting, fotografi/a specializzati in questi set o modelle/i, aspettiamo numerose le vostre creazioni! Il body painting è una delle arti del corpo che consiste nel dipingere il corpo umano a scopo ornamentale. Anticamente, la pittura del corpo veniva utilizzata per scopi religiosi, rituali, propiziatori o apotropaici nonché protettive, dato che, secondo alcuni autori, il colore teneva lontani gli insetti e formava uno strato protettivo contro le intemperie. I colori con cui la pittura del corpo viene eseguita, a differenza di quelli dei tatuaggi, hanno durata limitata ed il tempo di permanenza di questi ultimi sui corpi dipinti varia da qualche ora a qualche giorno.

L’origine della pittura corporale moderna viene fatta risalire al 1933 quando Max Factor, dopo aver truccato interamente la sua modella con un nuovo cosmetico, la espose alla Fiera Mondiale di Chicago. Furono arrestati entrambi per disturbo alla quiete pubblica. Questo pare essere il primo esperimento di pittura del corpo moderna. Tornò quindi di moda una delle forme d’arte tra le più antiche. Oltre alla variazione delle tecniche grazie al progresso scientifico, la pittura corporale cambiò significato. Anche se nelle parti del mondo isolate, come l’Amazzonia, le savane africane e le giungle indiane il significato della pittura corporale è rimasto invariato, nel mondo globalizzato ha assunto significati completamente diversi. Dagli anni novanta ad oggi essa ha subito un significativo incremento.

La modella e l’artista di “copertina” di questo articolo è la grandissima make-up artista Martin Fu; potete trovare i suoi lavori all’indirizzo: https://www.facebook.com/martinfumakeup

Se invece volete ammirare alcune creatività “stellari”, questo album è dedicato a grandi Body Painter specializzati nella saga di Star Wars!

MUA Cosplay: Come incollare qualcosa alla pelle?

Ciao a tutti, lettori di Satyrnet, e bentornati a MUA Cosplay, la rubrica dedicata al make-up. Quello di questa settimana è un tema che ho visto venir fuori molto spesso sui gruppi cosplay di Facebook, ed è quello delle colle epidermiche. In sintesi, come potete evincere facilmente dal titolo, vorrei rispondere alla tipica domanda: “Come mi incollo questo/a naso/barba/posticcio/unicorno sulla pelle? E come posso rimuoverlo/a?” Premetto che l’argomento sarebbe molto vasto, perché in campo cinematografico si sono resi indispensabili diversi tipi di adesivi per rispondere a diverse esigenze. Tuttavia in questa sede ho pensato che sia più ragionevole trattare solo i materiali reperibili da tutti senza ipotecare casa e famiglia. Dunque ho escluso a piè pari il Pros-Aide ed il Telesis, nonostante la loro diffusione tra i truccatori e soprattutto la loro qualità.

La colla epidermica di cui tutti i cosplayer hanno sentito parlare almeno un volta è il mastice: si tratta di resina naturale sciolta in alcol isopropilico, motivo per cui il nome internazionale del prodotto è spirit gum. Viene utilizzato spesso in teatro per posticci in tulle, per le barbe o per quelle applicazioni leggere che non necessitano di un incollaggio particolarmente forte. Il mastice può essere facilmente applicato con un pennello da trucco sulla superficie epidermica su cui vogliamo incollare l’applicazione, anche se spesso le confezioni stesse sono dotate di un pennellino adatto all’uso (come lo smalto per unghie). Il momento giusto per far aderire l’applicazione è quando, picchiettando sopra il mastice, si noterà che esso forma dei filamenti. Per la rimozione del mastice, come di qualsiasi altra colla epidermica, esiste un remover specifico; tuttavia, può essere rimosso anche con l’alcol, essendo uno dei suoi componenti. Tra le note dolenti del mastice troviamo la resa estetica, ovvero il fatto che questa resina tende per sua natura a formare delle croste lucide e gialline, molto sgradevoli. Inoltre, alcune persone potrebbero essere allergiche per via dell’alcol. Esiste anche un mastice idrosolubile, l’Hydro Spirit Gum, che si rimuove con acqua e sapone, è opaco e trasparente, ma risulta meno forte del normale mastice ed ha tempi di asciugatura più lunghi.In ogni caso, il mastice è facilmente reperibile in tutti i negozi di articoli per teatro o per carnevale, a cifre abbordabili.

