Masters of the Air: una grande serie che non raggiunge la perfezione

La sigla è epica e dà un’idea di ciò che ci aspetta

La sigla di Masters of the Air è lunga e coinvolgente, e condensa in pochi minuti tutta la storia che vedremo nella serie. La colonna sonora di Blake Neely è ispirata a quella di John Williams, e contribuisce a creare un’atmosfera epica e coinvolgente.

Masters of the Air — Official Trailer | Apple TV+

La serie è basata su fatti reali e si concentra sul 100° gruppo bombardieri dell’aviazione USA

La serie è basata sul libro Masters of the Air: America’s Bomber Boys Who Fought the Air War Against Nazi Germany di Donald L. Miller, e racconta la storia del 100° gruppo bombardieri dell’aviazione USA, soprannominato il Bloody Hundredth.

La serie è un prodotto di grande qualità, ma ha anche alcuni limiti

Masters of the Air è una serie di grande qualità, con una regia impeccabile, una colonna sonora coinvolgente e un cast di attori bravissimi. Tuttavia, la serie ha anche alcuni limiti. Innanzitutto, è un po’ troppo lunga e dispersiva, e a volte è difficile seguire le storie di tutti i personaggi. Inoltre, la serie è un po’ troppo tradizionale, e non riesce a trovare una propria identità che la distingua da altre serie sulla Seconda Guerra Mondiale.

Conclusione

Masters of the Air è una serie che merita di essere vista, ma non è un capolavoro. È un prodotto di grande qualità, ma ha anche alcuni limiti che la impediscono di raggiungere la perfezione.

La serie tv de “La squadriglia delle Pecore Nere”

Oltre alla fantascienza e il fantasy, c’è anche un altro genere che regalato tante emozioni sia sul grande che sul piccolo schermo, il genere di “guerra”. Che la guerra piaccia o non piaccia, che sia giusta o sbagliata, se guardiamo i libri di storia, possiamo dire che è inevitabile, ma che moralmente sia giusta, non è questa la sede di cui discutere, qui possiamo solo stabilire e verificare, se un determinato film o serie televisiva di qualunque genere essa sia, sia un buon prodotto oppure pessimo, un successo oppure un flop colossale.

Una cosa che personalmente mi ha sempre entusiasmato nel genere di guerra, sono i duelli aerei e le battaglie navali, e mi ricordo che da ragazzino, non mi perdevo, quando riuscivo a trovarla; un solo episodio di una serie televisiva che per me era molto bella, di una squadriglia di aerei da combattimento americana che operava durante la seconda guerra mondiale nel sud pacifico, una serie prodotta da Donald P. Bellisario e sceneggiata da Stephen J. Cannell, autori di molte altre serie televisive; del 1978 il titolo era “Baa Baa Black Sheep” conosciuta da noi con il titolo di “la squadriglia delle Pecore Nere”, trasmessa  solo però su emittenti locali.

La squadriglia delle pecore nere

La serie composta da 37 episodi, suddivisa in 2 stagioni, parla non solo delle battaglie che le “Pecore Nere” hanno ingaggiato, ma anche delle vicende personali dei vari membri della squadriglia e del personale di terra, facendoci vedere anche il lato “umano” di ogni singolo membro, gli amori, le delusioni, le vittorie, le sconfitte i lutti e la gioia, il tutto sapientemente ricordato anche alla fine di ogni episodio dalla voice narrante del protagonista. Il realismo di questa serie è andche dato dal fatto che narra le vicende di una squadriglia realmente esistita, infatti le “Pecore Nere” erano dei piloti, al comando del maggiore Gregory “Pappy” Boyington, di cui è stato il consulente tecnico per tutta la durata della serie, regalando quel po’ di realismo che non guasta mai. Tra i protagonisti della serie figura anche John Larroquette, famoso per aver interpretato lo spregiudicato e donnaiolo procuratore distrettuale in “Giudice di Notte” e aver interpretato il personaggio di Galaad nella serie “The Librarians”, oltre ad apparizioni come quest star in serie televisive come Dr House.

Trama

Seconda Guerra Mondiale, teatro delle operazioni nel sud Pacifico, durante la campagna di Guadalcanal. L’azione ruota tutto intorno all’aeroporto militare dell’isola di Vella Lacava, qui una squadriglia di aerei da combattimento Chance Vought F4U nome in codice Corsair, opera nei mari del sud pacifico, per affrontare le squadriglie da combattimento e i bombardieri dell’esercito giapponese, oltre ai vari compiti di scorta e di attacco alle navi nemiche.

