Mobile Suit Gundam The Origin I – Blue Eyed Casval

Mobile Suit Gundam The Origin I – Blue Eyed Casval che arriverà nei cinema italiani solo il 23 e 24 giugno (elenco delle sale a breve disponibile su www.nexodigital.it) per svelare l’inizio di una delle saghe anime più amate e longeve di sempre tratta dal manga di Yoshikazu Yasuhiko.

Gundam è talmente popolare che a Tokyo ne è stata eretta una riproduzione a misura originale: è di fronte a questa mastodontica statua che si recano in visita anche tutti i fan italiani della saga che ora potranno scoprire su grande schermo come la storia del mitico Gundam ebbe inizio. Siamo nell’Universal Century 0068, Side 3: la Federazione sembra destinata a riportare una schiacciante vittoria quando il Principato di Zeon cala il proprio asso nella manica, i Mobile Suit.

Questi mezzi altamente manovrabili sapranno mutare le sorti dello scontro anche grazie all’abilità di Char Aznable, un misterioso pilota che combatte indossando una maschera. Le vicende che hanno portato Aznable a combattere hanno avuto origine anni prima, quando era solo un bambino e rispondeva al nome di Casval vivendo insieme alla sua sorellina Artesia…

Mobile Suit Gundam – The Origin costituisce qualcosa di diverso rispetto a una semplice trasposizione  dell’anime originale, in quanto l’autore e lo staff creativo della serie TV, si sono dedicatii in particolar modo ad approfondire gli antefatti e i retroscena degli avvenimenti e dei personaggi principali, come suggerisce anche il titolo, modificando notevolmente diverse sottotrame e inventandone di nuove. Inoltre, e qui sta la principale novità, la nuova narrazione tende a conferire alla storia un ancora maggiore realismo, sia nel rendere la tecnologia, che nel presentare gli eventi. Sotto il primo profilo, ad esempio, Amuro Ray non pilota il Gundam tenendo ingenuamente sulle ginocchia il manuale, ma si affida al computer di bordo, mentre lo stesso Progetto V per lo sviluppo dei mobile suit federali è qualcosa di molto più ampio ed organizzato che non il solo trasporto segreto di qualche prototipo su Side 7.

http://www.nexodigital.it/1/id_410/Mobile-Suit-Gundam-The-Origin-1.asp

 

 

Il Gundam Italian Club vi aspetta il 23 e il 24 giugno al cinema The Space Moderno di Roma (piazza della Repubblica) in occasione della proiezione di Gundam the Origin.Sarà un’occasione unica per conoscere il Club e le sue attività, per fare 2 chiacchiere insieme e per sciogliere ogni dubbio o curiosità sul fantastico mondo di Gundam.Ospite speciale : Fabrizio Mazzotta, direttore del doppiaggio di “The Origin” oltre che di molte altre serie gundamiche, che sarà con noi mercoledi 24 giugno.Per l’occasione iscrizione al Gundam Italian Club per il 2015 + kit HG The Origin dello Zaku Rosso di Char a 19,90 euro.L’offerta è valida solo per coloro che parteciperanno a una delle due serate Gundam The Origin al cinema The Space Moderno di Roma (Piazza della Repubblica).Sarà possibile ritirare Gunpla e tessera direttamente allo stand del GIC nel cinema il 23 e il 24 giugno. E’ necessario iscriversi preventivamente secondo le modalità riportate QUI:
http://www.gundamitalianclub.net/il-club/iscrizione

 

Gundam Italian Club

L’esplorazione di Satyrnet nel mondo del fandom questa volta ci porta a conoscere il Gundam Italian Club (GIC) che raduna sotto un’unica bandiera ufficiale i fan italiani di Gundam, ponendosi come punto di incontro per tutti coloro che vogliono condividere idee, gusti e passioni all’insegna del Mobile Suit bianco.

Il Club nasce come Associazione culturale senza fini di lucro  ed è frutto del lavoro comune delle principali comunità di fan già esistenti sul web (Universal Century Italia, StaRSubbeR e GWZ). E’, dunque, il risultato delle diverse esperienze che centinaia di appassionati hanno vissuto nell’ultimo quarto di secolo.

Il GIC si propone di approfondire e promuovere il fenomeno culturale generato dall’anime “Mobile Suit Gundam” del 1979 e dalle successive produzioni legate al marchio “Gundam” oltre che quello della fantascienza in generale. Per questo si pone come interlocutore diretto, serio e competente con quanti vorranno far crescere la conoscenza del mondo del Mobile Suit bianco sul nostro territorio.