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“Confezioni di mastice di Kryolan”

In alternativa, Internet giunge sempre in nostro aiuto sul suo cyber-cavallo bianco, fornendoci diversi brand più o meno economici; al solito, Kryolan rimane una certezza. L’altra colla compatibile con la pelle che è facile reperire è la colla per ciglia finte. Esiste in due colorazioni, bianca o nera, ed il suo utilizzo è semplicissimo: basta applicarne una quantità esigua, non ne occorre troppa, ed aspettare che asciughi leggermente prima dell’incollaggio; se si applica una piccola protesi, può essere utile stendere della colla anche sul retro dell’applicazione. Ne esistono moltissimi marchi, più o meno costosi in diretta proporzionalità con la qualità del prodotto; in particolare, il brand universalmente riconosciuto come uno dei migliori è quello della colla Duo. La rimozione normalmente è abbastanza semplice, bastano acqua e sapone, oppure dei comuni prodotti struccanti. Tuttavia esistono molte persone allergiche alle colle per ciglia finte, in quanto gli ingredienti che la compongono sono spesso pericolosi: vi si annoverano infatti la formaldeide e dei derivati del ciano-acrilato.

Infine, mi sento in dovere di sfatare un mito: il vinavil non fa bene sulla pelle. In nessun caso. In nessun modo. Tantomeno, come sempre, vicino agli occhi. Ed anche se su internet si trovano migliaia di video e tutorial di persone che lo utilizzano, questo non lo rende comunque un prodotto compatibile con la pelle. Utilizzato troppo spesso può portare a brutti disturbi della pelle, e considerando il prezzo esiguo del mastice non mi sembra che valga la pena. Qualche anno fa la stessa Clio Make-Up realizzò un video-tutorial per un trucco zombie in cui utilizzava il vinavil sul viso, come si farebbe normalmente con il lattice (che a meno di allergie conclamate è dermocompatibile), e non furono poche nei commenti le polemiche e le testimonianze di arrossamenti ed eruzioni cutanee sorte dopo tentativi con la colla vinilica.Anche per questa settimana concludo ringraziandovi per l’attenzione, sperando di essere stata d’aiuto a qualcuno. Se avete qualche domanda personale o richiesta particolare per i prossimi articoli, scrivetemi senza nessunissimo problema, mi farà piacere rispondervi ed aiutarvi quanto possibile.

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Giulia Stronati

MUA Cosplay: Come coprire le sopracciglia?

Bentornati alla rubrica di Satyrnet dedicata al make-up e alle sue applicazioni nel mondo del cosplay. Sempre guidata dalla speranza di chiarire i dubbi latenti dei lettori, questa settimana ho pensato di affrontare l’argomento delle sopracciglia e della loro copertura. Il ruolo delle sopracciglia nella struttura e nella resa estetica del volto è fondamentale, in quanto sono un elemento estremamente comunicativo nel complesso della mimica facciale, ed è per questo che spesso nel teatro e nel cinema si rende necessaria la loro copertura. Similmente nel cosplay è questione molto frequente, soprattutto quando è necessario trasporre su un volto reale ed occidentale i tratti disegnati di un personaggio orientale.

