Shin Godzilla: il mostro visto da Evangelion

Da bravi occidentali siamo abituati a considerare Godzilla come un mostro dotato di una notevole agilità che distrugge il mondo accanendosi  con New York come nel Film di Emmerich del 1998, oppure una semi divinità “buona” che vuole proteggere la terra da altre creature apparentemente peggiori di lui come il papà di Rogue One: A Star Wars story Gareth Edwards ha voluto raccontarci nel 2004.
Giusto, ma completamente sbagliato…

Nel 1954 vediamo per la prima volta una creatura di nome Gojira emergere e portare distruzione nella città di Tokyo; la prima di altre 26 pellicole “made in japan” aventi come protagonista ( o antagonista) il mostro dalla schiena a scaglie . Come il cinema moderno ci ha insegnato però, spremendo alla lunga un franchise le idee e l’attenzione del pubblico vengono ovviamente a calare e il mostro viene lasciato a dormire dopo aver sconfitto alieni e macchine crea buchi neri  e robot giganti per oltre 12 anni lontano dalle sale. Ecco però a sorpresa uscire Shin Godzilla (Shin Gojira in patria) un film ambizioso, che pretende di riportare Godzilla alla sua gloria originale, missione che Hideaki Anno e Shinji Higuki, entrambi provenienti da Neo Genesis Evangelion , hanno portato a termine con enorme sucesso sia di critica che di pubblico.

Una seduta del consiglio che gestisce la crisi, con a capotavola il Primo Ministro
Una seduta del gabinetto della crisi, con a capotavola il Primo Ministro

Il film infatti non è il classico film dove siamo dei malcapitati casuali che interagiscono un paio di volte con il mostro o un film corale di più persone; la particolarità di questo film è che noi assistiamo al crescere e degenerare della crisi spostandoci tra una sala e l’altra del palazzo del primo ministro, tra riunioni burocrazia e gerarchia che scattano dei momenti comici forse non voluti ma che colorano il film dandogli un colore e tono che non avevamo mai visto in precedenza. Toni che vengono tinti anche di vero con spezzoni di telegiornali, schermate di dirette Facebook o home di Twitter che certamente se fossero state tradotte sarebbero state più gradite, ma il trovarsi di fronte quelle schermate familiari aiuta di certo nell’immedesimarsi nei civili che si ritrovano nel caos più totale. I fan di Anno potranno riconoscere in Shin Godzilla numerose scene provenire da Neo Genesis Evangelion, come alcune scene dell’attacco degli elicotteri, alla devastazione della città o quando ci si ritrova nelle sale riunioni di fronte a briefing dal ritmo serrato partono in sottofondo alcune note che inevitabilmente ci riportano nella base sotteranea della NERV.

Godzilla emerge dal mare puntando Tokyo
Godzilla emerge dal mare puntando Tokyo

Ma veniamo adesso a parlare di lui, del mostro per eccellenza. lo strumento creato da madre natura per togliere all’uomo quello che si è preso con la forza senza chiedere, nella sua evoluzione finale raggiunge dimensioni mai raggiunte in precedenza, ma può sembrare ridicolo quando lo si guarda in certi dettagli. Come tutti potevamo essere scettici di fronte alle prime immagini dove vedevamo questo mostro colossale muoversi alla velocità di 13km/h ma vedendo il film ci si accorge che la velocità oltre al suo aspetto è una lunga strizzata d’occhio ai primi film dove il mostro era rappresentato da un attore con costume su di un modellino della città, mentre qui nell’era della CGI all’avanguardia, Godzilla sembra fatto in maniera “discreta” con degli occhi neri a palla vuoti ed impersonali, con dei dettagli del corpo molto scarni e con la fisica di certe scene distruttive può lasciare a desiderare. “Tutto parte del piano”.

