Mamoru Hosoda presenta Mirai a Cannes

Dopo il successo de La ragazza che saltava nel tempo, Wolf Children e The boy and the beast, in anteprima mondiale a Cannes, il Maestro Mamoru Hosoda presenta Mirai.  Il nuovo atteso titolo del regista, in arrivo nei cinema italiani in autunno, sarà il primo lungometraggio d’animazione giapponese presentato in anteprima mondiale alla Quinzaine des Réalizateurs, la sezione parallela del Festival di Cannes.  Sarà presentato nell’ambito della Quinzaine de Réalizateurs, la prestigiosa sezione parallela del Festival di Cannes diretta da Édouard Waintrop e giunta quest’anno alla sua 50° edizione, Mirai, il nuovo atteso film di Mamoru Hosoda, che arriverà nei cinema italiani nell’autunno 2018 .

 

Mirai Of the Future Trailer (2018) Mamoru Hosoda Anime Movie

Il regista de La ragazza che saltava nel tempo, Wolf Children e The boy and the beast presenterà così al mondo la sua ultima opera Mirai. Protagonista è Kun-chan un bimbo viziato che sente che la sua nuova sorellina, Mirai, gli ha rubato l’amore dei suoi genitori. Sopraffatto dalle tante esperienze che affronta per la prima volta nella sua vita e dall’invidia che si scatena in lui verso la sorellina, Kun-chan incontrerà una versione più anziana di Mirai proveniente dal… futuro! Imparerà così cosa voglia dire essere un fratello maggiore in un un’avventura intrisa di amore e fantasia.

 

Akira: a 30 anni dall’uscita torna con il nuovo doppiaggio italiano

È il capolavoro assoluto di Otomo, a trent’anni dall’uscita, Akira torna al cinema, solo il 18 Aprile,  con il nuovo doppiaggio italiano Solo per un giorno il 18 aprile, si  conclude con un classico del suo genere la stagione 2018 degli anime al cinema di Nexo Digital e Dynit. Il 18 aprile si festeggeranno nelle sale italiane (elenco a breve su www.nexodigital.it) i trent’anni dall’uscita di Akira, uno dei lungometraggi di animazione più famosi e visionari di tutti i tempi: un’opera che ha fatto la storia del fumetto e dell’animazione giapponese e che ora torna sul grande schermo con un nuovo doppiaggio italiano, dopo che i fan più attenti hanno notato anche le tante ispirazioni fornite dall’anime a serie TV di prestigio come Stranger Things.

Akira: 30° Anniversario (Trailer)

Tratto dall’omonimo manga di Otomo, Akira fu realizzato con il supporto dell’autore, che ne curò la regia senza mai staccarsi dalla sua postazione di lavoro e creando un’opera che rappresenta un pezzo di storia della fantascienza. Si occupò di tutto: dall’elaborazione del layout alle correzioni dei disegni chiave, sino a quando nel 1988 il film, con la memorabile colonna sonora di Shoji Yamashiro, arrivò finalmente nelle sale conquistando milioni di fan in tutto il mondo e sbancando letteralmente il botteghino con oltre 50 milioni di dollari incassati. Akira è una pietra miliare nella storia dell’animazione: fonde elementi di 2001: Odissea nello spazio, I guerrieri della notte, Blade Runner e Il pianeta proibito ed è annoverato da Wired tra i 30 migliori film di science fiction di tutti i tempi assieme Blade Runner, Gattaca e Matrix.  Il progetto dell’anime coinvolse 1.300 animatori provenienti da 50 diversi studi di animazione e uscì in sala il 16 luglio 1988, quando ormai la popolarità del manga aveva raggiunto il suo apice.

La Stagione degli Anime al Cinema, distribuita da Nexo Digital in collaborazione con Dynit e col sostegno dei media partner Radio Deejay, MYmovies.it, Lucca Comics & Games e VVVVID. Cartoons on the bay, il festival dell’animazione della Rai, è inoltre partner sul film Akira che proporrà in anteprima esclusiva nella prossima edizione del 2018. Tutti i dettagli sulla programmazione e l’elenco delle sale che aderiscono all’iniziativa saranno a breve disponibili su www.nexodigital.it.