A far parte di questa squadriglia, vi sono gli elementi più indisciplinati di tutta l’aviazione di marina degli Stati Uniti, un vero cruccio per il comandante delle operazioni del pacifico di Espiritos Marcos il Generale Thomas Moore, per cercare di dare una radrizzata a quel gruppo di spostati, egli affida il comando non solo della squadriglia, ma della responsabilità completa di Vella Lacava al Maggiore Gregory Boyington soprannominato da tutti Pappy, pur essendo un ufficiale superiore, anche Pappy ha dato i suoi bei grattacapi al Generale Moore, infatti egli è tra i più indisciplinati dei suoi ufficiali che tranne che al Generale stesso non mostra nessun rispetto per l’autorità. Concede quindi un ultima possibilità come comandate a Pappy e come piloti effettivi al resto della squadriglia, in quanto se no essi sarebbero stati tutti messi a terra per provvedimenti disciplinari.

Così dopo i primi battibecchi tra Pappy e il resto dei piloti, dopo aver trovato un intesa e un affiatamento, nasce così la squadriglia demoninata “Pecore Nere” formata dai peggiori elementi indisciplinati dell’aviazione di marina, ma dimostrando di essere piloti da combattimento di prim’ordine, dando filo da torcere ai giapponesi in ogni singolo scontro aereo, fino alla vittoria finale, ad accompagnarli sia al decollo che al rientro, vengono sempre accolti dal burbero meccanico dei Marines Sergente John “Hutch” Hutchinson, e dalla loro mascotte “Polpetta” un simpatico cane di razza Bull Terrier.

Una serie molto dinamica, che si rifà ad avvenimenti storici realmente accaduti, ovviamente i nomi delle basi non sono quelli reali, mentre invece quelli dei componenti delle “Pecore Nere” sono reali; anche i duelli aerei sono ben fatti, in quanto sono stati utilizzati per le scene acrobatiche e di volo e di battaglia, veri aerei dell’epoca arricchiti da filmati di repertorio, rendendo i duelli aerei molto entusiasmanti. Poi anche vedere i vari retroscena e le varie interazioni di tutti i personaggi nella classica “vita quotidiana” in una base militare, anche nei momenti di ozio, la rende non solo realistica, ma anche più apprezzabile.

L’aquila d’acciaio

L’aquila d’acciaio (Iron Eagle) è un film del 1986 diretto da Sidney J. Furie, con Louis Gossett Jr. e Jason Gedrick. Anche se come avete letto fino adesso, le mie preferenze cinematografiche e editoriali, sono rivolte prevalentemente verso la fantascienza, non disdegno anche altri generi. Dopotutto come dice un vecchio proverbio “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, e infatti mi piacerebbe condividere con voi opere di altro genere, che anche se differenti dal diciamo il mio “campo d’azione”, per un motivo o per l’altro, hanno attratto la mia attenzione oppure sono stati considerati sottovalutati sia dalla critica che dal pubblico. Oggi vorrei parlare del film “l’Aquila d’Acciao” che ha come protagonista Luis Gossett Jr, che lo ricordiamo come protagonista della serie televisiva “il Principe delle Stelle”, o in film come The Pricipal una classe violenta, gli Esclusi – il Mondo in guerra, Toy Soldier – una scuola di eroi, Ufficiale Gentiluomo, il Mio Nemico e o Squalo 3; e Jason Gedrick interprete di pellicole cinematografiche e serie televisive  come Bad Boys del 1983, Supernatural, Nato il Quattro Luglio, Fuoco Assassino, Lie to Me e Cold Case.

 

Aquila d'acciaio "One vision attack"

Aquila d’Acciaio oltre ad essere il primo capitolo di una serie di 4 film, non è il solito film d’azione e di guerra, al quale ci si era abituati all’epoca, erano gli anni 80, oltre ad essere ricco di scene d’azione, presentava nella trama una tematica che anche in altri film era una formula spesso utilizzata “cosa si può fare per amore”, oppure “fino a che punto ci spingeremmo per amore”, anche se per la maggior parte dei casi era sempre rivolta alla classica coppia sposata, vedi il film Frantic con Harrison Ford; qui in Aquila d’Acciaio questo tipo di “formula” invece venne utilizzata per una tipologia non molto sfruttata, l’amore di un figlio verso il proprio padre, e qui in questo film si era cercato di accentuarla come punto cardine.