Godzilla scatena il suo potere
Godzilla scatena il suo potere distruttivo

Poiché ci troviamo di fronte ad un POV politico non esitano ad uscire fuori tematiche sull’ambiente, sulle energie nucleari e sullo smaltimento delle scorie radioattive dei paesi, ma soprattutto uno stranissimo rapporto USA-Giappone gestito quasi unilateralmente dalla curiosa “Americana” Kayoko Patterson inviata del fittizio Presidente Ross. Shin Godzilla è questo, un’opera di rilancio della saga ai tempi d’oggi ma non troppo, eccede, è una caricatura voluta della cultura Giapponese, di come gestiscono le emergenze, di come vivono le pause o i momenti di gioia.  E’ un film per la famiglia, ma alcune scene potrebbero essere forti per i bimbi più impressionabili ma noi in sala eravamo assieme a due bambini che non hanno fiatato per tutto il film, certo sicuro non ne apprezzano le varie sfaccettature che possiamo notare noi grandicelli.

In conclusione Shin Godzilla va visto: dagli  è amanti dei monster movie in generale, fan delle opere precedenti di Anno, della cultura giapponese in generale o nel caso in cui semplicemente vuole tornare indietro nel tempo e vedere un Godzilla come non se ne vedevano da 60 anni.
VOTO 8

A cura di Gabriel Maria Valenti

Evangelion Third Impact a Lucca Comics and Games

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Domenica 30 ottobre, dalle ore 10:00 alle ore 17:30, i ragazzi di Distopia Evangelion saranno presenti a Lucca Comics and Games con una giornata interamente dedicata a Evangelion. Si tratta di un evento ufficiale che prevede una parata con photo opportunity in una location d’eccezione riservata solo ai partecipanti, contest a premi by Dynit, la proiezione di Evangelion 3.0 da prenotare ritirando un biglietto numerato presso la segreteria del Japan Town, una conferenza e una piccola lotteria riservata a chi è in possesso del biglietto numerato.

Evangelion Third Impact sarà l’evento definitivo su Neon Genesis Evangelion, capolavoro assoluto di Hideaki Anno.

Tutte le informazioni e maggiori dettagli sono reperibili sulla pagina ufficiale dell’evento: Evengelion Third Impact.

Distopia Evangelion è uno storico sito italiano, online dal 2003, dedicato a Evangelion in tutte le sue incarnazioni, al suo interno potete trovare notizie aggiornate, analisi, recensioni, Rebuild of Evangelion.

http://distopia.altervista.org/

Curiosità su Neo Tokyo-3

Neon Genesis Evangelion è una leggendaria serie televisiva anime del 1995 creata dallo Studio Gainax e sceneggiata e diretta da Hideaki Anno. È l’anime televisivo di maggior successo critico degli anni novantae uno dei più acclamati di tutti i tempi. La storia si svolge nella futuristica città di Neo Tokyo-3 a distanza di quindici anni da una catastrofe planetaria chiamata Second Impact e si incentra su Shinji Ikari un ragazzo reclutato dall’organizzazione paramilitare Nerv per pilotare un mecha gigante chiamato Evangelion.

Situata nella zona di Hakone, a sua volta contenuta nella prefettura di Kanagawa, l’avveniristica città di Neo Tokyo-3 si erge in una piana limitrofa al lago Ashino e praticamente circondata da rilievi montuosi. La superficie geografica della città è suddivisa in aree, contrassegnate con una numerazione cardinale a partire dall’Area Zero (situata centralmente). Il tessuto urbano è invece strutturato in corrispondenti distretti, ognuno identificato da una lettera dell’alfabeto latino, più il Distretto centrale, e può inoltre essere suddiviso in città vecchia, costituita nella sua maggior parte da caseggiati di modeste dimensioni, e città nuova, che al contrario si compone di moderne costruzioni e comprende inoltre gli Edifici corazzati e gli Edifici armati, che sono adibiti solo alla protezione e all’aiuto degli Eva durante gli scontri con gli Angeli. Al di sotto della città, invece, si estende l’immenso Geo Front, l’area colonizzata del sottosuolo dove ha sede il Quartier Generale della Nerv.

