Children of the Sun: un puzzle game d’autore crudo e viscerale

Un’opera d’autore per gli amanti del gore e dei puzzle

Children of the Sun, il primo videogioco del talentuoso sviluppatore tedesco René Rother, si presenta come un puzzle game dall’anima noir e dallo stile unico. La protagonista, una donna tormentata dal dolore, intraprende una sanguinosa vendetta contro la setta del culto del sole, armata di un solo proiettile e di un’ingegno senza eguali.

Children of the Sun | Reveal Trailer

Gameplay: tra strategia, riflessi e sadismo

Il fulcro del gioco è il suo gameplay originale e coinvolgente. Con un unico proiettile a disposizione per tentativo, la protagonista deve eliminare tutti i nemici in un livello per poter avanzare al successivo. La sfida consiste nel pianificare attentamente ogni mossa, sfruttando l’ambiente, la traiettoria del proiettile e l’abilità di rimbalzare sui muri per creare eliminazioni spettacolari e sanguinose.

Un mix esplosivo di generi

Children of the Sun mescola sapientemente elementi di puzzle, strategia e shooter, dando vita a un’esperienza di gioco unica e adrenalinica. La componente puzzle è fondamentale per escogitare piani d’attacco ingegnosi e sfruttare al meglio le caratteristiche del livello. La componente strategica entra in gioco nella scelta del momento giusto per sparare e nell’anticipare le mosse dei nemici. Infine, la componente shooter offre la soddisfazione di eliminare i nemici con colpi spettacolari e brutali.

Un’esperienza breve ma intensa

La storia di Children of the Sun, seppur semplice nella sua struttura, è carica di pathos e di vendetta. Il gioco vanta una durata contenuta, circa 5-7 ore, ma la sua intensità e la varietà dei puzzle lo rendono un’esperienza rigiocabile e ricca di soddisfazioni.

Un comparto tecnico essenziale ma efficace

Lo stile artistico di Children of the Sun è volutamente grezzo e minimalista, con una palette di colori caldi e freddi che amplifica l’atmosfera inquietante del gioco. La colonna sonora è composta da brani elettronici che sottolineano perfettamente la tensione e la brutalità dell’azione.

Un gioco per pochi ma indimenticabile

Children of the Sun non è un gioco per tutti. La sua violenza esplicita, la sua brevità e la sua natura di nicchia potrebbero non convincere tutti i giocatori. Tuttavia, per chi apprezza i puzzle game originali, crudi e viscerali, Children of the Sun rappresenta un’esperienza indimenticabile.

La recensione del remake di Alone in the Dark

THQ Nordic e Pieces Interactive hanno finalmente portato alla luce l’atteso remake di Alone in the Dark, il famoso videogioco horror del 1992 che ha terrorizzato intere generazioni di videogiocatori. Disponibile su PC, Xbox Series X/S e PlayStation 5, questo nuovo capitolo è stato sviluppato con cura da Pieces Interactive, una software house svedese che ha dimostrato di saper maneggiare il genere dell’horror fin dal suo debutto nel 2012.

Il gioco è stato scritto da Mikael Hedberg, autore di titoli horror di culto come SOMA e Amnesia: The Dark Descent, e promette di riportarci nella subdola villa Derceto, teatro di eventi oscuri e inquietanti che metteranno a dura prova i nostri nervi.

Alone in the Dark | Welcome to Derceto Trailer

La trama ci pone nei panni di due investigatori privati, Edward Carnby ed Emily Hartwood, alla ricerca dello zio misteriosamente scomparso di quest’ultima, Jeremy. Ciò che doveva essere una semplice indagine si trasformerà ben presto in un’epica battaglia contro creature mostruose e segreti sepolti nel buio di Derceto.

Alcune caratteristiche che rendono Alone in the Dark un’esperienza unica e avvincente includono una storia coinvolgente firmata da Hedberg, un cast vocale di prim’ordine con Jodie Comer (acclamata protagonista di Killing Eve) e David Harbour (noto per il suo ruolo in Stranger Things), un design dei mostri spaventoso realizzato da Guy Davis e una colonna sonora Doom Jazz inquietante composta da Jason Köhnen.

Il gameplay di Alone in the Dark mescola abilmente esplorazione, enigmi e combattimenti che mettono alla prova le nostre abilità e il nostro coraggio. Gli enigmi ben congegnati, l’atmosfera tetra e la colonna sonora impeccabile contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente e angosciante per i giocatori.

Tuttavia, alcuni aspetti come i combattimenti legnosi, la grafica datata e alcuni bug presenti possono limitare il potenziale di gioco. Nonostante ciò, se siete appassionati del genere survival horror classico e siete disposti a sorvolare su questi dettagli, Alone in the Dark potrebbe comunque offrirvi ore di divertimento e paura. In definitiva, Alone in the Dark è un remake coraggioso e avvincente che merita una chance da parte degli appassionati del genere. Con una trama coinvolgente e un’atmosfera irresistibilmente dark, è un titolo che non mancherà di regalare brividi agli amanti dell’horror.

Voto: 7/10

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