 

Aigle de Fer (Iron Eagle) soundtrack : Gimme some Lovin'

Il film inizia con due F-16 della USAF stanno sorvolando il mar Mediterraneo, per il consueto giro di pattuglia di routine, quando dei Mig non meglio identificati, li attaccano senza apparente motivo, uno dei due F-16 viene colpito, l’altro aereo statunitense pilotato dal Colonnello Ted Masters, per permettere al compagno di poter mettersi in salvo, ingaggia da solo la squadriglia nemica, che nel frattempo si era identificata come appartenente ad uno stato Medio Orientale della zona, e hanno ingaggiato battaglia con gli americani accusandoli di sconfinamento; dopo uno spettacolare duello aereo, la superiorità numerica dei Mig hanno la meglio sull’F-16 che viene abbattuto, non prima che il colonnello Masters riesca a eiettarsi dal veicolo mettendosi in salvo col paracadute. La scena si sposta negli Stati Uniti, dove all’interno di una base della USAF, l’ignaro figlio adolescente di Ted, Doug passa le sue giornate tra la scuola e il suo gruppo di amici, i figli degli altri ufficiali e sottufficiali che vivono all’interno della base; completamente all’oscuro del destino di suo padre. Doug dopo aver saputo che la sua domanda per l’accademia militare di Colorado Spring era stata rifiutata, viene avvicinato dal bullo del paese che dopo averlo potato all’esasperazione per le sue prese in giro, accetta la sfida del bullo, una gara di velocità tra il suo Cesna contro la motocicletta del bullo; dopo una spettacolare gara, nonostante l’aereo di Doug avesse un avaria, riesce a vincere la gara e a ridurre al silenzio il bullo con un bel pugno in faccia; nel frattempo giungono sia gli amici di Doug che la madre e qui gli dice che suo padre è stato abbattuto e tenuto prigioniero presso una prigione in uno non ben identificato stato arabo. Infatti il colonnello Masters dopo essere stato recuperato in mare, era stato incarcerato dai suoi assalitori e con la falsa accusa di aver “sconfinato” e invaso il loro territorio sovrano, stanno montando un processo “farsa”, per poi poterlo giustiziare pubblicamente e “legalmente” agli occhi del mondo. Mentre in patria, il Pentagono e il Dipartimento di Stato, stanno studiano una strategia sia diplomatica e/o risoluzione militare, per poter liberare il colonnello Masters, Intanto Doug su insistenza della madre, presenzia alla cerimonia per il suo diploma superiore, e mentre la cerimonia si sta svolgendo, lui ricorda i momenti passati con il padre, le giornate che di nascosto sia alla madre che ai superiori del padre; li passavano al simulatore di volo e ai comandi dei caccia che pilotava con suo padre. Come previsto il Dipartimento di Stato non approva la soluzione militare e le vie diplomatiche non sono servite a nulla, intanto il processo “farsa” ha avuto luogo, e i colonnello è stato ritenuto colpevole e condannato a morte. Doug e la sa famiglia rimangono sconvolti dalla notizia, e preso dalla disperazione, si rivolge al colonnello Charles Sinclair, un ufficiale pilota riservista, amico del padre. Dopo alcuni tentativi, Doug riesce a convincere Chappy, così che il colonnello Sinclair piace farsi chiamare dagli amici; a tentare un piano pazzesco per liberare suo padre. Infatti il ragazzo, insieme a Chappy e grazie all’aiuto dei suoi amici, approfittando delle loro conoscenze informatiche e la possibilità di introdursi nella base, riescono in breve tempo ad organizzare un piano per liberare il padre di Doug, infatti oltre ad aver racimolato tutte le informazioni sul luogo di detenzione del colonnello Masters, le difese antiaeree e la disposizioni di basi e di eventuali obiettivi come diversivi, riescono anche organizzando un falso piano di volo, ad approntare due caccia F-16 con tutto l’armamento utile all’operazione di salvataggio. Giunge l’alba del giorno dell’esecuzione del colonnello Masters, intanto sia Doug che Chappy a bordo dei due F-16 “requisiti” sono già arrivati a largo delle coste del paese “nemico”, ma dopo breve tempo vengono intercettati dalla difesa antiaerea e dopo una serie di duelli aerei, riescono ad abbattere le difese nemiche, ma non senza che l’F-16 di Chappy sia stato colpito ai serbatoio di carburante, sapendo di non poter continuare la “missione” e di non aver nessuna speranza, Chappy si porta dietro più aerei nemici, augurando buona fortuna a Doug e dicendogli che non gli ne vorrà se preso dal panico decidesse di mollare tutto e mettersi in salvo. Non potendo far più nulla per l’amico, e dopo alcuni momenti di panico, Doug riprende il coraggio e continua l’operazione di salvataggio del padre; dirigendosi a volo radente, e verso la loro base aerea principale, inizia un primo attacco, e facendo credere al “nemico” di essere l’avanguardia di una numerosa squadriglia, invia un ultimatum, liberare il colonnello Masters dalla prigione, o la squadriglia “Eagle” distruggerà tutti gli obiettivi assegnati. Passato il tempo concesso e senza avere risposta, Doug attacca una delle raffinerie di petroli principali e la rade al suolo; vedendo che gli “americani” non scherzano, il comandante della base, fa liberare il colonnello Masters sulla pista di atterraggio, Doug atterra recupera il padre che rimane sbalordito nel vedere il figlio ai comandi dell’F-16 e decolla immediatamente, e dopo aver preso quota si dirigono verso la salvezza; nel frattempo il comandante della base aerea scopre dopo il decollo dell’F-16, che non vi è nessuna squadriglia americana in volo tranne quell’unico caccia, decide così di decollare col suo Mig e al comando di una squadriglia di intercettazione, va alla caccia di Doug e suo padre. Messo alle strette, Doug decide di dar battaglia al nemico, e dopo una serie di evoluzioni e duelli aerei, riesce ad abbattere sia il comandate della base che e la squadriglia ai suoi comandi, ma nonostante la vittoria aerea e l’essere sopra il mar Mediterraneo ad un passo dalla salvezza, i guai non sono ancora finiti per Doug e suo padre, infatti vengono quasi raggiunti da due squadriglie nemiche, a corto sia di carburante che di munizioni, Duog con l’approvazione del padre decide di dare battaglia, nonostante la sconfitta sia inevitabile; ma la fortuna aiuta gli audaci, infatti una delle due squadriglie si identifica come una squadriglia appartenente alle forze militari americane, e affiancandosi al caccia di Doug, intimano il nemico di ritirarsi, perché ora sono loro ad aver sconfinato sorvolando una zona fuori dalla loro “giurisdizione”, infatti i Mig si ritirano; mentre Doug e i nuovi venuti si dirigono verso una base militare americana in Germania e durante il tragitto, Doug viene a sapere che prima di precipitare in mare, Chappy aveva inviato un S.O.S. spiegando il loro piano e di far arrivare dei rinforzi in suo aiuto.Giunto alla base, mentre il padre di Doug è ricoverato presso la loro infermeria per essere curato dalle ferite subite durante la prigionia, Doug e Chappy, che invece di essere morto, in realtà si era salvato ed era stato trovato alla deriva da alcuni pescatori greci, ma la felicità per aver ritrovato l’amico creduto morto dura poco, infatti i due si ritrovano davanti ad una specie di commissione disciplinare, per giudicare l’operato di poco “ortodosso” di entrambi per la liberazione del colonnello Masters, però viste le circostanze e anche per evitare di mettere in imbarazzo sia il Dipartimento di Stato che il comando del Pentagono, in cambio del loro totale silenzio sulla faccenda, entrambi non verranno perseguiti per l’aver “preso in prestito” i due F-16 e aver volato dall’altra parte del mondo e provocato un inferno di distruzione senza precedenti; tutto sembra andare per il meglio, però Chappy fa un ulteriore richiesta al gruppo di ufficiali presenti la commissione, che manterranno l’impegno di “stare in silenzio” in cambio anche dell’ammissione all’accademia militare di Colorado Springs per Doug.