Neo Tokyo-3 è stata pertanto fornita di particolari sistemi di difesa, contrattacco e supporto bellico, tanto da renderla una vera e propria città-fortezza. Gli Edifici Armati, apparentemente normali grattacieli, nascondono in realtà uscite per gli Eva, riserve o munizioni alle armi a loro dedicate e  anche le aree limitrofe alla città  nascondono spesso sistemi di intercettazione antiaerea e terrestre, generalmente mimetizzati con il paesaggio. Gli Edifici Corazzati (che relativamente ai loro rispettivi distretti di appartenenza si considerano raggruppati in blocchi, ordinati numericamente a partire dal Primo Blocco, più il Blocco centrale, corrispondente al Distretto Centrale) sono invece speciali costruzioni residenziali o comunque civili, adibite principalmente alla difesa: in vista di un attacco nemico, (e quindi generalmente in seguito alla dichiarazione di uno stato di emergenza straordinaria), Neo Tokyo-3 viene portata in assetto da battaglia e tutti gli Edifici Corazzati sono fatti rientrare nel sottosuolo per mezzo di speciali elevatori.

In questo modo tali costruzioni, che rappresentano in pratica tutti i più grandi ed imponenti palazzi della città, si vengono a trovare come “appese” alla volta del Geo Front, e assumono pertanto il nome di Edifici Cielo. Questi speciali edifici non sono comunque equamente distribuiti su tutto il tessuto urbano: come già accennato essi sono al contrario concentrati nella cosiddetta città nuova, ed in particolare tutti contenuti in nove precisi distretti, disposti secondo una pianta a forma di croce greca avente il suo centro proprio nel Distretto Centrale. La funzione degli Edifici Corazzati non si esaurisce però nella sola difesa dei civili che vi possono essere alloggiati, ma consiste altresì nel mantenere questi ultimi perfettamente all’oscuro di quanto possa accadere in superficie durante le battaglie. Analoghe funzioni sono svolte anche da numerosi rifugi, appositamente predisposti per accogliere tutti i civili che non siano già al sicuro negli Edifici Corazzati.

La popolazione di Neo Tokyo-3 è costituita in massima parte dalle famiglie degli addetti ai lavori per la sua stessa manutenzione e costruzione (che al momento dell’inizio della narrazione, anche se prossima al completamento, è ancora in corso), ma soprattutto delle persone in relazione con la sede centrale della Nerv, mentre gli abitanti del luogo risalenti a prima dell’edificazione della città-fortezza rappresentano una netta minoranza dei residenti totali.

Il Geo Front

Geo Front è in generale un’area del sottosuolo colonizzata ed atta a consentire la vita dell’uomo; simili progetti sono infatti realmente in fase di studio in Giappone, afflitto dal problema dell’elevata densità di popolazione. Il gigantesco Geo Front situato sotto la città di Neo Tokyo-3, che contiene il Quartier Generale della Nerv, ha una forma simile a quella di un’enorme cupola, o meglio alla porzione superiore di una sfera, con un diametro di base pari a 6 km, ed un’altezza massima di 0.9 km. Il territorio al suo interno, dalla conformazione prevalentemente pianeggiante, con un solo rilievo periferico, comprende una ricca vegetazione boschiva ed un lago sotterraneo. I palazzi che si notano pendere dalla volta sono gli Edifici Cielo di Neo Tokyo-3, che si trova evidentemente in assetto da battaglia, mentre la costruzione simile ad una piramide affiancata da una piccola torre, sul fondo del Geo Front, è la base della Nerv. Questa si trova esattamente al centro del Geo Front, proprio sotto il Distretto Centrale (Area Zero) di Neo Tokyo-3. Il fondo del Geo Front è collegato alla superficie per mezzo di speciali linee di trasporti e convogli.

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Le Situazione di Lui & Lei

Le situazioni di Lui & Lei, conosciuto anche come “Karekano”, è un manga shōjo di Masami Tsuda che ha strappato i cuori di milioni di lettori durante il ventennio in cui è stato pubblicato. Un epopea drammatica che ha commosso e sconvolto, trascinando gli anime e la televisione giapponese con la sua potente narrazione.

