La recensione del remake di Alone in the Dark

THQ Nordic e Pieces Interactive hanno finalmente portato alla luce l’atteso remake di Alone in the Dark, il famoso videogioco horror del 1992 che ha terrorizzato intere generazioni di videogiocatori. Disponibile su PC, Xbox Series X/S e PlayStation 5, questo nuovo capitolo è stato sviluppato con cura da Pieces Interactive, una software house svedese che ha dimostrato di saper maneggiare il genere dell’horror fin dal suo debutto nel 2012.

Il gioco è stato scritto da Mikael Hedberg, autore di titoli horror di culto come SOMA e Amnesia: The Dark Descent, e promette di riportarci nella subdola villa Derceto, teatro di eventi oscuri e inquietanti che metteranno a dura prova i nostri nervi.

Alone in the Dark | Welcome to Derceto Trailer

La trama ci pone nei panni di due investigatori privati, Edward Carnby ed Emily Hartwood, alla ricerca dello zio misteriosamente scomparso di quest’ultima, Jeremy. Ciò che doveva essere una semplice indagine si trasformerà ben presto in un’epica battaglia contro creature mostruose e segreti sepolti nel buio di Derceto.

Alcune caratteristiche che rendono Alone in the Dark un’esperienza unica e avvincente includono una storia coinvolgente firmata da Hedberg, un cast vocale di prim’ordine con Jodie Comer (acclamata protagonista di Killing Eve) e David Harbour (noto per il suo ruolo in Stranger Things), un design dei mostri spaventoso realizzato da Guy Davis e una colonna sonora Doom Jazz inquietante composta da Jason Köhnen.

Il gameplay di Alone in the Dark mescola abilmente esplorazione, enigmi e combattimenti che mettono alla prova le nostre abilità e il nostro coraggio. Gli enigmi ben congegnati, l’atmosfera tetra e la colonna sonora impeccabile contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente e angosciante per i giocatori.

Tuttavia, alcuni aspetti come i combattimenti legnosi, la grafica datata e alcuni bug presenti possono limitare il potenziale di gioco. Nonostante ciò, se siete appassionati del genere survival horror classico e siete disposti a sorvolare su questi dettagli, Alone in the Dark potrebbe comunque offrirvi ore di divertimento e paura. In definitiva, Alone in the Dark è un remake coraggioso e avvincente che merita una chance da parte degli appassionati del genere. Con una trama coinvolgente e un’atmosfera irresistibilmente dark, è un titolo che non mancherà di regalare brividi agli amanti dell’horror.

Voto: 7/10

Lightning Cosplay e il futuro della stampa 3d

Lightning Cosplay è una società tedesca di fama mondiale che progetta e produce cosplay e propr che possono essere utilizzati per incarnare i personaggi di libri, giochi o film famosi. L’azienda utilizza anche stampanti 3D per realizzare i costumi.

Nel cosplay, che proviene originariamente dal Giappone, i partecipanti cercano di rappresentare un personaggio di un manga, anime, film, videogioco o altri media il più fedele possibile all’originale usando un costume e un comportamento. Lightning Cosplay è iniziato nel 2012 ed è composto da un team di due persone, Laura e Ralf Zimmermann. A quel tempo era ancora un hobby e nel loro tempo libero preparavano costumi che venivano mostrati in vari eventi. I suoi progetti erano caratterizzati da una particolare attenzione ai dettagli. Nel 2015 la passione si è trasformata in uno stile di vita. Da quel momento, Lightning Cosplay è diventata una società professionale che progetta per conto dei più famosi sviluppatori di giochi per computer come Bethesda, THQ Nordic o CD Projekt.

Ralf Zimmermann di Lightning Cosplay ha dichiarato: 

“La maggior parte dei progetti sono creati per gli editori di giochi che vogliono dare ai loro personaggi un po ‘di” vita “agli eventi pubblicitari. Prima di tutto, abbiamo bisogno di numerosi screenshot con il rispettivo personaggio per vedere come il suo costume appare da diverse angolazioni. Quindi iniziamo a modellare in 3D l’intero costume. Non appena sappiamo come dovrebbe essere l’effetto finale, iniziamo a lavorare sui singoli elementi con cui possiamo raggiungerlo… Prima di iniziare a utilizzare le stampanti 3D, abbiamo tagliato i nostri design dalla schiuma o li abbiamo stampati con materiali termoplastici. A volte ci atteniamo ancora a queste soluzioni. Non hai bisogno di una stampante 3D per creare costumi fantasiosi. Anche senza questa tecnologia, puoi divertirti e creare disegni. Tuttavia, non appena si passa dalla produzione amatoriale di costumi all’azienda, è necessario utilizzare i dispositivi appropriati. Con scadenze ravvicinate e clienti esigenti, una stampante precisa e precisa, come Zortrax Inkspire, semplifica notevolmente il processo di progettazione e produce effetti migliori nel nostro lavoro”.

Come spiega il produttore polacco di stampanti 3D Zortrax si affidano alla stampante 3D dell’azienda per l’implementazione dei loro progetti. Inizialmente hanno usato solo l’M200, quindi hanno aggiunto la stampante in resina Inkspire alla loro attrezzatura. Con questo dispositivo, gli artisti sono stati in grado di rivoluzionare il loro lavoro, poiché ora possono costruire elementi in cui l’altezza dello strato è 0,025 mm e la stampa finale è inferiore a 2 cm.

 

 
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