Novità per il live action Disney di Hercules?

Il remake live-action di Hercules della Disney, in sviluppo sotto la guida dei Fratelli Russo, ha suscitato un certo fermento tra i fan del film originale del 1997. In un’intervista esclusiva concessa a Total Film, i registi hanno confermato che al momento stanno ancora lavorando alla sceneggiatura, mantenendo viva l’attesa per il progetto.

Questa fase di sviluppo del remake rappresenta un segnale positivo, considerando che la Disney ha recentemente annunciato una riduzione dei progetti di remake live-action. I Fratelli Russo hanno garantito che il nuovo film sarà un omaggio all’originale, preservando il suo tono divertente e sovversivo, ma allo stesso tempo offrendo una rivisitazione più contemporanea della storia.

Sebbene ci siano state voci riguardo a un potenziale cambio di regia con Guy Ritchie, i registi non hanno ancora confermato o smentito tali speculazioni. Ciò che è certo è che il remake di Hercules sarà un omaggio al Classico numero 35 della Disney, arricchito da una rilettura moderna che lo renderà accattivante sia per i fan di lunga data che per i nuovi spettatori.

Secondo il portale The DisInsider, attori del calibro di Michael B. Jordan (Black Panther) e Taron Egerton (Kingsman) sono attualmente in lizza per interpretare il protagonista, il Semi-Dio Hercules. Nel caso della star di Creed, si prospetta un cambiamento di etnia per il figlio di Zeus. Il film, prodotto dai registi di Avengers: Endgame Anthony e Joe Russo e diretto da Guy Ritchie, regista di successi come Aladdin e Sherlock Holmes, promette di portare sul grande schermo una versione aggiornata e fedele dell’eroica storia.

Insomma, il remake live-action di Hercules è ancora in fase di sviluppo e i Fratelli Russo stanno mettendo tutto il loro impegno per rendere giustizia al film originale. Resta da attendere con trepidazione ulteriori notizie sulla sceneggiatura e sul casting, per scoprire chi avrà l’onore di dare vita ai mitici personaggi della mitologia greca su grande schermo.

21 aprile 753 a.c.: La fondazione di Roma

La fondazione di Roma è intrisa del mito eppure ci è stata tramandata in modo così chiaro e preciso che conosciamo non solo l’ anno di fondazione ma anche il giorno esatto (21 aprile 753 a.c. ). Un poeta del I secolo, tale Virgilio Publio Marone fa risalire la nascita di Roma addirittura alla caduta di Troia. Ma anche altre leggende parlano della fondazione di Roma.Cerchiamo qui di entrare passo passo nella storia di Roma antica.

Secondo l’Eneide, un eroe Troiano, Enea, Figlio di Anchise e della dea Venere, dopo aver solcato il mediterraneo giunse sulle coste laziali. Lì suo figlio Ascanio, mutato il nome in Julo fonda la città di Albalonga. Purtroppo non sappiamo cosa sarebbe dovuto succedere dopo perchè il poema non è mai stato finito, ma possiamo riferirci alla leggenda ufficiale: ad Albalonga viveva una Vestale di nobili origini (e discendente da julo ,Ndr),tale Rhea Silvia.Le Vestali erano sacerdotesse di Vesta, Dea tutrice del focolare domestico, che avevano il dovere di rimanere vergini. Ma la nostra Rhea, invece venne presa ( e si lasciò prendere) nientemeno che dal Dio Marte.Da quel rapporto nacquero i due gemelli Romolo e Remo. Ora,secondo la legge la vestale fu lapidata e stessa sorte sarebbe dovuta toccare ai due bambini. .Un altra versione ci dice che Rhea fosse figlia di Numitore,re di albalonga,  e ,siccome Amulio aveva spodestato il fratello Numitore dal trono di Albalonga, fu lui a ordinare la morte dei due futuri rivali.In  ognuno dei due casi, i carnefici non se la sentirono ed abbandonarono la cesta sul Tevere. La cesta si fermò presso la palude del Velabro, presumibilmente vicino a dove ora si trova S.Maria in cosmedim. Una lupa che abitava sul vicino colle Campidolio, o forse sul Palatino, si prese cura dei piccoli finché non furono raccolti da un pastore di nome Faustolo (diventato poi il dio Fauno nella fantasia popolare).Faustolo portò i due piccoli dalla moglie Acca Larenzia (vedi sotto).