Esistono diversi metodi di copertura delle sopracciglia che coinvolgono materiali differenti, ma anche in questa occasione mi limiterò a quelli più semplici e comuni. L’intento nella copertura delle sopracciglia è quello di appiattire il volume delle sopracciglia, dinamica che risulta più semplice sul sopracciglio femminile, che ha peli più sottili, piuttosto che su quello maschile. Tra le tecniche più “old school” e anche meno impegnative economicamente si trovano quelle che coinvolgono il sapone di marsiglia in scaglie, la cera per capelli e la colla stick. In tutti e tre i casi, si inizia pettinando il sopracciglio verso l’alto con uno scovolino da trucco; osserverete che i peli hanno come naturale senso di crescita quello verticale per i peli più interni, ma esso tende ad essere più diagonale che verticale procedendo verso l’esterno del sopracciglio.

Successivamente, si preleva una piccola quantità di prodotto con una spatolina e la si applica sul sopracciglio nel senso che si è appena dato con lo scovolino, cioè verticale all’inizio e poi sempre più in diagonale verso l’esterno. Rispettando il senso di crescita del pelo, il prodotto così applicato permetterà di appiattire le sopracciglia e di uniformarle tra di loro. Può essere utile scaldare un poco la spatolina prima dell’applicazione per ammorbidire il prodotto, e nel caso del sapone di marsiglia occorre prima inumidire le scaglie e lavorarle tra di loro fino ad ottenere una pasta morbida e lavorabile. In tutti e tre i casi, consiglio di applicare successivamente uno strato di cerotto spray o di lattice liquido, per preservare la compattezza del lavoro e limitare le crepe che queste tecniche tendono a formare. Nonostante sia il metodo più comune, quello che coinvolge la colla stick ha il difetto fondamentale di prevedere l’applicazione di un prodotto non dermatologicamente testato in una zona di pelle molto delicata, che lo rende molto rischioso.

Per ovviare a questo problema, è utile sapere che esiste la cera apposita per la copertura delle sopracciglia, che è testata quindi sicura; una ditta che la produce è la Kryolan, in panetti pigmentati color carne, a cifre sempre contenute. Un altra tecnica utile prevede l’utilizzo del mastice, o spirit gum, una colla epidermica che approfondiremo più in là. Dopo aver pettinato il sopracciglio come sopra, si applica il mastice nel senso naturale di crescita del pelo; quando il mastice comincia a fare dei fili, bisogna tamponare con una spugnetta, premendo e appiattendo i peli. Successivamente si applica della cipria (o del talco in mancanza d’altro) sulla superficie adesiva in modo da renderla opaca e ulteriormente lavorabile.

["Anxiety", Eleonora Pace, makeup di Giulia Stronati, foto di Andriy Monastyrskyy]
[“Anxiety”, Eleonora Pace, makeup di Giulia Stronati, foto di Andriy Monastyrskyy]

Questa può essere un’ottima base su cui applicare i prodotti descritti sopra (cera, colla stick, ecc.) che andranno a livellare gli avallamenti tra i peli incollati. Dopo l’applicazione del prodotto a vostra discrezione, consiglio sempre uno strato di cerotto spray o di lattice liquido con spugnetta. Se si ha a disposizione del lattice liquido, si può tenere in considerazione anche la copertura delle sopracciglia in piccole protesi. Per realizzarne una si può partire da un agrume (meglio un pompelmo perchè di dimensioni considerevoli), su cui riportare approssimativamente le dimensioni delle sopracciglia da coprire. Si applica poi uno strato di cipria sull’agrume, poi uno strato di lattice picchiettando con una spugnetta (l’ideale è la gomma-piuma da poter buttare a fine lavoro); una volta asciutto, si procede con un altro strato di cipria e uno di lattice facendo attenzione che quest’ultimo sia di 2-3mm più piccolo di quello precedente, così da avere una protesi dai bordi sottili. Si può procedere con questa statificazione tra le 3 e le 5 volte, a seconda dello spessore del sopracciglio da coprire e della concentrazione del lattice, dopodiché si può staccare la protesi dall’agrume applicando della cipria sulla superficie interna, togliendole potere adesivo. Questa sorta di “cerotto” può essere incollato sul sopracciglio con il mastice, che va applicato sia sui peli che sulla superficie interna della protesi. Il mastice è relativamente semplice da rimuovere con dei dischetti di cotone imbevuti di alcol, ma richiede un po’ di pazienza.