Fabrizio De André – Principe Libero

Dai produttori di “La meglio gioventù” arriva in anteprima nazionale al cinema solo il 23 e il 24 gennaio “Fabrizio De André – Principe Libero”. Un appuntamento unico che porta sullo schermo la vita di un artista che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana. Un appuntamento unico per tutti coloro che l’hanno amatoRegia di Luca Facchinicon Luca Marinelli, Valentina Bellè, Elena Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbie con la partecipazione straordinaria di Ennio Fantastichini.  «Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare». C’è una citazione del pirata britannico Samuel Bellamy iscritta nelle note di copertina di uno dei dischi più belli di Fabrizio De André, “Le nuvole”. E a questa frase si ispira il titolo di FABRIZIO DE ANDRÉ. PRINCIPE LIBERO, il biopic a lui dedicato in arrivo sul grande e sul piccolo schermo in concomitanza con i due anniversari che ne racchiudono il viaggio: quello della scomparsa, l’11 gennaio 1999, e quello della nascita, il 18 febbraio 1940.

Coprodotto da Rai Fiction e Bibi Film, scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci e diretto da Luca Facchini, interpretato da Luca Marinelli (nel ruolo di Fabrizio De André), Valentina Bellé, Elena Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi e con la partecipazione straordinaria di Ennio Fantastichini, Fabrizio De André – Principe Libero sarà nei cinema italiani per due soli giorni, il 23 e 24 gennaio, distribuito da Nexo Digital (elenco sale a breve su www.nexodigital.it), e andrà in onda a febbraio su Rai1. Un appuntamento imperdibile per tutti coloro che hanno amato e amano ancora oggi le sue canzoni e un’opportunità straordinaria per godere di quella che Fernanda Pivano ha definito “la voce di Dio”. “Principe” e “libero”, due parole che, accostate, raccontano molto bene De André: il magnetismo e il naturale distacco di un principe, sempre pronto a raccogliere e ad appassionarsi alle storie dei diversi, degli ultimi, dei diseredati, e a farne parabola, canzone, preghiera; la ricerca della libertà e il racconto di un viaggio fatto “in direzione ostinata e contraria”, per usare i versi di una sua canzone, che lo hanno reso il testimone e il cantore dell’uomo e della sua divina imperfezione, promuovendone valori come la tolleranza, il perdono, la comprensione, il rispetto, l’amore.
Se queste sono le caratteristiche universalmente note dell’arte di Fabrizio De André, ciò su cui si concentra Fabrizio De André – Principe Libero è l’umana avventura del suo protagonista: dall’infanzia ai capolavori della maturità, passando attraverso il racconto accurato degli anni di Genova, del rapporto con la famiglia e dell’apprendistato formativo svolto nei caruggi della città, contornato da amici vicini come Paolo Villaggio – sarà lui a coniare per De André il soprannome con cui è tuttora noto, Faber – e delicatamente più distanti, come Luigi Tenco. Seguono i primi successi – Mina che porta in televisione la sua “Canzone di Marinella” –, le prime timide esibizioni dal vivo, l’incontro con Dori Ghezzi, la vita da agricoltore in Sardegna fino alle drammatiche pagine del rapimento e al successivo ritorno sulle scene. Fabrizio De André – Principe Liberomette in scena il racconto di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana.

A Silent Voice, da leggere con il cuore

L’arrivo del lungometraggio animato “La forma della Voce”, girato dalla regista giapponese Yaoko Yamada e direttamente ispirato al celebre manga A Silent Voice, opera della sensei Yoshitoki Oima, è previsto in tutte le sale italiane per i prossimi 24 e 25 Ottobre: quale occasione migliore per rivivere le emozionanti vicende di Shoya e Shoko anche su carta? Per celebrare questo evento, Star Comics ha deciso di pubblicare l’intera serie raccogliendo tutti i volumi in un elegante cofanetto da collezione, per di più a un prezzo eccezionale, disponibile in fumetteria, libreria e Amazon dal 3 Ottobre 2017.

Shoya Ishida è un bulletto di sesta elementare alla costante ricerca di guai: adora infatti cimentarsi in assurde prove di coraggio con i compagni o ficcarsi in risse che lo riducono puntualmente a uno straccio. La sua turbolenta routine conosce una svolta improvvisa quando in classe arriva una nuova alunna, Shoko Nishimiya, una ragazzina non udente che usa un quaderno per comunicare con gli altri e che finisce irrimediabilmente per diventare il bersaglio principale delle sue malefatte. Shoya non sa ancora che gli effetti del suo comportamento innescheranno la miccia che sconvolgerà la sua prospettiva sulle cose, stravolgendo il suo futuro e quello della sua compagna…

Yoshitoki Oima nasce in Giappone a Ogaki, prefettura di Gifu, nel Marzo 1989. Appassionata di disegno fin da bambina, vince appena diciottenne l’ottantesima edizione del concorso per autori esordienti della rivista «Shonen Magazine», grazie a una storia breve che diventerà poi lo spunto per A Silent Voice. Debutta come disegnatrice professionista nel 2009, e come autrice completa (disegno e sceneggiatura) nel 2013, proprio con A Silent Voice, che, con la sua media di 70000 copie vendute a volume, è tuttora la sua opera di maggior successo. Dal 2016 è impegnata nella realizzazione della sua nuova fatica, Fumetsu no Anata he.

