Madame Web: un pasticcio che non riesce a soddisfare le aspettative.

Il 14 febbraio 2024 è uscito nelle sale il film Madame Web, diretto da S.J. Clarkson, regista di successo di serie televisive come Orange Is the New Black, Jessica Jones e Anatomy of a Scandal. Il film è tratto dal personaggio dei fumetti Marvel di Madame Web, creato nel 1980 da Dennis O’Neil e John Romita Jr. e apparso per la prima volta in The Amazing Spider-Man #210.

Madame Web - Dal 14 febbraio al cinema - Trailer Ufficiale

Madame Web, il cui vero nome è Cassandra Webb, è una paramedica di Manhattan che soffre di una rara malattia neuromuscolare che la costringe a vivere attaccata a un sistema di supporto vitale a forma di ragnatela. Cassandra ha però anche dei poteri psichici che le consentono di percepire il futuro, di comunicare telepaticamente e di manipolare le menti altrui. Grazie a queste abilità, Madame Web diventa una preziosa alleata di Spider-Man e di altri eroi Marvel, ma anche un bersaglio per i loro nemici.

Nel film, Dakota Johnson (nota per il ruolo di Anastasia Steele nella saga di Cinquanta sfumature di grigio) interpreta Cassandra Webb, una donna che cerca di scoprire la verità sulle sue origini e sul suo destino. Accanto a lei, un cast di talento che comprende Sydney Sweeney (Euphoria, The Handmaid’s Tale) nel ruolo di Julia Carpenter, la seconda Spider-Woman; Celeste O’Connor (Ghostbusters: Legacy, Selah and the Spades) nel ruolo di Anya Corazon, la terza Spider-Girl; Isabela Merced (Dora e la città perduta, Transformers: L’ultimo cavaliere) nel ruolo di Cindy Moon, la quarta Silk; Tahar Rahim (Il profeta, The Mauritanian) nel ruolo di Ezekiel Sims, un misterioso benefattore di Cassandra; Mike Epps (The Hangover, Next Friday) nel ruolo di Albert Malik, il secondo Crimine Master; Emma Roberts (American Horror Story, Scream Queens) nel ruolo di Felicia Hardy, la ladra nota come Black Cat; e Adam Scott (Parks and Recreation, Big Little Lies) nel ruolo di J. Jonah Jameson, il famigerato editore del Daily Bugle.

Il film è il quarto del Sony’s Spider-Man Universe, ma non ha nulla a che vedere con l’Uomo Ragno, se non per la presenza marginale di Ben Parker, interpretato da Adam Scott. Il film è prodotto da Columbia Pictures e distribuito da Sony Pictures Releasing, ma non ha la qualità e la spettacolarità tipiche dei film Marvel. Il film si concentra sulla storia di Cassandra Webb, interpretata da Dakota Johnson, un paramedico di Manhattan che acquisisce poteri di chiaroveggenza in seguito ad un incidente quasi mortale. Cassandra deve confrontarsi con il suo passato e con un uomo misterioso, interpretato da Tahar Rahim, che la perseguita per i suoi poteri. Cassandra scopre di non essere l’unica a possedere capacità straordinarie, e si allea con tre giovani donne: Julia Carpenter, Mattie Franklin e Anya Corazon, interpretate rispettivamente da Sydney Sweeney, Celeste O’Connor e Isabela Merced. Le quattro donne devono affrontare le minacce che incombono sul loro futuro, e scoprire il loro ruolo nel destino dell’universo.

Madame Web ha molti problemi, sia a livello di sceneggiatura che di regia. La trama è confusa e poco originale, e non approfondisce i temi della chiaroveggenza, del destino e della scelta. I personaggi sono stereotipati e privi di carisma, e non si capisce bene quali siano le loro motivazioni e le loro relazioni. Le scene d’azione sono scarse e noiose, e non riescono a coinvolgere lo spettatore. Il film non ha un vero antagonista, e l’uomo misterioso che insegue Cassandra è un personaggio inconsistente e irrilevante. Il film non ha nemmeno un vero finale, ma si conclude con un cliffhanger che lascia aperte molte domande senza risposta.