Dopo ciascun tipo di copertura, è opportuno colorare l’alone lasciato dal sopracciglio naturale con un correttore arancione, per poi passare al trucco normale con il fondotinta del colore adatto al vostro incarnato, meglio se un fondo cremoso e coprente. A questo punto potete ridisegnare il sopracciglio che preferite, eventualmente avvalendovi dell’utilizzo di stencil per sopracciglia. Non mi dilungo con la descrizione della copertura delle sopracciglia con il bondo, nonostante sia a mio avviso la più performante, in quanto prevede l’utilizzo di prodotti professionali abbastanza costosi. Spero anche questa settimana di aver dissipato qualche dubbio, e anche questa settimana vi ricordo che per qualunque altra domanda o chiarimento potete contattarmi su Facebook alla mia pagina:  Giulia Stronati Make-Up Artist https://www.facebook.com/stronatigiuliamua o su  Instagram: JulietMUA https://instagram.com/julietmua/

Alla prossima, Giulia

Giulia Stronati

MUA Cosplay: Come colorare la pelle?

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Questi altri due lavori hanno invece richiesto l’utilizzo di Supracolor, il primo perché durasse in fiera, il secondo per la migliore resa del pigmento metallizzato” (nelle foto Giulia Stronati e Valeria Martorelli, scatti di Paolo Parrocchia e Raffaele Silvestri)

Vestito finito. Accessori pronti. Parrucca acconciata. Perché rovinare tutto il lavoro dedicato al proprio cosplay con un brutto make-up?  Con l’intento di rispondere alle mille domande sul trucco per il cosplay, inauguro con questo articolo la rubrica di Satyrnet dedicata al make-up. Mi chiamo Giulia, sono make-up artist professionista diplomata da due anni ed operante nel mondo della moda e del cinema. A tutto ciò, aggiungo la passione per il cosplay, tanta pazienza e creatività. Molto spesso tra pagine e gruppi di Facebook mi sono trovata a rispondere a domande inerenti il mio campo, domande spesso simili, sulle sopracciglia, sul contouring, sulle colle epidermiche, e così via. Spero di poter raccogliere le mie conoscenze in questa rubrica, e di poter essere d’aiuto a più persone possibili.

Per questo primo articolo, ho deciso di rispondere alla domanda che in assoluto ho letto più frequentemente nelle community di cosplayer: come posso colorare la pelle? Per rispondere in modo conciso ed esauriente, partiamo dai prodotti disponibili, i più comuni e alla portata di tutti: colori a base d’acqua o a base grassa. I colori ad acqua, o Aquacolor (nello specifico questo è il nome del prodotto marcato Kryolan), sono colori idrosolubili, disponibili compatti in cialde o liquidi, applicabili a pennello e a spugna bagnati o inumiditi; dal colore così applicato, una volta a contatto con la pelle, l’acqua evapora lasciando sulla pelle il pigmento secco e compatto. Questo comporta una discreta stabilità del prodotto sulla pelle, ed in fiera risulta sempre molto comodo per non lasciare tracce di colore sulle persone intorno. In negativo, però, c’è il fatto che il pigmento idrofilo tenderà ad andarsene a contatto con qualsiasi forma di H2O: sudore, pioggia, lacrime, e così via. Tendenzialmente preferisco i colori ad acqua in stagioni miti, come primavera ed autunno, in cui si suda di meno e ci si augura meno pioggia, oppure per realizzare disegni dettagliati ed elaborati. L’Aquacolor infatti è facilmente sfumabile da bagnato e risulta netto e definito da asciutto. Se doveste optare per questa opzione, potreste decidere di proteggere il make-up con un fissativo, una sorta di “lacca” epidermica, disponibile in molte catene di cosmetici alla portata di tutti. Sconsiglio invece l’utilizzo della lacca per capelli sulla pelle, soprattutto sul viso e sugli occhi, in quanto non si tratta di un prodotto compatibile con l’epidermide normale ma con il cuoio capelluto.