La forma della voce – A Silent Voice

La forma della Voce è il coraggioso e poetico lungometraggio di una delle rare registe giapponesi, Naoko Yamada, che racconta con enorme delicatezza le difficoltà di Shoko Nishimiya, una ragazzina non udente, vittima del bullismo del suo compagno Shoya, anche lui in seguito preda dei suoi compagni di scuola.

Scritto da Reiko Yoshida, già sceneggiatrice de “La Ricompensa del Gatto” – Studio Ghibli di Hayao Miyazaki, il film è stato diretto da Naoko Yamada presso lo studio Kyoto Animation, uno dei più quotati nel panorama dell’animazione giapponese, già produttore di numerose serie televisive e lungometraggi di culto. Dopo essersi posizionato come uno dei maggiori incassi della scorsa stagione cinematografica giapponese con oltre 20 milioni di dollari raccolti al botteghino, il film è stato presentato con successo anche al Future Film Festival 2017 e ha esordito due weekend fa in Cina raccogliendo quasi 5 milioni di dollari al box office.

Questa è la trama presente su Wikipedia:

Lo studente delle superiori Shoya Ishida è sul punto di suicidarsi. Cambiando idea all’ultimo minuto, ripensa ai suoi giorni alla scuola elementare e le vicende che lo hanno portato fino a quel punto. Quando aveva undici anni, una nuova studentessa sorda di nome Shoko Nishimiya era arrivata nella sua classe. Nonostante i tentativi di socializzare con i compagni per stringere amicizia, ciò finì per infastidire Shoya e i suoi amici che iniziarono a prenderla in giro. In particolare, Ishida ruppe ripetutamente i suoi costosi apparecchi acustici con la complicità e l’indifferenza del resto della classe. Nonostante il silenzio di Shoko, la notizia del bullismo raggiunse comunque il preside che riconobbe in Shoya l’unico colpevole. I compagni lo usarono come capro espiatorio e il ragazzino divenne il nuovo bersaglio del bullismo della classe. Incolpando Shoko della notizia, Shoya ebbe un alterco fisico con lei e successivamente la bambina venne trasferita in un’altra scuola. Trovando il taccuino dell’ex compagna, Shoya lo conservò.

Nel presente, al liceo, Shoya è diventato un rifiuto sociale ed è caduto in depressione, al punto da “bloccare” i volti di coloro che lo circondano essendo incapace di guardare loro negli occhi. Un giorno fa amicizia con un compagno, Tomohiro Nagatsuka, dopo averlo aiutato con un bullo e visita il centro insegnamento della lingua dei segni dove restituisce il taccuino a Shoko rivelando di aver imparato la lingua dei segni, desiderando fare ammenda per il suo comportamento passato. I due iniziano a incontrarsi su un ponte per dare da mangiare a delle carpe koi. Un giorno, il taccuino di Shoko cade accidentalmente in un fiumiciattolo e i due si tuffano per recuperarlo nonostante sia vietato nuotarci. Yuzuru, sorella minore di Shoko che non si fida di Shoya visto quanto fatto a Shoko da bambini, scatta una foto al ragazzo mentre si trova nel fiume e la pubblica online facendolo sospendere. Più tardi Shoyo incontra Yuzuru, che è scappata di casa, e dopo averla ospitata i due fanno ammenda. Shoyo e Shoko si riuniscono con Miyoko Sahara, una loro compagna delle elementari che era stata l’unica a essere amichevole con Shoko; nel frattempo quest’ultima fa un regalo a Shoyo e prova a confessargli i suoi sentimenti, ma il ragazzo fraintende.