Il film ha pochi punti di forza, tra cui la fotografia, che crea alcuni effetti visivi interessanti, e la colonna sonora, che accompagna le scene con musiche adatte. Dakota Johnson cerca di dare spessore al suo personaggio, ma non è aiutata da una sceneggiatura debole e da una regia mediocre. Gli altri attori sono poco convincenti e non riescono a dare vita ai loro personaggi. Nel cast sono presenti anche Mike Epps, Emma Roberts e Zosia Mamet, ma i loro ruoli sono insignificanti e irrilevanti.

In conclusione, Madame Web è un film che delude i fan dei fumetti Marvel Comics e gli appassionati di cinema di fantascienza e azione. Il film non rende giustizia a una delle eroine più interessanti dei fumetti Marvel, e non riesce a creare una storia avvincente e originale.

La recensione di Guardiani della Galassia Vol. 3

Guardiani della Galassia Volume 3 è un film epico, divertente e toccante che non delude le aspettative dei fan dei precedenti capitoli e, anzi, sorprende con nuove sfumature e approfondimenti della storia e dei personaggi.

La trama del film segue ancora una volta le avventure dei Guardiani della Galassia, guidati dal carismatico Peter Quill (Chris Pratt), mentre affrontano nuove minacce e svelano segreti del loro passato. Il cast è eccezionale e tutti i personaggi hanno il loro momento di gloria e di sviluppo del personaggio. Tra i momenti salienti del film ci sono sicuramente le scene d’azione mozzafiato e l’umorismo divertente e irriverente, che sono diventati un marchio di fabbrica dei Guardiani della Galassia.

Guardiani della Galassia Vol. 3 | Nuovo Trailer

Il cast del film è eccezionale. Chris Pratt, nei panni di Peter Quill/Star-Lord, continua a essere il leader del gruppo con il suo carisma e il suo humor irriverente. Dave Bautista, nel ruolo di Drax il Distruttore, offre ancora una volta delle battute memorabili e, insieme a Mantis (Pom Klementieff), crea una dinamica comica molto divertente. Zoe Saldana è sempre perfetta nel ruolo di Gamora, mentre Karen Gillan si distingue ancora di più nel ruolo di Nebula, la sua sorella adottiva. Vin Diesel, nel ruolo di Groot, riesce a creare empatia e simpatia con il personaggio, nonostante parli solo tre parole.

Marvel Studios’ Guardiani della Galassia Volume 3 | Trailer Ufficiale

La trama del film, senza rivelare troppi dettagli, è piena di sorprese e colpi di scena. Il villain (Chukwudi Iwuji) l’Alto Evoluzionario è l’unico personaggio poco caratterizzato e interessante ma crea una minaccia credibile per i Guardiani della Galassia. Inoltre, la trama offre molte occasioni per approfondire la storia dei personaggi e le loro relazioni, in particolare quella tra Peter Quill e Gamora. Ma ciò che rende il film ancora più speciale è il modo in cui affronta temi profondi e commoventi, come l’amore, l’accettazione di sé e la famiglia. Il regista James Gunn fa un lavoro eccellente nel creare momenti emotivi autentici che non sembrano forzati o troppo scontati.

Infine, la colonna sonora del film è come sempre eccezionale. James Gunn ha fatto un lavoro incredibile nel selezionare le canzoni giuste per ogni scena, creando un’atmosfera perfetta per il film. In particolare, la canzone “I Want to Know What Love Is” dei Foreigner ha un ruolo importante nella trama e offre uno dei momenti più toccanti del film.

In conclusione, Guardiani della Galassia Volume 3 è un film che va visto assolutamente. È un’esperienza cinematografica completa, che combina azione, commedia e dramma in modo perfetto. Il cast, la trama e la colonna sonora sono tutti incredibili e la regia di James Gunn è eccezionale. Non posso che raccomandare questo film a tutti i fan dei supereroi, della fantascienza e del cinema in generale.