I colori a base grassa, o Supracolor (sempre nome del prodotto Kryolan), sono invece composti da sostanze grasse, oli e trigliceridi, quindi idrofobe, disponibili cremosi in cialde. Anche questa tipologia di prodotto può essere applicata a pennello o a spugna, personalmente prediligo la gommapiuma, e per una maggiore stendibilità si può diluire il colore con una sostanza grassa: glicerina, paraffina, olio Johnson’s Baby (che almeno profuma!). Trattandosi di un colore idrofobo, è resistente al sudore e alla pioggia, il che lo rende perfetto per situazioni estive o per il palcoscenico, dove le luci scaldano molto l’ambiente. Tuttavia sulla pelle rimane meno stabile e necessita di un fissaggio più approfondito: è necessario applicare sopra il Supracolor delle sostanze liofile, come la cipria, il talco o la polvere di riso, che assorbono parte del grasso ed opacizzano il prodotto; infine si può ricorrere nuovamente al fissativo per make-up. I colori a base grassa risultano più pesanti di quelli ad acqua e sono più difficili da rimuovere con acqua e sapone, richiedono una certa insistenza con la spugna, ma per la loro resistenza all’acqua sono i preferiti da molti cosplayer.

Oltre alla stagione e al caldo, la scelta del prodotto da utilizzare deve considerare anche la tipologia di pelle che si va a truccare: per una pelle tendenzialmente grassa, un Supracolor rimarrà oleoso e lucido; al contempo, un colore ad acqua su una pelle secca aumenterà questa caratteristica della pelle e potrebbe risultare fastidioso.  Alcune volte per tatuaggi temporanei si è parlato di hennè, nome generico per indicare i diversi mix di erbe per la colorazione dei capelli e della pelle. Le varie miscele permettono di ottenere una varietà di colori, dal rosso al blu, e anche la resa sulla pelle è molto vicina a quella di un vero tatuaggio. Tuttavia, inutile dirlo, il disegno così realizzato andrà via dopo diversi lavaggi, e questo può risultare scomodo.

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Questi due lavori sono stati realizzati con l’utilizzo di soli aquacolor, che mi hanno permesso una maggiore precisione nei dettagli, trattandosi di make-up destinati al solo scatto fotografico” (nelle foto Veronica Saccardo e Emanuele David, scatti di Giulia Stronati e Andriy Monastyrskyy

Un discorso a sé andrebbe fatto per i colori ad alcol e per l’aerografo, ma in questa sede ho scelto di trattare i prodotti di più facile reperibilità ed applicazione. È importante dire che questi colori, come anche i fondotinta quotidiani, gli ombretti, le matite per occhi e labbra (se di qualità, ovviamente!), sono dermatologicamente testati. Ciò che non è testato sulla pelle, o peggio, sugli occhi dove la pelle è estremamente sottile, è pericoloso per la nostra salute: non usate gli Uniposca sulla pelle, né i colori acrilici o le tempere!

Infine la fatidica domanda: dove posso acquistare questi color e quanto costano? Si possono trovare centinaia di negozi online di make-up e di colori per trucca-bimbi presso cui rifornirsi, o si può provare nei negozi di articoli per Carnevale. I brand più comuni che mi sento di consigliare sono Kryolan, Cameleon e Diamond FX, con prezzi variabili ma contenuti.

Concludo questo articolo salutandovi e sperando di aver chiarito qualche dubbio, senza averne fatti sorgere troppi altri. Per qualsiasi ulteriore domanda potete contattarmi su Facebook alla mia pagina:  Giulia Stronati Make-Up Artist https://www.facebook.com/stronatigiuliamua o su  Instagram: JulietMUA https://instagram.com/julietmua/

Alla prossima, Giulia

Giulia Stronati

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