Le vicende dei personaggi protagonisti, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima, sono un turbine di emozioni travolgenti. Yukino, un’icona di bellezza e grazia all’istituto Hokuei di Kanagawa, nasconde dietro la sua maschera di perfezione una personalità viziata, pigra e ossessionata dall’attenzione. Ma quando incontra Arima, altrettanto affascinante, intelligente e ammirato da tutti, la sua falsa facciata si frantuma, rivelando la sua vera natura. Quest’ultimo, invece, nasconde il suo dolore profondo per desiderio di non deludere i suoi genitori adottivi, che lo hanno salvato da un’infanzia segnata dall’abuso. Inizialmente rivali, i due si trovano legati da un amore tumultuoso, fatto di passione e segreti. Yukino e Arima si promettono di smettere di indossare maschere e di mostrarsi per quello che sono veramente. Il loro amore si consolida, ma la strada verso la felicità è costellata di tragedie e sfide. Yukino, isolata a causa della sua superiorità, inizia a stringere nuove amicizie con Tsubaki Sakura, Rika Sena, Aya Sawada e, dopo molte controversie, anche con Tsubasa Shibahime e Maho Izawa. Arima, d’altro canto, trova conforto nell’amicizia di Hideaki Asaba, un ragazzo che ama corteggiare le donne. Ma la vita non è mai semplice per i due protagonisti. Il ritorno dei loro genitori biologici apre vecchie ferite e mette alla prova il loro amore e la loro forza interiore. Arima si ritrova a confrontarsi con la differenza tra il suo rapporto formale con i suoi genitori adottivi e l’amore sincero che lo lega a Yukino. È un viaggio di autodisciplina e crescita. Alla fine della serie, vediamo una versione invecchiata di Yukino e Arima, ora trentenni, con tre meravigliosi figli. Sono circondati dagli amici che hanno fatto lungo il cammino, ognuno impegnato nella propria carriera.

Il manga, composto da 101 capitoli più alcuni extra, è stato pubblicato sulla rivista LaLa a partire da febbraio 1996 fino ad aprile 2005. Successivamente è stato serializzato in 21 tankōbon dalla Hakusensha, pubblicati tra il 10 giugno 1996 e il 5 agosto 2005. Una versione tascabile in 10 volumi è stata distribuita tra aprile e novembre 2011. Nei tankōbon è presente anche “Il diario di Tsuda”, un breve capitolo dedicato all’autrice dell’opera. In alcuni volumi sono inoltre inclusi come capitoli extra diverse storie non collegate alla serie principale. In Italia è stato pubblicato da Dynamic Italia dalla collana Romance, dall’aprile 2002 al marzo 2006. Nel corso degli anni sono state realizzate diverse ristampe, tra cui una nel 2017 dalla Planet Manga. Nel volume 15 della prima edizione italiana è stato incluso il primo capitolo del manhwa coreano Pretty. Il manga è stato pubblicato anche negli Stati Uniti da Tokyopop, in Francia da Editions Tonkam, in Germania da Carlsen Comics, in Spagna da Glènat España, in Portogallo da Planet Manga e in Messico da Grupo Editorial Vid.

Adattato in una serie anime, Le Situazioni di Lui & Lei è stato relizzato dal leggendario regista Hideaki Anno. Il suo stile sperimentale si contraddistingue per inquadrature fisse lunghe, inquadrature ravvicinate di dettagli apparentemente irrilevanti e l’uso frequente di scritte e onomatopee, che richiedono di essere ridoppiate nella lingua dell’anime. Il montaggio, che trae ispirazione dal lavoro di Ėjzenštejn e dei futuristi, combina queste diverse tecniche in un modo unico. Lo stile dei disegni varia a seconda del momento della storia, utilizzando disegni normali, immagini fisse con colori pastello, giochi di luci e ombre, fumetti, scene dal vivo e uno stile super deformed, tra molte altre soluzioni grafiche inventive. Questa varietà di stili mira a privilegiare l’immaginazione dei personaggi rispetto alla loro oggettività. Tuttavia, Anno ha lasciato la regia della serie dopo il diciottesimo episodio a causa di contrasti con l’autrice che non era soddisfatta del suo adattamento. Lo studio ha quindi deciso di interrompere la narrazione circa al volume 7 del manga originale. La serie è stata trasmessa su TV Tokyo da ottobre 1998 a marzo dell’anno successivo.