ENEA A ROMA. 

Virgilio scrive l’eneide almeno 8 secoli dopo la caduta di Troia ,e si rifà ai  miti greci e a leggende più antiche.La leggenda di Enea che lascia Troia e riesce a fuggire è abbastanza antica. Nei Poemi omerici non si menziona la morte di Enea , al contrario degli altri Eroi difensori di Troia. Questo ha permesso di fantasticare su una nuova Troia fondata dall’eroe. I Primi lirici parlano di una città costruita sul monte Ida da Enea. Un riferimento importante per queste leggende era l’esistenza dell’  antica città di Aineia che si trovava sulle coste Macedoni e vantava discendenza diretta dal guerriero. Tra le numerose leggende riguardanti i viaggi di Enea, la prima che racconta di un suo arrivo nel Lazio è di Ellanico (V SEC AC). Dopo vennero aggiunti miti minori, come la storia di Didone che giustificava agli occhi romani l’ accanimento nelle guerre puniche. Perché era  importante il mito di Enea per Roma? In fin dei conti comunque i Romani potevano vantare una discendenza  diretta da Marte! Enea è un guerriero atipico, che non ama  combattere, anzi preferisce la pace e la cura dei Penati. Enea e Marte rappresentano un dualismo tipico della civiltà romana: Guerra da una parte, legge e religione dall’ altra.Un dualismo rappresentato anche da Romolo, primo re guerriero e Numa Pompilio,  2° re, creatore della religione ufficiale. Inoltre non dimentichiamoci che Virgilio scrive espressamente per glorificare Ottaviano Augusto e la sua politica di Pax.

UN ALTRA VERSIONE. 

Ho trovato un altra leggenda sulle origini dei due gemelli che vale la pena di essere raccontata. Narra che il palazzo di Numitore, re di Albalonga era infestato da un enorme membro maschile alato.il membro si avvicinava ai presenti con chiari intenti copulatori. Non c’è da meravigliarsi che questa leggenda abbia avuto poca diffusione. Comunque il re si recò da un oracolo che gli disse che l’ unico modo per scacciare il fastidioso inquilino era farlo accoppiare con la propria figlia. Ma la figlia del re, spaventata per le generose dimensioni si fece sostituire da una serva.Da questo particolare amplesso sarebbero nati i due gemelli. Al di là dell’ immaginario erotico questa versione è piuttosto interessante ed originale.Il fallo volante era simbolo di fertilità ed era usato a scopo propiziatorio.

ROMOLO E REMO.

Comunque Siamo arrivati al punto in cui i due gemelli vengono adottati da Faustolo e Acca Laurentia.I due gemelli crescono forti e spodestano lo zio. Come ricompensa gli fu data la possibilità di fondare una propria città. Romolo scelse il colle Palatino, mentre Remo scelse l’ Aventino ; Nel mezzo scorreva un piccolo torrente che rendeva un pantano l’attuale circo Massimo. La decisione su chi avesse ragione fu demandata agli aruspici. Remo vide 6 avvoltoi, mentre Romolo ubriaco ne vide 12. Romolo allora fondò la sua città, recintando con un solco i sette colli.Ma avremo modo di parlarne in seguito.Ma il solco era stretto e per scherno, Remo lo valicò con un salto. Romolo allora, uomo di poche parole disse:” con l’ aratro si segna la città,con la spada la si difende” ed uccise il fratello. Romolo accettava  tutti in città e i primi romani erano spesso poco di buono e ladri scacciati. Lo stesso Romolo, fratellicida, non doveva essere una persona facile. Probabilmente il Ratto delle Sabine non doveva essere ne il primo ne l’ ultimo furto operato dai Romani sui vicini.

ERCOLE.  