Il GIC tra le sue attività annovera anche la partecipazione a eventi e fiere, per mettersi in contatto con altri appassionati e per farli incontrare anche a livello locale. Dal 2007 il GIC è tra gli sponsor del contest di modellismo di Lucca Comics & Games, la più grande fiera d’Italia dedicata ai fumetti e all’animazione.

Nell’ottobre del 2008 il Gundam Italian Club è stato presente a Play Modena, noto Festival del Gioco modenese, dove ha presentato la propria traduzione del gioco di carte collezionabili Gundam War. Dal novembre dello stesso anno il club partecipa all’organizzazione della Reunion, una delle più grandi manifestazioni di fantascienza italiane

Il GIC ha inoltre collaborato con Raitrade e con Dynit per l’edizione 2009 di Cartoons On The Bay dove Yoshiyuki Tomino (il creatore di Gundam) ha ricevuto un premio alla carriera proprio in occasione dei 30 anni di Gundam. Oltre a fornire la sua consulenza, ha realizzato i sottotitoli italiani di tutte le proiezioni dedicate a Gundam e una mostra di modellini. Per l’occasione, l’annuale convention del club (la Side-Con) è stata ospitata all’interno di Cartoons On The Bay.

Nel 2010 è iniziata una collaborazione fattiva con GP Publishing. Il club si  occupa delle supervisione delle traduzioni dei manga di Gundam oltre a fornire la propria consulenza all’editore.

Dal 2011 il club cura la rubrica dedicata ai Gunpla (i modellini di Gundam) sulla rivista ufficiale di Cosmic Group, il distributore italiano di Bandai. Sempre dallo stesso anno è nata anche la partnership con Dynit, fornendo la consulenza sulle enciclopedie allegate ai DVD/Blu Ray di Gundam e dal 2012 anche realizzando i contenuti per il sito ufficiale di Gundam Unicorn.

Per scoprire maggiori info sul Gundam Italian Club e sull’universo creato da Tomino:

http://www.gundamitalianclub.net/

https://www.facebook.com/GundamItalianClub

 

Mobile Suit Gundam MS IGLOO

Mobile Suit Gundam MS IGLOO è una serie di nove episodi prodotta dalla Sunrise tra il 2004 e il 2009 e fa parte dell’universo di Gundam, noto come Universal Century. Non ancora distribuito in Italia, la serie è divisa in tre parti di tre episodi ciascuna, intitolate The Hidden One Year War, Apocalypse 0079 e Gravity Front, quest’ultima conosciuta anche come Mobile Suit Gundam MS IGLOO 2.

La storia di MS IGLOO si svolge durante il periodo noto come la Guerra di un anno, simile alla prima serie storica di Gundam. Ciò che rende unica questa serie all’interno dell’Universo di Gundam è che è l’unico lavoro interamente realizzato in computer grafica. Inizialmente, i primi tre episodi erano destinati ad essere proiettati esclusivamente al Bandai Museum di Matsudo, ma a causa del grande successo ottenuto, furono pubblicati in versione DVD e furono realizzati altri tre episodi, distribuiti come OAV. Il sequel, MS IGLOO 2, è stato anch’esso pianificato come OAV, diviso in tre episodi separati e presenta nuovi personaggi. Mentre i primi sei episodi raccontano la storia esclusivamente dal punto di vista dei soldati di Zeon e sono ambientati nello spazio, nella terza parte la storia si concentra sui soldati di fanteria della Federazione durante la campagna terrestre.

La trama si svolge nell’Anno 0079 UC, all’inizio della Guerra di un anno. L’ufficiale ingegnere Oliver May fa parte della 603ma Unità di Valutazione Tecnica dell’Esercito del Principato di Zeon, incaricata di testare sul campo le nuove tecnologie militari. A bordo del cargo Jotunheim, il tenente May e gli altri membri dell’Unità partecipano a vari episodi chiave della prima parte della guerra, conosciuta come Guerra di una settimana. Questi episodi includono l’Operazione British e la cruciale battaglia di Loum, in cui la flotta federale è pesantemente sconfitta da una nuova arma di Zeon: il mobile suit. Nella terza parte della serie, l’attenzione si sposta sul fronte terrestre e gli eventi sono narrati dal punto di vista della Federazione. Qui vengono introdotti nuovi personaggi e l’azione si svolge durante la campagna terrestre.

Mobile Suit Gundam MS IGLOO è una serie emozionante che offre una prospettiva unica sulla Guerra di un anno all’interno dell’Universo di Gundam. Grazie ai suoi spettacolari effetti visivi in computer grafica, la serie è diventata rapidamente un successo e ha conquistato numerosi fan in tutto il mondo.