La recensione di Thor: Love and Thunder

Il  film  Marvel  Studios Thor:  Love  and  Thunder segue  il  Dio  del  Tuono  in  un  viaggio diverso  da  quelli  affrontati  fino  ad  ora, alla  ricerca  di se  stesso.  Ma  i  suoi  sforzi  sono interrotti da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dèi, che desidera l’estinzione degli dèi. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Re Valchiria, di   Korg   e   dell’ex   fidanzata   Jane   Foster   che,   con   stupore   di   Thor,   brandisce inspiegabilmente   il   suo   martello   magico,   Mjolnir,   come Potente Thor.   Insieme intraprendono   una   sconvolgente   avventura   cosmica   per   scoprire   il   mistero   della vendetta del Macellatore di Dèi e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Thor: Love and Thunder | Trailer Ufficiale

Il  veterano  dell’Universo  Cinematografico  Marvel  Chris  Hemsworth  torna  a interpretare Thor con grandissimo  impegno  e lavora  davvero  sodo per questo ruolo di un Thor completamente diverso da quelli precedenti, sempre più umano e alla ricerca di se stesso. Natalie Portman, che recita accanto a Hemsworth nel suo terzo film di Thor. Alla  ricerca  di  una cura per il cancro Jane  Foster,  un’astrofisica  di fama  mondiale, si  è dimostrata  degna  di  brandire  il  martello  magico,  Mjolnir,  come Potente Thor. Christian  Bale,  che  è  stato  scelto  per  interpretare  un  antagonista  molto  complesso  in questo nuovo film, Gorr, che un tempo  era  un  uomo pacifico  e  devoto,  dopo  aver  subito  una  devastante perdita  si  è  lanciato  in  una  missione  alimentata  da  un  disperato  bisogno  di  vendetta. Bale si conferma un camaleonte nell’entrare nel personaggio ed è riuscito a rendere Gorr ancor più stratificato e profondo. 

Thor: Love and Thunder | Teaser Ufficiale

Nel  villaggio  di New Asgard,  Re  Valchiria,  interpretata  da  Tessa  Thompson,  si  sta stancando  di  fare  la  leader.  Come  ultima  sopravvissuta delle  Valchirie,  il  corpo  di guerriere d’elite di Asgard, sente la mancanza dei vecchi tempi in cui combatteva  al fianco delle sue sorelle. Perciò, quando Gorr attacca New Asgard, non esita ad allearsi nuovamente con Thor per affrontare il Macellatore di Dèi.

I  Guardiani  della  Galassia,  l’eccentrica  banda  di  emarginati  intergalattici  guidata da Peter Quill alias Star-Lord (Chris Pratt), metà uomo e metà celestiale, si erano alleati con  gli  Avengers  per  combattere  Thanos  in Avengers:  Infinity  Ware Avengers: Endgame.   Dopo   il  blip,   questa   improbabile  famiglia,   che   comprende il   taciturno guerriero Drax (David Bautista), l’assassina divenuta membro degli Avengers Nebula (Karen  Gillan),  la  creatura  simile  a  un  insetto  con  abilità  empatiche Mantis  (Pom Klementieff), la  creatura  simile  a  un  albero  umanoide Groot  (voce  originale  di  Vin Diesel)e il  procione  cibernetico Rocket  (voce  originale  di  Bradley  Cooper), riveste un  ruolo  fondamentale  nell’aiutare  Thor  ad  affrontare  il  dolore  che  sta  cercando  di evitare.

L’amore è presente nel titolo del film e si percepisce nel corso della storia ed è visibile in ogni  fotogramma  di Thor:  Love  and  Thunder. Taika Waititi si conferma un abile regista che sa affrontare grossi temi come amore e vendetta con abile ironia.  Waititi aveva fatto il suo esordio nell’Universo Cinematografico Marvel (MCU) con il film del  2017 Thor:Ragnarok,  un’avventura  cosmica dall’approccio  comico  che  aveva rappresentato una novità per il Dio del Tuono, interpretato da Hemsworth. 

 

 

Frozen II – Il segreto di Arendelle

 

“Il passato non è come sembra”, però forse il sequel è meglio!  Frozen – Il Regno di Ghiaccio è stato il film d’animazione con il più alto incasso globale di tutti i tempi. Sia per il fatto che il film ha dato una nuova visione ai canoni della principessa che la Disney aveva contribuito a creare, sia per il fatto che il film avesse l’iconico brano, “Let It Go”/“All’Alba Sorgerò” che già al primo ascolto non poteva più uscirti dalla testa. Frozen è assolutamente ovunque. Mentre l’animazione Disney evita spesso di fare sequel cinematografici nei loro film d’animazione, era ovvio che per questo lungometraggio l’avrebbe fatto.