La fondazione di Roma potrebbe essere ancora più antica. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce reperti databili a due secoli prima della fondazione di Roma.  Ci si può chiedere se potessero esistere altri insediamenti preesistenti. Probabilmente dovremmo cercare questi insediamenti sulle alture della città, perchè al tempo la zona pianeggiante era paludosa. Nei pressi del Palatino, c’era la Rocca di Evandro. Evandro veniva da Arcadia,figlio Ermes e di una ninfa di nome Timandra; forse era la stessa sibilla cumana. Sempre secondo l’ Eneide, quando Enea giunse nel Lazio vi trovò Evandro. Come fini la città di Evandro non ci è dato di saperlo.Ma un altro  eroe si ritrova da Evandro: Ercole. Una delle fatiche di Ercole fu quella di rubare le mandrie di Gerione, il più forte dei mortali. Gerione era un uomo,se così si può dire,dotato di 3 busti, di 3 tese e di sei braccia. A guardia delle mandri c’era il cane Otro dalle due teste.( troppe teste in questa storia). Comunque Ercole non si diede per vinto e sconfisse Gerione dopo aver rubato i suoi buoi. Ora non è ben chiaro dove vivesse Gerione: Poichè si dice che in quell’ occasione creò le colonne di Ercole,probabilmente  Gerione si trovava in Spagna.( tuttavia adesso qualcuno ipotizza che le colonne d’ercole erano nel canale di Sicilia, cosa che spiegherebbe molte cose). Ercole o Eracle,si scarrozzava le ex-mandrie di Gerione per l’Italia. Giunto nel Lazio Ercole incontrò Evandro.Li si fermò seppure per poco e le malelingue dicono che ebbe una storia con Acca Larentia (e se i gemelli trovati da  Faustolo fossero il risultato delle scappatelle della moglie?).Ma   i capi di bestiame gli furono rubati forse mentre era occupato in queste faccende. Seguite le tracce della Mandria scoprì che il Ladro era un ladro di nome Caco,un mostro umanoide figlio di tifone.Ercole lo prese e lo gettò da una rupe.Adesso provate ad andare sul Palatino: Nella parte sud-est troveremo un passaggio chiamato “la scala di caco” che porta alla Caverna del Lupercale dove abitava la lupa…

La storia sulla città di Roma è quanto meno propagabile.

Se facciamo pochi passi tra il Campidoglio e L’ Aventino ci accorgiamo che il territorio è davvero piccolo.Oltre a questo aggiungiamo che al posto del Circo Massimo c’era un grande Pantano, quasi un lago chiamato fonte Murcia e che tutta la zona del Velabro e del portico d’Ottavia era fatto di Paludi. Rimane solo il colle Palatino.Il Palatino è abbastanza vasto per accogliere Evandro, La lupa,il Pastore Faustolo, Caco  e addirittura nascondere una mandria che per vastità non aveva uguali?a questo aggiungiamo che tuttora non si ha certezza della esatta posizione di Albalonga. E dobbiamo anche considerare che già ai tempi di Romolo l’ unica città che poteva dare fastidio a Roma era Veio che si trova  al 12 km dell’ attuale via cassia.

Hercules: il mito continua in un nuovo fumetto!

Se siete degli appassionati del mitico semidio Disney e avete voglia di immergervi in nuove avventure con Hercules, allora siete nel posto giusto, perché la sua storia è pronta a ricominciare! La casa editrice Dynamite Comics ha recentemente pubblicato il primo numero di un fumetto sequel che riprende le vicende del famoso film del 1997. In questa nuova saga, Hercules si trova ancora una volta diviso tra il suo ruolo di semidio e i suoi doveri filiali nei confronti di Zeus.

Tutto ha inizio quando Afrodite, la dea dell’amore, chiede l’aiuto di Hercules per risolvere un problema legato a Galatea, una statua portata in vita dallo scultore Pigmalione. Tuttavia, Galatea si rivela essere una creatura fuori controllo, dotata di una forza straordinaria. Spetta quindi a Hercules, affiancato dal suo fedele destriero Pegaso, domare la statua e ripristinare l’armonia. Con la misteriosa scomparsa di Afrodite, Hercules inizia a sospettare che il malvagio Ade, dio degli Inferi, possa essere coinvolto in tutta questa faccenda. Il nostro eroe si troverà quindi ad affrontare nuove sfide, intrighi e battaglie epiche per salvare l’Olimpo e scoprire la verità dietro a tutto questo.

