Horizon Forbidden West: Complete Edition è in arrivo su console PlayStation 5 e PC

Finalmente è arrivata la notizia che molti aspettavano: Horizon Forbidden West: Complete Edition sarà disponibile su console PlayStation 5 il 6 ottobre! In questa avventura, dopo gli eventi di Horizon Zero Dawn, Aloy si troverà di fronte a nuove minacce e dovrà affrontare pericolosi nemici nel selvaggio Ovest Proibito e tra le rovine di Los Angeles. La missione di Aloy sarà quella di salvare la biosfera della Terra da terribili tempeste e da una misteriosa piaga che minacciano l’umanità. Sarà un viaggio mozzafiato dove scopriremo oscuri segreti e incontreremo tribù mai viste prima.

Horizon Forbidden West Complete Edition - Announcement Trailer | PS5 Games

La Complete Edition di Horizon Forbidden West includerà anche il DLC Horizon Forbidden West: Burning Shores, che ci permetterà di esplorare l’arcipelago di Los Angeles e di affrontare nuove sfide. Oltre al gioco principale e al DLC, nella collezione troveremo anche una colonna sonora digitale, un artbook digitale e un fumetto digitale intitolato Horizon Zero Dawn Vol. 1: The Sunhawk. Inoltre, avremo accesso a numerosi oggetti di gioco, come contenuti extra per la modalità Foto, abiti d’élite e armi speciali.

Per i giocatori PC, l’attesa sarà un po’ più lunga. Horizon Forbidden West: Complete Edition arriverà su Steam ed Epic Games Store all’inizio del 2024, grazie alla collaborazione con Nixxes Software. Nel frattempo, potete aggiungerlo subito alla vostra lista dei desideri:

L’evoluzione della rappresentazione LGTBQ+ nel mondo dei videogiochi

La rappresentazione delle persone LGTBQ+ all’interno dei videogiochi è un tema rilevante che merita attenzione. Nel corso degli anni, questi personaggi sono stati oggetto di stereotipi e rappresentazioni negative, spesso associati al crossdressing, alla violenza o alla malattia mentale. Spesso i personaggi LGTBQ+ sono stati spesso dipinti come confusi, ambigui, effeminati o come predatori, perpetuando pregiudizi e stereotipi dannosi. Fortunatamente, negli ultimi anni, l’industria dei videogiochi ha cominciato ad abbandonare questi cliché, introducendo personaggi LGTBQ+ più realistici e positivi, che riflettono la diversità e la complessità delle esperienze umane.

Essendo questo sito di natura “Nerd” ci scusiamo anticipatamente con i gentili lettori per eventuali inesattezze legate all’attivismo LGTBQ+ e alla rappresentazione di genere: siamo dunque iperdisponibili a correzzioni, aggiustamenti e riscritture nel massimo rispetto di ogni persona.

Anni 80’ e 90’

Nintendo, una delle principali aziende di sviluppo di videogiochi, è sempre stata attenta alle linee guida sul contenuto dei suoi giochi sin dagli anni ’80. La società ha cercato di evitare temi controversi o offensivi, come la religione, la politica o la sessualità. Nonostante ciò, uno dei primi personaggi transgender a fare la sua apparizione in un videogioco di massa è stato Strutzi, conosciuto anche come Birdo, che è stato introdotto nel gioco “Super Mario Bros. 2” nel 1988 e appare anche nei successivi titoli della serie. Questo personaggio è descritto nel manuale del gioco come “un ragazzo che crede di essere una ragazza” e che “preferisce essere chiamato Birdetta”. Questo dimostra la lungimiranza di Nintendo nel rappresentare la diversità sessuale fin dai suoi primi anni di attività.

Un altro personaggio LGBTQIA+ degno di menzione nella serie di Mario è Ombretta, che appare in “Paper Mario: Il portale millenario”. Questo personaggio è una maga che si innamora del protagonista Mario e lo aiuta nella sua avventura. Tuttavia, Ombretta nasconde un segreto: in realtà è un uomo travestito da donna. Questa rivelazione avviene alla fine del gioco, quando Ombretta si dichiara a Mario e viene respinta. La presenza di questi personaggi all’interno dei giochi di Mario mostra ancora una volta l’impegno di Nintendo nell’includere rappresentazioni diverse all’interno delle sue opere.