 

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle abbraccia le caratteristiche delle fiabe, della mitologia e di altre storie che spesso venivano scritte per spiegare qualcosa di inspiegabile. Infatti come dicono i registi Chris Buck e Jennifer Lee e il produttore Peter Del Vecho il film è stato realizzato per rispondere a delle domande che erano rimaste in sospeso nel primo film, quali: “ cosa avrebbe fatto Anna dopo aver ottenuto tutto ciò che desiderava?” , “dove stessero andando i loro genitori con la loro nave prima di affondare?” E infine, la domanda più grande di tutte: “come mai Elsa è nata con dei poteri magici?”. I personaggi erano ancora molto interessanti e stavano ancora cercando di capire la propria identità.

 

Anche Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, come la buon Disney vuole, non si differenzia dai vecchi classici pieni di canzoni originali che catturano le emozioni, il divertimento e gli intrighi del film. Infatti sono state scritte ben 7 canzoni. Il tono è probabilmente un po’ più epico e teso di quanto la maggior parte della gente si aspettasse, diciamo che il film è incentrato su alcuni dei temi preferiti dalla Disney ovvero la lotta per trovare il proprio posto nel mondo, fare la cosa giusta e compiere tutto ciò che è necessario per diventare adulti. La nota divertente e umoristica è sempre presente, ma è anche una storia molto emozionante incentrata sull’idea di diventare ciò che siamo nati per essere.

 

 

Senza spoilerare troppo quello che sarà il film posso dire che vediamo il nostro gruppo di eroi, Anna, Elsa, Kristoff, Olaf e Sven che intraprendono un viaggio insieme verso l’ignoto, che la condurrà nelle foreste incantate e nei mari oscuri oltre Arendelle. pieno di rivelazioni shock e di peripezie. In Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo forti per essere accettati dal mondo. In Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarli tutti. Possiamo vedere Olaf crescere, dal momento che è essenzialmente un bambino nel primo film e maturare, almeno un po’.

 

Chris Buck, regista di Frozen 2, ha detto che vedremo una versione di Elsa diversa che si gode la sua nuova libertà trovata, qualcosa che è stato gia toccato nel corto di Frozen Fever. Quindi posso concludere dicendo che Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle è più grande ed epico rispetto al primo film e forse per la prima volta in vita mia ho apprezzato più il sequel del primo film. Ma la cosa più importante è che Frozen – Il Regno di Ghiaccio e Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle vanno a formare un’unica storia.

 

Piccole perle da notare guardando il film:
– La vegetazione è ispirata ai boschi realizzati da Eyvind Earle nella Bella Addormentata, oltre che ai pittori russi di fine ottocento.

– L’eccezionale animazione “invisibile” di Zefiro, creato grazie a Swoop, la nuova tecnologia brevettata dai Walt Disney Animation Studios

– Il fenomenale escamotage per il Nokk, lo spirito dell’acqua che è fatto d’acqua ma allo stesso tempo si muove all’interno di essa, utilizzando un Character Design e animazione strepitosi.

– I Giganti della Terra che sono sia personaggi che paesaggi

 

Il Re Leone (live Action)

Dopo venticinque anni dall’uscita del grande classico Disney il più amato da varie schiere di generazioni, ecco la nuova versione live action del “Il Re Leone”, diretto da Jon Favreau. La storia amletica del Il Re Leone è diventata un punto di riferimento che tutti conoscono e accettano. Compare nel mondo della musica, nelle serie televisive, in spettacoli comici e sketch vari. Viene continuamente citata. È diventata una parte davvero profonda della nostra cultura. Il Classico Disney del 1994 è considerato all’unanimità un capolavoro dell’animazione e adorato da fan in tutto il mondo, vinse premi Oscar per la Miglior canzone originale, “Can You Feel the Love Tonight/L’amore è nell’aria stasera” (Elton John, Tim Rice) e la miglior colonna sonora originale (Hans Zimmer).

 

 

In questa nuova lettura il Regista ha dimostrato di poter rispettare il film originale ma allo stesso tempo è riuscito a dargli vita utilizzando tecniche e tecnologie all’avanguardia capaci di lasciare tutti a bocca aperta. Il suo approccio contemporaneo ha aggiunto sfumature, emozioni e realismo al film. Favreau dopo “Il libro nella giungla” ha alzato ulteriormente l’asticella e ha curato le immagini nel dettaglio più piccolo con inquadrature e ambientazioni non sempre perfette proprio per amplificare la sensazione di realismo. Oltre alle tecnologie all’avanguardia non si è perso il focus sulla storia, infatti è stato preservato lo spirito originale del film permettendo allo stesso tempo alle interpretazioni, all’arte, alla musica e all’umorismo di svilupparsi in modo naturale.