Questo nuovo fumetto promette un’avventura avvincente che riprende le atmosfere del film Disney originale, con la presenza di personaggi iconici come Zeus, Afrodite, Ade e il fedele Pegaso. Nuovi eroi e nemici si uniranno alla storia, arricchendo l’esperienza con una trama ricca di azione, umorismo e colpi di scena.

Quelle Histoire: il nuovo catalogo 2024

A un anno di distanza dal suo debutto in Italia con 25 titoli, la casa editrice Quelle Histoire – leader in Francia per la vendita di libri storici destinati a bambine e bambini – incrementa il catologo italiano 2024 con la pubblicazione di 38 nuovi volumi dedicati a personaggi, periodi storici, culturali ed eventi che hanno cambiato il  corso della Storia, dalle origini fino ai giorni nostri, scritti e illustrati in chiave “kids” con una  formula di edutainment unica nel suo genere, capace di rendere divertente ed efficace l’apprendimento ai più piccoli.

Caratterizzati da una grafica originale, distintiva, moderna e colorata, vero marchio di fabbrica della casa editrice, e pensati in particolare per bambini che frequentano la scuola elementare, i primi 13 libri in uscita da gennaio 2024 – distribuiti da ALI nelle librerie italiane e disponibili su Amazon – vanno del racconto dell’era dei Dinosauri a quello di Lucy, uno dei più antichi scheletri di ominide mai trovati, dalle monografie di Frida Kahlo, Anna Frank e Michelangelo – realizzata appositamente per il nostro Paese da Erika Gualandri – a importanti periodi  ed  eventi  storici come  il Rinascimento e la Seconda Guerra Mondiale, fino a un volume interamente dedicato ai diritti conquistati dalle donne nel corso dei secoli – come il diritto al voto o all’istruzione – intitolato Storia dei diritti delle donne.

Nel 2024 approda anche una nuova collezione, Miti e Leggende, un viaggio avventuroso alla scoperta di eroi e divinità. Protagonisti delle prime uscite Ercole, Ulisse, Elena, Romolo e Remo, a cui seguiranno le edizioni premium Eroi Greci, Eroi Norreni e Divinità egizie. La collana Miti e Leggende catapulta i lettori e le lettrici nella mitologia degli antichi popoli del mondo attraverso sia un linguaggio adattato a una fascia d’età compresa tra 7 e 11 anni sia con illustrazioni caratterizzate da uno stile tutto nuovo, utile ad evidenziare la differenza tra fatti storici e leggende mitologiche. Le immagini, ancora più colorate, dinamiche e accattivanti, consentono ai bambini di immergersi in un’atmosfera sognante, un universo favoloso fatto di eroi straordinari, potenti divinità e mostri terrificanti.

Il vasto catalogo firmato Quelle Histoire, caratterizzato da racconti avvincenti scritti con uno stile narrativo semplice e immediato e accompagnati da illustrazioni moderne, mappe, linee del tempo e giochi educativi, è un vero e proprio prodotto edutainment che lega la conoscenza al divertimento e avvicina i più piccoli alla lettura, da sempre strumento fondamentale per stimolare creatività e curiosità, sviluppare il linguaggio e la memoria. Non solo: grazie alle collane che vanno dall’Età antica a quella contemporanea, passando per il Medioevo e l’Età moderna, i volumi Quelle Histoire allenano i più piccoli ad analizzare i vari periodici storici e le vite dei diversi personaggi, aiutandoli a creare in autonomia delle mappe storico-temporali utili all’apprendimento. Racconti che danno vita a un mondo abitato da protagonisti che fanno scattare nei bambini un’istantanea simpatia ed empatia, permettendo loro di viaggiare nella Storia e nelle storie.