Le Situazioni di Lui & Lei è un’opera che ha trascinato i lettori in un turbine di emozioni. I temi dell’amore, dell’amicizia e delle difficoltà della vita si intrecciano con la lotta interiore dei protagonisti per trovare la propria identità. E alla fine, emerge un messaggio di speranza e di forza, che ci ricorda che anche dietro le maschere più impenetrabili si nasconde sempre una verità dentro di noi.

 

Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone

Evangelion: 1.0 You Are (Not) Alone, scritto e diretto da Hideaki Anno, è il primo di quattro film che compongono la tetralogia Rebuild of Evangelion basata sulla serie dell’anime Neon Genesis Evangelion.

La trama è in larga parte un adattamento punto per punto della serie originale dall’episodio 1 al 6. Mentre alcuni eventi sono presentati esattamente nello stesso modo, a volte con la stessa angolazione della camera, alcuni eventi si svolgono in maniera differente. L’incontro di un padre e di un figlio che non si vedono da anni, Gendo e Shinji Ikari, si trasforma nel teatro di una guerra spaventosa. La battaglia del genere umano contro le creature denominate Angeli è giocata con armi di nuova concezione (gli Evangelion) e al contempo antichissime (l’intelletto dei tecnocrati che manipola i sentimenti dei soldati al fronte). Un finale ben diverso da quello che Shinji, nel giorno in cui fa ritorno a Neo Tokyo-3 per riabbracciare il genitore, aveva immaginato. Sconfitta la tentazione di scappare da se stesso, il “pilota della speranza” scopre un mondo nuovo, popolato da cognizioni apparentemente inconciliabili con l’individuo che era prima di approdare alla Nerv… Nella scena finale, Kaworu Nagisa si risveglia sulla Luna, dicendo in maniera enigmatica che non può più aspettare di incontrare Shinji e al suo fianco si nota un angelo molto simile a Lilith, con la maschera viola.

Il lungometraggio è stato prodotto e co-distribuito dallo Studio Khara di Hideaki Anno. Dopo i titoli di coda è stato proiettato il trailer del prossimo film, Evangelion: 2.0 You Can (Not) Advance.   La Dynit ha distribuito il primo capitolo di Rebuild of Evangelion, col titolo “Evangelion 1.01 You Are (Not) Alone”, il 29 ottobre 2008. L’agginuta della cifra “1” nel titolo (1.01) sta ad indicare alcune leggere differenze rispetto alla versione cinematografica del lungometraggio (1.0), come la correzione di alcuni piccoli errori. A dirigere il doppiaggio dell’edizione italiana, tenutosi tra luglio e settembre 2008, è stato Fabrizio Mazzotta, già direttore del doppiaggio dei primi 10 episodi della serie tv e dei film Death & Rebirth e The End of Evangelion. È stato riconfermato lo stesso cast della serie tv (tranne Massimiliano Alto, doppiatore di Kaworu Nagisa, sostituito da David Chevalier, che aveva già doppiato Kaworu nei due precedenti film).

Punta al top 2! – DieBuster

Punta al top 2! – DieBuster (ufficiosamente noto anche col nome di Gunbuster 2) è un OAV in 6 episodi prodotto dallo Studio Gainax – lo stesso che nel 1988 affidò Punta al Top! Gunbuster al regista Hideaki Anno, divenuto celebre qualche anno dopo come regista dell’amatissimo Neon Genesis Evangelion. Realizzato per festeggiare i 20 anni dello studio d’animazione, Diebuster è diretta interamente da Kazuya Tsurumaki, già presente nello staff di Gunbuster e nelle più note produzioni Gainax, come Evangelion (sia la serie che i film), Le Situazioni Di Lui e Lei e FLCL. La sceneggiatura di Yōji Enokido mentre il character design è affidato a Yoshiyuki Sadamoto.