Un altro esempio degno di nota è Poison, presente nel gioco Final Fight. La questione dell’identità di genere di questo personaggio ha acceso un acceso dibattito nel corso degli anni. Inizialmente creato come donna, il personaggio è successivamente stato considerato transgender per evitare controversie legate al concetto di violenza contro le donne nei videogiochi. Tuttavia, la questione è diventata ancora più complessa nel tempo: in un secondo momento, Poison è stata rappresentata come transgender negli Stati Uniti e come cisgender in Giappone. Il produttore Yoshinori Ono ha cercato di fornire dei chiarimenti sull’identità di genere di Poison in un’intervista, affermando che nel contesto occidentale il personaggio è transgender dopo aver effettuato l’operazione di riassegnazione di genere, mentre in Giappone è pre-operazione. Tuttavia, successivamente ha ritrattato queste affermazioni, lasciando la responsabilità al giocatore di formarsi la propria opinione su questo argomento controverso.

L’era moderna

È un vero sollievo notare come, nel corso dei decenni, l’ormai prevalente machismo nei videogiochi si stia gradualmente dissipando grazie a continue nuove uscite che presentano protagoniste femminili forti e determinate. Questa inclusività ha finalmente aperto le porte a una maggiore presenza di personaggi LGBTQIA+ all’interno dei videogiochi. Ecco alcuni esempi di videogiochi che hanno affrontato in modo positivo e innovativo la tematica LGBTQIA+:

Life is Strange

La serie di videogiochi Life is Strange ha spinto i confini della rappresentazione LGTBQ+ nei videogiochi. Nel primo episodio, intepretiamo Maxine “Max” Caulfield, una studentessa di 18 anni che si scopre essere bisessuale. Il gioco si concentra sulla sua scoperta di poter riavvolgere il tempo e sulla sua lotta per salvare la sua città natale dalla distruzione imminente. Tuttavia, ciò che distingue davvero Life is Strange è la relazione romantica che si sviluppa tra Max e la sua amica d’infanzia Chloe. L’amore tra di loro è al centro della trama e quando Chloe si trova in pericolo, Max scopre il suo potere di manipolare il tempo. Il gioco offre al giocatore la possibilità di scegliere il destino dei due personaggi, dando loro un’agenzia e una profondità emotiva rare nei videogiochi.

The Last of Us

The Last of Us è un altro gioco che ha affrontato in modo eccellente l’orientamento sessuale dei suoi personaggi. Nel gioco originale e nel DLC The Last of Us: Left Behind, Ellie, la giovane protagonista, esplora la sua sessualità, sviluppando un interesse romantico per la sua amica Riley. Nel seguito, The Last of Us II, Ellie instaura una relazione con Dina, e le due crescono insieme un bambino. Il gioco introduce anche un personaggio transgender di nome Lev, che forma un’alleanza con Abby, una delle antagoniste del gioco. Questi personaggi sono rappresentati in modo realistico e sensibile, mostrando le sfide e le gioie delle loro vite in un mondo post-apocalittico.

Metal Gear Solid3

Il colonnello Yevgeny Borisovitch Volgin è un personaggio ambiguo e provocatorio, che usa la sua posizione di potere per soddisfare i suoi desideri sessuali. La sua relazione con il personaggio Raiden ha sollevato polemiche e ha contribuito a portare una complessità inaspettata al personaggio, evitando gli stereotipi del settore. Il gioco affronta anche il tema dell’identità di genere con il personaggio di Eva, una spia che si finge una donna per infiltrarsi nella base nemica.

Horizon Zero Dawn

Aloy è un’ispirazione per molti giocatori LGBTQ. Il suo personaggio feroce e indipendente rifiuta di essere definito da stereotipi di genere. Aloy affronta molti dei problemi e delle esperienze delle persone queer nel mondo di oggi, diventando così un’icona per la comunità LGBT. Il gioco presenta anche altri personaggi LGBTQ, come Petra, una donna lesbica che si innamora di Aloy, e Vanasha, una donna bisessuale che ha una relazione con il principe Avad.