I libri della collana “Quelle Histoire” in uscita da gennaio ad aprile 2024 sono finalmente disponibili in Italia, distribuiti da ALI in tutte le librerie e su Amazon. Questi libri affascinanti offrono ai bambini la possibilità di esplorare momenti cruciali della storia e incontrare personaggi leggendari, dai dinosauri alla storia dei diritti delle donne, passando per artisti come Frida Kahlo e Michelangelo.Partiamo con “Lucy”, disponibile dal 10 gennaio, che ci porta indietro nel tempo per scoprire il mistero degli ominidi e delle loro evoluzioni. Seguito da “I Dinosauri”, che ci guidano attraverso il regno di queste creature gigantesche che hanno dominato il pianeta per milioni di anni.Passiamo poi a storie di coraggio e lotta come la “Storia dei Diritti delle Donne”, che racconta la lunga battaglia per ottenere diritti fondamentali, e “Frida Kahlo”, l’artista messicana che ha rivoluzionato l’arte del Novecento.E non possiamo dimenticare gli eroi dell’antichità come Ulisse, Ercole, Elena, Romolo e Remo, che ci trasportano in avventure epiche, affrontando creature mitiche e dei capricciosi.Infine, viaggiando nel tempo fino al Rinascimento, scopriamo il genio di Michelangelo e l’inizio di un periodo artistico straordinario che ha cambiato il corso della storia.

Alla ricostruzione accurata degli avvenimenti storici si affianca il racconto – a parole e immagini – delle storie personali dei personaggi, partendo dalla loro infanzia, esplorando la personalità, il temperamento, le ambizioni, l’ambiente socio-culturale e il contesto storico in cui sono cresciuti, agevolando così i più piccoli a identificarsi e familiarizzare con loro e ad assimilare le vicende che li hanno resi celebri. Tutte le edizioni per l’Italia sono a cura di Erika Gualandri – anche autrice dei libri su Ottaviano Augusto e la Storia d’Italia in uscita nei prossimi mesi – con la consulenza storica di Giuseppina Paola Viscardi. Le illustrazioni sono realizzate da un team di grafici e designer che seguono lo stile creato appositamente per la collana da Bruno Wennagel, co-fondatore di Quelle Histoire insieme ad Albin Queru.

Quelle Histoire, la casa editrice francese di libri storici per bambini, ha conquistato il cuore dei lettori in tutto il mondo e ora si presenta in Italia con un catalogo ricco di contenuti avvincenti e educativi. Con oltre 350 titoli, mappe, linee del tempo e giochi interattivi, Quelle Histoire si conferma come punto di riferimento per l’apprendimento e il divertimento dei ragazzi. Non perdete l’occasione di far scoprire ai vostri bambini il meraviglioso mondo della storia con questi libri straordinari!

Cos’è un eroe?

Il termine “eroe” è stato usato da tempo immemorabile per descrivere figure leggendarie come Achille, Ercole e Ulisse, ma anche per descrivere persone vere e proprie come Nelson Mandela, Rosa Parks e Martin Luther King Jr. Ma cosa fa di una persona un eroe? Ci sono caratteristiche e qualità specifiche che definiscono un eroe?

Prima di tutto, è importante notare che la definizione di eroe è molto soggettiva e varia da persona a persona e da cultura a cultura. In generale, tuttavia, un eroe è considerato una persona che si distingue per coraggio, nobiltà d’animo e altruismo. Un eroe è una figura che si mostra coraggiosa, che fa la cosa giusta, che protegge gli altri e che sacrifica se stesso per il bene comune.

Uno dei tratti più evidenti di un eroe è il coraggio. L’eroe è disposto ad affrontare sfide rischiose e difficili, a volte mettendo in gioco la propria vita. Ad esempio, un pompiere che si lancia in un edificio in fiamme per salvare un bambino intrappolato è considerato un eroe per il coraggio che mostra nel mettere in pericolo la propria vita per salvare gli altri.

Ma l’eroismo non si limita solo all’aspetto fisico. Essere un eroe può significare anche la capacità di affrontare battaglie emotive e psicologiche, come la lotta contro la malattia o il bullismo. Un bambino che si oppone al bullismo nella sua scuola e si fa avanti per difendere un altro studente, dimostra anch’esso coraggio e determinazione.