Mobile Suit Gundam SEED Destiny

Mobile Suit Gundam SEED Destiny, la seconda stagione della popolare serie televisiva anime di Sunrise, è ambientata due anni dopo la fine della precedente serie Mobile Suit Gundam SEED e si svolge in una linea temporale alternativa chiamata Cosmic Era.

In una situazione di massimi livelli di tensione tra le due razze, Natural e Coordinator, durante un incontro tra il presidente di Plant Gilbert Dullinda e il rappresentante di Orb Cagalli Yula Athha, viene sventato un attacco di soldati dirotta ai Gundam di nuova concezione di Zaft. Il soldato Zaft Shinn Asuka, insieme ai suoi compagni della nave Minerva di Zaft, tenta di dissuadere il dirottamento, ma con l’aiuto della guardia del corpo di Cagalli, Athrun Zala, la Minerva insegue la nave sconosciuta fino a quando si verifica un problema ancora più grave che porta all’inizio di una nuova guerra.

La serie, composta da 50 episodi, è stata trasmessa in Giappone a partire dal 9 ottobre 2004 fino al 1º ottobre 2005 su varie reti televisive della Japan News Network. La trama presenta molti personaggi della serie precedente, ma introduce anche nuovi personaggi in ruoli principali. La nuova guerra tra Natural e Coordinator sta per iniziare, ma solo il tempo sarà in grado di dirci se questa volta la pace potrà essere mantenuta.

Origini e innovazioni di Gundam

Mobile Suit Gundam fu ideata da Yoshiyuki Tomino insieme al gruppo creativo della Sunrise che utilizzava lo pseudonimo Hajime Yatate con l’intenzione di presentare una serie robotica molto realistica, incentrata su un tema specifico introdotto da un interrogativo di fondo: perché gli uomini continuano a farsi la guerra?

 

Tra le diverse fonti di ispirazione è indicata anche l’opera dello scrittore di fantascienza americano Robert A. Heinlein Starship Troopers, del 1959: in particolare, l’idea di base del mobile suit deve le sue origini alla powered suit (tuta potenziata nella traduzione italiana del romanzo) immaginata da Heinlein. La serie doveva intitolarsi inizialmente Freedom Fighter Gunboy o più semplicemente Gunboy (in inglese, gun = pistola, boy = ragazzo), perché il robot del titolo era armato con un fucile ed il target di riferimento del programma erano i ragazzi. Nei primi stadi della produzione c’erano, quindi, numerosi richiami alla parola inglese freedom (libertà): per esempio la nave madre White Base (Base Bianca) si chiamava in origine Freedom’s Fortress (Fortezza della Libertà), il Core Fighter era il Freedom Wing (Ala della Libertà) ed il Gunperry (l’aereo da trasporto per mobile suit) si chiamava Freedom Cruiser (Incrociatore della Libertà). Il nome tuttavia non fu ritenuto efficace, ed il gruppo Yatate provò allora a combinare la parola “gun” con l’ultima sillaba di “freedom”, per formare la parola “Gun-dom”, ma a Tomino non piaceva l’effetto della sua trascrizione in katakana e così lo cambiò ancora nel definitivo “Gun-dam”, spinto anche dal significato che in questo modo il nome acquisiva: un’arma potente abbastanza da trattenere i nemici, come una diga (in inglese “dam”) trattiene le inondazioni. Il gruppo di produzione continuò quindi a sviluppare la trama e l’aspetto dei mezzi e dei personaggi fino al Gundam che conosciamo oggi.
 

Proprio la prima serie televisiva rappresenta un punto di svolta nella storia degli anime e dei manga robotici, in quanto capostipite del sottogenere dei cosiddetti real robot.Esso differisce da quello precedentemente in voga dei super robot per diversi aspetti stilistici e tematici, quali la verosimiglianza tecnologica e la complessità della trama sotto il profilo morale, che pure si riscontrano in embrione già in una precedente opera di Tomino, la serie Muteki Chojin Zanbot 3 (Zambot 3), prodotta sempre dalla Sunrise. Sotto il primo profilo, almeno nelle prime opere ambientate nell’Universal Century, tutti i mezzi sono trattati come macchine “vere”, che necessitano di energia, munizioni e riparazioni in caso di danni o malfunzionamento. La tecnologia è verosimile ed implica nozioni scientifiche, come i punti di Lagrange, i cilindri di O’Neill come ambiente di vita nello spazio, e la produzione di energia basata sul ciclo di fusione nucleare dell’elio 3. I mobile suit (“armature mobili”, generalmente abbreviati in MS) sono macchine antropomorfe multiuso ai comandi in genere di un singolo pilota. Ogni mezzo è realistico, si può sporcare, danneggiare, rompere od esplodere, ed è provvisto di una sigla di identificazione o numero di serie come un qualunque mezzo militare (per esempio il Gundam della prima serie è contrassegnato dalla sigla RX-78-02).