 

Il regista Jon Favreau ha affermato:

“Abbiamo svolto un’enorme quantità di ricerche, dovevamo assicurarci di fare ogni cosa nel modo corretto… È come una magia, stiamo reinventando il medium cinematografico”.

Il film è infatti il prodotto di una sorprendente fusione tra diverse tecniche del cinema tradizionale live action, strumenti avveniristici per la realtà virtuale e animazioni computerizzate di altissimo livello. Il risultato finale fornisce un aspetto fotorealistico estremamente credibile che trasporterà gli spettatori nelle Terre del Branco.

 

The Lion King Official Trailer

Infatti, noi amanti del grande classico, possiamo solo rimanere esterrefatti e tornare bambini per 118 minuti. Per chi, come me, è amante dell’animazione e delle nuove tecnologie cinematografiche non può che godersi il livello di qualità dell’immagine in questo film. Il regista durante la premier mondiale a Los Angeles ha sfidato gli spettatori a trovare le uniche due immagini reali in tutto il film, io le sto ancora cercando!

 

Sono state aggiunte poche scene rispetto all’originale, ma anche queste sono state inglobate nella trama, non disturbano la storia originale anzi in realtà aiutano a colmare dei piccoli buchi presenti nella pellicola del 1994.

Nella versione italiana la voce di Simba, destinato a essere un potente re fin dalla nascita, è quella del recordman e star del pop italiano Marco Mengoni ed invece la star internazionale Elisa è la voce di Nala, amica di Simba fin da cucciola. Nala è una potente leonessa che si preoccupa del futuro delle Terre del Branco e incoraggia Simba a seguire il proprio destino come futuro Re. La talentuosa artista italiana premiata con il Disco di Platino per il suo ultimo album “Diari Aperti”, ha incantato con la sua splendida voce anche il grande regista Tim Burton per la sua interpretazione nella versione italiana del film Dumbo. Con una fenomenale interpretazione ironica Edoardo Leo è Timon, lo spiritoso suricato che insieme al suo migliore amico facocero Pumba, interpretato da Stefano Fresi,soccorre Simba dopo che quest’ultimo fugge dalla Rupe dei Re. Il film inoltre vede la cantante e vocal coach americana che vive in Italia Cheryl Porter interpretare con la sua potente voce “Il Cerchio della Vita” nella colonna sonora italiana.

 

Il premio Oscar Andrew R. Jones (Il Libro della GiunglaAvatarWorld War Z) è l’animation supervisor del film, mentre Adam Valdez (Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’AnelloIl Signore degli Anelli: Le Due Torri), premiato con l’Oscar per il suo lavoro in Il Libro della Giungla riveste il ruolo di VFX supervisor. Caleb Deschanel, ASC, (Jack Reacher – La Prova DecisivaIl Patriota), che ha al suo attivo cinque nomination all’Oscar, è il direttore della fotografia, mentre James Chinlund (The War – Il Pianeta delle Scimmie, il film Marvel The Avengers) è il production designer del film. Il premio Oscar Ben Grossman (Alice in WonderlandHugo CabretInto Darkness – Star Trek) è il virtual production supervisor, mentre Mark Livolsi, ACE, (Il Libro della GiunglaSaving Mr. BanksThe Blind Side) e Adam Gerstel (Transformers: L’Ultimo CavaliereIl Libro della Giungla) sono i montatori. Hans Zimmer (DunkirkIl Diritto di Contare), premiato con l’Oscar per la colonna sonora del classico d’animazione, firma la musica anche di questa nuova avventura.

Il classico Disney del 1994 è ancora oggi uno dei più grandi successi nella storia del cinema d’animazione, con un incasso globale complessivo di 968.8 milioni di dollari. Quando uscì nelle sale, Il Re Leone vinse un Oscar per la Miglior Canzone Originale grazie al brano “Can You Feel the Love Tonight” (composto da Elton John e Tim Rice) e uno per la Miglior Colonna Sonora (composta da Hans Zimmer), oltre a due Grammy Awards, mentre l’album della colonna sonora ha venduto oltre 14 milioni di copie. Nel 1997 la versione teatrale de Il Re Leone esordì a Broadway, vincendo sei Tony Awards: è stato messo in scena in tutto il mondo e tradotto in otto lingue e a distanza di oltre vent’anni rimane uno dei più grandi successi nella storia di Broadway.