Oltre al coraggio, un altro tratto distintivo di un eroe è la nobiltà d’animo. Un eroe si comporta in modo giusto e corretto, mostrando sempre rispetto per gli altri e per se stesso. Può essere difficile definire cosa costituisca la nobiltà d’animo, ma in generale, un eroe è una persona con una forte etica del lavoro, che fa sempre la cosa giusta e si batte per ciò che ritiene giusto.

Inoltre, un eroe è spesso visto come una persona che cerca di fare la differenza nella vita degli altri. L’altruismo è il tratto che distingue un eroe dal resto della folla. Gli eroi sono persone che sacrificano il proprio benessere per aiutare gli altri, che si dedicano a una causa o a un’idea e fanno tutto ciò che possono per migliorare le vite degli altri. In questa categoria rientrano figure come Madre Teresa e Martin Luther King Jr., i quali hanno lavorato duramente per aiutare i meno fortunati e hanno dedicato la propria vita a una causa. Essere un eroe, quindi, può significare che una persona cerca di fare la differenza, di fare del bene, di aiutare gli altri e di rendere il mondo un posto migliore.

Ma sebbene gli eroi siano spesso associati a grandi gesta e azioni coraggiose, non tutti gli eroi sono necessariamente celebrità o personaggi storici. Anche le persone ordinarie possono essere considerate eroi se mostrano queste qualità. Ad esempio, una persona che aiuta un anziano a portare la spesa a casa, o un dipendente che prende un giorno libero per assistere un parente malato, o una madre che sacrifica il proprio benessere per prendersi cura dei propri figli, potrebbero tutti essere considerati eroi per l’altruismo e la gentilezza che dimostrano.

In sintesi, la definizione di eroe è molto ampia e varia da persona a persona. Tuttavia, ci sono alcune qualità che sono comuni a tutti gli eroi. L’eroismo richiede la presenza di coraggio, nobiltà d’animo e altruismo. Ma essere un eroe non significa necessariamente che una persona debba svolgere grandi gesta o intraprendere azioni coraggiose. Anche piccoli gesti di gentilezza e altruismo possono fare di una persona un eroe. Gli eroi sono persone che si dedicano agli altri e cercano di fare la differenza nella vita degli altri – e questo è un tratto che può essere presente in tutti noi.

Mito. Dei ed Eroi in mostra a Vicenza

Le Gallerie d’Italia di Vicenza, prima tra le sedi museali di Intesa Sanpaolo a essere aperta al pubblico, celebrano nel 2019 i vent’anni dall’apertura con una grande mostra: Mito. Dei ed Eroi si svolge dal 6 aprile al 14 luglio 2019 nel nostro palazzo barocco in Contra’ Santa Corona.

La configurazione del palazzo e le sue magnifiche decorazioni a tema mitologico hanno suggerito un originale percorso espositivo che intende indagare la fortuna e l’esemplarità della mitologia classica, partendo dalla sua rappresentazione nell’antichità per arrivare all’età neoclassica.

Le sezioni della mostra si articolano, creando ogni volta straordinarie suggestioni, sotto le volte affrescate e decorate a stucco. Vengono proposti continui confronti tra gli dei, gli eroi e i miti lì rappresentati e quelli raffigurati nelle opere, antiche e moderne, provenienti dalla raccolta di Intesa Sanpaolo e da prestigiosi musei e collezioni private.

L’antichità greca e romana rivive nell’esposizione attraverso le raffigurazioni vascolari attiche e magnogreche, le pitture parietali dall’area vesuviana, le sculture in terracotta e marmo, gli oggetti preziosi dell’arte suntuaria, un raro marmo dipinto. Gli stessi personaggi e temi, ricorrenti nelle decorazioni del palazzo, mettono in relazione i capolavori degli artefici antichi con quelli di artisti – Tiepolo, Batoni, Unteperger, Gauffier, Hayez, De Min –  impegnati a esaltare i contenuti morali e civili della mitologia, di cui veniva riconosciuto il valore universale e una straordinaria attualità.

Le divinità che emergono nel percorso sono Apollo e Ercole. Le loro gesta assumono un significato che li fa apparire come i numi tutelari del luogo e della famiglia che lo ha abitato. Anche due popolari eroi, Achille e Alessandro Magno, offrono degli esempi di virtù e nobiltà d’animo, richiamando valori sempre attuali, come quelli dell’educazione, dell’amicizia e della tolleranza.