The Outer Worlds

In The Outer Worlds, il personaggio di Parvati Holcomb si distingue per la sua rappresentazione realistica come una biromantica asessuale. Parvati è descritta come un membro dell’equipaggio del giocatore e si innamora di un altro ingegnere di nome Junlei. La rappresentazione di Parvati è incredibilmente autentica, probabilmente perché lo scrittore del gioco, Kate Dollarhyde, è una donna biromantica asessuale. Il gioco ha anche vinto il Premio Media GLAAD 2020 come miglior videogioco per l’inclusione di Parvati.

Overwatch

Overwatch ha fatto storia con il personaggio di Tracer, che è apertamente lesbica. Nel fumetto “Reflections”, viene rivelato che Tracer ha una fidanzata di nome Emily. La rappresentazione di Tracer come una donna forte e indipendente, con una relazione lesbica unica nel suo genere, ha sfidato gli stereotipi dei giochi d’azione. Il gioco presenta anche altri personaggi LGBTQ, come Soldier 76, che è gay, e Symmetra, che è autistica.

The Witcher 3: Wild Hunt

Il personaggio di Ciri in The Witcher 3: Wild Hunt è attratto dalle donne, come si può notare durante una missione del gioco. Questa rappresentazione di una protagonista queer nel mondo fantasy dei videogiochi è stata accolta positivamente. Il gioco offre anche al giocatore la possibilità di scegliere tra diverse opzioni romantiche per il personaggio principale Geralt, tra cui donne e uomini.

Dragon Age: Inquisition

Dragon Age: Inquisition ha introdotto il personaggio di Dorian Pavus, uno dei primi a essere apertamente gay nei videogiochi. La rappresentazione di Dorian ha segnato un importante passo avanti per l’uguaglianza nella comunità dei giocatori. Dorian è un mago che proviene da una società conservatrice che condanna l’omosessualità. Il suo arco narrativo lo porta a confrontarsi con il suo padre che vuole “curarlo” con un rituale magico. Il giocatore può scegliere di avere una relazione romantica con Dorian o semplicemente essere suo amico.

Final Fantasy VII Remake

Final Fantasy VII Remake ha riscritto in una delle scene più controverse del capitolo originale del gioco. Nella versione classica, c’era un momento in cui Cloud si trovava in una situazione compromettente, rafforzando gli stereotipi negativi sugli omosessuali degli anni ’90. Ma nel remake, questa scena è stata completamente rivisitata, eliminando gli elementi che potevano essere considerati offensivi. Inoltre, un bordello presente nel gioco è stato trasformato in un elegante night club gestito da un nuovo personaggio chiamato Anyan Kunyan, che pronuncia una frase molto inclusiva durante una danza con Cloud. Questa scena è stata applaudita dalla comunità LGBTQIA+.

Dragon Quest XI

 Dragon Quest XI ha sorpreso i giocatori con una parata piena di colori e ballerini piumati, inclusa in un JRPG. In questa parata, spicca Sylvian, un personaggio che rappresenta lo stereotipo dell’omosessuale effeminato ed eccentrico. Tuttavia, è stato apprezzato perché è un personaggio positivo con una storia interessante, e per una volta non cade vittima di un destino tragico e doloroso come spesso accade in altri giochi.

Tell Me Why

Tell Me Why è stato elogiato per la sua rappresentazione positiva e approfondita del personaggio transgender Tyler Ronan. Il team di sviluppo ha lavorato a stretto contatto con membri della comunità transgender per garantire un’accurata rappresentazione. Tyler è il protagonista del gioco insieme alla sua sorella gemella Alyson. I due devono affrontare il loro passato traumatico e scoprire la verità sulla morte della loro madre. Il gioco affronta anche temi come l’accettazione di sé, la famiglia e la comunità.