ToyStory 4: La conclusione dopo la conclusione

Dopo i litri di lacrime versate per il finale Toy Story 3, mai mi sarei aspettata una nuova giusta conclusione per questa epica saga. A ben 24 anni dall’uscita del primo Toy Story, film che ha sdoganato il concetto di animazione in CGI, sono tornati con un nuovo atto per questa meravigliosa saga: Toy Story 4 diretto da Josh Cooley .

Al centro della storia c’è una lotta interiore dell’amatissimo cowboy giocattolo. Woody sapeva quali fossero le sue priorità e il suo posto nel mondo ovvero affianco al bambino a cui appartiene, ma la scomparsa del nuovo personaggio: Forky, un cucchiaio-forchetta usa e getta trasformato in un giocattolo dalla piccola Bonnie che si autodefinisce “spazzatura” e non giocattolo, fa prendere a Woody la decisione di mostrargli gli aspetti positivi di questa nuova vita. Questo percorso li porterà ad affrontare vari ostacoli incontrando nuovi personaggi e ritrovarne anche di vecchi, come la storica fiamma di Woddy: Bo Peep, la pastorella di porcellana con le sue simpatiche pecore.

Toy Story 4 - Nuovo Trailer Italiano Ufficiale

La sceneggiatura riesce a toccare dei temi importanti senza mai renderli banali, alternando momenti drammatici con altri più leggeri. Pone domande sincere e difficili sulla natura e il significato della vita. Per non parlare della caratterizzazione del personaggio dell’antagonista: la bambola Gabby Gabby, che a causa della sua ossessione per i sentimenti è un po’ lo specchio di Woody. A differenza di Woody, però, Gabby Gabby non ha mai ricevuto affetto e questo la rende ancora più disperata. La sua disperazione la rende il cattivo più estremo ma anche quello in cui è più facile identificarsi

L’animazione, come al solito la Pixar ha dato il meglio di sé. Mostrando un interessante sguardo dal punto di vista dei giocattoli in nuovi ambienti.

Nel 1995 Toy Story – Il Mondo dei Giocattoli rivoluzionò il cinema d’animazione come primo lungometraggio interamente realizzato con la computer grafica. Il film ottenne il più alto incasso di quell’anno e fu candidato a tre premi Oscar e due Golden Globe.  Quattro anni dopo, Toy Story 2 – Woody e Buzz Alla Riscossa vinse il Golden Globe come miglior film – commedia o musical, e un Grammy per la miglior canzone scritta per un lungometraggio, un prodotto televisivo o un altro media visivo (Randy Newman, “When She Loved Me”/ “Quando lei mi amava”).

Uscito nel 2010, Toy Story 3 – La Grande Fuga ha vinto due Oscar come Miglior film d’animazione e per la Miglior canzone originale (Randy Newman, “We Belong Together”), oltre a un Golden Globe e un BAFTA come Miglior film d’animazione, diventando inoltre il secondo lungometraggio Pixar a essere candidato all’Oscar come Miglior film. Diretto da Josh Cooley e prodotto da Jonas Rivera e Mark Nielsen, Toy Story 4 vede Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi amici, inaspettati ritorni e nuovi arrivi come Forky, una forchetta trasformata in un riluttante giocattolo. Quando Bonnie porta con sé tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia, Woody fa un’inaspettata deviazione che lo porta a ritrovare la sua amica scomparsa da tempo, Bo Peep. I due scopriranno che le loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro problemi.

Toy Story 4 è uno dei capitoli più importante all’interno della saga perché ridefinisce il ‘concetto di giocattolo’, la sua ragione di vita e introduce un punto di non ritorno che avrà delle conseguenze che potremmo definire ‘epocali’. Il film rappresenta allo stesso tempo la perfetta conclusione della saga, so che sembra incredibile dirlo ma davvero offre un finale più appropriato rispetto a Toy Story 3. Quindi se pensavate, come me, di non versare altre lacrime per questo ultimo capitolo: Portate i fazzoletti! Infine consiglio di rimanere seduti e di non alzarvi subito, perché sono presenti diverse scene extra sui nostri giocattoli cinematografici preferiti.

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