L’OAV racconta la storia di Nono, una giovane e volenterosa ragazza proveniente da un piccolo villaggio marziano, che abbandona la sua terra per trasferirsi in una città vicino allo spazioporto per realizzare il suo grande sogno: pilotare una Buster Machine e difendere il genere umano dalle incursioni dei Mostri Spaziali.

Le differenze tra GunBuster e DieBuster sono enormi: prima di tutto le buster machines di GunBuster sono normali robot, semplici armi da battaglia, mentre ai robot di DieBuster manca solo la parola, sono totalmente autonomi e con un’intelligenza artificiale che permette loro di provare persino sentimenti umani come paura e tristezza. I robot di DieBuster possono anche fare cose fisicamente impossibili come raffreddare un oggetto a milioni di gradi sotto lo zero assoluto, possiedono il teletrasporto e, tramite fluttuazioni quantistiche, possono distorcere la realtà stessa. Questo è spiegabile dato che DieBuster è ambientato all’incirca 10000 anni nel futuro rispetto a GunBuster e in questo tempo si presume che la tecnologia sia molto cambiata. Alcune tecnologie, nuove e indistinguibili dalla magia sono state inventate, ma altre, come ad esempio i motori degenerativi ed il balzo iperspaziale, sono state quasi dimenticate. In GunBuster la razza umana non ha colonizzato altri pianeti che la terra, ma è in grado di fare viaggi in altri sistemi solari e di arrivare persino all’altro capo della galassia. In DieBuster le navi spaziali non escono mai dal nostro sistema solare, ma tutto quanto il sistema è fortemente colonizzato, Marte è un pianeta ricco, fiorente e terraformato, con un ecosistema molto simile alla Terra. La Luna è un’unica grande metropoli iperurbanizzata. Vi sono basi spaziali attorno ai giganti gassosi e anche i loro satelliti sono abitati. Un’altra differenza tra GunBuster e DieBuster riguarda la natura stessa degli esseri umani. GunBuster non è cronologicamente molto lontano dal presente e gli esseri umani sono simili a noi. In DieBuster vi sono invece molte razze umane differenti, con differenze somatiche probabilmente dovute ai differenti pianeti su cui la razza umana abita. Ma anche gli umani più simili a noi, in DieBuster, possono essere definiti mutanti. Molti adolescenti hanno infatti una malattia nota come forza Topless; si tratta di una anomala attività del cervello che permette di fare cose incredibili come sviluppare tanta energia quanta un motore degeneratore, teletrasportare oggetti, far parlare gli animali ecc. In uno degli ultimi episodi viene spiegato che questo è il risultato dell’evoluzione umana e che in un prossimo futuro gli esseri umani avranno capacità paragonabili alle “sorgenti di gravità variabile”. L’ultima grande differenza è che mentre in GunBuster vi è una battaglia tra due specie per il dominio della galassia, in DieBuster la partita è a 3. Ai due nemici storici si aggiunge una terza fazione: i cosiddetti “mostri spaziali”. I mostri spaziali di DieBuster sono macchine, robot autoreplicanti, creati dalla razza umana per difenderla dalle sorgenti di gravità variabile. Queste creature, evolvendosi, hanno assunto la stessa forma delle sorgenti di gravità variabile ed hanno cominciato ad attaccare anche l’umanità. Essi considerano i topless come una minaccia alla stregua delle sorgenti di gravità variabile. Alla fine, però, uniranno le loro forze agli esseri umani per sconfiggere l’ultima sorgente di gravità variabile.

Dall’anime sono stati tratti un fumetto (in un unico volume) ed un lungometraggio proiettato unicamente nelle sale giapponesi ricavato dal montaggio congiunto dei finali di Punta al top! – GunBuster e Punta al top 2! – DieBuster.

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