Successivamente, Shoya invita Shoko ad un parco divertimenti con Tomohiro, Miyoko, Miki Kawai (un’altra loro vecchia compagna delle elementari) e Satoshi Mashiba (amico di Miki). Lì incontrano un’altra ex compagna, Naoka Ueno (maggior sostenitrice di Shoya nel bullismo contro Shoko) che porta Shoko su una ruota panoramica dove le rivela l’odio che prova nei suoi confronti, incolpandola di aver creato una frattura tra lei e Shoya di cui era infatuata. Dopo che Yuzuru rivela la cosa, Miki cerca di discolparsi dal bullismo contro Shoko esponendo il passato di Shoya agli studenti che ancora non lo sapevano; cerca poi di scusarsi con il gruppo, ma Shoya si allontana quando Naoka non appare dispiaciuta. In seguito Shoya scopre che la nonna di Shoko e Yuzuru è appena morta, quindi le porta in campagna per tirarle su e scopre che Shoko si incolpa di tutto quello che gli è successo. Durante un festival di fuochi d’artificio, Shoko torna a casa con la scusa di dover finire i compiti. Shoya la segue per andare a prendere la macchina fotografica di Yuzuru e scopre Shoko sul punto di uccidersi saltando giù dal balcone. Shoya riesce a tirarla su, ma cade nel fiume sottostante e, pur venendo salvato dai suoi amici, entra in coma. Shoka si incontra quindi con ciascuno dei membri del gruppo per spiegare nel dettaglio la storia sua e dell’amico.

Una notte, Shoko sogna di ricevere una visita di addio da Shoya e scappa fuori in lacrime nel timore che morirà. Shoya si sveglia in quel momento dal coma e la raggiunge, scusandosi per il modo in cui l’ha trattata, chiedendole di non incolparsi di nulla e ammettendo di aver pensato anche lui al suicidio, salvo cambiare idea. Dopodiché, le chiede di aiutarlo a continuare a vivere. Tempo dopo, Shoya e Shoko vanno al festival scolastico e si riconciliano con i loro amici. Shoya riesce nuovamente a guardare il volto degli altri e si lascia andare a un pianto liberatorio dopo aver visto la sua nuova famiglia e amici.

La forma della voce (Koe no Katachi) è tratto dall’omonimo manga che Yoshitoki Ōima ha iniziato a scrivere a soli 18 anni, è stato poi pubblicato anche in Italia da Star Comics. I primi tre volumi dei sette che compongono il manga di Yoshitoki Ōima, premiato anche come “miglior manga esordiente” nel 2008, hanno venduto più di 700.000 copie solo in Giappone.

Il Giardino delle Parole di Makoto Shinkai

Makoto Shinkai, considerato da molti l’unico e vero erede di Hayao Miyazaki, ha presentanto “Il giardino delle parole” al Gold Coast Film Festival in Australia il 28 aprile 2013 e distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi dal 31 maggio 2013. In Italia i diritti sono stati acquistati da Dynit, che ne ha annunciato l’acquisizione durante il Lucca Comics & Games 2013.

Il Giardino delle Parole si interroga sulle relazioni umane e della loro complessità. Il film racconta la storia di Takao, un giovane studente che sogna di diventare un disegnatore di scarpe. Un giorno Takao decide di saltare scuola per andare a disegnare in un delizioso e appartato giardino pubblico. Non immagina che questa decisione cambierà del tutto la sua vita grazie all’incontro con la misteriosa Yukino.

Più grande di lui ma non certo più saggia, Yukino sembra alla deriva in un mondo in cui non si riconosce più. Nonostante la differenza d’età, il rapporto tra i due si sviluppa pian piano grazie ai continui incontri in quello stesso giardino ad ogni giornata di pioggia. Ma la stagione delle piogge sta per finire e tante cose sono rimaste in sospeso… Avrà ancora tempo Takao per esprimere i suoi veri sentimenti alla donna che ama? Your name. invece ci accompagna nella vita di Mitsuha e Taki.

Mitsuha è una studentessa che vive in una piccola città rurale e desidera trasferirsi a Tokyo, nella grande metropoli dove ogni sogno si può realizzare. Taki è uno studente di liceo che vive proprio a Tokyo, ha un lavoro part-time in un ristorante italiano, ma vorrebbe lavorare nel campo dell’arte o dell’architettura. Una notte, Mitsuha sogna di essere un giovane uomo, si ritrova in una stanza che non conosce, ha nuovi amici e lo skyline di Tokyo si apre dinnanzi al suo sguardo. Nello stesso momento Taki sogna di essere una ragazzina che vive in una piccola città di montagna che non ha mai visitato. Ma quale sarà il segreto che si cela dietro questi strani sogni incrociati?

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