L'aquila d'acciaio ( momento particolare )

Così finisce la nostra storia, con i nostri eroi di ritorno a casa acclamati con tutti gli onori, il colonnello Masters libero e grato di riabbracciare la sua famiglia, Chappy che “ufficialmente” era laggiù in veste di “consulente” per aiutare ad elaborare un piano per aiutare la “Task Force” incaricata a liberare il colonnello Masters e Doug come rappresentante della famiglia per il rientro del padre.Un film con una trama inusuale e per certi versi anche di difficile attuazione, infatti non credo che anche se erano gli anni 80’ un gruppo di adolescenti potessero “rubare” un aereo militare così facilmente, almeno spero che non sia così; ma come essendo un film d’azione non ci si poteva aspettare di meno, e poi come accennato prima, cosa non si farebbe per il proprio amato genitore? Questo film potrebbe dare una delle risposte, ma a parte questo, a mio parere le scene di combattimento e i duelli aerei li trovo molto più spettacolari del film Top Gun di Tom Cruise, senza togliere meriti a quel film che ritengo molto bello non vogliatemene, ma come sempre è un mio parere personale e non da prendere come oro colato. In breve trama anche se in certi momenti del film è un pochino zoppicante e ben fatta, e le scene d’azione e i duelli aerei sono da mozzare il fiato, tanto che sembra non un film ma uno di quei documentari come quelli ripresi durante le battaglie della Seconda Guerra Mondiale, parlo ovviamente dei combattimenti e non dei veicoli.Come curiosità, ovviamente i caccia del nemico non sono dei Mig di produzione sovietica, ma essendo un film di produzione USA, Canada e Israele gli aerei utilizzati sono degli IAI C.7 di fabbricazione Israeliana molto simili ai francesi Dassault Mirage III/5, molto simili ai MIG dell’epoca, gli F-16 erano originali.

Alla prossima

By Marco “Talparius” Lupani

 

 

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