Apex Legends

Makoa Gibraltar in Apex Legends è un esempio di personaggio LGBTQ che rappresenta la forza e la fiducia indipendentemente dal sesso o dall’orientamento sessuale. Gibraltar è un combattente che partecipa a un torneo mortale per proteggere i suoi cari. Il suo profilo rivela che ha una relazione con un altro uomo di nome Nikolas. Il gioco presenta anche altri personaggi LGBTQ, come Loba, una donna bisessuale che cerca vendetta per l’omicidio dei suoi genitori, e Fuse, un uomo panessuale che ama le esplosioni.

Tanti passi ancora da fare…

Negli ultimi anni si è assistito a un’importante evoluzione dei videogiochi, con sempre più personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+. Questo fenomeno, sebbene con alti e bassi in termini di rappresentazione e qualità, rappresenta un significativo passo avanti verso una società più inclusiva. Gli sviluppatori di videogiochi, attraverso la creazione di rappresentazioni realistiche e diverse delle persone LGBTQ+, possono contribuire a contrastare i pregiudizi del passato e a promuovere un clima di accettazione.

Tuttavia, nonostante i progressi, l’industria dei videogiochi continua a essere fortemente influenzata dal punto di vista dell’uomo bianco eterosessuale cisgender. Le sviluppatrici, così come le figure appartenenti alla comunità LGBTQIA+ e ad altre categorie marginalizzate, trovano ancora difficoltà nel farsi spazio nel mercato e far sentire la propria voce. Questa mancanza di rappresentanza si riflette anche nelle produzioni videoludiche, che spesso si concentrano su protagonisti maschili eterosessuali e stereotipi di padre di famiglia. Le protagoniste femminili, quando presenti, sono spesso oggetto di sessualizzazione smodata.

Nonostante ciò, i gamer appartenenti alla comunità LGBTQIA+ e le donne gamer sono numerosi, tanto che all’interno della comunità si è diffuso il termine “gaymer” per identificare gli appassionati omosessuali di videogiochi, così come per le donne è stato coniato il termine “gamergirl”. Tuttavia, la tossicità dell’ambiente videoludico è ancora presente, come dimostra uno studio che ha rivelato come più della metà delle giocatrici nasconda la propria identità per evitare molestie.

La statua di Aloy a Firenze

Per celebrare l’uscita di Horizon Forbidden West, a Firenze, è “comparsa” una statua dedicata ad Aloy, allestita fino al 25 febbraio presso piazza Madonna della Neve, nel Complesso delle Murate. Protagonista del gioco, Aloy rappresenta una delle possibili espressioni dell’incredibile complessità psicologica del genere umano, ai fini del racconto, non è centrale la differenza di genere, ma il valore della diversità.

Diversità intesa come unicità, come espressione della straordinarietà del singolo. Nata e cresciuta da emarginata, Aloy ha una prospettiva unica sul mondo. Si sente un’estranea, ma grazie alla sua intelligenza emotiva e a una spiccata empatia, con perseveranza e impegno, sfida lo status quo per dedicarsi alla ricerca instancabile della verità e alla scoperta di sé.

La statua di Aloy a Firenze tiene il posto a tutte le donne del passato che ne abbiano condiviso i valori, contribuendo ad accrescere, in modi diversi e originali, a volte in maniera discreta ma significativa, il patrimonio artistico, culturale, scientifico e sociale del nostro Paese, pur non essendo sempre state celebrate nell’ambito della toponomastica. 

Dal primo giardino intitolato a Tina Anselmi, prima donna ministro della Repubblica Italiana, alla terrazza a Marielle Franco, figura simbolo della lotta contro tutte le forme di oppressione. E poi la targa di una nuova via, in zona Careggi, dedicata a Maria Petrocini, prima chirurga fiorentina. Firenze gioca un ruolo attivo nel riscrivere la toponomastica. Le figure più ricordate appartengono alla storia nazionale e/o locale, alla letteratura, alla religione e al mondo dello spettacolo; le donne di scienza, delle arti figurative, del mondo del lavoro e dello sport lo sono in misura molto minore.

Maria Pia Ercolini, Presidente di Toponomastica femminile ha dichiarato:

“Il potere più grande della toponomastica è creare modelli, rimandare a immaginari, oltre a rappresentare una volontà. L’iniziativa di Sony Interactive Entertainment Italia apre un canale di comunicazione preferenziale con le giovani generazioni sull’importanza di modelli culturali, una riflessione su quali vogliano conservare, e a quali vogliano dare valore”.