Questa mostra conferma come la mitologia, nata con l’uomo e concepita per dare una spiegazione agli interrogativi della vita, abbia conservato intatto – in un mondo continuamente e drammaticamente cambiato – il suo significato e il suo fascino.

Contestualmente alla mostra Mito. Dei ed Eroi sono state organizzate numerose attività collaterali che ti permetteranno di approfondire la mitologia classica, partendo dalla sua rappresentazione nell’antichità, al suo riuso nei secoli fino all’approdo esemplare tra il Classicismo seicentesco e le diverse stagioni, tra ‘700 e ‘800, del Neoclassicismo

L’Eroe di David Rubín

L’Eroe, un’opera di calibro elevatissimo di David Rubín ripercorre la tradizione mitologica brillando nel mondo dei fumetti grazie all’estro artistico dell’autore. L’opera rivisita il mito classico e il mondo dei supereroi, mescolando generi e punti di vista in modo innovativo. La storia ruota attorno a Eracle, innamorato di Megara e desideroso di formare una famiglia. Tuttavia, Era, avvelenata dalla sete di vendetta, non concede tregua al nostro eroe e lo inganna per gettarlo negli abissi più bui.

Il fumetto scritto e disegnato da David Rubín, non si concentra solo sulle gesta dell’eroe olimpico, ma anche sulla fatica inesprimibile di Rubín stesso. Il fumettista spagnolo racconta in modo esaustivo l’intera epopea del semidio greco, aggiornandola e riempendola di violenza, ma senza intaccare l’anima della tradizione. La mano di Rubín è in grado di essere delicata e ferrea allo stesso tempo, e si può affermare che sia superiore a molti altri autori.

Era, adirata per le avventure sessuali di Zeus, sconvolge le vite di due neonati, Eracle ed Euristeo, che portano nel loro DNA l’impronta del padre degli dei. Euristeo supera Eracle sul tempo e domina su di lui per tutta la vita, secondo una profezia rivoltata. Da adulto, Euristeo offre a Eracle la possibilità di liberarsi da questa maledizione superando dodici sfide temibili, ma dietro a questa organizzazione si cela Era, che desidera la morte del figlio di Zeus. Inizia così il percorso di Eracle, che si rivela più difficile di quanto sembri inizialmente, evidenziando la fragilità umana. Eracle possiede solo una minima quantità del sangue degli dei, ma riesce comunque a superare le loro difese con una potenza irresistibile. Rubín rispetta il fuoco sacro della tradizione, che sostiene da secoli che l’uomo è destinato a soffrire senza potersi opporre. L’eroe si carica di questo amaro destino per conto di tutte le genti, tollerando e accompagnando il proprio spirito attraverso le onde della sofferenza senza sopraffarla né lasciarsi sopraffare. L’eroe non deve sprecare la propria forza, ma deve viaggiare in cerca dell’equilibrio e del giusto.

Oltre a coordinare tutto questo materiale complesso, Rubín intreccia il mito greco con riferimenti al supereroismo moderno, a volte espliciti, altre volte velati. Questo non disturba la quiete della tradizione, rendendo ancora più sorprendente il suo intento. Mentre tendiamo a considerare i supereroi come esseri incorruttibili e eterei, Rubín suggerisce che forse non possono essere definiti completamente eroi nonostante le loro gesta eccezionali. Non dobbiamo gettarci ai piedi di chi non può ancora dirsi un esempio insindacabile.

L’arte di Rubín è incisiva, prorompente come la sua penna. La bellezza estetica si piega alla necessità di trasmettere valori superiori, i corpi diventano cartooneschi, caricati di ironia grottesca. Creando un mondo che sembra frutto di una perenne allucinazione, Rubín ci fa riflettere sui nostri orrori e colpe. I colori offrono un conforto: quelli buoni ci guidano nella lettura, mentre quelli ingannevoli ci pungolano e ci infastidiscono la vista. Anche l’arte riproduce la tragedia.

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