 

Ma, al di là del realismo tecnologico ampiamente sottolineato, l’innovazione forse più importante, introdotta anche questa soprattutto con le serie ambientate nell’Universal Century ed in parte ripresa da quelle della Cosmic Era, sta invece proprio nello spostamento dell’attenzione dalle macchine ai personaggi, cosa che segna maggiormente la differenza con le serie dei “super robot” alla Go Nagai, dove un eroe “buono”, spesso e volentieri identificato nel robot salvatore, deus ex machina per antonomasia, si contrappone il più delle volte ad un nemico incarnazione del male assoluto. Proprio questo tratto morale un po’ manicheo e semplicistico lascia il posto, in Gundam, ad una complessità drammaturgica in cui la stereotipata contrapposizione tra bene e male viene scardinata con il riferimento, pure questo assolutamente realistico, alla tragica avventura umana della guerra in quanto tale, che non è mai fatta da buoni contro cattivi, ma da esseri umani che, per ragioni spesso a loro estranee, sono costretti in ogni caso ad affrontare morte, distruzione ed alienazione. E di questi personaggi gli autori approfondiscono le emozioni, i sentimenti, le ambizioni e la psicologia, inquadrando il tutto in una cornice di verosimiglianza storica che tiene il passo con architetture fantapolitiche di lignaggio letterario. Conseguenza di tale impostazione è, tra l’altro, l’articolazione delle serie in puntate concatenate l’una all’altra in modo non autoconclusivo, secondo un meccanismo narrativo molto più avvincente che non quello delle precedenti serie, in cui il canovaccio di ciascun episodio si ripeteva sempre simile finché ad un certo punto il nemico veniva sconfitto e la serie terminava.

 

 

 

 

Mobile Suit Gundam: Crossfire

Mobile Suit Gundam: Crossfire è un videogioco di azione e simulazione basato sull’universo dell’anime giapponese Mobile Suit Gundam. Sviluppato da Capcom per PlayStation 3, il gioco è stato lanciato nel 2006 come uno dei primi titoli per la console.

Purtroppo, non posso iniziare questa recensione su una nota positiva, perché Mobile Suit Gundam: Crossfire ha deluso pesantemente le aspettative sia dei fan della serie che dei giocatori in generale. Il gioco soffre di diversi problemi che lo rendono un’esperienza frustante e poco piacevole.

Iniziamo con il gameplay. Mobile Suit Gundam: Crossfire prometteva battaglie epiche tra mecha, un elemento centrale degli anime Gundam. Tuttavia, le battaglie nel gioco sono lente, ripetitive e tediose. Il combattimento manca di fluidità e le mecha sembrano rispondere in modo casuale ai comandi del giocatore. I controlli sono goffi e poco intuitivi, rendendo difficile godersi l’esperienza di gioco.

Un altro problema evidente è la grafica. Nonostante sia stato sviluppato per la nuova generazione di console, Mobile Suit Gundam: Crossfire sembra un gioco da PlayStation 2. I modelli dei personaggi sono scarni e privi di dettagli, mentre gli ambienti di gioco sono monotoni e privi di vita. Inoltre, il gioco soffre di frequenti cali di framerate e problemi di caricamento delle texture, che rovinano ulteriormente l’esperienza visiva.

La trama del gioco è anch’essa deludente. La storia è poco coinvolgente e mal sviluppata, lasciando i giocatori senza un reale motivo per continuare a giocare. I dialoghi sono piatti e stereotipati, e i personaggi mancano di personalità. È un peccato perché la serie Gundam offre un vasto universo ricco di storie affascinanti, che in questo gioco sono poco sfruttate.

Infine, il comparto audio non si salva nemmeno. Le musiche di sottofondo sono ripetitive e poco memorabili, mentre gli effetti sonori sono di bassa qualità. Le voci dei personaggi sono in giapponese, ma purtroppo la recitazione è piatta e poco convincente.

In conclusione, Mobile Suit Gundam: Crossfire è un videogioco che ha fallito nel portare l’emozione e l’azione degli anime Gundam sullo schermo della PlayStation 3. Il gameplay ripetitivo, i controlli goffi, la grafica deludente e la trama poco coinvolgente rendono questa esperienza di gioco una grande delusione. Non posso consigliare questo gioco neanche ai fan della serie, perché è un esempio di come una trasposizione mal riuscita possa rovinare un brand amato.

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