Se Aloy, con la sua vulnerabilità e il suo coraggio, il suo senso dell’umorismo e le sue speranze per il futuro, è protagonista indiscussa di Horizon Forbidden West, PlayStation non dimentica i professionisti di domani, attori indispensabili per far crescere ed evolvere il panorama videoludico del nostro Paese. Abbiamo quindi deciso di sostenere Event Horizon School of Digital Art – realtà attiva in Italia nella preparazione alle professioni dell’intrattenimento – grazie a 40 corsi di formazione per altrettanti studenti che desiderino avvicinarsi all’industria del videogioco. 

Horizon Zero Dawn: Falcodoro

Mentre attendiamo con ansia l’uscita del nuovo videogioco Horizon Forbidden West, Horizon Zero Dawn, il pluripremiato gioco di Guerrilla Games, diventa un fumetto. Questa storia inedita, ambientata dopo la conclusione del primo videogioco, presenta un’avventura di Talanah, l’esperta cacciatrice di macchine, alle prese con una difficile situazione… complicata ulteriormente dalla scomparsa di Aloy.

Dopo la sconfitta di Ade, è arrivato il momento di festeggiare nella città di Meridiana. Non per Aloy, però, che decide di ripartire perché c’è molto che deve ancora scoprire e affrontare. Talanah, il nuovo Falcodoro della Loggia dei Cacciatori, si trova quindi senza la sua nuova amica e, alcune settimane dopo, intraprende da sola una pericolosa missione. Durante questo viaggio, incontrerà nuovi alleati e nuovi nemici, ma anche delle macchine assetate di sangue che non erano mai state viste prima!

Talanah, una cacciatrice forte e determinata, lotta per trovare uno scopo in seguito alla scomparsa della sua fidata amica Aloy. Quando una misteriosa minaccia emerge in natura, incomincia la sua caccia per sconfiggerla, per poi scoprire che una nuova generazione di macchine killer insegue la Terra!

La nuova serie a fumetti di Horizon Zero Dawn è co-creata dalla scrittrice Anne Toole e dall’artista Ann Maulina. Il primo numero ha anche diverse varianti di copertine da artisti come Stanley “Artgerm” Lau, Loish e Peach Momoko.

Horizon Zero Dawn ha superato le 7.6 milioni di copie vendute

Sony Interactive Entertainment ha annunciato che le vendite globali di Horizon Zero Dawn hanno superato quota 7,6 milioni di copie, a un anno dall’uscita in esclusiva su PlayStation 4 (PS4). Questi sorprendenti risultati fanno di Horizon Zero Dawn il titolo first party di maggior successo su PS4. Acclamato dalla critica e vincitore di numerosi riconoscimenti, Horizon Zero Dawn è disponibile sul mercato dal 28 febbraio 2017.

Shawn Layden, Presidente dei SIE Worldwide Studios, ha affermato:

Siamo incredibilmente grati del fatto che Horizon Zero Dawn e Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds siano stati accolti così positivamente e da così tanti giocatori: ciò è una testimonianza del fantastico lavoro svolto da tutto il team di Guerrilla. La perfetta combinazione tra trama, personaggi ed eccellenti meccaniche di gioco ha avuto un ottimo riscontro tra i fan e ci ha portato a questo eccezionale traguardo“.

 

Hermen Hulst, Managing Director e Co-Founder di Guerrilla, ha dichiarato:
 

Avevamo grandi progetti per Horizon Zero Dawn e mentre ci avvicinavamo al lancio percepivamo l’emozione della gente, ma vedere poi i risultati in termini di vendita è stato davvero incredibile. Dal giorno del lancio, milioni di giocatori si sono uniti ad Aloy in questa avventura. Speriamo che si divertano a giocare a Horizon Zero Dawn tanto quanto a noi è piaciuto crearlo“.

Disponibile per il download su PlayStation StoreHorizon Zero Dawn: Complete Edition combina il gioco originale alla ricca espansione Horizon Zero Dawn: The Frozen Wilds, un modo per i giocatori per vivere l’avventura completa.

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